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Domani arrivano i Nickelodeon Kids’ Choice Awards

Domani arrivano i Nickelodeon Kids’ Choice AwardsRoma, 9 mar. (askanews) – Domani alle 20 arrivano su Nickelodeon, Sky 605, i Nickelodeon Kids’ Choice Awards. Un appuntamento da non perdere tra musica, spettacolo, premi, divertimento e tanto tanto slime. Sabato 11 marzo lo show sarà in onda alle 20:30 su Super!, canale 47 del ddt e di tivùsat e sul 625 di Sky.
Lo show, presentato da Nate Burleson e Charli D’Amelio, ha visto le esibizioni di Bebe Rexha e Lil Baby, la consegna tra gli altri di premi speciali ad Adam Sandler e ad Optimus Prime di Transformers, tanti ospiti che si sono messi in gioco e hanno regalato momenti di grande divertimento a colpi di slime. Durante i Nickelodeon Kids’ Choice Awards si sono anche viste le prime immagini in anteprima dei film più attesi. Tra questi tanto successo ha avuto il trailer del nuovo film di animazione del Le Tartarughe Ninja di Seth Rogen che arriverà nelle sale nel corso dell’anno. Sul palco, insieme a Seth, anche i quattro doppiatori americani raggiunti da ballerini con enormi fette di pizza, di cui sono ghiotti Donatello, Michelangelo, Leonardo e Raffaello.
L’artista Diego Lazzari è stato l’Ambassador italiano, questi i vincitori delle tre categorie italiane. Alex W si è aggiudicati il premio come Cantante italiano preferito. Conosciuto da tutti per aver partecipato ad Amici21, ha già al suo attivo 6 ep brani di successo e nel 2023 è uscito il singolo Dire, fare, curare insieme a Sophie and the Giants. Luca Campolunghi ha vinto come Social star rivelazione dell’anno. Luca è un giovane creator che, iniziando per gioco, in poco tempo è diventato popolarissimo fino ad arrivare agli oltre 1 milioni di follower. Aurora Baruto è stata votata come Social star italiana preferita. Aurora, tra le social star più amate e tra le prime ad entrare a far parte del gruppo Stardust House, è diventata celebre per i suoi Pov (acronimo di Point of View, brevi video girati in prima persona per esprimere uno stato d’animo).

“I Love Cinema Rock” rassegna dedicata a film a tema musicale

“I Love Cinema Rock” rassegna dedicata a film a tema musicaleMilano, 9 mar. (askanews) – Billboard Italia, in collaborazione con Anteo e Dr. Martens inaugura a marzo “I Love Cinema Rock”, una breve rassegna cinematografica a tema musicale: un ciclo di quattro appuntamenti (di cui due proiezioni in esclusiva per Milano), ciascuno accompagnato da un talk in apertura e la presenza di ospiti speciali in sala, tra artisti e addetti ai lavori.
Per ogni appuntamento sarà prodotto uno speciale podcast condotto da Tommaso Toma, direttore di Billboard Italia, che vedrà la partecipazione degli ospiti invitati ai talk.
Ad ospitare gli appuntamenti saranno le sale delle due sedi di Anteo, Ariosto Spaziocinema (Via Lodovico Ariosto, 16) e Anteo Palazzo del Cinema (Piazza Venticinque Aprile, 8).
A dare il via a I Love Cinema Rock il 16 marzo il documentario su Kurt Cobain diretto da Brett Morgen (autore inoltre del documentario di successo Moonage Daydream). Sul palco interverranno prima della proiezione, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Roberta Sammarelli dei Verdena e il regista Alex Infascelli che ha recentemente pubblicato il suo nuovo documentario Kill Me If You Can e un imperdibile romanzo di formazione, Now, here, nowhere, lavoro che raccoglie l’esperienza della musica grunge.
La seconda tappa della rassegna sarà invece il documentario di Will Lovelace e Dylan Southern Meet Me In The Bathroom, che sbarcherà per la prima volta a Milano il 30 marzo, dopo aver avuto le sue uniche proiezioni italiane per il Festival dei Popoli a Firenze e per la recente edizione di Seeyousound a Torino. La proiezione -in esclusiva per Milano- sarà anticipata da un talk in cui parteciperanno Carlo Pastore, Francesco Mandelli, Susanna Ausoni, Giuliana Matarrese e Mauro Bevacqua.
Il terzo film in calendario sarà l’incredibile Control il 27 aprile, girato in bianco e nero dal regista e fotografo Anton Corbijn e che vede l’interpretazione di Sam Riley nei panni dell’icona Ian Curtis dei Joy Division. Ad accompagnare la proiezione la presenza in sala di ANDY dei Bluvertigo, Fausto Lama dei Coma Cose e Giuliana Matarrese.
Il ciclo si concluderà l’11 maggio con Don’t Go Gentle. A Film about Idles, documentario fandom di Mark Archer che racconta l’ascesa della celebre band post-punk inglese. Accompagnerà la proiezione in sala la presenza di Sethu e Giulia Cavaliere.
Dr. Martens, il brand inglese che ha fatto della libera espressione una forma riconosciuta di contro-cultura, è partner del progetto I Love Cinema Rock, più che una rassegna una celebrazione di un arco storico fondamentale per la formazione di movimenti creativi e dissidenti strettamente legati al mondo artistico e musicale. Una connessione che lega strettamente il brand inglese alla storia delle band che hanno segnato una vera e propria rivoluzione musicale e di costume, protagoniste di questa immersione visiva e sonora negli anni più significativi del rock.

“Mille Pare”, podcast di Alessia Lanza sulle ansie della Gen Z

“Mille Pare”, podcast di Alessia Lanza sulle ansie della Gen ZRoma, 9 mar. (askanews) – Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Perché non c’è il “troio”? Come trovo la mia strada? Alessia Lanza, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su Tik Tok, debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast. In ognuna delle 10 puntate, Alessia affronta una “para” diversa e, grazie al supporto della psicologa Samantha Vitali, cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei. “Mille Pare” è disponibile da giovedì 9 marzo su OnePodcast, su tutte le principali piattaforme di streaming audio e su Inspiring Women, la playlist con i migliori podcast condotti da donne, creata per la prima volta in Italia da Spotify.
Da sempre sensibile ai temi che riguardano i giovani d’oggi e le loro vulnerabilità, affrontate anche nel libro autobiografico “Non è come sembra”, in questo podcast la celebre influencer tratta il benessere mentale della sua generazione cercando di dare supporto ai ragazzi della sua età attraverso i consigli della terapeuta Samantha Vitali. “Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta – afferma la stessa Alessia – Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.
In ogni puntata del podcast, Alessia si sofferma su “la para del giorno” affrontando temi che vanno dal rapporto con i social network – come non rischiare di diventarne dipendenti e come difendersi dagli haters – allo sdoganare il bisogno dello psicologo e della terapia, dalla difficoltà nel parlare liberamente delle proprie inclinazioni sentimentali e sessuali all’ansia sociale, fino a domandarsi per quale motivo i comportamenti delle ragazze vengano spesso etichettati e siano più facilmente soggetti a un giudizio severo.
Alessia tocca anche il tema dell’uso dei filtri e delle app di fotoritocco sui social e rivela quali possono essere i campanelli d’allarme per riconoscere una dipendenza affettiva, condividendo la sua personale esperienza. Consigli e supporto anche per trovare gli strumenti adatti ad affrontare un momento di sofferenza come quello della separazione dei genitori e la condivisione di stratagemmi su come arginare la paura del futuro, per empatizzare con quelle problematiche che colpiscono la maggioranza dei giovani e far sentire ognuno di loro un po’ meno solo e incompreso.
Alessia Lanza è una ragazza di 22 anni, nata in un paesino in provincia di Cuneo e trapiantata a Milano due anni fa.
“Mille Pare” è un podcast di Alessia Lanza, prodotto da OnePodcast. Le prime due puntate – “Vado dallo psicologo?” e “Come si supera l’ansia sociale?” – sono disponibili da giovedì 9 marzo sull’app OnePodcast, su tutte le principali piattaforme di streaming audio (Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Google Podcast) e su Inspiring Women, la playlist con i migliori podcast condotti da donne, creata per la prima volta in Italia da Spotify.
È possibile ascoltare il podcast “Mille Pare” di Alessia Lanza su Spotify al link: https://open.spotify.com/show/0tev5vtPtF89FOssALZWUx?si=54559dd800ec4973.
OnePodcast è la piattaforma che raccoglie tutti i podcast del Gruppo GEDI.

Cutro, Viminale: domani 8 salme in Germania, 16 verso Afghanistan

Cutro, Viminale: domani 8 salme in Germania, 16 verso AfghanistanRoma, 9 mar. (askanews) – Sono stati avviati i trasferimenti di salme dei migranti morti nel naufragio del barcone al largo di Cutro lo scroso 26 febbraio. Lo riferisce il ministero dell’Interno. Delle 72 vittime – afferma il Viminale in una nota – il 6 marzo 2023, una salma di nazionalità afghana è stata inumata nel cimitero di Crotone; il 7 marzo 2023, una salma di nazionalità tunisina è stata rimpatriata in Tunisia, una salma di nazionalità afghana è stata rimpatriata in Germania e 4 salme sono state rimpatriate in Pakistan; l’ 8 marzo 2023, sette salme sono state trasferite presso il cimitero musulmano di Bologna”.
“Nella giornata di domani è in programma il trasferimento di 8 salme alla volta della Germania ed è in fase di preparazione il trasferimento di 16 ulteriori salme verso l’Afghanistan. Quest’ultimo trasferimento, organizzato da un’agenzia di onoranze funebri tedesca, prevede il passaggio delle salme attraverso la Turchia e, da lì, in Afghanistan d’intesa con i familiari delle vittime ivi presenti””.
“Completati questi trasferimenti, resterebbero da trasferire ancora 34 salme per le quali sono in corso interlocuzioni tra i funzionari di questo Ministero inviati sul posto ed i familiari delle vittime. In merito a tutta la vicenda – sottolinea il ministero dell’Interno – vanno considerate le difficoltà oggettive del trasferimento delle salme in Afghanistan”.

Enea, durante lockdown calo significativo di inquinanti nell’aria

Enea, durante lockdown calo significativo di inquinanti nell’ariaRoma, 9 mar. (askanews) – Calo significativo dei principali inquinanti nell’aria in Italia dalla seconda metà di marzo fino ad aprile del 2020, con picchi giornalieri del 30% in meno, e successivo incremento delle emissioni a maggio, quando le restrizioni alla mobilità e alle attività industriali sono state parzialmente rimosse. A tre anni esatti dall’annuncio del primo lockdown in tutta Italia (9 marzo 2020), è questo il bilancio dello studio ENEA sugli effetti della “chiusura totale” sulla qualità dell’aria, con un focus su Roma, pubblicato sulla rivista Atmospheric Pollution Research.
Complessivamente, – si legge nella notizia che apre il numero odierno del settimanale ENEAinform@ – nel periodo preso in considerazione (febbraio-maggio 2020), a subire il maggior calo sono state nell’ordine le emissioni di ossidi di zolfo (-15%), ossidi di azoto (-11%), composti organici volatili non metanici (-10%) e monossido di carbonio (-4%), mentre il particolato PM2.5 è sceso di appena il 2%, a causa del maggiore utilizzo del riscaldamento domestico alimentato a legna e pellet. Per quanto riguarda il particolato PM10, ad aprile 2020 (l’intero mese in cui erano in vigore tutte le più stringenti misure del lockdown nazionale), si è verificata una generale riduzione delle concentrazioni, con un calo maggiore registrato nella Pianura Padana (variabili tra -4 e -6 microgrammi/m3). Nelle altre aree del Paese invece, la differenza è stata molto meno pronunciata, tranne in alcune grandi aree urbane come Roma, dove il calo del particolato ha raggiunto una media di 2-4 microgrammi/m3 con picchi di riduzione delle concentrazioni superiori anche a 6 microgrammi/m3 in centro città.
“Questi dati confermano che le misure di contrasto all’inquinamento dell’aria, per essere più efficaci nel tempo, devono coinvolgere i trasporti e l’industria, ma anche il riscaldamento residenziale e l’agricoltura su diverse scale, dall’ambito locale e regionale fino a riguardare tutto il Paese e l’Europa intera”, spiega Antonio Piersanti, responsabile del Laboratorio ENEA di Inquinamento Atmosferico e coautore dello studio.
Le emissioni di ossidi di azoto si sono ridotte principalmente nel trasporto su strada (-22%), a seguire il settore marittimo (-20%), della produzione di energia (-16%) e aereo (-6%), mentre gli ossidi di zolfo si sono ridotti soprattutto nelle attività industriali (-25%).
La più alta riduzione delle concentrazioni di biossido di azoto (-12 microgrammi per m3) è stata rilevata nelle grandi aree urbane come Roma, Torino, Milano e Napoli, lungo i principali assi viari autostradali e nella Pianura Padana, considerata un hot-spot dell’inquinamento atmosferico in Europa. “Ma proprio in quelle stesse aree urbane si è verificato un incremento dei livelli di ozono (+12 microgrammi/m3), un gas inquinante altamente nocivo per la salute dell’uomo e per la vegetazione, che si forma a seguito dell’interazione di altri gas inquinanti con la radiazione solare, tra cui gli ossidi di azoto e i composti organici volatili; quest’ultimi rappresentano una grande famiglia di cui fa parte, ad esempio, il ben noto benzene”, sottolinea Massimo D’Isidoro, ricercatore del Laboratorio ENEA di Inquinamento Atmosferico.
“Nessuna riduzione invece per le emissioni di ammoniaca, una delle principali cause (precursore in gergo tecnico) della formazione di particolato in atmosfera, perché il settore agricolo (il principale emettitore) è stato uno dei pochi a non aver subito particolari misure restrittive”, aggiunge Ilaria D’Elia, ricercatrice del Laboratorio ENEA di Inquinamento Atmosferico.
L’inquinamento atmosferico – evidenzia ENEA – rappresenta la più grande minaccia ambientale per la salute dell’uomo insieme ai cambiamenti climatici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima 7 milioni di morti premature ogni anno dovute all’esposizione allo smog e nel settembre del 2021 ha aggiornato le linee guida sulla qualità dell’aria che raccomandano valori limite più bassi e rappresentano oggi il punto di partenza della nuova proposta di direttiva Ue sulla qualità dell’aria.

Blitz a Milano di Ultima Generazione: imbrattata statua in piazza Duomo

Blitz a Milano di Ultima Generazione: imbrattata statua in piazza DuomoMilano, 9 mar. (askanews) – Intorno alle 10.20 di questa mattina due attivisti della campagna “Non paghiamo il fossile” promossa dal gruppo ambientalista Ultima Generazione, hanno imbrattato con vernice lavabile il monumento equestre a Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano. Dopo aver spruzzato la vernice arancione con un estintore, i due hanno lanciato dei volantini dal basamento della statua, prima di essere bloccati dai carabinieri che li hanno portato via di peso per essere identificati.
“Il governo ha investito 41,8 miliardi nell’estrazione di combustibili fossili solo nel 2021: chiediamo che questa montagna di soldi vada immediatamente tolta dal fossile e investita in una transizione ecologica giusta, in misure a vantaggio della salute dei cittadini e nel futuro delle giovani generazioni” ha spiegato in una nota Ultima Generazione, sottolineando che “il vero scandalo non è imbrattare una statua con vernice lavabile ma l’assoluta indifferenza del governo verso le nostre vite, che la crisi climatica distruggerà e sta già distruggendo”.
“L’Italia è il sesto investitore al mondo in combustibili fossili, investe persino più di Russia e Arabia Saudita” si legge ancora nel comunicato, che prosegue evidenziando “dobbiamo liberarci immediatamente di petrolio, carbone e gas: farlo è possibile, manca solo la volontà politica perché viviamo in un sistema in cui il profitto di pochi conta più della vita di milioni di persone”.
“La comunità scientifica è ignorata e derisa, le manifestazioni ‘classiche’ non hanno sortito alcun effetto: non abbiamo altri mezzi per richiamare l’attenzione sul problema se non entrare in resistenza civile” continua la nota, concludendo “lanciamo il nostro grido d’allarme sempre più alto, siamo terrorizzati e non ci fermeremo finché il governo italiano non avrà tolto fino all’ultimo euro dai combustibili fossili per investirli in una transizione giusta, anteponendo al profitto il futuro delle prossime generazioni e la vita di tutte noi”.

Reste compostabili negli allevamenti di cozze contro il marine litter

Reste compostabili negli allevamenti di cozze contro il marine litterMilano, 9 mar. (askanews) – L’impatto ambientale dell’allevamento dei mitili – cozze e altri prelibati molluschi bivalve – può essere drasticamente ridotto grazie all’impiego di materiali biodegradabili e compostabili -Mater-Bi- per la realizzazione delle reste e delle altre strutture di appoggio. E’ quanto emerge da uno studio realizzato dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Amendolara, in provincia di Cosenza, in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche.
I risultati dello studio hanno dimostrato che l’impiego delle reste in Mater-Bi durante l’intero ciclo produttivo dei mitili risulta una valida alternativa all’utilizzo dei classici materiali in plastica -calze in polipropilene- normalmente utilizzati e altamente inquinanti: durante gli esperimenti condotti il materiale biodegradabile e compostabile ha assicurato infatti migliori prestazioni in termini biologici, meccanici e ambientali.
Lo studio dei ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Amendolara è stato realizzato nel mar Piccolo di Taranto, ha inoltre verificato che dimostrato che le cozze mitili allevate nelle reste in Mater-Bi crescono più velocemente di quelli innestati nelle reste in polipropilene, con un evidente vantaggio per i mitilicoltori in termini di resa economica.
Nel progetto di ricerca per la prima volta è stat applicata l’analisi FT-IR complementarmente alla valutazione della colonizzazione batterica, per valutare cambiamenti superficiali dal punto di vista chimico delle calze in polipropilene ed in Mater-Bi. I risultati hanno mostrato che non sono presenti picchi aggiuntivi nello spettro delle plastiche (PP e Mater-Bi) rispetto al controllo, indicando che non è avvenuta alterazione della composizione chimica a livello superficiale nei campioni sottoposti al periodo di stabulazione. Inoltre dai test effettuati su terreni selettivi per la ricerca di microrganismi patogeni, non è stata evidenziata presenza di batteri patogeni o potenzialmente pericolosi per l’uomo.
Lo studio è stato presentato nel corso di un incontro di lavoro alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Amendolara. “Questo progetto sperimentale, realizzato nel Golfo di Taranto come area pilota – ha detto Teresa Romeo, direttrice della sede Sicilia della Stazione Zoologica Anton Dohrn che ha partecipato all’incontro – rappresenta un modello di innovazione che vede insieme ricerca, innovazione e imprese produttrici che operano al fine di garantire un’attività sostenibile nell’ottica di un’economia circolare, e che può fungere da studio pilota per fornire anche misure di gestione a supporto del settore della mitilicoltura da poter esportare su scala nazionale”.
La giornata ha costituito un’importante occasione per discutere le opportunità e le sfide dell’utilizzo di materiali biodegradabili e compostabili nel settore dell’acquacoltura, e per presentare le soluzioni innovative sviluppate dalla ricerca condotta dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche.
“Lo scorso dicembre presso il Ministero dell’Agricoltura abbiamo presentato come Ateneo insieme a diversi partner accademici e enti di ricerca il ‘Patto con il Mare per la Terra’, nato per connettere università, istituzioni, imprese, centri di ricerca per promuovere politiche di protezione dell’ecosistema marino e di conservazione della biodiversità, oltre che strategie di sviluppo sostenibile del settore e di promozione di buone pratiche – ha aggiunto Gabriele Cena dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – Questo progetto, sviluppato grazie al sostegno da parte di Novamont, è un primo esempio di collaborazione concreta tra enti di ricerca, istituzioni e aziende private per trovare soluzioni innovative e concrete per ridurre l’impatto sugli ecosistemi marini”.
All’incontro di lavoro hanno partecipato tra gli altri anche il professor Silvio Greco; Carmen Rizzo, Chiara Giommi e Cristina Pedà, ricercatrici della Stazione Zoologica Anton Dohrn; e Francesco Marangione, rappresentante della Società Cooperativa CO.MI.OS. di Taranto.
In Europa si stima che le attività marittime come pesca e acquacoltura contribuiscono al fenomeno inquinante del “marine litter” -rifiuti marini- rispettivamente al 39% e al 14% con l’abbandono o perdita accidentale in mare di boe, reti, sacchi per mangimi, guanti e scatolame. Questi dati sono destinati ad aumentare a causa della crescente richiesta sul mercato di prodotti ittici destinati al consumo umano come pesce, mitili e crostacei in quanto importanti fonte alimentare. In particolare, in Europa i mitili costituiscono circa un terzo di tutti i prodotti provenienti da attività di acquacoltura, con una produzione che ha raggiunto le 522.400 tonnellate nel 2016, il 24,5% rispetto alla produzione mondiale.

Da aprile arriva The Hollywood Reporter Roma

Da aprile arriva The Hollywood Reporter RomaRoma, 9 mar. (askanews) – The Hollywood Reporter (THR), uno dei principali brand mediatici nel mondo dell’intrattenimento, lancia la sua prima edizione europea in quasi cento anni di storia. Con il suo debutto italiano, The Hollywood Reporter Roma sarà una piattaforma multimediale con un sito web, una rivista cartacea e una rete di community che promuoveranno ed evidenzieranno le esperienze locali, gli eventi nazionali ed europei, tutti rivolti al mercato globale.
Brainstore Media, editore italiano e parte di Artmediamix guidato da Gian Marco Sandri, è leader nel settore della comunicazione digitale e globale, oltre che degli eventi trasmessi in diretta. “Avevamo la necessità di creare una partnership internazionale con un brand autorevole per presidiare uno spazio di mercato dell’editoria dell’entertainment che esiste e segue un trend esponenziale come quello dello sviluppo delle piattaforme di streaming” – ha dichiarato Gian Marco Sandri – Roma è la città del cinema, ha fatto la storia dello spettacolo, dal Colosseo a Cinecittà. La convergenza dei successi italiani nell’arte, nello sport, nella musica e nel cinema ha restituito all’Italia una centralità di cui questo ponte tra Roma e Hollywood vuole essere specchio e motore. Per l’industria dell’intrattenimento e non solo”.
Concita De Gregorio guiderà The Hollywood Reporter Roma, la cui uscita è prevista per aprile. Secondo De Gregorio, “The Hollywood Reporter Roma mira a promuovere la qualità e la creatività italiana in tutto il mondo, senza vincoli, intercettando i cambiamenti culturali e sociali. Il mezzo audiovisivo è diventato centrale nel processo di conoscenza e di educazione delle nuove generazioni, e continuerà ad esserlo. E’ quindi una grande gioia lavorare con uno staff editoriale di giovani e giovanissimi per dare spazio e voce a tutto ciò”.
Nekesa Moody, direttore editoriale di The Hollywood Reporter, supervisiona le operazioni editoriali del brand mediatico dell’intrattenimento negli Stati Uniti. “Ci sono progetti incredibilmente interessanti e innovativi che provengono dall’Italia”, ha affermato Moody. “Siamo entusiasti che De Gregorio sviluppi un’identità autentica, mostrando reportage di grande livello, fotografia e video che i nostri lettori americani hanno imparato ad amare e di cui hanno fiducia”
“The Hollywood Reporter è impegnato ad espandere la portata dei suoi contenuti di intrattenimento di prima classe a livello globale”, hanno affermato Victoria Gold ed Elisabeth Rabishaw, Vicepresidenti Esecutivi e Co-Publisher di The Hollywood Reporter. “Abbiamo annunciato un’espansione digitale in Giappone a gennaio e siamo entusiasti di espandere la nostra presenza in Europa, in Italia, questa primavera”.

Cdm a Cutro. Nel decreto giro di vite per le pene ai trafficanti

Cdm a Cutro. Nel decreto giro di vite per le pene ai trafficantiCutro (Kr), 9 mar. (askanews) – Reclusione da 20 a 30 anni per gli scafisti se causano la morte di più di una persona. E’ quanto si legge nella bozza del decreto che sarà all’esame del Consiglio die ministri che si riunisce a Cutro.
“Chiunque, in violazione delle disposizioni del presente testo unico, promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato, ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di residenza permanente, quando il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone. La stessa pena si applica se dal fatto derivano la morte di una o più persone e lesioni gravi o gravissime a una o più persone. Se dal fatto deriva la morte di una sola persona, si applica la pena della reclusione da quindici a ventiquattro anni. Se derivano lesioni gravi o gravissime a una o più persone, si applica la pena della reclusione da dieci a venti anni”.
La realizzazione dei centri di permanenza e rimpatrio – è previsto ancora – “è effettuata, fino al 31 dicembre 2025, anche in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”.
“Nell’ambito delle procedure per l’ampliamento della rete dei centri di permanenza per i rimpatri di cui all’articolo 14, comma 1, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) assicura, ove richiesto, l’attività di vigilanza collaborativa ai sensi dell’articolo 213, comma 3, lettera h), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50.”.
“Per il triennio 2023-2025, le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale e per lavoro autonomo, sono definite, in deroga alle disposizioni dell’articolo 3 del decreto-legislativo 25 luglio 1998, n. 286, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri”, si legge ancora nella bozza del decreto.
E’ previsto anche “il potenziamento della sorveglianza marittima”. La Marina Militare – si legge nella bozza – “definisce e aggiorna la situazione marittima nazionale da condividere in ambito intergovernativo, anche mediante l’aggregazione integrata delle informazioni acquisite dalle amministrazioni statali che esercitano competenze in materia marittima. Per tali finalità si avvale del Dispositivo integrato interministeriale di sorveglianza marittima, quale supporto tecnologico di connessione dei sistemi in uso dalle citate amministrazioni, costituito presso il Comando in capo della squadra navale”.

Specie aliene, su costa laziale ritrovato pesce istrice tropicale

Specie aliene, su costa laziale ritrovato pesce istrice tropicaleRoma, 9 mar. (askanews) – É un pesce istrice, conosciuto anche come pesce porcospino punteggiato, l’esemplare di circa 60 cm spiaggiato sulla costa laziale a Santa Marinella e segnalato da un pescatore grazie alla campagna “Attenti a quei 4!” lanciata da Ispra e Cnr-Irbim per informare i cittadini sulla presenza di quattro pesci alieni potenzialmente pericolosi per la salute umana.
In seguito alla segnalazione ricevuta, i ricercatori dell’Ispra sono intervenuti per recuperare l’esemplare di Santa Marinella ed effettuare le analisi morfologiche e molecolari per l’identificazione della specie.
Segnalata prima d’ora solo una volta nel Mediterraneo lungo il litorale sardo dell’isola di Sant’Antioco nel 2008, questa specie subtropicale presenta un corpo gonfiabile ricoperto di grosse spine, denti fusi in placche e una caratteristica livrea maculata su dorso e pinne. Si nutre principalmente di ricci di mare e molluschi conchigliati.
Appartiene alla famiglia Diodontidae, la cui commercializzazione a scopo alimentare è vietata già dal 1992, per via della possibilità di accumulare la tetrodotossina, sebbene in misura minore rispetto ai pesci palla della famiglia Tetraodontidae.
L’esemplare trovato sulla costa laziale potrebbe essere arrivato dall’Atlantico orientale attraverso lo Stretto di Gibilterra o provenire da un rilascio da acquari.
Ispra e Cnr-Irbim rinnovano quindi l’invito a non liberare specie esotiche vive negli ambienti naturali, limitare le loro possibilità di fuga da ambienti confinati e segnalare anche per imparare a conoscere le nuove specie esotiche che popolano i nostri mari a partire da quelle potenzialmente pericolose che vengono illustrate dalla campagna ‘Attenti a quei 4’.