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Calza della Befana: caramelle protagoniste per 4 italiani su 10

Calza della Befana: caramelle protagoniste per 4 italiani su 10Milano, 5 gen. (askanews) – Con l’Epifania è tempo di appendere la calza al camino. Lo scorso anno quasi un italiano su due (44%) ha onorato questa tradizione, che ha tra le protagoniste le caramelle. La conferma arriva da una recente ricerca commissionata da Unione italiana food a Bva Doxa, secondo cui per 4 italiani su 10 (40%) l’Epifania è la festa maggiormente associata a questi dolciumi.


Una tradizione, quella legata all’arrivo della Befana, particolarmente sentita al Centro e al Sud dove lo scorso anno, secondo un’indagine Ipsos, a fare un regalo per l’Epifania sono stati rispettivamente il 55% e il 65%, in confronto a quelle del Nord, dove la quota si ferma al 49%. Non a caso proprio Sicilia, Campania e Puglia sono le regioni dove è più diffuso il consumo di caramelle nel nostro Paese. Ma come nasce questa tradizione? Se la celebre frase “dolcetto o scherzetto” si spiega con l’esigenza di scacciare gli spiriti, è meno nota la ragione per cui l’Epifania è, per tradizione, associata ai dolciumi. Secondo una leggenda, sembra che mentre i Re Magi si dirigevano verso Betlemme, incontrarono un’anziana donna che, invitata a seguirli, rifiutò. Pentita poco dopo, la donna partì alla loro ricerca, portando con sé un sacco di dolci. Non trovandoli, decise di bussare a ogni porta, distribuendo caramelle ai bambini con la speranza che uno di loro fosse Gesù Bambino.


Dalle caramelle ripiene alle mou, passando per gommose, gelatine alla frutta e caramelle dure, la scelta è ampia e risponde a esigenze e gusti disparati. Del resto gli italiani sono veri e propri “caramelle lovers”: le consumano più di nove su 10 (95%) e circa uno su tre (31%) lo fa almeno 3-4 volte a settimana, secondo una recente indagine di AstraRicerche. Il gusto di caramelle più amato è quello agli agrumi (44%), che si piazza in testa alla classifica dei sapori più apprezzati, seguito dalla menta forte o balsamica (39%) e dalla liquirizia (36%). Completano la “top five” dei gusti più desiderati il gruppo composto da “menta, eucalipto, anice” (34%) e dai frutti di bosco (27%).

”Vinodabere”: 18 e 19 gennaio a Roma 45 Cantine sarde con oltre 200 vini

”Vinodabere”: 18 e 19 gennaio a Roma 45 Cantine sarde con oltre 200 viniMilano, 5 gen. (askanews) – Per il terzo anno consecutivo, sabato 18 e domenica 19 gennaio all’Hotel Belstay a Roma torna “La Sardegna di Vinodabere”, evento nato per promuovere e far scoprire la varietà e la complessità vitivinicola di una regione che è un vero e proprio piccolo continente. Ai banchi di assaggio si potranno incontrare 45 produttori e degustare oltre 200 referenze tra bianchi, rosati, rossi, vini dolci e ossidativi, e perfino bollicine, che testimoniano lo stato dell’arte della viticoltura sarda, giunta ormai a livelli di indiscutibile eccellenza.


La manifestazione prevede un viaggio attraverso tra le produzioni dei territori di Alghero, Anglona, Gallura, Mamoiada, Mandrolisai, Ogliastra, Oliena, Orgosolo, Oristanese, Romangia, Sulcis e sud Sardegna, alcuni dei quali diventeranno i protagonisti delle masterclass in programma la mattina di sabato 18 gennaio. Quindi dalle 13.30 alle 15.30 è prevista l’apertura dei banchi di assaggio (previo accredito) per gli operatori: ristoratori, agenti, distributori, enotecari, giornalisti, sommelier e assaggiatori Onav. Dalle 15.30 alle 19.30 i banchi saranno aperti al pubblico. Domenica 19 gennaio i banchi di assaggio per gli operatori saranno aperti (sempre previo accredito) dalle 10.30 alle 13.30, e dalle 13.30 alle 19 anche per il pubblico.


I territori, i vini e le specialità gastronomiche della Sardegna sono sempre stati al centro dell’attenzione della testata giornalistica on line “Vinodabere” diretta da Maurizio Valeriani, che tra agosto e settembre 2024 ha anche pubblicato sul proprio sito la settima edizione de “La Guida ai Migliori Vini della Sardegna”.

Vino, Dop Campi Flegrei e Ischia ha 30 anni: a marzo fascetta consortile

Vino, Dop Campi Flegrei e Ischia ha 30 anni: a marzo fascetta consortileMilano, 5 gen. (askanews) – In occasione della celebrazione dei 30 anni della Dop Campi Flegrei e Ischia e l’adesione del Comune di Bacoli (Napoli) all’Associazione nazionale Città del Vino che ad oggi conta 510 Comuni, alla Casina Vanvitelliana sul lago del Fusaro a Bacoli si è tenuto un convegno organizzato dal Consorzio di Tutela dei Vini dei Campi Flegrei e Ischia


Nella Sala dell’Ostrichina gremita di produttori, viticoltori, giornalisti e addetti al settore, il sindaco di Bacoli ha ricordato che “siamo in un parco naturalistico di grande valore culturale, storico, paesaggistico e da oggi anche enogastronomico”, sottolineando che “la nostra comunità può e deve fondarsi sulle meraviglie millenarie del nostro territorio cui abbiamo il dovere di aggiungere le particolari bellezze del paesaggio agricolo e viticolo che si deve alla fatica dei nostri concittadini”. “In riferimento alla sicurezza dei consumatori voglio annunciare un’importante iniziativa del Consorzio di Tutela Vini Campi Flegrei e Ischia che, dal 1 marzo 2025, potrà apporre una fascetta consortile di controllo sul prodotto Dop” ha comunicato Salvatore Schiavone, dirigente Masaf e direttore dell’Ispettorato repressione frodi Campania e Molise, evidenziando che “si tratta di un valore dello Stato che viene rilasciato alle Cantine con Qr code per la tracciabilità: il nostro Dipartimento verificherà l’autenticità delle fascette”.


“La Dop ha 30 anni e sono anni ben portati: se in agricoltura tre decenni potrebbero sembrare un tempo breve, dal punto di vista commerciale, il tempo è davvero lungo” ha affermato il presidente del Consorzio, Michele Farro, evidenziando che “le nostre Cantine hanno fatto passi da gigante e sono molti i vini flegrei premiati in consessi nazionali e internazionali. La nostra è considerata viticoltura eroica perché insiste sui terrazzamenti di Ischia e sui piccoli appezzamenti dei Campi Flegrei, ma la nostra presenza è anche a salvaguardia dei territori dai disastri ambientali” ha proseguito Farro, concludendo che “adesso è nostro compito insieme con le amministrazioni rivalutare i territori e metterli a reddito: il nuovo modello di enoturismo deve produrre benefici per tutti gli attori del sistema economico dei Campi Flegrei”. “I Campi Flegrei hanno tutte le carte in regola per lanciare un messaggio di grande turismo enogastronomico: vitigni autoctoni, storia, paesaggio e archeologia” ha dichiarato Angelo Radica, presidente dell’Associazione Città del Vino, rimarcando che “l’enoturismo può essere la salvezza del turismo italiano, la chiave per destagionalizzare e spostare i flussi lungo tutto l’anno”.


Marco Cerreto, capogruppo Commissione Agricoltura della Camera, delegato dal ministro Francesco Lollobrigida, ha chiuso il convegno sottolineando che “questa importante celebrazione è un evento unico per il territorio, è non solo un traguardo di rilievo, ma, soprattutto un momento di confronto per la salvaguardia e la promozione dell’attività enoturistica dell’intera Campania. Il Masaf si pone come obiettivo primario quello di sostenere le filiere viticole, con particolare attenzione ai vigneti storici ed eroici, salvaguardando le vigne situate in zone a elevato rischio idrogeologico o, di spopolamento”.

Italia-Usa, Meloni vede Trump a Mar-a-Lago. Nyt: discusso caso Sala

Italia-Usa, Meloni vede Trump a Mar-a-Lago. Nyt: discusso caso SalaRoma, 5 gen. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato ieri sera (la notte in Italia) il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump nel golf club di quest’ultimo a Mar-a-Lago, in Florida.


I due, riporta il New York Times, sono apparsi insieme nella grande sala da ballo del club con Trump che, secondo alcuni partecipanti, ha definito la premier italiana “una donna fantastica”, aggiungendo che “ha davvero preso d’assalto l’Europa e tutti gli altri”. Insieme ad alcuni potenziali membri della futura amministrazione Usa, tra cui il candidato per il ruolo di segretario di Stato, Marco Rubio, e per il Tesoro Scott Bessent, Trump e Meloni hanno poi assistito alla proiezione di “The Eastman Dilemma: Lawfare or Justice”, un documentario sulle sfide che alcuni avvocati conservatori affermano di dover affrontare nel sistema legale statunitense.


Oltre alle possibili tensioni con i Paesi europei, dovute a una eventuale guerra commerciale con l’Ue a causa dei dazi minacciati da Trump e alla concreta possibilità che gli Usa riducano il proprio sostegno all’Ucraina, i due, scrive il New York Times citando una fonte anonima, hanno anche parlato del caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran pochi giorni dopo che l’Italia ha fermato, su richiesta degli Stati Uniti, un iraniano sospettato di aver fornito componenti per i droni alle Guardie rivoluzionarie iraniane. Secondo la fonte citata dal Nyt, la premier Meloni avrebbe insistito con forza per affrontare la questione.

Papa Francesco al Tg1: “Augurio a Italia è che vada sempre avanti”

Papa Francesco al Tg1: “Augurio a Italia è che vada sempre avanti”Roma, 4 gen. (askanews) – “L’augurio all’Italia è che vada avanti, che vada sempre avanti, che si mettano d’accordo i politici, che lavorino in accordo, ma sempre avanti”. Lo ha detto papa Francesco, che ha rilasciato una dichiarazione al Tg1 dopo la celebrazione di oggi pomeriggio a San Giovanni in Laterano, a Roma.


“Buon anno a tutti”, la speranza per l’anno che viene “è sempre la pace, la pace nel mondo e la pace nel cuore”, ha aggiunto il Santo Padre, “Se non c’è pace nel cuore…Preghiamo per la pace”.

Maloberti al PAC, storie di una provincia intima e universale

Maloberti al PAC, storie di una provincia intima e universaleMilano, 4 gen. (askanews) – Marcello Maloberti è un artista che sa interpretare i luoghi, le città come soprattutto la provincia, con uno sguardo che è lucido, mai giudicante; tagliente e al tempo stesso affettuoso. Il PAC di Milano gli dedica una grande esposizione, “Metal Panic”, a cura di Diego Sileo, che attraversa tutta la sua carriera e ci racconta una pratica tra le più interessanti sulla scena. “Metal Panic – ha detto Maloberti ad askanews – mi suonava molto bene perché uno, all’interno della mostra c’è molto l’elemento del metallo e l’idea del panico mi piaceva, c’è anche questa idea di un cantiere, quindi di qualcosa che è in movimento, che può essere anche non finito. Quindi mi suonava bene questa parola panico. Poi panico perché, come vivo io questa mostra o i miei progetti, insomma io me li sudo parecchio, quindi sono opere anche abbastanza sofferte, anche se poi il lavoro è piuttosto pulito, chiaro, preciso”.


Intimo anche quando tratta di temi universali, capace di interpretare come pochi la dimensione “italiana” dell’essere artista, Maloberti porta qui le sue parole illuminanti, le sue strutture di periferia, anche il celebre cartello di Casalpusterlengo, questa volta divelto, ma sempre presente, come una storia che non è possibile lasciare andare. Una storia che è ovviamente sempre personale. “In questa piccola stanza, che è la più intima del PAC – ha aggiunto l’artista – c’è un po’ la mia famiglia e penso che le origini, come dice Pasolini, sono quelle che ti segnano. Tu puoi studiare, aggiungere, ma poi quello che ti segna sono le prime cose che vedi, le prime cose che studi, sono un po’ la tua base”. La sensazione è che ci sia una consapevolezza delle storture della società e del mondo, ma che, in qualche modo, i lavori aprano delle altre possibilità. “Questo è il mio modo un po’ di vedere – ha concluso Maloberti -: io praticamente concretizzo il mio occhio. Il mio occhio è così: cerco una pulizia perché poi esca chiaramente un respiro come Cielo che si apre al cielo di Milano, ma è capovolto come lo Zoccolo del mondo di Manzoni, c’è quindi, c’è uno sguardo. Io amo molti lavori che hanno respiro e non dei lavori che ti costringono a un significato. Sono un po’ alla Roland Barthes in cerca anche di senso, come diceva sui film di Antonioni”.


Un senso che potrebbe stare in una partitura per fucile, oppure nel tracciato dolente di un guardrail scultura, o ancora nella postura del ginnasta appeso al cartello di Milano, che è il manifesto della mostra, ma anche una vera e propria nuova opera.

Il Lago dei Cigni: un’emozione che si è rinnovata anche a Pistoia

Il Lago dei Cigni: un’emozione che si è rinnovata anche a PistoiaFirenze, 4 gen. (askanews) – Il sipario del Teatro Manzoni di Pistoia si è alzato su uno degli spettacoli più iconici e amati della storia del balletto: Il Lago dei Cigni. Una rappresentazione che, pur essendo radicata nella tradizione, riesce a sorprendere e commuovere il pubblico grazie alla sua magia senza tempo.


Lo spettacolo della compagnia Russian Classical Ballet, suddiviso in due atti, è stato un susseguirsi fluido di emozioni. Fin dalle prime note della partitura di Ciajkovskij l’atmosfera si è riempita di un’energia sospesa – ma anche presente tra il pubblico che applaudiva al finire di ogni balletto – capace di catturare l’attenzione di ogni spettatore in sala. La coreografia, precisa e poetica, ha dato vita a una storia d’amore e destino, narrata con le coreografie di Marius Petipa e la direzione artistica di Evgeniya Bespalova.A ogni passo, gli interpreti hanno dimostrato una tecnica impeccabile e una straordinaria capacità di esprimere emozioni profonde. La delicatezza del cigno bianco e la tensione drammatica del cigno nero sono state rese con tale intensità che ogni gesto sembrava una parola scritta.


Il momento culminante è stato senza dubbio il finale a sorpresa, che si inseriva bene nel contesto delle vacanze di Natale. Una conclusione inaspettata che ha saputo unire la tradizione e un tocco di innovazione, dimostrando quanto questo capolavoro possa essere reinterpretato senza perdere la sua essenza.Lo spettacolo è stato scorrevole, senza mai un calo di tensione o ritmo. La scenografia, ricca di dettagli, così come i costumi, ha amplificato la bellezza della danza. Il Teatro era pieno e tanti erano i piccoli spettatori. (B.Ben).


 

Sardegna, il destino di Todde in mano giudici e Consiglio regionale

Sardegna, il destino di Todde in mano giudici e Consiglio regionaleRoma, 4 gen. (askanews) – Il provvedimento riguardo la decadenza della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, non è “immediamente esecutivo”. L’ordinanza di ingiunzione, emessa dalla corte d’appello, “prevede l’avvio della procedura di decadenza ai sensi dell’articolo 15, comma 7 della legge 515 del 1993. Pertanto, non c’è alcuna decadenza immediata”. Insomma “la presidente continua ad agire nella pienezza dei suoi poteri”.


Dopo il vertice di maggioranza della mattinata e la breve conferenza stampa della governatrice resta da gestire il procedimento per le presunte irregolarità sul rendiconto delle spese elettorali. Gli atti sono già all’attenzione del Consiglio regionale, ma è molto probabile che la giunta per le elezioni voglia attendere l’esito dei ricorsi giudiziari. “Si vedrà”, si ripete. Ci sono dubbi, anche dei più esperti amministrativisti, riguardo poi a quale sia il ‘giudice naturale’. “Può essere quello ordinario oppure quello del Tar”, si spiega. Di sicuro si dovrebbe approdare in entrambe i casi in Cassazione, forse con un procedimento da istruire a Sezioni unite. Il dato certo è che se venise dichiarata la decadenza della Todde ‘cadrebbero’ anche i 59 consiglieri di maggioranza e opposizione. Subito, entro 90 giorni, la convocazione di nuove elezioni.

Russia, la portavoce del ministero degli Esteri: obiettivo è smilitizzare l’Ucraina

Russia, la portavoce del ministero degli Esteri: obiettivo è smilitizzare l’UcrainaRoma, 4 gen. (askanews) – La Russia si è prefissata l’obiettivo di smilitarizzare l’Ucraina durante l’operazione militare speciale, proprio perché gli Stati Uniti hanno fatto arrivare segretamente armi a Kiev prima del 2022. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, che alle agenzie di stampa russe ha commentato le recenti dichiarazioni del segretario di stato americano Antony Blinken.


Oggi Blinken ha dichiarato in un’intervista al New York Times che gli Stati Uniti “hanno fatto arrivare tranquillamente molte armi in Ucraina” tra settembre e dicembre 2021. “La Russia ne parla da molti anni. Del fatto che gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno inviando armi in Ucraina, delle infinite esercitazioni della Nato nel Mar Nero che violano i confini russi e del pericoloso avvicinamento di aerei militari dei Paesi occidentali con aerei civili nello spazio aereo del nostro Paese…In realtà, questo è il motivo per cui uno degli obiettivi dell’operazione militare speciale è la smilitarizzazione dell’Ucraina e la garanzia della sicurezza del nostro Paese”, ha detto Zakharova.

Dopo l’ultimo video di Hamas le famiglie degli ostaggi invitano a manifestare

Dopo l’ultimo video di Hamas le famiglie degli ostaggi invitano a manifestareRoma, 4 gen. (askanews) – Dopo che Hamas ha pubblicato un video che dimostra l’esistenza in vita dell’ostaggio Liri Albag, le famiglie degli ostaggi hanno invitato l’opinione pubblica a partecipare alle manifestazioni di questa sera per chiedere il loro rilascio.


L’esistenza in vita “di Liri è una dura e innegabile prova dell’urgenza di riportare a casa tutti gli ostaggi! Ogni giorno nell’inferno di Hamas a Gaza comporta un rischio immediato di morte per gli ostaggi vivi e mette in pericolo la possibilità di recuperare i caduti per una sepoltura adeguata”, ha affermato in una nota il Forum delle famiglie degli ostaggi in un comunicato. “Le famiglie degli ostaggi chiedono al pubblico di unirsi alle manifestazioni e alle veglie di protesta di questa sera in tutto il mondo e di gridare con loro per i loro cari, intrappolati nei tunnel”, si legge nel comunicato.


La famiglia della soldatessa Albag ha chiesto di non condividere dettagli o immagini del video di Hamas.