Roma, 24 mar. (askanews) – La Giunta capitolina ha approvato ufficialmente la candidatura di Roma ad ospitare i campionati di calcio Uefa Euro 2032 nell’ambito della proposta italiana coordinata dalla FIGC. La delibera contiene la sottoscrizione dei vari documenti necessari, tra cui l’Host City Agreement che definisce gli obiettivi e gli strumenti per supportare al meglio l’organizzazione dell’evento. “Roma è tornata ad essere protagonista dei grandi eventi e potrà certamente rappresentare un punto di forza della candidatura italiana ad ospitare gli Europei di Calcio del 2032”, ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri. “Dopo il Giubileo 2025 e l’auspicabile assegnazione di Expo 2030, si tratterebbe di un’ulteriore occasione di sviluppo per una Capitale completamente rinnovata – ha proseguito – con l’arricchimento anche della nostra dotazione nell’ambito dell’impiantistica sportiva e con una rete di servizi che stiamo potenziando per essere all’altezza di tutte queste grandi sfide che ci attendono”. “Abbiamo contribuito alla messa a punto del dossier di presentazione del progetto. Roma è pronta a giocare un ruolo importante, siamo in campo con il nostro straordinario expertise nell’organizzazione dei grandi eventi. Abbiamo indicato lo Stadio Flaminio per gli allenamenti delle squadre durante la manifestazione e abbiamo messo a disposizione i più importanti monumenti cittadini come brand imagery della manifestazione, dal Colosseo a Fontana di Trevi. Ospitare questo prestigioso appuntamento sportivo internazionale rappresenterebbe per la nostra città un’occasione unica, sia per rinnovare gli impianti sia per la promozione turistica. Sarebbe un ennesimo grande appuntamento internazionale, in grado di generare importanti ricadute economiche e sull’occupazione” ha detto l’assessore capitolino a Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda, Alessandro Onorato.
Roma, 24 mar. (askanews) – La Giunta capitolina ha approvato ufficialmente la candidatura di Roma ad ospitare i campionati di calcio Uefa Euro 2032 nell’ambito della proposta italiana coordinata dalla FIGC. La delibera contiene la sottoscrizione dei vari documenti necessari, tra cui l’Host City Agreement che definisce gli obiettivi e gli strumenti per supportare al meglio l’organizzazione dell’evento.
“Roma è tornata ad essere protagonista dei grandi eventi e potrà certamente rappresentare un punto di forza della candidatura italiana ad ospitare gli Europei di Calcio del 2032”, ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri. “Dopo il Giubileo 2025 e l’auspicabile assegnazione di Expo 2030, si tratterebbe di un’ulteriore occasione di sviluppo per una Capitale completamente rinnovata – ha proseguito – con l’arricchimento anche della nostra dotazione nell’ambito dell’impiantistica sportiva e con una rete di servizi che stiamo potenziando per essere all’altezza di tutte queste grandi sfide che ci attendono”. “Abbiamo contribuito alla messa a punto del dossier di presentazione del progetto. Roma è pronta a giocare un ruolo importante, siamo in campo con il nostro straordinario expertise nell’organizzazione dei grandi eventi. Abbiamo indicato lo Stadio Flaminio per gli allenamenti delle squadre durante la manifestazione e abbiamo messo a disposizione i più importanti monumenti cittadini come brand imagery della manifestazione, dal Colosseo a Fontana di Trevi. Ospitare questo prestigioso appuntamento sportivo internazionale rappresenterebbe per la nostra città un’occasione unica, sia per rinnovare gli impianti sia per la promozione turistica. Sarebbe un ennesimo grande appuntamento internazionale, in grado di generare importanti ricadute economiche e sull’occupazione” ha detto l’assessore capitolino a Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda, Alessandro Onorato.
Roma, 24 mar. (askanews) – L’ipotesi di un colloquio telefonico tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo cinese Xi Jinping, dopo al visita a Mosca del leader di Pechino, è ancora sul tavolo, ma sta andando incontro ad alcune “difficoltà”. Lo ha spiegato il consigliere presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak, citato da Ukrainska Pravda.
“Ci sono piani. Sia l’Ufficio del Presidente che il ministero degli Esteri – sia Yermak che Kuleba – sono coinvolti nell’organizzazione”, ha precisato Podolyak. “Proponiamo di prendere l’iniziativa, perché oggi, a parte il presidente Zelensky, non c’è quasi nessuno che spieghi le conseguenze dell’errato svolgimento della guerra, perché il presidente pone abbastanza chiaramente tutti gli accenti tra i nostri partner, anche tra i paesi neutrali”, ha aggiunto. Allo stesso tempo, ha osservato Podolyak, ci sono alcune difficoltà nell’organizzazione dei negoziati tra i due leader, che sono legate alla mancanza di una posizione chiara della Cina riguardo alla risoluzione del conflitto tra l’Ucraina e la Federazione Russa. “È abbastanza difficile. C’è una domanda cui la Cina non ha ancora trovato una risposta politica. Cioè, se vuole affrontare la questione dell’accordo tra Russia e Ucraina o rimanere prudentemente in disparte. Da quello che ho inteso, la Cina stessa non l’ha ancora capito”, ha sottolineato.
Milano, 24 mar. (askanews) – È in corso all’ospedale San Paolo di Milano davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza l’udienza a carico di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis in sciopero della fame da 5 mesi contro il regime di carcere duro. Al collegio presieduto da Giovanna di Rosa, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, spetta decidere se accogliere o rigettare la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, di concedere all’anarchico il differimento pena con la formula degli arresti domiciliari da trascorrere nell’abitazione della sorella, a Pescara.
Nei giorni scorsi l’anarchico è stato trasferito dal carcere di Opera all’ospedale San Paolo dopo l’aggravamento delle condizioni di salute dovuto al lungo sciopero della fame. I giudici hanno deciso di celebrare l’udienza in ospedale proprio per scongiurare il rischio di ulteriori aggravamenti durante il trasferimento in tribunale. La decisone dei giudici è attesa al massimo entro 5 giorni da oggi.
Bruxelles, 24 mar. (askanews) – “Oggi l’Italia onora le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Spetta a tutti noi – Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell’informazione – ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno”, conclude.
Venezia, 24 mar. (askanews) – “Quello veneto è un popolo straordinario, con radici profonde nel passato e un grande senso della comunità, con lo sguardo proteso verso il futuro. È un modello di comunità che non ha eguali nel mondo, e merita di essere celebrato perché capace di affrontare le sfide del presente coniugando impegno quotidiano e grande senso di solidarietà. È per questo che la Regione ha voluto istituire con legge regionale la Festa del Popolo Veneto, una giornata di festa in cui celebriamo tutti i veneti, la nostra storia e le nostre tradizioni. Festeggiamo il Veneto e il compleanno di Venezia, la perla del Mediterraneo che compie 1602 anni”. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, interviene così in occasione della Festa del Popolo Veneto che cade domani sabato 25 marzo e che è stata fortemente voluta dalla Regione. La giornata è stata istituita con la legge regionale 8 del 2007 “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto”.
“A livello internazionale, ma anche nazionale, il Veneto negli anni ha scalato ogni classifica, ritagliandosi un’immagine ‘alta’ e credibile. Il 25 marzo è una giornata – prosegue Zaia – in cui si celebrano la lingua e la cultura venete, con un calendario di iniziative in special modo dedicato alle scuole, luoghi in cui troppo spesso la lingua e la cultura locale non vengono valorizzati abbastanza, con il rischio di far perdere ai nostri ragazzi, che poi saranno gli adulti di domani, le proprie radici, valori e la propria identità. Che non è chiusura o miopia, ma anzi capacità di dialogo e di stringere rapporti, ma sulla base della consapevolezza delle nostre peculiarità. Caratteristiche ben presenti anche nel mondo dell’impresa e dell’economia. Questa è la festa di tutti noi, un popolo di cui essere orgogliosi, per questo faccio i migliori auguri a tutti i veneti”.
Roma, 24 mar. (askanews) – Il fenomeno della falsificazione dei dati è in crescita e riguarda ormai tutti i settori. Per questo l’accountability, cioè la responsabilizzazione dei soggetti che rilasciano dichiarazioni di cui assicurano l’autenticità, sta assumendo grande importanza nei processi formativi dei lavoratori. Da oggi un progetto italiano, ma di portata europea, consente di puntare alla piena veridicità e alla certa paternità dei dati e riesce a ostacolare la loro alterazione. Un passo avanti per risolvere un problema avvertito in molti Paesi europei.
Il progetto “DAC” (Digital Accountability Councelors) è stato presentato in questi giorni all’Indire-Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, in ambito Erasmus Ka2/Strategic partnership for higher education. Elaborato da un gruppo di aziende tra cui Deleganoi, OpenCom, Commercio Network, Sangiusto e dalla start-up innovativa Resistere, vede applicata per ogni passaggio la tecnologia Blockchain che consente di notarizzare l’impronta digitale (hush) di un documento, rendendola certa e immutabile. Del progetto sono partner associati: Lateralcode, software house specializzata in sicurezza informatica, CIFA Italia, confederazione datoriale, il fondo paritetico interprofessionale Fonarcom, da sempre attento alle competenze dei lavoratori italiani, e la facoltà di Ingegneria elettrica e informatica dell’Università di Zagabria. Tra tutte le realtà impegnate, Resistere, allineato alle politiche europee sull’identità digitale, contribuisce anche alla costruzione del fascicolo digitale dei futuri accountable citizens dell’Unione. Infatti, sono stati coinvolti enti di formazione spagnoli, irlandesi, bulgari e portoghesi. L’accountability del processo formativo è faccenda cruciale. La diffusione della formazione continua e l’affermarsi di un sistema integrato di politiche attive – con notevoli risorse finanziarie messe a disposizione a livello nazionale ed europeo – hanno moltiplicato i soggetti e aumentato i rischi in merito a certezza e qualità della formazione erogata e recepita. Come sottolinea Eraldo Salvatori, ad dell’ente di formazione Deleganoi, capofila del progetto, “è importante eliminare tutte le zone di opacità e rendere totalmente affidabile ogni tappa del processo formativo”.
Applicare DAC avrà molti effetti positivi. Consentirà all’ente di formazione di rilasciare certificati autentici e impedirà ai discenti qualsiasi forma di manomissione o alterazione; al fondo interprofessionale di finanziare piani di enti di formazione accountable; all’imprenditore di avere certezza delle competenze acquisite dal lavoratore e piena fiducia in chi ne ha notarizzato gli incrementi di esperienza e di formazione. Spiega Iacopo Sensi di Resistere: “Per un recruiter la notarizzazione dei curricula consentirà di accelerare il processo di selezione. Il rifiuto di un candidato potrebbe già suonare come un campanello d’allarme. E’ evidente che, aumentando la loro accountability, enti e recruiter innescheranno il circolo virtuoso della responsabilizzazione che diventerà uno standard naturale nei processi di formazione e selezione”. In definitiva, DAC sarà utile agli enti di formazione e ai professionisti che vorranno garantire autenticità, paternità e immutabilità delle dichiarazioni rilasciate e a tutti i soggetti implicati nella rete dei servizi al lavoro in merito all’effettività e alla qualità della formazione da essi erogata e dal discente acquisita.
Roma, 24 mar. (askanews) – Il ministro Roberto Calderoli sarà impegnato domani, sabato 25, in Friuli-Venezia Giulia per una serie di appuntamenti sul territorio.
Alle 12.30 è prevista a Udine la conferenza stampa dal titolo “Autonomia differenziata e Specialità” presso la Casa della Contadinanza al Castello di Udine in Piazzale della Patria del Friuli. Alle 17.30 si terrà a Pordenone l’incontro pubblico della Lega a sostegno di Massimiliano Fedriga, insieme a Matteo Salvini e ad altri rappresentanti di Governo. Appuntamento presso Pordenone Fiere in Viale Treviso. “Ogni appuntamento di confronto e dibattito sull’autonomia è sempre utile, perché mi offre l’occasione di presentare il progetto di riforma e dipanare gli eventuali dubbi che ancora qualcuno può avere. Inoltre è un piacere venire in Friuli a sostenere la campagna elettorale di Massimiliano Fedriga, che ha lavorato bene sia come Presidente della Regione che come Presidente della Conferenza delle Regioni”, ha dichiarato il ministro.
Bruxelles, 24 mar. (askanews) – “Oggi l’Italia onora le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Spetta a tutti noi – Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell’informazione – ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno”, conclude.
Roma, 24 mar. (askanews) – Saranno Michele Punturo, ricercatore INFN della sezione di Perugia, e Harald Lück, ricercatore dell’Università leibniz di Hannover e della Società Max Plank Planck, a ricoprire rispettivamente gli incarichi di coordinatore e di vicecoordinatore della collaborazione scientifica Einstein Telescope.
A darne l’annuncio ieri, giovedì 23 marzo, la stessa collaborazione ET, che riunisce università e istituti di ricerca, tra cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN, coinvolti nella progettazione e realizzazione di un interferometro gravitazionale europeo di terza generazione, progetto inserito nella Roadmap 2021 di ESFRI European Strategy Forum on Research Infrastructure, il forum strategico europeo che seleziona le grandi infrastrutture di ricerca su cui investire a livello europeo. Le due nomine confermano le scelte già effettuate nel giugno dello scorso anno dalla collaborazione scientifica internazionale ET, che, contestualmente alla sua nascita, aveva affidato a Michele Punturo e Harald Lück il coordinamento delle attività scientifiche.
Tra i principali compiti che vedranno impegnati nel breve periodo i due portavoce, – informa l’INFN – quelli legati all’organizzazione dei gruppi di lavoro della collaborazione che saranno impegnati in attività di ricerca e sviluppo in diversi ambiti, dallo studio delle tecnologie necessarie a ET, all’infrastruttura di calcolo, dalla scienza osservativa alla caratterizzazione dei siti candidati a ospitare l’osservatorio. “Siamo onorati di essere stati eletti alla guida della collaborazione”, commentano Michele Punturo e Harald Lück, “La nostra conferma crediamo testimoni l’importanza del lavoro finora svolto da tutta la comunità di Einstein Telescope e fungerà sicuramente da stimolo per intensificare gli sforzi per la realizzazione di Einstein Telescope, che rappresenta una importante opportunità per tutta l’Europa”.
“Grazie al suo design e alle sue tecnologie innovative, ET consentirà infatti di ampliare il numero dei segnali gravitazionali osservabili e di migliorare, congiuntamente alle osservazioni di altri messaggeri astrofisici, la comprensione dei fenomeni e delle sorgenti responsabili della loro emissione, facendo della nuova infrastruttura un centro di riferimento a livello mondiale per la ricerca scientifica e tecnologica in questo promettente settore della fisica fondamentale”, aggiungono Punturo e Lück. Michele Punturo è dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, ha iniziato la sua carriera al CERN, occupandosi di misure dedicate alla verifica della violazione della simmetria CP. Nel 1994 entra a far parte della collaborazione Virgo, contribuendo alla costruzione del primo interferometro gravitazionale europeo. Negli anni successivi ha ricoperto ruoli di responsabilità e coordinamento delle attività legate alle campagne di raccolta dati e aggiornamento di Virgo.
Contestualmente, a livello europeo, è stato tra i primi promotori delle iniziative volte alla progettazione e realizzazione di un interferometro gravitazionale europeo di terza generazione, confluite in seguito nell’Einstein Telescope, nell’ambito del quale è stato coordinatore delle commissioni e dei gruppi di lavoro responsabili dell’elaborazione del progetto e della sottomissione della proposta per la sua realizzazione presso la Commissione Europea prima e il Forum europeo per le infrastrutture di ricerca di interesse strategico (ESFRI) poi. Harald Lück è Ricercatore dell’istituto per la fisica gravitazionale del Max Plank Planck di Hannover (Albert Einstein Institute), nel periodo 1993-1997, ha contribuito alla progettazione, guidando le attività di realizzazione e in seguito di presa dati, dell’interferometro gravitazionale tedesco GEO600, situato nei pressi di Hannover. A partire dal 2004, insieme a Michele Punturo, ha coordinato il lavoro per lo sviluppo dell’iniziale proposta di un osservatorio gravitazionale di terza generazione e per la sottomissione, nel 2007, del progetto ET presso la Commissione Europea. Negli anni successivi è stato co-responsabile delle attività svolte nell’ambito del progetto e, nel 2021, ha partecipato alla creazione della collaborazione ET.