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Einstein Telescope, eletti vertici della collaborazione scientifica

Einstein Telescope, eletti vertici della collaborazione scientifica


Einstein Telescope, eletti vertici della collaborazione scientifica – askanews.it



Einstein Telescope, eletti vertici della collaborazione scientifica – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – Saranno Michele Punturo, ricercatore INFN della sezione di Perugia, e Harald Lück, ricercatore dell’Università leibniz di Hannover e della Società Max Plank Planck, a ricoprire rispettivamente gli incarichi di coordinatore e di vicecoordinatore della collaborazione scientifica Einstein Telescope.

A darne l’annuncio ieri, giovedì 23 marzo, la stessa collaborazione ET, che riunisce università e istituti di ricerca, tra cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN, coinvolti nella progettazione e realizzazione di un interferometro gravitazionale europeo di terza generazione, progetto inserito nella Roadmap 2021 di ESFRI European Strategy Forum on Research Infrastructure, il forum strategico europeo che seleziona le grandi infrastrutture di ricerca su cui investire a livello europeo. Le due nomine confermano le scelte già effettuate nel giugno dello scorso anno dalla collaborazione scientifica internazionale ET, che, contestualmente alla sua nascita, aveva affidato a Michele Punturo e Harald Lück il coordinamento delle attività scientifiche.

Tra i principali compiti che vedranno impegnati nel breve periodo i due portavoce, – informa l’INFN – quelli legati all’organizzazione dei gruppi di lavoro della collaborazione che saranno impegnati in attività di ricerca e sviluppo in diversi ambiti, dallo studio delle tecnologie necessarie a ET, all’infrastruttura di calcolo, dalla scienza osservativa alla caratterizzazione dei siti candidati a ospitare l’osservatorio. “Siamo onorati di essere stati eletti alla guida della collaborazione”, commentano Michele Punturo e Harald Lück, “La nostra conferma crediamo testimoni l’importanza del lavoro finora svolto da tutta la comunità di Einstein Telescope e fungerà sicuramente da stimolo per intensificare gli sforzi per la realizzazione di Einstein Telescope, che rappresenta una importante opportunità per tutta l’Europa”.

“Grazie al suo design e alle sue tecnologie innovative, ET consentirà infatti di ampliare il numero dei segnali gravitazionali osservabili e di migliorare, congiuntamente alle osservazioni di altri messaggeri astrofisici, la comprensione dei fenomeni e delle sorgenti responsabili della loro emissione, facendo della nuova infrastruttura un centro di riferimento a livello mondiale per la ricerca scientifica e tecnologica in questo promettente settore della fisica fondamentale”, aggiungono Punturo e Lück. Michele Punturo è dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, ha iniziato la sua carriera al CERN, occupandosi di misure dedicate alla verifica della violazione della simmetria CP. Nel 1994 entra a far parte della collaborazione Virgo, contribuendo alla costruzione del primo interferometro gravitazionale europeo. Negli anni successivi ha ricoperto ruoli di responsabilità e coordinamento delle attività legate alle campagne di raccolta dati e aggiornamento di Virgo.

Contestualmente, a livello europeo, è stato tra i primi promotori delle iniziative volte alla progettazione e realizzazione di un interferometro gravitazionale europeo di terza generazione, confluite in seguito nell’Einstein Telescope, nell’ambito del quale è stato coordinatore delle commissioni e dei gruppi di lavoro responsabili dell’elaborazione del progetto e della sottomissione della proposta per la sua realizzazione presso la Commissione Europea prima e il Forum europeo per le infrastrutture di ricerca di interesse strategico (ESFRI) poi. Harald Lück è Ricercatore dell’istituto per la fisica gravitazionale del Max Plank Planck di Hannover (Albert Einstein Institute), nel periodo 1993-1997, ha contribuito alla progettazione, guidando le attività di realizzazione e in seguito di presa dati, dell’interferometro gravitazionale tedesco GEO600, situato nei pressi di Hannover. A partire dal 2004, insieme a Michele Punturo, ha coordinato il lavoro per lo sviluppo dell’iniziale proposta di un osservatorio gravitazionale di terza generazione e per la sottomissione, nel 2007, del progetto ET presso la Commissione Europea. Negli anni successivi è stato co-responsabile delle attività svolte nell’ambito del progetto e, nel 2021, ha partecipato alla creazione della collaborazione ET.

Mosca, in metropolitana appaiono mappe autografate da Putin

Mosca, in metropolitana appaiono mappe autografate da Putin


Mosca, in metropolitana appaiono mappe autografate da Putin – askanews.it



Mosca, in metropolitana appaiono mappe autografate da Putin – askanews.it



















Milano, 24 mar. (askanews) – Nella metropolitana di Mosca verranno appese più di 1200 mappe della sotterranea con la firma del presidente russo Vladimir Putin. Lo ha annunciato il vicesindaco di Mosca, capo del dipartimento dei trasporti e dello sviluppo delle infrastrutture stradali, Maxim Liksutov, secondo Vechenjaja Moskva e altri media locali.

Si tratta di un nuovo passaggio nella rappresentazione del leader russo, al quale basta ora, evidentemente, la propria grafia per rappresentarsi di fronte ai suoi connazionali e come fenomeno di coscienza di massa. E così l’autografo di Putin diventa non solo parola evocativa, ma icona in un luogo densamente frequentato, la metropolitana, e dotato di una certa sacralità storica. L’inaugurazione della nuova grande linea circolare (anello esterno) il primo marzo 2023, ha visto la presenza del leader russo che ha firmato lo schema dal vivo. Copie dello schema con il grosso autografo del leader del Cremlino saranno visibili anche nelle carrozze di alcuni treni.

Un salto evolutivo della raffigurazione del concetto del capo supremo – attualmente impegnato nella guerra in Ucraina – rispetto alla passata iconografia – in tempi meno bellicosi – che aveva già abituato a magliette, oggettistica e persino tavolette di cioccolata con il ritratto di Putin.

Cabina di regia Covid: cala incidenza, RT in lieve aumento

Cabina di regia Covid: cala incidenza, RT in lieve aumento


Cabina di regia Covid: cala incidenza, RT in lieve aumento – askanews.it



Cabina di regia Covid: cala incidenza, RT in lieve aumento – askanews.it


















Milano, 24 mar. (askanews) – La Cabina di regia sul Covid ha diffuso i dati del monitoraggio settimanale. Questi i principali elementi emersi: in lieve diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale: 38 ogni 100.000 abitanti (17/03/2023 -23/03/2023) vs 40 ogni 100.000 abitanti (10/03/2023 -16/03/2023).

Nel periodo 1 – 14 marzo 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,84-1,18), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, ma sotto la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è stabile e sotto la soglia epidemica: Rt=0,89 (0,84-0,94) al 14/03/2023 Rt=0,87 (0,82-0,92) al 07/03/2023. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sostanzialmente stabile all’1,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 marzo) vs l’1,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è stabile al 4,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 marzo) vs il 4,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 marzo).

Una Regione risulta non valutabile dovuto a mancanza di trasmissione di dati ed è equiparata a rischio alto ai sensi del DM del 30 aprile 2020. Una Regione/PPAA è a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Tredici sono a rischio moderato e sei classificate a rischio basso. Quindici Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Sei Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

Arte digitale, ecosistemi naturali: a Milano Visioni diacroniche

Arte digitale, ecosistemi naturali: a Milano Visioni diacroniche


Arte digitale, ecosistemi naturali: a Milano Visioni diacroniche – askanews.it



Arte digitale, ecosistemi naturali: a Milano Visioni diacroniche – askanews.it


















Milano, 24 mar. (askanews) – Quattro artisti digitali dalla scena internazionale chiamati a ragionare sulla relazione tra natura e cultura e sul modo in cui il contemporaneo si confronta con gli ecosistemi naturali. Si tratta del progetto “Visioni diacroniche”, ideato dal Volvo Car Italia con BAM, Biblioteca degli alberi Milano – Fondazione Riccardo Catella. La curatela è affidata a Ilaria Bonacossa, direttrice del Museo Nazionale di Arte Digitale di Milano, insieme a Francesca Colombo, direttore generale culturale di BAM, che ci ha presentato il progetto.

“Queste quattro letture performative – ha detto Francesca Colombo – hanno lo scopo di invitare, con il linguaggio dell’arte contemporanea, a parlare di natura, di cultura e di sostenibilità con gli artisti del nostro tempo. L’idea di mettere insieme arte digitale contemporanea e natura nasce dal cuore di BAM, dai valori di BAM e nasce anche dalle sue potenzialità, perché c’è ancora molto da esplorare”. A ospitare gli appuntamenti è il Volvo Studio di Milano e per la casa automobilistica questo è uno dei modi con i quali si può affrontare il tema del cambiamento all’insegna della sostenibilità. “Un brand automobilistico – ci ha spiegato Chiara Angeli, direttore commerciale di Volvo Car Italia – quando intraprende questo percorso lo deve fare rivolgendosi non soltanto ai propri clienti, ma a tutti. Perché si tratta di un cambiamento epocale. E per farlo, secondo noi, bisogna utilizzare dei canali che toccano le corde del cuore, come la musica e l’arte”.

Primo protagonista di “Visioni diacroniche” l’artista saudita Ayman Zedani che mette al centro della propria pratica le sfide dell’antropocene, il ragionamento sul cambiamento climatico e le interazioni tra umano e non umano. “Penso – ha detto l’artista – che sia molto importante considerare il fatto che siamo parte di questo luogo, veniamo da questo luogo e per me ci sono molte connessioni tra arte e natura. Credo fortemente che noi siano un’espressione del nostro ambiente, non siamo entità separate, la natura non è al di fuori di noi, ma è dentro di noi. Per questo è importante prendere coscienza delle nostre parentele, dei nostri legami, delle cose che condividiamo”. Gli altri protagonisti di “Visioni diacroniche” saranno Natália Trejbalová, Trevor Paglen e Nazgol Ansarinia.

Fondazione Prada, le cere anatomiche e la visione di Cronenberg

Fondazione Prada, le cere anatomiche e la visione di Cronenberg


Fondazione Prada, le cere anatomiche e la visione di Cronenberg – askanews.it



Fondazione Prada, le cere anatomiche e la visione di Cronenberg – askanews.it



















Milano, 24 mar. (askanews) – Il corpo è uno dei temi che ricorrono nelle mostre di Fondazione Prada. Il corpo, soprattutto come oggetto d’indagine, della scienza come dell’arte. Si inserisce in questo filone anche il nuovo progetto dedicato alle “Cere anatomiche” de La Specola di Firenze, re-interpretate dal regista David Cronenberg. Una mostra complessa e sfidante, che, come già era accaduto con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, porta negli spazi milanesi della Fondazione le collezioni di un altro museo, in questo caso quello di Storia naturale dell’Università fiorentina di cui La Specola è parte.

Al piano superiore del Podium sono presenti le tredici ceroplastiche del XVIII secolo che presentano corpi di donne di cui si svela l’anatomia per scopi scientifici. Sono teche che in un certo senso contengono e contemplano il corpo femminile, per svelarne ogni dettaglio, senza mediazione. Accanto a queste 72 disegni anatomici che fanno quasi da didascalie alle cere. Nella grande sala al piano inferiore invece il film di Cronenberg, che intorno alle cere ha costruito una sua narrazione tra il sogno e l’horror. “Le due parole chiave – ha spiegato ad askanews Chiara Costa, Head of Programs di Fondazione Prada – sono corpo e conoscenza, unite ovviamente a scienza. Direi che questo lavoro di Cronenberg segue esattamente questa linea: lui ha studiato le cere, è rimasto molto intrigato dal loro valore artistico, ma anche dalla loro funzione didattica, e ha deciso in qualche modo con il suo film di liberare queste figure dalla loro funzione didattica e di trasportarle in un mondo parallelo. E noi di fatto ci occupiamo sempre di un’osservazione scientifica, che diventa poi artistica”.

È infatti indubbio che le cere della Specola siano oggetti d’arte che attraversano il tempo, quelle donne indubbiamente affascinanti, come la Venere scomponibile con un filo di perle al collo, che poi svela i visceri più profondi e proprio le sezioni del corpo. Lo spirito dell’operazione era chiaramente illuminista, ma le possibili implicazioni aperte da questi simulacri della vita possono anche andare oltre l’ambito razionale. E qui si presentano, per la prima volta, al pubblico dell’arte. “Qui c’è la grande novità anche che, al di là della scienza, questa esperienza ormai connotata come esperienza di altissimo profilo artistico e culturale – ci ha detto Lucilla Conigliello, direttrice tecnica del Sistema museale dell’Università di Firenze – viene proposta qui a Milano a un pubblico allargato e alla possibilità di una rilettura contemporanea. Noi viviamo un contesto che è strettamente di ricerca, un contesto scientifico. Però dobbiamo dar conto del valore di tutta quella che è la cultura anche del museo”.

Bellezza e biologia, scienza e psicanalisi, desiderio e morte: sono molte le sensazioni contraddittorie che la mostra può innescare, ma non si deve dimenticare che si tratta, in primo luogo, di un altro modo di usare la scienza – e La Specola è uno dei musei scientifici più antichi d’Europa – per provare a fare un ragionamento artistico più vasto, un ragionamento sull’umano, mediato dalla propria più accurata rappresentazione. E quei quattro corpi femminili possono essere qualcosa di più che i semplici oggetti di una lezione di anatomia. Se non altro perché quella anatomia è la nostra. (Leonardo Merlini)

Libri, Antonio Vitiello: ridurre i costi dell’energia è possibile

Libri, Antonio Vitiello: ridurre i costi dell’energia è possibile


Libri, Antonio Vitiello: ridurre i costi dell’energia è possibile – askanews.it



Libri, Antonio Vitiello: ridurre i costi dell’energia è possibile – askanews.it


















Roma, 24 mar. (askanews) – Gli aumenti di luce e gas avvenuti tra il 2022 e il 2023 hanno messo a dura prova le finanze tanto delle famiglie italiane quanto delle imprese. Quello che tuttavia molti non sanno è che ottimizzare al massimo le spese energetiche è possibile: tutto sta nel sapere come fare.

Per tutti coloro che desiderano dare un taglio netto alle bollette di luce e gas, esce oggi il libro di Antonio Vitiello “DOTTOR ENERGIA”. Il Metodo Che Ti Insegna A Capire Le Bollette e A Ridurre Costi e Sprechi di Energia Elettrica e Gas per la Tua Casa e Azienda Risparmiando Tempo e Soldi” (Bruno Editore). Al suo interno, l’autore condivide con i propri lettori strumenti pratici e innovativi per imparare a leggere attentamente le bollette, così da ridurne i costi. “Il mio libro è una vera e propria guida pratica in grado di rispondere a tutte le domande che ognuno di noi si dovrebbe porre prima di andare a pagare l’ennesima bolletta della luce o del gas” afferma Antonio Vitiello, autore del libro. “Con un linguaggio semplice e diretto, attraverso il mio manuale spiego come si compone il prezzo che vediamo in fattura, come valutare le offerte proposte dal mercato e come scegliere quella più conveniente. Infine, fornisco anche consigli pratici su come consumare meno così da ridurre costi e sprechi”.

Secondo l’autore, bastano poche semplici azioni quotidiane per migliorare i costi delle proprie fatture. Questo perché esiste una relazione stretta tra riduzione degli sprechi e costi in bolletta. Adottando nuove sane abitudini, infatti, sarà possibile non solo portare beneficio al proprio portafogli ma anche all’ambiente. “Antonio Vitiello, con il suo libro, vuole spiegare a famiglie e imprese come comprendere le voci presenti nelle bollette energetiche e, sulla base di questo, come ottimizzarne al meglio i costi sulla base delle proprie esigenze” incalza Giacomo Bruno, editore del libro. “Il segreto? Sta nell’adottare pochi semplici accorgimenti capaci davvero di fare la differenza, tanto per noi dal punto di vista economico quanto per l’ambiente che ci circonda”.

“Ho conosciuto Giacomo Bruno alcuni anni fa e sin da subito mi ha colpito la sua professionalità e determinazione” conclude l’autore. “Nel corso di tutto l’iter editoriale, il team Bruno Editore mi ha seguito in ogni fase della pubblicazione consentendomi di pubblicare questo mio libro che sono certo sarà utile a tanti”. Il libro è disponibile su Amazon a questo indirizzo: https://amzn.to/40arc20

Antonio Vitiello, libero professionista classe ’90, nato a Napoli ma formatosi lavorativamente a Milano, si occupa da oltre 10 anni di energia e gas attraverso consulenze rivolte in prevalenza al segmento PMI ed alle grandi industrie energivore e gasivore italiane. Aiuta inoltre UDB/UDD/Resellers ad individuare assets di approvvigionamento volti a minimizzare i rischi e ad ottimizzare gli acquisti. La sua lunga esperienza nel settore lo porta oggi a condividere il proprio know-how attraverso la pubblicazione di un libro volto a raccontare il Metodo MUSIC, acronimo di Metodo Unico Servizi Imprese e Cittadini, che ha come mission quella di far comprendere a tutti, attraverso un linguaggio semplice e comprensibile, cosa sono le bollette, come interpretare i dettagli contenuti in esse, come poterle prevedere e soprattutto come fare una scelta responsabile e consapevole. Esperto del settore, e’ stato uno dei primi Utility Manager italiani certificati.

Autonomia, Toma: prima i Lep e i costi standard poi la riforma

Autonomia, Toma: prima i Lep e i costi standard poi la riforma


Autonomia, Toma: prima i Lep e i costi standard poi la riforma – askanews.it



Autonomia, Toma: prima i Lep e i costi standard poi la riforma – askanews.it


















Roma, 24 mar. (askanews) – “Prima i Lep e costi standard. Dopo, e soltanto dopo, l’autonomia differenziata. Perché senza garantire a tutti i cittadini i Livelli essenziali delle prestazioni, quel progetto non può andare avanti”. Non ha dubbi il presidente della Regione Molise, Donato Toma, in un’intervista a ‘Il Messaggero’, sulla riforma dell’autonomia differenziata, targata Calderoli.

“Non è una mia posizione personale ma quella di tutta Forza Italia. Su questo siamo tutti compatti”, sottolinea Toma che si trova sulla stessa lunghezza d’onda degli altri quattro presidenti di Regione azzurri Alberto Cirio (Piemonte), Renato Schifani (Sicilia), Roberto Occhiuto (Calabria) e Vito Bardi (Basilicata) che due giorni fa sono stati ricevuti insieme a Toma a pranzo ad Arcore da Silvio Berlusconi. Sulle risorse necessaria per finanziare i Lep, 4-5miliardi di euro, dice che “non non sono poche. Ma si devono trovare, e sono fiducioso che ciò avverrà. A mio avviso, bisognerà dare priorità ad alcuni interventi, in settori come scuola, sanità e infrastrutture. Si comincerà da lì”.

Sony Music Italia rinnova con Neima Ezza e arriva Shune

Sony Music Italia rinnova con Neima Ezza e arriva Shune


Sony Music Italia rinnova con Neima Ezza e arriva Shune – askanews.it



Sony Music Italia rinnova con Neima Ezza e arriva Shune – askanews.it


















Roma, 24 mar. (askanews) – Sony Music Italia ha annunciato le sue novità discografiche, tra cui ci sono la conferma nel roster di Epic di Neima Ezza (nome d’arte di Amine Ezzaroui) e la new entry nella sua scuderia artistica del producer Shune.

“Le firme di nuovi contratti e il rinnovo degli artisti sono le attività principali su cui il nostro team concentra quotidianamente il suo lavoro – ha commentato il presidente e ceo Sony Music Entertainment Andrea Rosi – ed è per questo motivo che sono grandi la soddisfazione nel constatare la rinnovata fiducia di artisti che fanno già parte della nostra squadra e l’orgoglio nell’accogliere nuovi talenti da valorizzare. Neima Ezza è un artista di enorme talento e Shune un producer dalla creatività prorompente. Prima di loro, a febbraio, abbiamo riconfermato e allungato gli accordi con Bresh, artista fantastico dal potenziale incredibile, con Colapesce Dimartino per la label Numero Uno e con le leggende Articolo 31, J-Ax e DJ Jad, per Columbia”. Il rapper Neima Ezza conta 2,1 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e il suo Ep “Giù” continua a raggiungere importanti riconoscimenti (“Lei” feat. Rondodasosa, certificato Platino, ha raggiunto 42,2 milioni di stream, “Casa”, prodotto da NKO e certificato Platino con 50,7 milioni di stream su Spotify e 19 milioni di views su Youtube e “Fedele al quartiere”, certificato oro, ha ottenuto 152 milioni e mezzo di stream solo su Spotify). Dopo aver concluso recentemente il suo primo live tour nei club delle più importanti città italiane, il prossimo passo del suo percorso musicale è “Avanti”, nuovo singolo che uscirà venerdì 24 marzo.

Shune nel 2022 ha lavorato sull’album di Bresh “ORO BLU”, uno dei progetti musicali più dirompenti dell’anno, e ha prodotto per Capo Plaza i brani più interessanti del suo ultimo mixtape. Sul fronte della scena rap genovese ha collaborato, oltre che con Bresh, con Tedua, Alfa e Disme & Vaz Tè. Oltre alle firme e ai rinnovi, in questi primi tre mesi dell’anno Sony Music Italia festeggia diversi successi: dall’ennesimo exploit planetario dei Måneskin – il cui nuovo progetto discografico “Rush” ha raggiunto subito il n.1 in classifica in 15 paesi – all’en plein di premi alla 73esima edizione del Festival di Sanremo.

Il ritorno senza ansia di Diodato con l’album “Così speciale”

Il ritorno senza ansia di Diodato con l’album “Così speciale”


Il ritorno senza ansia di Diodato con l’album “Così speciale” – askanews.it



Il ritorno senza ansia di Diodato con l’album “Così speciale” – askanews.it



















Milano, 24 mar. (askanews) – “Sono molto contento, non ho l’ansia per l’uscita dell’album, ho delle buone sensazioni, mi sembra il momento giusto per uscire e mi sento molto rappresentato da questo lavoro”, Diodato sorride e introduce così l’uscita del suo nuovo album di inediti “Così speciale” per Carosello Records. Dopo il travolgente successo del precedente lavoro “Che Vita Meravigliosa, con cui ha vinto praticamente tutto, da Sanremo ai David di Donatello, guarda al futuro con calma. “Così speciale” è un album dalla forte identità sonora, che riesce a passare dall’intimità di un piano e di una voce ad arrangiamenti corposi, potenti, che sublimano i concetti espressi in una catarsi sonora.

Scritto, arrangiato e artisticamente diretto da Diodato, “Così speciale” è un album figlio della volontà di essere suonato soltanto da musicisti in carne ed ossa ed è stato prodotto e mixato da Tommaso Colliva, produttore discografico di fama internazionale e vincitore di un Grammy Award nel 2015, e masterizzato da Giovanni Versari. “Sono sempre stato innamorato della musica suonata che vibra, -spiega Diodato – in questo album ho sperimentato un bel po’. Il fatto che ci siano musicisti che suonano in carne ed ossa si sente e fa arrivare al pubblico un’emozione autentica”. Ma soprattutto “Così speciale” è un album molto autobiografico, con dieci tracce che rappresentano dieci attimi di vita, “sguardi sul mondo e tuffi negli abissi interiori per provare a riemergere con dieci fiori che profumano di vita”. Apre l’album “Ci vorrebbe un miracolo”: “E’ un’esclamazione abbastanza chiara, una richiesta di aiuto, uno sguardo sul caos della società in cui viviamo, dove sembra impossibile trovare un punto di incontro. Ho voluto però dare solarità a questo sguardo, sono convinto che c’è speranza. Da non credente questa richiesta di miracolo è un invito a rimboccarsi le maniche, a darsi da fare” racconta il cantautore tarantino.

“Il brano “Non c’eri che tu” rappresenta il mio modo di fare musica, parte da una solitudine anche fredda, da considerazioni dure sul tempo sprecato, ma poi evolve ed esplode nel finale sublimando il vissuto. Grazie alla musica il vissuto può continuare a vibrare e a rifiorire”. In questo album c’è anche l’Antonio Diodato che non ti aspetti, quello meno conosciuto, ma travolgente, esplosivo e ironico.

“”Che casino” è la canzone in cui ho sperimentato di più, mi sono divertito un sacco, sono partito da un bit, e non come al solito da piano e voce, ho cominciato a cantarci sopra ed è uscito un brano che mi piace molto. La gente mi pensa come il cantautore romantico ma ci sono anche lati diversi della mia personalità, che emergono in questo brano ma spero che tutto l’album sappia di umanità”. Dopo essere rientrato dal tour oltre confine in autunno 2021 che lo ha portato in Europa e negli Stati Uniti, Diodato torna live con dieci date, prodotte e organizzate da OTR LIVE, che porteranno il cantautore nei più prestigiosi club delle principali città europee, nella primavera 2023. La dimensione live è ideale per scoprire proprio il Diodato oltre le apperenze.

Di Alessandra Velluto

Ford stima 3 mld usd di perdite in 2023 per divisione bev

Ford stima 3 mld usd di perdite in 2023 per divisione bev


Ford stima 3 mld usd di perdite in 2023 per divisione bev – askanews.it



Ford stima 3 mld usd di perdite in 2023 per divisione bev – askanews.it



















Milano, 24 mar. (askanews) – Ford stima nel 2023 perdite per circa 3 miliardi di dollari nella divisione di veicoli elettrici. La casa americana ha fornito la stima nell’ambito della presentazione di una nuova struttura di rendicontazione finanziaria divisa in tre unità di business: Model e, per le attività legate all’elettrico; Ford Blue, il business tradizionale dei veicoli con motore termico; Ford Pro, la divisione di veicoli commerciali.

Il Cfo di Ford, John Lawler, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, ha descritto la divisione EV come una “startup”, affermando che è normale che un’azienda all’inizio accumuli perdite. Ford oggi vende tre veicoli elettrici in Nord America, il suo mercato più grande: il pickup F-150 Lightning, il suv Mustang Mach-E e un furgone plug-in. L’anno scorso, il business dei veicoli elettrici ha perso circa 2,1 miliardi, di dollari, riducendo l’utile operativo complessivo del gruppo a 10,4 miliardi. Lawler ha affermato che la divisione dell’elettrico, Model e, ridurrà gradualmente le perdite e raggiungerà un margine di profitto operativo dell’8% entro la fine del 2026, vicino all’obiettivo del 10% indicato per il gruppo. L’anno scorso, l’utile operativo di Ford è stato del 6,6%.