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Meeting, Bellamy (Europarlamento): cercare insieme la verità

Meeting, Bellamy (Europarlamento): cercare insieme la veritàRimini, 21 ago. (askanews) – L’esistenza è un’amicizia inesauribile, sostiene il titolo di questa 44esima edizione del Meeting ma Andrea Simoncini, Vicepresidente Fondazione Meeting e docente di Diritto costituzionale all’Università di Firenze, fa notare che questo titolo esce “mentre assistiamo a un fenomeno opposto, crescente, quello della cultura della cancellazione, la cancel culture. Un fenomeno paradossale: per difendere valori si cancellano opinioni. Non si dibatte, si elimina. Nella rete, nelle università, si rimuovono, cancellano appunto, persone che si considerano colpevoli di aver espresso idee contrastanti quel nucleo di valori politically correct”.

Il dibattito pubblico, afferma Sergio Belardinelli, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Bologna, si trasforma in una guerra civile condotta con altri mezzi. “Sono diffidente quando sento un eccesso di foga, davanti a chi vuole eliminare le posizioni più stravaganti”. L’antidoto più forte agli emotivismi identitari? “Lo spirito di verità e l’amicizia”. Joseph H.H. Weiler, University Professor at NYU Law School and Senior Fellow at the Center for European studies at Harvard, provoca il pubblico con un esempio ipotetico: immaginiamo l’eccidio di Marzabotto. Immaginiamo che nel paese di origine di uno degli ufficiali tedeschi decidano di intitolargli una scultura. “Da che parte sareste? – chiede Weiler – Libertà di ricordare o di cancellare?”. Un punto di svolta si ha quando non riserviamo alla cancel culture lo stesso suo trattamento. Non la eliminiamo dall’orizzonte, ma “possiamo trattenerne una certa sensibilità”, senza dimenticare cosa offende l’altro.

François-Xavier Bellamy, Europarlamentare, filosofo e intellettuale francese sottolinea il fatto che “intrattenendomi, parlando, compio un atto di umiltà, che è prerequisito fondamentale per accettare l’incapacità umana di possedere la verità. E che cercarla insieme è il senso dell’amicizia”. Per convincere l’altro – prosegue Bellamy – si deve aver la consapevolezza che la coscienza dell’altro è inviolabile. L’altro non può credere nemmeno volendolo, se non crede veramente. “Abbiamo bisogno di coraggio verso noi stessi. Dobbiamo lottare contro noi stessi per avanzare nella verità. La vita politica sarebbe molto più bella se si potesse dire ‘la ringrazio perché grazie a lei ho capito’, se avessimo il coraggio di vedere la realtà”.

Stupro di gruppo a Palermo, un minorenne accusato ha confessato ed è stato scarcerato

Stupro di gruppo a Palermo, un minorenne accusato ha confessato ed è stato scarceratoPalermo, 21 ago. (askanews) – Ha confessato davanti al gip del Tribunale dei minori uno dei giovani accusato dello stupro di gruppo di una ragazza 19enne, il 7 luglio a Palermo. Il ragazzo, che quando si è consumata la violenza era minorenne, ha ammesso le sue responsabilità dopo che i carabinieri hanno trovato in uno dei cellulari degli accusati un video: le immagini dimostrerebbero la sua presenza nel cantiere abbandonato dove la giovane è stata stuprata.

Il giovane è stato scarcerato e, su disposizione del gip, trasferito in comunità. La Procura ha annunciato che ricorrerà contro il provvedimento. Oggi sono in programma gli interrogatori del gip di tre dei sette giovani palermitani arrestati venerdì scorso con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di 19 anni.

Dovranno vedersela anche con le rivelazioni del loro amico Angelo Flores, il cameraman, quello che ha ripreso le scene degli abusi. Lui era stato arrestato assieme ad altri due (e a un minorenne, all’epoca del fatto) il 3 agosto: poi era stato l’unico che aveva risposto alle domande del Gip Clelia Maltese, svelando i nomi di chi aveva partecipato alla violenza sessuale. Ad incastrare i sette, oltre alla denuncia della ragazza e ai referti dei medici dell’ospedale, ci sono anche le immagini di alcune telecamere di sorveglianza che hanno ripreso il tragitto dalla Vucciria, nella zona della movida dove avevano trascorso la serata, fino al cantiere abbandonato del collettore fognario. Lì sarebbe avvenuto lo stupro.

Al Meeting di Rimini si parla anche di rinnovabili e nucleare

Al Meeting di Rimini si parla anche di rinnovabili e nucleareRoma, 21 ago. (askanews) – Il tema della fusione nucleare, delle stelle e del futuro del Pianeta, delle energie rinnovabili, è posto al Meeting di Rimini, con Marcella Marconi, direttore Osservatorio astronomico di Capodimonte, Istituto Nazionale di Astrofisica, Napoli e Ambrogio Fasoli, Direttore Swiss Plasma Center (Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne) Losanna, Presidente Consorzio EUROfusion.

“Nessuno può mettere in dubbio che nel nostro futuro energetico avranno grande importanza le energie rinnovabili – ha spiegato Fasoli – ma nessuno, al giorno d’oggi, può al tempo stesso sostenere che possiamo avere esclusivamente energia rinnovabile. Vediamo il caso della Germania che oltre a implementare l’energia rinnovabile ha costruito decine di centrali a carbone o a idrocarburi – esattamente ciò che non si deve fare per mantenere la salute del nostro Paese”. Sull’importanza dell’energia rinnovabile, Fasoli ha riportato un esempio: “Milano ha circa 2 milioni di abitanti, lo stadio di San Siro ha 80mila posti. Per alimentare in energia la città di Milano con combustibili fossili – ha aggiunto – dobbiamo riempire completamente lo stadio di San Siro di carbone. Quando la fusione funzionerà sulla terra non ci vorranno dei treni, penso che con il rimorchio della mia bicicletta alimenterò l’intera città di Milano”.

McLaren Applied e Greybull annunciano l’acquisto di Fimer

McLaren Applied e Greybull annunciano l’acquisto di FimerFirenze, 21 ago. (askanews) – McLaren Applied e Greybull annunciano di aver raggiunto un accordo vincolante e irrevocabile con il Consiglio di Amministrazione e gli azionisti di Fimer per l’acquisizione del pieno controllo e della proprietà dell’azienda di Arezzo, che produce inverter fotovoltaici. McLaren Applied, con il supporto di Greybull Capital, acquisirà il 100% di Fimer a fronte di un investimento di 50 milioni di euro orientato a sostenere il rilancio dell’azienda. Il Consiglio di Amministrazione ha scelto McLaren Applied in considerazione delle importanti sinergie strategiche e industriali e del solido commitment finanziario dimostrato nel corso delle trattative.

Più in particolare, l’investimento di McLaren applied prevede un conferimento iniziale di 5 milioni di euro immediatamente dopo l’autorizzazione da parte del Tribunale di Milano. All’accettazione della procedura concordataria seguirà un ulteriore conferimento di 5 milioni di euro. I rimanenti 40 milioni di euro verranno apportati alla chiusura del concordato (omologa). In termini di governance, McLaren Applied assumerà il pieno controllo del Consiglio di Amministrazione e nominerà un Chief Restructuring Officer (CRO). Gli attuali azionisti avranno il diritto di nominare un amministratore fino alla chiusura della procedura di concordato (omologa). “L’azienda ha affrontato una crisi turbolenta, trovandosi a un passo dal fallimento. Questo accordo ci permette di andare avanti e di lanciare un messaggio di speranza e ottimismo. Ribadiamo la nostra fiducia nelle potenzialità di Fimer. Ci impegneremo non solo finanziariamente, ma soprattutto industrialmente, per sostenere il percorso di rilancio dell’azienda e accompagnarla verso il futuro che merita”, ha dichiarato Marc Meyohas, Managing Partner di Greybull Capital.

“Sosteniamo pienamente la decisione del Consiglio di Amministrazione di scegliere McLaren Applied come investitore per Fimer, che ora può guardare avanti con fiducia. Auguriamo a tutte le parti coinvolte il meglio per il futuro”, ha aggiunto Ambrogio Carzaniga a nome degli attuali azionisti. “Il protrarsi delle trattative ha avuto un impatto eccessivo su Fimer e sui suoi lavoratori. Per questo motivo, Clementy con senso di responsabilità ha deciso di revocare la sua offerta di investimento in Fimer”, ha concluso Pierre Louvrier per conto di Clementy.

Firenze, Nardella chiede a Piantedosi 200 agenti in più

Firenze, Nardella chiede a Piantedosi 200 agenti in piùFirenze, 21 ago. (askanews) – Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha inviato una lettera al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per chiedere di “aumentare la dotazione degli organici delle Forze dell’ordine per il nostro territorio” per “garantire maggiore sicurezza alla città”.

Nella lettera, il sindaco ricorda che “se da un lato Firenze è una città che conta una popolazione di circa 380.000 abitanti, dall’altro ogni giorno le presenze sul territorio comunale raddoppiano letteralmente per ragioni di lavoro, studio e turismo. Inoltre le forze dell’ordine sono quotidianamente impegnate in attività non ordinarie, come le scorte alle autorità civili e giudiziarie, legate anche all’attività della Scuola superiore della Magistratura di Castelpulci o i presidi ai numerosi eventi e manifestazioni con la presenza di pubblico e spesso di autorità di primo livello nazionali e internazionali. La somma di questi aspetti fanno del capoluogo toscano una città il cui bisogno di sicurezza non può essere parametrato al semplice dato demografico/residenziale”. “Per una città di oltre 100 km quadrati e con flussi di persone così cospicui – dichiara – è per noi essenziale avere almeno 200 agenti in più appartenenti ai vari corpi delle forze dell’ordine rispetto agli organici attualmente operativi, per assicurare un minimo standard di sicurezza del territorio”.

“A rendere ancor più necessaria questa misura – aggiunge – vi è il fatto che i sindacati di Polizia abbiano annunciato con preoccupazione che entro fine anno potrebbero venire meno circa 100 agenti, soprattutto in virtù dei pensionamenti. Un tale depauperamento aggraverebbe oltremodo l’attuale situazione di carenza di organico con danno alla comunità e all’immagine della città e delle istituzioni tutte”.

Mutti: da imprenditore d’accordo su salario minimo, ma lo applichino tutti

Mutti: da imprenditore d’accordo su salario minimo, ma lo applichino tuttiRimini, 21 ago. (askanews) – “D’accordo sul salario minimo” perché per continuare a essere competitivi e produrre eccellenze occorre un “salario dignitoso ad ogni lavoratore”. Però “le leggi che vengono promosse” devono essere “applicate in modo omogeneo su tutta la nazione”, altrimenti le “aziende che rispettano giustamente le leggi” rischiano di essere svantaggiate. Lo ha detto l’amministratore delegato di Mutti, Francesco Mutti, anche presidente di Centromarca, a margine di un incontro al Meeting di Rimini.

“Come imprenditore – ha spiegato Mutti – sono d’accordo: sul salario minimo noi come sistema Paese dobbiamo, ancora una volta, capire qual è il sistema economico nel quale vogliamo muoverci. L’Italia deve essere un Paese delle eccellenze e per fare eccellenze dobbiamo riuscire, tra le tante cose, anche a dare un salario dignitoso ad ogni lavoratore”. “Dobbiamo però anche essere certi di un’altra cosa – ha aggiunto l’imprenditore – che le leggi che vengono promosse, vengano applicate in modo omogeneo su tutta la nazione, perché tante volte si rischia di avere una lotta interna e uno svantaggio competitivo per quelle aziende che rispettano giustamente le leggi, rispetto ad altre realtà che invece vivono in realtà separate”.

Favero (Pd): su questioni concrete governo abbandona Veneto

Favero (Pd): su questioni concrete governo abbandona VenetoRoma, 21 ago. (askanews) – “Forse la settimana ferragostana ha impegnato tutti gli esponenti del governo nazionale così come la giunta della Regione del Veneto nelle proposte culinarie per affrontare la seria, quella sì, emergenza del granchio blu, ma a guardar bene il bilancio delle azioni concrete della maggioranza di centrodestra a favore dei veneti questo è sicuramente negativo”. Lo afferma Matteo Favero, responsabile Ambiente e infrastrutture del Pd Veneto, che elenca: taglio dei fondi PNRR ai comuni, esplosione della questione migranti, piani di ammodernamento di linee ferroviarie cancellati, vedi il caso della Castelfranco V.to – Maerne, nuovi tagli alla sanità all’orizzonte e da ultimo non finanziato dal Ministero retto da Salvini il ‘piano laghetti’. Un progetto utile sostenuto anche dall’Anbi e da Coldiretti per affrontare la siccità cronica nella nostra regione”.

“E la cosa più grave – aggiunge – è che proprio il Veneto è oggi tra le prime regioni europee per rischi dovuti ai cambiamenti climatici ed è paradossale che questo avvenga sotto gli occhi dell’esperto Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica Dall’Acqua, veronese. Già in primavera il Pd del Veneto aveva presentato 10 dieci proposte precise per affrontare subito la siccità e il rischio idrogeologico del nostro territorio, che sono: accelerare le procedure per la pulizia degli invasi; attuare con rapidità il noto piano di micro-invasi; promuovere azioni diffuse e capillari di sensibilizzazione di privati, aziende, enti all’utilizzo consapevole e attento della risorsa idrica; realizzare un piano integrato regionale di gestione delle acque che permetta di coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati migliorando così il governo del settore; adottare un efficace Bilancio Idrico, per verificare effettivi fabbisogni, accumuli ed utilizzi della risorsa idrica; promuovere ed incentivare investimenti sulla rete idrica, sulle aziende agricole e sulle attività industriali per il risparmio e il riutilizzo della risorsa idrica; prevedere forme di incentivo o defiscalizzazione in tema idrico, evitando forme di sostegno o di indennizzo scollegate dall’adozione di investimenti in efficientamento; rafforzare le attività di controllo e chiusura dei pozzi abusivi; istituzione di una cabina di regia regionale che eserciti funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio per il contenimento e il contrasto della crisi idrica connessa alla drastica riduzione delle precipitazioni e integrata con la presenza delle Autorità di Bacino Distrettuale del Veneto; creazione delle AFI – Aree Forestali di Infiltrazione nelle zone di alta pianura utili a raccogliere e conservare l’acqua, restituendola successivamente in falda. Purtroppo, di queste azioni si è visto ben poco e siamo già in ritardo sul 2024”, conclude.

Tajani: no scontro ma il decreto sugli extraprofitti è da modificare

Tajani: no scontro ma il decreto sugli extraprofitti è da modificareRoma, 21 ago. (askanews) – Con Giorgia Meloni “non sono previsti incontri segreti o altro, ci si vedrà alla ripresa per l’attività di governo” e sugli extra-profitti “non parlerei di scontro ma di diverse posizioni. Con la premier parlo quasi quotidianamente, non c’è un problema di stabilità di governo, ma di idee non sempre coincidenti”. Così in una intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani.

“Per noi c’è da modificare il decreto, sui tre punti fondamentali: tutelare le banche del territorio, prevedere un prelievo una tantum e che ci sia deducibilità del contributo. Non cambiamo idea e ragioneremo su come fare”, conclude.

Schlein: la sanità è allo stremo, ci mobiliteremo

Schlein: la sanità è allo stremo, ci mobiliteremoRoma, 21 ago. (askanews) – Oltre al salario minimo, “la sanità è la prossima” battaglia del Pd: “Non c’è dubbio, l’altra priorità sarà una battaglia unitaria sulla sanità pubblica, ormai allo stremo, la grande dimenticata della scorsa legge di bilancio”. Così in un colloquio su La Stampa la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Abbiamo appreso con orrore che c’è un policlinico dove basta pagare 150 euro per saltare le file e abbiamo visto cosa è successo in quest’ultimo anno. Serve più sanità territoriale, più case della salute: tutto questo rischia di saltare con la lentezza di questo governo nell’attuazione del Pnrr”. Per Schlein “non deve passare sotto traccia che se in manovra non metti le risorse, le regioni che hanno avuto spese enormi sotto il covid, si trovano ora costrette a tagliare i servizi, quando invece servirebbe proseguire il trend di aumento di finanziamento per la Sanità. E spero che si possano unire i nostri sforzi con le altre forze. A questo si associa l’attuazione del Pnrr”, conclude.

Manovra, Schlein: già mancano 10-15 miliardi

Manovra, Schlein: già mancano 10-15 miliardiRoma, 21 ago. (askanews) – “Magari è presto per dirlo, però” per la prossima manovra finanziaria “già mancano 10-15 miliardi per fargli mantenere le loro promesse, ma loro sono esperti a non mantenerle: se guardiamo alle accise della benzina, gli slogan di questi ultimi anni si stanno sciogliendo come ghiaccioli in questa torrida estate”. Così in un colloquio con La Stampa la segretaria del Pd Elly Schlein.

Per Schlein “le priorità sono un patto sociale che tuteli i redditi e i salari e contrasti l’aumento dell’inflazione. Bisogna rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, approvare il salario minimo. E poi, Sanità, istruzione, trasporto pubblico locale: scaricano le colpe sui sindaci del Pd e non mettono le risorse. Noi abbiamo ben chiaro quali sono le priorità: passano mesi e se metti insieme inflazione, il caro vita e il caro benzina, i salari al palo, diventa una vita da incubo per molti italiani”.