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Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo la crescita dell’Italia: +1,1% nel 2023 e +0,9% nel ’24

Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo la crescita dell’Italia: +1,1% nel 2023 e +0,9% nel ’24Roma, 25 lug. (askanews) – Migliorano le previsioni per l’economia italiana, malgrado il contesto di rallentamento in corso nell’area euro e nell’economia mondiale. il Fondo Monetario Internazionale nel suo aggiornamento al World Economic Outlook, appena pubblicato, grazie al rafforzamento dei servizi e del turismo ha rivisto al rialzo la crescita dell’Italia di 0,4 punti percentuali rispetto alle precedenrti stime di aprile portandola all’1,1% con la stima per il 2024 anch’essa aumentata di un decimo di punto allo 0,9%. Analoga revisione quest’anno, +1,0 punti percentuali, per la Spagna. Diversa la situzione della Tuttavia Germania che, a causa della debolezza della produzione manifatturiera e della contrazione economica registrata nel primo trimestre del 2023 ha visto le previsioni riviste al ribasso (0,2 punti percentuali) a -0,3%.

Il Fmi prevede che la crescita nell’area dell’euro diminuirà dal 3,5% nel 2022 allo 0,9% nel 2023, prima di salire all’1,5% nel 2024. La previsione è sostanzialmente invariata, ma con un cambiamento in composizione per il 2023. A livello globale gli economisti di Washington prevedono che la crescita scenderà da una stima del 3,5% nel 2022 al 3,0% sia nel 2023 che nel 2024. Mentre la previsione per il 2023 è leggermente superiore a quella prevista nel World Economic Outlook di aprile 2023 (WEO), rimane debole rispetto agli standard storici. L’aumento dei tassi ufficiali delle banche centrali per combattere l’inflazione continua a pesare sull’attività economica. L’inflazione globale dovrebbe scendere dall’8,7% nel 2022 al 6,8% nel 2023 e 5,2% nel 2024. Si prevede che l’inflazione sottostante (core) diminuirà più gradualmente, mentre le previsioni sull’inflazione nel 2024 sono state riviste al rialzo.

Vino, Frescobaldi (Uiv): peronospora non è rimedio a problema giacenze

Vino, Frescobaldi (Uiv): peronospora non è rimedio a problema giacenzeMilano, 25 lug. (askanews) – “La peronospora non può essere il rimedio al problema delle giacenze, per il semplice fatto che una malattia non può risolvere una debolezza del sistema. Se quest’anno, e sottolineo se, dovessimo avere una produzione inferiore ai soliti 50 milioni di ettolitri sarà per effetto di un parassita che colpisce in modo lineare, sia le vigne buone che quelle meno buone. Il problema della sovrapproduzione è invece un aspetto che le politiche di settore dovrebbero affrontare con maggiore determinazione: a nostro avviso le vendemmie da 50 milioni di ettolitri sono oggi qualcosa di anacronistico per un Paese leader che dovrebbe concentrare la propria azione su obiettivi di crescita non volumica ma di posizionamento verso l’alto”. Lo ha dichiarato il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, commentando i primi dati della ricognizione attivata dall’Osservatorio vendemmiale di Assoenologi, Ismea e Uiv, da cui emerge il rischio di un calo della raccolta delle uve fino al 40% a causa della peronospora.

“La convinzione di Uiv è che, per controbilanciare un trend, che a fine luglio ci porterà probabilmente ad avere il maggior carico di stock in cantina degli ultimi 10 anni, serva una maggior razionalizzazione dell’offerta, basata su tassi consoni di vino rivendicato/imbottigliato, regole più stringenti su riclassificazioni e declassamenti, specializzazione dei distretti per vocazionalità” ha spiegato Frescobaldi, sottolineando che “oggi non ci si può più permettere di produrre vini senza nome e cognome, quelli generici, e di avere un terzo delle Dop-Igp che imbottiglia meno del 40% del proprio potenziale. Una complessità del sistema – ha concluso – che necessita di scelte radicali anche in chiave promozione, con il potenziamento delle azioni atte a valutare la reale efficacia delle attività svolte all’estero”.

Vino, a causa della peronospora rischio calo vendemmia fino al 40%

Vino, a causa della peronospora rischio calo vendemmia fino al 40%Milano, 25 lug. (askanews) – “Le abbondanti e continue piogge che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio estate, sono state causa di malattie patogene in vigna, a iniziare dalla peronospora, e in alcune zone dell’Italia, in particolare del Centro-Sud, anche se pur circoscritto ad alcune zone si annuncia un calo della produzione con punte del 40-50%, in alcuni casi addirittura del 60%”. Lo ha dichiarato il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella commentando la ricognizione attivata dall’Osservatorio vendemmiale di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv).

Il fenomeno patogeno sta interessando in particolare le aree della Dorsale adriatica, a partire da Abruzzo e Molise, con perdite fino al 40%, ma anche molti areali di Marche, Basilicata e Puglia per cui si prevedono con cali previsti nell’ordine del 25-30%. L’osservatorio evidenzia quanto sia difficile anche la situazione in Umbria, Lazio e Sicilia e, in parte, in Toscana. In generale, emerge grande sofferenza per il vigneto biologico, che rappresenta quasi il 20% dei filari italiani, che risulta in diverse aree in gran parte compromesso. Poco attaccate le altre aree. La presentazione delle previsioni vendemmiali dell’Osservatorio è in programma il 12 settembre a Roma. “La pioggia pomeridiana, l’umidità della notte e il sole della mattina sono state purtroppo le condizioni climatiche perfette per far sviluppare la peronospora che ha attaccato tutti i vigneti e in particolare le varietà più sensibili” ha spiegato Cotarella, aggiungendo che “però i danni possono essere comunque limitati da un punto di vista qualitativo con una attenta conduzione scientifica del vigneto”. “Adesso dobbiamo ancor più ricorrere alla viticoltura di precisione per salvare i grappoli sani, perché non ci resta che adattarci a questo clima pazzo che cambia di anno in anno, ricercando nuovi sistemi scientifici che ci permettano di governare i cambiamenti climatici” ha proseguito il celebre enologo, sottolineando che “resto convinto, comunque, che anche in una stagione così complicata, avremo sì una quantità di prodotto ridotta, ma il lavoro degli enologi, scientifico, professionale e passionale garantirà vini di alta qualità”.

Fmi rivede al rialzo crescita Italia a +1,1% in 2023 e +0,9% in’24

Fmi rivede al rialzo crescita Italia a +1,1% in 2023 e +0,9% in’24Roma, 25 lug. (askanews) – Migliorano le previsioni per l’economia italiana, malgrado il contesto di rallentamento in corso nell’area euro e nell’economia mondiale. il Fondo Monetario Internazionale nel suo aggiornamento al World Economic Outlook, appena pubblicato, grazie al rafforzamento dei servizi e del turismo ha rivisto al rialzo la crescita dell’Italia di 0,4 punti percentuali rispetto alle precedenrti stime di aprile portandola all’1,1% con la stima per il 2024 anch’essa aumentata di un decimo di punto allo 0,9%. Analoga revisione quest’anno, +1,0 punti percentuali, per la Spagna. Diversa la situzione della Tuttavia Germania che, a causa della debolezza della produzione manifatturiera e della contrazione economica registrata nel primo trimestre del 2023 ha visto le previsioni riviste al ribasso (0,2 punti percentuali) a -0,3%.

Il Fmi prevede che la crescita nell’area dell’euro diminuirà dal 3,5% nel 2022 allo 0,9% nel 2023, prima di salire all’1,5% nel 2024. La previsione è sostanzialmente invariata, ma con un cambiamento in composizione per il 2023. A livello globale gli economisti di Washington prevedono che la crescita scenderà da una stima del 3,5% nel 2022 al 3,0% sia nel 2023 che nel 2024. Mentre la previsione per il 2023 è leggermente superiore a quella prevista nel World Economic Outlook di aprile 2023 (WEO), rimane debole rispetto agli standard storici. L’aumento dei tassi ufficiali delle banche centrali per combattere l’inflazione continua a pesare sull’attività economica. L’inflazione globale dovrebbe scendere dall’8,7% nel 2022 al 6,8% nel 2023 e 5,2% nel 2024. Si prevede che l’inflazione sottostante (core) diminuirà più gradualmente, mentre le previsioni sull’inflazione nel 2024 sono state riviste al rialzo.

Vino, i 90 anni di Tedeschi: da pioniere a patriarca della Valpolicella

Vino, i 90 anni di Tedeschi: da pioniere a patriarca della ValpolicellaMilano, 25 lug. (askanews) – Oggi, 25 luglio, compie 90 anni Lorenzo Tedeschi, il celebre vignaiolo della Valpolicella che ha contribuito a diffondere nel mondo la fama dell’Amarone, grazie innanzitutto al suo impegno per la qualità iniziato già negli anni Sessanta. Un compleanno importante, che i suoi tre figli, Antonietta, Sabrina e Riccardo, subentrati negli anni Duemila alla guida della Cantina di Pedemonte di Valpolicella (Verona), vogliono celebrare ricordando il ruolo del padre nella moderna enologia italiana.

Tra i tanti aneddoti, raccontano che nel 1964, è stato suo uno dei primi cru in Valpolicella, nato dall’osservazione delle peculiari caratteristiche del vigneto Monte Olmi e dalla decisione di vinificarne separatamente le uve scrivendone il nome in etichetta. Sua, negli anni Settanta, anche la decisione di mantenere in etichetta il nome Valpolicella che, per motivi commerciali, gli era stato chiesto di togliere. Pioniere illuminato, Tedeschi ha condiviso una bella amicizia professionale con Luigi Veronelli che nel 1987 lo inserì nella collana “I Vignaioli Storici” descrivendolo così: “Renzo in quell’intelligente equilibrio fra contemporaneo e la sua storia…”.

“Siamo convinti che ogni nostro vino debba essere considerato come un figlio della nostra terra e della nostra storia” ha detto Lorenzo Tedeschi, sottolineando che “l’autenticità dei vini della nostra Cantina nasce da 400 anni di viva passione e di attenta ricerca”.

Ai Mondiali di nuoto argento per Ceccon nei 100 dorso e Quadarella nei 1500 stile libero

Ai Mondiali di nuoto argento per Ceccon nei 100 dorso e Quadarella nei 1500 stile liberoRoma, 25 lug. (askanews) – Un argento conquistato in rimonta, complice uno start insolitamente per lui imperfetto. Thomas Ceccon abdica lo scettro di re dei 100 dorso, che passa allo statunitense Ryan Murphy – bronzo olimpico a Tokyo 2020 – che vince 52″22, ma è un argento di classe.

Il fuoriclasse di Schio nuota in 527, con un passaggio in 25″50, rispetto al 227 della semifinale chiusa con un 52″16 controllato per conservare energie, in vista della seguente finale dei 50 farfalla, in cui ha trionfato con il record italiano (26″68); sul gradino più basso del podio sale l’altro statunitense Hunter Armstrong in 52″58. Thomas Ceccon diventa il terzo nuotatore italiano a salire almeno sei volte sul podio mondiale in vasca lunga, scavalcato Massimiliano Rosolino (5); davanti a lui Gregorio Paltrinieri (8) e Federica Pellegrini (11), ma ha dinanzi a se tempo e qualità per compiere il sorpasso.

Simona Quadarella ha conquistato la medaglia d’argento nei 1500 stile ai campionati del mondo di nuoto in corso a Fukuoka, in Giappone. L’azzurra non ha mai mollato, rilanciando sempre le sue ambizioni, ed è d’argento splendente per un fantastico ritorno sul podio iridato nei 1500, a distanza di quattro anni dal terzo posto di Gwangju 2019. La 24enne romana e regina del mezzofondo europeo, conduce una finale perfetta – trenta vasche a 31″5-31″6 di media (in batteria 31″8) – e chiude in 15’43″31 che vale la seconda prestazione personale di sempre dietro al record italiano di 15’40″89, siglato proprio in Corea quattro anni fa. Davanti alla 24enne romana solamente la statunitense e campionessa olimpica Katie Ledecky che mette al collo il ventesimo oro mondiale della sua carriera e domina in 15’26″27, confermandosi sul tetto del mondo; il bronzo è della cinese Bingjie Li in 15’45″71 che brucia negli ultimi cento metri la russa Anastasia Kirpichnikova quarta in 15’48″53 e la aussie Lani Pallister quinta in 15’49″17.

Malattia di Huntington, al via in Italia lo studio clinico Pivot-HD

Malattia di Huntington, al via in Italia lo studio clinico Pivot-HDRoma, 25 lug. (askanews) – Prende avvio oggi in Italia lo studio clinico di fase 2A con PTC518, piccola molecola in grado di ridurre la proteina che causa l’Huntington, malattia rara ancora non curabile di cui si stima che in Italia soffrano 6.000 persone.

Lo screening del primo gruppo di partecipanti italiani allo studio Pivot-HD per il trattamento della malattia di Huntington è previsto a partire da oggi presso l’Unità Huntington e Malattie Rare dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia), Centro Coordinatore per l’Italia, sotto la direzione del neuroscienziato Ferdinando Squitieri,responsabile dell’Unità Huntington e Malattie Rare dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza e direttore scientifico della Fondazione LIRH coinvolta nella sperimentazione. PIVOT-HD è uno studio clinico di fase 2A per verificare sicurezza, tollerabilità, dosaggio e testare un primo livello di efficacia di PTC518, una molecola selezionata tra oltre 300.000 per la sua capacità di superare la barriera ematoencefalica e arrivare anche in periferia, con l’obiettivo di ridurre i livelli della proteina huntingtina mutata, causa della malattia di Huntington.

La molecola PTC518 – spiega LIRH – si inserisce tra due esoni (le parti funzionali del Dna) e impedisce all’Rna (sorta di ‘fotocopia’ del Dna) di tradurre la proteina mutata, interferendo così con un meccanismo definito di ‘splicing’, che serve ad eliminare le parti non funzionali (quelle che non vengono tradotte) del gene. L’huntingtina mutata è responsabile della alterazione non solo di tessuti del sistema nervoso centrale, ma anche di aspetti metabolici e della funzione di organi periferici, aspetto spesso trascurato nello studio, e anche nella clinica, della malattia di Huntington.

Obiettivo principale di PIVOT-HD è quello verificare la sicurezza e la tollerabilità di PTC518, verificandone la capacità di riduzione dei livelli della proteina mutata sia nel cervello che negli organi periferici. La molecola sperimentale viene somministrata oralmente e non ha mostrato ad oggi effetti collaterali inattesi. “Tra le sperimentazioni che intendono agire direttamente sulla causa della malattia, riducendo i livelli di huntingtina, questa attualmente è la più attesa per almeno tre ragioni: 1) è quella nella fase più avanzata di studio e finora senza eventi avversi, 2) si assume per via orale 3) arriva non solo nell’encefalo ma anche negli organi periferici, dove la malattia è più subdola e meno riconoscibile. Sono entusiasta di iniziare quest’avventura come responsabile del Centro coordinatore per l’Italia”, dichiara Ferdinando Squitieri.

Lo studio attualmente viene condotto in Australia, Europa (Austria, Francia, Germania, Italia, Spagna Olanda, UK), Nuova Zelanda e Stati Uniti. “Come e più di altre volte, in questa sperimentazione il contributo della Fondazione LIRH sarà fondamentale, non solo in termini di comunicazione e coinvolgimento dei partecipanti, ma anche relativamente allo svolgimento di una parte significativa delle attività previste. Siamo fiduciosi che questa possa rappresentare una nuova opportunità per dare una ragionevole speranza alle migliaia di famiglie che convivono con questa difficile malattia rara. Condivideremo aggiornamenti il prossimo 2 Dicembre, in occasione del Convegno Annuale LIRH a Roma”, afferma Barbara D’Alessio, presidente e direttore esecutivo della Lega Italiana Ricerca Huntington.

La Milano Wine Week torna ad animare la città dal 7 al 15 ottobre

La Milano Wine Week torna ad animare la città dal 7 al 15 ottobreMilano, 25 lug. (askanews) – Anche quest’anno la Milano Wine Week tornerà ad animare il capoluogo lombardo dal 7 al 15 ottobre. La marcia di avvicinamento all’evento parte ufficialmente con l’apertura delle iscrizioni per la terza edizione degli “MWW Awards”, dedicati ai professionisti della ristorazione e del mondo retail. Il 9 ottobre saranno infatti assegnati il “Premio Carta Vini Italia” e il “Premio Wine Retail”, dedicati alle migliori selezioni vinicole rispettivamente del settore della ristorazione e dei rivenditori al dettaglio, dalle enoteche alla grande distribuzione.

A valutare le candidature per l’attribuzione dei riconoscimenti, sotto il coordinamento di Irene Forni, sarà una giuria presieduta da Andrea Grignaffini e composta dalle figure chiave della critica enogastronomica italiana. “Un’occasione di incontro e confronto – sottolineano gli organizzatori – ma anche di valorizzazione dell’attività di diffusione della cultura vinicola e di promozione del patrimonio enologico italiano”. Anche quest’anno sono previsti dei premi speciali: la domanda di iscrizione è gratuita e deve essere inoltrata entro e non oltre il 3 settembre sul sito della manifestazione. “Milano Wine Week mira a essere un’occasione di business efficace per gli operatori del settore che, oltre al programma dedicato ai consumer, possono trovare un palinsesto di appuntamenti rivolti esclusivamente a loro” sottolineano gli organizzatori, ricordando il capoluogo lombarda può contare su “11 milioni di turisti provenienti da tutto il mondo, 5.800 ristoranti (di cui 17 stellati), 4.800 bar, 2.000 hotel e due milioni di addetti al settore della ristorazione”. Il programma prevede dalle masterclass guidate ad un incontro attorno al tavolo con i più rinomati produttori, da un concerto a lume di candela degustando vino, fino a un tour di Milano a bordo di un “doubledecker-bistrò bus” o sulla “wine boat” lungo i Navigli.

Due gli “head-quarters” della settimana del vino, che accoglieranno gli appuntamenti collettivi e saranno il punto di riferimento per i diversi pubblici coinvolti. L’”Enoteca MWW”, in pieno centro, dove troveranno spazio banchi d’assaggio e postazioni presidiate dagli stessi produttori, e il quartier generale per il pubblico trade che sarà, ancora una volta, Palazzo Bovara in corso Venezia 51. Qui, l’8 ottobre, si terrà “Wine List”: “Partiremo da una selezione dei migliori 100 sommelier italiani – ha spiegato il presidente di MWW Group, Federico Gordini – e a ognuno di loro verrà chiesto di selezionare 10 vini dalle loro carte, scelti in base a delle macro categorie”. Questi mille vini verranno raccontati in una una sorta di guida disponibile per tutti in formato digitale, e che sarà inserita “negli hotel e ristoranti più importanti”.

Ardian investe a Milano: acquisito immobile in zona Magenta

Ardian investe a Milano: acquisito immobile in zona MagentaMilano, 25 lug. (askanews) – Ardian, società di investimenti privata leader a livello globale, ha perfezionato l’acquisizione di un immobile a uso residenziale situato a Milano in via Giuseppe Revere 3, si tratta del primo investimento nel settore living in Europa.

L’operazione, perfezionata da Ardian tramite un veicolo di investimento che sarà gestito da Investire Sgr, riguarda un immobile cielo-terra con una superficie di circa 4.000 metri quadrati risalente al 1898 e situato in zona Magenta, uno dei quartieri storici di Milano. L’immobile verrà riqualificato secondo un progetto dello studio De Amicis Architetti. “Pensiamo che ci siano nel settore living in Europa interessanti opportunità di investimento. Guardando all’Italia, ad esempio, c’è una scarsa offerta di immobili adeguati ai più alti standard di mercato e sostenibili, circa l’80% degli edifici è stato infatti realizzato prima degli anni ’80 – afferma Rodolfo Petrosino, head of real estate Southern Europe di Ardian – Milano stessa presenta una crescente domanda nelle diverse tipologie di living, in particolare nello student housing dove la richiesta supera di gran lunga l’offerta a fronte di una crescente popolazione studentesca che include sempre più stranieri. Pensiamo inoltre ci siano molte opportunità di creazione di valore anche nei progetti di rigenerazione urbana multifunzionali (mix di residenziale, uffici, commerciale) con obiettivi di sostenibilità energetica e sociale”.

La Cina ha rimosso Qin Gang da ministro degli Esteri dopo la sua prolungata assenza

La Cina ha rimosso Qin Gang da ministro degli Esteri dopo la sua prolungata assenzaRoma, 25 lug. (askanews) – La Cina ha rimosso Qin Gang dalla carica di ministro degli Esteri a meno di sette mesi dalla sua nomina e dopo una lunga assenza, sui cui sono iniziate a circolare speculazioni anche a causa del silenzio del suo stesso ministero, scrive Bbc.

Il ruolo sarà assunto dal capo degli Affari esteri del Partito comunista, Wang Yi, già ministro degli Esteri. Gli ultimi impegni pubblici noti del 57enne risalgono al 25 giugno. Nominato lo scorso dicembre, Qin era considerato come uno degli uomini del presidente cinese Xi Jinping, che ha firmato il decreto che autorizza la decisione di rimuoverlo senza fornire altre spiegazioni. “La massima legislatura cinese ha votato per nominare Wang Yi come ministro degli Esteri – ha reso noto l’agenzia di stampa statale Xinhua – Qin Gang è stato rimosso dalla carica di ministro degli Esteri”.