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Sudcorea, Yoon a Parigi per promuovere Expo2030 a Busan

Sudcorea, Yoon a Parigi per promuovere Expo2030 a BusanRoma, 19 giu. (askanews) – Il presidente Yoon Suk-yeol è arrivato in Francia oggi per promuovere l’offerta della Corea del Sud di ospitare l’Expo mondiale del 2030 nella sua città sud-orientale di Busan, la prima tappa di un tour di due nazioni che lo porterà poi in Vietnam.

Yoon parteciperà all’assemblea generale del Bureau International des Expositions (BIE), l’organismo internazionale incaricato di supervisionare l’Expo mondiale, martedì e mercoledì, con un discorso in inglese previsto per la presentazione della Corea del Sud il primo giorno. L’assemblea si terrà a Issy-les-Moulineaux, un comune nella periferia sud-occidentale di Parigi, e riunirà i delegati di tutti i 179 stati membri del BIE. I concorrenti di Busan per ospitare l’Expo 2030 sono Roma (che verrà presentata dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni), Riad, Odessa.

“Il governo e il settore privato, e i governi centrale e regionale, hanno compiuto sforzi a tutto campo come una squadra per ospitare l’Expo mondiale del 2030 a Busan, e ogni volta che ho incontrato leader stranieri, anch’io ho chiesto il loro sostegno”, ha detto Yoon durante una riunione di gabinetto la scorsa settimana. “La presentazione all’assemblea generale a cui hanno partecipato tutti i 179 Stati membri sarà un’opportunità per mostrare la visione distintiva dell’Expo di Busan”. Ospitare l’Expo è stato uno degli impegni della campagna elettorale di Yoon ed è anche incluso tra gli obiettivi della sua amministrazione. Si prevede che il mega-evento genererà benefici economici per un enorme 61mila milairdi di won (48 miliardi di dollari), attirando milioni di visitatori da tutto il mondo.

Yoon ha sfruttato quasi tutte le opportunità diplomatiche per cercare sostegno per Busan in competizione con le altre tre città candidate. Quella del presidente sarà la quarta presentazione delle città candidate prima della selezione del vincitore a novembre. Altri relatori della candidatura sudcoreana includeranno il rapper Psy (quello della hit mondiale “Gangnam Style”), membri del mondo accademico e capi di aziende startup, mentre Karina del gruppo femminile K-pop aespa e il soprano Sumi Jo parteciperanno virtualmente.

Mercoledì, Yoon parteciperà a un ricevimento ufficiale ospitato dalla Corea del Sud per raccogliere il sostegno delle delegazioni straniere. Domani a Parigi, Yoon terrà anche un vertice con il presidente francese Emmanuel Macron, concludendo una serie di incontri con i leader di tutti gli Stati membri del G7 e dell’Unione europea condotti negli ultimi due mesi. In particolare, i due leader dovrebbero parlare delle rispettive strategie indo-pacifiche dei loro paesi, della cooperazione su questioni di sicurezza internazionale e dell’approfondimento della cooperazione su intelligenza artificiale, spazio e industrie future all’avanguardia. Da Parigi, Yoon si sposterà giovedì in Vietnam per una visita di stato di tre giorni. Venerdì terrà un vertice con il presidente vietnamita Vo Van Thuong e discuterà i modi per approfondire il partenariato strategico globale stabilito tra i due paesi lo scorso anno. Terrà colloqui separati con Nguyen Phu Trong, segretario generale del Partito comunista del Vietnam, col primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh e Vuong Dinh Hue, presidente dell’Assemblea nazionale del Vietnam, e parteciperà anche a una cena di stato. Una delegazione aziendale di 205 membri accompagnerà Yoon nella visita, la più numerosa sotto l’attuale amministrazione, tra cui il presidente esecutivo di Samsung Electronics Lee Jae-yong, il presidente del gruppo SK Chey Tae-won e il presidente esecutivo del gruppo Hyundai Motor Euisun Chung. La first lady Kim Keon Hee accompagna il presidente sia in Francia che in Vietnam.

Belvedere di Palazzo Lombardia sarà intitolato a Berlusconi

Belvedere di Palazzo Lombardia sarà intitolato a BerlusconiMilano, 19 giu. (askanews) – Il belvedere del 39° piano di Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale lombarda, porterà il nome di Silvio Berlusconi. Lo ha deliberato l’esecutivo regionale. “Una decisione unanime – ha commentato il presidente della Regione, Attilio Fontana – per ricordare, con un segno indelebile, l’uomo, il rappresentante istituzionale e l’imprenditore che ha sempre avuto nella Lombardia il suo punto di riferimento principale”. La decisione è stata condivisa con la famiglia e nei prossimi giorni verranno individuate le modalità per concretizzare l’iniziativa.

“L’intitolazione del Belvedere di Palazzo Lombardia al Presidente Silvio Berlusconi è stata la scelta migliore per onorare il suo straordinario contributo alla vita economica, politica, sportiva e televisiva di questo Paese” hanno commentato in una nota i rappresentanti di Forza Italia in giunta e il gruppo regionale del partito in Consiglio. “Il Belvedere è un luogo unico che offre una vista mozzafiato sulla città, e che domina tutto il territorio lombardo che il Presidente ha sempre portato con grande affetto nel cuore. Un simbolo di ascesa, un modo per ricordare la visione che Silvio Berlusconi ha sempre avuto: l’andare oltre, il superare i confini. Ringraziamo quindi il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana per la sensibilità che ha mostrato. È stata la scelta giusta. Buon viaggio Presidente, buon viaggio Silvio” hanno continuato gli esponenti di Fi.

La decisione, ha commentato Paola Pollini (M5s), “non può trovarci d’accordo. Una decisione presa d’imperio dalla maggioranza neanche all’unanimità, dal momento che nemmeno gli Assessori di Fratelli d’Italia erano presenti al momento del voto in giunta. Una scelta che divide e continuerà a dividere, mentre le istituzioni e i loro luoghi dovrebbero unire. Come M5S preferiremmo che la memoria di questo Paese si cementasse intorno a figure, che hanno saputo attribuire al proprio ruolo di servitori dello Stato valori decisamente più alti”.

Donne, Amnesty rilancia Campagna #Iolochiedo contro stupri e violenze

Donne, Amnesty rilancia Campagna #Iolochiedo contro stupri e violenzeRoma, 19 giu. (askanews) – Secondo l’OMS (2021), nel mondo una donna su tre nel corso della sua vita subisce violenze fisiche e/o sessuali, principalmente da parte di un partner intimo. Il report Donne vittime di violenza, pubblicato dal dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno lo scorso marzo, ha evidenziato come in Italia si registri un trend in crescita per le violenze sessuali: dal 2020, anno nel quale si è registrato il dato minore (4.497), l’incremento è stato significativo e si è attestato, nel 2022, a 5.991 eventi (+33% dal 2020). Di fronte a un fenomeno così allarmante, per produrre un profondo cambiamento culturale, creare consapevolezza sul concetto di consenso e aumentare l’accesso alla giustizia per le sopravvissute allo stupro in Italia, Amnesty International Italia rilancia la campagna #IoloChiedo e ricorda che per sostenere questo impegno, è possibile destinare il proprio 5×1000 nella dichiarazione dei redditi all’Organizzazione leader nel mondo per la tutela dei diritti umani, indicando il codice fiscale 03 03 11 10 582.

Attualmente, il Codice penale italiano, all’articolo 609-bis, prevede che il reato di stupro sia necessariamente collegato agli elementi della violenza, della minaccia, dell’inganno, o dell’abuso di autorità. In nessun modo lo stupro viene definito “un rapporto sessuale senza consenso”. Pertanto, Amnesty International Italia chiede al ministro della Giustizia che la legislazione italiana si adegui alle norme internazionali, modificando l’articolo 609-bis del Codice penale per considerare reato qualsiasi atto sessuale senza consenso. “La Convenzione di Istanbul, il trattato internazionale di più vasta portata sul tema della violenza contro le donne, ha posto in maniera chiara il tema della necessità di passare dalla repressione alla prevenzione dell’abuso. Nonostante l’Italia abbia ratificato la Convenzione oltre dieci anni fa, il nostro codice penale non è mai stato aggiornato secondo le direttive del documento”, spiega Tina Marinari, coordinatrice della campagna #IoloChiedo di Amnesty International Italia, “la nostra legge è ancora specchio di una cultura basata sulla discriminazione di genere, sullo sbilanciamento di potere nelle relazioni e sulla colpevolizzazione della persona offesa. La paura, la vergogna e la mancanza di fiducia nel sistema giudiziario non devono essere fattori di dissuasione, per donne e ragazze, dal denunciare le aggressioni e maltrattamenti subiti”. Modificare una legge è certamente il punto di partenza, ma, di pari passo, va operato un cambiamento anche nelle percezioni e nella consapevolezza di tutti i cittadini. I dati ISTAT (2019) evidenziano come nel nostro paese è più che mai radicato il pregiudizio che addebita alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita per il modo di vestire (23,9% degli intervistati) o se sotto effetto di alcool e droghe (15,1%). Il 39,3% degli intervistati ritiene inoltre che una donna sia perfettamente sempre in grado di sottrarsi ad un rapporto sessuale se davvero non lo desidera. Ancora, secondo un’indagine IPSOS condotta per Amnesty International Italia (2019), il 31% degli Italiani ritiene che il rifiuto di una donna sia un modo per “farsi desiderare”: il famoso luogo comune secondo cui le donne direbbero “no”, intendendo al contrario “sì”. “Quando si parla di violenza sessuale, è mentalità diffusa ritenere che la vittima sia in qualche modo responsabile dell’aggressione subita: per i vestiti che indossava, per l’atteggiamento mostrato, per la maniera in cui ha parlato – aggiunge Marinari -. Se vogliamo vivere in una società dove non siamo costretti a leggere ogni settimana notizie di femminicidi, stupri e violenze, dobbiamo partire con il radicale cambiamento culturale, rafforzando la consapevolezza nelle giovani generazioni sull’importanza del rispetto della reciproca libertà e autonomia, combattendo gli stereotipi di genere e chiarendo il concetto di consenso. Per questo, intendiamo promuovere la campagna #IoloChiedo nelle scuole e nelle piazze e ci impegniamo a coinvolgere le Istituzioni, da cui deve partire la revisione legislativa. Siamo convinti che il cambiamento che vogliamo produrrà effetti positivi nella nostra società, nella nostra cultura e, non da ultimo, nelle aule di tribunale. Per fare ciò, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: anche un piccolo gesto, come destinare il proprio 5×1000 ad Amnesty International, può fare una grande differenza affinché le donne non vengano lasciate sole”. E’ possibile con il proprio 5×1000 l’impegno quotidiano di Amnesty International attraverso un gesto semplice e gratuito, come apporre una firma sulla propria dichiarazione dei redditi, inserendo il codice fiscale 03 03 11 10 582.

Ue-Angi discutono di Innovazione e sostenibilità per mobilità del futuro

Ue-Angi discutono di Innovazione e sostenibilità per mobilità del futuroRoma, 19 giu. (askanews) – L’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, in collaborazione con l’ANGI, Associazione Nazionale Giovani Innovatori, promuove un dibattito sul tema sulla mobilità con una particolare attenzione sulla nuova direttiva UE per auto e furgoni a emissioni zero. L’evento si presenta come un’occasione importante di confronto tra i rappresentati delle istituzioni europee e nazionali e il mondo dell’industria, della ricerca e dell’innovazione. All’evento, aperto dai saluti introduttivi di Carlo Corazza, capo Ufficio del Parlamento europeo in Italia, di Alessandro Coppola, direttore Innovazione e Sostenibilità dell’ENEA e di Gianpiero Ruggiero, primo tecnologo del CNR, interverranno gli eurodeputati Brando Benifei, S&D-PD, Nicola Procaccini, ECR-FdI, Matteo Adinolfi, ID-Lega, e Fabio Massimo Castaldo, NI-M5S, con l’obiettivo di illustrare il quadro legislativo europeo nel settore dei trasporti e della mobilità. A dar voce alle priorità per il settore industriale saranno invece i delegati di Volkswagen Group Italia, E – Gap, ENI, ENEL, Innio – Jenbacher, IVECO. DOTT e SMET. Le conclusioni spetteranno invece a Edoardo Rixi, viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Durante l’incontro Roberto Baldassari, direttore del comitato scientifico ANGI, presenterà i dati sullo stato della transizione energetica a cura di ANGI Ricerche in collaborazione con Lab21.01. Coordinano Gabriele Ferrieri Presidente dell’ANGI e Alessandro Lago direttore di Motor1.com Italia. L’UE si sta impegnando a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e a migliorare la qualità dell’aria attraverso diverse iniziative anche nel settore dei trasporti. Tra queste quella che punta alla riduzione delle emissioni delle automobili, poiché il trasporto su strada rappresenta un quinto delle emissioni di CO2 dell’UE, con l’immissione nel mercato, a partire dal 2035, di sole auto a emissioni 0.

Tutto pronto per l’esame di maturità 2023: dal tema ai voti, ecco come si torna alla normalità

Tutto pronto per l’esame di maturità 2023: dal tema ai voti, ecco come si torna alla normalitàRoma, 19 giu. (askanews) – Maturità 2023, ci siamo. Il 21 giugno inizia l’esame più temuto dagli studenti italiani che quest’anno, superata la fase dell’emergenza sanitaria, torna definitivamente alla normalità: due prove scritte a carattere nazionale (decise cioè dal Ministero) e un colloquio; commissari interni ed esterni; svolgimento delle prove Invalsi requisito di ammissione (ma senza connessione fra i risultati e gli esiti dell’Esame di Stato); unica deroga i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), il cui svolgimento non è requisito di ammissione all’Esame.

Quest’anno saranno 536.008 gli studenti coinvolti nelle prove (521.015 candidati interni e 14.993 esterni); le commissioni (che tornato ad essere composte da un presidente esterno, tre commissari interni e tre esterni) sono 14.000, per un totale 27.895 classi. La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è Licei 267.758; Istituti Tecnici 173.892; Istituti Professionali 94.358. MERCOLEDI’ IL TEMA – Si parte mercoledì 21, con la prima prova, il tema di italiano (durata massima di sei ore). Alle 8:30 in tutti gli istituti sarà aperto il plico che contiene le tracce scelte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Le modalità di svolgimento sono infatti identiche per tutti. Gli studenti possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce (ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale) suddivise in tre diverse tipologie: due analisi del testo (uno poetico e l’altro di prosa), 3 tracce di testo argomentativo e 2 temi di attualità. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.

La prima prova scritta suppletiva si svolge il 5 luglio 2023, alle ore 8:30. GIOVEDI’ LA SECONDA PROVA – Anche la seconda prova scritta, in programma giovedì 22 giugno, a partire dalle ore 8:30, si svolge in contemporanea in tutti gli istituti (ha una durata variabile a seconda dell’indirizzo: 6 ore al Classico, 4-6 ore Scientifico e Linguistico, 3 giorni per 6 ore al giorno all’Artistico). Come per il tema, le tracce tornano ad essere elaborate dal Ministero (lo scorso anno le avevano preparate le singole commissioni d’esame) e variano a seconda dell’indirizzo e delle materie: al liceo Classico la seconda prova verterà sul latino, allo Scientifico su matematica, al liceo Linguistico sulla prima lingua e cultura straniera. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. La seconda prova scritta suppletiva si svolge il 6 luglio 2023 e prosegue nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali la prova si svolge in più giorni.

LA TERZA PROVA SOLO IN ALCUNI CASI PARTICOLARI – Per le sezioni ESABAC, ESABAC techno, sezioni con opzione internazionale, per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia, è presente una terza prova scritta che si tiene il 27 giugno 2023, alle ore 8:3. La terza prova scritta suppletiva, per gli istituti interessati, si svolge l’11 luglio 2023, alle ore 8:30.

POI AL VIA GLI ORALI – Conclusi gli scritti, sarà il momento del colloquio orale, secondo un calendario stabilito da ogni istituto. Si tratta di un colloquio in chiave multi e interdisciplinare: la Commissione valuterà sia la capacità del ragazzo di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente. L’orale prenderà il via da uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione: è la fase dell’Esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe di ciascuno studente. Il colloquio riguarderà anche l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica e andrà anche esposta (con una breve relazione o un elaborato multimediale) l’esperienza PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso degli studi. CREDITI E VOTI – Nello scrutinio finale il consiglio di classe ha attribuito il punteggio per il credito maturato nel secondo biennio e nell’ultimo anno fino a un massimo di 40 punti: 12 per il terzo anno, 13 per il quarto anno e 15 per il quinto anno. La valutazione sul comportamento ha concorso alla determinazione del credito scolastico. Il voto finale dell’Esame di Maturità è espresso in centesimi così suddivisi: massimo 40 punti per il credito scolastico; massimo 20 punti per il primo scritto; massimo 20 punti per il secondo scritto; massimo 20 punti per il colloquio. La Commissione può assegnare fino a 5 punti di “bonus” per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’Esame. Il punteggio massimo è 100 (con la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.

Delegazione italiana guidata da Centinaio incontra presidente Taiwan

Delegazione italiana guidata da Centinaio incontra presidente TaiwanRoma, 19 giu. (askanews) – Il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio è stato ricevuto oggi a Taipei dalla presidente di Taiwan Tsai Ing-wen. Lo ha reso noto lo stesso vicepresidente e il ministero degli Esteri taiwanese.

“E’ stato un piacere accogliere una delegazione guidata dal vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio e ringraziamo i nostri amici italiani per il loro sostegno”, ha scritto su Twitter la leader di Taipei. “Con i nuovi voli diretti e l’apertura di un ufficio di rappresentanza – ha aggiunto – la cooperazione tra Taiwan e l’Italia continua a raggiungere nuovi picchi”. Secondo il ministero degli Esteri taiwanese si tratta della visita dell’esponente istituzionale italiano di più alto livello che abbia mai visitato la Repubblica di Cina (ROC). La delegazione italiana ha incontrato diversi ministri taiwanesi, a partire dal ministro degli Esteri Joseph Wu e quello della Sanità Hsueh Jui-yuan.

“Con la presidente e i ministri – ha twittato Centinaio – abbiamo parlato degli importanti rapporti economici, turistici e culturali tra Italia e Taiwan e del comune impegno per pace e democrazia. L’Italia continuerà a impegnarsi per favorire la sicurezza dell’isola e dello stretto di Taiwan”. L’Italia è l’unico paese del G7 ad aver siglato con la Repubblica popolare cinese il memorandum d’intesa sull’Iniziativa Belt and Road. Ma il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni sta decidendo se rinnovare a fine anno l’accordo o lasciarlo cadere.

Pechino considera Taiwan parte integrante del proprio territorio e protesta veementemente quando personalità istituzionali straniere visitano le autorità di Taipei. L’Italia riconosce Pechino come rappresentante dell’unica Cina e non intrattiene relazioni diplomatiche formali con Taipei.

Ripartono le relazioni Cina-Usa, Xi-Jinping: sono necessarie al mondo

Ripartono le relazioni Cina-Usa, Xi-Jinping: sono necessarie al mondoRoma, 19 giu. (askanews) – Un incontro che viene a sbloccare una relazione da tempo deteriorata, quello di oggi a Pechino tra il presidente cinese Xi-Jinping e il segretario di Stato Usa Antony Blinken. La relazione tra Pechino e Washington è “necessaria” al mondo, ha detto il leader cinese, in un faccia-a-faccia che potrebbe essere un passo importante per aprire la strada a un futuro summit con il capo di stato americano Joe Biden.

“Il mondo ha bisogno di una relazione stabile tra Cina e Stati uniti e il fatto che Cina e Stati uniti vadano o meno d’accordo ha un impatto sul futuro e sul destino dell’umanità”, ha affermato Xi. “La Terra – ha aggiunto – è vasta e può accogliere sviluppo e prosperità paralleli della Cina e degli Stati uniti. I nostri due popoli hanno rispetto di sé, sono solidi e autosufficienti ed entrambi hanno il diritto di perseguire una vita migliore; per questo motivo, gli interessi comuni tra i due paesi devono essere rispettati e le reciproche conquiste vanno trattate come opportunità, non come minacce”.

Secondo il leader cinese, i tempi non richiedono una competizione per il potere. “La Cina rispetta gli interessi degli Stati uniti e non intende né sfidarli né sostituirli. Allo stesso modo gli Usa devono rispettare la Cina e non lederne i diritti e gli interessi legittimi”, ha detto ancora il presidente, con un riferimento indiretto alla rivendicazione della sovranità di Taiwan. Su questo punto, Blinken ha rassicurato Xi sostenendo che gli Usa non intendono sostenere “l’indipendenza di Taiwan”, né entrare in conflitto con la Cina e contenerla rafforzando i propri alleati regionali. Ha tuttavia presentato la sua preoccupazione per la pressione cinese nello stretto di Taiwan. Xi ha inoltre sottolineato che il reciproco rispetto deve passare attraverso la considerazione che “nessuna delle due parti può modellare l’altra secondo i propri desideri, né privare l’altra del legittimo diritto allo sviluppo”: tra i due paesi devono esserci rapporti “sani e stabili”, superando tutte le difficoltà e trovare il modo giusto per andare avanti nel “rispetto reciproco, nella coesistenza pacifica e in una cooperazione vantaggiosa per tutti”. Gli ha fatto eco Blinken, affermando che entrambi i paesi hanno l’obbligo di gestire tale relazione “in modo responsabile”. Ha inoltre assicurato che gli Usa non vogliono “una nuova guerra fredda” e ha aggiunto che Pechino e Washington sono allineati su molti “interessi transnazionali condivisi”, acquisendo una nuova rassicurazione da Xi sul fatto che la Cina non intende fornire armi letali alla Russia per il conflitto in Ucraina.

L’ultima volta Blinken aveva visto Xi come parte della delegazione presente al vertice Biden-Xi a margine del G20 di Bali, a novembre dello scorso anno, mentre un ministro degli esteri americano non si recava in Cina dal 2018. La visita del capo della diplomazia Usa è stata di due giorni ed ha avuto, secondo il segretario di Stato, un esito costruttivo. All’incontro Blinken-Xi hanno preso parte anche il capo della politica estera del Partito comunista cinese Wang Yi, visto oggi da Blinken in un bilaterale, oltre che il ministro degli Esteri Qin Gang, col quale ieri ha avuto un lungo incontro e che ha invitato negli Usa, invito accettato. Tutti passaggi che suggeriscono che si stia cercando di aprire la strada a un summit Xi-Biden.

Pd, Bonaccini: no indebolire Schlein, ma partito non è movimento

Pd, Bonaccini: no indebolire Schlein, ma partito non è movimentoRoma, 19 giu. (askanews) – “Voglio essere chiaro: nessuno pensi che indebolendo la segretaria il Pd diventi più forte”. Lo ha detto il presidente Pd Stefano Bonaccini in direzione, chiedendo però a Elly Schlein di “discutere più e meglio” e di ricordare che “un grande partito è altra cosa da un movimento”.

Ha spiegato Bonaccini: “Dopo soli tre mesi che c’è in campo un nuovo gruppo dirigente immaginare di indebolirlo sarebbe autolesionista. E peraltro io, come tanti di voi, abbiamo sofferto troppe volte nella storia del Pd” il fatto che “appena eletto un segretario” subito c’era “qualcuno che cominciava a lavorare per indebolirlo e sostituirlo. Sarebbe come segare il ramo su cui siamo seduti”. “Ma – ha aggiunto – a Elly Schlein dico: se gestione unitaria deve essere, si discuta di più e meglio di quanto fatto finora. Non perché io sia affezionato ad un assemblearismo permanente, anzi: apprezzo l’ascolto e poi la decisione rapida. Ma perché un grande partito, che è altra cosa da un movimento, solo così si tiene”.

Riforma della Giustizia, Nordio: il Parlamento è sovrano e deciderà come procedere

Riforma della Giustizia, Nordio: il Parlamento è sovrano e deciderà come procedereMilano, 19 giu. (askanews) – La riforma della giustizia “passa al Parlamento che nella sua sovranità deciderà come procedere”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a una domanda sull’iter del pacchetto di norme approvato venerdì scorso dal consiglio dei ministri.

Il Guardasigilli partecipa oggi a un convegno alla Milano Luiss Hub organizzato dalla vicepresidente dell’ateneo Paola Severino sul sistema sanzionatorio nella riforma tributaria.

Pd, Bonaccini: con approcci minoritari non si batte la destra

Pd, Bonaccini: con approcci minoritari non si batte la destraRoma, 19 giu. (askanews) – “Non sarebbe con approcci minoritari che noi riporteremmo la destra all’opposizione. E voglio essere chiaro. Vocazione maggioritaria per noi è il contrario dell’autosufficienza, da soli non si vince mai”. Lo ha detto il presidente Pd Stefano Bonaccini, parlando in direzione. “Vorrei provassimo a far capire anche alle altre opposizioni che, certo, il Pd da solo non può farcela, ma senza il Pd né M5s, né il Terzo polo potranno mai essere alternativi a questa destra, sempre che vogliano davvero essere alternativi a questa destra”.

Ha aggiunto Bonaccini: “Con Elly al congresso avevamo convenuto su questo: un partito più grande attorno a cui costruire un centrosinistra nuovo e credibile. Io ho parlato allora di una traversata nel deserto, per dire che non sarà né facile né breve. Ma il Pd non può che essere – ecco la vocazione maggioritaria – il perno di un nuovo centrosinistra”. E, ha precisato, per ogni no al governo serve “una controproposta che sia convincente”.