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Sudcorea, destituzione Yoon: inizia la seconda fase

Sudcorea, destituzione Yoon: inizia la seconda faseRoma, 16 dic. (askanews) – La Corea del Sud entra nella fase 2 del delicato processo che potrebbe portare alla destituzione del presidente Yoon Suk-yeol, dopo che l’Assemblea nazionale ha votato una mozione d’impeachment.


La Corte costituzionale ha annunciato oggi che terrà l’udienza preparatoria sull’impeachment parlamentare del presidente il 27 dicembre, dando il via alle procedure giudiziarie per la procedura di destituzione. L’udienza è stata fissata in una riunione tra i giudici, che hanno discusso i dettagli della procedura.


Sabato, l’Assemblea nazionale ha approvato una mozione di impeachment contro Yoon, dopo che il presidente ha imposto il 3 dicembre la legge marziale per sei ore, prima che lo stesso parlamento la bocciasse in ore drammatica, con la sede circondata dai militari. La corte ha dichiarato che è “in corso” la consegna a Yoon di una copia della richiesta di giudizio sull’impeachment e la richiesta di una sua risposta. Yoon non è obbligato a fornire una risposta.


L’udienza preparatoria, così come le successive procedure, sarà aperta al pubblico. Sebbene Yoon sia generalmente tenuto a partecipare alle udienze, non è obbligato a presenziare alla prima udienza fissata per il 27 dicembre. La corte ha dichiarato che darà priorità al processo di impeachment di Yoon, il che fa pensare a un giudizio in tempi brevi, nonostante la Corte costituzionale abbia fino a 180 giorni per emettere la sentenza.


Il presidente per questo procedimento è stato stabilito con un sorteggio elettronico, ma la sua identità è stata mantenuta confidenziale come è prassi in questo caso, anche se nel caso del processo di destituzione del 2016 contro l’ex presidente Park Geun-hye. In merito all’attuale vacanza di tre giudici, su un totale di nove, la corte ha affermato che è possibile procedere con il processo anche con una giuria di sei membri, salvo il fatto che, per confermare la destituzione, sarà in questo caso necessaria l’unanimità dei sei giudici presenti. I partiti rivali hanno comunque selezionato candidati per le tre posizioni vacanti e un comitato parlamentare speciale è stato formato per tenere audizioni di conferma per le loro nomine. Dopo l’approvazione parlamentare, il presidente ad interim e primo ministro Han Duck-soo nominerà formalmente i giudici. L’Assemblea nazionale ha dichiarato che prevede di completare il processo di nomina entro la fine dell’anno. La corte ha inoltre costituito una task force composta da circa 10 funzionari per esaminare i fatti e altre questioni legali, al fine di fornire ai giudici dettagli rilevanti per le loro deliberazioni. Se confermato, Yoon diventerebbe il secondo presidente a essere rimosso dall’incarico, dopo l’ex presidente Park Geun-hye nel 2017, il che porterebbe a nuove elezioni presidenziali entro 60 giorni.

Ue avvia infrazione su Italia per fermo trasportatori esteri multati

Ue avvia infrazione su Italia per fermo trasportatori esteri multatiRoma, 16 dic. (askanews) – La Commissione europea ha avviato il primo passo di una procedura di infrazione contro l’Italia in merito al trattamento degli autotrasportatori stranieri, i cui mezzi sono bloccati in attesa del pagamento di multe. Secondo quanto riporta un comunicato, Bruxelles ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia per la non corretta applicazione del regolamento che fissa norme comuni per l’accesso al mercato internazionale del trasporto di merci su strada.


Il regolamento, di legge, impone che eventuali sanzioni siano applicate senza discriminazioni fondate sulla nazionalità o sul luogo di stabilimento. Secondo il diritto italiano però il pagamento delle sanzioni pecuniarie è ammesso solo tramite bonifici bancari e in contanti, il che può comportare una disparità di trattamento a danno degli autotrasportatori stranieri. In particolare, prosegue la Commissione, gli autotrasportatori stranieri incorrono spesso in tempi di attesa più lunghi prima della conferma dei bonifici bancari per ottenere il rilascio dei loro veicoli immobilizzati, diversamente da quanto avviene per i bonifici bancari nazionali. Una conseguenza frequente è che i conducenti stranieri devono pagare costi di parcheggio alle autorità italiane, per cui la sanzione è in ultima analisi più elevata rispetto ai veicoli immatricolati in Italia.


L’Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato. Questo per quanto riguarda la comunicazione della Ue. Va però segnalato che la suddetta procedura avviene a poche settimane dall’entrata di in vigore di una direttiva europea sui pagamenti che prevede, di fatto, la parificazione dei costi tra bonifici ordinari e bonifici istantanei. E’ possibile, quindi, che la situazione venga affrontata tramite questo sviluppo.

Slow Food aderisce all’appello “Stop Eu-Mercosur now!

Slow Food aderisce all’appello “Stop Eu-Mercosur now!Roma, 16 dic. (askanews) – Slow Food Italia aderisce all’appello “Stop EU-Mercosur Now!”. L’accordo politico raggiunto tra l’Unione europea e il Mercosur, annunciato nei giorni scorsi dalla presidente della Commissione europea Von der Leyen, genera secondo Slow Food “perplessità e timori” e l’associazione “ribadisce la propria contrarietà a un trattato commerciale che, in cambio dell’accesso alle materie prime critiche e dell’apertura in Sudamerica di nuovi sbocchi per automobili, abbigliamento, macchinari, prodotti chimici e farmaceutici e produzioni agroalimentari made in Ue, rischia di spalancare le porte europee ad alimenti che non rispettano gli standard in vigore in ambito comunitario”.


Un esempio è la carne bovina: dal Mercosur, ne entreranno nell’Ue 99mila tonnellate (di cui il 55% fresca e il 45% congelata) con dazi doganali del 7,5%. Le istituzioni europee tentano di essere rassicuranti, spiegando che il volume rappresenta l’1,6% della produzione totale di carne bovina europea, “ma i dubbi sulla bontà di un’operazione di questo genere rimangono”. Come sottolinea il veterinario Sergio Capaldo, presidente del consorzio di allevatori La Granda, tra i produttori del Presidio Slow Food della razza bovina piemontese, “in molti Paesi del Mercosur antibiotici e ormoni della crescita somministrati al bestiame sono consentiti o regolamentati in maniera più blanda rispetto all’Europa”. Bruxelles spiega che “i rigorosi standard sanitari e fitosanitari dell’Ue non cambieranno”, ma già oggi sono in vigore due pesi e due misure: senza le cosiddette clausole specchio, da mesi richieste a gran voce da Slow Food e da altre associazioni della società civile, “in Brasile si continuano a somministrare agli animali sostanze che alle nostre latitudini sono da tempo proibite. Per allevatori e consumatori europei è un doppio danno: costi di produzione maggiori e pericoli per la salute”.


L’accordo non prevede soltanto l’importazione in Europa di carni bovine, ma anche di pollame (180mila tonnellate che entreranno senza l’applicazione di dazi), miele (45mila tonnellate, con quello proveniente dal Mercosur che soddisfa quasi il 10% della richiesta interna dell’Ue), riso (60mila tonnellate duty-free, il 2% di quello consumato a livello comunitario), soltanto per citare alcune voci già rese note. Per tutte queste ragioni, Slow Food Italia ha aderito all’appello Stop EU-Mercosur NOW!, firmato da più di 400 associazioni a livello internazionale, per chiedere di fermare un trattato commerciale che rischia di danneggiare lavoratori, consumatori e ambiente.

Olio d’oliva, Dora Desantis nuova presidente di Fooi

Olio d’oliva, Dora Desantis nuova presidente di FooiRoma, 16 dic. (askanews) – Dora Desantis è la nuova presidente della Filiera olivicola olearia italiana, l’organismo interprofessionale dell’olio d’oliva. L’imprenditrice succede ad Anna Cane, Scientific e Public Affairs Director di Deoleo-Carapelli Firenze, che all’interno di FOOI ha ricoperto anche l’incarico di vicepresidente.


“Questa nomina è per me un grande onore – è il commento della neopresidente – ringrazio Anna Cane per l’ottimo lavoro svolto e spero che il FOOI possa sempre contare sulla sua competenza ed esperienza”. Nata a Bitonto nel 1969, Desantis è laureata in Scienze Biologiche, con indirizzo chimico-biologico. Dal 1996 è iscritta all’Albo Regionale degli assaggiatori di olio extra vergine di oliva ed è capopanel per l’analisi organolettica degli oli. Oggi è responsabile qualità presso Agridè, azienda olearia di famiglia. Inoltre è vicepresidente del Gruppo olio di oliva di Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria.


“La linea di FOOI non cambierà – osserva Desantis – intendiamo continuare a promuovere la massima collaborazione tra tutti gli attori della filiera olivicolo-olearia, nell’intento di valorizzare al meglio il prodotto italiano”. Sulla stessa falsa riga proseguirà anche la disponibilità al dialogo con enti, istituzioni e altre associazioni del mondo agroalimentare. “Il nostro auspicio è che il confronto al Tavolo olivicolo-oleario, preannunciato dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, parta al più presto, coinvolgendo tutte le anime della filiera in modo trasparente e proficuo”, sottolinea Desantis. Un motivo per festeggiare, però, già c’è. “Bruxelles ha appena approvato il Progetto di promozione europea dell’olio d’oliva focalizzato su Stati Uniti, Canada e Giappone, che vede FOOI come ente proponente – annuncia la presidente Desantis -. Con queste risorse potremo avviare una serie di iniziative volte a sostenere l’intera filiera, dal campo alla tavola”.

La Pietra: con passaporto digitale valorizziamo Cioccolato Modica

La Pietra: con passaporto digitale valorizziamo Cioccolato ModicaRoma, 16 dic. (askanews) – “Oggi al Masaf abbiamo presentato il passaporto digitale per il cioccolato di Modica IGP. Una delle eccellenze gastronomiche italiane più riconosciuta nel mondo e da oggi ancora di più identificabile grazie a questo innovativo strumento di tracciabilità”. Lo ha detto il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, intervenendo presso la sala Cavour del ministero, durante la presentazione del passaporto digitale del ciccolato di Modica IGP.


“La produzione agroalimentare italiana – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – non può e non deve puntare sulla quantità, ma deve investire sulla qualità e grazie a strumenti come il passaporto digitale possiamo garantire le nostre Igp, facilitando anche il lavoro di chi si occupa dei controlli, per offrire certezza di qualità a chi assapora il nostro impareggiabile made in Italy”. Il Passaporto digitale del Cioccolato di Modica IGP, composto da un contrassegno sicuro personalizzato e univoco ed un sistema digitale di informazioni specifiche, consente al consumatore di riconoscere l’autenticità e sicurezza del prodotto, la sua tracciabilità e la sua storia. Il contrassegno sicuro valorizza ogni barretta di Cioccolato di Modica Igp e ne garantisce autenticità e identità, essendo di fatto una piccola banconota realizzata dal Poligrafico con avanzate tecnologie di progettazione e stampa di sicurezza, tra cui l’impiego di carta filigranata, grafismi di sicurezza, guilloche, fibrille e inchiostri speciali.


Con la nuova versione del passaporto digitale, presentata oggi, e basata sull’utilizzo di un QR Code univoco all’interno del contrassegno, sarà notevolmente migliorata l’esperienza di utilizzo dei consumatori. Informazioni, dati e caratteristiche che garantiscono l’unicità di un prodotto certificato, saranno infatti accessibili inquadrando direttamente il contrassegno con lo smartphone.

Accordo quadro Unicredit e Cia a sostegno imprese associate

Accordo quadro Unicredit e Cia a sostegno imprese associateRoma, 16 dic. (askanews) – Promozione di una cultura finanziaria per la crescita manageriale delle aziende, interazione tra rispettive reti e supporto ai progetti delle imprese per l’innovazione: sono questi, in estrema sintesi, i principali obiettivi dell’accordo siglato da UniCredit e Cia-Agricoltori Italiani, per accelerare la crescita delle imprese agricole italiane.


La partnership concordata tra le parti prevede l’attivazione di una serie di incontri di formazione per accrescere la cultura creditizia delle imprese associate e facilitare un più ampio accesso agli strumenti di credito disegnati sulle reali necessità delle aziende, oltre a favorire la cultura della sostenibilità e la loro competitività; lo sviluppo e il sostegno di progetti imprenditoriali di giovani imprenditori agricoli e, più in generale, il supporto per l’avvio di processi di innovazione nel settore primario; il sostegno ai progetti per le aree interne e svantaggiate; il sostegno, finanziario e non solo, a progetti collegati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e al PSR (Piano di Sviluppo Rurale). E ancora, l’accesso ai servizi consulenziali specialistici messi a disposizione dalla banca attraverso il proprio nuovo network composto da 180 gestori dedicati all’AgriBusiness, collocati su tutto il territorio nazionale, supportati da una squadra dei 15 Specialisti per lo sviluppo di nuovo business su questo specifico segmento.


Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, ha spiegato che la salvaguardia e il rilancio delle aree interne, la tenuta del reddito e la valorizzazione delle aziende agricole, principale motore e argine contro l’abbandono delle zone rurali d’Italia; sono obiettivi sempre più al centro delle nostre azioni e iniziative, sia a livello nazionale che europeo”. Per Fini l’accordo con Unicredit Italia “apre all’opportunità concreta di nuove e diverse progettualità, in ambito finanziario, da sviluppare localmente, affrontando questioni dirimenti per il settore, prima tra tutte quella dell’accesso più agevole al credito, fondamentale soprattutto all’imprenditoria giovanile e al ricambio generazionale nei campi”.

Liguria, Orlando lascia il Parlamento: farò mie battaglie in Regione

Liguria, Orlando lascia il Parlamento: farò mie battaglie in RegioneMilano, 16 dic. (askanews) – Andrea Orlando lascia il Parlamento e resta in Liguria come consigliere regionale. La decisione viene annunciata in un lungo video sui social, in cui il deputato Pd spiega che l’ufficializzazione arriverà in settimana: “Era un po’ la prima idea che ho avuto all’indomani della sconfitta” alle Regionali, “e tuttavia in molti mi hanno chiesto di riflettere, di pensare sull’opportunità di rimanere in Parlamento. Molti di loro, a partire dalla segretaria nazionale, mi hanno fatto presente come il mio contributo possa essere importante alla battaglia a livello nazionale. Allora era dovuto un supplemento di riflessione e qualche ragionamento in più, che mi hanno impegnato le scorse settimane. E tuttavia non ho cambiato idea”.


Per Orlando “è importante proseguire la battaglia che ho iniziato candidandomi alla guida della regione Liguria” ontro una destra “arrogante, che non sa fare i conti con i limiti delle esperienze di governo precedenti, che non sa rompere anche con aspetti di opacità di quelle esperienze. Una destra che guarda all’interesse di pochi piuttosto che all’interesse di tutti”. La decisione di restare sul territorio “nasce anche dall’idea – sottolinea Orlando – che vengono prima le istituzioni delle pur legittime ambizioni di carattere personale. Non credo che questa mia scelta sarà risolutiva, però credo che nei confronti della destra dobbiamo saper opporre anche un’idea radicalmente diversa delle istituzioni, del modo in cui vengono gestite e vissute. E credo che anche dal livello territoriale si possa dare un contributo alla battaglia per costruire un’alternativa a livello nazionale”.


Una scelta sulla quale Orlando chiama subito a raccolta: “Ne parleremo venerdì 20 al Teatro Stradanuova a Genova per definire un percorso che consegni questo patrimonio a chi dovrà intraprendere la sfida per le prossime elezioni comunali a Genova. Abbiamo chiuso la campagna elettorale al Politeama di Genova e poi in tante piazze nella nostra regione. Dobbiamo far tornare a vivere ogni giorno lo spirito di quelle piazze e dovremo anche rafforzare quello spirito, allargando il cerchio delle persone che partecipano alla vita pubblica. Avremo il compito di riandare a incontrare le persone con le quali siamo riusciti a parlare soltanto qualche minuto in campagna elettorale e andare ad ascoltare le loro ragioni, i loro bisogni, le loro speranze. Se faremo tutto questo, davvero, le cose potranno cambiare. Il mio impegno e le mie capacità e il mio lavoro saranno a disposizione di questo progetto”.

Bergamo in testa alla classifica delle città dove si vive meglio, Roma sprofonda

Bergamo in testa alla classifica delle città dove si vive meglio, Roma sprofondaRoma, 16 dic. (askanews) – La provincia di Bergamo si aggiudica il primo posto della 35esima edizione della “Qualità della Vita” del Sole 24 Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani. Mai premiata prima d’ora nella classifica generale, ma già incoronata regina dell’Indice di Sportività 2024, la provincia orobica aveva già scalato diverse posizioni nel 2023 e quest’anno ha scalzato habitué del podio come Trento, al secondo posto, e Bolzano, al terzo. All’ultimo posto troviamo Reggio Calabria, maglia nera di una classifica che vede le ultime 25 posizioni tutte occupate da province del Mezzogiorno.


L’indagine fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.La top 10 della classifica è lo specchio di un Paese in cui le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l’unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all’edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4° posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno.


Vince il versante nord orientale, con tre province lombarde, le due province autonome del Trentino Alto Adige, due venete, una emiliana e una marchigiana.Secondo il rapporto del Sole 24 Ore, le città metropolitane registrano un crollo diffuso: Bologna scende di 7 posizioni, Milano di 4 passando al 12° posto, Firenze (36° posto) segna un -30 dopo essere stata in zona top 10 per tre anni consecutivi e Roma scende di -24 posizioni piombando al 59° posto. Torino perde 22 posizioni, arrivando al 58° posto subito davanti alla Capitale. Napoli è penultima, mentre Bari è tra le poche a salire: un aumento di 4 posizioni la porta al 65° posto.


Le grandi aree metropolitane scontano, a confronto con l’anno scorso, sia la presenza di alcuni indicatori di nuova introduzione come la disuguaglianza nel reddito e le mensilità di stipendio necessarie ad acquistare casa, entrambi inseriti nella categoria Ricchezza e consumi. Ma anche alcuni dati che testimoniano, per esempio, la fine della corsa del Pil pro capite: il dato, rapportato al 2023, sale di più al Sud.Le classifiche di tappa si confermano sei: Biella vince in Ricchezza e consumi; Milano mantiene la sua leadership in Affari e Lavoro; Brescia è prima in Ambiente e servizi; Bolzano è leader in Demografia, salute e società; Ascoli Piceno guida la classifica di Giustizia e sicurezza; Trieste è la migliore per Cultura e tempo libero.


Una menzione a parte va a Firenze che vince la quarta edizione della Qualità della vita delle donne, un indice sintetico basato su 12 parametri (Tasso di occupazione, Imprese femminili, amministratrici donne di imprese e di entri locali, quota di laureate, tra gli altri) che va poi a confluire nella classifica generale, nella categoria Demografia, salute e società. 

Ucraina, Mattarella: pace richiede contributo potenze globali

Ucraina, Mattarella: pace richiede contributo potenze globaliRoma, 16 dic. (askanews) – “La pace richiede il contributo di tutti, in particolare delle potenze globali, perché globali sono le loro responsabilità e globali sono le conseguenze dell’aggressione alla legalità internazionale compiuto dalla Federazione Russa”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella intervenendo alla XVII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia.


Il capo dello Stato ha ribadito che “l’Ucraina potrà contare sul nostro convinto sostegno militare, economico, diplomatico e umanitario, oltre che sulle garanzie che sono state inserite nell’accordo bilaterale con Kiev” e che “la prospettiva europea è quella che gli Ucraini hanno scelto e su di essa sanno di poter contare sul sostegno dell’Italia”. “L’Italia – ha aggiunto Mattarella – continuerà a lavorare affinché siano rispettati parametri essenziali, quali il rispetto del diritto internazionale; l’integrità territoriale ucraina; il principio della sicurezza nucleare; il rilascio dei prigionieri di guerra; la restituzione alle famiglie dei bambini ucraini rapiti e condotti in Russia; l’accesso sicuro ai porti del Mar Nero e del Mar d’Azov, anche a beneficio della sicurezza alimentare al livello globale”.

M.O., Mattarella: nessuna alternativa a soluzione a due Stati

M.O., Mattarella: nessuna alternativa a soluzione a due StatiRoma, 16 dic. (askanews) – “Guardando alla Palestina va ribadito fermamente che, per la Repubblica Italiana, l’autentica prospettiva di futuro risiede nella soluzione a due Stati. È un obiettivo privo di alternative, come hanno ricordato i Ministri della regione intervenuti alla Conferenza dei Dialoghi Mediterranei, prezioso foro sviluppato dalla Farnesina, non solo di dialogo ma anche di tessitura di relazioni e rapporti che possono contribuire a maggiore comprensione, a scenari di stabilizzazione in una regione così complessa”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella intervenendo alla XVII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia.


Secondo il capo dello Stato “perseguire l’obiettivo, ravvicinato, della statualità palestinese significa offrire al popolo della Cisgiordania e di Gaza un traguardo di giustizia e una convincente prospettiva di speranza per il proprio futuro, irrinunziabile condizione anche per una finalmente solida garanzia di sicurezza per Israele”.