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Vino, Consorzio Brunello: Stati del Sud (+14%) trainano mercato Usa

Vino, Consorzio Brunello: Stati del Sud (+14%) trainano mercato UsaMilano, 16 nov. (askanews) – Centotrenta milioni di abitanti (il 40% del totale), un Pil da novemila miliardi di dollari, un epicentro dei consumi di vino degli Stati Uniti, che qui rappresentano il 42% del totale. Ma i 17 Stati del South a stelle e strisce, che vanno dai club esclusivi della Florida fino alla Virginia, dalla cucina Tex mex del Texas fino alla capitale, Washington, sono soprattutto l’area di maggior appeal per il Brunello di Montalcino, quella dove si concentra il 51% dei consumi del vino principe della Toscana.


Il focus “South” dell’Osservatorio Uiv su base SipSource realizzato per il Consorzio in occasione della terza giornata di “Benvenuto Brunello” riflette anche quest’anno un trend positivo, con una crescita tendenziale delle vendite nei primi 9 mesi dell’anno del 19% a volume e del 14% a valore, contribuendo alla sovraperformance generale del rosso di punta di Montalcino negli Stati Uniti (+5% volume, contro una media-mondo a -8%). Secondo la piattaforma che misura gli scarichi di magazzino dei distributori statunitensi per le merci destinate al consumo, è la costa atlantica e soprattutto il canale off-trade a segnare il balzo della domanda. In particolare quella dei wholesale (+47% per gli over 50 dollari), ovvero le grandi catene di grossisti, come CostCo, presso cui si riforniscono sempre di più anche i ristoranti. “Il Sud degli Stati Uniti è sicuramente l’area a maggior concentrazione al mondo del nostro Brunello, un mercato fondamentale all’interno del top buyer globale americano. I numeri che vediamo oggi nel South sono ottimi perché sorreggono anche le difficolta di altri areali e contribuiscono al saldo generale positivo nel mercato statunitense” ha affermato il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, rimarcando che “di questi tempi è un grande risultato”.


Una crescita, rileva l’Osservatorio Uiv, che replica l’incremento in doppia cifra dello scorso anno e che si evidenzia in particolare non solo nel segmento grossisti ma anche nei canali dell’on-trade (+6% volume e +1% valore). Qui, relativamente alla fascia oltre i 50 dollari (prezzo alla distribuzione) e ad una ristorazione in leggera decrescita (-1% a valore), fa da contraltare il boom dei consumi negli hotel (+29%), in particolare lungo la costa atlantica, oltre che negli esclusivi circoli privati e club sportivi (+16%) che trovano in Florida e Texas il principale habitat. E proprio sul prezzo medio si gioca la sfida del Brunello: gli indicatori segnano un prezzo alla distribuzione rappresentato a valore nell’80% dei casi da over 50 dollari, dato che sale all’85% per le forniture nell’on-trade, principale canale di vendita di Brunello con una quota pari al 60% del fatturato. A “Benvenuto Brunello”, in programma a Montalcino fino al 18 novembre, partecipano 126 Cantine. In degustazione, il Brunello 2020, la Riserva 2019, il Rosso di Montalcino 2023 oltre alle referenze degli altri due vini della Denominazione: Moscadello e Sant’Antimo.

Bergesio (Lega): grazie a governo, 15 agenti Polizia in più a Cuneo

Bergesio (Lega): grazie a governo, 15 agenti Polizia in più a CuneoRoma, 16 nov. (askanews) – “Stanno per arrivare rinforzi per la sicurezza del nostro territorio. Una notizia che accolgo con grande soddisfazione. Il Viminale ha infatti assegnato a Cuneo 15 agenti di Polizia in più. Si tratta di un passo fondamentale per rafforzare la sicurezza del Cuneese e rispondere alle esigenze dei cittadini. Ancora una volta la Lega e il Governo dimostrano il loro impegno concreto in tema di sicurezza, come evidenziano i dati nazionali: ben 3.351 nuovi poliziotti sono stati annunciati per tutto il Paese entro inizio anno. A fronte di questo le chiacchiere della sinistra, dopo tanti anni di mancanza di turn over del personale, stanno a zero. Un ringraziamento doveroso va al Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni per il suo lavoro prezioso ed attento alle esigenze anche del nostro territorio”. Così il senatore cuneese della Lega, Giorgio Maria Bergesio, commenta il piano di assegnazioni degli ispettori e assistenti e agenti della Polizia di Stato per il mese di dicembre 2024.

Autonomia, Fontana: rasserenati da decisione Consulta

Autonomia, Fontana: rasserenati da decisione ConsultaRoma, 16 nov. (askanews) – “La Legge Calderoli è perfettamente costituzionale” e “sapere che è rispettosa della Costituzione ci ha molto rasserenati”. Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, su Il Giornale.


Sul perché la sinistra esulti tanto dopo la decisione della Consulta, Fontana non ha dubbi. “Vivono sulla menzogna, su slogan senza senso con cui spaventare la gente. Proprio la loro campagna contro l’autonomia dimostra quanto siano incapaci di proposte migliorative e mentano per qualche voto in più”. “Sono indignato. Preferisco discutere con un vero centralista di cui non condivido nulla, ma con una posizione legittima che con una sinistra che cambia idea continuamente per soli interessi di partito”, sottolinea.

Il momento d’oro di Anna: “Tonight” tra i singoli più trasmessi

Il momento d’oro di Anna: “Tonight” tra i singoli più trasmessiMilano, 16 nov. (askanews) – E’ il momento d’oro per Anna, la giovane rapper conquista record su record. Dopo l’esibizione a Fiera Milano Live come special guest del concerto di Nicki Minaj, Anna ha dato il via al suo primo vero tour nei club quest’autunno con tutte le date già sold-out. Il nuovo singolo di Anna è “Tonight”, tratto dall’album certificato Doppio Disco di Platino “Vera baddie”, è tra i brani più trasmessi dalle radio.


Dopo essere stata la regina indiscussa di quest’estate con la hit “30°C” (2xPlatino), rimasta per due settimane consecutive alla #1 della classifica radio, il nuovo singolo mostra un lato più ‘dark’ e ‘malinconico’ della cantante. Chi non ha sofferto per amore? In questa slow-jam dal sapore trap Anna racconta con onestà una relazione amorosa finita male: “Era come un sogno all’inizio, però dopo è caduto come da un precipizio, l’unico che mi aiuta per adesso è l’assenzio, mi sono trattenuta le lacrime in silenzio. Sto facendo tutto pur di non pensare a te”. O ancora, dice: “non hai fatto abbastanza per noi”.


La canzone, scritta da Anna, è prodotta da Sadturs e MILES. Quest’anno Anna ha infranto numerosi record e ottenuto numerosi riconoscimenti: è stata premiata dalla testata Billboard Italia come “Donna dell’Anno” ai Billboard Women in Music Awards, è stata per 9 settimane consecutive alla prima posizione della classifica degli album più venduti con “Vera baddie”, è stata al n.1 della classifica dei singoli con “30°C” e ha monopolizzato la classifica dei brani più trasmessi in radio arrivando alla prima posizione anche lì. Un successo senza precedenti che le ha permesso di battere due record importanti: quello delle 9 settimane consecutive alla #1 della classifica album (FIMI/GFK) che non succedeva dal 2008 ad un’artista femminile e quello di avere contemporaneamente l’album e il singolo alla prima posizione delle due classifiche (non succedeva dal 2015 con Adele, che regnava nel nostro Paese con l’album “25” e la hit “Hello” entrambi al primo posto). Infine, “30°C” è il brano rimasto più a lungo alla prima posizione quest’anno su Spotify.


Anna ha segnato il record anche per il numero di copie certificate da un’artista femminile in un anno solare: oltre 1 milione 350 mila copie nel 2024. È, infine, l’artista donna con più brani andati alla #1 della classifica singoli (FIMI/GFK) in questo decennio (“Bando”, “Cookies N’ Cream” con Guè & Sfera Ebbasta, “Everyday” con Takagi & Ketra, Shiva e Geolier, “30°C”).


L’album “Vera baddie”, scritto interamente da Anna, è stato un vero terremoto nella scena musicale italiana, diventando un vero e proprio fenomeno culturale e social attraverso la figura della “baddie” ovvero il ritratto di una ragazza di oggi forte, indipendente, promotrice del “self-empowerment”, dolce, conscia delle proprie fragilità e difetti che sa tramutare in punti di forza, impenitente, libera e senza censure.

Autonomia, Bucci: per Consulta legge perfettamente costituzionale

Autonomia, Bucci: per Consulta legge perfettamente costituzionaleRoma, 16 nov. (askanews) – “Non vedo nessuno stop dalla Corte, che ha anzi definitivamente confermato che la legge che la istituisce è perfettamente costituzionale. Forse un commento sulla delusione andrebbe chiesto a chi finora ha raccontato che questa riforma era contraria alla nostra Carta fondamentale, straparlando di valori dell’unità d’Italia messi in discussione e di colpi di Stato. Confermo invece quanto ho sempre detto sui vantaggi che la Liguria potrebbe trarne”. Così il neo presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, su La Stampa.


“Mi fanno sorridere quelli che sostengono che con l’autonomia si creerebbe un divario tra le Regioni. La legge è di poche settimane fa. La Consulta l’ha convalidata ieri. Quindi mi sta dicendo che fino a ieri l’Italia era tutta sullo stesso piano e che da domani ci saranno regioni svantaggiate rispetto ad altre? Un Paese a due velocità purtroppo è una realtà annosa venuta a galla fin dal primo giorno dell’Unità d’Italia. Di certo la colpa non può essere di un’organizzazione dello Stato che ancora non c’è”, spiega.

Autonomia, Occhiuto: stop Consulta può essere una grande opportunità

Autonomia, Occhiuto: stop Consulta può essere una grande opportunitàRoma, 16 nov. (askanews) – Il semaforo giallo della Corte Costituzionale in merito alla legge sulla autonomia differenziata “può essere una grande opportunità per la maggioranza, se si avrà la saggezza di fare le cose perbene”. Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un’intervista al Corriere della sera.


Secondo l’esponente di Forza Italia, permette di “scrivere le parti mancanti, riprenderla tutta in mano, come dice la Corte affidando non al governo ma al Parlamento la definizione dei Lep, e dando appunto forma alla perequazione tra Regioni. Anche il centrosinistra non può opporsi nella sostanza, perché quella riforma l’hanno scritta loro, solo che in 23 anni non è mai stata attuata”. “Vediamo se il centrodestra saprà cogliere questa sentenza come opportunità, per una riforma equilibrata che ci renderebbe più forti, o se si andrà a rischiare un vero tracollo al referendum. Come la penso io credo che ormai si sia capito…”, sottolinea.

Autonomia, Zaia: la riforma non è stata né bocciata né sospesa

Autonomia, Zaia: la riforma non è stata né bocciata né sospesaRoma, 16 nov. (askanews) – “È stato presentato un ricorso da 4 Regioni per dichiarare l’incostituzionalità e quindi affossare la legge Calderoli. La Corte lo ha respinto. La riforma non è stata né bocciata né sospesa”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sul Corriere della sera, a proposito della decisione della Corte Costituzionale sulla legge sull’autonomia differenziata.


“Solo in Italia chi ha perso vuol far credere di avere vinto. Se la Consulta avesse voluto bocciare la legge lo avrebbe fatto. Se non è avvenuto è perché la ritiene in linea con il dettato della Costituzione”, aggiunge sottolineando che “sono richieste di modifica al governo perché coinvolga di più il Parlamento, ma non toccano l’essenza della legge. Calderoli provvederà alle correzioni necessarie”. Sull’ipotesi referendum Zaia spiega che “con le osservazioni della Corte, se recepite, il testo della legge sarà cambiato e quindi verranno meno i presupposti per chiedere di abrogarla. Non temiamo nessuna consultazione e, se non si farà, potremo dire che si saranno risparmiate delle risorse”.

Testa a testa Tesei-Proietti,Umbria ago bilancia tornata Regionali

Testa a testa Tesei-Proietti,Umbria ago bilancia tornata RegionaliRoma, 16 nov. (askanews) – L’Umbria è quella terra in cui (a volte) i sogni si avverano. Sogni diversissimi, opposti, diventati realtà nel giro di pochi anni per la destra e per la sinistra in un’alternanza che non si è vista in altre regioni ex ‘rosse’. Certo, il centrodestra ha vinto anche nei comuni toscani e in quelli emiliani e romagnoli, espugnando amministrazioni da sempre di sinistra, ma non è mai arrivato a prendersi la guida di Firenze o – e stavolta la sfida è questa, ma i sondaggi certificano un solido vantaggio per Michele de Pascale – la presidenza della regione Emilia Romagna. In Umbria no, le amministrazioni, anche al livello più alto, sono cambiate, vorticosamente. E, ora, dopo un ciclo di destra durato circa dieci anni c’è la prova del nove: dove batte il cuore degli umbri?


Dopo la rovinosa uscita di scena della giunta di centrosinistra guidata dalla Dem Catiuscia Marini – che si dimise per un’inchiesta sui concorsi pubblici sulla sanità locale – la Lega nel 2019 è arrivata alla guida della Regione con Donatella Tesei, eletta a grande maggioranza con venti punti di vantaggio su Vincenzo Bianconi. Nel frattempo il centrodestra ha espugnato diversi comuni tra cui Terni – il cui sindaco Stefano Bandecchi ha siglato in extremis un’alleanza con Giorgia Meloni ritirando il suo candidato alla regione – e anche il capoluogo, Perugia. Ma poi la ruota è girata ancora e a giugno scorso il centrosinistra, con Vittoria Ferdinandi – sostenuta da Pd, M5s, Azione e una parte di Italia Viva – ha riconquistato Perugia, facendo volare le speranze di un ritorno a palazzo Broletto. Ora la sfida tra Donatella Tesei per il centrodestra, governatrice uscente ed ex senatrice della Lega, e Stefania Proietti, sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia dal 2021, confermerà o smentirà le aspirazioni degli uni e degli altri. Alla vigilia del voto, domani e dopo domani, secondo gli ultimi sondaggi si annuncia un altro testa a testa tra le due candidate. Partita sul filo di lana, almeno all’inizio, che inevitabilmente fa pensare a quanto accaduto in Liguria a fine ottobre, quando il centrodestra con Marco Bucci è riuscito a consolidare il vantaggio, inizialmente di pochi punti percentuali, sconfiggendo il Dem Andrea Orlando. Dunque, con i pronostici a favore del centrosinistra in Emilia Romagna, l’Umbria diventa l’ago della bilancia per stabilire chi tra i due schieramenti avrà vinto questa tornata elettorale portando a casa due governatori eletti su tre.


I leader sono scesi in campo a sostegno di Tesei e di Proietti. La ex senatrice è stata sostenuta ampiamente dal Carroccio, anche con una conferenza stampa con Matteo Salvini e con tutti i ministri leghisti del governo e giovedì scorso a Perugia sono accorsi la premier Giorgia Meloni e il vice Antonio Tajani, che hanno ribadito la coesione dello schieramento di centrodestra. Non senza una stoccata agli avversari. “A due giorni dal voto non si sono ancora visti insieme… Si vergognano uno dell’altro”, ha detto Meloni riferendosi alla coalizione progressista. Nell’ultimo giorno di campagna elettorale – dopo varie tappe del viaggio in Umbria a cui ha partecipato, insieme a Proietti, anche la segretaria Dem – il campo largo si è ritrovato al completo al presidio per la sanità pubblica davanti all’ospedale Santa Maria di Terni. Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli a sostegno della corsa della sindaca di Assisi. Uniti? “Non facciamo polemiche inutili e sciocche, qui siamo con un progetto politico serio. In Umbria, come in Emilia Romagna, siamo uniti e convinti di poter presentare ai cittadini una proposta molto seria”, ha tagliato corto Conte mentre Schlein ha ricordato come l’Umbria sia “l’unica regione da quando sono segretaria nella quale tutte le forze alternative alla destra sono andate insieme da una persona a chiederle di guidare questo progetto collettivo”.


Argomento principe della campagna elettorale è stata la sanità con accuse reciproche tra le due candidate. Tesei ha sostenuto di aver ereditato dal centrosinistra una regione “in ginocchio” dove “c’era un grande lavoro da fare”, “con le macerie della sanità commissariata” e “con le macerie vere”, perché “c’erano le macerie del terremoto del 2016, era tutto lì, non si era per niente iniziata la ricostruzione”. Insomma la sanità pubblica è distrutta? “E’ l’ora di dire che è a causa dei 50 anni passati”, ha attaccato Tesei. Idem per le infrastrutture, perchè “dopo trenta anni stiamo uscendo dall’isolamento di una sinistra che non ha voluto far crescere questa regione: è stata tenuta chiusa da un sistema infrastrutturale inesistente e oggi abbiamo cantieri aperti per strade e ferrovie”. Proietti, invece, ha ricordato che negli ultimi cinque anni “il governo regionale non ha difeso i diritti degli umbri, a cominciare dalla sanità, ma si è fatto eterodirigere non dal governo ma da un partito, la Lega, con un assessore che qui non c’era mai ma che non si poteva toccare”. La Regione “ha bisogno di una svolta” e di una guida che “difenda la sanità pubblica invece di smantellarla”. L’autonomia differenziata? “Porterebbe l’Umbria in un precipizio peggio che nelle regioni del Sud”, ha concluso.

Il 30% italiani butta cibo dopo data da consumarsi preferibilmente entro

Il 30% italiani butta cibo dopo data da consumarsi preferibilmente entroMilano, 17 nov. (askanews) – In fatto di sprechi alimentari gli italiani sembrano essere consapevoli dell’impatto di questo fenomeno e dicono di conoscere la distinzione tra “da consumare entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”. Ma quando di tratta di passare dalla teoria alla pratica, c’è un 30% di loro che ammette di buttare il cibo andato oltre il termine minimo di conservazione (il “da consumarsi preferibilmente entro”), affidandosi poco ai propri sensi. A scattare la fotografia, in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (Serr), che si celebra dal 16 al 24 novembre, Too Good To Go, azienda danese vende le eccedenze alimentari a prezzi ridotti, ha condotto un sondaggio, in collaborazione con Opinium, indagando sulla corretta interpretazione delle etichette alimentari da parte degli italiani e sull’utilizzo dei propri sensi quando si tratta di cibo.


A tal proposito va ricordato che in Europa secondo dati Eurostat, il 54% dello spreco alimentare complessivo si genera all’interno delle nostre case e il 10% di questo è dovuto a un’errata comprensione delle date di scadenza sulle etichette dei prodotti alimentari. Occorre, infatti, prestare attenzione e capire quali sono le principali differenze tra le due etichette esistenti. Mentre la data di scadenza “da consumare entro” serve a garantire la sicurezza alimentare, motivo per il quale oltre la data indicata il prodotto non dovrebbe più essere consumato, la dicitura “da consumare preferibilmente entro” riguarda invece il termine minimo di conservazione degli alimenti, e quindi si riferisce alla data di miglior qualità del prodotto. In questo secondo caso, se conservati correttamente, gli alimenti possono essere consumati anche dopo tale data, affidandosi ai propri sensi per evitare un inutile spreco di cibo. Secondo l’indagine condotta da Too Good To Go, sebbene l’81% dei consumatori italiani si dichiari consapevole del significato dell’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro”, quasi un terzo (30%) ammette di buttare spesso o sempre il cibo una volta superata tale data. Tra i più “spreconi” gli appartenenti alla Generazione Z (42%) mentre i Millennials (21%) sembrano essere i più attenti. Proprio i Millennials sono anche i più inclini a utilizzare i propri sensi come strumento principale per valutare lo stato dei prodotti (67%) a differenza invece della maggior parte degli italiani (65%) che si affida principalmente alle etichette e che dichiara di non fidarsi completamente del proprio buon senso quando si tratta di cibo (52%).


Per affrontare questo problema, Too good to go ha lanciato nel 2021 l’iniziativa “Etichetta consapevole” in collaborazione con alcune delle principali aziende di beni di consumo del mondo, invitando le persone a utilizzare i propri sensi e a osservare, annusare e assaggiare un prodotto che ha superato la data “da consumarsi preferibilmente entro” per valutarne lo stato. A oggi, In Italia, l’etichetta “Osserva, annusa, assaggia” conta 47 brand aderenti al progetto ed è presente su oltre 300 referenze, venendo stampata annualmente su oltre 390 milioni di confezioni. Secondo l’indagine di Too good to go, più di un terzo degli intervistati (36%) dichiara di aver visto o sentito parlare dell’etichetta, in modo particolare anche in questo caso, i Millennials (58%). “Oggi l’Etichetta Consapevole di Too Good To Go è presente in 15 Paesi, vanta 532 partner attivi in tutto il mondo, ed è stampata su 6 miliardi di prodotti ogni anno – spiega Mirco Cerisola, country director di Too good to go Italia – Siamo orgogliosi di lavorare con così tante aziende e di riuscire a generare un così grande impatto in modo allargato, guidando i consumatori verso comportamenti più consapevoli, attenti e sostenibili per il Pianeta”.

In 10 anni l’uso degli agrofarmaci in agricoltura è calato del 14%

In 10 anni l’uso degli agrofarmaci in agricoltura è calato del 14%Milano, 17 nov. (askanews) – In Italia il settore agricolo se da una parte continua a ridurre l’utilizzo di energia e le sue emissioni, inclusi i gas a effetto serra, dall’altra utilizza gli agrofarmaci in maniera sempre più ottimizzata, come confermano le vendite degli ultimi 10 anni diminuite del 14%. Inoltre il nostro Paese conferma la propria leadership in termini di sicurezza alimentare, con il 99,5% dei campioni analizzati con residui al di sotto dei limiti di legge. È questa la fotografia che emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma, un report che, da un anno a questa parte, fornisce informazioni sullo stato dell’arte dell’agricoltura italiana e del comparto agricolo.


In termini assoluti, il settore agricolo italiano ha le emissioni complessive più basse rispetto ai Paesi UE presi a confronto (Francia, Germania e Spagna). Le emissioni di ammoniaca, infatti, secondo l’Osservatorio Agrofarma, continuano a ridursi e l’obiettivo di contenimento delle stesse concordato con l’UE per il 2030 è stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021, mentre prosegue anche il percorso di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Emerge, inoltre, con chiarezza l’impegno delle imprese del settore nello sviluppo di agrofarmaci innovativi e meno impattanti, dimostrato dal fatto che oltre l’83% degli agrofarmaci presenti sul mercato italiano è stato approvato o rinnovato dopo il 2011. Mentre la riduzione delle quantità vendute di prodotti fitosanitari in Italia, diminuite complessivamente del 14% negli ultimi 10 anni, mostra come l’industria, da tempo, sia impegnata in un percorso di costante ottimizzazione dell’uso di agrofarmaci. Un trend che, tuttavia, non riguarda la categoria degli agrofarmaci a base di sostanze a basso rischio, cresciuta di oltre il 6000%. “Il nuovo aggiornamento dell’Osservatorio Agrofarma va confermandoci l’immagine di un settore con alta propensione all’innovazione, che sta supportando il percorso non facile della nostra agricoltura verso la progressiva riduzione degli impatti ambientali, pur tutelando le rese produttive – afferma Enrica Gentile, Ceo & Founder Areté – La sfida è questa: che innovazione e tecnologia corrano a un ritmo sufficiente per difendere la produttività agricola anche a fronte delle forti riduzioni di input, agrofarmaci in primis, che si registrano ormai da anni, anche per effetto della spinta data dalle policy di settore”.


Per la prima volta quest’anno all’interno dell’Osservatorio sono stati analizzati anche i dati relativi al clima e agli effetti meteorologici che hanno interessato l’Italia negli ultimi decenni e i cui effetti sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Sono stati, infatti, monitorati gli indicatori di temperatura e precipitazioni che influenzano maggiormente la produzione agricola, la salute delle piante e la disponibilità di risorse idriche. Se dal 1997 in poi le temperature medie in Italia hanno subito un aumento rispetto al periodo precedente, negli ultimi dieci anni lo scostamento si è accentuato, con valori di anomalie annuali sempre superiori ai +0,7 gradi centigradi, accompagnati da precipitazioni particolarmente irregolari, che suggeriscono una variabilità climatica crescente. Tali fattori hanno conseguenze sulla capacità produttiva di diverse culture e sullo sviluppo di determinate avversità, che le imprese chimiche contrastano attraverso la messa a punto di agrofarmaci sempre più innovativi per salvaguardare la produttività agricola. “I nuovi numeri raccolti dall’Osservatorio Agrofarma confermano il percorso virtuoso dell’agricoltura italiana, volto alla razionalizzazione delle risorse e all’adozione di soluzioni sempre più orientate alla sostenibilità – ha dichiarato Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica – Con questo progetto vogliamo superare e contrastare la logica che associa l’utilizzo della chimica in agricoltura a pratiche negative per l’ambiente, fornendo una rappresentazione corretta del nostro comparto lontana da falsi miti e fake news che non rappresentano quello che è l’impegno reale e quotidiano di tutti gli operatori del settore”.