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Cinque Terre, riapre dopo il restauto via del Bastione a Monterosso

Cinque Terre, riapre dopo il restauto via del Bastione a MonterossoLa Spezia, 15 nov. (askanews) – È stato inaugurato alla presenza, fra gli altri, del Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Lorenzo Viviani e del Sindaco di Monterosso Francesco Sassarini, il tratto della Via del Bastione che collega la frazione di Fegina al Convento dei Cappuccini restaurato. Nata come percorso naturale alternativo alla direttrice costiera, la via del Bastione, è stata valorizzata attraverso una soluzione progettuale che ne esalta l’identità senza alterarne le caratteristiche originali.


I lavori di miglioramento infrastrutturale sono stati resi possibili grazie a un investimento di 300mila euro finanziato dal Parco Nazionale delle Cinque Terre attraverso i proventi derivanti dalla vendita delle carte servizi Cinque Terre Card. Il progetto ha permesso di restituire alla cittadinanza e ai visitatori un’opera che, pur rispettando l’identità del tracciato anche nella scelta dei materiali, soddisfa i requisiti di sicurezza che la legge impone per i percorsi pubblici ad alto affollamento. L’intervento si è sviluppato per una lunghezza di circa 180 mt: i lavori sono iniziati nel dicembre del 2023 e si sono conclusi e collaudati nelle scorse settimane dopo la sospensione nel periodo estivo. L’amministrazione comunale auspica che questo sia solo il primo lotto di una più articolata opera di riqualificazione di tutti i percorsi pubblici della Collina dei Cappuccini, e che, anche grazie ai possibili futuri contributi del Parco Nazionale delle Cinque Terre, si possa procedere alla realizzazione delle opere con la stessa qualità di quello appena inaugurato.


“L’amministrazione comunale – ha dichiarato il Sindaco di Monterosso Francesco Sassarini- auspica che questo sia solo il primo lotto di una più articolata opera di riqualificazione di tutti i percorsi pubblici della collina dei Cappuccini. E che, anche grazie ai possibili futuri contributi del Parco Nazionale delle Cinque Terre, si possa procedere alla realizzazione delle opere con la stessa qualità di quello appena inaugurato”. “È emozionante essere testimoni oggi di una nuova, importante restituzione al territorio da parte del Parco, inaugurando un percorso storico di Monterosso ora restaurato al meglio,” ha dichiarato il Presidente del Parco Nazionale delle Cinque TerreLorenzo Viviani. “Riconsegnare alla comunità uno spazio pubblico di valore come la Via del Bastione rappresenta un traguardo significativo, sia per il benessere dei cittadini, che qui ritrovano un ambiente aperto e familiare, sia per i visitatori, che, a pochi passi dagli itinerari più frequentati, possono guadagnarsi visioni inedite sul Mesco, sulla costa delle Cinque Terre e su uno dei luoghi di maggiore interesse storico e spirituale del territorio, il Convento dei Cappuccini. Ringrazio il Sindaco, i tecnici e le amministrazioni che si sono succedute e che, insieme al Parco, hanno lavorato con impegno e visione per rendere possibile quest’opera. Questo intervento, sostenuto dal Parco e finanziato grazie ai proventi della Cinque Terre Card, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni e di reinvestimento delle risorse provenienti dal turismo in progetti di recupero a beneficio della comunità.”

Ue, vice bloccati fino al 20: dopo “corrida” su Ribera possibile accordo

Ue, vice bloccati fino al 20: dopo “corrida” su Ribera possibile accordoRoma, 15 nov. (askanews) – E’ il 20 novembre la data decisiva per il futuro dei vicepresidenti della nuova Commissione europea e il centro della vicenda non sarà né a Bruxelles né a Roma, ma a Madrid. Anche se in Italia c’è la tendenza a vedere Raffaele Fitto come il protagonista, suo malgrado, dello scontro in atto, è la spagnola Teresa Ribera la figura al centro della tempesta. E nel mirino c’è il premier Pedro Sanchez.


Ribera, giurista dal curriculum impeccabile, vice premier e ministra della Transizione ecologica, è stata designata da Ursula von der Leyen come vicepresidente con le importanti deleghe alla Transizione pulita, giusta e competitiva e alla Concorrenza. Poi è arrivata la Dana, la tempesta che ha devastato la provincia di Valencia e travolto anche Ribera, che ha la responsabilità della Protezione civile, accusata di non essere intervenuta con prontezza. Il leader popolare spagnolo Alberto Nunez Feijòo ha chiesto e ottenuto che il Ppe tenesse una linea di estrema durezza nel corso dell’audizione (anche se c’era un patto di non belligeranza con i Socialisti, e infatti Fitto non è stato messo in particolare difficoltà) e soprattutto che la sua nomina non venga sbloccata prima di mercoledì 20 novembre, quando Ribera si presenterà per un’altra difficile audizione, questa volta davanti al Parlamento spagnolo, che la interrogherà sulla gestione della Dana, in quella che si preannuncia come una vera e propria “corrida”.


Dopo quella data si vedrà, con la consapevolezza del fatto che il leader del Ppe Manfred Weber difficilmente potrà sottrarsi alle richieste di Feijòo: il tedesco punta a una conferma alla guida dei Popolari alla loro prossima assemblea di aprile, e anche se la fronda interna (vedi il premier greco Mitsotakis e il polacco Tusk) non sembra ancora pronta al “ribaltone”, la componente spagnola è fondamentale per la sua rielezione. “Preparo i pop-corn”, avrebbe detto un ex presidente del Consiglio italiano. L’attuale inquilina di Palazzo Chigi, invece, con tutta probabilità seguirà la giornata del 20 novembre con un doppio animo: da un lato l’apprensione per il destino di Fitto, dall’altro una malcelata soddisfazione per le difficoltà di Sanchez, il leader europeo che più di tutti gli altri, nelle ultime settimane, ha marcato la sua distanza dalla premier italiana, in particolare sul modello dei centri in Albania che “crea problemi, più che risolverli”. Da qui ad allora le diplomazie sono al lavoro, per trovare un’intesa prima del fatidico mercoledì 27 novembre, quando è previsto nella plenaria di Strasburgo il voto di fiducia (attenzione: a scrutinio segreto) sull’intera nuova Commissione. Ogni previsione è difficile, anche se non siamo ancora all’1X2, dato che l’affondamento della nuova squadra di von der Leyen non sembra convenire a nessuno in questo momento. E meno che mai al Ppe, che non ha mai avuto un numero così predominante di propri membri nella Commissione.


Secondo il capo delegazione di Forza Italia nel gruppo del Ppe al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello “c’è una landing zone, una zona di atterraggio: la settimana prossima si troverà un accordo, probabilmente”. Martusciello, che durante l’audizione di Ribera l’aveva attaccata con virulenza per le sue presunte responsabilità nella cattiva gestione del disastro della Dana, con una nota stampa venerdì 15 ha puntualizzato: “Non vedo drammi sulle polemiche attorno a Fitto e Ribera, sono questioni che si risolveranno. Basta attendere”. E ha aggiunto: “Abbiamo deciso di attendere il 20 novembre, data in cui Teresa Ribera parlerà al Parlamento spagnolo. Noi siamo garantisti sempre. Ribera non è stata condannata, quindi il tema è esclusivamente politico e troverà una soluzione”. Meno ottimista il coordinatore del gruppo Renew in commissione Ambiente, il liberale francese Pascal Canfin. Dopo il voto in plenaria di giovedì 14 (in cui gli eurodeputati hanno approvato delle modifiche da introdurre al regolamento Ue contro la deforestazione, con gli emendamenti del Ppe passati grazie a una maggioranza di centro-destra-ultradestra) ha avvertito Canfin, “non siamo ancora alla crisi politica, ma iniziamo a vederne i segnali” ed è il Ppe che “sta aprendo il vaso di Pandora”. “L’ipotesi più probabile – sottolinea un’altra fonte europea – è che dopo il processo pubblico a Ribera le acque si calmino e che si possa procedere al voto in blocco dei membri designati della Commissione” rimasti bloccati dai veti incrociati, “magari dopo una rassicurazione pubblica, con una lettera di von der Leyen sul fatto che non ha alcuna intenzione di cambiare la maggioranza di luglio”. In altre parole, si fa strada l’ipotesi che Socialisti e Democratici (S&D) e i Liberali di Renew possano rinunciare alla richiesta di togliere a Fitto il ruolo di vicepresidente esecutivo, se von der Leyen garantirà che il maggior potere affidato all’italiano nella nuova Commissione non è legato a un ingresso del suo gruppo di riferimento, l’Ecr, nella maggioranza “europeista”, ma è piuttosto un gesto di riguardo per l’importanza del suo paese di provenienza.


A conferma di questa ipotesi, lo stesso Martusciello giovedì ha sottolineato che secondo quanto ha riferito da Manfred Weber “c’era un accordo nel Consiglio europeo sulla vicepresidenza esecutiva di Fitto”, e che “la capogruppo dei Socialisti (la spagnola Iratxe García Pérez, ndr) ha detto che non era a conoscenza di questo accordo, ma ne prendeva atto. Mi pare, quindi – concludeva Martusciello -, che si vada sostanzialmente verso uno scongelamento delle posizioni”. Fitto, intanto, è rientrato in Italia per il fine settimana. Al momento la linea è quella di restare coperto in Europa, lasciando che si consumi la lite su Ribera. Ma per lui – e per von der Leyen – si sta muovendo Antonio Tajani, che sempre venerdì 15 ha avuto un colloquio con Weber a Monaco di Baviera, ribadendo che “di fronte alle sfide da affrontare, da migrazioni a competitivita’, occorre lavorare per soluzioni. E’ necessario approvare la nuova Commissione nei tempi previsti”. E soprattutto si è mosso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che giovedì sera lo ha ricevuto al Quirinale diramando poi un breve quanto denso comunicato: il capo dello Stato ha “formulato gli auguri per l’affidamento dell’incarico – così importante per l’Italia – assegnatogli dalla presidente Von der Leyen nell’ambito della Commissione dell’Unione europea”. Un bollino di garanzia per i partner europei ma anche – sembra di leggere – un messaggio al Pd, perché non faccia mancare il sostegno al commissario. di Lorenzo Consoli e Alberto Ferrarese

Ue, se lo stallo su Fitto preoccupa chi ambisce alla “promozione”

Ue, se lo stallo su Fitto preoccupa chi ambisce alla “promozione”Roma, 15 nov. (askanews) – L’impasse sulla nomina di Raffaele Fitto ha creato un po’ di ansia nel centrodestra italiano. E non solo per il rischio di non ottenere il ruolo di primo piano che, come viene detto, spetta all’Italia, ma banalmente per le speranze personali di chi spera in una “promozione”.


“Come andrà a finire?”, chiede preoccupato al cronista un esponente della maggioranza che ambisce a un upgrade. Certo è consapevole che gli spazi di manovra sono molto stretti perché il punto fermo nella testa di Giorgia Meloni è cambiare il meno possibile. La parola “rimpasto” la premier non la vuol sentir dire, a maggior ragione dopo lo “choc” del caso Sangiuliano, il difficile inizio di Alessandro Giuli al Ministero della Cultura e la previsione di ulteriori possibili modifiche da apportare alla squadra di governo per la posizione giudiziaria di Daniela Santanchè. Mettere mano agli equilibri, per la premier, vorrebbe dire aprire rischi di destabilizzazione dell’esecutivo. E quindi l’idea è sempre quella di “spacchettare” il pesante portafoglio di Fitto, affidando la regia del Pnrr ai sottosegretari alla Presidenza Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, mantenendo invariata – e magari potenziando – la squadra di tecnici che si sta occupando del Piano, che ora è entrato nel vivo dell’attuazione pratica, la cosiddetta messa a terra. E però c’è sempre la speranza per quei due posti da sottosegretario lasciati liberi da Augusta Montaruli e Vittorio Sgarbi e mai ricoperti. In ballo ci sarebbero le deleghe per gli Affari europei e per la Coesione e il Sud. Posti che sarebbero – negli accordi già definiti – appannaggio di Fratelli d’Italia. Ma dentro e anche fuori dal perimetro di Fdi c’è chi spera e si adopera per accreditarsi come papabile. In attesa di sapere “come andrà a finire”.


di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli

Vino, l’Oiv ha accettato la domanda di adesione presentata dalla Cina

Vino, l’Oiv ha accettato la domanda di adesione presentata dalla CinaMilano, 15 nov. (askanews) – Il 14 novembre l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) ha accettato la domanda di adesione presentata dal ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali della Repubblica Popolare Cinese il 14 maggio scorso. Concluso il periodo di consultazione di sei mesi la richiesta è stata dunque accolta e ora deve essere ratificata dalle autorità cinesi entro un anno, durante il quale la Cina avrà diritto a partecipare pienamente ai lavori dell’Oiv.


L’Oiv, il cui atto costitutivo è stato firmato il 29 novembre 1924, accoglie così il primo membro del suo nuovo centenario. La Cina è il terzo Paese al mondo per superficie viticola piantata, l’ottavo consumatore di vino e il primo produttore di uva da tavola al mondo. L’ingresso della Cina porta il numero dei Paesi membri dell’OIV a 51 ed estende la rappresentatività dell’Organizzazione all’85% della superficie vitata mondiale.

Mattarella: l’informazione è un bene essenziale, non un prodotto

Mattarella: l’informazione è un bene essenziale, non un prodottoRoma, 15 nov. (askanews) – “L’informazione non è un prodotto, ma un bene essenziale. Saper distinguere il vero dal falso è indispensabile, così come scongiurare il rischio che, per i nativi digitali, l’informazione coincida con flussi ininterrotti di notizie senza analisi critica”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Roma, all’evento “25 anni di Osservatorio Permanente Giovani-Editori”.


“L’obiettivo principale deve essere sviluppare l’intelligenza delle persone – sottolinea il capo dello Stato -, perché ad essa si accompagnano consapevolezza e coscienza, di cui le macchine sono prive. Vi risiede l’importanza della coscienza dei valori di libertà e democrazia”.

Tributaristi, il 20 novembre Convegno nazionale INT a Roma

Tributaristi, il 20 novembre Convegno nazionale INT a RomaRoma, 15 nov. (askanews) – Mercoledì 20 novembre, alle ore 10.00, a Roma (Sala Cristallo Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio), avrà luogo il XXIII Convegno Nazionale dell’INT, Istituto Nazionale Tributaristi. Quattro i temi affrontati nel corso della giornata: le problematiche connesse all’attività degli intermediari fiscali abilitati e alla tutela dei professionisti ex lege 4/2013 in malattia nonché il dibattito su legge di bilancio e CPB e l’applicazione dell’intelligenza artificiale in ambito tributario.


Intervengono: Paola De Maio, Consigliere nazionale e Delegato provinciale di Roma INT, Edoardo Boccalini Segretario nazionale, Riccardo Alemanno Presidente nazionale, Giorgio Del Ghingaro Vice Presidente vicario, il Sottosegretario di Stato al MEF Federico Freni, Angelo Deiana, autore del libro “ll Grande gioco”, Giacovelli editore, Salvatore Cuomo, Consigliere nazionale INT, Massimo Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera, Giuseppe Zambon Vicepresidente nazionale INT, Roberto Bellini Direttore Generale AssoSoftware, Enrico Maria Molinari professore universitario e membro Comitato Tecnico-Scientifico Fondazione ITS Academy Innovaprofessioni Regione Lombardia.

Mattarella: il Presidente è come meccanico che rimette in funzione sistema

Mattarella: il Presidente è come meccanico che rimette in funzione sistemaRoma, 15 nov. (askanews) – “Il Presidente della Repubbica entra particolamrte in attività quando il sistema si blocca per una qualunque causa, le norme costituzionali hanno un tasso elasticità proprio per gli elementi non prevedibili”. Così Sergio Mattarella ha risposto alla domanda di uno studente nel corso dell’evento per i 25 anni dell’Osservatori giovani editori.


“Il Presidente della Repubblica aiuta a rimettere in funzione il sistema, come un meccanico” ha proseguito il capo dello Stato, per questo il suo ruolo “implica imparzialità e richiamo all’unità e alla coesione” del paese “che non è l’antitesi della dialttica politica e delle differenze”.

Mattarella: la tecnologia non metta in discussione la democrazia

Mattarella: la tecnologia non metta in discussione la democraziaRoma, 15 nov. (askanews) – “C’è una distinzione fondamentale tra utente e cittadino” e dobbiamo fare in modo che “la democrazia non venga messa in discussione, ridotta da strumenti tecnologici che non si governano, perciò l’Ue ha introdotto misure per tenere conto di valori e diritti”. Lo ha detto, tra le altre cose, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia per i 25 anni dell’Osservatorio giovani editori.


Tra gli altri temi toccati dal presidente, rispondendo a una domanda: “Mi è capitato di promulgare leggi che ritenevo sbagliate, inopportune ma è dovere del presidente della Repubblica di promulgarle. Solo nel caso di evidente incostituzionalità ho il dovere di non promulgarle”.

Gli italiani popolo di collezionisti: 60% ha una passione

Gli italiani popolo di collezionisti: 60% ha una passioneMilano, 15 nov. (askanews) – Gli italiani sono amanti del collezionismo. La ricerca dell’oggetto raro, il piacere di custodire un piccolo tesoro, la soddisfazione di completare una serie rappresentano una passione per gli italiani e le italiane: il 60% possiede attualmente una collezione e il 33% ne ha avuta una in passato. ‘Monete e banconote’, ‘film e DVD’, carte collezionabili, ‘fumetti e manga’ le più popolari.


Una passione che conquista in modo trasversale uomini (57%) e donne (43%), con preferenze che variano a seconda dell’età. Tra i più giovani spopolano le collezioni di ultima generazione: iI 58% di chi colleziona trading card e il 52% degli appassionati di action figure ha tra i 18 e i 34 anni. I più adulti prediligono, invece, oggetti dal gusto vintage: è over 45 il 50% dei cultori di francobolli, il 62% di chi colleziona vinili e il 52% di chi predilige film e DVD. Il fascino di fumetti e manga non conosce età e travalica i confini generazionali, appassionando estimatori dai 18 ai 65 anni. Al collezionismo si dedica molto tempo -e spazio- nel proprio quotidiano: la collezione preferita ha in media 7 anni e conta circa 140 oggetti. La maggior parte dei collezionisti riserva 2 ore settimanali a questa passione e mediamente ciascuno ne possiede più di 2 tipologie diverse. Un valore anche in termini economici: mediamente ciascuna collezione vale sui 3.500 euro. Il digitale è un canale di riferimento: il 62% dei collezionisti lo utilizza per acquistare nuovi pezzi e il 42% per vendere, con un ricavato medio annuo di 1.165 euro.


Questa è la fotografia che emerge dall’indagine commissionata a Ipsos da eBay, marketplace globale da sempre attento alle passioni della sua community. Per eBay, il collezionismo rappresenta una delle categorie più rilevanti, con una crescita costante negli anni, grazie a un’ampia offerta di prodotti che permette agli appassionati di poter fruire di un’esperienza completa e personalizzata. “Il collezionismo è una categoria cruciale per eBay, un vero e proprio ecosistema di passioni che condividiamo con la nostra community e che vogliamo continuare a supportare – ha commentato Lorenzo Leonardi, Collectibles & Media, Category Manager eBay Italia -. Questa indagine conferma l’importanza e il potenziale di questo settore. Continueremo a investire per offrire ai collezionisti un marketplace ricco di opportunità e un’offerta sempre più ampia e variegata, per continuare a essere una piattaforma dinamica e un punto di riferimento per tutti gli appassionati”.


I collezionisti italiani sono curiosi, nostalgici e meticolosi. La scintilla può nascere da una passione personale (55%), oppure perché ereditata da un parente (13%) o dopo aver aiutato qualcuno ad avviare una collezione (9%). Le motivazioni? I più giovani (18-24 anni) sono attratti dall’estetica, dalla rarità e dalla storia del singolo pezzo. Per tutti gli altri, dai 25 e ai 65 anni, prevale il piacere di collezionare, la soddisfazione di cercare, trovare e conservare gli oggetti. Per 7 persone su 10, collezionare è un modo per esprimere la propria personalità, evadere dallo stress e ampliare le proprie conoscenze. È anche un’occasione per socializzare e conoscere altre persone che condividono la stessa passione (59%), oltre che una priorità: per ampliare la collezione, rinunciano ad altri interessi, dalle uscite fuori a cena (48%), ai prodotti di uso quotidiano (47%) alle vacanze (41%). Le regioni del Sud guidano la classifica per maggior densità di collezionisti, con il 68% dei siciliani e il 67% degli abitanti della Campania che si dedicano ad almeno una collezione. Le collezioni più amate dagli italiani vedono ai primi posti monete e banconote (15%), trading card (10%) e fumetti e manga (9%). E la passione per questi oggetti si conferma nel tempo: il 48% delle collezioni di monete e banconote ha più di 10 anni. Anche collezioni più recenti, come carte collezionabili (80%) e fumetti e manga (59%), dimostrano una notevole longevità, con una durata fino a 10 anni. Le carte collezionabili sono quelle a cui si dedica più tempo: il 30% dei collezionisti ci investe oltre 4 ore settimanali A ogni generazione la sua collezione preferita: tra i giovani (18-34 anni) spopolano le trading card e le action figure. Gli over 45 mostrano un gusto più retrò: francobolli, vinili e film e DVD. Su eBay.it le collezioni più popolari sono: trading card, action figure, collezionismo cartaceo, modellismo statico e militaria. I pezzi più ricercati sono carte Pokémon, oggetti della Prima guerra mondiale e modellini di treni. L’oggetto più raro? Una carta Charizard del set base italiano in prima edizione certificata PSA 10, unica al mondo ad aver ottenuto questa valutazione*.


L’online si conferma un canale primario per l’acquisto (62%) e la vendita (42%) di oggetti da collezione. Nel 2023 la spesa media online è stata di 902 euro e il 20% dei collezionisti ha dichiarato un incremento nel 2024. I collezionisti riconoscono il web come un canale redditizio: il ricavato medio delle vendite online è stato di 1.165 euro nell’ultimo anno. Chi vende online lo fa per finanziare l’acquisto di nuovi pezzi (23%) o per realizzare un profitto dalla rivendita, grazie all’aumento di valore che acquisisce nel tempo (26%). Internet è la principale fonte di informazione, seguito da fiere e mercatini e negozi specializzati. I marketplace sono molto apprezzati dai collezionisti, eBay risulta essere il più conosciuto (57%).

Avvicendamento Luzi-Luongo, cambio al vertice Arma Carabinieri

Avvicendamento Luzi-Luongo, cambio al vertice Arma CarabinieriMilano, 15 nov. (askanews) – La cerimonia di avvicendamento del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, che si è svolta questa mattina presso la caserma “Salvo D’Acquisto” di Tor di Quinto, ha visto il passaggio di consegne tra il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, cedente ed il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, subentrante.


L’evento è stato suggellato dalla presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano. Alla cerimonia hanno partecipato Autorità civili, militari e religiose, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e Forestali in congedo, dell’O.N.A.O.M.A.C. e alcuni esponenti delle A.P.C.S.M. Il generale dei Carabinieri Luzi, giunto al termine di una “entusiasmante vita militare iniziata 46 anni fa”, ha sottolineato: “l’Arma mi ha permesso di vivere la magia di rapporti profondi e autentici con i Carabinieri, che ammiro per la tempra e la professionalità. Li considero veri e propri eroi del quotidiano”. Rivolgendosi poi ai militari: “fate il vostro dovere e sarete ricompensati da mille soddisfazioni, come lo è stato per me”. Concludendo: “Il mio grazie più grande all’Arma dei Carabinieri che mi ha spinto ogni giorno a spostare avanti i miei limiti, a pormi nuovi traguardi per affrontare sfide sempre più complesse”.


Il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi lascia il comando dopo aver guidato l’Arma dal 16 gennaio 2021. Ha intrapreso la carriera militare nel 1978, reggendo prestigiosi incarichi di comando per oltre 18 anni, tra cui quello di Comandante della Compagnia di Roma Centro e dei Comandi Provinciali di Savona e Palermo e della Legione Carabinieri “Lombardia”. Ha ricoperto, dal 6 settembre 2018 al 15 gennaio 2021, l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Dal 1° gennaio 2023, nell’ambito dell’annuale Presidenza di turno di EuroGendFor, ha assunto, in rappresentanza della Difesa, la Chairmanship italiana in seno al Comitato Interministeriale di Alto Livello (CIMIN). Il generale Luongo, intervenuto successivamente ha ricordato la figura di “un Maresciallo, Comandante di Stazione, che, pur avendo difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena per la propria famiglia si prodigava a ospitare nel proprio alloggio bambini per offrire loro un pasto caldo. Era un vero tutore dell’ordine, un militare dalla schiena dritta, ma al tempo stesso un uomo di straordinaria dignità, con un enorme attaccamento alla sua comunità e con innato senso della giustizia. Quel Maresciallo riuniva in sé, nel suo agire, tutti i valori dell’Arma, la generosità, il coraggio, l’empatia, l’attitudine ad essere vicino ai più bisognosi”. Successivamente, il generale dei Carabinieri Luongo ha sottolineato come “l’Arma deve continuare a massimizzare l’impiego della tecnologia, sia in funzione preventiva che repressiva, sfruttando anche le reali potenzialità dell’intelligenza artificiale e migliorando la capacità di governare lo spazio cibernetico per contrastare il crimine”. Rivolgendosi poi alle nuove generazioni tra le fila dell’Arma: “Scommettiamo sui nostri giovani Carabinieri, incitiamoli al cambiamento, stimoliamoli a cercare nuove strade in modo che ogni militare si senta pienamente coinvolto in un virtuoso progresso di crescita”.


Infine, concludendo: “Nel solco della secolare storia dell’Arma e degli insegnamenti che ho ricevuto dai miei maestri, sarò sempre a fianco di tutti i Carabinieri che servono i cittadini con determinazione, diligenza e costanza, perché l’Arma deve continuare essere strumento virtuoso per la costruzione di una società più giusta”. La carriera del nuovo Comandante, Gen. C.A. Luongo, classe 1962, è iniziata nel 1977 alla Scuola Militare “Nunziatella”. Ha ricoperto ruoli di prestigio nell’Arma dei Carabinieri, tra cui Comandante Provinciale di Milano e Roma, Assistente Militare e Aiutante di Campo per l’Arma dei Carabinieri del Signor Presidente della Repubblica e Capo Ufficio Legislativo del Ministro della Difesa. Dal dicembre 2023 è Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora” e, dal giugno 2023, è Vice Comandante Generale dell’Arma.


Ha ricevuto numerosi encomi e onorificenze, tra cui quella di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Medaglia Mauriziana e, da ultimo, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ha quindi preso la parola il Generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, il quale ha evidenziato il suo orgoglio per l’Arma, una nicchia di eccellenza che ha assunto un ruolo di primo piano nel campo delle moderne missioni di training, advising, assistance e capacity building; oltre a rappresentare un riferimento mondiale nell’esercizio della funzione di stability policing, anche con il Centro di Eccellenza “CoESPU” di Vicenza. Infine il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato: “Si chiude un capitolo di storia dell’Arma dei Carabinieri. Sotto la guida del Generale Luzi, cui esprimo profonda gratitudine, abbiamo visto una Benemerita all’avanguardia, radicata nelle tradizioni, con “il Carabiniere” sempre al centro. Al Generale Luongo il compito di confermare l’Arma come presidio di legalità e, insieme, punta di innovazione. A tutti i Carabinieri il plauso, la fiducia e la riconoscenza della Nazione. Non esiste Difesa senza Carabinieri e non esiste Italia senza Carabinieri”. In mattinata, prima dell’evento, i due alti Ufficiali hanno reso omaggio ai Caduti deponendo prima una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, situato presso l’Altare della Patria e poi al sacrario presso il Museo Storico dell’Arma, un gesto simbolico che sottolineano l’importanza dei sacrifici compiuti dai militari italiani per la difesa e la libertà del Paese.