Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Ucraina, Trump a NYPost: parlato con Putin, vuole finire la guerra

Ucraina, Trump a NYPost: parlato con Putin, vuole finire la guerraMilano, 9 feb. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha detto di aver parlato al telefono con il leader russo Vladimir Putin per cercare di negoziare la fine della guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato al New York Post in un’intervista esclusiva a bordo dell’Air Force One. “Meglio non dirlo”, ha risposto Trump quando gli è stato chiesto quante volte i due leader si fossero parlati. E – secondo la testata – Trump crede che a Putin “importi” delle uccisioni sul campo di battaglia.


Dentro la frenetica routine quotidiana di Trump, con il presidente Usa che rivela la frase che continua a riecheggiargli nella mente quando si sveglia la mattina, Miranda Devine del NYPost rivela tra le altre cose che Trump usa un grande cerotto color pelle sulla mano, a fronte di ‘così tante’ strette di mano, per coprire lividi e graffi causati dai suoi ‘entusiasti sostenitori’. Quanto a Putin, Trump dice: “Vuole vedere la gente smettere di morire”, ha detto. “Tutti quei morti. Giovani, persone bellissime. Sono come i tuoi figli, due milioni di loro… e senza motivo”. La guerra che dura ormai da quasi tre anni “non sarebbe mai accaduta”, ha affermato Trump, se fosse diventato lui presidente nel 2022. “Ho sempre avuto un buon rapporto con Putin”, ha detto, sottolineando la differenza con il suo predecessore. “Biden era un imbarazzo per la nostra nazione. Un imbarazzo totale”, ha attaccato.


Trump ha affermato di avere un piano concreto per porre fine alla guerra in Ucraina. “Spero che sia veloce. Ogni giorno muoiono persone. Questa guerra è così brutta in Ucraina. Voglio porre fine a questa dannata cosa”. Poi rivolgendosi al Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz, che lo ha raggiunto nel suo studio a bordo dell’Air Force One venerdì sera, il presidente ha detto: “Facciamo partire queste riunioni. Vogliono incontrarsi. Ogni giorno muoiono delle persone. Giovani, bei soldati vengono uccisi. Giovani uomini, come i miei figli. Da entrambe le parti. Su tutto il campo di battaglia”.

Musica, esce l’album “Along Time” di Mainetti, Pinciani, Buttà

Musica, esce l’album “Along Time” di Mainetti, Pinciani, ButtàRoma, 9 feb. (askanews) – ‘Along Time’ (titolo che può essere letto sia come ‘Nel corso del tempo’ che ‘Un lungo tempo’) è un viaggio tra anni di esperienze musicali, in particolare nella musica applicata, cioè legata ad un particolare progetto, di cui il compositore pluripremiato Stefano Mainetti e il duo formato dal violoncellista Luca Pincini e dalla pianista Gilda Buttà sono figure di riferimento assoluto.


“Questa antologia racconta soprattutto l’incontro di tre anime – dice Stefano Mainetti – la cui sensibilità artistica e umana si è intrecciata nel corso del tempo e ha resistito al suo trascorrere, come allude il titolo dell’album”. Mainetti, il cui catalogo conta, dagli anni Ottanta a oggi, oltre cento colonne sonore, ha scelto due straordinari interpreti, ai quali lo lega una lunghissima frequentazione umana ed artistica, per eseguire alcune delle sue partiture scritte per il cinema, il teatro, la televisione. L’album contiene inoltre un brano che esula dal mondo della musica per immagini, “Tango per Maria”, scritto nel 2004 per la nascita della figlia.


I brani presenti nell’album sono stati scelti con un doppio criterio: che fossero tecnicamente adatti ad essere eseguiti dai soli violoncello e pianoforte, e che vedessero già in partenza la presenza di uno o di entrambi gli artisti. Luca Pincini e Gilda Buttà vantano carriere eclettiche, con collaborazioni e registrazioni che spaziano dal grande schermo al teatro, fino alla Musica assoluta, in particolare quella di Ennio Morricone, col quale hanno avuto una trentennale unione professionale. Along Time non è quindi solo un’antologia, ma la celebrazione di un legame unico, che oltrepassa il solo aspetto artistico, in cui le visioni compositive di Mainetti incontrano l’intensità esecutiva dei due musicisti, creando un dialogo profondo e irripetibile tra autore e interpreti.


Gli interpreti: Stefano Mainetti Compositore e direttore d’orchestra frequenta a Roma il Conservatorio di Santa Cecilia dove conclude il corso di composizione con lode e menzione d’onore. Ha un Master in Musica per film ed e? laureato in Scienze Politiche con una tesi pubblicata sull’influenza del culto wagneriano. Ha insegnato Composizione applicata al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma ed e? uno dei fondatori dell’ACMF, Associazione Compositori Musica per Film. È stato allievo di Giorgio Caproni, uno dei maggiori poeti italiani del ‘900 che con il suo insegnamento non convenzionale ha influenzato la sua formazione musicale e artistica. Tra le sue opere figurano le colonne sonore di The Shooter di Ted Kotcheff, Silent Trigger e Tale of the Mummy (miglior colonna sonora al 18° Fantafestival), entrambe dirette da Russell Mulcahy. Ha inoltre vinto il premio CineMusic del Ravello Festival per la miglior colonna sonora della serie televisiva Rai Orgoglio. È uno dei compositori dell’album Abbà Pater, realizzato per celebrare il Giubileo del 2000, che ha ottenuto 5 dischi d’oro e 2 di platino. Sue le musiche per The Word of Promise, audiodramma statunitense sulla Bibbia con le voci di quattro Premi Oscar. Il suo lavoro per il disco Alma Mater gli e? valso una nomination come “Album dell’Anno” ai Classic Brit Awards. Mainetti è compositore e co-produttore di Tu es Christus, album dedicato alla beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, con la partecipazione di Andrea Bocelli e Placido Domingo. È inoltre autore dell’opera Rendering Revolution, esperienza di “musica aumentata” presentata al MAXXI di Roma, che ha ricevuto la menzione d’onore dal Conservatorio di Santa Cecilia per l’elevato valore scientifico e artistico.


Gilda Buttà A sei anni ha iniziato gli studi con il padre violinista, diplomandosi al Conservatorio di Milano, all’eta? di sedici anni. La carriera concertistica l’ha portata a suonare per le piu? importanti istituzioni, sia come solista sia in formazioni cameristiche, in tutta Europa, Stati Uniti, Sud America, Giappone, Corea, Cina, Russia e Israele. Con il violoncellista Luca Pincini, suo marito nella vita e partner artistico, c’è un’intesa speciale, basata tanto sulla curiosita? quanto sul rigore delle scelte musicali. Gilda Buttà per oltre 30 anni ha collaborato con Ennio Morricone, registrando il pianoforte nella maggior parte delle colonne sonore di film quali La leggenda del pianista sull’oceano (Novecento), Canone inverso, Love affair – Un grande amore, Gli intoccabili, Frantic, Casualties of war – Vittime di guerra, Il papa buono, Bugsy e molti altri. Ha affiancato Morricone nei suoi più importanti concerti in tutto il mondo. È anche assidua interprete della Musica assoluta di Morricone, che le ha dedicato la composizione “Catalogo” . Luca Pincini Ha studiato violoncello con insegnanti quali Rocco Filippini, Franco Maggio Ormezowsky e Misha Maisky. Laureato con lode, si e? perfezionato nelle accademie di Santa Cecilia di Roma e Chigiana di Siena. E’ stato Primo Violoncello nelle maggiori orchestre italiane, come il Teatro La Fenice di Venezia, il Maggio Musicale di Firenze, il Teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Dedito agli stili, alle sperimentazioni e alle contaminazioni piu? disparate, si è esibito in tutto il mondo. Egli stesso e? autore di composizioni originali. Con la moglie, la pianista Gilda Buttà, si esibisce in uno sconfinato repertorio. Per decenni, come solista, ha affiancato Ennio Morricone, eseguendo sia la sua Musica assoluta sia quella per il cinema e seguendolo nei concerti in tutto il mondo. Lo stesso Morricone gli ha dedicato la composizione Monodia per violoncello solo. Insegna violoncello al Conservatorio Statale di Musica “L. Refice” di Frosinone.

Vino, Mww Group e Lifegate Way verso l’edizione 2025 di Wine in Action

Vino, Mww Group e Lifegate Way verso l’edizione 2025 di Wine in ActionMilano, 9 feb. (askanews) – Un hub di innovazione e sostenibilità per l’intero settore vitivinicolo italiano per dare una risposta concreta alle trasformazioni in atto. In occasione del “Wine Pairing Innovation Day” che si tenutosi il 6 febbraio nel Dazio di Ponente a Milano, sono state ripercorse le tappe fondamentali di “Wine in Action”, il primo programma di accelerazione per sostenere la crescita delle startup che operano nel settore vitivinicolo con un focus su sostenibilità e innovazione.


Il progetto nasce dalla collaborazione tra LifeGate Way, il primo ecosistema in Italia dedicato alle startup sustainable native, e Milano Wine Week la cui ottava edizione è in agenda dal 4 al 12 ottobre. Novanta ore di formazione erogate secondo un programma gratuito ed “equity free”, otto investor coinvolti, con una main partner, quattro incontri, oltre 300 connessioni create tra startup, mentor, aziende e professionisti del settore. Sono questi alcuni dei numeri che contraddistinguono il percorso di alta formazione e mentorship intrapreso dalle tre start up vincitrici: Dewy, VisioNing e Green Ant, selezionate tra 35 realtà candidate per le loro soluzioni tecnologicamente all’avanguardia e il loro focus sulla sostenibilità nell’ambito dell’agricoltura di precisione e agritech. “Vogliamo accelerare l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili, creando un network che unisca startup, aziende e investitori” ha detto Federico Gordini, presidente di Milano Wine Week, spiegando che “‘Wine in Action’ si conferma quindi un catalizzatore di crescita e trasformazione per il mondo del vino, con l’ambizione di continuare a guidare il cambiamento e l’innovazione nel settore, individuando le realtà destinate a determinare il futuro della viticoltura sostenibile con soluzioni tecnologiche all’avanguardia”.


“‘Wine in Action’ si è confermato un percorso estremamente utile per le realtà che desiderano innovare il settore vitivinicolo. Siamo orgogliosi di aver offerto loro, attraverso questo programma, gli strumenti necessari per realizzare il cambiamento” ha aggiunto Stefano Alexander Martini, Senior Project Manager di LifeGate Way, evidenziando che “il nostro obiettivo è proprio questo: dare a chi vuole creare un impatto positivo la possibilità non solo di farlo, ma anche di crescere e continuare a farlo nel tempo. Lo stesso principio – ha concluso – guida un altro nostro importante programma di accelerazione, ‘Women in Action’, ideato per sostenere l’imprenditoria sostenibile e al femminile”.

M.O., Netanyahu elogia piano Trump per Gaza: approccio corretto

M.O., Netanyahu elogia piano Trump per Gaza: approccio correttoMilano, 9 feb. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista a Mark Levin di Fox News, definisce il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di mandare via i palestinesi da Gaza “la prima idea nuova da anni”.


“Ha il potenziale per cambiare tutto a Gaza”, ha affermato Netanyahu, parlando con Levin della Fox in un’intervista preregistrata. Si tratta della terza intervista concessa a un organo di stampa amico durante il viaggio di sei giorni a Washington, DC, evitando di parlare con quasi tutti i giornalisti israeliani presenti.


“Non uno sfratto forzato”, afferma Netanyahu, spiegando il piano presentato da Trump la scorsa settimana. “Non pulizia etnica. Uscire da quello che tutti questi paesi e tutti questi benefattori dicono sia una prigione a cielo aperto. Perché vuoi tenerli in prigione?”


Netanyahu afferma che alla fine i cittadini di Gaza potranno tornare a casa, cosa che inizialmente Trump aveva detto non sarebbe accaduta. “Date loro la possibilità di trasferirsi temporaneamente mentre ricostruiamo il posto fisicamente e mentre lo ricostruiamo anche in termini di radicalizzazione. Vuoi tornare? Devi rinnegare il terrorismo, ma puoi tornare”.


La sfida principale, afferma Netanyahu, è dove mandare la popolazione di Gaza. Lui lo definisce un “approccio nuovo e corretto… un approccio nuovo, molto molto buono”. Netanyahu nega che l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff lo abbia “convinto” a entrare nell’accordo in corso per il rilascio degli ostaggi con Hamas: “Abbiamo avuto una conversazione reale, non solo amichevole, ma faccia a faccia, e quello che è successo è che ho accettato questo accordo mesi fa. Hamas ha rifiutato l’accordo”. Il primo ministro ha affermato di aver apprezzato il “sostegno iniziale” dell’amministrazione di Joe Biden all’inizio della guerra. Ma, secondo Netanyahu, mentre aumentava la pressione su Biden affinché cambiasse la sua posizione su Israele, la Casa Bianca ha affermato che se Israele entrasse a Rafah, “fermeremmo le armi”. Secondo il premier, alcuni membri del suo governo avrebbero voluto porre fine alla guerra a Gaza, data l’opposizione degli Stati Uniti. E poi: “Se diventiamo uno stato vassallo, non sopravviveremo”, avverte.

Giustizia, Pinelli: no a degenerazione Csm in luogo di scontro, lo presiede Mattarella

Giustizia, Pinelli: no a degenerazione Csm in luogo di scontro, lo presiede MattarellaRoma, 9 feb. (askanews) – “Il Csm è un organo di garanzia che trova la propria forza e il proprio punto di equilibrio istituzionale nella guida del presidente della Repubblica. Non entro nel merito, né sulla vicenda Lo Voi né su quella nata dalle dichiarazioni del ministro in Parlamento. Ritengo solo opportuno sottolineare la necessità di un atteggiamento rispettoso e di grande responsabilità istituzionale da parte di tutti per evitare che un organo di centrale importanza nel nostro assetto, come il Csm, degeneri in luogo d nel nostro assetto, come il Csm, degeneri in luogo di scontro”. Lo sottolinea il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, all’indomani dell’iniziativa dei membri laici dell’organo di autogoverno della magistratura indicati dal centrodestra per l’apertura di un fascicolo a carico del Procuratore Capo di Roma Lo Voi per l’atttività di spiongaggio sul capo di gabinetto della Presidente del Consiglio.


“Vivo nella sincera preoccupazione – sottolinea Pinelli al Corriere della Sera- che queste tensioni facciano del male alle nostre istituzioni. Politica e magistratura devono dialogare”. E se quella del vicepresidente del Csm non è una richiesta esplicita all’Anm di revocare lo sciopero delle toghe del 27 febbraio poco ci manca. “Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha non solo puntualizzato che è in discussione una riforma della giustizia per i cittadini e non contro la magistratura ma ha aperto al dialogo e ha invitato la magistratura a non perdere l’opportunità di un confronto, ancorché critico, sui contenuti. La magistratura, mi permetto – esorta Pinelli- dovrebbe accogliere questo invito. Del resto, l’essenza del magistrato è essere risolutore di conflitti. Il fondamento del magistrato sta dunque nella sua terzietà: se si è risolutore di conflitti, non si può esserne parte”. “La magistratura – incalza le toghe il vice di Mattarella al Csm- possiede al proprio interno le risorse per essere, con il proprio contributo di competenza, attore fondamentale nella discussio- ne sul proprio ordinamento e rispetto alle linee strategiche da adottare per una giustizia più efficiente, nell’interesse dei cittadini. Anche l’avvocatura può dare un grande contri-buto. È a partire dall’esperienza concreta, infatti, che ogni intervento riformatore deve svilupparsi per essere efficace. La magistratura italiana è sana, piena di magistrati seri, onesti e impegnati. Proprio per questo nasce la mia sincera preoccupazione sul fatto che questa tensione faccia male alle istituzioni e alla magistratura”.

Vino, Gabriele Bianchi nuovo sommelier del “Barbagianni”

Vino, Gabriele Bianchi nuovo sommelier del “Barbagianni”Milano, 9 feb. (askanews) – Il ristorante “Barbagianni” di Colle di Val d’Elsa (Siena) dà il benvenuto al nuovo sommelier Gabriele Bianchi che in sala accompagnerà il menu ideato dal resident chef Lorenzo Neri e dall’executive Alessandro Rossi, ristorante 1 Stella Michelin Gabbiano 3.0 di Marina di Grosseto.


Classe 1995, originario di Cecina (Livorno), Gabriele rientra nella sua Toscana dopo esperienze di alto profilo che l’hanno portato dalle Alpi alla Puglia, passando per la Lombardia. Bianchi ha le idee chiare e la volontà forte di imprimere la propria impronta sulla cantina del “Barbagianni”: la carta non includerà solamente i grandi classici toscani, ma anche etichette di nicchia con un particolare occhio alle produzioni naturali e biodinamiche. È inoltre previsto l’inserimento di abbinamenti alternativi che prevedono tè, infusi e succhi artigianali, per offrire esperienze che vadano oltre il wine pairing tradizionale. “Credo che il ruolo del sommelier non sia solo quello di proporre un buon vino ma di accompagnare il cliente in un viaggio” ha dichiarato Bianchi, sottolineando che “la mia visione si basa su una sala accogliente e calda, dove ogni dettaglio è pensato per far sentire l’ospite al centro di un’esperienza unica”.

Anm,auguri Meloni a Parodi: incontriamoci e riprenda confronto sano

Anm,auguri Meloni a Parodi: incontriamoci e riprenda confronto sanoRoma, 8 feb. (askanews) – “Desidero inviare a nome mio e di tutto il Governo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Cesare Parodi, e ai membri della Giunta eletta oggi. Accolgo con favore la richiesta di un incontro col Governo che il Presidente Parodi ha già avanzato e auspico che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra Nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura”. Lo dichiara la Premier Giorgia Meloni.

Vino, Florio e la Città di Marsala alla BIT 2025 alla Fiera di Rho

Vino, Florio e la Città di Marsala alla BIT 2025 alla Fiera di RhoMilano, 8 feb. (askanews) – Marsala e il suo vino diventano protagonisti alla 45esima edizione della Borsa Internazionale del Turismo (Bit), in programma dal 9 all’11 febbraio nel quartiere fieristico di Rho, a Milano.


“Oggi la sfida è rappresentata dalla capacità dei territori a far squadra, con l’obiettivo di rendere più fluido il sistema di relazioni che occorrono tra i diversi soggetti in campo” spiega Roberto Magnisi, direttore delle Cantine Florio, rimarcando che “c’è la dedizione, la passione di una cultura viticola ed enologica che ci appartiene, che va oltre il tempo. Raccontarla e renderla accessibile è una strada doverosa, e sono felice di farlo in una manifestazione di respiro internazionale”. Marsala alla BIT di Milano sarà tra le destinazioni della Sicilia Occidentale che punta a distinguersi per le iniziative che potranno richiamare il titolo ottenuto dalla Sicilia di Regione europea della gastronomia 2025, e che, oggi più che mai, guarda al domani promuovendo una produzione plurisecolare, eredità di un sistema produttivo che attraversa tre secoli e che, alle porte del ‘900 coinvolgeva oltre 200 cantine che, con Florio, hanno scritto la leggenda del vino Marsala e dei suoi territori. Un patrimonio immateriale dal grande valore identitario per l’isola, ma anche per l’Italia e l’intera Europa.


“C’è in atto un processo di convergenza tra le diverse filiere che può generare nuove opportunità di sviluppo che la città non può mancare, il nostro impegno va oltre le mura delle nostre Cantine e vuole stimolare nuove energie e nuovi processi, soprattutto per un turismo che esprime eccellenza e unicità” chiosa Magnisi, precisando che “il Consorzio di Tutela vuole essere un soggetto attivo in tal senso, perché Marsala può lavorare tutto l’anno e diventare quella destinazione internazionale del vino che merita di raggiungere”. Sono i vini fortificati, dal carattere artigianale, che si distinguono per tradizione, tecniche produttive, spessore culturale e che continuano ad avere un grande appeal per la loro modernità, e il Marsala è la sintesi suprema. Grazie ad una offerta diversificata e completa, anche nel 2024, Florio si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento “Travellers’ choice” di Tripadvisor. Alla BIT, la storica Cantina non porterà solo il racconto della sua secolare tradizione ma anche una visione innovativa del futuro del vino che passa attraverso una rete di collaborazioni internazionali con altri grandi nomi dell’enologia. Madeira, Samos, Sherry, Porto e Marsala sono infatti le Denominazioni storiche che fanno parte della cosiddetta Cintura del Sole, una fascia climatica dell’Europa meridionale dove da secoli si producono i più importanti vini fortificati al mondo.


Proprio in questa direzione si muove il recente protocollo d’intesa siglato tra i Consorzi di tutela di queste denominazioni, che hanno avviato un percorso congiunto per la candidatura a Patrimonio UNESCO. Un riconoscimento che punta a valorizzare la storicità di questi vini e a promuoverli come modello di sviluppo sostenibile, capace di unire tradizione, innovazione e tutela del paesaggio vitivinicolo. Un percorso condiviso e che verrà raccontato nel corso del talk Scoprire il territorio tra storia, natura ed enogastronomia, in programma domenica 9 febbraio alle 13.30. Tra i presenti Maria Elena Bello di Cantine Florio, Pamela Toti archeologa della Fondazione Whitaker Isola di Mothia e Leonardo Vasile, experience guide specializzato sulla Sicilia Occidentale.

Anm, Parodi: chiederò incontro a governo, non lascio nulla di intentato

Anm, Parodi: chiederò incontro a governo, non lascio nulla di intentatoMilano, 8 feb. (askanews) – “Ritengo indispensabile chiedere una in tempi strettissimi un incontro con il governo: Voi mi direte che è inutile…può darsi. Mi direte che è un atto di servilismo… no, non credo. Noi siamo un potere dello Stato, siamo cittadini che stanno portando avanti una battaglia per difendere la Costituzione su cui abbiamo giurato. Io credo che sia legittima almeno la nostra richiesta. In tempi brevi perché invade in base a quella che sarà la risposta, che potrà essere un diniego, a cui magari non rispondono nemmeno o magari ci rispondono col fatto formale o magari ci ricevono ma non dicono nulla di interessane. Bene acquisiamo elementi di valutazione: noi non possiamo rinunciare a nessuna delle strade per portare avanti una difesa della magistratura per come noi la conosciamo e per come vorremmo che continuasse ad essere. E quindi dobbiamo provare. Lo so, lo so che non riusciremo ma voglio poter dire che non abbiamo lasciato nulla di intentato”. Lo ha affermato Cesare Parodi, il 62enne sostituto procuratore aggiunto del pool fasce deboli a Torino, nel suo discorso subito dopo la sua nomina a presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm). La nuova giunta è composta da tutti i gruppi tranne che dalle toghe indipendenti di Articolo 101.


“Io non sono un magistrato famoso, non ho mai voluto esserlo, non ci tengo ad esserlo e credo che questo forse potrà aiutarmi, spero, a fare in modo che altri colleghi giovani si possano riconoscere in qualcuno che proprio non è mai sulle pagine dei giornali, pur avendo lavorato in Procura da 35 anni, e quindi in qualche modo che sia più facile riconoscersi nella mia, non voglio dire mediocrità, ma nella mia oscurità laboriosa, più che magari in altre figure”.

Salvini al battesimo dei trumpiani d’Europa, Patrioti carichi per la ‘Reconquista’

Salvini al battesimo dei trumpiani d’Europa, Patrioti carichi per la ‘Reconquista’Madrid, 8 feb. (askanews) – “Cambiamento globale”, “momento storico”, “protagonisti della rinascita dell’Europa”, “rivoluzione del buon senso che sta risvegliando l’intero Occidente”. “Il 2025 nel continente sarà l’anno della Reconquista cristiana” contro la “gabbia di Bruxelles”. Il vento che soffia dagli Usa ha galvanizzato, non poco, l’ultradestra del gruppo dei Patrioti europei, a Madrid per il summit ‘Mega’, Make Europe great again, mutuato dal ‘Maga’ di Donald Trump definito un “tornado” da Viktor Orban, il premier ungherese nonché fondatore del partito dei Patriots che riunisce 15 partiti da 13 paesi (per un totale di 19 milioni di voti raccolti alle ultime Europee).Non mancano i riconoscimenti a Elon Musk che il Mega lo ha rilanciato, ancora ieri, sul ‘suo’ social X.


Trump è nei discorsi di tutti i leader, mentre Kevin Roberts, presidente della Heritage Foundation, il think tank ultra conservatore Usa, è seduto in platea con aria sorniona. Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha invitato a “fare a casa nostra quello che Trump in pochi giorni sta facendo in Usa” sottolineando che “l’Europa è libertà, il burqa non è Europa, il gender non è Europa, il terrore e la violenza islamica non sono Europa, l’Europa non è il suicidio green né l’immigrazione selvaggia”. Marine Le Pen, del Rassemblement national, è netta: “l’elezione di Donald Trump non può essere analizzata solo come una semplice alternanza politica in un paese democratico e neppure solo come il sussulto patriottico di una nazione che giustamente respingere le forze del declino. Noi siamo di fronte a un vero e proprio cambiamento globale. Tutti capiscono che qualcosa è cambiato”. Per Orban “l’amico Trump” segna la “fine di un’era”, quella dei “burocrati e del super stato” di Bruxelles. Obiettivo dell’evento di Madrid, dal sapore di una voluta autocelebrazione, è ostentare unità. Solo l’unione può fare la forza e ironia della sorte si appropriano delle idee di Karl Marx che nel Manifesto scritto a metà ottocento con Friedrich Engels si rivolgeva ai “proletari di tutti i paesi” e li esortava: “unitevi” guardando all’internazionale comunista. Qui il sogno è l’internazionale della destra.


Salvini lo dice chiaramente: i Patrioti hanno “il dovere di unirsi, senza divisioni inutili” per dimostrare di “essere pronti a governare in tutto il continente”. E non solo all’interno del gruppo dei Patrioti: in vista delle elezioni tedesche invita a votare le “forze patriottiche”. Il padrone di casa, il leader spagnolo di Vox Santiago Abascal, fa nomi e cognomi augurando ad “Alice Weidel” di Afd di vincere. D’altronde è stato proprio Musk a sponsorizzarla come “l’unica speranza per la Germania”. Anche se a domanda diretta, mente si avvia all’uscita, su un eventuale endorsement alla formazione con simpatie neo-naziste, Alternative fur Deutschland, Marine Le Pen preferisce non rispondere. Ma è un muro che sembra sgretolarsi, come quel ‘cordone sanitario’ che, protestano, ha tenuto fuori dai giochi delle alleanze di governo l’ultradestra. I Patrioti suonano inoltre la ‘sveglia’ al Ppe. “Smettete di collaborare con i socialisti e la sinistra a Bruxelles e in troppi paesi europei. Dovete scegliere tra il passato di Soros e il futuro di Elon Musk. Noi abbiamo scelto”, ha esortato Salvini che è al governo con Forza Italia e provocando una replica piccata che mette il dito nella piaga: “siamo centristi, europeisti e moderati, distanti da certe posizioni sovraniste che vediamo emergere in Europa e che spesso risultano contraddittorie e divisive”.


La personificazione del nemico dei ‘Mega’ è rappresentata dai premier spagnolo Sanchez e da quello tedesco Scholz, presi di mira e irrisi. Nemica è sempre Bruxelles, in primis Ursula Von Der Leyen che nel suo ‘bis’ come presidente della commissione ha ottenuto il sostegno dei Fratelli d’Italia della premier Giorgia Meloni (con il ruolo assegnato a Raffaele Fitto) ma non della Lega e dei Patrioti e, non appena viene nominata da Salvini per darle addosso, è inondata di “buuuu” dal pubblico del summit. “E’ ora di smettere di finanziare gli organismi sovranazionali, come l’Oms, che difendono gli interessi delle multinazionali e non dei cittadini, o realtà come la Cpi che mette sullo stesso piano i terroristi di Hamas e un premier liberamente eletto come Bibi Netanyahu”, ha sottolineato Salvini confermando la totale adesione alla ricetta di Trump. La sala della kermesse da 2mila posti, in un grande albergo vicino all’aeroporto (il Marriot auditorium hotel), è piena di simpatizzanti con le bandierine dei propri paesi, illuminazione da discoteca, tra fasci di luce fredda su sfondo blu, 248 giornalisti accreditati e 93 cineoperatori, magliette bianche con la cattedrale dell’Almudena di Madrid e la scritta ‘Hacer Europa grande otra vez’, cappellini, braccialetti con la scritta patriots.eu ma i colori della Spagna (rosso-giallo-rosso), a tradire, nell’unità esibita, l’orgoglio nazionalista.


Il protocollo è rigorosissimo, i giornalisti sono tenuti lontani dai leader che, finita la giornata, si infilano dietro il palco. Resta senza una risposta, al di là degli slogan, la contraddizione, forte, di euro-scettici che si propongono come il “futuro” di un’Europa “delle Nazioni, dei popoli e delle identità”. A mettere alla prova il servizio d’ordine l’irruzione di un piccolo gruppo del movimento Femen con un’attivista che sul petto nudo si è scritta “Make europe antifascism again” e grida “Il fascismo non avanzerà”, prima di essere fermata e portata fuori. Pure il vicepremier Salvini decide di non fare un punto stampa. Le domande sarebbero tante, soprattutto quelle di politica interna, dalla competizione con la premier Meloni che si è messa le vesti di pontiera tra gli Usa e l’Europa, unica premier europea ad essere invitata nel giorno dell’investitura di Donald Trump alla partita sul terzo mandato per le Regionali di Lombardia e Veneto, dai distinguo del ministro leghista dell’Economia Giancarlo Giorgetti che tiene stretti i cordoni della borsa alla ‘mina vagante’ di Roberto Vannacci, fino alle spine in Regione Lazio dove la Lega ventila la minaccia di ritirare i suoi assessori dalla Giunta del Fratello d’Italia Francesco Rocca.