Oiv: nel 2022 consumo mondiale di vino a 232 mln hl, -1% sul 2021Milano, 20 apr. (askanews) – Nel 2022 il consumo mondiale di vino è stato stimato in 232 milioni di ettolitri, con una diminuzione di circa 2 milioni rispetto al 2021 (-1%). Una leggera ma regolare decrescita che si è registrata a partire dal 2018 e imputata principalmente al calo dei consumi in Cina, che da quell’anno ha perso in media due mln hl all’anno. Il primo mercato al mondo rimane quello degli Stati Uniti con un volume stimato in 34 milioni di ettolitri, che con +3% sul 2021 è tornato ai livelli pre-pandemici. Sono alcuni dei dati emersi dal punto sullo stato del settore vitivinicolo mondiale fatto dall’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), che oggi ha tenuto una conferenza stampa nella sua sede a Digione, in Borgogna (Francia).
Secondo quanto spiegato, nel 2021 il ritorno alla normalità dopo le restrizioni per la pandemia da Covid-19, hanno fatto registrare praticamente in tutto il mondo una significativa crescita dei consumi, ma nel 2022 la guerra in Ucraina, la crisi energetica e le interruzioni della catena di approvvigionamento globale, hanno determinato un’impennata dei costi di produzione e distribuzione che si sono tradotti in un considerevole aumento dei prezzi del vino per i consumatori, che hanno reagito in maniera diversa a seconda dei Paesi. Secondo le “stime” fatte da Oiv l’anno scorso il consumo nell’Unione europea si è aggirato intorno ai 111 mln hl, il 48% del consumo mondiale segnando un -2% sul 2021 e un dato leggermente al di sotto della media degli ultimi dieci anni ma notevolmente inferiore a quello del 2000 quando rappresentava ben il 59% del consumo mondiale. Sempre secondo l’analisi dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino, la causa sarebbe l’effetto combinato dell’aumento di nuovi mercati e la riduzione complessiva del consumo di vino nei Paesi produttori tradizionali dell’UE, che oggi consumano complessivamente circa 20 milioni di ettolitri in meno rispetto al 2000 (-15%)”.
Nel 2022 tra i Paesi dell’Ue, la Francia con 25,3 mln hl è il mercato più grande (il secondo al mondo), seguito dall’Italia (terzo al mondo) che ha un consumo stimato in 23 mln hl in calo del 5% rispetto al 2021 ma in linea con la sua media quinquennale. Nella classifica dei primi dieci mercati, c’è poi la Germania al quarto posto (19,4 mln hl, -3% sul 2021), seguita dal Regno Unito (12,8 mln hl, -2%), dalla Russia (10,8 mln hl, +3%), dalla Spagna (10,3 mln hl, -0,1%), dalla Cina (8,8 mln hl, -16,6%), dall’Argentina (8,3 mln hl, -1,3%) e dal Portogallo (6 mln hl, +14%). Da segnalare infine le stime dell’Oiv sul consumo nel 2022 in Sudafrica, che si è attestato sui 4,6 mln hl, livello è il più alto mai registrato, con un aumento del 16% rispetto al 2021.
Migranti,Lega e Fdi votano a Strasburgo contro linea loro eurogruppiBruxelles, 20 apr. (askanews) – L’analisi dei voti nominali lo certifica senza ombra di dubbio: come avevano annunciato ieri, gli europarlamentari della Lega e di Fdi hanno votato con la maggioranza dell’Assemblea e con tutti gli altri colleghi italiani, contro la linea dei rispettivi gruppi politici europei e dunque in modo opposto ai propri alleati, durante il voto di oggi della plenaria di Strasburgo sul pacchetto Ue riguardante l’immigrazione e l’asilo.
L’altro partito della maggioranza di governo, Forza Italia, ha assunto le stesse posizioni della Lega e di Fdi ma in coerenza con la linea del proprio gruppo di appartenenza, il Ppe. La sessione di voto che si è svolta oggi a Strasburgo riguardava i mandati negoziali per un pacchetto di cinque testi legislativi, di cui quattro relativi al “Patto Ue” su immigrazione e asilo, proposto dalla Commissione europea nel settembre 2020, e uno sul tema collegato dei diritti dei cittadini di paesi terzi residenti di lunga durata nell’Unione. Il voto dell’Aula, che normalmente non si pronuncia quando le decisioni sui mandati negoziali sono approvate dalle commissioni europarlamentari competenti, è stato reso necessario dall’obiezione, ieri mattina, dei due gruppi dei Conservatori (Ecr) e dell’estrema destra sovranista (Id). Tuttavia, le delegazioni italiane che fanno parte dei due gruppi (Fdi e Lega, rispettivamente) avevano annunciato ieri pomeriggio il loro voto in plenaria favorevole ai mandati negoziali sul Patto Ue.
Così è stato: sul mandato negoziale per l’atto legislativo centrale del pacchetto, che riguarda la gestione dell’asilo e dell’immigrazione (approvato con 413 voti contro 142 e 20 astensioni), si sono espressi a favore sia i 19 leghisti che i sei eurodeputati di Fdi presenti, mentre il loro due gruppi hanno votato massicciamente contro. L’elemento più rilevante di questo regolamento, che vede la forte opposizione dei paesi dei paesi dell’Est a guida sovranista come Polonia, Ungheria e Repubblica ceca, è l’istituzione di un meccanismo di solidarietà vincolante per assistere i paesi in prima linea di fronte alle pressioni migratorie, anche a seguito di operazioni di ricerca e salvataggio in mare. Il meccanismo permetterà agli Stati membri di scegliere tra il ricollocamento sul proprio territorio di una parte dei migranti arrivati nei paesi più sotto pressione, e altre forme di sostegno, con mezzi finanziari e operativi.
Il secondo mandato negoziale più importante riguarda il nuovo dispositivo, inviso anch’esso ai paesi dell’Est, che è stato proposto per far fronte alle “situazioni di crisi”, quando uno Stato membro viene investito da un aumento improvviso e massiccio dei flussi migratori da un paese terzo, ad esempio a causa di un conflitto o di una emergenza umanitaria. Qui ci sono stati 419 voti favorevoli, 129 contrari e 30 astensioni. Anche in questo caso, 19 eurodeputati leghisti e sei di Fdi hanno sostenuto il mandato, all’opposto di quanto hanno fatto tutti gli altri membri dei loro due gruppi di appartenenza. Il testo prevede che lo stato di emergenza sia dichiarato dalla Commissione europea in base a determinati criteri, attivando il dispositivo di crisi che comporta, tra l’altro, ricollocamenti obbligatori dei migranti fra tutti gli Stati membri e deroghe alle procedure di screening e di asilo. Altri due elementi del Patto Ue sono il nuovo regolamento sullo “screening”, ovvero le procedure per accertare l’identità dei cittadini di paesi terzi, e il sistema centralizzato di informazioni sul casellario giudiziario, che permette di sapere se una persona ha subito condanne penali.
Il mandato negoziale sullo screening è stato approvato con 419 voti favorevoli, 126 contrari e 30 astensioni, mentre quello per il sistema centralizzato sui casellari giudiziari è passato con 431 voti favorevoli, 121 contrari e 25 astensioni. Per quanto riguarda lo screening hanno votato a favore 18 leghisti e sei eurodeputati di Fdi, e si sono espressi contro tutti gli altri colleghi dei rispettivi gruppi. Nel secondo caso, sui casellari giudiziari, 20 leghisti hanno votato a favore contro tutto il resto del gruppo Id, mentre questa volta al voto favorevole dei sei eurodeputati di Fdi si è aggiunto quello di altri quattro colleghi non italiani del loro gruppo, mentre tutto il resto dell’Ecr sui è espresso contro. Solo nell’ultimo voto in plenaria, collegato al Patto sull’immigrazione ma non integrato nel pacchetto, gli eurodeputati italiani di Fdi e della Lega sono tornati in linea con i rispettivi gruppi politici. Il mandato negoziale in questo caso riguarda una modifica della direttiva sui cittadini di paesi terzi residenti di lungo periodo in un paese dell’Ue, ed è stato approvato sempre a larga maggioranza, ma meno larga che negli altri quattro casi: 391 voti favorevoli, 140 contrari e 25 astensioni. In questo caso, solo un eurodeputato di Fdi, Vincenzo Sofo, e uno della Lega, Gianna Gancia, hanno votato a favore, mentre un’altra europarlamentare di Fdi, Chiara Gemma, si è astenuta. Tutti gli altri membri dei due gruppi, compresi gli italiani, hanno invece votato contro. La nuova direttiva prevede misure per l’accelerazione della concessione dei permessi di soggiorno di lungo periodo nell’Ue ai cittadini di paesi terzi che risiedono legalmente in uno Stato membro da almeno 3 anni, e la possibilità di integrare le persone che godono dello status di protezione temporanea. I residenti di lungo periodo avranno il diritto di trasferirsi in un altro paese dell’Unione senza ulteriori restrizioni lavorative, e i loro figli a carico riceveranno automaticamente lo stesso status.
Da notare che in questo caso, e solo in questo, sono stati gli eurodeputati di Forza Italia a esprimersi in modo difforme dal proprio gruppo, astenendosi invece di votare a favore.
Schlein in direzione esalta unità e stempera discussione su GpaRoma, 20 apr. (askanews) – Quel passaggio sul Pd “unito e plurale” di queste settimane Elly Schlein lo deve aver studiato bene, perché lo presenta come un ringraziamento a tutti i dirigenti Pd ma, in fondo, suona anche come un invito a non tornare agli usi e costumi del passato. La prima riunione del parlamentino Pd, in effetti, fila via solo con qualche mugugno e alcune rivendicazioni: alcuni cattolici – compreso Graziano Delrio – si fanno sentire, i due candidati alla segreteria che non sono arrivati alle primarie ribadiscono le loro critiche sugli assetti, ma niente di più. Malumori che in parte la leader del partito gestisce con la sua replica, assicurando grande rispetto per la “pluralità di culture” e spiegando ai cattolici che bisogna “distinguere” tra le sue posizioni personali – come quella sulla Gpa – e la sintesi che fa e farà il partito.
La relazione di apertura è tutto sommato breve, rispetto agli interventi dei segretari precedenti in occasioni simili. Molte cose, del resto, sono state dette già ieri in conferenza stampa (e Silvia Costa si è lamentata anche di questo) ma è anche lo stile della Schlein, più veloce e meno analitico di quello ‘tradizionale’. E pure sul clima “ci sarà molto da fare perché il governo è assente”. Si parla molto del governo, per criticarlo ovviamente. Sul Pnrr il Pd “vigilerà”, assicura. Sulla sanità ci sarà una “mobilitazione”, così come si darà “battaglia” contro le “politiche criminogene” della maggioranza verso i migranti e contro le evocate riforme del sistema elettorale per le amministrative. Altrettanto, sarà lotta contro le misure in materia di lavoro, perché il governo vuole “allargare le maglie della precarietà”, mentre bisogna “aumentare i salari, fissare finalmente un salario minimo, contrastare il lavoro povero e precario”.
Quindi, indica a tutti l’obiettivo delle europee: “Di qui a un anno avremo una votazione molto importante, quella europea. E ci saranno comuni e regioni che vanno al voto. Da subito dobbiamo cominciare a lavorare con un orizzonte lungo, sono sicura che ce la possiamo fare”. E il richiamo all’unità è accompagnato da un altro passaggio: “Voglio che si lavori nel modo più coordinato possibile tra partito, gruppi parlamentari”, il partito in Parlamento e quello del Nazareno devono parlare con la stessa voce. Agli alleati – o meglio, ai potenziali alleati – dice che il Pd “lavora “nella maniera più unitaria possibile” e “mette al centro la sua visione”. Al dibattito non partecipa quasi nessuno dei ‘big’, a parte gli altri due candidati alla segreteria (oltre a Stefano Bonaccini che presiede l’assemblea). Interviene Andrea Orlando che chiede di coinvolgere tutte le opposizioni nella battaglia sul Pnrr, parla Graziano Delrio che chiede di garantire il giusto spazio alle posizioni dei cattolici, come pure fanno Silvia Costa e Stefano Lepri.
La Costa è piuttosto critica, non ha apprezzato la posizione sulla Gpa e lo dice. Lepri ricorda che le decisioni sui temi sensibili “si prendono in direzione” e si dice “sorpreso” per il ddl sul matrimonio egualitario. E poi si fanno sentire, appunto, Cuperlo e De Micheli, che ribadiscono di non avere gradito le scelte sulla segreteria. Schelin riprende la parola alla fine, per la replica. Cita molti degli interventi e inevitabilmente risopnde alle critiche dei cattolici: “Bisogna distinguere tra le posizioni personali, che ovviamente non rinnego, e la sintesi che fa il partito”, spiega. Il matrimonio egualitario, ricorda, era già nel programma Pd così come la ‘stepchild adoption’. “Sulla Gpa ho espresso una mia posizione personale, ma non c’è una iniziativa legislativa del partito su questo”. Dice che l’idea di Cuperlo dei ‘comitati per l’alternativa per unire le opposizioni può essere una strada da seguire su certi temi. Riprende i suggerimenti di Orlando e della De Micheli sul Pnrr. Evita, però, di entrare nelle discussioni sulla segreteria. Perché, come ha detto aprendo la riunione, “stiamo dando l’immagine di un partito unito e plurale”. E vuole che continui ad essere così.
Vino, Oiv: superficie vigneto mondiale 7,3 mln ha, invariata da 2017Milano, 20 apr. (askanews) – Nel 2022 la superficie viticola mondiale è risultata di circa 7,3 milioni di ettari (-0,4% sul 2021, e sostanzialmente invariata dal 2017). Il dato (che comprende viti per tutti gli usi e piante giovani non ancora produttive) è emerso dal punto sullo stato del settore vitivinicolo mondiale fatto dall’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), che oggi ha tenuto una conferenza stampa nella sua sede a Digione, in Borgogna (Francia).
Il vigneto europeo misura complessivamente 3,3 milioni di ettari, con la Spagna che rimane la zona viticola più grande del globo, con circa 955mila ettari registrati nel 2022 (-0,8% rispetto al 2021). Segue la Francia che ha aumentato le dimensioni del suo vigneto (+ 0,8% sul 2021) attestandosi l’anno scoso a 812mila ettari. L’Italia è al quarto posto con 718mila ettari di superficie vitata, dimensione che si è stabilizzata dopo l’espansione registrata tra il 2016 e il 2020. Il terzo posto della classifica è occupato dalla Cina, il cui vigneto nel 2022 è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno precedente, con circa 785mila ettari. Anche se la superficie dei vigneti continua a diminuire dal 2000, la Turchia nel 2022 si attesta al quinto posto con circa 410mila ettari. A seguire Stati Uniti (390mila ha in costante calo dal 2014), Argentina (207mila ha), Cile (196mila ha), Portogallo (193mila ha) e Romania (188mila ha).
Pnrr,Fitto: rafforziamo e valorizziamo confronto con parti socialiRoma, 20 apr. (askanews) – Continua il confronto tra il governo e il partenariato economico e sociale per l’introduzione nel Pnrr del capitolo REPowerEU. Nel giorno dell’approvazione definitiva in Parlamento del DL Pnrr (decreto legge 13/2023) – si legge in una nota – viene rafforzato e valorizzato il dialogo con il mondo partenariale trasferendo all’interno della Cabina di Regia Pnrr – organo di indirizzo politico che coordina e dà impulso all’attuazione del Piano – le interlocuzioni precedentemente attribuite al Tavolo tecnico per il partenariato.
“Con le riunioni di oggi della Cabina di Regia con i rappresentanti delle imprese e dei sindacati diamo una prima risposta concreta a quanto previsto dal decreto. Come metodo abbiamo impostato una serie di tavoli settoriali specifici per entrare nel merito delle questioni e garantire a tutti tempistiche adeguate al confronto”, ha dichiarato il ministro per gli Affari Europei, il Pnrr, il Sud e la politica di coesione, Raffaele Fitto, nel corso degli incontri che si sono svolti questo pomeriggio a Palazzo Chigi. In apertura dei tavoli, il ministro ha espresso soddisfazione per l’approvazione in via definitiva da parte dell’Aula della Camera del dl Pnrr e ha tracciato roadmap e tempistiche per i prossimi mesi. “Stiamo lavorando intensamente per verificare gli interventi e gli eventuali correttivi sia sul capitolo del REPowerEU sia sull’intero Piano. Riteniamo doveroso farlo subito anche con il vostro coinvolgimento”, ha affermato il ministro ai rappresentanti di imprese e sindacati a cui ha chiesto di fornire contributi e suggerimenti utili alla discussione. Il confronto di oggi – si osserva nella nota – proseguirà con successivi incontri con l’obiettivo di effettuare verifiche dettagliate su tutto l’impianto del Piano. Il termine ufficiale per la presentazione dell’aggiornamento del PNRR alla Commissione europea è il 31 agosto come indicato dai regolamenti e dalle linee guida della Commissione. “Lavoriamo per poter raggiungere questo risultato il prima possibile: stiamo procedendo rapidamente con la consapevolezza dell’importanza di dover cogliere questa grande sfida per il Paese”, ha garantito il ministro, ricordando che la prossima settimana ci saranno l’informativa sul Pnrr in Parlamento e successivamente la presentazione della Relazione semestrale. Complessivamente si sono riuniti sei tavoli settoriali a cui hanno partecipato: Confindustria, Ance, Confedilizia, Abi, Ania, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Unsic, Copagri, Federterziario, Confetra, Confservizi, Confprofessioni, Assoprofessioni, Confapi, Confimi, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Alleanza Cooperative, Unicoop, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Usb.
Regione Siciliana: Osservatorio astronomico su Madonie è strategicoRoma, 20 apr. (askanews) – L’installazione del telescopio “Flyeye” dell’Agenzia spaziale europea sul Monte Mufara, nelle Madonie, con la contestuale realizzazione di un Osservatorio astronomico, rappresenta un’opera di interesse strategico per la Regione Siciliana, finalizzata allo svolgimento di importanti attività di ricerca. Lo stabilisce la delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore del Territorio e ambiente.
Il governo regionale ribadisce così la volontà di dotare la Sicilia di una struttura dall’altissimo valore scientifico e di trovare una soluzione per superare gli attuali impedimenti. La nuova costruzione, infatti, ricadrebbe nella zona A del Parco, a oltre 1850 metri di altezza, dove vige un divieto di inedificabilità assoluta, prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Sono in corso, inoltre, interlocuzioni con il governo nazionale per superare le criticità contenute nel testo della norma approvata in Finanziaria che avrebbe dovuto autorizzarne l’installazione. “La realizzazione dell’Osservatorio sul Monte Mufara – si legge nella delibera della giunta – porrebbe la Regione Siciliana al centro della scena mondiale nel settore scientifico di riferimento, consolidando una tradizione che nel corso dei decenni ha visto la creazione di realtà, quali l’Osservatorio di Palermo, l’Osservatorio astronomico di Catania, il Centro di cultura scientifica “Ettore Majorana” di Erice, che hanno avuto importanti e positive ricadute socio-economiche legate all’operatività delle strutture e al turismo congressuale e scientifico”.
Secondo il progetto presentato dall’Ente Parco delle Madonie alla Regione, il rivoluzionario telescopio “Flyeye”, finanziato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) nell’ambito dell’attività di ricerca sui corpi celesti minori, il cui impatto con l’atmosfera terrestre ha provocato nel corso dei secoli ingenti danni, utilizza 16 telecamere per l’acquisizione dell’immagine e per espandere il campo visivo, così da mappare l’intera volta celeste ripetutamente ogni notte, consentendo di identificare oggetti in movimento rispetto alle stelle fisse. Un impianto che “risulterebbe unico al mondo per caratteristiche scientifiche ed innovatività delle soluzioni tecniche adottate – è riportato nella relazione del dipartimento Ambiente – per il quale hanno espresso formale interessamento, oltre all’Agenzia spaziale europea e Italiana, anche la Nasa e che collocherebbe la Sicilia e l’Italia all’interno di un circuito mondiale leader nella osservazione per la sorveglianza e il monitoraggio dello spazio”.
Oiv: nel 2022 produzione mondiale vino -1% su 2021, stabile da 4 anniMilano, 20 apr. (askanews) – L’anno scorso la produzione mondiale di vino (esclusi succo e mosto) è stata stimata in 258 milioni di ettolitri, in flessione di un punto sull’anno precedente ma sostanzialmente stabile per il quarto anno consecutivo, e solo leggermente al di sotto della sua media ventennale. Nel 2022 nell’Ue, la produzione è stata di 161,1 milioni di ettolitri, in crescita di 4 punti sul 2021 ma in linea con la media degli ultimi cinque anni. E’ quanto emerso dal punto sullo stato del settore vitivinicolo mondiale fatto dall’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) che oggi ha tenuto una conferenza stampa nella sua sede a Digione, in Borgogna (Francia).
Nel 2022 Italia (49,8 mln hl), Francia (45,6) e Spagna (35,7) hanno rappresentato il 51% della produzione mondiale di vino. Se il dato che riguarda il nostro Paese è relativamente stabile (-1% sul 2021 e +2% sulla media dell’ultimo quinquennio), quello della Francia registra invece +21% sull’anno precedente e un +7% sugli ultimi cinque anni. La produzione in Spagna nel ’22 è stata stabile sull’anno precedente (+1%) ma in calo sull’ultimo quinquennio (-5%). Tra gli altri principali Paesi della UE, la Germania è l’unico ad aver registrato un aumento della produzione di vino arrivando nel 2022 a 8,9 mln hl (+6%). Le altre Nazioni hanno registrato variazioni negative sul 2021: Portogallo (-8%), Romania (-19%), Austria (-5%) e Grecia (-14%), con quest’ultima che con 2,1 mln ha toccato il volume di produzione più basso degli ultimi decenni. Fuori dalla Ue, dati 2022 su 2021, crescono la Georgia (+2% con 2,1 milioni di ettolitri) e la Svizzera (+63% e +15% sull’ultimo quiquennio, con 1 mln hl), mentre cala la produzione negli Stati Uniti (-7% e -9% sula media quinquennale) e continua il crollo di quella cinese (-29%, con 4,2 mln hl). Il Cile, che nel 2022 con 12,4 mln hl si è confermato il più grande produttore del Sud America, ha segnato un calo rispetto all’anno precedente (-7%) ma una crescita sulla sua ultima media quinquennale (+7%), a differenza dell’Argentina (-8% con 11,5 mln hl, e -9% sugli ultimi cinque anni). Il Brasile ha invece ingranato la marcia arrivando a 3,2 mln hl (+9% e +14% sulla media quinquennale). Seppur con un calo del 6% sul 2021, i volumi di vino prodotti in Sudafrica nel 2022 (10,2 mln hl) sono comunque tornati sui livelli medi di produzione pre-siccità, calamità che dal 2015 ha pesantemente penalizzato il grande Paese africano.
Per quanto riguarda l’Oceania, l’Oiv ha evidenziato che nel 2022 l’Australia ha prodotto 12,7 mln hl (-14% sul 2021), un dato in linea con media degli ultimi cinque anni, al contrario della Nuova Zelanda che è arrivata a produrre ben 3,8 mln hl (+44%), un record assoluto, raggiunto nonostante nel 2021 avesse avuto una vendemmia più bassa della media.
Marche, punto di riferimento per la logistica nel centro ItaliaRoma, 20 apr. (askanews) – L’intenzione è fare delle Marche un punto di riferimento per la logistica nel centro Italia, nell’Adriatico e per i traffici verso i Balcani e anche più a est. Ci crede la Regione e ci crede il Governo nazionale come testimoniato in questi due giorni dalla presenza dai viceministri ai Trasporti e alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, ed Edoardo Rixi che ieri pomeriggio, accompagnati dal presidente della regione Francesco Acquaroli, hanno effettuato un sopralluogo nelle tre infrastrutture del Polo Intermodale, partendo dall’Aeroporto e dall’Interporto per concludere, questa mattina, al Porto di Ancona. Presente anche l’Amministratore delegato di Mercitalia, Gianpiero Strisciuglio. Visite operative nelle tre realtà dell’intermodalità per capire come indirizzare al meglio progetti e risorse insieme agli altri enti e istituzioni coinvolti. Al termine dell’incontro all’Autorità portuale con gli operatori dello scalo dorico, la delegazione si è spostata in Regione per una riunione conclusiva del tavolo del Polo Intermodale.
“Innanzitutto un ringraziamento ai Viceministri Bignami e Rixi e a tutto il sistema del polo intermodale (Porto, Aeroporto, Interporto) per averci sostenuto in questa volontà, attraverso i sopralluoghi, di fare un punto sulla consistenza e sulla reale situazione di queste infrastrutture che per noi sono strategiche – ha detto il presidente della Regione Francesco Acquaroli -. È stata un’occasione importante anche per rifocalizzare quello che è l’obiettivo: mettere in campo sinergie e strategie per la crescita delle infrastrutture e lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica delle merci e dei passeggeri della nostra regione e per cercare di individuare anche all’interno dell’area adriatica nuove opportunità di crescita. Insieme siamo riusciti a definire gli obiettivi strategici per il porto e, per il tramite di Mercitalia, ci sarà una possibilità ulteriore con cui questo tavolo potrà cercare di intercettare i flussi di merci definendo tempi e modi. Quanto ci proponiamo non è certamente facile, la situazione attuale è complessa, ma crediamo tutti che gradualmente potremo recuperare quella centralità che meritiamo e soprattutto che potremo raggiungere quegli obiettivi che favoriscono una condizione di crescita per renderci più attrattivi. È un sistema complesso, ma il lavoro che abbiamo svolto e, soprattutto, con la volontà di tutti, sono ben chiari e puntano alla stessa direzione. Confido che presto, già nelle prossime settimane, potremo iniziare a vedere i primi risultati”. “In questi due giorni nelle Marche – ha commentato l’on. Rixi – ho visitato l’aeroporto di Falconara, l’interporto di Jesi e il porto di Ancona. C’è un modello logistico da potenziare e in parte da ricostruire per cui il governo mette a disposizione i propri tecnici, le proprie risorse e le proprie società come Mercitalia, Ferrovie italiane e Anas. In questo momento le priorità sono l’ultimo miglio, il collegamento alla rete ferroviaria e alla rete stradale del porto di Ancona, riuscendo a bypassare il centro abitato di Ancona, ma anche il potenziamento del sedime portuale con un nuovo piano regolatore che possa consentire nuovi spazi per un utilizzo maggiore dello scalo che ha un grande potenziale da gestire sulle autostrade del mare e sui cambi geopolitici nelle aree dei Balcani e nell’est Europa con nuovo traffico sulla sponda orientale del Paese. Per me è fondamentale poi dare una continuità territoriale. Il governo l’anno scorso ha garantito alle Marche alcuni strumenti per potenziare l’aeroporto e i collegamenti aerei, ma in prospettiva l’intenzione è di riuscire a creare infrastrutture in grado di consentire ai marchigiani di muoversi liberamente sul territorio nazionale con autostrade e ferrovie degne di questo nome. Su questo c’è un grande piano di investimenti del Mit, ci stiamo coordinando con autonomie locali e con la Regione al fine di programmare tutti gli interventi”.
Nel corso della visita all’aeroporto il viceministro Bignami ha invece annunciato per giugno il bando per individuare i vettori che si occuperanno dei voli di continuità territoriale dall’aeroporto delle Marche verso Roma, Milano e Napoli. “Grazie alla Regione e al Governo, l’aeroporto è riuscito ad ottenere il riconoscimento della continuità territoriale- ha spiegato l’on. Bignami – e dal primo ottobre dovremmo avere la misura applicata sulle tratte di Roma, Napoli e Milano. Sono stati stanziati oltre 20 milioni di euro di cui 5,2 milioni su Napoli, 5,5 milioni su Roma e il residuo su Milano. Andremo a gara a giugno per individuare chi gestirà gli slot e le tratte per i prossimi tre anni e credo che questo sia significativo in uno scalo che ha già raggiunto i livelli pre Covid ossia 500mila passeggeri e 9mila tonnellate di cargo”. Bignami è quindi intervenuto sul progetto di potenziamento della linea ferroviaria Adriatica, sostenendo la necessità di individuare una soluzione strutturata e di prospettiva. Il viceministro ha concluso il suo intervento ricordando che “è stato sbloccato dal ministero dell’Ambiente l’Ultimo Miglio, l’opera necessaria per collegare il porto di Ancona con l’interporto di Jesi. Si tratta di quei famosi 2,5 chilometri di collegamento stradale che sono oggi realizzabili in seguito alle prescrizioni del Mase. Parliamo di un’opera che comporta spese per circa 150 milioni. Prevediamo di definire il bando per giugno in modo da poter iniziare la cantierizzazione delle opere a marzo 2024. Per il completamento dei lavori la prospettiva invece è quadriennale”.
Torino, conto alla rovescia per lancio dello Space Festival 2023Roma, 20 apr. (askanews) – Incontri divulgativi dedicati al ritorno delle missioni lunari, alla prospettiva del turismo spaziale e al ruolo delle donne impegnate in ambito scientifico-tecnologico, conferenze sull’industria piemontese e il suo importante apporto ai progetti satellitari ed esplorativi, proiezioni di film e presentazione di libri spiegati e commentati da esperti del settore, visite guidate in alcune delle realtà aziendali dell’aerospazio più rappresentative nel panorama mondiale, e ancora esposizioni di prototipi e aeromodelli, mostre fotografiche, spettacoli dal vivo e momenti esperienziali con l’utilizzo di realtà virtuale, robot e droni. Tutto questo e molto altro ancora nel ricco programma di quattro giornate interamente dedicate allo spazio e all’astronomia che Torino si appresta a vivere dal 4 al 7 maggio 2023 con la seconda edizione di “Space Festival”, l’unico evento pop in Italia che attraverso un coinvolgente mix fra gioco, scienza e fantascienza si propone di raccontare il fascino delle stelle e i segreti dell’Universo a curiosi, famiglie e appassionati di ogni età.
La manifestazione si avvale della direzione artistica di Marco Berry, showman e autore televisivo con una lunga esperienza nel settore, artefice di un programma pensato per avvicinare il pubblico al mondo delle scienze astronomiche e dell’esplorazione spaziale grazie a un approccio in stile edutainment e caratterizzato da iniziative a carattere culturale e divulgativo ad accesso gratuito e diffuse sul territorio cittadino. Una cinquantina le occasioni di conoscenza, intrattenimento, narrazione e informazione ospitate in diversi luoghi della città e in location quali il Politecnico di Torino, il Planetario Infini.To di Pino Torinese, la Pinacoteca Agnelli con la Pista500 del Lingotto, l’Aero Club e il Cinema Ambrosio, l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino e la Cavallerizza Reale, nonché la sede di Altec che aprirà le porte del proprio centro di ricerca e produzione alle visite del pubblico. Tra gli ospiti che prenderanno parte all’evento molti esperti e volti noti, tra cui gli astronauti Maurizio Cheli e Paolo Nespoli, l’astrofisico Roberto Battiston, già presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Don Luca Peyron, sacerdote della Diocesi di Torino e fondatore del primo apostolato digitale in Italia, Luca Cableri, gallerista e appassionato di collezionismo spaziale, Adrian Fartade, divulgatore scientifico, youtuber e scrittore di astronomia e astronautica, Walter Cugno, Vice Presidente del Dominio Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space e Responsabile del Sito aziendale di Torino, Vincenzo Giorgio, Amministratore Delegato di Altec e Steve Della Casa, critico cinematografico ed ex direttore artistico del Torino Film Festival. Inoltre, lo “Space Festival” intende rafforzare la leadership nazionale di Torino e del Piemonte nell’ambito dell’aerospazio e valorizzarne, quale componente sempre più rilevante nel sistema economico locale, il relativo ecosistema industriale, costituito da più di 300 aziende e poli di ricerca sull’aerospazio tra i più importanti al mondo, capace di affermarsi a livello internazionale come uno dei principali player nella progettazione e costruzione di tutto ciò che orbita intorno al nostro pianeta.
Proprio l’industria aerospaziale sarà protagonista di una serie di incontri previsti nel pomeriggio della prima giornata del Festival, con il coinvolgimento diretto della Regione Piemonte che per affrontare uno dei temi prioritari nelle politiche di sviluppo dell’Ente ha messo a disposizione la Sala Trasparenza nel palazzo regionale di piazza Castello 165. Qui si parlerà di missioni lunari con il CEO di Altec, Vincenzo Giorgio, e la Luna sarà anche possibile “toccarla” grazie a un frammento del suo terreno raccolto con le missioni Apollo, portato in sala dal collezionista Luca Cableri. Altro argomento affrontato in questa sede sarà l’Urban Air Mobility, su cui si confronteranno il presidente di AMMA – Unione Industriali Torino, Stefano Serra, l’architetto Benedetto Camerana, il pilota Giuliano Golfieri, l’ingegnere Paolo Pari. A chiudere la sessione, un ospite d’eccezione: il cantautore Eugenio Finardi racconterà il suo rapporto con lo spazio. E nelle stesse date dello Space Festival Torino Airport ospiterà l’evento “Aeroporto a Porte aperte”, un’iniziativa dedicata alle famiglie e i bambini per scoprire come funziona l’aeroporto e che è inserita nel palinsesto della manifestazione. A conferma dell’importanza per il comparto aerospaziale di questa manifestazione, l’Assessorato alle attività produttive della Regione Piemonte ne ha resa possibile la realizzazione con il proprio supporto economico, a cui si aggiunge il contributo messo a disposizione sia da Unione Industriali Torino sia da AMMA, mentre a rappresentare l’industria di settore, in qualità di sponsor, vi sono Thales Alenia Space e Altec. L’evento si svolge in collaborazione con il Politecnico di Torino ed è patrocinato da Comune di Torino, ASI – Agenzia Spaziale Italiana, Distretto Aerospaziale del Piemonte e API Torino – Associazione Piccole e Medie Imprese.
Arianna Meloni su Fb: destabilizzano vite pur di attaccare avversarioRoma, 20 apr. (askanews) – “Lo sanno queste persone che dietro alle loro cattiverie esistono persone? Persone con i loro problemi, le loro angosce, con i loro sentimenti, con le loro paure? Ma soprattutto con le loro famiglie, i loro amici, i colleghi di lavoro e i loro figli? Lo sanno, ma per loro attaccare l’avversario vale anche la destabilizzazione della vita delle persone e delle loro famiglie”. Lo scrive su Facebook Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, a proposito della vignetta del Fatto quotidiano.