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Tag: askanews

Siria, Tajani: tutto il sostegno possibile, ma rispetti minoranze

Siria, Tajani: tutto il sostegno possibile, ma rispetti minoranzeRoma, 24 dic. (askanews) – La Farnesina, in queste ore, ha inviato una delegazione diplomatica a Damasco, che sta incontrando le nuove autorità transitorie della Siria. “Uno degli obiettivi della nostra azione diplomatica nella regione è la protezione dei civili e dei cittadini cristiani, così come di tutte le minoranze”, ha indicato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ribadendo che “alla nuova Siria l’Italia offrirà tutto il sostegno possibile”.


“Ma vogliamo verificare la solidità delle dichiarazioni di pace e tolleranza nei confronti delle donne e delle minoranze, anche di quelle cristiane”, ha commentato Tajani.

Siria, cristiani protestano a Damasco dopo il rogo di un albero di Natale

Siria, cristiani protestano a Damasco dopo il rogo di un albero di NataleRoma, 24 dic. (askanews) – Diverse manifestazioni hanno avuto luogo oggi nei quartieri cristiani di Damasco per protestare contro l’incendio di un albero di Natale nei pressi di Hama, nella Siria centrale, ha riferito l’Afp. “Pretendiamo i diritti dei cristiani”, hanno scandito all’unisono i dimostranti mentre marciavano per le strade di Damasco verso la sede del Patriarcato ortodosso a Bab Charqi.


Giunti spontaneamente da diversi quartieri, i manifestanti si sono riuniti per esprimere il loro malcontento e i loro timori più di due settimane dopo la presa del potere da parte di una coalizione armata guidata dagli islamisti che ha deposto Bashar al Assad. Il presidente deposto si atteggiava a protettore delle minoranze in un paese a maggioranza sunnita. “Stiamo affondando perché c’è molto settarismo, molta ingiustizia contro i cristiani, sotto la copertura di ‘casi isolati’”, ha detto un manifestante. “Se non ci è permesso vivere la nostra fede cristiana nel nostro Paese, come è successo in passato, allora non abbiamo più posto qui”, ha aggiunto. Alcuni dei manifestanti hanno portato croci di legno, altri delle bandiere a tre stelle dell’indipendenza siriana, adottata dalle nuove autorità.


Le proteste sono scoppiate dopo che sui social media è stato pubblicato un video che mostrava dei combattenti incappucciati che davano fuoco a un albero di Natale nella città di Suqaylabiya, a maggioranza cristiano-ortodossa, vicino ad Hama. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), i combattenti erano stranieri, appartenenti al gruppo jihadista Ansar al-Tawhid. (foto dai social)

Terrorismo islamico, blitz del Ros dei carabinieri: promuovevano Al Qaeda e Isis, 5 arresti

Terrorismo islamico, blitz del Ros dei carabinieri: promuovevano Al Qaeda e Isis, 5 arrestiMilano, 24 dic. (askanews) – Cinque giovani di origine straniera – residenti tra Bologna, Milano, Udine e Perugia – sono stati arrestati con l’accusa di aver costituito o fatto parte di un’associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento ed al rafforzamento delle formazioni terroristiche globali denominate “Al Qaeda” e “Stato Islamico”.


Il blitz è scattato nelle prime ore di questa mattina ed è stato condotto da personale del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Bologna, arriva a coronamento di un’indagine diretta dal Dipartimento Antiterrorismo della Procura della di Bologna con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Quattro degli indagati sono accusati di avere costituito un’associazione terroristica d’ispirazione salafita – jihadista declinata in chiave takfirista, denominata “Da’wa Italia” per mezzo della quale ponevano in essere condotte strumentali alla promozione, al consolidamento ed al rafforzamento delle formazioni terroristiche denominate “Al Qaeda” e “Stato Islamico”. In particolare, attraverso la propaganda di contenuti jihadisti e al reclutamento di nuovi adepti alla causa, si sono dimostrati pronti a raggiungere i territori controllati dalle milizie jihadiste in Africa e Siria, circostanza che si sarebbe già concretizzata per uno dei sodali, il quale avrebbe abbandonato il territorio nazionale per recarsi nel corno d’Africa prima dell’arresto.


Per quanto riguarda il quinto giovane, fratello della principale indagata del gruppo, si ipotizza nei suoi confronti l’avvio di un processo di radicalizzazione proprio sotto l’egida della sorella, e a suo carico l’Autorità Giudiziaria contesta l’ipotesi dell’addestramento finalizzato a un possibile arruolamento nell’ambito di organizzazioni terroristiche jihadiste. Tutti i soggetti avrebbero operato sul territorio nazionale, attraverso la rete internet. La complessa e articolata inchiesta, condotta con coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, è stata avviata nel settembre 2023, partendo dall’azione di monitoraggio sui circuiti radicali di matrice jihadista, con particolare attenzione alla diffusione di contenuti di propaganda attraverso la rete, ormai divenuto formidabile strumento per avvicinare e fidelizzare soprattutto giovani di seconda generazione con un background migratorio o ragazzi italiani in cerca di una chiara identità e che più di altri subiscono la fascinazione della retorica jihadista globale. Le indagini si sono concentrate soprattutto sul ruolo ricoperto da una giovane pakistana cresciuta e residente a Bologna, la quale, evidenziando particolare attivismo ed emergendo per l’incessante opera di proselitismo, è stata sin da subito in grado di coinvolgere un’altra giovane di origine algerina cresciuta e residente a Spoleto, insieme alla quale avrebbe formato un gruppo a sé stante dedito alla propaganda e denominato appunto “Da’wa”, che in arabo significa “chiamata”, intesa nella sua accezione di invocazione ad abbracciare la “giusta” versione dell’Islam.


Gli ulteriori approfondimenti hanno permesso di identificare altri partecipi al sodalizio ed in particolare acquisire gravi indizi di reità nei riguardi di un giovane cresciuto a Milano che si ritiene essersi unito alle milizie jihadiste operanti in Corno d’Africa e di un altro di origine turca, da molti anni residente tra le provincie di Gorizia e Udine dove risultava ben inserito nel tessuto socio-economico della zona. Nel corso delle indagini è stato possibile assistere ad una rapida e per questo preoccupante evoluzione nelle intenzioni degli indagati di non limitare il loro impegno alla sola propaganda di contenuti jihadisti ma di ampliare il raggio d’azione verso nuovi soggetti (è il caso del fratello minore della principale indagata) oltre a ricercare contatti al di fuori del territorio italiano per cercare di raggiungere ei territori controllati dalle milizie jihadiste.

Israele, Netanyhau: progressi per un accordo sugli ostaggi, ma ancora serve tempo

Israele, Netanyhau: progressi per un accordo sugli ostaggi, ma ancora serve tempoRoma, 24 dic. (askanews) – I negoziati tra Israele e Hamas per un accordo sugli ostaggi hanno fatto registrare progressi negli ultimi giorni, ma le parti coinvolte hanno avuto difficoltà a raggiungere un’intesa sulle questioni principali in discussione. Lo ha ammesso lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un discorso alla Knesset, secondo quanto riporta la stampa locale.


Il team israeliano è ancora in Qatar per cercare di ridurre le lacune con le posizioni di Hamas. Ma i funzionari in Israele hanno difficoltà a valutare se le parti saranno in grado di rispettare la scadenza che il presidente eletto Donald Trump ha fissato per un accordo, ovvero il 20 gennaio, data del suo insediamento alla Casa Bianca. In un discorso alla Knesset, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha fatto riferimento ai colloqui sugli ostaggi, dicendo: “Vorrei dire con cautela che ci sono alcuni progressi”, ma ha aggiunto di non sapere quanto tempo ancora ci vorrà per raggiungere un accordo.


Il primo ministro ha attribuito i progressi all’uccisione da parte di Israele del leader di Hamas Yahya Sinwar in ottobre, ai suoi attacchi contro l’Iran e Hezbollah e alla pressione militare israeliana nella Striscia di Gaza contro Hamas.

Auguri di Natale della premier Meloni: ricarichiamo le batterie, ci attende un 2025 altrettanto impegnativo

Auguri di Natale della premier Meloni: ricarichiamo le batterie, ci attende un 2025 altrettanto impegnativoRoma, 24 dic. (askanews) – “È la vigilia di Natale e voglio fare a tutti voi i miei auguri”. Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio pubblicato sui suoi canali social. “E c’è chi anche in queste ore – sottolinea – non riuscirà a stare a casa con i propri cari, che continuerà invece a essere al servizio di tutti: penso alle nostre forze armate, alle nostre forze dell’ordine, penso ai medici, a tutti gli operatori sanitari e a quei lavoratori che sia nel pubblico che nel privato anche in questo periodo di festa garantiscono grazie al loro lavoro servizi essenziali ai cittadini. Grazie davvero per tutto quello che fate e che farete anche in questi giorni di Natale”.


“E poi – prosegue la premier – voglio ringraziare anche quanti, e sono tantissimi, che in questi giorni di festa doneranno una parte di loro stessi per essere al fianco di chi ha più bisogno, di chi è malato, di chi è solo, di chi sta vivendo un momento di grave difficoltà. Voi siete uno dei volti più belli di questa nazione, e io voglio ringraziarvi di cuore a nome dell’Italia per quello che fate, perché come scriveva Flaubert ‘il cuore è una ricchezza che non si vende e non si compra ma si regala’. Allora auguri a tutti, che questo tempo possa essere un’occasione di serenità, di speranza, di gioia, per guardare a futuro con ancora maggiore fiducia e ottimismo”. “Ricarichiamo le batterie – conclude Meloni – perché ci attende un 2025 altrettanto impegnativo per continuare insieme a costruire un’Italia forte, ambiziosa, capace di guardare lontano e di puntare sempre più in alto. Auguri di cuore, buon Natale a tutti”.

Tv, stasera su Rai1 “Nella Memoria di Giovanni Paolo II”

Tv, stasera su Rai1 “Nella Memoria di Giovanni Paolo II”Roma, 24 dic. (askanews) – La notte della Vigilia di Natale, il 24 dicembre alle ore 23:25 su Rai1, torna l’appuntamento con la XX edizione di “Nella Memoria di Giovanni Paolo II”, quest’anno dedicato al Giubileo 2025 con il tema “Da Giovanni Paolo II a Papa Francesco: Luoghi di Speranza”.


Condotto da Domenico Gareri e Arianna Ciampoli nella splendida cornice del Palazzo Lateranense, il programma sarà un viaggio emozionante tra passato e futuro, guidato dalle parole e dagli insegnamenti di due pontefici che hanno segnato la storia della Chiesa e del mondo. Le parole e i gesti di Giovanni Paolo II hanno lasciato un’impronta indelebile nel cuore di milioni di persone, e oggi quelle radici di speranza trovano nuova linfa nel pontificato di Papa Francesco. La speranza è il cuore del Giubileo 2025, indetto con la Bolla Spes non confundit. In un mondo che corre sempre più veloce, questo evento diventa un invito a fermarsi, riflettere e riscoprire il valore profondo di parole come pace, perdono, incontro, armonia.


Il programma ci porterà alla scoperta di tre luoghi di speranza, simboli di rinascita umana, ambientale ed economica. Un viaggio tra memoria e prospettiva, che intreccia la visione profetica di Giovanni Paolo II con gli impegni e i temi centrali del pontificato di Papa Francesco: la cura dell’ambiente, la rinascita delle persone, la vicinanza ai poveri e la costruzione di ponti di pace. L’evento vedrà la partecipazione di straordinari artisti come Lina Sastri, Antonella Ruggiero, Ron, Sal Da Vinci, Sheléa, LDA e i ballerini Samuel Peron e Veera Kinnunen, accompagnati dall’orchestra del Conservatorio di Musica Tchaikovsky diretta dal Maestro Filippo Arlia.


Il programma è stato realizzato grazie al contributo degli autori Michele Caccamo, Donatella Damato, Lorena Guglielmucci, Sacha Lunatici, Tommaso Martinelli, Luigi Miliucci e Raffaele del Monaco. Delegata Rai: Donatella Vitale. La regia è firmata da Antonio Centomani. “Nella Memoria di Giovanni Paolo II” è un programma realizzato dalla casa di produzione Life Communication con Direzione Intrattenimento Prime Time.

Antonio Mariniello: la comunità italiana in Messico grande e variegata

Antonio Mariniello: la comunità italiana in Messico grande e variegataRoma, 24 dic. (askanews) – (di Pierluigi Allotti) Antonio Mariniello, 59 anni, napoletano, vive in Messico dal 2002. Moglie messicana, padre di tre ragazzi, Mariniello è un imprenditore. Dirige uno studio di architettura, specializzato in ristrutturazioni di spazi urbani, e una ditta di costruzioni. Appassionato di scrittura, da giovane ha collaborato con diversi periodici locali napoletani e con ‘Il Mattino’, il principale quotidiano del Mezzogiorno. È attualmente vicepresidente del Comites Messico e punto di riferimento della comunità italiana locale. I Comites – Comitati per gli italiani all’estero – sono organi rappresentativi elettivi che si possono costituire per legge nelle circoscrizioni consolari con oltre 3 mila italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). Askanews ha incontrato Mariniello.


Antonio, raccontaci la tua storia. ‘Io sono qui in Messico da 22 anni. Sono arrivato nel 2002, dopo essermi sposato con una messicana, Paola, nel 1999. Appartengo a una categoria frequentissima e molto numerosa, quella degli italiani che hanno sposato donne messicane – o, viceversa, donne italiane che hanno sposato uomini messicani – e che si traferiscono per amore. Mia moglie l’ho conosciuta a Poggiomarino, vicino Napoli, dove ho vissuto per 37 anni. Ci siamo frequentati, sono venuto a visitarla un paio di volte qui in Messico, ed alla fine ci siamo sposati. Abbiamo vissuto tre anni a Napoli e poi ci siamo trasferiti perché vedevamo l’Italia – e in particolare la mia area – all’inizio di un declino, non solo economico ma anche culturale, intellettuale. Il Messico, invece, era un paese in via di sviluppo, che non è solo un modo di dire, tanto è vero che ancora oggi qui ti svegli e puoi trovare un’occasione per realizzarti, un paese eccezionale da questo punto di vista. Dall’altro lato l’Italia, purtroppo, non offriva più questo. Ogni mattina, anzi, ti svegliavi e sembrava vi fosse una occasione in meno per realizzarti. Su queste basi abbiamo deciso che per vivere e per crescere una famiglia era più opportuno trasferirsi qui’.


‘Io risiedo nell’area metropolitana di Città del Messico, la capitale, composta da un distretto – che prima si chiamava distretto federale – attorno al quale, come in tutte le grandi metropoli, si sono create delle zone conurbate che poi sono diventate di fatto parte della città. Città del Messico si trova a 2.400 metri sul livello del mare, Io vivo nelle zone più alta, sulle colline della città, a 2.650 metri di altezza, e si sta benissimo. La mattina fa un po’ freschetto, ma poi durante il giorno la temperatura arriva quasi sempre a 25/27 gradi. Il clima credo sia una delle poche cose di cui non ho mancanza dell’Italia. Qui, almeno a Città del Messico, non è mai troppo caldo, mai troppo freddo, afa e umidità quasi nulle. Ci sembra di vivere una eterna primavera’. Naturalmente non sono tutte rose e fiori. ‘Il Messico ha purtroppo anche grossi problemi sociali. Molti italiani mi contattano per chiedermi se è un Paese sicuro, anche solo per venire in vacanza. Al riguardo ci sono visioni opposte: da un lato quelli che dicono che il Messico è sicuro e che può essere visitato tranquillamente senza problemi, dall’altro chi invece ‘spaventa’ i potenziali visitatori perché pericolosissimo. Io provo a tenere una posizione equilibrata: si, li invito a venire perché con le dovuta attenzione, evitando certi orari e zone si può vivere benissimo, tuttavia ricordo loro un solo dato solo: qui in tre giorni ci sono tanti omicidi quanti in Italia in un anno. Questo semplice dato crudo ci dà la dimensione dei problemi esistenti in Messico, dove la impunità supera il 90% dei crimini commessi. Continua ad essere un Paese difficile, io stesso vivo in un comprensorio chiuso e protetto da sicurezza privata e l’insicurezza rappresenta senza dubbi il principale problema di questo Paese, ma è anche vero che si compensa con le ricchezze storiche, culturali, paesaggistiche che questo bellissimo Paese offre’.


Quanto è grande la comunità italiana? ‘Una premessa. Credo che in Italia la realtà delle collettività italiane all’estero o non si conosce o si conosce piuttosto male, nel senso che ci sono molti luoghi comuni e ignoranze congenite. Si misconosce, per esempio, il peso che abbiamo noi sul funzionamento della macchina Italia. Prendiamo ad esempio il made in Italy, riconosciuto e amato in tutto il mondo. Ma questo, dal mio punto di vista, cioè visto dall’altra parte dell’Oceano, non è dovuto solo alla qualità, alla tradizione, alla storia e alla bravura degli artigiani o degli industriali italiani, ma anche a chi ogni giorno nel mondo rappresenta i prodotto italiani. Perché in realtà noi facciamo un doppio lavoro: da un lato noi stessi investiamo, con piacere, ogni giorno nel made in Italy, comprando cibi, abiti, auto ecc. italiani ma lo promuoviamo anche. Tanto che sono convinto che, se non ci fossero gli italiani nel mondo, il made in Italy avrebbe un impatto infinitamente minore a quello che ha adesso. Non solo quindi compriamo italiano, ma soprattutto promuoviamo italiano, e tutta la gente che appartiene alla nostra cerchia, alla nostra comunità, è invogliata a fare lo stesso se facciamo un buon lavoro, ed i risultati chiaramente indica che facciamo un ottimo lavoro! Peccato che spesso si consideri l’italiano all’estero un peso e non una risorsa, dimenticando il lavoro che noi facciamo quotidianamente per promuovere la nostra Italia nel mondo’.


‘Nello specifico, la nostra comunità italiana, intesa come scritti AIRE, dovrebbero essere prossima ai 30 mila. Va anche detto che in realtà, in Messico, come credo in molti altri paesi soprattutto dell’aerea tropicale, c’è una grossa fetta d’italiani con la valigia pronta, nel senso che sono italiani che vengono magari a svernare qui in Messico, soprattutto nel sud-est, che è la zona famosissima di Quintana Roo, dove si trovano Cancun e Playa del Carmen, per capirci. Arrivano quindi decine e decine di migliaia di italiani, e molti di questi decidono di rimanere, rapiti dalla bellezza e dalle opportunità che offre il Paese, e non sempre ricordano di iscriversi all’AIRE. Vivono questa esperienza spesso in una situazione, se non di precarietà, di ‘progettualità aperta’, in uno scenario flessibile, dove l’iscrizione all’AIRE non rappresenta una priorità. Questo soprattutto fino all’anno scorso, perché dal dicembre 2023, con la nuova normativa che punisce con una multa – io dico finalmente – chi non si iscrive all’AIRE, c’è stata una richiesta di iscrizione che si è quasi triplicata, che ha mandato in tilt il nostro consolato, preparato a gestire a fatica, per il deficiente organigramma, 30 mila persone, ma che in realtà deve tener conto – io credo – degli oltre 50 mila italiani presenti costantemente in Messico’. E il Comites di cui sei vicepresidente quali attività svolge. Anche qui una breve premessa. ‘Il Comites è un’istituzione pubblica, e come tale segue un processo di elezioni, simili per capirci, a quella della elezione di un consiglio comunale e di un sindaco. Ogni comunità estera, al di sopra di un certo numero di persone (3 mila, ndr.), ha la necessità e l’obbligo di legge di creare un proprio Comites. Ogni 5 anni ci sono delle elezioni, si raccolgono le firme per fare le proprie liste e si presentano le proprie proposte, e in base a questo gli italiani all’estero votano e scelgono i propri rappresentati. Siamo in 12 nel nostro caso, e tra questi 12 si sono eletti il presidente, Giovanni Buzzurro, il vicepresidente, che sono io, oltre a un segretario e un tesoriere. È una struttura che serve sostanzialmente a fare da ponte tra le istituzioni – Ambasciata e consolato in primis, ma anche le istituzioni locali, perché la legge ce lo permette – e il cittadino. Il cittadino che ha ovviamente problemi e le più svariate necessità. Noi cerchiamo di canalizzare queste necessità con le istituzioni giuste, possibilmente di aiutarlo, e questo è un lavoro che facciamo ogni giorno. Ogni giorno ci scrivono, ci chiamano cittadini che hanno problemi comuni, dal rinnovo del passaporto all’iscrizione AIRE, ma talvolta anche problemi gravi di salute, legali, di povertà. Il nostro lavoro è su due livelli: uno più immediato, del giorno per giorno, il quotidiano, e poi c’è un altro livello, più progettuale, a lungo termine, perché io e il presidente abbiamo creato tutto questo perché avevamo la sensazione di vivere in una comunità italiana – questa in Messico – abbastanza disgregata e settorializzata. Abbiamo quindi avvertito la necessità di provare a dare una mano per stare insieme e consolidarci come una comunità vera e propria. Ed è quello che stiamo provando a fare con progetti di vario tipo’. Quali i motivi della disgregazione. ‘I motivi sono essenzialmente due. Innanzitutto per questioni geografiche: pensa che se io da Città del Messico devo andare a una comunità – per esempio Cancun – sono oltre due ore di aereo per arrivarci. È una distanza geografica enorme. E prima dell’istituzione dei consolati onorari, chi doveva fare un semplice passaporto doveva fare un viaggio come se uno da Milano dovesse andare in Svezia. Il Messico credo sia sette volte l’Italia. Le distanze qui sono enormi e questo è il primo problema. Il secondo è l’eterogeneità della popolazione italiana. Qui in Messico, ad esempio, puoi trovare l’italiano con una formazione accademica di eccellenza venuto qui a fare il dirigente d’azienda, una cosa molto comune, così come la persona che decide di ‘chiudere tutto ed aprire un chiringuito’ (un bar sulla spiaggia, ndr.). Tra questi due estremi, difficili da conciliare, ce ne sono mille altri, il piccolo imprenditore, l’importatore, il ristoratore, il ricercatore, ecc.’. ‘E poi ci sono gli italo discendenti. La maggior parte sono persone semplice di provincia a cui sono stati tramandati dei valori ed una idea dell’Italia che magari oggi non esiste più, tanto che spesso l’Italia diventa quasi un mito per loro. Sono persone che normalmente non sono mai andate in Italia, non hanno mai conosciuto l’Italia se non attraverso i nonni, ed hanno una visione romantica e atemporale dell’Italia e sono disposti a tutto per difenderla. Accanto a loro ci sono anche quelli a cui sinceramente interessa più il passaporto e molto meno le proprie radici, tuttavia la maggior parte di loro amano a prescindere l’Italia e si sentono, a mio modo di vedere, più italiani di tanti di noi nati e cresciuti nella penisola. Se adesso mettiamo insieme il variegato arcipelago degli expat più le diverse sfumature del mondo degli Italo discendenti, capirai quanto sia complicato provare a compattare l’intera comunità italiana qui in Messico. Ma noi non desistiamo!’ Riesci a conciliare il tuo lavoro con l’attività nel Comites? ‘Io ho iniziato questa avventura nel Comites insieme all’amico fraterno Giovanni creando una lista che rappresentasse un po’ tutte queste anime, abbiamo raccolto firme, fatto campagna e siamo arrivati fin qui in questa avventura. Ricordo che siamo entrambi anche rappresentanti del Maie (il Movimento degli italiani all’estero) qui in Messico, per cui il nostro impegno rimonta a qualche anno fa. Aggiungo che, personalmente, ho sempre fatto volontariato, per cui la decisione di dedicare parte della mia giornata e parte della mia vita al Comites è arrivata naturalmente. Continuo a lavorare come imprenditore, anche se ho un po’ ridotto i ritmi, grazie soprattutto al fatto di poter ormai contare con una struttura che può camminare sulle sue gambe, tuttavia ho deciso di dedicare a questa esperienza un capitolo della mia vita, anche perché mi sembrava il momento giusto per restituire un po’ della fortuna che mi ha accompagnato, attraverso la decisione di dedicare tempo, non retribuito, ai miei connazionali, convinto che realizzarsi come persona passi anche, anzi soprattutto, attraverso esperienze come queste.

Emirati Arabi, spettacolo di droni e fuochi per nuovo Guinness Primati

Emirati Arabi, spettacolo di droni e fuochi per nuovo Guinness PrimatiRoma, 24 dic. (askanews) – Ras Al Khaimah è pronta ad abbagliare il mondo con uno spettacolo di droni e fuochi d’artificio che sarà al centro della scena durante i festeggiamenti di Capodanno nel tentativo di stabilire dei nuovi Guinness World Records.


Lo show intitolato “Our Story in the Sky” durerà 15 minuti e sarà il più lungo mai prodotto per Capodanno nell’emirato di Ras Al Khaimah. L’evento si svilupperà in tre atti, ispirati alla bellezza naturale, al patrimonio e alla cultura della regione. I festeggiamenti raggiungeranno il culmine con uno straordinario spettacolo di fuochi d’artificio e droni, che illumineranno il cielo notturno a mezzanotte, regalando un’esperienza indimenticabile. Sulla scia del successo dell’evento da record dello scorso anno,che ha battuto due Guinness World Records per la “più lunga catena di fuochi d’artificio galleggianti acquatici” e il “più lungo spettacolo di droni in linea retta”, lo spettacolo di quest’anno alzerà ulteriormente l’asticella per l’innovazione e la creatività.


Combinando l’abilità di utilizzo dei droni alla tecnologia creativa dei laser, lo spettacolo punta a stabilire nuovi record mondiali, formando nel cielo simboli iconici del patrimonio naturale e culturale di Ras Al Khaimah. Questo spettacolo rivoluzionario promette di incantare il pubblico con un capolavoro visivo senza precedenti, confermando Ras Al Khaimah come una meta imperdibile, con la notte di Capodanno come evento di punta del calendario. Sullo sfondo del lungomare che si estende da Marjan Island ad Al Hamra Village, lo spettacolo, realizzato dai leader mondiali del settore – Skymagic per le esibizioni con droni e Fireworks by Grucci per il segmento pirotecnico – combinerà fuochi d’artificio e tecnologia all’avanguardia per raccontare la storia di Ras Al Khaimah attraverso immagini spettacolari. I residenti e i visitatori sono invitati ad assistere ai festeggiamenti del Rak Nye Festival, che offrirà un’esperienza piacevole per tutti, con ingresso gratuito e aree dedicate sia alle famiglie che a chi partecipa da solo.


Il Rak Nye Festival offre un’intera serata di intrattenimento che precede lo spettacolo di mezzanotte, con spettacoli di musica dal vivo, attività per bambini e una vivace selezione di food truck. Quest’anno il palco ospiterà l’artista rap arabo Mukhtaar, la Fahmil Khan Band che proporrà ritmi bollywoodiani e un DJ internazionale, assicurando una festa musicale per tutti i gusti. Per un comodo accesso, sono disponibili sei aree di parcheggio gratuite dedicate, in grado di ospitare oltre 20.000 veicoli. Gli amanti del campeggio potranno vivere un’esperienza unica presso il Rams Parking, dove sono messi a disposizione gratuitamente barbecue e aree dedicate al campeggio. Inoltre, caravan, camper e tende sono i benvenuti nell’area di parcheggio Dhayah.

Natale, auguri di Meloni: continuiamo a costruire Italia ambiziosa

Natale, auguri di Meloni: continuiamo a costruire Italia ambiziosaRoma, 24 dic. (askanews) – “È la vigilia di Natale e voglio fare a tutti voi i miei auguri”. Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio pubblicato sui suoi canali social. “E c’è chi anche in queste ore – sottolinea – non riuscirà a stare a casa con i propri cari, che continuerà invece a essere al servizio di tutti: penso alle nostre forze armate, alle nostre forze dell’ordine, penso ai medici, a tutti gli operatori sanitari e a quei lavoratori che sia nel pubblico che nel privato anche in questo periodo di festa garantiscono grazie al loro lavoro servizi essenziali ai cittadini. Grazie davvero per tutto quello che fate e che farete anche in questi giorni di Natale”.


“E poi – prosegue la premier – voglio ringraziare anche quanti, e sono tantissimi, che in questi giorni di festa doneranno una parte di loro stessi per essere al fianco di chi ha più bisogno, di chi è malato, di chi è solo, di chi sta vivendo un momento di grave difficoltà. Voi siete uno dei volti più belli di questa nazione, e io voglio ringraziarvi di cuore a nome dell’Italia per quello che fate, perché come scriveva Flaubert ‘il cuore è una ricchezza che non si vende e non si compra ma si regala’. Allora auguri a tutti, che questo tempo possa essere un’occasione di serenità, di speranza, di gioia, per guardare a futuro con ancora maggiore fiducia e ottimismo”. “Ricarichiamo le batterie – conclude Meloni – perché ci attende un 2025 altrettanto impegnativo per continuare insieme a costruire un’Italia forte, ambiziosa, capace di guardare lontano e di puntare sempre più in alto. Auguri di cuore, buon Natale a tutti”.

Sanremo Cristian Music, Venturi: 2 gennaio annuncio concorrenti in gara

Sanremo Cristian Music, Venturi: 2 gennaio annuncio concorrenti in garaRoma, 24 dic. (askanews) – Il 20 dicembre scorso si sono chiuse le iscrizioni per la quarta edizione del Sanremo Cristian Music Festival, Festival della Canzone Cristiana 2025, www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it, e si è dato corso alla scelta, da parte commissione, degli artisti che ad essa parteciperanno.


Il Festival si svolgerà a Sanremo dal 13 al 15 febbraio 2025, in concomitanza con la settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana. “Il 2 gennaio prossimo saranno comunicati ufficialmente i nomi dei concorrenti della quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana. Stiamo lavorando, in queste ore, per la scelta degli artisti di questa edizione, che si preannuncia ricca di sorprese, che sarà nostra cura comunicare più avanti” ha dichiarato il Direttore artistico Fabrizio Venturi, il quale ha sottolineato: “Sarà una quarta edizione davvero significativa per quanto attiene i contenuti e le sue prospettive”.