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Tag: Sanremo 2023

Vertice Meloni-Erdogan a Istanbul, focus su migranti e M.O.

Vertice Meloni-Erdogan a Istanbul, focus su migranti e M.O.Roma, 20 gen. (askanews) – E’ durato oltre due ore il vertice tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente della Repubblica turca Recep Tayyip Erdogan, nel palazzo presidenziale di Vahdettin a Istanbul, prima visita bilaterale della premier in Turchia dopo diversi incontri tra i due leader a margine di eventi multilaterali nel corso del 2023. L’incontro è stato l’occasione per rinsaldare il rapporto tra due Paesi partner, amici e alleati, secondo quanto si apprende al termine dell’incontro.

E’ stato fatto il punto delle relazioni bilaterali in tutte le sue dimensioni: politiche e di difesa, economiche e culturali. E’ stato constatato l’eccellente stato delle relazioni economiche con un interscambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro e si avvicina all’obiettivo condiviso dai Governi di almeno 30 miliardi di interscambio entro il 2030. Sono state passate in rassegna le diverse opportunità economiche per le aziende italiane tra cui Leonardo nonché la possibilità di organizzare quanto prima la Commissione congiunta economico commerciale (JETCO) assieme ad un business forum.

Altro tema affrontato ha riguardato il rafforzamento della cooperazione migratoria dove la collaborazione dello scorso anno ha portato ad una riduzione del 56% dei flussi irregolari lungo il corridoio Italia- Turchia. La cooperazione in questo ambito sarà sempre più stretta anche in relazione alla Libia dove i rispettivi Ministeri degli Esteri intendono concludere presto una intesa. Il lungo incontro ha permesso anche un confronto sui grandi temi globali anche alla luce della Presidenza italiana del G7 con particolare riferimento alla guerra a Gaza e all’invasione russa in Ucraina.

La presidente del Consiglio ha espresso grande apprezzamento per i costanti sforzi di mediazione diplomatica di Ankara con particolare riferimento alla riattivazione della Black Sea Grain Initiative per sbloccare l’invio del grano dai porti ucraini dopo che nel luglio scorso la Russia non ha rinnovato l’accordo. I due Leader hanno discusso della sicurezza e dello sviluppo del Mediterraneo con un focus particolare sulla Libia, nonché del futuro dell’Africa anche in vista del prossimo Vertice di Roma. L’incontro ha infine rappresentato un’occasione per avere uno scambio di idee sulle relazioni Ue – Turchia in ambito politico, economico e commerciale anche alla luce della recente Comunicazione congiunta della Commissione e dell’Alto Rappresentante Ue.

Sud, Emiliano: Fitto? In 20 anni siamo sempre riusciti a batterlo

Sud, Emiliano: Fitto? In 20 anni siamo sempre riusciti a batterloNapoli, 20 gen. (askanews) – “Ho adottato una tattica diversa con Fitto, questi 20 anni sono stati caratterizzati dal fatto che la presenza di Fitto ci ha portato fortuna, dal punto di vista elettorale, perché siamo riusciti sempre a batterlo”. Così, a Bari, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla presentazione del libro ‘Nonostante il Pd’, del governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Commentando la querela al ministro per il Sud e la Coesione territoriale annunciata da De Luca, Emiliano ha aggiunto: “Come ci siamo riusciti? Spiegando le cose alle persone”. “Fitto – ha concluso – pensa di assoggettare le persone e la Meloni è d’accordo perché non è possibile che Fitto faccia queste cose da solo”.

Pd, De Luca: ora è un ibrido tra Lotta Continua e Zecchino d’oro

Pd, De Luca: ora è un ibrido tra Lotta Continua e Zecchino d’oroNapoli, 20 gen. (askanews) – “Il Partito democratico deve essere un partito serio, rispettato e deve avere un programma politico tale da persuadere la maggioranza politica del Paese. Se l’obiettivo è governare l’Italia. Se l’obiettivo, invece, è dare vita a un partito che è una via di mezzo tra Lotta Continua e lo Zecchino d’Oro, va bene così”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Bari presentando il suo libro ‘Nonostante il Pd’ con il governatore pugliese, Michele Emiliano.

Secondo De Luca “la sopravvivenza, il futuro del Partito democratico non è scritto per l’eternità. Il futuro di questo partito è legato alla sua capacità di essere un’organizzazione utile per l’Italia e per le persone persone, per le imprese. Se diventa un’organizzazione autoreferenziale con gruppi di anime morte, è un partito che non ha un grande futuro”, ha concluso.

Pd, De Luca: non è riuscita l’idea per la quale è nato

Pd, De Luca: non è riuscita l’idea per la quale è natoNapoli, 20 gen. (askanews) – “Il Pd è nato con l’idea di un partito che sintetizzasse le grandi culture politiche del nostro Paese. Questa operazione, ancora oggi, non è riuscita. Nel corso degli anni, il Pd ha espresso, nella mia lettura, il peggio della Dc e del Pci cioè il centralismo burocratico del Pci e il correntismo della Dc e questo non va bene”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Bari presentando il suo libro ‘Nonostante il Pd’ con il governatore pugliese, Michele Emiliano.

Per De Luca si deve iniziare a “introdurre un sistema di selezione vera, rigorosa”. “Abbiamo gruppi dirigenti che sono fatti da parassiti che non contano nulla nei loro territori, che sono espressione di sotto cultura. Se l’adesione al partito è solo utilitaria: ‘sto nel partito solo per vedere quando si fanno le prossime campagne elettorali e come mi devo candidare’, è chiaro che perdi ogni motivazione ideale, ogni entusiasmo collettivo”, ha aggiunto il presidente della Regione Campania. “E poi qual è il programma che ha oggi il Pd? A chi parla questo partito? In questi anni si sono spostati 15 milioni di elettori, il Pd non ne ha intercettato uno. Perché? Perché evidentemente non è in grado di proporre soluzioni, deve parlare il linguaggio delle persone normali. Quando ascolto i miei amici del Pd parlano una lingua morta. Siamo il partito dei resilienti, dei confidenti. Parliamo ai pipì non delle persone normali”, ha concluso.

Schlein: promesse mancate in tema di immigrazione, ora dobbiamo ricucire le ferite

Schlein: promesse mancate in tema di immigrazione, ora dobbiamo ricucire le feriteRoma, 20 gen. (askanews) – In tema di immigrazione il Pd vuole operare una “ricucitura rispetto alle ferite, alle fratture, che in questi anni si erano prodotte”. Lo ha detto la segretaria Elly Schlein parlando alla conferenza del partito sui migranti, lamentando le “promesse mancate della politica e, ahimè, anche del nostro partito”.

“E’ con un po di emozione che abbiamo vissuto questo momento, lo sentiamo finalmente come la riapertura di questo luogo a una riflessione condivisa, Con grande umiltà ci mettiamo a disposizione per fare questo lavoro di confronto costante per scrivere politiche dell’accoglienza, di asilo, dell’immigrazione, dell’inclusione sociale veramente degne di questo nome”. E accanto a questo, naturalmente, la “riforma cittadinanza: chi come me si è tanto occupato di questi temi ha sempre attenzione di tenere un po distinte queste due grandi riforme”.

Migranti, Schlein: promesse mancate, dobbiamo ricucire ferite

Migranti, Schlein: promesse mancate, dobbiamo ricucire feriteRoma, 20 gen. (askanews) – In tema di immigrazione il Pd vuole operare una “ricucitura rispetto alle ferite, alle fratture, che in questi anni si erano prodotte”. Lo ha detto la segretaria Elly Schlein parlando alla conferenza del partito sui migranti, lamentando le “promesse mancate della politica e, ahimè, anche del nostro partito”.

“E’ con un po’ di emozione che abbiamo vissuto questo momento, lo sentiamo finalmente come la riapertura di questo luogo a una riflessione condivisa, Con grande umiltà ci mettiamo a disposizione per fare questo lavoro di confronto costante per scrivere politiche dell’accoglienza, di asilo, dell’immigrazione, dell’inclusione sociale veramente degne di questo nome”. E accanto a questo, naturalmente, la “riforma cittadinanza: chi come me si è tanto occupato di questi temi ha sempre attenzione di tenere un po’ distinte queste due grandi riforme”.

Teatro di Roma, Gualtieri: non può essere bottino di parte politica

Teatro di Roma, Gualtieri: non può essere bottino di parte politicaRoma, 20 gen. (askanews) – “Proprio nel giorno in cui il Presidente della Repubblica lancia da Pesaro un monito contro il pensiero unico nella cultura dalla destra arriva un inquietante segnale che deve suonare da allarme per tutti quelli che hanno a cuore il pluralismo e il senso delle istituzioni. La Fondazione Teatro di Roma è un patrimonio della città, sostenuta finanziariamente quasi totalmente dal Campidoglio, e noi non possiamo in alcun modo accettare che le scelte più importanti, a partire dalla nomina del suo Direttore, vengano assunte con la forza, imponendo nomi e strategie dai soli consiglieri nominati dal Governo e dalla Regione Lazio. Ragionare in termini di prepotente occupazione è totalmente contrario al nostro spirito di collaborazione istituzionale con cui invece sarebbe stato necessario procedere. Roma è capitale anche della Cultura, una città aperta che parla a tutto il Paese e noi ci opporremo in ogni modo e con ogni strumento contro questa volontà di prevaricare che rischia solo di produrre macerie. Il prestigio storico dei teatri di Roma non può essere considerato alla stregua del bottino di una parte politica”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Mattarella apre Pesaro2024: la cultura è un lievito per la pace, no al pensiero unico

Mattarella apre Pesaro2024: la cultura è un lievito per la pace, no al pensiero unicoPesaro, 20 gen. (askanews) – Identità di Paese che si fa “inimitabile” e “attraente” grazie alla “pluralità delle culture” che la compongono, “radici” da preservare inquadrandole, però, in quella “coesione sociale” che è alla base “del nostro patto costituzionale”. Sergio Mattarella arriva alla Vitrifrigo Arena accolto dalla standing ovation degli ottomila che partecipano alla cerimonia per l’avvio – tra inno nazionale, inno europeo ed overture da “La Gazza Ladra” di Gioacchino Rossini, pesarese doc – dell’anno che vede Pesaro capitale italiana della cultura.

Ci sono duemila studenti che applaudono, cento sindaci, duecento giornalisti accreditati. Il sindaco Dem Matteo Ricci parla con orgoglio del traguardo-punto di partenza raggiunto dalla città e non resiste a una stoccata sull’attualità che vede il ddl Calderoli sull’autonomia all’esame del Senato: “L’Italia non è solo le grandi città, l’Italia in questo momento storico va ricucita e non differenziata”. Si tiene lontano dall’agone politico, invece, il governatore della Regione, Francesco Acquaroli, che si limita a elogiare il riconoscimento del valore delle Marche. Quando tocca a lui tirare le fila della manifestazione, condotta da Paolo Bonolis che “torna” per l’occasione sulle reti Rai, Mattarella sceglie di coniugare la parola cultura con l’aspirazione alla pace. E’ “una stagione difficile”, “drammatica”, “l’uomo – osserva il capo dello Stato – sembra proteso a distruggere quel che ha costruito, a vilipendere la propria stessa dignità”. Così l’Europa si ritrova con la guerra alle porte di casa e sono “guerre che ci riguardano” perché la pace sta nel Dna stesso dell’Ue, “tornata a vivere con la pace e nella pace” generando “libertà ed uguaglianza”. Ecco perché la pace chiama “alla responsabilità i governanti”, “le comunità e le persone non meno degli Stati”.

Proprio la cultura – una cultura che, puntualizza Mattarella, “è libera da ogni ideologia” e “mai separata dalla vita quotidiana e dall’insieme dei diritti e dei doveri scanditi dalla Costituzione” – “è lievito che può rigenerare la pace” e con essa i “valori umani” che le guerre annegano “nell’odio, nel rancore, nella vendetta indotti dagli estremismi nazionalistici”. Una cultura quindi che “non sopporta restrizioni e confini”, che rispetta le opzioni di ogni cittadino e, in una società globalizzata e in qualche modo dominata dal manicheismo dei social, “respinge la pretesa, sia di pubblici poteri o di grandi corporazioni, di indirizzare le sensibilità verso il monopolio di un pensiero unico”. Non c’è posto, insomma, nella cultura che aspira alla pace e all’uguaglianza per nazionalismi, steccati o rivendicazione di “radici” usate per dividere e non per unire. E tornano preziose, in questa visione, le parole che Mariangela Gualtieri, una delle maggiori voci della poesia contemporanea, recita sul palco di Pesaro 2024: “Ringraziare desidero perché sono tornate le lucciole/ e per noi, per quando siamo ardenti e leggeri/ per quando siamo allegri e grati/ per la bellezza delle parole, natura astratta di Dio/ per la lettura, per la scrittura che ci fanno esplorare noi stessi e gli altri/ per la quiete della casa/ per i bambini che sono nostre divinità domestiche”.

Mattarella apre Pesaro2024: cultura lievito pace, no pensiero unico

Mattarella apre Pesaro2024: cultura lievito pace, no pensiero unicoPesaro, 20 gen. (askanews) – Identità di Paese che si fa “inimitabile” e “attraente” grazie alla “pluralità delle culture” che la compongono, “radici” da preservare inquadrandole, però, in quella “coesione sociale” che è alla base “del nostro patto costituzionale”. Sergio Mattarella arriva alla Vitrifrigo Arena accolto dalla standing ovation degli ottomila che partecipano alla cerimonia per l’avvio – tra inno nazionale, inno europeo ed overture da “La Gazza Ladra” di Gioacchino Rossini, pesarese doc – dell’anno che vede Pesaro capitale italiana della cultura.

Ci sono duemila studenti che applaudono, cento sindaci, duecento giornalisti accreditati. Il sindaco Dem Matteo Ricci parla con orgoglio del traguardo-punto di partenza raggiunto dalla città e non resiste a una stoccata sull’attualità che vede il ddl Calderoli sull’autonomia all’esame del Senato: “L’Italia non è solo le grandi città, l’Italia in questo momento storico va ricucita e non differenziata”. Si tiene lontano dall’agone politico, invece, il governatore della Regione, Francesco Acquaroli, che si limita a elogiare il riconoscimento del valore delle Marche. Quando tocca a lui tirare le fila della manifestazione, condotta da Paolo Bonolis che “torna” per l’occasione sulle reti Rai, Mattarella sceglie di coniugare la parola cultura con l’aspirazione alla pace. E’ “una stagione difficile”, “drammatica”, “l’uomo – osserva il capo dello Stato – sembra proteso a distruggere quel che ha costruito, a vilipendere la propria stessa dignità”. Così l’Europa si ritrova con la guerra alle porte di casa e sono “guerre che ci riguardano” perché la pace sta nel Dna stesso dell’Ue, “tornata a vivere con la pace e nella pace” generando “libertà ed uguaglianza”. Ecco perché la pace chiama “alla responsabilità i governanti”, “le comunità e le persone non meno degli Stati”.

Proprio la cultura – una cultura che, puntualizza Mattarella, “è libera da ogni ideologia” e “mai separata dalla vita quotidiana e dall’insieme dei diritti e dei doveri scanditi dalla Costituzione” – “è lievito che può rigenerare la pace” e con essa i “valori umani” che le guerre annegano “nell’odio, nel rancore, nella vendetta indotti dagli estremismi nazionalistici”. Una cultura quindi che “non sopporta restrizioni e confini”, che rispetta le opzioni di ogni cittadino e, in una società globalizzata e in qualche modo dominata dal manicheismo dei social, “respinge la pretesa, sia di pubblici poteri o di grandi corporazioni, di indirizzare le sensibilità verso il monopolio di un pensiero unico”. Non c’è posto, insomma, nella cultura che aspira alla pace e all’uguaglianza per nazionalismi, steccati o rivendicazione di “radici” usate per dividere e non per unire. E tornano preziose, in questa visione, le parole che Mariangela Gualtieri, una delle maggiori voci della poesia contemporanea, recita sul palco di Pesaro 2024: “Ringraziare desidero perché sono tornate le lucciole/ e per noi, per quando siamo ardenti e leggeri/ per quando siamo allegri e grati/ per la bellezza delle parole, natura astratta di Dio/ per la lettura, per la scrittura che ci fanno esplorare noi stessi e gli altri/ per la quiete della casa/ per i bambini che sono nostre divinità domestiche”.

Teatro Roma, Mollicone (FdI): nessuna forzatura, Gotor disinformato

Teatro Roma, Mollicone (FdI): nessuna forzatura, Gotor disinformatoRoma, 20 gen. (askanews) – “Nessuna forzatura, riunione assolutamente legittima, illegittimo sconvocare Cda soltanto aggiornato. Dispiace che l’assessore Gotor, di cui ho grande stima, sia stato disinformato dalla governance del Teatro di Roma. Come potranno confermare gli organismi di vigilanza, la riunione che si è tenuta questa mattina è assolutamente legale in quanto prosecuzione del Cda sospeso nei giorni scorsi dallo stesso Presidente. Inopinatamente il Presidente Siciliano alle dieci di sera ha mandato una sconvocazione a data da destinarsi del Cda già aperto per seguire la votazione”. Così il presidente della Commissione cultura della Camera e responsabile nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone.

“Nel merito c’è grande rispetto delle prerogative del Comune di Roma ma non si puó pensare di alterare la proporzione della rappresentanza all’interno del Cda nè in questa istituzione culturale né in tutte le altre. La rappresentanza della Regione Lazio e del Ministero resteranno disponibili a mantenere il dialogo aperto. Questo non puó non partire dal riconoscimento dell’elezione del direttore De Fusco che è assolutamente piena e legittima e che sicuramente farà il meglio per il bene del Teatro e per il Comune di Roma. Restiamo disponibili ad un confronto nel rispetto del Teatro di Roma che abbiamo salvato dalla precedente gestione criminogena che l’ha preceduta prima della nascita della Fondazione che abbiamo auspicato e suscitato”, aggiunge. “Credo che questi ritardi rischino di far perdere i finanziamenti ministeriali al Teatro di Roma, teatro nazionale, e per cui presto verrà proposto il riconoscimento di monumento nazionale nell’ambito delle proposte di legge che stanno convergendo e si sono abbinate in VII Commissione in questi giorni”, conclude.