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Tag: Sanremo 2023

Record fatturato gelato artigianale: supera 10 miliardi in Europa

Record fatturato gelato artigianale: supera 10 miliardi in EuropaRoma, 16 gen. (askanews) – Numeri da record nel 2023 per il gelato artigianale, che per la prima volta in Europa ha superato il traguardo di 10 miliardi di euro (+11% sul 2022). Il giro d’affari dello scorso anno ha infatti toccato quota 10,9 miliardi di euro, in netto aumento rispetto ai 9,83 miliardi del 2022 e ai 8,7 miliardi del 2021. La crescita del fatturato è principalmente legata all’aumento dei prezzi (+10% in Europa) dovuto agli incrementi dei costi delle materie prime agricole quali latte, zucchero, uova, cacao e la frutta in generale, mentre la crescita del numero di gelaterie, i flussi turistici e la durata della stagione hanno avuto un impatto positivo marginale.

I dati sono stati resi noti in vista della 45esima edizione di SIGEP-The Dolce World Expo, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè di Italian Exhibition Group, in programma dal 20 al 24 gennaio al quartiere fieristico di Rimini, che sarà l’occasione per dare il via al countdown alla dodicesima edizione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, che si celebra in tutto il Vecchio Continente il 24 marzo di ogni anno. Anche l’Italia registra lo stesso trend positivo: il giro d’affari del 2023 vede un incremento dell’11%, sfiorando i 3 miliardi di euro tra gelaterie, pasticcerie e bar con gelato (erano 2,7 miliardi nel 2022, 2,3 miliardi nel 2021 e 1,85 miliardi nel 2020). Nonostante la contrazione del potere d’acquisto degli italiani, la spesa pro-capite per il gelato artigianale è salita a circa 43 euro, a cui si aggiunge la spesa del turismo straniero (circa 2,5 euro a persona), anch’esso in crescita nel nostro Paese: +4% nella stagione estiva, +13% durante l’anno, con un particolare aumento delle presenze a partire da agosto.

Segno positivo anche per i volumi che, nonostante l’inflazione e l’andamento climatico poco favorevole, sono rimasti stabili (+1% rispetto al 2022), facendo ben sperare per il futuro di tutta la filiera, che nel suo complesso vale oltre 4 miliardi di euro e dà lavoro a più di 100.000 persone. L’Europa è leader nel modo sia per numero di gelaterie (65mila, che impiegano circa 300mila addetti) sia per consumi, con in primis Italia (39mila punti vendita, di cui oltre 9.300 gelaterie, 12.000 pasticcerie e circa 18.000 bar che offrono gelato artigianale), Germania (9.000 punti vendita di cui 3.300 gelaterie pure), Spagna (2.200), Polonia (2.000), Belgio (1.200), ma importante è la presenza anche in altri paesi, come Inghilterra, Austria, Grecia e Francia.

Zaia: introduciamo solo tempi per suicidio assistito

Zaia: introduciamo solo tempi per suicidio assistitoVenezia, 16 gen. (askanews) – “Al di là di quello che si è detto a livello nazionale, ‘il Veneto autorizzerà il fine vita’, in realtà questo progetto di legge fondamentalmente introduce dei tempi e il ruolo della sanità” per le richieste di suicidio medicalmente assistito. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, introducendo il dibattito in Consiglio regionale sulla proposta di legge, di iniziativa popolare, “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale”. Zaia è intervenuto dopo la relazione della Quinta commissione consiliare illustrata dalla presidente della commissione Sanità, Sonia Brescacin (Lega-LV).

“Non so quanto costituzionalmente sostenibile sia tutta questa operazione – ha puntualizzato Zaia – e pertanto mi piacerebbe avere qui in Consiglio la conferma della sostenibilità giuridica di tutto questo”. Zaia, per quanto riguarda il Gruppo consiliare della Lega e quello della lista che porta il suo nome, ha confermato che ci sarà la piena libertà di voto, quindi secondo coscienza.

Suicidio assistito, Zaia: immorale gestire tema delicato con sentenza

Suicidio assistito, Zaia: immorale gestire tema delicato con sentenzaVenezia, 16 gen. (askanews) – “A prescindere da come tu la pensi, è immorale che un Paese gestisca un tema così profondo e importante con una sentenza della Corte costituzionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, aprendo il dibattito in Consiglio regionale sulla proposta di legge d’iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito.

“Considero atipico il fatto che, come è accaduto per la vicenda di Eluana Englaro, si debba gestire un tema così delicato, così profondo e intimo, con una sentenza della Corte costituzionale”, ha insistito. Zaia ha reso noto che alle Ulss del Veneto sono arrivate 7 richieste di suicidio medicalmente assistito: 5 di queste sono state rigettate, 2 sono state accolte, ma 1 soltanto ha avuto seguito, a Treviso.

Le sfide culturali e dei ragazzi nella miniserie Tv “NA Storia”

Le sfide culturali e dei ragazzi nella miniserie Tv “NA Storia”Roma, 16 gen. (askanews) – Ambizione, amicizia, amore, scoperta di sé e cultura napoletana. C’è tutto nella miniserie di Luca Turco “NA Storia”, la cui anteprima, sarà proiettata il 21 gennaio, alle ore 10.00, al The Space Cinema, presso il Centro Commerciale “Vulcano Buono” di Nola (NA). Nata da un’idea di Anna Cioffi, la miniserie è stata prodotta da Anna Maria De Lucia, manager del settore dell’Hotellerie e Presidente e Co-Founder di Club Skal International Napoli, con la produzione esecutiva della Verteego Entertainment. Al centro delle prime puntate delle miniserie c’è una giovane ragazza, Maia (interpretata da Martina Abbruzzese) che si muove in una meravigliosa Napoli, alla ricerca di risposte, scoperte e intuizioni. Di lì l’incontro con Raffaele (interpretato da Nicola Lepore) in un’ambientazione suggestiva e attuale, e spesso mescolata ad altre epoche, con riferimenti a grandi film girati nel capoluogo partenopeo. La protagonista, dopo anni vissuti al nord Italia, torna a Napoli per recuperare la propria ispirazione artistica e non solo, come ha spiegato il regista.

“NA storia” rappresenta un affascinante intreccio di narrazioni ed atmosfere, un’immersione nella vita di Napoli che diventa quasi un personaggio centrale – afferma Luca Turco -. La storia di Maia, alla ricerca del suo futuro, ci aiuta ad entrare nella sua immaginazione, nella vita delle persone che incrociano la sua strada, e i molteplici temi affrontati, offrono uno sguardo ricco sulla complessità delle relazioni umane, sulle aspirazioni e sulle sfide della crescita. “NA storia” diventa così un ritratto della vita.” Anna Cioffi aggiunge: “La speranza è lo stimolo più efficace per i giovani, che rappresentano il motore della società e che devono ritornare ad essere protagonisti, ne hanno il dovere e, soprattutto, il diritto. La scelta del loro punto di vista nella pellicola diretta da Turco sta anche nella loro capacità di cogliere l’anima e la bellezza di Napoli”. Idee condivise dalla produttrice Anna Maria De Lucia: “La scelta di finanziare questo progetto nasce dal valore dei temi affrontati, che trovano ancor più risalto nel periodo attuale, dove i ragazzi sono sempre più spaesati e spaventati dal futuro. Si tratta di un progetto che unisce cinema e realtà, e riesce ad offrire una nuova visione sul territorio e le sue bellezze, stimolando la riflessione su molteplici punti di vista e tematiche.” L’evento non si fermerà qui, come ha anticipato Andrea Bonelli della Verteego Entertainment, la casa di produzione dell’opera cinematografica. “NA Storia è un progetto davvero interessante, nato dall’unione di più volontà per veicolare un messaggio positivo grazie ad un piccolo prodotto seriale. L’intento è quello di proseguire su questa strada, dando spazio ad un seguito di “NA Storia”, per il quale siamo già alla ricerca di fondi, anche privati, per sostenere la produzione”.

Agricoltura, Crea: in III trim. 2023 -3,1% valore aggiunto su 2022

Agricoltura, Crea: in III trim. 2023 -3,1% valore aggiunto su 2022Roma, 16 gen. (askanews) – Lieve miglioramento della performance economica italiana nel III trimestre 2023, con un leggero aumento del PIL nazionale nei confronti del trimestre precedente (+0,1%) e del terzo trimestre del 2022 (+0,1%). Per quanto riguarda l’agricoltura, silvicoltura e pesca, il valore aggiunto risulta in diminuzione dell’1,2% rispetto al II trimestre del 2023. Mentre, su base annua, si riduce il valore aggiunto agricolo del 3,1%. È quanto emerge dalla fotografia scattata nel terzo trimestre del 2023 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.

Rispetto allo stesso periodo del 2022, fra luglio e settembre 2023 ha subito una contrazione l’indice della produzione sia per l’industria alimentare (-3,5%) con il picco a luglio (-4,6%) e sia per l’industria delle bevande (-8,6%), mentre quello del fatturato cresce sia sul mercato estero, sia su quello interno: rispettivamente +4% nel complesso e +8% sui mercati esteri per l’industria alimentare, +6% per quella delle bevande. Le esportazioni agroalimentari nel III trimestre 2023 si attestano sui 15,5 miliardi di euro (+3,2% circa rispetto al III trimestre 2022), confermando un leggero rallentamento dell’andamento degli scambi rispetto ai trimestri precedenti, verso tutti i principali mercati esteri (in particolare la Germania, principale mercato di destinazione, mentre in calo sono in calo gli Stati Uniti (-4,3%) e Paesi Bassi (-2%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

Morato cresce nel gluten free: acquisito 51% dell’altoatesina Massimo Zero

Morato cresce nel gluten free: acquisito 51% dell’altoatesina Massimo ZeroMilano, 16 gen. (askanews) – Morato, gruppo specializzato nella panificazione industriale, ha acquisito il 51% del capitale di Massimo Zero, azienda di Merano specializzata in pasta secca e prodotti da forno senza glutine.

A Morato group, tramite la controllata Nt Food, specialista nei prodotti gluten free, spetterà la gestione strategica e commerciale della società, finora partecipata in maggioranza da Botzen Invest EF, società di investimento dell’Alto Adige, che continuerà a rimanere col 45% a fianco del gruppo vicentino come partner finanziario a conferma dell’impegno sul progetto e sul territorio. Il restante 4% è in mano a un manager di Massimo Zero. Morato, secondo player nel mercato della panificazione industriale in Italia e in Spagna, con un fatturato consolidato di 510 milioni di euro di cui circa il 50% sviluppato all’estero, prosegue così la sua strategia di crescita per linee esterne. “Siamo molto soddisfatti di aver portato a termine questa operazione – dichiara Stefano Maza, Ceo del gruppo Morato – che ci consentirà di consolidare ulteriormente la nostra presenza nel mercato del gluten free con un marchio che è sinonimo di qualità e va a completare la nostra offerta rivolta ai canali specializzati. Il segmento salutistico sta mostrando un trend di crescita interessante e oggi il nostro gruppo, con cinque stabilimenti dedicati esclusivamente al senza glutine, si conferma una realtà di riferimento in grado di rispondere con competenza e specializzazione alle richieste di consumatori e partner”.

Nello stabilimento produttivo nel cuore dell’Alto Adige, Massimo Zero produce un vasto assortimento di pasta secca disponibile in svariati formati e realizzata con una miscela esclusiva di farine senza glutine 100% italiane e senza l’aggiunta di additivi. Nel 2018 amplia il proprio portfolio prodotti con l’avvio di una linea per la produzione di biscotteria senza glutine. Questo stabilimento si aggiunge ai quattro del gruppo già dedicati al senza glutine, permettendo alla controllata Nt Food, azienda alla cui guida sono rimaste le socie fondatrici Nicoletta e Giovanna Del Carlo, di rafforzare il proprio ruolo di specialista nei prodotti senza glutine e all’avanguardia nell’ambito delle intolleranze e dei regimi dietetici alternativi, in linea con il piano strategico di crescita del gruppo. “Questa nuova operazione conferma la volontà del gruppo di consolidare la propria posizione nel campo del free from food e la fiducia riposta in Nt Food e nelle sue persone, che sicuramente accogliamo con grande entusiasmo e proattività – dichiara Nicoletta Del Carlo, general manager Nt Food – Massimo Zero è un brand che ha saputo costruire una relazione unica con i propri consumatori, scegliendo la strada della qualità e della coerenza. Non possiamo che trovarci allineati rispetto a questa visione e siamo certi che dall’incontro delle nostre realtà possano scaturire sinergie significative a livello di innovazione di prodotto, di processo e distribuzione”

Pazienti e pasticci coi farmaci di tutti i giorni: allarme internisti SIMI

Pazienti e pasticci coi farmaci di tutti i giorni: allarme internisti SIMIRoma, 16 gen. (askanews) – Più patologie croniche da curare e più terapie di assumere ogni giorno. Cresce, così, il rischio di “pasticciare” con i farmaci. Gli esperti della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) lanciano l’allarme ‘bucce di banana nelle terapie’ e propongono consigli e istruzioni per l’uso per evitarle. “In Italia si stima che il 75% degli over 60 assuma 5 o più farmaci al giorno. A rischio ‘pasticci’ sono soprattutto gli anziani con iniziali problemi di memoria, non assistiti da un familiare o da un caregiver. Ma anche persone che assumono farmaci per fai-da-te o passa-parola”, spiega Giorgio Sesti, presidente della SIMI. Doppioni e politerapie. Il problema può sorgere quando il paziente si reca da diversi specialisti senza comunicare loro di essere già in terapia con alcuni farmaci, uscendo dalla visita con una lista di nuovi farmaci che potrebbero essere ‘doppioni’ di quelli che già assumono o essere in contrasto con questi (interazione farmacologica). Lo stesso a volte accade quando, un paziente dimesso dall’ospedale, assume i farmaci prescritti in lettera di dimissione, riprendendo però anche ad assumere anche quelli antecedenti al ricovero. “È importante – consiglia il professor Sesti – informare sempre il medico delle terapie in corso, portando con sé un elenco completo dei farmaci e della posologia assunta. È bene inoltre informare sempre il medico di famiglia delle terapie proposte dai diversi specialisti, per aggiornare la scheda farmacologica e verificare che non ci siano per problemi di ‘incompatibilità’ e interferenza farmacologica che possono verificarsi sia con alcuni farmaci (ad esempio antibiotici o contraccettivi orali), ma anche con farmaci da banco, integratori e fitoterapici. Un altro consiglio è di portare sempre nel portafoglio la lista dei farmaci assunti con orari e dosaggi, in caso di emergenza”. Non dimenticare di comunicare al medico le allergie. “Bisogna sempre informare il medico di eventuali allergie (non solo farmacologiche) e soprattutto di reazioni allergiche insorte a seguito dell’assunzione di un farmaco in particolare- ricorda il professor Sesti -. Anche una terapia ‘sicura’ può avere effetti disastrosi su un paziente allergico ad un determinato principio farmacologico”. Quando l’inganno è nel nome o nel colore del farmaco. Un errore abbastanza comune è quello di prendere un farmaco al posto di uno con un nome simile o con una formulazione simile (ad esempio compresse rosa, forma a losanga, ecc.). L’ideale sarebbe prendere sempre il farmaco dalla scatola sulla quale scrivere a cosa serve (ad esempio ‘per la pressione’, ‘per dormire’, ‘diuretico’, ‘per il diabete’, ecc.). Molti anziani in politerapia sono abituati a mettere i farmaci in un portapillole con scomparti divisi per giorno e orario della giornata (mattina, pomeriggio, sera); in questo caso bisogna fare attenzione che il contenitore non si rovesci, mischiando il contenuto di orari o giorni diversi”. Il microbiota intestinale ‘partecipa’ alla terapia. Un recente studio pubblicato su ‘Nature’ ha individuato 70 possibili interazioni tra batteri intestinali e i farmaci; il problema è di così vasta portata da aver fatto coniare il termine ‘farmaco-microbiomica’. “Gli antibiotici o la terapia cronica con inibitori di pompa protonica (PPI, farmaci gastro-protettori, che spesso tra l’altro non è necessario assumere per lunghi periodi) ad esempio – spiega il professor Sesti – modificano il microbiota intestinale e questo può avere a sua volta un impatto sull’efficacia di alcuni farmaci come i contraccettivi orali (terapia estro-progestinica) o la terapia anticoagulante orale (warfarin). Le terapie che alterano il microbiota intestinale possono insomma interferire con l’attivazione di altri farmaci, riducendone o aumentandone la biodisponibilità. In caso di assunzione di antibiotici o di sospensione di terapie croniche (PPI, statine, ecc.) bisogna sempre verificare con il proprio medico se questo può avere ricadute su altre terapie in corso”. Seguire sempre la prescrizione del medico/specialista e chiedere spiegazioni se poco chiara. “La soluzione è quella di non aver paura di chiedere spiegazioni – afferma il professor Sesti – non si dovrebbe mai uscire dallo studio del medico, senza avere le idee chiare rispetto alla prescrizione di una nuova terapia. Se il dubbio insorge una volta tornati a casa, è bene contattare il medico per email per avere chiarimenti”. Rispettare gli orari di assunzione dei farmaci. “Molte terapie – ricorda il professore – vanno prese a digiuno (è il caso ad esempio degli ormoni tiroidei) o comunque lontano dai pasti (cioè due ore dopo o un’ora prima del pasto) come nel caso di alcuni antibiotici (es. macrolidi). Al contrario, i FANS (ibuprofene, naprossene, ketoprofene, ecc.) vanno assunti a stomaco pieno perché gastro-lesivi. Alcuni farmaci vengono prescritti due o tre volte al giorno perché la loro durata d’azione copre solo 8 o 12 ore e dunque, per non rimanere scoperti è bene rispettare l’orario di prescrizione. È necessario insomma rispettare sempre orari e dosaggi e se si salta una dose, mai prenderla doppia il giorno successivo nel tentativo di ‘recuperare’. Per aiutare la memoria, si può ricorrere alle sveglie sul telefonino”. Non assumere mai i farmaci con latte, pompelmo o con bevande alcoliche. “I farmaci vanno assunti sempre con un abbondante bicchiere d’acqua. Mai con il latte o gli agrumi (o peggio con bevande alcoliche) – spiega Sesti – perché questo può ridurne o aumentarne l’assorbimento”. Non assumere mai un antibiotico senza prescrizione del medico. Molti, alle prime linee di febbre, ricorrono al ‘fai-da-te’ attingendo a precedenti terapie antibiotiche avanzate e conservate nell’armadietto dei medicinali. “È un errore – sottolinea il professor Sesti – perché non tutti i mal di gola, sinusiti, bronchiti o cistiti necessitano di una terapia antibiotica e comunque l’antibiotico che troviamo in casa potrebbe non essere efficace su quel germe e semmai contribuire al fenomeno dell’antibiotico-resistenza”. Non ridurre, né aumentare autonomamente la dose dei farmaci. “Nel primo caso il dosaggio del farmaco potrebbe non essere efficace – spiega Sesti – nel secondo si rischia di incorrere nei suoi effetti indesiderati o in problemi di sovradosaggio. Il take home message anche in questo caso è di verificare sempre con il medico se è il caso di ‘ritoccare’ la posologia del farmaco (ad esempio se la pressione arteriosa aumenta con il freddo o scende durante l’estate), senza modificarlo autonomamente. Il corretto dosaggio di alcuni farmaci inoltre varia anche in base alla funzionalità dei reni, quindi soprattutto in presenza di insufficienza renale, è bene attenersi alle prescrizioni degli addetti ai lavori. Non interrompere mai le terapie prescritte per una condizione cronica (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, BPCO, ecc). Alcuni pazienti interrompono la cura quando finiscono le compresse contenute nella scatola, altri perché ritengono di star meglio (‘la pressione è tornata normale’). “Ma il diabete, come la pressione alta o l’ipercolesterolemia – spiega il professore – necessitano di un trattamento cronico, anche vita natural durante. Le patologie croniche non si comportano come una polmonite che guarisce dopo una settimana di terapia antibiotica e anche se la colesterolemia o la glicemia sono rientrati nella norma nelle analisi del sangue, non bisogna sospendere una statina o un farmaco anti-diabete perché si tornerà rapidamente al punto di partenza”.

Inflazione, Istat: da 2019 boom prezzo zucchero +64,8%, per riso +50%

Inflazione, Istat: da 2019 boom prezzo zucchero +64,8%, per riso +50%Roma, 16 gen. (askanews) – Tra il 2019 e il 2023, più di un quinto del paniere (22,6%) evidenzia aumenti superiori al 20%. Di questi prodotti circa la metà (10,9%) appartengono al comparto dei Beni alimentari, e circa un quarto a quello dei Beni energetici (5,4%). Tra i prodotti alimentari a maggiore tasso di crescita del prezzo nel periodo 2019 – 2023 figurano lo zucchero (64,8%), il riso (+50,0%), l’olio di oliva (42,3%), la pasta secca (40,1%), il burro (36,5%), il latte intero (21,9%). E’ la fotografia scattata dall’Istat.

Cali di prezzo interessano poco meno del 10% del paniere. Oltre la metà (5,1%) è costituita da prodotti appartenenti alla categoria degli Altri beni. Tra i prodotti con la maggiore flessione del prezzo, vi sono gli apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione di immagini e suoni (-45,7%) e gli smartphone (-36,7%).

Dopo la nomina Attal, Macron parla alla Francia questa sera

Dopo la nomina Attal, Macron parla alla Francia questa seraMilano, 16 gen. (askanews) – Dopo l’incontro con le truppe, avvenuto ieri, il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron parlerà questa sera ai giornalisti nell’ambito del suo “incontro con la nazione”, ovvero una conferenza stampa pubblica che – non per la prima volta – infrange le tradizioni dell’Eliseo. L’occasione è per tracciare linee d’azione e cercare di dare nuova vita al suo secondo mandato quinquennale e forse spiegare le ragioni del rimpasto di governo che ha un nuovo e giovane premier: Gabriel Attal, 34 anni, esponente della “generazione Macron”.

L’evento inizierà con un discorso introduttivo del Presidente della Repubblica della durata di circa 20-30 minuti, poi il botta e risposta con i giornalisti – molto più lungo – diviso in circa tre parti: riforme, rimpasto della scorsa settimana, politiche internazionali. Per Macron il periodo è complesso. Il nuovo governo è giovane, ha visto a sorpresa l’arrivo di Rachida Dati, nota per poca diplomazia e posizioni non proprio amichevoli, ma ha tenuto pesi massimi come Gérald Darmanin o Bruno Le Maire. Oltre a dover tornare stasera di sicuro sulla controversia che circonda Amélie Oudéa-Castéra – neoministro dell’istruzione che manda i suoi figli a una nota scuola privata cattolica parigina -, per Macron il vero convitato di pietra è la crescita di Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen. Una prospettiva che verso le europee di giugno, ma soprattutto per le presidenziali del 2027, è molto pericolosa per lui e il suo delfino Attal.

“C’è qualcosa di diverso dal solito modo di procedere che vuole che il presidente parli prima con i francesi, per annunciare il cambio di primo ministro”, ha detto Aquilino Morelle, ex consigliere di Francois Hollande in un’intervista con askanews dove ha anche spiegato che “Rassemblement National si nutre di una crisi di identità, vecchia di 40 anni”. Su TF1, Jordan Bardella, presidente di RN, 28 anni, è tornato sulla questione Oudéa-Castéra e ha liquidato la conferenza stampa odierna, annunciando di non aspettarsi nulla di nuovo.

In politica internazionale intanto, la posizione appare chiara: il primo viaggio del nuovo capo della diplomazia – ed ex compagno del premier Attal – Stéphane Séjourné è stato in Ucraina, da Volodomyr Zelensky. A poche ore da che lo stesso Attal avesse messo piede all’”inferno”, soprannome di Matignon. In base a un sondaggio di Elabe la nomina di Gabriel Attal a primo ministro, il 41% pensa che sia un bene per il Paese, il 28% un male, il 31% non ha un’opinione.

In quasi sette anni di mandato, il capo dello Stato francese ha rispettato la pratica solo due volte: la prima nell’aprile 2019 per ripristinare il dibattito dopo la crisi dei gilet gialli e la seconda nel dicembre 2021 per avviare la presidenza di turno del Unione Europea, poche settimane prima dell’inizio della guerra in Ucraina ma soprattutto ha alzato il velo sugli assi principali della sua presidenza di turno dell’UE ma soprattutto quando ha approfittato dell’occasione per criticare i suoi avversari politici nel bel mezzo della campagna presidenziale. Nella storia della Quinta Repubblica fu Charles de Gaulle il primo a rispettare le conferenze stampa: ne organizzò ben 17 nell’arco di un decennio. Anche Georges Pompidou si prestò al formato quasi dieci volte, proprio come François Mitterrand. Da allora, la pratica è stata realizzata con una certa riluttanza. (Di Cristina Giuliano)

Agroalimentare, Morato Group acquisisce maggioranza Massimo Zero

Agroalimentare, Morato Group acquisisce maggioranza Massimo ZeroRoma, 16 gen. (askanews) – Morato Group ha acquisito la maggioranza del capitale di Massimo Zero, azienda meranese specializzata in pasta secca e prodotti da forno senza glutine. Morato, gruppo internazionale attivo nel settore della panificazione industriale, tramite la controllata Nt Food, specialista nei prodotti gluten free, gestirà ora la società, finora partecipata in maggioranza da Botzen Invest EF S.p.a, società di investimento dell’Alto Adige, che continuerà a rimanere a fianco del gruppo vicentino come partner finanziario.

“Siamo molto soddisfatti di aver portato a termine questa operazione – dichiara in una nota Stefano Maza, CEO del Gruppo Morato – che ci consentirà di consolidare ulteriormente la nostra presenza nel mercato del Gluten Free con un marchio che è sinonimo di qualità ed eccellenza e che va a completare la nostra offerta rivolta ai canali specializzati. Il segmento salutistico sta mostrando un trend di crescita interessante e oggi il nostro Gruppo, con ben 5 stabilimenti dedicati esclusivamente al senza glutine, si conferma una realtà di riferimento in grado di rispondere con competenza e specializzazione alle richieste di consumatori e partner”. Nello stabilimento produttivo nel cuore dell’Alto Adige, Massimo Zero produce pasta secca in svariati formati e realizzata con una miscela di farine senza glutine 100% italiane e senza l’aggiunta di additivi. Questo stabilimento si aggiunge ai 4 del Gruppo già dedicati al senza glutine.