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Tag: Sanremo 2023

Esce Tiziano Ferro “111 (Anniversary Edition)”

Esce Tiziano Ferro “111 (Anniversary Edition)”Roma, 8 nov. (askanews) – In occasione del ventesimo anniversario di “111” di Tiziano Ferro, Carosello Records ne celebra la prima pubblicazione – originariamente avvenuta il 7 novembre 2002, oggi ripubblicata con il titolo “111 (Anniversary Edition)” – con una riedizione rimasterizzata bilingue (italiano e spagnolo) fuori in digitale da martedì 7 novembre su tutte le piattaforme e presto disponibile anche in vinile a tiratura limitata.

“111” è l’album di Tiziano Ferro che ha proseguito il successo del clamoroso esordio di “Rosso Relativo” (2001). Divenuto in pochissimo tempo uno dei dischi più venduti del momento, si tratta di un album capolavoro che ha rinfrescato e cambiato per sempre il suono della musica pop in Italia e in Europa, raggiungendo il vertice della classifica di vendita in Italia ed entrando in quelle di Belgio, Germania, Spagna e Svizzera. Tra le 13 canzoni autobiografiche contenute al suo interno, è inesauribile il successo dei singoli “Sere nere”, “Non me lo so spiegare” e “Xverso”, che ancora oggi continuano a risuonare negli ascolti del grande pubblico – proprio la versione spagnola di “Sere nere” (“Tardes negras”) ha di per sé superato i 110 milioni di ascolti, attestandosi come il brano di Tiziano più ascoltato in streaming – assieme a brani di estrema delicatezza e intimità come “13 anni” e “Chi non ha talento insegna” piuttosto che l’excursus jazz di “Temple bar”.

Fond. Migrantes: in calo partenze per espatrio ma aumentano giovani

Fond. Migrantes: in calo partenze per espatrio ma aumentano giovaniRoma, 8 nov. (askanews) – “Il 44% delle partenze per espatrio, avvenute da gennaio a dicembre 2022, ha riguardato giovani italiani tra i 18 e i 34 anni. Si rilevano, rispetto agli anni precedenti, due punti percentuali in più in questa specifica classe di età che continua a crescere nonostante in generale, ancora per quest’anno, si sia rilevata – per la sola motivazione espatrio – un decremento delle partenze ufficiali – e quindi con iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero – dei nostri connazionali e delle nostre connazionali oltre i confini italiani. Da gennaio a dicembre 2022 si sono iscritti all’AIRE per la sola motivazione ‘espatrio’ 82.014 italiani: -2,1% rispetto all’anno precedente ovvero -1.767 iscrizioni”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Il prolungarsi di tali decrementi (-2,1%, -1.767 iscrizioni per solo espatrio rispetto al 2022) e il ritardo delle ripartenze in numeri paragonabili al periodo prepandemico (sempre superiore alle 100 mila partenze per solo espatrio l’anno) – evidenzia il dossier – spinge a pensare che, probabilmente, ci ritroviamo in una nuova fase della mobilità italiana. Quest’ultima, in realtà, ci ha abituati a cambiamenti repentini e continui che tengono conto del periodo storico e degli eventi, di qualsiasi tipo, che accadono. È come se l’epidemia di Covid avesse reso i migranti italiani che partono oggi meno spavaldi, meno propensi al rischio, ma con maggiore senso di responsabilità e una più intensa inquietudine rispetto ad una scelta di vita che potrebbe essere definitiva – considerando le esperienze di altri (parenti e amici) a loro vicini – e per questo ancora meno facile da prendere”. “Aumentano gli indecisi, coloro che sono in una sorta di limbo tra il qui e il là, quelli che sono andati all’estero e vi lavorano anche, ma che continuano a tenere fermo un piede anche in Italia non ottemperando all’obbligo di iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Aumentano i moderni clandestini – prosegue il rapporto – quelli che non rispondono al diritto-dovere di spostare la residenza dall’Italia all’estero, quelli che vivono tra due realtà prendendo da ciascuna quello che possono, di volta in volta giustificati dal fatto che siano stati scarsamente considerati e valorizzati e che l’Italia non abbia avuto cura di loro evitando che andassero a vivere lontano”.

Fond. Migrantes: cresce l’Italia all’estero, più donne e giovani

Fond. Migrantes: cresce l’Italia all’estero, più donne e giovaniRoma, 8 nov. (askanews) – “Al 1° gennaio 2023 i connazionali iscritti all’AIRE (l’Anagrafe Italiani residenti all’estero) sono 5.933.418, il 10,1% dei 58,8 milioni di italiani residenti in Italia. Mentre l’Italia continua inesorabilmente a perdere residenti (in un anno -132.405 persone, lo -0,2%), l’Italia fuori dell’Italia continua a crescere anche se in maniera meno sostenuta rispetto agli anni precedenti”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“L’Italia fuori dei confini nazionali – spiega il dossier – è costituita oggi da circa 6 milioni di cittadini e cittadine. L’analisi dei numeri incrocia la storia del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes la cui prima edizione risale a diciotto anni fa. Una presenza cresciuta dal 2006 del +91%. Le italiane all’estero sono praticamente raddoppiate (99,3%), i minori sono aumentati del +78,3% e gli over 65 anni del +109,8%. I nati all’estero sono cresciuti, dal 2006, del +175%, le acquisizioni di cittadinanza del +144%, le partenze per espatrio del +44,9%, i trasferimenti da altra AIRE del +70%”. “Il 46,5% dei quasi 6 milioni di italiani residenti all’estero è di origine meridionale (il 15,9% delle sole Isole), il 37,8% del Settentrione (il 19,1% del Nord Ovest) e il 15,8% del Centro. Negli ultimi 20 anni, quindi, e poi ancora di più nell’ultimo decennio, abbiamo assistito non solo a un revival del fenomeno, ma a un drastico cambiamento dello stesso”.

“La Sicilia è la regione d’origine della comunità più numerosa (oltre 815 mila). Seguono – restando al di sopra delle 500 mila unità – la Lombardia (quasi 611 mila), la Campania (+548 mila), il Veneto (+526 mila) e il Lazio (quasi 502 mila). Il 48,2% dei 6 milioni di italiani all’estero è donna (oltre 2,8 milioni). La presenza delle italiane cresce in maniera sostenuta: dal 2006 ad oggi è praticamente raddoppiata (+99,3%)” e inoltre, rileva il rapporto, “al contrario di quanto capita per gli italiani in Italia, l’Italia che risiede all’estero è sempre più giovane. Crescono le classi di età centrali costituite da giovani, giovani adulti e adulti maturi: il 23,2% (oltre 1,3 milioni) ha tra i 35 e i 49 anni; il 21,7% (più di 1,2 milioni) ha tra i 18 e i 34 anni”. L’ATTUALE PRESENZA ITALIANA ALL’ESTERO È EUROPEA – L’Europa accoglie oltre 3,2 milioni di connazionali (il 54,7% del totale) mentre il continente americano segue con oltre 2,3 milioni (40,1%). Oggi le comunità italiane più numerose si trovano in Argentina (oltre 921 mila iscritti, il 15,5% del totale), in Germania (oltre 822 mila, il 13,9%), in Svizzera (oltre 639 mila, il 10,8%). Seguono Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Nelle prime dieci posizioni si registrano ben tre continenti – America del Nord e Latina, Europa e Oceania – ma non occorre superare la 27° posizione perché tutti i continenti siano rappresentati.

Ue, a forum Stresa Mantovano, Piantedosi, Nordio e Di Maio

Ue, a forum Stresa Mantovano, Piantedosi, Nordio e Di MaioRoma, 8 nov. (askanews) – Un’Europa ‘rapita e da ritrovare’, segnata da anni di eventi traumatici, dalla pandemia alle guerre in corso, ma capace di reagire con risposte di comunità; le sfide che attendono l’Unione europea a partire dai conflitti in Medio Oriente e in Ucraina: dalla difesa alla sicurezza, dalla sostenibilità – con il dibattito su ambiente e nucleare – fino all’identità culturale, dai flussi migratori all’AI; la politica interna tra riforma costituzionale, giustizia, legge di bilancio e Rai. Questi alcuni fra i temi del forum annuale della “Fondazione Iniziativa Europa”, presieduta dall’ex Vicepresidente del Csm Michele Vietti, che con questa edizione festeggia il suo ventennale.

L’evento “Europa rapita: dove ritrovarla”, che si svolgerà venerdì 10 e sabato 11 novembre a Stresa al Regina Palace Hotel, vedrà la partecipazione di molti rappresentanti del Governo e della politica: nel corso della prima giornata sono attesi tra gli altri il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio; il Rappresentante Speciale Ue nel Golfo Luigi Di Maio; il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano; il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi; il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin; il ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani e il ministro della PA Paolo Zangrillo. Sabato 11 novembre sarà la volta del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci.

Ospiti della ventesima edizione del forum di Stresa anche il Direttore Generale della Rai Giampaolo Rossi e il vice ministro all’economia Maurizio Leo.

Fond. Migrantes: 94 mila cancellazioni per estero (2021), 45% donne

Fond. Migrantes: 94 mila cancellazioni per estero (2021), 45% donneRoma, 8 nov. (askanews) – “Nel 2021 le cancellazioni per l’estero di cittadini italiani sono state circa 94 mila, di cui 42 mila donne (45,1%), mentre il numero delle iscrizioni anagrafiche dall’estero è stato di quasi 75 mila individui, di cui 33 mila donne (44,2%). In generale, gli emigrati hanno un’età mediana di 31 anni per gli uomini e 29 anni per le donne, mentre l’età mediana degli italiani che rientrano è leggermente più alta, 35 anni per gli uomini e 32 per le donne”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Ad espatriare sono in particolare i giovani (il 52% nella fascia di età 20-39 anni); consistente è, anche, il numero di minori che presumibilmente si spostano con la famiglia (19% nella fascia 0-17 anni). Da segnalare anche la quota rilevante (23%) rappresentata dai 40-65enni, segnale, quest’ultimo, di una sempre maggiore propensione e/o necessità ad emigrare all’estero per lavoro anche in età più matura”. “Le regioni per le quali è più consistente il flusso migratorio di italiani verso l’estero sono la Lombardia (circa 19 mila, pari al 20% del totale delle cancellazioni), il Veneto (poco più di 9 mila, 10%), la Sicilia (8 mila, 9%), e l’Emilia-Romagna (circa 7 mila, 8%). La quota più elevata di donne che espatria si registra in Valle d’Aosta e FriuliVenezia Giulia (49,1% e 48,3%), la più bassa in Puglia (41%). Le prime cinque province di cancellazione per l’estero sono Milano, Roma, Torino, Napoli e Brescia le quali, nel complesso, rappresentano oltre un quinto delle migrazioni in uscita”, conclude il dossier.

Fond. Migrantes: in continuo aumento rimpatri italiani dall’estero

Fond. Migrantes: in continuo aumento rimpatri italiani dall’esteroRoma, 8 nov. (askanews) – “Durante il decennio 2012-2021, il numero dei rimpatri dall’estero dei cittadini italiani è più che raddoppiato passando dai 29 mila nel 2012 ai circa 75 mila nel 2021 (+154%). Una tendenza che, dopo una sostanziale stabilità nei primi quattro anni del decennio, appare in continuo aumento. Tuttavia, il volume dei connazionali che rientrano in patria non è sufficiente a compensare la perdita di popolazione dovuta agli espatri che, durante lo stesso periodo e fino all’anno della pandemia, sono aumentati in misura considerevole, facendo registrare saldi migratori (differenza tra entrate e uscite) sempre negativi, con una perdita massima di 77 mila italiani nel 2016 e una minima, di poco più di 19 mila, nel 2021”. È quanto emerge dal rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Nell’ultimo decennio, il numero complessivo di rientri in patria è stato pari a 443 mila. Due italiani su cinque rientrano da un paese dell’Unione Europea: in particolare, dalla Germania è partito circa il 12% del totale dei rimpatri, il 10% dal Regno Unito, l’8% dalla Svizzera e il 5% dalla Francia. Consistenti risultano anche i rientri dagli altri paesi europei (12%), provenienti in larga parte dalla Svizzera. Per quanto riguarda i paesi di origine extra-europea, un rimpatriato su cinque arriva dall’America Latina”. “Un’analisi più dettagliata del movimento migratorio di rientro dei giovani per titolo di studio e genere mostra una differente composizione dei rimpatri: la quota di chi rientra con la laurea o un titolo post-laurea (master, dottorato, ecc.) nel 2021 è maggiore rispetto a quella osservata all’inizio del decennio. L’incidenza delle giovani laureate rimpatriate è sempre superiore rispetto a quella dei loro coetanei rimpatriati nello stesso anno”.

“Dal 2012 al 2021, un giovane laureato su cinque rientra dal Regno Unito, il 9% dalla Germania, l’8% dal Brasile e il 6% dalla Francia o dalla Svizzera”, conclude il rapporto.

Fond. Migrantes: dal Covid meno iscrizioni a estero, calano minori

Fond. Migrantes: dal Covid meno iscrizioni a estero, calano minoriRoma, 8 nov. (askanews) – “Nell’anno del post Covid siamo sorpresi dal fatto che la partenza per i nostri connazionali sia stata sottotono. Ciò però non cambia il fatto che l’Italia all’estero continui a crescere e a ringiovanirsi. Se prima dell’avvento del Covid le iscrizioni all’AIRE (l’Anagrafe Italiani residenti all’estero) in un anno arrivavano anche a 260 mila e più del 50% erano per espatrio, il peso di questa tipologia sul totale delle iscrizioni è andato scemando – dal 49,3% del 2021 su oltre 222 mila iscrizioni al 42,8% del 2022 su oltre 195 mila iscrizioni. Nell’ultimo anno, su quasi 209 mila iscrizioni per tutte le motivazioni, il 39,2% ha riguardato l’espatrio, motivo che, per la prima volta, è stato superato dalla nascita all’estero da cittadini italiani (43,4%, quasi 91 mila iscrizioni)”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Nonostante la generale riduzione – rileva il dossier – le caratteristiche complessive restano invariate rispetto al 2022: una mobilità prevalentemente maschile (54,6% sul totale iscritti), non coniugata (67,1%, mentre i coniugati sono il 27,3%), giovane (il 44,0% ha tra i 18 e i 34 anni) o giovane adulta (il 23% ha tra i 35 e i 49 anni). Rispetto all’anno precedente, emergono peculiarità importanti: i minori subiscono il calo più importante (-17,8% ovvero circa 3 mila iscrizioni in meno) e a decrescere sono anche i giovani adulti (-5,7% di coloro che hanno 35-49 anni). Il 53,9% (44.210) di chi ha lasciato l’Italia alla volta dell’estero per espatrio da gennaio a dicembre 2022 lo ha fatto partendo dal Nord Italia, il 30,2% (24.729) dal Meridione e il 15,9% (13.075) dal Centro”. “Da gennaio a dicembre 2022, gli italiani e le italiane sono partiti da tutte le 107 province di Italia verso 177 destinazioni differenti nel mondo. Milano, Torino, Napoli, Roma sono, nell’ordine, i primi quattro contesti provinciali; seguono Treviso, Brescia, Bergamo e Vicenza”, prosegue il rapporto, spiegando che “il 75,3% di chi ha lasciato l’Italia per espatrio nel corso del 2022 è andato in Europa; il 17,1% è, invece, arrivato nel continente americano (il 10,5% nell’America Latina) e il 7,4% si è distribuito in tutto il resto del mondo”.

Mattarella: in Ucraina si raggiunga presto una pace giusta e duratura

Mattarella: in Ucraina si raggiunga presto una pace giusta e duraturaSeoul, 8 nov. (askanews) – “Si raggiunga presto una soluzione di pace giusta, stabile, duratura, efficace e che si possa pensare anche alla ricostruzione di quel paese devastato dalla guerra”. È l’auspicio espresso dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e condiviso nel colloquio con il presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk Yeol, nel corso della visita di Stato in Corea. Nel colloquio, ha detto il capo dello Stato, “abbiamo parlato delle altre crisi internazionali e sull’Ucraina siamo concordi nel condannare l’aggressione russa e nel confermare il sostegno all’Ucraina”.

Ucraina, Mattarella: si raggiunga presto pace giusta e duratura

Ucraina, Mattarella: si raggiunga presto pace giusta e duraturaSeoul, 8 nov. (askanews) – “Si raggiunga presto una soluzione di pace giusta, stabile, duratura, efficace e che si possa pensare anche alla ricostruzione di quel paese devastato dalla guerra”. È l’auspicio espresso dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e condiviso nel colloquio con il presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk Yeol, nel corso della visita di Stato in Corea.

Nel colloquio, ha detto il capo dello Stato, “abbiamo parlato delle altre crisi internazionali e sull’Ucraina siamo concordi nel condannare l’aggressione russa e nel confermare il sostegno all’Ucraina”.

Lavrov: Usa costringono l’Ue a sanzioni anti-russe e comprano il nostro uranio

Lavrov: Usa costringono l’Ue a sanzioni anti-russe e comprano il nostro uranioMilano, 8 nov. (askanews) – Gli Usa continuano ad acquistare uranio e altri materiali critici dalla Russia. Lo ha evidenziato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un incontro con i capi delle missioni diplomatiche accreditati a Mosca in una tavola rotonda sull’Ucraina, lamentando inoltre che Mosca ancora non riesce a ottenere una risposta chiara dall’Occidente sull’inchiesta sulle esplosioni al gasdotto Nord Stream e accusando i Paesi occidentali di stare coprendo tutte le informazioni. “Né la Germania, né la Norvegia, né la Svezia, che sono coinvolte in queste indagini a livello nazionale, niente” ha detto.

“Costringendo l’UE ad abbandonare tutto ciò che è russo, Washington continua ad acquistare uranio e altri materiali critici dalla Russia”, ha detto Lavrov. Il tutto in seguito al fatto che ha visto ieri l’annunciata sospensione di Washington e degli Alleati Nato un altro trattato siglato alla fine della Guerra Fredda – quello sulle forze convenzionali – dopo che il Cremlino ha concluso la procedura per l’uscita. La notizia arriva a poca distanza dal ritiro della ratifica di Mosca di un altro trattato: quello che mette al bando gli esperimenti nucleari (Ctbt). “Comprendiamo perfettamente che le sanzioni imposte contro di noi nel prossimo futuro, e anche a lungo termine, non scompariranno. Non ne abbiamo bisogno, non perché scegliamo l’isolazionismo, l’autarchia. L’Occidente ha deciso di distruggere l’economia mondiale per dare una lezione alla Russia”, ha detto il ministro.

Lavrov stesso è preso di mira dalle sanzioni dell’Unione Europea: recentemente ha chiesto alla Macedonia del Nord di rendere possibile la sua partecipazione alla fine di novembre alla riunione ministeriale dell’OSCE a Skopje, ha annunciato lunedì il suo omologo macedone Bujar Osmani. Poi ha aggiunto che questa richiesta pone tuttavia “alcune sfide perché lo spazio aereo della Macedonia del Nord e dei vicini è chiuso ai voli operati da aerei statali russi”. Va ricordato che a giugno 2022 Bulgaria, Macedonia del nord e Montenegro avevano chiuso lo spazio aereo al ministro degli Esteri russo che ha così annullato un viaggio a Belgrado. Parlando di Ucraina infine Lavrov ha anche detto che gli sforzi dell’Onu per riprendere l’accordo sul grano non hanno portato a nulla e questo – a suo dire – dimostra l’impotenza dell’organizzazione.