Russia, Daily Express: Putin “ha subito un arresto cardiaco”Milano, 23 ott. (askanews) – Vladimir Putin avrebbe secondo la stampa britannica “subito un arresto cardiaco” scatenando “allarme” nella cerchia ristretta del Cremlino. Lo scrive il Daily Express che a sua volta cita il canale Telegram Svr General, che si propone come uno spazio gestito da un presunto ex agente dell’Svr appunto, Servizio di intelligence estero della Federazione Russa.
La voce, non verificata, arriva dopo la ridda di speculazioni sulla salute di Putin, tra le voci di una condizione medica a lungo nascosta e un susseguirsi di illazioni su malattie più o meno gravi di cui sarebbe affetto il capo di stato russo, noto amante dello sport e molto attento all’alimentazione. Secondo quanto riferito da Daily Express, le guardie della residenza di Vladimir Putin sarebbero entrate nell’appartamento del leader russo dopo aver sentito un forte schianto prima di scoprire il 71enne “disteso sul pavimento accanto al letto”.
Putin sarebbe stato – secondo il tabloid – poi trasferito in una struttura medica speciale presente nell’abitazione dove era stato sottoposto a terapia intensiva, afferma la fonte. Tuttavia oggi in base ai canali ufficiali del Cremlino Putin era sul posto di lavoro dove ha incontrato il capo della Repubblica di Kabardino-Balcaria Kazbek Kokov. I due – in base ai filmati diffusi – hanno discusso dello sviluppo socioeconomico nella regione e dell’attuazione di progetti nazionali. Il capo di stato avrebbe iniziato l’incontro con una frase laconica: “cosa c’è di bello?”
Ostia, inaugurata residenza per studenti: 51 nuovi alloggiRoma, 23 ott. (askanews) – È stata inaugurata questa mattina la residenza per studenti di Ostia intitolata al “Beato Rosario Livatino”, il giudice che, a soli 38 anni, il 21 settembre 1990, venne ucciso in un attentato da parte della criminalità organizzata di stampo mafioso. Al taglio del nastro hanno partecipato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, l’assessore regionale al Lavoro, all’Università, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito, Giuseppe Schiboni e il commissario straordinario di Disco Lazio, Giorgio Ciardi. La struttura, sul Lungomare Toscanelli 200, è collocata all’interno di un immobile di proprietà dell’Inps, che lo ha dato in concessione a Disco Lazio per 25 anni, ed è suddivisa in due palazzine: la A e la B.
I posti alloggio, assegnati da DiSco Lazio, attualmente fruibili nella palazzina A, sono 51, suddivisi tra stanze singole e doppie. L’immobile, di quattro piani in totale, ha una superficie calpestabile di 1.830mq e comprende 35 camere singole (di cui 2 per diversamente abili) e 8 doppie. Tutte le stanze, eccetto 4, sono dotate di balcone. Al piano terra, di 635mq, si trovano una cucina industriale, la sala mensa, le sale studio, gli uffici e la reception. Sul terrazzo di copertura sono installati pannelli solari per la produzione di acqua calda. La residenza è dotata di un ampio spazio esterno. L’importo degli investimenti effettuati da DisCo, per rendere operativa la palazzina A, è pari a 84.700 euro che sono serviti per adeguamenti normativi e piccola manutenzione (35mila euro) e per gli arredi (49.700 euro). La ristrutturazione dell’immobile, invece, è stata totalmente a carico dell’INPS. “La nuova residenza universitaria di Ostia è un ulteriore segnale che la Regione Lazio ha voluto dare rispetto all’emergenza alloggi studenteschi. Si tratta, ovviamente, di un punto di partenza e non certo di arrivo, che testimonia però, ancora una volta, l’impegno della mia Giunta dopo anni di immobilismo e mancanza di visione e a seguito di una pesante eredità. Infatti, non esiste il vero diritto allo studio se non si garantiscono numeri adeguati di alloggi per gli studenti fuorisede. E questo tocca soprattutto le famiglie più fragili. Oggi è un primo passo per dare delle risposte concrete e per questo il mio grazie va a Disco Lazio”, ha dichiarato il presidente Rocca.
“Ostia – ha proseguito Rocca – ha delle grandi potenzialità, ma da troppo tempo i suoi cittadini si aspettano più attenzione da parte delle Amministrazioni, a partire dal collegamento con Roma fino ad arrivare ai noti problemi con la criminalità organizzata. Per questo, l’intitolazione a Rosario Livatino è una scelta importante: un martire della Giustizia che è morto per combattere la criminalità a soli 38 anni, un esempio per chi, come l’Amministrazione regionale, è impegnata in ogni forma di contrasto alla criminalità. Un grazie, quindi, va anche al presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, per la sua presenza. La volontà comune è quella di fare esprimere, al massimo, le energie sane di questo territorio”. “L’inaugurazione di oggi – ha dichiarato l’assessore Schiboni – non è un punto di arrivo ma l’ennesimo passo che, come Regione Lazio, stiamo compiendo per andare incontro alle esigenze degli studenti e delle loro famiglie. L’housing universitario è uno dei cardini su cui poggia il diritto allo studio. Garantire l’accesso agli alloggi a studenti fuori sede si traduce anche in una maggiore equità sociale. Come Regione continueremo a introdurre tutti gli strumenti necessari affinché la formazione, dalla primaria all’università, sia all’insegna dell’eccellenza e della qualità ed efficienza dei servizi”.
Per l’anno accademico 2023/2024 la Regione Lazio, con la partecipata Disco Lazio, ha previsto 793 posti alloggio in più per gli studenti universitari nel Lazio che, sommati ai precedenti, fanno un totale di 3.131, di cui 178 posti per diversamente abili. «Come da impegni assunti con le associazioni degli studenti – ha spiegato il commissario di Lazio Disco, Giorgio Ciardi – oggi abbiamo inaugurato il primo plesso della residenza, sul lungomare Toscanelli, con 51 posti che saranno messi a disposizione da subito per contrastare l’emergenza alloggiativa. Di concerto con il presidente Rocca e l’assessore Schiboni, abbiamo ritenuto di dover intitolare la residenza al giudice Livatino ucciso dalla mafia, per dare un segnale forte di legalità su un territorio come quello di Ostia che è stato oggetto di infiltrazioni della criminalità di stampo mafioso». Al termine degli interventi di ristrutturazione previsti nella palazzina B, i posti alloggio saliranno a 91.
M.O., Tajani: non cessate il fuoco ma pausa umanitaria per GazaBruxelles, 23 ott. (askanews) – Nella discussione “molto positiva” di oggi tra i ministri degli Esteri dei Ventisette, si è discusso della richiesta dell’Onu di una “pausa umanitaria” nelle operazioni militari in corso a Gaza, con la maggioranza degli Stati membri che si è detta favorevole, ma puntualizzando che deve servire a far entrare i rifornimenti a Gaza, mentre altra cosa sarebbe un cessate il fuoco, perché “una tregua non può significare che Israele rinuncia alla propria autodifesa e rinuncia a colpire a Hamas, mentre Hamas continua a lanciare razzi su Israele”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con la stampa a margine del Consiglio Affari esteri dell’Ue oggi a Lussemburgo.
Il ministro si è anche detto “ottimista” sulla possibilità di far uscire da Gaza una parte dei profughi palestinesi, e in particolare gli italiani intrappolati nella Striscia, e ha poi assicurato che “in Italia non ci sono minacce vere di attentati di terroristi” della Jihad islamica”, ma comunque bisogna continuare a vigilare, come si sta facendo con la chiusura della frontiera con la Slovenia. Quanto alle manifestazioni pro-Palestina in Europa, Tajani ha affermato che vanno autorizzate, a meno che non inneggino terrorismo e alla violenza contro gli ebrei. Durante il Consiglio, ha riferito il ministro, “ho espresso la posizione dell’Italia di ferma condanna all’aggressione di Hamas contro Israele”, e a favore del “diritto di Israele a difendersi. Ci auguriamo contemporaneamente che possano arrivare gli aiuti umanitari a Gaza attraverso il valico di Rafah. Ci potrebbero essere delle pause umanitarie nei combattimenti per permettere di far entrare i camion con viveri e medicinali a Gaza”.
“È emersa – ha continuato Tajani – una condanna totale da parte di tutti del comportamento di Hamas”, e si è parlato dei rischi di escalation “Tutti quanti dobbiamo lavorare per una de-escalation nella regione e naturalmente è importante che non venga coinvolta la popolazione civile”. Riguardo all’ipotesi che Hamas liberi una cinquantina di ostaggi con doppia nazionalità, il ministro ha osservato che “queste sono voci di stampa; non abbiamo ancora nessuna notizia precisa in merito. Noi stiamo lavorando con la nostra ambasciata a Tel Aviv e il nostro Consolato a Gerusalemme, la nostra ambasciata al Cairo e la nostra Unità di Crisi, siamo fortemente impegnati per raggiungere l’obiettivo di liberare gli ostaggi con l’interlocuzione che continuiamo ad avere con diversi paesi. Stasera parlerò anche con il ministro degli Esteri brasiliano, che presiede la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Oni. Noi siamo impegnati al 100% per la liberazione degli ostaggi, e anche per far uscire gli italiani che sono a Gaza, mi auguro il più presto possibile”.
A chi chiedeva se i ministri abbiano discusso la proposta dalla Spagna di organizzare una conferenze internazionale per cominciare a discutere di uno Stato palestinese, Tajani ha risposto: “Abbiamo parlato dell’obiettivo da raggiungere, che è quello della posizione italiana: due popoli due Stati; dare una prospettiva al popolo palestinese per far cessare la guerra. Su questo siamo tutti d’accordo. Poi ci sono state sfumature e differenze su altre questioni, ma su questo mi pare che ci sia l’unanimità tra i paesi dell’Unione europea, per lavorare anche concretamente per raggiungere questo obiettivo. Vedremo come incontrarci, come lavorare. E’ stata fatta questa proposta (spagnola, ndr), ora vedremo come realizzare nel modo migliore una unità tra tutti i paesi della Ue per poter incidere”. “Perché – ha continuato Tajani – è giusto dirlo, ma poi bisogna anche fare in modo che, attraverso una forte azione che dovrà vedere tutti, tutte le Nazioni Unite impegnate, si possa trasformare questa idea in un fatto concreto. Sapendo bene che quando si è vicini a un accordo c’è chi cerca, come sta facendo Hamas in questo momento, di mandare tutto all’aria. Perché vuole cancellare lo Stato di Israele, vuole che ci sia la guerra”.
Secondo il ministro, “Hamas ha attaccato perché c’era un dialogo in corso tra i paesi arabi, tra la Arabia Saudita, in particolare, e Israele. E questo ad Hamas non va assolutamente bene, perché essendo un organizzazione terroristica criminale vuole impedire che si raggiunga la pace in Medio Oriente. Quindi dovremmo essere molto determinati, molto forti. Hamas va sradicata dal territorio di Gaza, perché non può continuare a farsi Scudo del popolo palestinese e degli ostaggi. E’ un’organizzazione terroristica e criminale, e adesso quantomeno – ha affermato Tajani – dimostri di avere senso di umanità liberando gli ostaggi senza porre condizioni”. Sulla richiesta di pausa umanitaria, il ministro ha precisato che “non ci sono state decisioni, c’è stato un dibattito; le decisioni poi verranno credo prese dal Consiglio. Le pause umanitarie per far entrare i rifornimenti a Gaza ci vedono favorevoli. La tregua è un’altra cosa: la tregua non può significare che Israele rinuncia alla propria autodifesa e rinuncia a colpire Hamas, mentre Hamas e Hezbollah continuano a lanciare razzi su Israele”. Una vera e propria tregua, insomma, più che i civili intrappolati a Gaza “rischierebbe in questo momento di tutelare Hamas, che è una cosa ben diversa. Quindi aiutiamo il popolo palestinese facciamo arrivare il rifornimenti, ma Israele – ha sottolineato Tajani – ha diritto a difendersi, ripeto nel rispetto del diritto internazionale e nel rispetto della popolazione civile. Ma ha diritto a colpire i centri Hamas, quelli da dove partono i razzi contro Israele. Il diritto all’autodifesa è riconosciuto a livello internazionale, questo non può essere messo in discussione”. Più tardi, rispondendo ai giornalisti in spagnolo, il ministro ha ribadito: “siamo tutti favorevoli ad aiutare il popolo palestinese, che sta vivendo una situazione molto difficile, e credo che aiutare questo popolo sia importante per tutti noi. Lo faremo, apriremo il passaggio di Rafah, e li aiuteremo, anche gli italiani che vogliono lasciare Gaza. Stiamo lavorando con altri paesi per questo, e voglio essere ottimista”. Quanto al timore di attentati terroristici in Italia e nell’Ue, e ai rischi che la protesta contro l’assedio di Gaza da parte di Israele finisca per incendiare le piazze europee, Tajani si è mostrato fiducioso e rassicurante. “Qui non se ne è parlato. Io credo che – ha puntualizzato -, se si tratta di manifestazioni per la difesa del popolo palestinese senza inneggiare al terrorismo, senza inneggiare ad Hamas, sia giusto autorizzarle. Se invece si tratta di manifestazioni in cui si inneggia alla violenza, o manifestazioni contro il popolo ebraico, quelle non possono essere autorizzate. Ma se si tratta di manifestazioni per la Libertà della Palestina, per lo stato palestinese perché vietarle?”, ha chiesto. Riguardo al rischio terrorismo in Europa, ha proseguito il ministro, “delle preoccupazioni ci sono in generale. In Italia non ci sono minacce vere di attentati di terroristi; però stiamo vigilando: le forze dell’ordine e la nostra intelligence stanno lavorando per prevenire possibili atti terroristici. Non è un caso che sia stata chiusa la frontiera con la Slovenia, bloccando Schengen”; così “c’è un filtro costante, quotidiano, da parte delle forze dell’ordine per vedere chi entra nel nostro paese. Perché, come sapete, i Balcani sono un luogo dove c’è un traffico d’armi preoccupante. Quindi dobbiamo impedire assolutamente che ci siano terroristi armati che entrano in Italia. Insomma, lo Stato è vigile, il governo pone grande attenzione alla questione sicurezza”. “Anche per questo è stato deciso di aumentare gli stipendi delle forze dell’ordine attraverso il nuovo contratto. Quindi, massima allerta, ma non allarmismo. Non dobbiamo spaventare l’opinione pubblica perché non c’è un rischio attentati. Detto questo – ha concluso Tajani – bisogna vigilare.
Trentino, Fugatti: cittadini premiamo nostro lavoro in ProvinciaRoma, 23 ott. (askanews) – “Credo che i cittadini trentini abbiano apprezzato il lavoro anche difficile fatto in questi cinque anni dal sottoscritto dai suoi assessori e dai suoi consiglieri provinciali e alla fine ci abbiano premiato”. Così il presidente uscente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, parlando a RaiNews 24, dopo la certezza della rielezione sullo scranno più alto di Palazzo Trentini. “Sentivamo un certo favore sull’azione di governo di questa maggioranza provinciale, non tanto sul presidente, ma di tutta la maggioranza provinciale e questo è quello che oggi è uscito dal voto”, ha aggiunto.
Guerra in Medio Oriente, l’Onu: Gaza ha urgente bisogno di carburante e acqua potabileNew York, 23 ott. (askanews) – “Nessun carburante è entrato a Gaza nelle ultime due settimane. E senza carburante, non sarà possibile girare per Gaza con i nostri camion e distribuire assistenza o per far funzionare gli impianti di desalinizzazione dell’acqua e ottenere acqua potabile pulita o per alimentare gli ospedali e le macchine salvavita”, ha detto alla CNN Tamara Alrifai, direttrice delle relazioni esterne dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei profughi palestinesi (UNRWA), in un’intervista a CNN.
La Alrifai ha aggiunto che i convogli di aiuti umanitari che sono entrati nella Striscia di Gaza rappresentano un “rivolo” nel volume delle forniture necessarie per sostenere la popolazione civili. “Questi camion contengono in realtà solo una frazione di ciò che è necessario, considerati gli immensi bisogni umanitari”, ha continuato la rappresentante dell’Agenzia ONU. Prima dell’attacco di Hamas a Israele e la conseguente interruzione di acqua, carburante, cibo ed elettricità, la Striscia di Gaza riceveva circa 100 camion di aiuti umanitari e carburante al giorno.
Agroalimentare, Fini (Cia) a Lollobrigia: Ue non discriminiRoma, 23 ott. (askanews) – La politica di promozione Ue “deve continuare a essere inclusiva e a sostenere in modo equo e proporzionato tutti i comparti dell’agroalimentare, rifiutando atteggiamenti discriminatori che rischiano di penalizzare e stigmatizzare determinati prodotti, senza peraltro considerare le quantità consumate e le modalità di consumo”. È la posizione del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Cristiano Fini che, in una lettera inviata al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, esprime grande preoccupazione per la votazione del 25 ottobre a Bruxelles sulla proposta della Commissione europea relativa al programma di promozione 2024, in cui viene reintrodotta una formulazione discriminante nei confronti delle carni rosse e lavorate e delle bevande alcoliche.
Come già accaduto in passato, infatti, nell’ambito dei criteri per la valutazione dei progetti di promozione, è stato inserito nella bozza del programma di lavoro annuale 2024 per le proposte destinate al mercato interno “l’allineamento con gli obiettivi del Piano europeo per la lotta contro il cancro, in particolare incoraggiando a una dieta maggiormente a base vegetale, con meno carne rossa e lavorata e altri alimenti legati al rischio, ad esempio le bevande alcoliche”. Ma questa formula, scrive Fini, “rappresenta una penalizzazione diretta nei confronti di tali settori che, pertanto, sarebbero di fatto esclusi dal budget dedicato all’interno dei programmi di promozione finanziati”. Ecco perché, in occasione della riunione del Comitato OCM del 25 ottobre, il presidente di Cia chiede al ministro Lollobrigida che “il voto della delegazione italiana tenga conto di quanto rappresentato” e “del pericolo, in caso di esito favorevole alla proposta della Commissione, di creare condizioni di squilibrio all’interno del settore e di mettere in difficoltà interi comparti dell’agroalimentare, quali quelli delle carni rosse e lavorate e delle bevande alcoliche come il vino, considerati un simbolo d’eccellenza, qualità e tradizioni della filiera agroalimentare Made in Italy”.
Signorvino: nell’ultimo anno 1 bottiglia di vino su 3 venduta è “bolla”Milano, 23 ott. (askanews) – Tra novembre 2022 e il 10 ottobre di quest’anno, una bottiglia di vino su tre acquistata dal consumatore italiano sui canali retail e ecommerce di Signorvino è una “bollicina”. In totale, nelle enoteche e wine shop del Gruppo, ne sono state vendute oltre 400mila, il 37% delle quali Metodo Classico e il 63% Charmat. La Denominazione che a valore più rappresenta la categoria è la Franciacorta, seguita dal Prosecco (prima Denominazione a quantità) e immediatamente dopo dallo Champagne. Seguono, un po’ a distanza, Trento Doc, Alta Langa e altri Metodo Classico. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio Signorvino 2023, in cui si sottolinea che nell’anno preso in esame, lo Champagne si dimostra sempre più apprezzato dal consumatore italiano e grazie alla spinta dei suoi prodotti di fascia alta, si è registrato un incremento medio a valore del 27% della categoria “bollicine”.
I dati, diffusi dall’Osservatorio alla vigilia dello “Champagne Day” che si festeggia il quarto venerdì di ottobre di ogni anno (quest’anno il 27), evidenziano inoltre che lo Champagne più richiesto è il Blanc de Blancs (prodotti da sole uve bianche, soprattutto Chardonnay, ndr), sebbene l’analisi per specifico prodotto rivela che le referenze più vendute sono i Vintage delle grandi Maison. Se si concentra l’attenzione solo sui “clienti fedeltà” del “Signorvino Club”, si osserva che lo Champagne si piazza in seconda posizione della categoria “bollicine”, preceduto dal Franciacorta, che rimane la Denominazione preferita dai clienti “loyalty”, mentre il Trento Doc si aggiudica la medaglia di bronzo. Si registra inoltre una leggera preferenza della “Gen Z” (fascia 18-26 anni) nell’optare per le bollicine francesi rispetto a quelle nostrane (soprattutto Brut e Extra Brut), mentre i “Millennials”, prediligono il Franciacorta fino ad un 15% in più rispetto allo Champagne.
Signorvino, la catena di enoteche fondata nel 2012 da Sandro Veronesi (Gruppo Calzedonia), conta una trentina di punti vendita e un canale e-commerce attivo in Italia. Tra novembre e dicembre, Signorvino sbarcherà per la prima volta all’estero, a Praga e a Parigi. “All’estero avremo un assortimento di vini sempre più grande” ha spiegato l’Ad Federico Veronesi, precisando che “a Parigi, per esempio, proporremo un’ampia scelta di Champagne mantenendo forte la nostra identità e il nostro obiettivo principale cioè la valorizzazione dei prodotti e dei fornitori italiani”.
Lollobrigida: granchio blu, in arrivo 2,9 mln ristori per aziendeRoma, 23 ott. (askanews) – Dopo il via libera ottenuto dall’Europa, “ho firmato il decreto da 2,9 milioni di euro che autorizza la spesa, a carico del Masaf, per le circa 3mila aziende che hanno provveduto alla cattura e allo smaltimento” del granchio blu. Ed è in arrivo “un ulteriore stanziamento da dieci milioni” di euro. Ad annunciarlo, in una nota, è il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che commenta: “continua il nostro lavoro in sostegno delle aziende che sono intervenute per contenere le fluttuazioni di abbondanza del granchio blu registrate questa estate in Italia”.
Nel dm di attuazione dell’articolo 10 del decreto-legge del 10 agosto 2023, non è stata prevista una specifica indicazione delle aree geografiche interessate. “Le imprese di tutto il territorio nazionale potranno richiedere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di attrezzi da pesca e di trasporto, rispettivamente nella misura dell’80 e del 100% dei costi che vanno dal 1° agosto al 31 ottobre 2023”, spiega il ministro. Non sono stati previsti importi forfettari e non riscontrati da fatture in quanto, si legge nel testo firmato da Lollobrigida, si sarebbe creato una forma di indennizzo e non di rimborso spese. Le aziende potranno presentare un’unica domanda attraverso una piattaforma online dedicata, già utilizzata per la gestione dei contributi Covid. Infine, sarà data priorità alle richieste presentate dai Consorzi e in caso di risorse ancora disponibili, saranno assegnate proporzionalmente alle domande presentate dalle singole imprese della pesca e dell’acquacoltura.
“Allo stesso tempo – aggiunge Lollobrigida – abbiamo previsto un ulteriore intervento da dieci milioni di euro per sostenere la ripresa del settore della pesca e dell’acquacoltura per la semina, il ripopolamento e l’acquisto di strutture fisse per proteggere gli allevamenti di vongole e novellame di sogliola e cozze. Un provvedimento che abbiamo inviato in Conferenza Stato-Regioni”. “Auspico che la discussione sia celere per dare risposte al comparto che il Governo Meloni è determinato a sostenere, lavorando sempre in stretta collaborazione con le associazioni e le imprese”, conclude il ministro Lollobrigida.
Manovra, Bombardieri a Sbarra: la mobilitazione serve adessoRoma, 23 ott. (askanews) – “Volevo comunicarti che, per quello che riguarda la nostra Organizzazione, valutiamo necessario sostenere le proposte delle piattaforme unitarie prima che si arrivi al testo definitivo. Potrebbe essere troppo tardi aspettare la fine dell’iter parlamentare, anche in considerazione del fatto che il Governo sembra non voler presentare emendamenti al testo”. A metterlo nero su bianco è il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in una lettera inviata al segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in merito alle valutazioni sulla manovra economica varata dal Governo e alla conseguente proposta di mobilitazione.
“Tutto vediamo in questa manovra – è la sintesi di Bombardieri – tranne che un respiro sociale”. Poi il lungo elenco degli aspetti negativi della manovra: “abbiamo notato anche noi che ci sono interventi richiesti nei mesi passati: sul cuneo fiscale abbiamo proclamato due scioperi generali con due governi diversi. Anche sulle cifre per gli aumenti contrattuali del pubblico impiego, c’è una prima risposta, lontana però dalla necessità di recuperare il reale potere d’acquisto perso dai salari e persino, come ammesso dallo stesso ministro, dai valori Ipca che per noi sono un punto di riferimento nel rinnovo dei contratti”. E ancora: “rimangono senza risposte alcuni temi per noi fondamentali. Sul lavoro, non ci sono risposte sulla precarietà e, cosa ancora più grave, sulla sicurezza sul lavoro, dopo alcuni incontri con il Governo, a questo punto probabilmente fatti solo per prendere tempo, non c’è nessuna misura di quelle da noi richieste”. Sul fisco, poi, “non esiste nessun richiamo alla necessaria lotta all’evasione fiscale, storica battaglia delle organizzazioni sindacali confederali”, aggiunge Bombardieri. “Sulla previdenza, registriamo la negazione delle proposte unitarie presentate al Governo: in particolare, si va in pensione più tardi, non ci sono risposte per la pensione di garanzia per i giovani, vengono negati due obiettivi raggiunti negli anni passati dalle organizzazioni confederali, Ape Social e Opzione Donna. Senza allargare l’analisi, questi temi sono per noi più che sufficienti per continuare la nostra mobilitazione con ore di sciopero e per lavorare prima della fine dell’iter che approva la manovra, per modificarla”.
Quanto alla proposta di definizione di un perimetro comune per un patto sociale, “voglio condividere con te alcune riflessioni. Costruire un nuovo perimetro, significa non rivendicare le richieste contenute nelle nostre piattaforme unitarie? E questo patto con chi lo dovrei sottoscrivere? Con il Governo che negli ultimi incontri, manovra e rinnovo Ccnl pubblico impiego, ha dedicato alle nostre richieste 4 e 5 minuti? Con le associazioni datoriali che non incontriamo da moltissimo tempo? E con quali altre organizzazioni sindacali?”. E, infine, l’annuncio sulla strada scelta dalla Uil: “Avremo sicuramente modo e tempo di approfondire questi temi quando tu vorrai, nel frattempo noi andiamo avanti seguendo le indicazioni che arrivano dalle mobilitazioni della nostra Organizzazione. Magari ci incontreremo alla fine del percorso di approvazione del testo definitivo”.
Al via World Cheese Award in Norvegia: si sfidano 4.504 formaggiRoma, 23 ott. (askanews) – Al via questa settimana la 34esima edizione del World Cheese Awards 2023/2024, che si svolgerà a Trondheim, sui fiordi norvegesi, da venerdì 26 a sabato 27 ottobre 2023: 260 giurati di una quarantina di paesi del mondo valuteranno 4504 iscritti a quello che è il più grande concorso al mondo di formaggi.
Dapprima i giurati individueranno tra i vari formaggi gli ori, gli argenti e i bronzi. Quindi i Supergold (il migliore tra gli ori del tavolo) e, infine, il vincitore assoluto. Lo scorso anno, in Galles, dei 98 Super Gold assegnati da questo mondiale ben due furono per la Nazionale italiana formaggi (Caciocavallo Silano DOP e Stracciatella affumicata del Caseificio Artigiana – D’Ambruoso Francesco), gruppo premiato con 16 medaglie in tutto, e due per la Nazionale del Parmigiano Reggiano (Centro Rubbianino e Gavasseto Roncadella), che ha incassato complessivamente 92 premi. Quest’anno per sfondare il muso del 50esimo riconoscimento internazionale, la Nazionale italiana formaggi ha portato una squadra di tutto rispetto: da un Grana Padano di 40 mesi allo Scamorzone Stagionato, dal Pecorino Romano Dop al Brenta, dall’Asiago al furmain di un tempo il “Nostrano” d’Appennino, dalla Burrata alla Gorgonzola Dop.
Nelle varie edizioni spagnole, inglesi e italiane del concorso sono già andate a premio eccellenze della tradizione lattiero casearia Italiana: la Fontina, lo Squacquerone, la Treccia, il Cremino, la Ricotta e molti altri. Sono inoltre 98 i caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano, forte di 534 riconoscimenti internazionali in 22 anni di attività.