Nordcorea: Kim-Putin “relazioni invincibili di compagni d’armi”Milano, 23 ott. (askanews) – Sulla rivista illustrata ufficiale della Corea del Nord è stato pubblicato uno speciale dedicato al viaggio di Kim Jong-un in Russia e sull’incontro con Vladimir Putin lo scorso settembre. “I tradizionali rapporti di amicizia – si legge nello speciale in inglese – tra la Corea del Nord e la Federazione Russa, che si sono consolidati nelle prove della storia, di generazione in generazione e di secolo in secolo, si stanno sviluppando ulteriormente negli relazioni invincibili di compagni d’armi e nell’eterna strategia strategica delle relazioni sullo sfondo della profonda amicizia e la speciale fratellanza tra i compagni Kim Jong Un e Putin”.
In base al testo “quando Kim Jong Un è arrivato, Vladimir Vladimirovich Putin lo ha accolto calorosamente”. E poi a conclusione delle 78 pagine di speciale si aggiunge: “La visita ufficiale di Kim Jong Un nella Federazione Russa resterà a lungo nella storia come l’occasione per consolidare ulteriormente i tradizionali legami di buon vicinato e la cooperazione tra la RPDC e la Russia basata sull’amicizia fraterna e l’unità militante e per aprire un nuovo capitolo. dello sviluppo delle relazioni bilaterali”. Tra le molte foto pubblicate, alcune riguardano il pranzo offerto da “Sergei Shoigu, ministro della Difesa della Federazione Russa, durante la visita di Kim Jong Un alla flotta del Pacifico. Durante il pranzo, il ministro della Difesa russo ha accolto ancora una volta calorosamente lo stimato compagno Kim Jong Un che ha visitato la Federazione Russa e la flotta del Pacifico, esprimendo la sua volontà di approfondire ulteriormente l’amicizia e la cooperazione tra i ministeri della difesa dei due paesi”.
Il pranzo si è svolto in un clima fraterno e amichevole, dice la rivista. Kim Jong Un ha ricevuto un regalo da Sergei Shoigu, aggiunge. “Al termine del pranzo ha avuto un colloquio con Sergei Shoigu. Esprimendo il piacere di incontrare nuovamente il Ministro della Difesa russo, ha parlato molto bene dello sviluppo, della modernità e dell’eroismo delle forze armate russe che difendono in modo affidabile il diritto indipendente e gli interessi di sviluppo del Paese”. Ricordando che Kim Jong Un gli ha offerto “un’ospitalità speciale” durante la sua visita a Pyongyang, “Shoigu ha espresso i suoi ringraziamenti a Kim Jong Un per aver visitato la Federazione Russa per incoraggiare il personale di servizio e popolo russo che ha realizzato la sua causa di giustizia. Kim Jong Un ha condiviso opinioni sulla situazione militare e politica regionale e internazionale con Sergei Shoigu e ha scambiato opinioni costruttive sulle questioni pratiche che sorgono nell’ulteriore rafforzamento del coordinamento strategico e tattico, della cooperazione e dello scambio reciproco tra le forze armate dei due paesi e nei settori della difesa e della sicurezza nazionale”.
Il CAI Bolzano presenta la mostra “Walter Bonatti. Stati di grazia”Roma, 23 ott. (askanews) – Il CAI (Club Alpino Italiano) Bolzano presenta la mostra prodotta dal Museo Nazionale della Montagna di Torino: “Walter Bonatti. Stati di grazia – Un’avventura ai confini dell’uomo”, a cura di Roberto Mantovani e Angelo Ponta, che verrà inaugurata l’8 novembre alla Galleria Civica di Bolzano, in piazza Domenicani, alle 18.
La mostra è la seconda tappa di questo importante progetto che, dopo essere stato esposto al Museo Nazionale della Montagna di Torino nel 2021, vuole rendere omaggio e far conoscere quanto più possibile la figura di Bonatti con fotografie e oggetti che mettano in evidenza quanto le sue avventure siano state senza confini. Bonatti, alpinista ed espolatore, infatti ha saputo andare alla scoperta non solo della montagna e del mondo, ma soprattutto di se stesso, attirato dal senso di avventura e dai viaggi nell’ignoto che portano a confrontarsi con il sé. Un percorso immersivo che porta il visitatore a conoscere il protagonista e la sua storia attraverso oggetti diventati iconici, come l’attrezzatura alpinistica dei primi anni di attività; alcuni dei machete usati nel corso delle avventure nella giungla e nelle foreste; lettere e pagine tratti dai diari e dai quaderni.
Dei veri e propri ambienti “bonattiani” dove ci si può immergere con tutti i sensi: la montagna è ovviamente la protagonista della prima sezione, con una grande installazione multimediale dedicata al Grand Capucin e basata sulle riprese appositamente realizzate con il drone dal Soccorso Alpino Piemontese e Valdostano lungo il tracciato della via Bonatti-Ghigo del 1951. Ghiacci, foreste e vulcani rivivono in tre sale che restituiscono le suggestioni di quegli ambienti. Non mancano contenuti audio e video, per rivivere con gli occhi e la voce di Bonatti alcuni suoi viaggi e interviste. “Sarebbe stato facile riempire le sale dell’esposizione facendo sfoggio della dovizia di documenti, scatti fotografici e materiali che Bonatti ha conservato. Certo, molto è stato messo in mostra. Ma non volevamo che tutto si esaurisse in un’esibizione di oggetti e di immagini, o nel ritratto di un campione del passato – raccontano i curatori – Perché l’interesse e l’affetto che ancora oggi circondano Walter non si spiegano solo con il valore delle scalate, il suo talento di reporter o il fascino dei suoi viaggi esplorativi: la sua lunga ricerca tocca corde profonde, le sue emozioni ci riguardano ancora, ed è attraverso queste che possiamo rileggerne l’esperienza”.
Walter Bonatti, nato come alpinista, giunge negli anni Sessanta all’esplorazione del mondo e per oltre trent’anni è stato il protagonista di straordinarie avventure sulle pareti più difficili delle Alpi, nei fiordi patagonici, nei deserti e nelle giungle, tra i ghiacci e nei vulcani; viaggi sempre contraddistinti dalla genuinità che ha perseguito per tutta la vita rinunciando alle innovazioni tecniche o accostandosi senza armi agli animali “feroci”, vivendo esperienze di vita quotidiana con le popolazioni indigene che ha incontrato e cercando sempre di stabilire con la natura un rapporto profondo. La realizzazione della mostra è stata possibile grazie al lungo lavoro di riordino, studio, catalogazione e digitalizzazione dei materiali dell’Archivio Bonatti, donato al Museo Nazionale della Montagna di Torino dalla famiglia Vicario, erede dell’alpinista-esploratore, all’inizio di agosto del 2016, un lavoro sostenuto da Club Alpino Italiano, Regione Piemonte, Fondazione CRT, FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale.
Maurizio Veronese, Presidente del CAI di Bolzano e referente per le attività culturali dell’associazione conclude: “Abbiamo fortemente voluto portare a Bolzano la Mostra ‘Stati di grazia’ affinché i nostri soci, ma non solo, anche coloro che amano la montagna e le sue imprese potessero incontrare Walter Bonatti alpinista, esploratore, ma soprattutto uomo che alla montagna ed all’avventura ha dedicato tutta la sua vita. Soprannominato «il re delle Alpi», è stato una delle figure più eminenti dell’alpinismo mondiale. Oltre che alpinista e guida alpina, fu autore di libri e numerosi reportage nelle regioni più impervie del mondo, molti dei quali come inviato esploratore del settimanale Epoca. Ci auguriamo che ci sia un grande afflusso di persone interessate ad approfondire sempre più la figura di Bonatti e le sue svariate ed importanti imprese”. Daniela Berta, Direttore del Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino: “Siamo riconoscenti al CAI Bolzano per la possibilità di ampliare il pubblico di questo importante progetto che ha coronato il pluriennale lavoro condotto dal nostro museo intorno alla figura di Walter Bonatti, per valorizzare la quale abbiamo anche realizzato quest’anno una esposizione permanente in sede. L’Archivio è un cantiere sempre aperto che dà vita a molteplici iniziative per condividere gli ‘stati di grazia’ di Bonatti e la sua straordinariamente feconda, ampia e attuale eredità culturale”. A corollario della mostra ci saranno degli eventi serali e, dal 29 novembre, si affiancherà u’altra esposizione, “Senza posa. Italia K2 di Mario Fantin. Racconto di un’impresa”, che sarà ospitata dal Museo Civico di Bolzano, in via Cassa di Risparmio 14. La mostra racconta il lavoro del cineasta che documentò la spedizione italiana del 1954, che riuscì per la prima volta a salire la seconda montagna del mondo. Guidata da Ardito Desio, con la partecipazione di forti alpinisti italiani (tra cui anche il bolzanino Erich Abram, a cui è dedicata una sezione della mostra e che sarà il protagonista del secondo evento serale), la spedizione doveva e riuscì a dimostrare al mondo che l’Italia era in grado di compiere un’impresa così difficile. Il 16 novembre al Teatro Spazio Costellazione, in via Claudia Augusta 111, alle ore 20.30 verrà proiettato il film: “Fratelli si diventa. Omaggio a Walter Bonatti, l’uomo del Monte Bianco” regia di Alessandro Filippini e Fredo Valla. Il 24 novembre al Teatro San Giacomo, in via Maso Hilber, alle ore 20.30 andrà in scena lo spettacolo “Walter Bonatti – Sognare ancora. Canti, parole e musica per un mito del’900”, con la regia di Angelo Ponta. Il primo dicembre al Teatro Spazio Costellazione, in via Claudia Augusta 111, alle ore 20.30 si terrà la proiezione del film dedicato a Erich Abram, celebre alpinista che nel dopoguerra scalò tutte le vie più difficili delle Dolomiti e che nel 1954 partecipò alla spedizione del K2 insieme a Walter Bonatti. Con la partecipazione della consorte Carla Abram e di Augusto Golin.
Provinciali, Fugatti in testa a Trento a metà scrutinio con il 51%Milano, 23 ott. (askanews) – Quando sono state scrutinate 263 sezioni su 527, il presidente uscente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti (centrodestra), è in testa con il 51,07% dei voti alle elezioni provinciali. Secondo e in calo rispetto all’inizio dello spoglio è Francesco Valduga (Pd, Azione, Iv, Campo Base, Casa Autonomia, Avs e Fascegn) con il 38,15%. Il terzo classificato, Filippo Degasperi, è sceso al 3,8% mentre gli altri candidati hanno finora ottenuto percentuali inferiori.
Per quanto riguarda le liste il Pd è al primo posto con il 15,88%, seguito dalla Lega con il 13,03%, Fdi al 12,21%, Noi Trentino per Fugatti 10,41%, Campobase 8,3%, Partito autonomista trentino tirolese 7,68%, La Civica 4,55%, Casa autonomia 4,35%, Avs 3,22%, Fascegn 2,68%, Onda 2,28%, Fassa 2,26%, Democrazia sovrana popolare 2,24%, Fi 1,93%, M5s 1,89%, Azione 1,42%, Iv 1,22%, Alternativa popolare 1,05% seguita da altre liste sotto l’1%.
Provinciali,Fugatti in testa a Trento a metà scrutinio con 51%Milano, 23 ott. (askanews) – Quando sono state scrutinate 263 sezioni su 527, il presidente uscente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti (centrodestra), è in testa con il 51,07% dei voti alle elezioni provinciali. Secondo e in calo rispetto all’inizio dello spoglio è Francesco Valduga (Pd, Azione, Iv, Campo Base, Casa Autonomia, Avs e Fascegn) con il 38,15%. Il terzo classificato, Filippo Degasperi, è sceso al 3,8% mentre gli altri candidati hanno finora ottenuto percentuali inferiori.
Per quanto riguarda le liste il Pd è al primo posto con il 15,88%, seguito dalla Lega con il 13,03%, Fdi al 12,21%, Noi Trentino per Fugatti 10,41%, Campobase 8,3%, Partito autonomista trentino tirolese 7,68%, La Civica 4,55%, Casa autonomia 4,35%, Avs 3,22%, Fascegn 2,68%, Onda 2,28%, Fassa 2,26%, Democrazia sovrana popolare 2,24%, Fi 1,93%, M5s 1,89%, Azione 1,42%, Iv 1,22%, Alternativa popolare 1,05% seguita da altre liste sotto l’1%.
Ice Memory sul Monte Rosa: salva memoria ghiacciaio Colle del LysRoma, 23 ott. (askanews) – Operando per dieci giorni a 4.155 metri di quota, un team di scienziati italiani ha portato a termine con successo una missione per estrarre due campioni profondi oltre 100 metri dal ghiacciaio del Colle del Lys, sul massiccio del Monte Rosa.
La missione si è svolta nell’ambito del progetto internazionale Ice-Memory ed è stata coordinata dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp), in collaborazione con Università Ca’ Foscari Venezia, Istituto di fisiologia clinica del Cnr, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Fondazione Montagna Sicura, Comune di Gressoney-La-Trinité, il Forte di Bard e le stazioni di soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia e Alagna. Le attività sul Colle del Lys – informa una nita – si inseriscono nel contesto delle spedizioni per lo studio e la conservazione dei ghiacciai italiani finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Fondazione Ice Memory. Una delle due “carote di ghiaccio” estratte dai ricercatori sarà analizzata nei laboratori dell’Università Ca’ Foscari Venezia, l’altra sarà destinata alla ‘banca dei ghiacci’ che la Fondazione Ice Memory realizzerà in Antartide, presso la base italo-francese di Concordia. Qui le future generazioni di scienziati potranno studiare la memoria climatica e ambientale del Monte Rosa, anche quando il ghiacciaio del Colle del Lys sarà estinto a causa del cambiamento climatico. Il successo sul Colle del Lys completa uno sforzo logistico e scientifico iniziato nel 2021 con l’estrazione di altre due carote di ghiaccio dal Colle Gnifetti, capaci di raccontare 10mila anni di storia ambientale della regione.
“I ghiacciai alpini sono ‘a rischio estinzione’ e ne siamo consapevoli. Vogliamo recuperare e preservare, per le future generazioni di scienziati, questi straordinari archivi del clima del nostro Pianeta prima che tutte le informazioni che contengono vadano completamente perdute”, spiega Carlo Barbante, paleoclimatologo, direttore del Cnr-Isp, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e vicepresidente della Ice Memory Foundation. Il team di ricerca di nove scienziati provenienti dal Cnr-Isp e Cnr e dall’Università Ca’ Foscari Venezia ha raggiunto il punto scelto per la perforazione lo scorso 9 ottobre, installando il campo remoto e il sistema di carotaggio. Le operazioni hanno richiesto un’intensa settimana di lavoro a temperature di alcuni gradi sottozero (fino a -10°C). “La perforazione è andata molto bene: siamo riusciti a lavorare in modo veloce e a estrarre due carote di ghiaccio fino al bedrock, ovvero la superficie rocciosa che si trova sotto al ghiacciaio” afferma Jacopo Gabrieli, coordinatore di questa spedizione e glaciologo del Cnr-Isp. “Le maggiori difficoltà hanno riguardato i primi 10 metri del carotaggio: una parte definita ‘firn’, ovvero uno strato di transizione tra neve e ghiaccio. In questi primi 10-15 metri abbiamo trovato parecchia acqua liquida, che si è infiltrata nei primi strati e ha reso più difficile operare con il carotiere. Questo ci porta a dire che, anche a queste quote, i cambiamenti climatici agiscono pesantemente sulla fusione dei nostri ghiacciai”.
Il ghiacciaio del Colle del Lys rappresenta uno straordinario libro da esplorare per conoscere nel dettaglio e ad altissima risoluzione l’evoluzione del clima negli ultimi 150-200 anni. Il sito è stato selezionato dopo accurati rilievi radar operati grazie alla collaborazione con Stefano Urbini, ricercatore Ingv. La missione ha offerto anche una preziosa opportunità di ricerca sui parametri fisiologici del personale impegnato in quota. Lorenza Pratali e Simona Mrakic Sposta, ricercatrici dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr, hanno raccolto parametri fisiologici e misurato alcuni biomarkers per monitorare i ricercatori e valutare la presenza di male acuto di alta quota. La spedizione nel suo complesso ha richiesto mesi di preparazione ed è stata possibile grazie al supporto logistico e operativo di Fondazione Montagna Sicura della Valle d’Aosta, delle stazioni di soccorso alpino della Guardia di Finanza di Alagna e di Cervinia e Forte di Bard. La Fondazione Didier et Martine Primat, tra i donatori principali della Fondazione Ice Memory, commenta: “Di fronte al triste dato della scomparsa dei ghiacciai, la Fondazione Didier & Martine Primat sostiene dal 2018 la Ice Memory Foundation. Infatti, la sfida di salvaguardare i dati degli ambienti passati è cruciale per i decisori di domani, affinché possano agire positivamente per il clima. Questa operazione al Colle del Lys ci permetterà di trasmettere la memoria dei nostri ambienti alpini agli scienziati e alle generazioni future”.
Il progetto Ice Memory, riconosciuto dall’Unesco e coordinato dalla Ice Memory Foundation, è frutto di una collaborazione internazionale che vede l’Italia tra i capofila tramite il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Università Ca’ Foscari Venezia e alla quale partecipano l’Università Grenoble Alpes, Istituto Nazionale di Ricerca Francese per lo Sviluppo Sostenibile – IRD, il Cnrs, l’Istituto polare francese e l’Istituto Paul Scherrer in Svizzera, insieme al Programma nazionale per le ricerche in Antartide (Pnra), per quanto riguarda l’attività presso la stazione Concordia. (Foto: Riccardo Selvatico)
Borrell: odesso l’ingresso di aiuti a Gaza è la cosa più importanteBruxelles, 23 ott. (askanews) – In questo momento, “la cosa più importante è chiedere che il sostegno umanitario arrivi a Gaza. Al Cairo”, durante il vertice di sabato scorso, “il Segretario Generale delle Nazioni Unite” António Guterres “ha lanciato un appello drammatico affinché questi aiuti umanitari possano entrare” nella Striscia di Gaza. Sabato, “il primo giorno, sono potuti entrare 20 camion, venti. Ieri erano circa 20 in più. Ma in tempi normali, senza la guerra, ogni giorno entravano a Gaza 100 camion. Quindi è chiaro che 20 non sono sufficienti”.
Lo ha sottolineato l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, Josep Borrell, parlando alla stampa al suo arrivo al Consiglio Affari esteri che si tiene oggi a Lussemburgo. “Abbiamo invitato a partecipare al Consiglio il mio collega, il commissario responsabile per gli Aiuti umanitari e la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, che ci informerà” sulla situazione. “Ho parlato con lui e mi ha spiegato – ha riferito Borrell – che è importante aumentare il sostegno umanitario”, e in particolare “avere carburante per far funzionare le centrali elettriche e le centrali di desalinizzazione. Altrimenti non c’è acqua, né elettricità. Senza acqua ed elettricità, gli ospedali riescono a malapena a funzionare. È importante portare più sostegno, più velocemente e soprattutto far entrare le cose fondamentali che permettono il ripristino delle forniture di acqua ed elettricità”.“Noi, la Commissione e l’Unione europea – ha ricordato -, abbiamo aumentato il nostro sostegno, ma ci sono code e code di camion in attesa di entrare. Devono entrare e devono portare le cose di cui hanno estremo bisogno”.
“Si discuterà anche – ha continuato l’Alto Rappresentante -dell’appello delle Nazioni Unite per una pausa umanitaria, anch’essa necessaria, anche per la restituzione degli ostaggi. Gli attacchi missilistici e di razzi di Hamas da Gaza devono finire. Gli ostaggi, le persone rapite, ovviamente devono essere liberate. Questo fa parte di qualsiasi passo verso la de-escalation; e dobbiamo iniziare a pensare a come rilanciare il processo politico”, anche se, ha insistito, “la priorità in questo momento è far arrivare il sostegno umanitario a Gaza”.“Il processo di pace – ha rilevato Borrell – è stato dimenticato per troppo tempo. Le grandi potenze si sono dimenticate della questione palestinese pensando che sarebbe stata risolta da sola o che non avesse importanza. Invece è importante, dobbiamo continuare a lavorare su questo”.
Rispondendo a una domanda su chi sia il principale ostacolo all’ingresso degli aiuti a Gaza, se sia l’Egitto o Israele, l’Alto Rappresentante ha poi notato che “in questo momento l’Egitto è pronto a far entrare tutti i camion in coda. Non voglio dare la colpa a nessuno, ma il fatto è che non entrano”, ha osservato, indicando implicitamente la responsabilità di Israele.“Ovviamente – ha ribadito l’Alto Rappresentante – discuteremo della richiesta di una pausa umanitaria. Al Cairo se ne è parlato molto e lo ha chiesto con forza il Segretario generale delle Nazioni Unite. Sono sicuro che sarà sul tavolo dei leader nella prossima riunione” del Consiglio europeo. “Come non discuterne? Certamente lo faremo”, anche se “non posso anticipare l’esito dell’incontro”.
“Personalmente – ha sottolineato ancora Borrell -, penso che la pausa umanitaria sia necessaria per consentire al sostegno umanitario di entrare a Gaza e di essere distribuito. Penso alla metà della popolazione di Gaza che ha abbandonato le proprie case”.A una domanda sul rischio che l’Ue possa essere accusata dal Sud del mondo di usare due pesi e due misure, per il modo in cui ha reagito all’aggressione russa all’Ucraina, da un lato, e all’assedio di Gaza da parte di Israele, dall’altro, Borrell ha replicato: “La guerra ucraina e questa guerra hanno cause e conseguenze diverse, ma entrambe stanno provocando onde d’urto in tutto il mondo. La Russia sta sicuramente approfittando di questa situazione. La questione dei due pesi e due misure, che esisteva già prima della guerra a Gaza, ora si ripropone. Dobbiamo essere molto attenti per mostrare la stessa preoccupazione per ogni civile ucciso, la stessa preoccupazione”.“Abbiamo mostrato il nostro forte sostegno a Israele, perché sta subendo uno dei più grandi attacchi contro il popolo ebraico, e questo deve essere fortemente condannato, e lo facciamo. Ma dobbiamo guardare anche ai palestinesi innocenti che vengono uccisi. Anche loro sono vittime di Hamas. Dobbiamo mostrare esattamente le stesse preoccupazioni – ha ripetuto l’Alto Rappresentante – per ogni civile ucciso”.
Il 24/10 Mortadella day, si festeggia al Mercato Centrale di RomaRoma, 23 ott. (askanews) – La sostenibilità in cucina è il tema dell’XI edizione del Mortadella Day, che si terrà il 24 ottobre al Mercato Centrale di Roma. Un evento nato per celebrare l’anniversario del 1661, quando il Cardinal Farnese emise il Bando con cui si stabilivano le regole per la produzione della Mortadella, vero e proprio antesignano dell’attuale Disciplinare di produzione della Mortadella Bologna IGP.
Il tema di questa edizione sarà la sostenibilità in cucina: per questo tre chef proporranno ricette anti-spreco con ingredienti di recupero o desueti. Sul palco Marco Martini, il giovane chef, tre volte stella Michelin e titolare del ristorante romano che porta il suo nome, Horohiko Shoda, noto al grande pubblico come “Chef Hiro”, chef di origine giapponese e Max Mariola, lo chef romano diventato celebre su YouTube. Inoltre, le 14 botteghe artigiane del Mercato Centrale proporranno per tutto il giorno la loro originale ricetta a base di Mortadella Bologna IGP.
IA, A.Fontana: grande opportunità, ma servono regole chiare e certeMilano, 23 ott. (askanews) – “L’intelligenza artificiale ci proietta verso il futuro ma, di fatto, è un tema che già riguarda il nostro presente. Penso innanzitutto alle implicazioni ‘amministrative’ che riguardano il trattamento dei dati personali e la privacy, temi di cui spesso si parla ma per i quali non sono ancora state scritte regole chiare e certe”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aprendo i lavori al Pirellone degli ‘Stati Generali dell’intelligenza artificiale’ organizzati dall’Associazione Imprenditori Nord Milano.
“Indubbiamente – ha proseguito – l’intelligenza artificiale può offrire opportunità utili in diversi settori. Penso, ad esempio, a come anche noi in Regione stiamo guardando a queste opportunità in materia di gestione e classificazione dei dati sanitari. Lo stesso discorso può valere, poi, per la sicurezza: anche in questo caso, mettere a disposizione un sistema di dati da condividere tra tutte le Forze dell’ordine, può aiutare a definire azioni di prevenzione e controllo del territorio”. “L’appuntamento di oggi, dunque – ha concluso il presidente Fontana – è una grande opportunità per condividere idee e proposte, ma soprattutto per iniziare a definire il perimetro entro il quale utilizzare questa nuova tecnologia dalle grandi potenzialità in parte ancora inespresse”.
In Argentina a sorpresa Massa distanzia Milei, ora il ballottaggioRoma, 23 ott. (askanews) – Il ministro dell’Economia argentino, il peronista Sergio Massa, ha ribaltato le previsioni piazzandosi primo con buono scarto al primo turno delle presidenziali. Il ministro peronista ha ottenuto il 36% dei voti contro il 30% del favorito della vigilia, il candidato di estrema destra Javier Milei. Tutto rinviato quindi al 19 novembre per il voto di ballottaggio quando saranno decisivi gli elettori che a questo primo turno hanno optato per Patricia Bullrich, esponente della destra tradizionale che ha avuto il che il 23,8% dei voti.
Milei era favorito dai sondaggi. Anarco-liberista, per tutta la campagna elettorale aveva cavalcato la protesta popolare scatenata dalla grave situazione economica del paese, con l’inflazione che si avvicina al 140%. Massa, che ha guidato l’economia sembrava condannato a un pesante ridimensionamento. Secondo i media locali, le elezioni di domenica hanno visto un’affluenza alle urne del 74%. L’Argentina ha assistito a un aumento del sostegno nei confronti del politico di estrema destra, che ha promesso di abolire la banca centrale e sostituire il peso argentino con il dollaro statunitense.
Oltre a promettere un cambiamento nelle politiche economiche, Milei ha condotto una campagna per ridurre gli uffici governativi in un processo che, secondo lui, ridurrebbe la burocrazia nel governo.L’attuale ministro dell’Economia Massa e l’ex ministro della Sicurezza Patricia Bullrich erano i principali oppositori di Milei prima del voto di domenica. I due sono due grandi esponenti della tradizionale coalizione argentina. Massa ha concentrato gran parte della sua campagna sulla difesa delle credenziali sociali e sindacali del movimento peronista.
Il 51enne ha insistito sul fatto che le misure di austerità approvate dal suo governo erano il risultato del debito del FMI accumulato dalla precedente amministrazione di centrodestra. Il conteggio parziale suggerisce che il 23,8% dei voti sia andato alla signora Bullrich, di destra, che si era impegnata a riportare “l’ordine” nel paese. La stata ministra della Sicurezza dal 2015 al 2019 durante la leadership del centrodestra di Buenos Aires.Rivolgendosi ai tifosi dopo la sconfitta, la Bullrich ha affermato che “il populismo ha impoverito il Paese” e riferendosi alla performance di Massa, ha detto: “Non mi congratulerò con chi tornerà al potere, con chi ha fatto parte del peggior governo della storia dell’Argentina”.
Argentina, a sopresa Massa distanzia Milei, ora ballottaggioRoma, 23 ott. (askanews) – Il ministro dell’Economia argentino, il peronista Sergio Massa, ha ribaltato le previsioni piazzandosi primo con buono scarto al primo turno delle presidenziali. Il ministro peronista ha ottenuto il 36% dei voti contro il 30% del favorito della vigilia, il candidato di estrema destra Javier Milei. Tutto rinviato quindi al 19 novembre per il voto di ballottaggio quando saranno decisivi gli elettori che a questo primo turno hanno optato per Patricia Bullrich, esponente della destra tradizionale che ha avuto il che il 23,8% dei voti.
Milei era favorito dai sondaggi. Anarco-liberista, per tutta la campagna elettorale aveva cavalcato la protesta popolare scatenata dalla grave situazione economica del paese, con l’inflazione che si avvicina al 140%. Massa, che ha guidato l’economia sembrava condannato a un pesante ridimensionamento. Secondo i media locali, le elezioni di domenica hanno visto un’affluenza alle urne del 74%. L’Argentina ha assistito a un aumento del sostegno nei confronti del politico di estrema destra, che ha promesso di abolire la banca centrale e sostituire il peso argentino con il dollaro statunitense.
Oltre a promettere un cambiamento nelle politiche economiche, Milei ha condotto una campagna per ridurre gli uffici governativi in un processo che, secondo lui, ridurrebbe la burocrazia nel governo. L’attuale ministro dell’Economia Massa e l’ex ministro della Sicurezza Patricia Bullrich erano i principali oppositori di Milei prima del voto di domenica. I due sono due grandi esponenti della tradizionale coalizione argentina.
Massa ha concentrato gran parte della sua campagna sulla difesa delle credenziali sociali e sindacali del movimento peronista. Il 51enne ha insistito sul fatto che le misure di austerità approvate dal suo governo erano il risultato del debito del FMI accumulato dalla precedente amministrazione di centrodestra.
Il conteggio parziale suggerisce che il 23,8% dei voti sia andato alla signora Bullrich, di destra, che si era impegnata a riportare “l’ordine” nel paese. La stata ministra della Sicurezza dal 2015 al 2019 durante la leadership del centrodestra di Buenos Aires. Rivolgendosi ai tifosi dopo la sconfitta, la Bullrich ha affermato che “il populismo ha impoverito il Paese” e riferendosi alla performance di Massa, ha detto: “Non mi congratulerò con chi tornerà al potere, con chi ha fatto parte del peggior governo della storia dell’Argentina”.