Vino, Nancy Pelosi ospite di Marilisa Allegrini a Montalcino e a FumaneMilano, 2 set. (askanews) – Ieri mattina la speaker emerita della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, si è recata insieme con il marito Paul a Fumane (Verona) per visitare la splendida Villa della Torre ospite di Marilisa Allegrini, a capo dell’omonima azienda vitivinicola.
L’83enne esponente dei Dem statunitensi, accompagnata dai colleghi di partito Mike Thomson e Rosa DeLauro, era stata ospite dell’imprenditrice veronese anche la settimana scorsa nella Tenuta di San Polo, la Cantina di Montalcino della famiglia Mastella Allegrini. “Nancy e Paul Pelosi mi hanno dimostrato un’amicizia che mi rende molto orgogliosa” ha scritto in un post su “X” la Cavaliere del lavoro, sottolineando che “Nancy, prima che un personaggio pubblico, è una donna che sa coltivare come poche la profondità di rapporti umani ed il piacere della condivisione”. Pelosi si trovava in Italia per partecipare come ospite d’onore alla cerimonia di consegna dei “DVF Awards” che si è tenuta a Venezia in occasione del Festival del Cinema.
Ustica, Amato: Dc9 fu colpito da missile francese, Macron si scusiMilano, 2 set. (askanews) – “La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di chi partecipò alla guerra aerea nei nostri cieli la sera di quel 27 giugno. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. E il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario”. Con queste parole l’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, ha ricostruisto in un’intervista a La Repubblica l’abbattimento del Dc9 dell’Itavia il 27 giugno del 1980 sul cielo di Ustica.
“Gheddafi fu avvertito del pericolo e non salì sul suo aereo. E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell’Itavia che si inabissò con dentro ottantuno innocenti. L’ipotesi più accreditata è che quel missile sia stato lanciato da un caccia francese partito da una portaerei al largo della costa meridionale della Corsica o dalla base militare di Solenzara, quella sera molto trafficata. La Francia su questo non ha mai fatto luce” ha aggiunto Amato. Secondo l’esponente socialista “Da principio i militari si erano chiusi in un silenzio blindato, ostacolando le indagini. E quando da sottosegretario alla Presidenza ebbi un ruolo in questa vicenda, nel 1986, cominciai a ricevere a Palazzo Chigi le visite dei generali che mi volevano convincere della tesi della bomba esplosa dentro l’aeromobile. Era da tempo crollata la menzogna del ‘cedimento strutturale’ dell’aeromobile e bisognava sostituirla con la tesi altrettanto falsa del ‘cedimento interno a causa dell’ordigno’”.
“Ovviamente mi chiedevo perché venissero a dirmi queste falsità. Capivo che c’era una verità che andava schermata. E la nostra aeronautica era schierata in difesa della menzogna. C’era qualcosa di molto inquietante in tutto questo. Se tanti militari, tutti con incarichi ufficiali molto importanti, dicevano la stessa cosa palesemente falsa dietro doveva esserci un segreto molto più grande di loro. Un segreto che riguardava la Nato” ha continuato l’ex premier. “Avrei saputo più tardi – ma senza averne prova – che era stato Bettino ad avvertire Gheddafi del pericolo nei cieli italiani. Non aveva certo interesse che venisse fuori una tale verità: sarebbe stato incolpato di infedeltà alla Nato e di spionaggio a favore dell’avversario. In fondo è sempre stata questa la sua parte. Amico di Gheddafi, amico di Arafat e dei palestinesi: uno statista trasgressivo in politica estera” ha proseguito Amato nell’intervista riferendosi all’ex premier Bettino Craxi.
“Mi chiedo perché un giovane presidente come Macron, anche anagraficamente estraneo alla tragedia di Ustica, non voglia togliere l’onta che pesa sulla Francia. E può toglierla solo in due modi: o dimostrando che questa tesi è infondata oppure, una volta verificata la sua fondatezza, porgendo le scuse più profonde all’Italia e alle famiglie delle vittime in nome del suo governo. Il protratto silenzio non mi pare una soluzione” ha concluso Amato.
Vino, dal 22 al 24 settembre la festa delle bollicine del TrentodocMilano, 2 set. (askanews) – Tre giorni di festa per degustare, scoprire, raccontare e condividere lo spumante Trentodoc. Da venerdì 22 a domenica 24 settembre il “Trentodoc Festival – Bollicine di montagna” coinvolgerà la città di Trento, con i suoi cortili, i parchi e i palazzi storici (a partire dall’enoteca provinciale di Palazzo Roccabruna), e i territori di produzione di questo spumante realizzato con sole uve trentine, prima Doc in Italia assegnata ad un Metodo Classico.
La manifestazione, con la direzione scientifica del vicedirettore del Corriere della Sera, Luciano Ferraro, porterà enologi, esperti e personaggi del mondo del vino, del cibo e dello spettacolo, e offrirà ad appassionati e grande pubblico degustazioni guidate, show cooking, dibattiti sul mondo del vino, conversazioni tra chef e produttori trentini, e interiviste a personaggi della cultura e dello spettacolo. Protagoniste di questi tre giorni di festa, le case spumantistiche che accoglieranno gli ospiti con visite nei vigneti, laboratori didattici, aperitivi, cene a tema e serate musicali. Tra i tanti ospiti annunciati (il programma è ancora in via di definizione) ci saranno il cantautore Diodato, l’attrice Caterina Guzzanti, la scrittrice Lorenza Ghinelli, i comici e commentatori televisivi della Gialappa’s Band, e Andrea Lonardi, il secondo Master of wine italiano, insignito del titolo il 25 agosto scorso a Londra, che il 22 settembre alle 18.30 parteciperà al “wine talk” intitolato “Generazione Z e Millennials: i nuovi percorsi del vino”. L’evento, realizzato dall’Istituto Trento Doc e da Trentino Marketing, è promosso dall’assessorato all’Agricoltura, Foreste, Caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento. “Attraverso talk, degustazioni ed eventi speciali nei luoghi storici e nelle Cantine del territorio daremo risalto ad una nostra eccellenza” ha dichiarato l’assessora Giulia Zanotelli, sottolineando che “l’invito è quello di visitare il sito, scoprire gli appuntamenti e non lasciarsi scappare l’occasione per conoscere e apprezzare le bollicine di montagna”.
Con alle spalle 120 anni di storia, il Trentodoc vede oggi attive 67 case spumantistiche, grandi e piccole realtà che propongono un totale di circa 220 etichette.
Papa in Mongolia torna a invocare pace e rispetto creatoCittà del Vaticano, 2 set. (askanews) – Nel suo primo discorso pubblico, pronunciato davanti alle autorità pubbliche della Mongolia, Papa Francesco ètornato a chiedere pace per il mondo ed un congiunto sforzo per la salvaguardia del creato.
Nel suo discorso pronunciato alle 4.20 ora di Roma, presso la Sala Ikh Mongol,di Ulaanbaatar di fronte a circa 700 persone tra Autorità politiche e religiose, Membri del Corpo Diplomatico, Imprenditori e Rappresentanti della Società civile e della cultura, Francesco ha voluto ricordare l’antica cultura mongola “sempre attenta – ha detto – a non rompere i delicati equilibri dell’ecosistema”, una cultura che “ha molto da insegnare a chi oggi non vuole chiudersi nella ricerca di un miope interesse particolare, ma desidera consegnare ai posteri una terra ancora accogliente e feconda”. Dopo il discorso introduttivo del Presidente della Mongolia, Ukhnaagiin Khürelsükh, il Papa ha poi ricordato come proprio la cultura di cui il popolo mongolo è portatore è sempre stata attenta a “non rompere i delicati equilibri dell’ecosistema, ha molto da insegnare a chi oggi non vuole chiudersi nella ricerca di un miope interesse particolare, ma desidera consegnare ai posteri una terra ancora accogliente e feconda e a promuovere con delicatezza e attenzione, contrastando gli effetti della devastazione umana con una cultura della cura e della previdenza, che si riflette in politiche di ecologia responsabile”.
Poi quella che è stata una vera invocazione per la fine dei conflitti che insanguinano il mondo. In unaterra “devastata da troppi conflitti, – da detto il Papa – si ricreino anche oggi, nel rispetto delle leggi internazionali, le condizioni di quella che un tempo fu la pax mongolica, ossia l’assenza di conflitti”. “Passino le nuvole oscure della guerra, vengano spazzate via dalla volontà ferma di una fraternità universale in cui le tensioni siano risolte sulla base dell’incontro e del dialogo, e a tutti vengano garantiti i diritti fondamentali! Qui, nel vostro Paese ricco di storia e di cielo, imploriamo questo dono dall’Alto e diamoci da fare insieme per costruire un avvenire di pace”.
In Val di Fiemme la 7° edizione del World Wellness WeekendRoma, 2 set. (askanews) – La Val di Fiemme è pronta ad ospitare la 7° edizione del World Wellness Weekend, evento internazionale che dal 2017 vede coinvolti 120 Paesi per promuovere il benessere psicofisico come stile di vita. Dal 15 al 17 settembre, ai piedi delle Dolomiti, si terranno tre giorni di eventi, talk ed esperienze rese uniche dall’impareggiabile bellezza di un territorio peculiare.
Val di Fiemme è la Valle del Benessere in Italia e gli eventi che verranno proposti in occasione del WWW si baseranno sui 5 pilastri del World Wellness Weekend: riposo e creatività, nutrizione e immunità, movimento e vitalità, mindfulness e serenità, motivazione e solidarietà. Nel fine settimana di metà settembre, dall’alba al tramonto, si succederanno eventi che avranno come scenario l’impareggiabile catena delle Dolomiti Patrimonio Unesco e la Foresta dei Violini, il tutto attraverso escursioni, saluti al sole e musica in vetta.
In contemporanea con il WWW si terranno moltissimi grandi eventi nell’evento. Venerdì 15 settembre alle 16.30 l’inizio del World Wellness Weekend 2023 avverrà con la 3° edizione di “Dolomites Well-Being Summit 2022”, convention dedicata al benessere promossa dalle aziende del territorio che verrà ospitata presso il Palafiemme di Cavalese, che vedrà la partecipazione di quattro aziende della Val di Fiemme. Sabato 16 settembre, la giornata si apre con una passeggiata nel Parco Naturale del Paneveggio, dal sentiero Marciò alla xiloteca, dove si potrà godere dei “Suoni nella Foresta dei Violini”. Un luogo magico dove sin dai tempi di Antonio Stradivari, si diffondono note straordinarie, nonché casa dell’abete rosso con il quale si costruiscono i migliori violini del mondo.
La giornata di domenica 17 settembre prenderà avvio all’alba, in località Buse de Tresca, all’Alpe di Pampeago, dove sarà possibile dare il benvenuto al nuovo giorno accompagnati dalle voci del coro locale in una cornice di rara bellezza. A corollario di questo ricco programma, anche quest’anno torna il primo yoga festival della val di Fiemme per condividere la passione per questa disciplina e il mondo olistico. FIEMME NAMASTE FESTIVAL – Il primo festival di Yoga in val di Fiemme presso il Biolago di Predazzo il 16 e 17 settembre; due giorni di yoga, benessere e compagnia immersi nella natura davanti a uno specchio d’acqua cristallina con tanti insegnanti della valle di Fiemme e tanti stili di pratica diversi, dallo yoga nidra, vinyasa flow, Taijii, bagni di suono, ginnastica dei meridiani con in più molte attività olistiche di contorno, come i tatuaggi con l’hennè e shiatsu per i bambini.
Il World Wellness Weekend in Val di Fiemme si conferma l’occasione per scoprire una terra dove il benessere non è un lusso, ma una pratica naturale, accessibile e quotidiana.
Festivaletteratura, settembre “green” 10 scienziate per l’ambienteRoma, 1 set. (askanews) – Dopo una breve pausa estiva, tornano a settembre i grandi festival e le novità editoriali: le iniziative targate Codice Edizioni di questo mese saranno tutte legate tra loro dal filo rosso (anzi verde) dell’attenzione per l’ambiente e il clima.
Il 6 settembre, informa una nota, inaugura infatti la nuova edizione del Festivaletteratura Mantova, e tra gli appuntamenti della prima giornata segnaliamo l’incontro Scienza e diplomazia del clima in cui Giacomo Destro (autore per Codice di Ragione di stato, ragione di scienza) dialogherà con il diplomatico Grammenos Mastrojeni di scienza e trattati internazionali, per spiegare come funziona (o dovrebbe funzionare) la diplomazia del clima. L’incontro si terrà mercoledì 6 settembre presso l’Aula Magna dell’Università a partire dalle ore 19.15. Gli scienziati hanno un’idea abbastanza precisa di cio’ che sta succedendo al clima. A grandi linee, concordano anche su quello che andrebbe fatto per iniziare a trovare soluzioni alla crisi climatica. Ad applicare queste misure pero’ dovrebbe essere la politica, e qui la cosa si fa piu’ complessa. Interessi nazionali, “breveterminismo”, guerre culturali, fratture sociali, disuguaglianze globali sono tutti fattori che contribuiscono al fatale disallineamento tra l’evidenza scientifica e l’azione politica sul clima in molti paesi.
Il 6 settembre sarà anche la data ufficiale di uscita delle prossime novità editoriali di saggistica e narrativa, dalle storie di dieci straordinarie scienziate ambientali a un romanzo post apocalittico in cui la natura lotta per sopravvivere, a costo di mutare in modo irrimediabile le creature viventi, esseri umani inclusi. Con il saggio divulgativo Prime. Dieci scienziate per l’ambiente curato da Mirella Orsi e Sergio Ferraris esploriamo dieci storie di scienziate che con il loro lavoro hanno ampliato le nostre conoscenze sull’ambiente: Dian Fossey, Rachel Carson, Dana Meadows, ma anche la “regina del sole” Maria Telkes, Jane Goodall e altre. Realizzato con i contributi di Paola Bolaffio, Giorgia Burzachechi, Simona Falasca, Sergio Ferraris, Ivan Manzo, Matteo Martini, Davide Mazzocco, Giorgia Marino, Mirella Orsi e Gabriele Vallarino. Prefazione di Maurizio Melis.
Nel romanzo Faune dell’autrice canadese Christiane Vadnais la biologa Laura si muove tra fiumi inquinati, sotto lune verde tossico, tra città formate da relitti di barche e uomini e donne diventati ormai ibridi tra umano e animale. Il suo obiettivo è catalogare le nuove forme di vita, e comprendere una natura che lotta per sopravvivere al cambiamento climatico e recuperare uno stato selvaggio. In questa sensuale e onirica opera di climate fiction, Christiane Vadnais spalanca una finestra su un ipotetico futuro non troppo lontano, se continueremo a maltrattare il nostro pianeta. In uscita il 6 settembre
Saggistica Prime. Dieci scienziate per l’ambiente. A cura di Mirella Orsi e Sergio Ferraris. Parlando di ambiente, la prima donna che viene in mente è Greta Thunberg. Ma se qualcuno vi chiedesse il nome di una scienziata ambientale, quale sarebbe la vostra risposta? Dalle invenzioni “solari” di Mária Telkes alla primavera silenziosa di Rachel Carson, dalle esplorazioni sottomarine di Sylvia Earle all’effetto serra teorizzato da Eunice Newton Foote, innumerevoli studi, scoperte e ricerche rivoluzionarie condotte da donne di scienza hanno segnato un punto di svolta nella comprensione della natura. In questo libro, un gruppo di professioniste e professionisti della comunicazione ambientale ripercorre dieci di questi momenti cruciali attraverso le vite e le esperienze delle scienziate che ne sono state protagoniste. Pagina dopo pagina scoprirete che dietro il nome di un fiore si può celare un’avventura straordinaria, leggerete di una futuristica casa nel bosco, immaginerete la metamorfosi delle farfalle, capirete perché non usiamo più il DDT e vi ritroverete nella giungla africana, nel pieno del conflitto tra genere umano e natura. Con le storie di Maria Sibylla Merian, Jeanne Baret, Eunice Newton Foote, Rachel Carson, Ma´ria Telkes, Sylvia Earle, Dian Fossey, Laura Conti, Jane Goodall, Dana Meadows. Narrativa Faune di Christiane Vadnais «Corre voce che nei boschi di Shivering Heights le specie si diradano, alcune muoiono mentre altre si adattano a una velocità accelerata. È perduta la certezza di comprendere fino in fondo le astuzie delle volpi e lo sguardo sospettoso dei corvi; a quanto pare, tra diversi gruppi di insetti s’instaurano singolari connivenze. Ciò che un tempo era nominato, classificato, ordinato in diverse branche e sottobranche, ora risulta sconosciuto.» Christiane Vadnais Nella costellazione di frammenti narrativi che compongono Faune ci ritroviamo immersi in un mondo devastato da inondazioni e inquinamento, e popolato da un parassita che uccide le creature che attacca. A dominare in questo panorama c’è una natura rigogliosa e brutale, allo stesso tempo affascinante e terrificante, che cancella i confini con l’uomo e ne invade ogni spazio. La biologa Laura si muove tra fiumi che straripano, sotto lune verde tossico, tra villaggi ricavati da relitti di imbarcazioni e uomini e donne diventati ormai ibridi tra umano e animale. Il suo obiettivo è catalogare queste nuove forme di vita, e comprendere una natura che per sopravvivere al cambiamento climatico recupera e impone un proprio stato selvaggio. In questa sensuale e onirica opera di climate fiction, che ricorda le atmosfere della Trilogia dell’Area X di Jeff VanderMeer, Christiane Vadnais spalanca una finestra su una trasformazione ecologica irreversibile innescata dall’arroganza degli uomini e dalla violenza esercitata sull’ambiente e sulle altre specie che lo abitano. Un rapido sguardo a ragione di stato, ragione di scienza. Storie di scienza, spionaggio e politica internazionale. Autore ospite al Festivaletteratura Mantova il 6 settembre. Una leggenda narra che la prima ambasceria dell’impero romano in Cina portasse in dono all’imperatore celeste carapaci di tartarughe, pietre preziose, stoffe e… un trattato di astronomia. La conoscenza scientifica è stata sempre utilizzata dalle società anche come strumento per relazionarsi con le altre comunità, e dalla seconda metà dell’Ottocento scienza e politica internazionale si sono sempre più legate in un rapporto tanto complesso quanto simbiotico. In Ragione di Stato, ragione di scienza Giacomo Destro ripercorre i grandi temi globali in cui la scienza si intreccia con le relazioni tra le nazioni, come le questioni ambientali ed energetiche e i confini etici della ricerca. E lo fa raccontando storie di scienziati che spiano e vengono spiati, di diplomazia spaziale e neocolonialismo, di crimini efferati e cooperazioni internazionali. Un viaggio avventuroso e suggestivo che ci porterà nei luoghi più significativi della diplomazia scientifica, per capire come questo tema sia molto più vicino alle nostre vite di tutti i giorni rispetto a quanto si possa immaginare.
Parchi, per Leolandia numeri in crescita rispetto al 2022Roma, 1 set. (askanews) – Bilancio decisamente positivo per Leolandia, il primo parco a tema per dimensioni e numero di visitatori della Lombardia. Nella prima parte dell’anno, il parco registra performance in crescita rispetto al 2022 e sostanzialmente allineate al 2019: numeri che permettono di prevedere la chiusura a 40 milioni di euro di fatturato e 1 milione di visitatori.
Decisiva, riferisce una nota, si è confermata la scelta di modulare l’offerta sulla base di un clima sempre più estremo, rendendo il parco attrattivo sia durante le lunghe ondate di calore, sia nel caso di maltempo. Nello specifico, con il Golfo del Drago Marino inaugurato a inizio estate, per un investimento di 5 milioni di euro, Leolandia ha aumentato del 33% l’offerta di aree bagnate, per un totale di oltre 10.000 mq, tra piscine per bambini, giochi d’acqua e vere e proprie giostre acquatiche. L’offerta di acqua, tutta proveniente dai pozzi di proprietà del parco e costantemente riciclata, unita al verde e alle ampie zone ombreggiate, garantisce l’opportunità di rinfrescarsi anche nelle giornate più calde, offrendo un contesto rilassante alle famiglie con bambini piccoli. Leolandia, inoltre, continua a dedicare ampie risorse alla programmazione di spettacoli, eventi, intrattenimenti dal vivo e attrazioni al chiuso, che permettono di ripararsi continuandosi a divertire anche nel caso di temporali. L’offerta di spettacoli quest’anno è salita a 9 titoli, a cui vanno aggiunti i mini-live show e i momenti di incontro con i personaggi dei cartoni animati, come Bing, Miraculous e i PJ Masks – Superpigiamini. In programma anche veri e propri musical ispirati a Broadway, progettati per lasciare a bocca aperta i bambini, sorprendendo anche gli adulti. Particolarmente curati nei dettagli, dai costumi alle scenografie, dagli effetti speciali alle sceneggiature, tutti gli show di Leolandia sono prodotti internamente, con un cast di oltre 30 artisti provenienti da tutto il mondo.
Giuseppe Ira, presidente di Leolandia, afferma: “Gli investimenti degli ultimi anni, uniti all’efficientamento delle spese, ci hanno permesso di incrementare significativamente l’EBITDA, che quest’anno, stando alle nostre previsioni e all’attuale andamento, crescerà del 15% rispetto al 2022. Dai tempi della pandemia abbiamo dovuto immettere liquidità per tenere aperta la struttura: ancora oggi tutto quello che incassiamo viene reinvestito per migliorare il parco. Entro il 2025 sorgeranno due nuove aree acquatiche, con nuove attrazioni dedicate ad una fascia di bambini più grandi, fino ai 12 anni. Abbiamo in programma investimenti per 20 milioni di euro, destinati a rendere il parco sempre più attrattivo su scala internazionale. Già oggi, più della metà degli ospiti proviene da fuori regione e dall’estero. Per accoglierli ci appoggiamo ad alberghi convenzionati, ma non escludiamo di costruire delle unità alberghiere di proprietà”. Sul fronte lavoro, nonostante i numeri siano quelli di una grande azienda, Leolandia, che in alta stagione coinvolge oltre 600 dipendenti, nel corso degli ultimi 2 anni ha riscontrato crescenti difficoltà nell’attività di ricerca e assunzione del personale. In passato gli inserimenti erano previsti in due momenti dell’anno: in primavera per la stagione estiva e in autunno per quella invernale, ora l’attività è costante. “Trovare personale è diventato un lavoro certosino – prosegue Ira – anche perché non siamo inseriti in un territorio a vocazione turistica e subiamo la concorrenza di tutto il sistema produttivo lombardo. Il bacino di studenti universitari che prima erano soliti arrotondare lavorando nel parco, specialmente in estate, si sta assottigliando. Nonostante i contratti, inoltre, c’è sempre qualcuno che rinuncia all’improvviso. Per ovviare al problema, abbiamo messo in campo diverse le strategie: abbiamo esteso la stagione, che quest’anno è partita a metà febbraio e si concluderà dopo l’Epifania, per garantire periodi di occupazione più lunghi, e offriamo maggiore flessibilità verso i lavoratori, anche nell’ottica di garantire il miglior bilanciamento possibile tra lavoro e vita privata. Stiamo anche studiando la possibilità di mettere a disposizione degli alloggi per che proviene da fuori”.
A Trieste confronto su informazione, IA e fake newsRoma, 1 set. (askanews) – La veridicità della notizia contrapposta alle fake news, con particolare riferimento a quelle generate attraverso sistemi di intelligenza artificiale, è stata al centro dell’incontro che il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, e il componente della Giunta esecutiva, Andrea Bulgarelli, hanno avuto, questa mattina a Trieste, con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, il vicepresidente vicario di Unioncamere con delega alla comunicazione, Antonio Paoletti, il presidente della Conferenza dei presidenti regionali degli Ordini dei giornalisti, Cristiano Degano, e il segretario generale camerale Pierluigi Medeot. L’incontro, ha anticipato l’appuntamento formativo per giornalisti dal titolo “Giornalismo tra digitale e Intelligenza artificiale: opportunità e rischi per una professione da riformare” organizzato nella sala Maggiore della Camera di Commercio di Trieste, da Figec Cisal, Studium Fidei e Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, ha consentito un breve confronto sulla necessità di una riforma normativa delle ormai obsolete leggi dedicate al settore dell’informazione, dell’importanza della formazione nell’ambito della professione giornalistica e dell’avvento nel settore dell’Intelligenza Artificiale. Spero che anche dal mondo dei professionisti dell’informazione – ha dichiarato Massimiliano Fedriga – possano arrivare delle proposte alla politica che io, come presidente di Regione Friuli Venezia Giulia, sosterrò presso il Governo nazionale. Non con il fine di tutelare solo i giornalisti ma per tutelare i cittadini: dobbiamo far passare il messaggio che tutelare la professione giornalistica significa tutelare il cittadino”. “È fondamentale intervenire – ha sottolineato, dal canto suo, Carlo Parisi – per tutelare lavoro e professionalità perché l’assenza di regole certe nel settore dei social network rischia di consentire alla fake news di contrapporsi e sostituire l’informazione giornalistica”.
Carlo Parisi ha poi evidenziato “l’importanza del confronto, leale, corretto, senza pregiudiziali e pregiudizi, con le istituzioni e le aziende, ma anche all’interno della categoria dei giornalisti, che non può perdere di vista l’obiettivo comune di garantire sostenibilità al settore e dignità umana e professionale agli operatori dell’informazione. Credibilità e tutele senza le quali l’informazione finisce inevitabilmente vittima del ricatto. In questo contesto fondamentale è quindi, la formazione dei giornalisti, che devono essere sempre più preparati ad affrontare la costante sfida tecnologica senza derogare ai valori etici e deontologici della professione e, soprattutto, alla sensibilità e al rispetto della persona che bisogna avere nel trattare le notizie”. Carlo Parisi, che è anche consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ha infine sottolineato l’apporto dei dodici consiglieri iscritti alla Figec Cisal che hanno votato a favore della proposta di riforma dell’accesso alla professione trasmessa ai ministeri competenti”. Proposta che, nell’occasione, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Degano, ha consegnato al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ricordando che è stata approvata praticamente all’unanimità, con una sola astensione tra l’altro di un consigliere di maggioranza. Parisi è stato anche ricevuto in Comune dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza. Rafforzare il ruolo dell’informazione come bene primario della nostra società, valorizzare la crescita e lo sviluppo dell’”Open Government” come modello di dialogo a servizio dei cittadini e della comunità: questi i principali temi al centro del cordiale incontro di presentazione, svoltosi nel salotto azzurro del palazzo municipale di Trieste, tra il sindaco e Parisi, accompagnato da Andrea Bulgarelli, componente della giunta esecutiva di FIGEC – Cisal, presente anche il direttore del Servizio Open Goverment e Informazione istituzionale del Comune, Vittorio Sgueglia della Marra.
Nel corso della riunione, sono stati approfonditi aspetti legati al mondo dell’informazione e della necessità del pluralismo sindacale nel giornalismo. Sviluppato inoltre un articolato punto della situazione sulle necessita di applicazione e riforma della legge 150/2000. Complimentandosi con il sindaco, il segretario Parisi ha evidenziato come “Trieste profuma di civiltà e qui ben si coglie e si vive il rispetto e l’amore per questa bella città”. Da parte sua il sindaco Dipiazza non ha mancato di mettere in evidenza le potenzialità economiche, culturali e turistiche della nostra città, soffermandosi in particolare nell’avviato piano di valorizzazione del Porto Vecchio – Porto Vivo di Trieste. Augurando al segretario FIGEC buon lavoro in questo suo nuovo importante incarico, il sindaco Dipiazza gli ha consegnato l’artistico volume “Trieste inconsueta” di Anthony J. Bradshaw.
Enogastronomia: Bordin: Easy Fish Lignano dà impulso a turismoRoma, 1 set. (askanews) – “Con iniziative come queste riusciamo a coniugare le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio e in particolare del nostro mare, la capacità di grandi chef e di ristoratori competenti in grado di dare vita a un evento che si trasforma in un momento di convivialità. Una manifestazione che anima il mese di settembre e dà impulso al turismo dell’intero Fvg”. Così Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale del Fvg, all’inaugurazione della 7a edizione di Easy Fish, il Festival del pesce dell’Alto Adriatico che animerà per tutto il fine settimana la piazza della Terrazza a Mare e il lungomare Trieste con l’obiettivo di far apprezzare le specialità tipiche della costa friulana.
“Una località – ha proseguito la massima carica dell’Assemblea legislativa – che grazie anche al lavoro fatto dall’Amministrazione comunale, dalla Lisagest e più in generale dagli operatori riesce a diversificare la sua proposta offrendo ai turisti, ma anche ai residenti del Fvg, un soggiorno dinamico che spazia dalla tavola allo sport”. Madrina della serata d’apertura Mara Navarria, campionessa di scherma italiana e bronzo alle Olimpiadi di Tokyo che ha ricordato l’importanza di una alimentazione equilibrata, concedendosi di tanto in tanto qualche strappo alla regola.
Presenti al taglio del nastro, tra gli altri, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini, il presidente di Lisagest Manuel Rodeano e il sindaco di Lignano Sabbiadoro, Laura Giorgi. “Sono orgoglioso di far parte del primo Governo della storia repubblicana – ha sottolineato Ciriani – che ha istituito un dicastero dedicato al mare, ricchezza infinita che l’Italia ha e che, troppo spesso, viene dimenticata. Parlando di pesca e alimentazione, ambiti che questa manifestazione vuole valorizzare, purtroppo in questo momento abbiamo un ospite indesiderato come il granchio blu che invece dobbiamo valorizzare trasformandolo in una opportunità commerciale di ristorazione. Aspetto che la rassegna ha già colto, proponendo piatti a base di questo crostaceo”.
“Con questa manifestazione, che si conferma un successo anno dopo anno, vogliamo esaltare le eccellenze della ristorazione locale di pari passo con i prodotti del territorio regionale – ha spiegato Rodeano – partendo dal mare, ma includendo anche le tante altre specialità dell’entroterra. Oltre all’aspetto culinario la formula è vincente perché riesce ad unire i piaceri della tavola alle abilità degli chef e dei personaggi noti della tv, che rendono tutto più accattivante grazie a laboratori e show cooking ospitati in una location unica e suggestiva”. Due le aree principali in cui si svolgerà la manifestazione: quella gourmet allestita nella piazza di Terrazza a mare e quella Fish & regional Street food su Lungomare Trieste.
Il primo spazio ospiterà laboratori e showcooking gratuiti, presentati da Fabrizio Nonis conosciuto come “El Beker”, che vedranno chef e personaggi televisivi, legati al mondo della cucina, collaborare con i cuochi locali nella preparazione di ricette utilizzando come principale ingrediente il pesce dell’Alto Adriatico. Tra i volti noti, che si aggireranno per i fornelli e per la località turistica balneare friulana, Cristiano Tomei, giudice nei programmi televisivi culinari più famosi, Vito Bicocchi, comico e conduttore di diversi programmi tv, e Antonio Lorenzon, vincitore della 9. edizione di Masterchef. Il secondo, invece, è quello dedicato allo street food con la possibilità di degustare ricette a base di pesce abbinate a prodotti regionali.
Vino, morto Nicodemo Librandi, protagonista dell’enologia calabreseMilano, 1 set. (askanews) – Si è spento ieri a Cosenza, Nicodemo Librandi, pioniere e protagonista dell’enologia calabrese e in particolare del territorio di Cirò dove aveva fondato, insieme con il fratello Antonio, l’omonima azienda vitivinicola. Librandi aveva 78 anni e, recentemente, era stato proclamato dottore “honoris causa” in Scienze agrarie, alimentari e forestali dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Cordoglio per la sua scomparsa, è stato espresso dall’associazione nazionale Città del vino. “Con Librandi se ne va un grande protagonista della vitivinicoltura nazionale e non solo calabrese, un precursore ed un visionario che ha saputo capire le grandi potenzialità dell’enologia calabrese, valorizzando le peculiarità, i territori ed i vitigni” ha dichiarato il presidente, Angelo Radica, esprimendo “a nome personale e dell’intera associazione le condoglianze più sincere alla famiglia”. L’associazione ha ricordato che Nicodemo Librandi aveva seguito progetti e iniziative per Città del Vino, in particolare dedicati a vitigni antichi ed autoctoni calabresi. “La Calabria del vino – ha affermato il coordinatore regionale, Francesco Paletta – perde un pioniere che ha saputo far conoscere il Cirò e l’enologia calabrese nel mondo, valorizzando la storia, la cultura, attento al rapporto con il territorio”.