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Tag: Sanremo 2023

Sovranisti a Firenze, Salvini contro gli “inciuci” Ue: mai con la sinistra

Sovranisti a Firenze, Salvini contro gli “inciuci” Ue: mai con la sinistraFirenze, 3 dic. (askanews) – “No inciuci” alle prossime elezioni Europee, inciuci tra Popolari e Socialisti che “a leggere l’intervista di oggi di Paolo Gentiloni si stanno già preparando”, e se qualcuno nel centrodestra “preferisce la sinistra commette un errore incredibile”. Insomma, “Tajani sbaglia”. Imbarazzi per l’abbraccio che la Lega promuove con le destre estreme in Europa? No, nessuno. Matteo Salvini, “il capitano” come lo appellano gli ultra-conservatori rumeni, George Simion, ed austriaci, Harald Vilimsky, rievocando un epiteto che non si sentiva da un po, riunisce a Firenze i sovranisti di tutta Europa per la convention Free Europe.

L’evento, dove Salvini arriva mano nella mano con la fidanzata Francesca Verdini e al quale partecipa, seduto in prima fila, accanto al ministro, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, è organizzato dal gruppo Identità e Democrazia, che aspira, precisa il vice premier, “a diventare il terzo gruppo al Parlamento europeo”. In tre ore e passa di interventi, davanti a circa duemila persone, con i due big, Marine Le Pen e il neo vincitore delle elezioni in Olanda Geert Wilders che danno forfait e se la cavano con un video messaggio, Salvini ribadisce il messaggio agli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia – “in Ue mai con la sinistra” – ma offre anche rassicurazioni: a Firenze “non c’è un cantiere nero ma un’onda blu” che vuole cambiare il governo dell’Europa nel segno dei popoli. Insomma, osserva nel suo intervento, in Id “ci sono sfumature diverse, Identità e democrazia non è una caserma ma un’alleanza” e certi toni (e argomenti, soprattutto su migranti e Ucraina) degli ospiti non devono offuscare il fatto che “oggi sia una giornata storica, oggi può nascere il rinascimento dell’Europa”.

Certo c’è chi, tra gli ospiti, impersonifica “sfumature” piuttosto rilevanti come il rumeno George Simion, leader dell’estrema destra di Aur, che, proclamandosi difensore di “Dio”, cita Dante e parla dell’Europa attuale come di “un inferno” guidato da “pazzi e malati come Timmermans e Von der Leyen”. O l’esponente di Afd Tino Chrupalla – gli estremisti di destra tedeschi, filo-russi, con cui lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto di non volere avere nulla a che fare – che invita gli ucraini alla resa: “L’Ucraina non può vincere questa guerra, dovrebbero fermarla”. Kostadin Kostadinov, invece, leader di Revival, il partito ultranazionalista bulgaro, vede all’orizzonte questo scenario: “Stiamo invecchiando, morendo in Ue” e “ci fanno rimpiazzare da persone che vengono dall’Africa”. Imbarazzi per certe posizioni estreme, chiedono i giornalisti a Salvini prima dell’inizio dei lavori? Il ministro dice di non essere avvezzo a “fare filosofia” e di essere uno “pragmatico” e quindi, risponde, “a me crea imbarazzo un governo dell’Ue che fa favori alla Cina”, “distruggendo settori industriali e lasciando per strada milioni di lavoratori: questo è estremismo”.

Insomma, rilancia, “stiamo governando bene in Italia possiamo governare bene uniti in Europa, togliendo l’Europa dei tagli e dei vincoli e mettendo al centro il lavoro”, “sarebbe un peccato che qualcuno scegliesse la sinistra piuttosto che la stessa alleanza con cui stiamo governando in Italia”. E se Tajani o il presidente dei Conservatori Nicola Procaccini di Fdi dicono, in sostanza, di voler stare lontani da certa gente, sbagliano. Parola di capitano, che chiude il suo discorso mandando – dopo le polemiche di questi giorni – “un bacione al sindaco Nardella”.

Sovranisti a Firenze, Salvini: no inciuci. Noi “onda blu” non cantiere nero

Sovranisti a Firenze, Salvini: no inciuci. Noi “onda blu” non cantiere neroFirenze, 3 dic. (askanews) – “No inciuci” alle prossime elezioni Europee, inciuci tra Popolari e Socialisti che “a leggere l’intervista di oggi di Paolo Gentiloni si stanno già preparando”, e se qualcuno nel centrodestra “preferisce la sinistra commette un errore incredibile”. Insomma, “Tajani sbaglia”. Imbarazzi per l’abbraccio che la Lega promuove con le destre estreme in Europa? No, nessuno. Matteo Salvini, “il capitano” come lo appellano gli ultra-conservatori rumeni, George Simion, ed austriaci, Harald Vilimsky, rievocando un epiteto che non si sentiva da un po’, riunisce a Firenze i sovranisti di tutta Europa per la convention Free Europe.

L’evento, dove Salvini arriva mano nella mano con la fidanzata Francesca Verdini e al quale partecipa, seduto in prima fila, accanto al ministro, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, è organizzato dal gruppo Identità e Democrazia, che aspira, precisa il vice premier, “a diventare il terzo gruppo al Parlamento europeo”. In tre ore e passa di interventi, davanti a circa duemila persone, con i due big, Marine Le Pen e il neo vincitore delle elezioni in Olanda Geert Wilders che danno forfait e se la cavano con un video messaggio, Salvini ribadisce il messaggio agli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia – “in Ue mai con la sinistra” – ma offre anche rassicurazioni: a Firenze “non c’è un cantiere nero ma un’onda blu” che vuole cambiare il governo dell’Europa nel segno dei popoli. Insomma, osserva nel suo intervento, in Id “ci sono sfumature diverse, Identità e democrazia non è una caserma ma un’alleanza” e certi toni (e argomenti, soprattutto su migranti e Ucraina) degli ospiti non devono offuscare il fatto che “oggi sia una giornata storica, oggi può nascere il rinascimento dell’Europa”.

Certo c’è chi, tra gli ospiti, impersonifica “sfumature” piuttosto rilevanti come il rumeno George Simion, leader dell’estrema destra di Aur, che, proclamandosi difensore di “Dio”, cita Dante e parla dell’Europa attuale come di “un inferno” guidato da “pazzi e malati come Timmermans e Von der Leyen”. O l’esponente di Afd Tino Chrupalla – gli estremisti di destra tedeschi, filo-russi, con cui lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto di non volere avere nulla a che fare – che invita gli ucraini alla resa: “L’Ucraina non può vincere questa guerra, dovrebbero fermarla”. Kostadin Kostadinov, invece, leader di Revival, il partito ultranazionalista bulgaro, vede all’orizzonte questo scenario: “Stiamo invecchiando, morendo in Ue” e “ci fanno rimpiazzare da persone che vengono dall’Africa”. Imbarazzi per certe posizioni estreme, chiedono i giornalisti a Salvini prima dell’inizio dei lavori? Il ministro dice di non essere avvezzo a “fare filosofia” e di essere uno “pragmatico” e quindi, risponde, “a me crea imbarazzo un governo dell’Ue che fa favori alla Cina”, “distruggendo settori industriali e lasciando per strada milioni di lavoratori: questo è estremismo”.

Insomma, rilancia, “stiamo governando bene in Italia possiamo governare bene uniti in Europa, togliendo l’Europa dei tagli e dei vincoli e mettendo al centro il lavoro”, “sarebbe un peccato che qualcuno scegliesse la sinistra piuttosto che la stessa alleanza con cui stiamo governando in Italia”. E se Tajani o il presidente dei Conservatori Nicola Procaccini di Fdi dicono, in sostanza, di voler stare lontani da certa gente, sbagliano. Parola di capitano, che chiude il suo discorso mandando – dopo le polemiche di questi giorni – “un bacione al sindaco Nardella”.

”L’Anatra all’Arancia”, il 6 dicembre la prima della commedia

”L’Anatra all’Arancia”, il 6 dicembre la prima della commediaRoma, 3 dic. (askanews) – “L’Anatra all’Arancia” – con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli – è un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all’Amore, poiché è di questo che si parla.

“L’Anatra all’Arancia” – prima nazionale il 6 dicembre al Teatro Mancinelli di Orvieto – è una commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene.

Vannacci, “non è una promozione, incarico adeguato al suo grado”

Vannacci, “non è una promozione, incarico adeguato al suo grado”Milano, 3 dic. (askanews) – “Non è una promozione” quella di capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri a Roberto Vannacci, il generale finito al centro delle polemiche per il libro autoprodotto questa estate Il mondo al contrario che gli era costato la destituzione da comandante dell’Istituto geografico militare. “Lui – spiegano fonti della Difesa – era a disposizione del comandante delle forze operative terresti da cui già dipendeva”. Dopo la destituzione “non era più comandante ed era disposizione. Ora all’interno dello stesso comando andrà a ricoprire un incarico adeguato al suo grado”. Si tratta di un incarico di “coordinamento dello staff del comandante delle forze operative terrestri”.

Le stesse fonti spiegano che “domani inizierà un periodo di affiancamento dopo il quale in futuro riceverà l’incarico”.

A Le Marne un Capodanno tra arte, musica e benessere

A Le Marne un Capodanno tra arte, musica e benessereRoma, 3 dic. (askanews) – Il Relais Le Marne, boutique hotel che sorge all’interno dell’azienda Agricola Mura Mura di proprietà di Guido Martinetti e Federico Grom, si prepara a festeggiare un Capodanno magico all’insegna di arte, musica e benessere, immersi nella bellezza paesaggistica e culinaria di un territorio a cavallo tra Langhe e Monferrato, tesori nascosti del Piemonte.

Il 31 dicembre al Relais Le Marne serata ricca di cibo e divertimento. La proposta culinaria della cena è stata creata dallo Chef del Ristorante Radici, Marco Massaia, con un menù di sette portate che riscopre e ripropone con grazia ed eleganza i sapori della tradizione piemontese. L’esperienza gourmet viene arricchita dalla presenza del sommelier Luca Azzolina, che guiderà gli ospiti alla scoperta di abbinamenti e vini raffinati.

A rendere la serata speciale, la voce di Ginger Brew: nata in Ghana, italiana d’adozione, la sua formazione musicale comprende jazz, soul, rhythm & blues, afro gospel, reggae e calypso. La sua è una carriera che vanta collaborazioni con leggende come Phil Collins, Mariah Carey, Paolo Conte, Adriano Celentano.

Calcio, D’Aversa risponde a Thiago Motta: “Era rigore”

Calcio, D’Aversa risponde a Thiago Motta: “Era rigore”Roma, 3 dic. (askanews) – Il tecnico del Lecce Roberto D’Aversa ha commentato il pareggio in extremis arrivato contro il Bologna, col rigore trasformato da Piccoli dopo l’assegnazione di Doveri con controllo all’on field review: “E’ una circostanza su cui non ci sono dubbi, nonostante ciò che ho sentito. Una volta che non viene dato il fuorigioco il rigore è netto, anzi c’era pure cartellino rosso perché era chiara occasione da gol. Nell’arco dei 90 minuti il pareggio è il risultato giusto”. Sul rigore dice: “Dal campo si era visto che era fallo da rigore. Abbiamo aspettato la conferma che non ci fosse il fuorigioco, memori di quanto vissuto col Milan quando secondo me il gol non era da annullare”.

Calcio, furia Thiago Motta contro il Var

Calcio, furia Thiago Motta contro il VarRoma, 3 dic. (askanews) – Arbitri nella bufera. Dopo Mourinho anche Thiago Motta attacca il direttore di gara. A finire nel mirino il Var Nasca, reo di aver richiamato Doveri al monitor in pieno recupero (100esimo minuto) per assegnare il rigore dell’1-1 al Lecce. “Abbiamo fatto una buonissima prestazione, una gara completa concedendo poco al Lecce. Siamo andati in vantaggio e continuato a giocare, poi alla fine un episodio del genere in cui ci perde solo il nostro calcio. Se Doveri decide di lasciar giocare… Abbiamo lasciato la possibilità al VAR e Nasca di combinare il suo… Sono sfortunato con lui, ricordo anche cosa fece in Spezia-Lazio o quello che è successo a Torino. Bene che parliamo del VAR, ma è un’arma che va utilizzata bene. C’è frustrazione, i ragazzi non meritavano il pareggio dopo una partita così. Un episodio che ci porta rammarico ma non ci toglie la forza e la voglia di continuare a fare bene il nostro lavoro, nonostante il VAR… A Torino non ha detto niente Nasca, perché oggi sì? Non voglio scuse comunque, oggi serviva solo che la partita fosse finita prima, perché in effetti era finita”.

In ogni caso Thiago Motta elogia i suoi: “Abbiamo fatto una grande partita, non dobbiamo demoralizzarci. La partita fatta è nel complesso importante. Certi episodi non sono normali. Adesso dobbiamo digerire la frustrazione, pensare a Salerno e fare un’altra grande gara”.

Italia-Serbia, Meloni: Ue garantisca velocemente ingresso Balcani

Italia-Serbia, Meloni: Ue garantisca velocemente ingresso BalcaniRoma, 3 dic. (askanews) – “Tutto il lavoro che Italia e Serbia stanno facendo insieme dimostra la rilevanza strategica che l’Italia attribusice alla Serbia, anche per questo siamo stati e continueremo a essere tra i principali sostenitori del processo di allargamento” Ue, “così si chiama nel dibattito europeo” ma che “io ho sempre definito di riunificazione dell’Europa, penso che l’Europa non sia un club” in cui qualcuno “decide chi sia europeo e chi no, è la stata la storia e la geografia a decidere chi è europeo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso delle dichiarazioni alla stampa seguite all’incontro a Belgrado con il presidente Aleksandar Vucic.

“Credo che quello che le istituzioni europee debbano fare – ha proseguito Meloni – è un processo serio, il più possibile veloce, per garantire questa riunificazione, particolarmente nel contesso internazionale molto complesso quale ci troviamo, l’Europa non potrà dirsi davvero unita fin quando i Balcani occidentali non avranno fatto ingresso nella famiglia europea intesa come istituzioni”. “Il presidente Vucic – ha concluso Meloni – sa benissimo che può contare sul sostegno e sull’impegno dell’Italia, a partire dal prossimo Consiglio Ue, molto importante anche per velocizzare l’accesso graduale” della Serbia “nel mercato unico”.

Michela Moioli seconda in coppa del mondo nello snowboard

Michela Moioli seconda in coppa del mondo nello snowboardRoma, 3 dic. (askanews) – Lo sport italiano ritrova una campionessa. Michela Moioli torna sul podio in Coppa del Mondo.

L’azzurra, oro ai Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang nel 2018, chiude al secondo posto la gara di snowboard cross ospitata da Les Deux Alpes, in Francia. Più veloce di tutte nelle qualificazioni, la ventottenne lombarda si è ben comportata anche nei turni finali sino a terminare l’ultimo atto alle spalle della padrona di casa transalpina Chloe Trespeuch. Completa il podio, terza, l’australiana Belle Brockhoff.

L’ultimo podio di Moioli (foto FISI) nel circuito iridato risaliva al 12 marzo 2022, quando arrivò sempre seconda in Austria, sulla neve di Reiteralm. Poi i problemi fisici e le conseguenti insicurezze a frenare una grande atleta, anche argento olimpico lo scorso anno a Pechino nella prova a squadre con il compagno di Nazionale Omar Visintin (sesto tra gli uomini a Les Deux Alpes).

Roberto Vannacci capo di stato maggiore delle forze operative terrestri

Roberto Vannacci capo di stato maggiore delle forze operative terrestriMilano, 3 dic. (askanews) – “Roberto Vannacci da domani, lunedì 4 dicembre, è trasferito a Roma dove, nei prossimi giorni assumerà l’incarico di capo di stato maggiore del comando delle forze operative terrestri/comando operativo esercito”. Lo riporta sul suo sito la Gazzetta di Lucca. Vannacci dopo l’autopubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario”, era stato destituito dall’incarico di Comandante dell’Istituto geografico militare.

“Il comando – si legge sulla Gazzetta di Lucca – è una delle aree di vertice dell’esercito italiano ed è responsabile dell’indirizzo delle attività di approntamento e costituisce lo staff per il capo di stato maggiore esercito per le problematiche connesse alla generazione delle forze per le operazioni, l’addestramento, l’approntamento, la simulazione, la validazione/certificazione/standardizzazione delle G.U. e unità operative e le informazioni tattiche”. “In pratica – conclude – si tratta di un settore vitale, del cuore operativo dell’esercito italiano che, oltre che pianificare, organizzare e condurre tutte le operazioni che gli vengono delegate dal capo di stato maggiore dell’esercito, appronta tutte le forze terrestri che vengono inviate nei teatri operativi”.