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Tag: Sanremo 2023

Bagnaia vince la sprint al Mugello, 5 Ducati davanti

Bagnaia vince la sprint al Mugello, 5 Ducati davantiRoma, 10 giu. (askanews) – Dopo la pole anche la gara Sprint: Pecco Bagnaia ha vinto la gara sprint del Mugello, precedendo Bezzecchi e allungando nel Mondiale a +4 proprio sul pilota Mooney. Sul podio anche Martin, poi 4° Zarco, 5° Marini (5 Ducati in top 5) e 6° Miller. Sono 5 Ducati davanti a tutti, pokerissimo: un altro piccolo, grande trionfo per l’azienda di Borgo Panigale, che saluta anche il ritorno in pista di Bastianin. Completano la top ten Marc Marquez, Aleix Espargaró, uno stoico Bastianini e Quartararo. Domenica il GP Italia in diretta alle 14. Con questo successo Pecco sale a quota 106 e consolida il primato nella classifica piloti, portando a 4 punti il proprio vantaggio sul pilota del team Mooeny VR46. Martin strappa il terzo posto in classifica a Binder.

“Quanto è bello, al Mugello!”: Bagnaia festeggia mentre il pubblico intona l’Inno di Mameli. “Oggi mi sono veramente divertito. All’inizio non è stato semplice: c’era vento e all’improvviso ha cominciato a piovere forte, mi sono preoccupato. Però sapevo che il mio ritmo era forte, il meteo si è rimesso a posto e ho gestito la corsa. Bez era molto competitivo, non gli ho dato la possibilità di provare a superarmi”. Anche Bezzecchi è felice: “E’ stata una gara fantastica, aveva un buon passo: purtroppo in qualifica non sono stato abbastanza veloce per guadagnarmi un posto migliore in griglia. Molto contento per il risultato, adesso concentriamoci sula gara di domani”. Bel podio per Martin, ora 3° anche in classifica: “Buona gara, Pecco ne aveva di più. Alla fine sono riuscito a tenere dietro Zarco: è andata benissimo, speriamo che domani gli italiani si calmino un po’”, scherza.

Zan al Roma Pride: il governo ci vuole riportare indietro

Zan al Roma Pride: il governo ci vuole riportare indietroRoma, 10 giu. (askanews) – Il governo ci vuole portare indietro all’Ungheria di Orban, alla Polonia. Il Pride è ormai una festa collettiva di massa e questo ha indignato molta parte dell’opinione pubblica perché dare un patrocinio e poi ritirarlo perché è arrivato un diktat dall’alto mi pare francamente poco rispettoso delle istituzioni che dovrebbero essere di tutte e di tutti”. Lo ha detto il parlamentare Pd, Alessandro Zan, parlando ai cronisti in mezzo alla folla del Roma Pride.

Italian Pro Tour: Luca Cianchetti vince il Croara Alps Open

Italian Pro Tour: Luca Cianchetti vince il Croara Alps OpenRoma, 10 giu. (askanews) – Terzo successo azzurro in tre settimane in un momento particolarmente felice per il golf italiano. Lo ha ottenuto Luca Cianchetti con 196 (69 61 66, -17) colpi nel Croara Alps Open, che è trasformato in un trionfo con il secondo posto di Ludovico Addabbo e di Andrea Romano (201, -12). La prodezza del 27enne modenese segue quelle di Matteo Manassero (Copenhagen Challenge) e di Andrea Pavan (D+D Real Czech Challenge), entrambe sul Challenge Tour.

Sul percorso del Croara Country Club (par 71), a Gazzola (Piacenza), dove è approdato per la prima volta l’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, nel torneo inserito anche nel calendario dell’Alps Tour, altri due azzurri hanno concluso tra i top ten: Cristiano Terrragni, quarto con 202 (-11), insieme allo spagnolo José Manuel Pardo Benitez e allo svizzero Luca Galliano, e Alessandro Radig, il migliore tra i dilettanti, settimo con 203 (-10) alla pari con l’olandese Lars Keunen e con i francesi Mathieu Prost e Antoine Santarelli. E ancora le buone prove di Jacopo Albertoni, Enrico Di Nitto e dell’altro amateur Flavio Michetti, 11.i con 204 (-9). Cianchetti ha iniziato il giro finale con un colpo di margine su Addabbo e su Galliano mantenendo alto il ritmo con tre birdie sulle prime otto buche. Dopo un bogey alla 11ª, che ha ridato speranze agli avversari, li ha messi definitivamente fuori gioco con altri tre birdie nelle ultime sette per il 66 (-5) vincente. Un doppio bogey alla 13ª ha tolto dalla corsa Galliano, mentre Addabbo, che è stato sempre sulla scia del vincitore (70, -1, tre birdie, due bogey), con un bogey alla 17ª ha permesso a Romano, autore di un gran 63 (-8, otto birdie), miglior score di giornata, di agganciarlo sulla seconda piazza dopo una spettacolare rimonta dalla 30ª. Luca Cianchetti ha ricevuto per il successo un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro ed è risalito dal 27° al quarto posto nell’ordine di merito rilanciando la sua candidatura a una delle ‘carte’ per il Challenge Tour 2024.

“Sono particolarmente felice – ha detto al termine Cianchetti – di aver vinto su questo campo, che conosco bene e dove mi sento di casa, e nella mia Regione. Il successo offre sempre una grande spinta morale, ma in questo caso, con il bel salto nel ranking, mi ha dato l’opportunità di inserirmi concretamente nella corsa verso il prossimo Challenge Tour. Faccio i complimenti ad Abbaddo, con cui sono stato in lotta fino all’ultimo, e a Romano per l’incredibile rimonta. Sotto l’aspetto del gioco oggi sicuramente sono stato ai livelli che mi avevano portato alle precedenti vittorie e di questo ringrazio il mio maestro Duncan Muscroft”. Prossima tappa dell’Italian Pro Tour a Sutri (VT) – Il prossimo evento dell’Italian Pro Tour si svolgerà al Golf Nazionale, la casa del gol italiano, a Sutri (VT), dove è in programma dal 6 al 9 luglio l’Italian Challenge Open, che fa parte del Challenge Tour

Vino, il 13 giugno a Firenze al via 74esimo anno accademico dell’Aivv

Vino, il 13 giugno a Firenze al via 74esimo anno accademico dell’AivvMilano, 10 giu. (askanews) – Il 13 giugno, all’Auditorium Sant’Apollonia di Firenze, si inaugura il 74esimo anno accademico dell’Accademia della vite e del vino (Aivv). Il nuovo anno prende il via sotto la guida della nuova governance che ha visto, dopo 20 anni, Antonio Calò passare la mano a Rosario Di Lorenzo nel ruolo di presidente dell’Aivv, fondata il 30 luglio 1949 a Siena (città dove ha avuto sede per moltissimi anni) con lo scopo di promuovere studi, ricerche e discussioni sui maggiori problemi concernenti la vite ed il vino, compreso l’insegnamento. Sono stati eletti vicepresidenti Vincenzo Gerbi e Angelo Costacurta, e consiglieri Emilio Celotti, Donatella Cinelli Colombini, Davide Gaeta, Cesare Intrieri, Giusi Mainardi, Vittorino Novello, Danilo Riponti, Oriana Silvestroni, Paolo Storchi, Alessandro Torcoli e Carlo Viviani. Antonio Calò avrà il ruolo di presidente onorario.

Firenze è una “sede simbolica”, fortemente voluta dalla Regione Toscana per ospirare l’appuntamento del più importante sodalizio italiano dedicato alla vitivinicoltura, con al suo attivo 570 accademici tra studiosi, imprenditori e divulgatori del settore. “Apriamo questo anno accademico con un nuovo corso, un nuovo gruppo di lavoro che vede varie figure impegnate nel consiglio direttivo, ma anche con nuovi obiettivi in uno scenario, quale quello vitivinicolo, che sta cambiando” ha affermato il neo presidente, aggiungendo che “metteremo in questo senso tutti i nostri accademici al servizio dello sviluppo delle tecniche, ma anche della riflessione e della divulgazione sulle nuove tematiche e problematiche che incidono nel comparto e nella filiera”. Il programma della mattinata prevede, a partire dalle 10, i saluti di Di Lorenzo, la consegna dei diplomi e quindi la prolusione di Luigi Moio, Ordinario di Enologia alla Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli e presidente dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), dal titolo “Il futuro del vino nell’era della sostenibilità”. Alle 12 è invece prevista l’assemblea del Corpo accademico. Nato a Palermo nel 1955, il neo presidente Di Lorenzo è stato Ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Palermo e ha alle sue spalle oltre un centinaio di pubblicazioni. Ha dedicato una particolare attenzione allo studio della nutrizione idrica e minerale delle viti e alla sperimentazione del telerilevamento in viticoltura.

L’Aivv è collegata al ministero dei Beni culturali e al ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste. La sua attività si svolge in “tornate” a carattere itinerante con eventi organizzati insieme a visite conoscitive di specifiche realtà produttive. L’Accademia assegna i premi “Arturo Marescalchi”, quello internazionale di vinicoltura “Giovanni Dalmasso” e quello intitolato a “Pier Giovanni Garoglio”.

Pnrr, Schlein(Pd): siamo preoccupati,non si tocchino nidi e scuole

Pnrr, Schlein(Pd): siamo preoccupati,non si tocchino nidi e scuoleRoma, 10 giu. (askanews) – Il Pd è preoccupato per l’attuazione del Pnrr e chiede al governo di non toccare gli investimenti su sanità, nidi e scuola. Lo ha detto la segretaria democratica Elly Schlein parlando a margine degli stati generali dello spettacolo. “C’è un coro di preoccupazioni che il governo non può più negare. Il Pd da mesi chiede al governo di venire a riferire in Parlamento su quali sono le modifiche che intendono fare. Incredibile che ne parlino dalla campagna elettorale e ancora nessuno sa quali siano quelle modifiche”.

Ha aggiunto la Schlein: “Siamo preoccupati che le modifiche non ricadano su alcuni asset fondamentali di quel piano, pensiamo alla sanità, ai nidi, alle scuole. Sarebbe davvero un errore inspiegabile da un governo che per la prima volta è guidato da una presidente del Consiglio donna”.

Tajani da domani in Usa, focus sulla Tunisia con Blinken e Georgieva

Tajani da domani in Usa, focus sulla Tunisia con Blinken e GeorgievaRoma, 10 giu. (askanews) – La guerra in Ucraina e, soprattutto, la crisi finanziaria in Tunisia, a cui si collega la questione migratoria che preoccupa, e non poco, il governo di Giorgia Meloni. Saranno questi i due principali dossier discussi dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, durante la sua articolata missione negli Stati Uniti. Una visita che vedrà impegnato il titolare della Farnesina a Washington da domani, 11 giugno, sino a mercoledì 14 giugno, anche con l’obiettivo di consolidare ulteriormente le eccellenti relazioni bilaterali ed il coordinamento sui principali temi internazionali in vista della Presidenza italiana del G7 nel 2024.

La missione negli Stati Uniti del vicepremier avrà due momenti chiave: l’incontro al dipartimento di Stato con il segretario Antony Blinken e il colloquio con la direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva. La bilaterale con Blinken, che ha invitato Tajani nella capitale americana, sarà l’occasione per sottolineare l’importanza strategica del legame transatlantico che da oltre 70 anni rappresenta la stella polare dell’azione esterna dell’Italia. Tajani ribadirà il forte apprezzamento del governo italiano per lo strettissimo coordinamento in seno alla Nato, nel G7 e nel formato Quint su tutti i principali temi internazionali, dall’Ucraina al Medio Oriente, dall’Africa alla Cina e Indo-Pacifico. Al segretario di Stato americano, Tajani chiederà maggiore flessibilità sugli aiuti alla Tunisia e confermerà l’impegno italiano al fianco dell’Ucraina, un’assistenza a 360 gradi sul piano militare, umanitario e per la ricostruzione dei servizi essenziali del Paese, a medio e lungo termine. Il ministro confermerà inoltre il pieno sostegno a tutte le iniziative di mediazione, compresa quella voluta da papa Francesco, purché ambiscano a una pace giusta, che non può prescindere dal rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina.Nell’incontro con Kristalina Georgieva, Tajani solleverà soprattutto la questione della crisi finanziaria in Tunisia, che l’Italia considera “preoccupante”. Il ministro si farà portavoce della necessità di un impegno chiaro da parte della comunità internazionale a sostegno del Paese nordafricano, nel pieno rispetto della sua sovranità e calibrando le riforme strutturali alle esigenze sociali della popolazione. In particolare, Tajani ribadirà la necessità di giungere quanto prima all’approvazione definitiva della “Extended Fund Facility” a beneficio del Paese. Il vicepremier informerà la leader del Fmi dei suoi fitti contatti delle ultime settimane con le autorità tunisine e con i principali partner europei ed internazionali, finalizzati a individuare un approccio pragmatico e graduale per il raggiungimento di un accordo fondamentale alla stabilizzazione economica del Paese. “Chiederò a Georgieva di essere più flessibile”, ha precisato il ministro pochi giorni fa.

La proposta italiana è ormai nota: fornire una prima tranche di fondi a Tunisi, attendere le prime – necessarie – riforme – e poi procedere all’erogazione degli altri aiuti finanziari. Il piano di assistenza dell’Ue, che Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e il primo ministro olandese Mark Rutte dovrebbero proporre al presidente Kais Saied durante la visita a Tunisi di domani (la seconda in pochi giorni per la presidente del Consiglio), dovrebbe arrivare fino a un massimo di 900 milioni di euro. Ma è il contributo del Fondo a fare la differenza: 1,9 miliardi di dollari che l’organizzazione internazionale ha condizionato a un piano di riforme lacrime e sangue. “Un aut aut è inaccettabile per Tunisi”, ha però avvertito Tajani, che ritiene improponibile ad esempio la revoca dei sussidi per il pane. Il rischio di provocare una rivolta popolare, aggravando ulteriormente la crisi e innescando nuove ondate migratorie verso l’Italia, in questo caso, sarebbe altissimo.Un passo indietro su riforme e diritti da parte degli Usa e del Fondo monetario appare, dunque, il modo più rapido per tentare una conciliazione con l’altrettanto intransigente presidente tunisino. Quest’ultimo, nelle ore immediatamente successive al suo incontro con Meloni di martedì, ha rigettato con un comunicato “i diktat imposti dal Fmi”, chiedendo di contro un annullamento del debito estero tunisino. Una strada che la controparte considera ovviamente impraticabile. Così come altrettanto chiara sembra al momento l’intenzione del presidente Saied di non farsi carico dei migranti partiti dalle sue coste, che non trovano accoglienza in Europa e che potrebbero essere rispediti in Tunisia, Stato che l’Italia, e non solo, potrebbe individuare come “Paese terzo sicuro” nell’ambito dell’accordo sul nuovo Patto sulla migrazione raggiunto dai ministri degli Interni dell’Unione (che dovrà essere approvato dal Parlamento europeo).

La visita di Tajani in Usa sarà anche l’occasione per approfondire la collaborazione bilaterale sul fronte economico e commerciale, tema che sarà al centro del colloquio con la rappresentante per il Commercio americano, Katherine Tai. Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell’Italia fuori dall’Unione europea, e il terzo mercato di destinazione dell’export italiano. L’interscambio commerciale fra i due Paesi è in forte crescita: nel 2022 ha raggiunto i 90 miliardi di euro, facendo registrare un incremento del 38% rispetto all’anno precedente, con un volume di esportazioni italiane pari a 65 miliardi (+32%) e con un saldo commerciale positivo per 40 miliardi. Le principali voci delle esportazioni italiane riguardano macchinari (17%), mezzi di trasporto (16%), articoli farmaceutici (11%), prodotti alimentari (10%), prodotti tessili e abbigliamento (9%).Nel corso della visita, il ministro Tajani rivolgerà inoltre un indirizzo di saluto all’Organizzazione degli Stati americani (Osa) alla presenza del segretario generale Luis Almagro e dei rappresentanti degli Stati membri. Infine si recherà al Congresso per una serie di importanti incontri con leader del parlamento statunitense. Tra questi, lo speaker della Camera dei rappresentanti, Kevin McCarthy, terza carica nell’ordinamento americano, il presidente della Commissione esteri della Camera dei Rappresentanti, Michael McCaul, e il presidente della Commissione esteri del Senato, Bob Menendez. (di Corrado Accaputo)

 

Ucraina, Gb: forze di Kiev hanno penetrato la prima linea russa

Ucraina, Gb: forze di Kiev hanno penetrato la prima linea russaMilano, 10 giu. (askanews) – Le forze di Kiev hanno penetrato la prima linea russa al fronte. L’ultimo aggiornamento dell’intelligence del Ministero della Difesa del Regno Unito afferma che nelle ultime 48 ore operazioni ucraine “significative” hanno avuto luogo in diversi settori dell’Ucraina orientale e meridionale. Le forze ucraine hanno “probabilmente fatto buoni progressi” e “hanno penetrato la prima linea delle difese russe”, ha aggiunto il Ministero della Difesa. Tuttavia, in altre aree “i progressi ucraini sono stati più lenti”.

“Concentriamo la nostra attenzione su tutte le direzioni in cui sono necessarie le nostre azioni e dove il nemico può subire certe sconfitte” ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo Kiev le forze ucraine in contrattacco sono avanzate fino a 1.400 metri in una serie di sezioni della linea del fronte vicino alla città orientale di Bakhmut nelle ultime 24 ore, ha detto un portavoce militare Serhiy Cherevaty. L’avanzata è l’ultima di una serie di progressi simili riportati questa settimana da Kiev vicino a Bakhmut, che la Russia ha dichiarato di aver completamente preso il mese scorso dopo la battaglia più sanguinosa e più lunga da quando ha iniziato la sua invasione su vasta scala nel febbraio 2022. Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la controffensiva ucraina era iniziata, ma senza successo. “Si può affermare con assoluta certezza che la controffensiva è iniziata”, ha detto Putin da Sochi. Ha affermato che ciò è “dimostrato dall’uso di riserve strategiche”.

Il tutto mentre continua l’offensiva russa dal cielo: nella notte le forze russe hanno attaccato Odessa con droni kamikaze Shahed-131/136, secondo i media ucraini. A seguito dell’attacco aereo, i detriti di uno dei droni hanno colpito un appartamento. Tre persone sono morte. Serhiy Bratchuk, capo del Consiglio civico sotto l’Amministrazione militare regionale di Odessa, ha osservato che 26 persone sono rimaste ferite. Tra loro ci sono due bambini e una donna incinta. Secondo le sue informazioni, 8 droni kamikaze e 2 missili russi sono stati distrutti. Un missile ha colpito la costa a Odessa. Tre persone sono rimaste ferite dai detriti e dall’onda d’urto. Intanto l’occidente continua a mostrare sostegno per Kiev. Nella capitale ucraina oggi, a riprova di ciò, è giunto il primo ministro canadese Justin Trudeau, che ha iniziato la sua visita a Kiev deponendo ghirlande al muro della memoria dei “difensori ucraini morti nella guerra russo-ucraina”. Non è la prima visita di Trudeau in Ucraina dall’inizio della guerra su vasta scala. L’ultima volta era giunto l’8 maggio 2022.

Mentre tra Mosca e l’Occidente continuano le ormai troppo profonde spaccature. Il presidente russo Putin “non ha ancora in programma” una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a Ria Novosti, dopo che lo stesso Scholz oggi ha detto che ha intenzione di parlare con Putin nel prossimo futuro. Parallelamente la situazione umanitaria in Ucraina è “estremamente peggiore” rispetto a prima del crollo della diga di Kakhovka. Lo ha detto il coordinatore degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite Martin Griffiths. Griffiths ha affermato che 700.000 persone hanno bisogno di acqua potabile e ha avvertito che le devastazioni delle inondazioni in uno dei granai più importanti del mondo porteranno quasi inevitabilmente a minori esportazioni di cereali, prezzi alimentari più elevati in tutto il mondo e meno da mangiare per milioni di bisognosi.

E l’agenzia ucraina per l’energia nucleare afferma di aver messo in “arresto a freddo” l’ultimo reattore in funzione della più grande centrale nucleare d’Europa come precauzione di sicurezza tra le inondazioni dovute al crollo della diga di Kakhovka. Cinque dei sei reattori della centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dalle forze russe, sono già in uno stato di arresto a freddo.

Pride in 9 città, giornata di mobilitazione per l’orgoglio arcobaleno

Pride in 9 città, giornata di mobilitazione per l’orgoglio arcobalenoRoma, 10 giu. (askanews) – Sono ben nove le città italiane che oggi vengono attraversate dall’ “Onda Pride”: grande manifestazione a sostegno dei diritti delle persone lgbtqi+.

Nella Capitale sfila il Roma Pride (concentramento alle 15 in piazza della Repubblica), ad Avellino arriva l’Irpinia Pride (appuntamento alle 17 in piazza della Libertà), a Cuneo il Cuneo Pride (ritrovo alle 16 in piazza Torino); è tempo di Puglia Pride a Foggia (si parte alle 16,30 da piazza Umberto Giordano), di Riviera Pride a Dolo (partenza alle 17 dal parcheggio degli impianti sportivi), di Liguria Pride a Genova (partenza alle 16 da via San Benedetto). E ancora: il Lecco Pride dà appuntamento alle 15 in via Ghislanzoni, il Messina Pride parte alle 16,30 da piazza Antonello e il Pordenone Fvg si ritrova alle 15 al Parco Galvani. “È una giornata di grande mobilitazione per la nostra comunità”, ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. “Questi nove pride, tappa di una stagione record dell’Onda Pride con oltre 50 parate, sono la migliore risposta al balletto di alcune istituzioni, che ci mostrano il travaglio di chi non sa che parte stare. Non sono coerenti al punto da dichiarare senza tentennamenti la propria omotransfobia, e tirano fuori dalla tasca, all’ultimo, il ripensamento, magari il fantomatico amico gay, per dirci che in fondo ci tollerano”.

“Nelle nove parate di oggi – conclude il leader Arcigay- quasi certamente non ci saranno gli amici gay di tutti gli oppressori della compagine di governo. Però ci saranno migliaia e migliaia di persone che chiedono diritti, riconoscimento, uguaglianza, libertà. Perché sono persone tra le persone, non perché hanno amicizie altolocate. A quelle migliaia di persone, e a tutte le altre che assieme a loro oggi riempiranno le strade nei grossi centri e nelle periferie, auguriamo una memorabile giornata dell’orgoglio”.

Schlein ha visitato i Comuni alluvionati: fare in fretta, fare bene

Schlein ha visitato i Comuni alluvionati: fare in fretta, fare beneRoma, 10 giu. (askanews) – “E’ evidente che siamo a disposizione per lavorare insieme e fare il massimo rapidamente. Ma farlo bene. Qui c’è da fare moltissimo e bisogna fare in frette, qiu ci sono persone che hanno perso tutto”. Lo ha affermato, fra l’altro, la segretaria del Pd Elly Schlein a Rainews24, nel corso della visita di stamani sui luoghi dell’alluvione in Romagna, al termine di un incontro a Faenza con gli amministratori della città e di diversi Comuni alluvionati.

Pride in nove città,giornata di mobilitazione orgoglio arcobaleno

Pride in nove città,giornata di mobilitazione orgoglio arcobalenoRoma, 10 giu. (askanews) – Sono ben nove le città italiane che oggi vengono attraversate dall’ “Onda Pride”: grande manifestazione a sostegno dei diritti delle persone lgbtqi+.

Nella Capitale sfila il Roma Pride (concentramento alle 15 in piazza della Repubblica), ad Avellino arriva l’Irpinia Pride (appuntamento alle 17 in piazza della Libertà), a Cuneo il Cuneo Pride (ritrovo alle 16 in piazza Torino); è tempo di Puglia Pride a Foggia (si parte alle 16,30 da piazza Umberto Giordano), di Riviera Pride a Dolo (partenza alle 17 dal parcheggio degli impianti sportivi), di Liguria Pride a Genova (partenza alle 16 da via San Benedetto). E ancora: il Lecco Pride dà appuntamento alle 15 in via Ghislanzoni, il Messina Pride parte alle 16,30 da piazza Antonello e il Pordenone Fvg si ritrova alle 15 al Parco Galvani. “È una giornata di grande mobilitazione per la nostra comunità”, ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. “Questi nove pride, tappa di una stagione record dell’Onda Pride con oltre 50 parate, sono la migliore risposta al balletto di alcune istituzioni, che ci mostrano il travaglio di chi non sa che parte stare. Non sono coerenti al punto da dichiarare senza tentennamenti la propria omotransfobia, e tirano fuori dalla tasca, all’ultimo, il ripensamento, magari il fantomatico amico gay, per dirci che in fondo ci tollerano”.

“Nelle nove parate di oggi – conclude il leader Arcigay- quasi certamente non ci saranno gli amici gay di tutti gli oppressori della compagine di governo. Però ci saranno migliaia e migliaia di persone che chiedono diritti, riconoscimento, uguaglianza, libertà. Perché sono persone tra le persone, non perché hanno amicizie altolocate. A quelle migliaia di persone, e a tutte le altre che assieme a loro oggi riempiranno le strade nei grossi centri e nelle periferie, auguriamo una memorabile giornata dell’orgoglio”.