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Tag: Sanremo 2023

Parlamento Ue vieta vendita miele senza indicazione origine

Parlamento Ue vieta vendita miele senza indicazione origineRoma, 16 nov. (askanews) – Il Parlamento europeo oggi ha vietato la commercializzazione di mieli che non indichino chiaramente in etichetta non solo il paese di origine del prodotto, ma anche l’indicazione, in caso di provenienza da più paesi, della rispettiva percentuale nella miscela. A darne notizia è il presidente di Fedagripesca Carlo Piccinini, che commenta l’approvazione avvenuta oggi in Parlamento UE della “direttiva colazione”, con la quale vengono fissate nuove regole per l’etichettatura di alcuni prodotti alimentari.

“Un ringraziamento al governo italiano e al sottosegretario Luigi D’Eramo, che ha sposato sin dal primo momento la nostra posizione in tema di indicazione dell’origine del miele”, aggiunge Piccinini. “La battaglia per un’etichettatura trasparente sul miele che contrastasse il fenomeno delle frodi con prodotti adulterati e di dubbia provenienza per la gran parte proveniente da paesi extra-Ue, è da tempo una importante priorità per il sistema cooperativo, portata avanti e difesa nei vari contesti, nazionali e comunitari”, aggiunge il presidente di Fedagripesca spiegando che questa decisione “va nella direzione di una maggiore trasparenza verso i consumatori. Il nostro ringraziamento va al Governo italiano e specificatamente al sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, che ha la delega al settore apistico, che ha sposato sin dal primo momento la nostra posizione in tema di indicazione dell’origine del miele e portato tale battaglia in sede europea, sostenendola a più riprese fino al voto di oggi”.

“Quella sull’indicazione d’origine del miele è una battaglia che intendiamo proseguire – ha concluso Piccinini – anche attraverso la candidatura di Riccardo Babini, presidente dell’associazione Miele in cooperativa, come vicepresidente del Gruppo di lavoro miele Copa Cogeca a Bruxelles”.

Oftalmologia, al via oggi a Roma Congresso nazionale oculisti AIMO

Oftalmologia, al via oggi a Roma Congresso nazionale oculisti AIMORoma, 16 nov. (askanews) – Dalle ultime novità nella chirurgia oftalmoplastica e del glaucoma alle nuove opportunità per i pazienti affetti da maculopatie o da patologie della cornea, come il cheratocono. Dal rischio clinico all’etica medica e alla chirurgia refrattiva della cataratta, passando per la sindrome dell’occhio secco, che rappresenta ad oggi una delle principali cause di ricorso a visita medica dell’oculista, fino alla gestione medica e chirurgica delle uveiti pediatriche. E ancora: dalla responsabilità professionale, in particolare in relazione all’utilizzo di nuove tecnologie, con gli interventi di esperti in medicina legale, al tema dei costi associati al reperimento, banking e distribuzione di tessuti oculari per trapianti, discussi da rappresentanti del Centro Nazionale Trapianti e del Comitato scientifico della Società Italiana Banche degli Occhi. Non mancheranno poi le sessioni di chirurgia in diretta, con esperti oculisti collegati dalle sale operatorie dell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, di Vista Vision Roma e Firenze e di Blu Eye a Milano. Spazio, inoltre, ai cambiamenti ormonali legati all’età (come la menopausa, l’ovaio policistico, le terapie ormonali sostitutive o le malattie oncologiche senologiche, andrologichee ginecologiche) che compromettono l’equilibrio della superficie oculare. E infine uno sguardo alla chirurgia estetica del volto, con le più avanzate tecniche per la miglior riuscita della blefaroplastica superiore ed inferiore e alle corrette tecniche iniettive per l’utilizzo, sempre a scopo estetico, della tossina botulinica. Di questo, ma anche di molto altro, si discuterà in occasione del 14esimo Congresso Nazionale AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti), il secondo organizzato in collaborazione con SISO (Società Italiana di Scienze Oftalmologiche), che si apre oggi a Roma presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur. All’evento, in programma fino al 18 novembre, sono attesi oltre 2.000 partecipanti, tra oculisti, medici specializzandi ed esperti provenienti da tutta Italia, che potranno prendere parte a numerosi incontri, simposi, tavole rotonde, sessioni e corsi incentrati sulle attuali tematiche di maggior interesse dell’oftalmologia italiana ma anche internazionale.

“Ogni anno il nostro Congresso Nazionale si arricchisce sempre di più, anche grazie alla preziosa collaborazione degli oculisti SISO – fa sapere la presidente di AIMO, Alessandra Balestrazzi – anche per questa edizione ci aspettano a Roma tre giornate ricche di appuntamenti, con un programma vastissimo pensato e strutturato per non lasciare indietro nessuna tematica inerente al mondo dell’oftalmologia. Sono tanti gli argomenti che verranno trattati da oculisti ed esperti del settore, da quelli più tradizionali ai più innovativi. Penso, solo per fare qualche esempio, alle sessioni dedicate alla gestione del paziente glaucomatoso o con retinopatia diabetica sul territorio, alla luce del DM 77, oppure a quelle rivolte ai ‘grandi’ temi dell’oculistica come il glaucoma e le maculopatie, senza dimenticare patologie come la cataratta e la miopia. Una interessante novità introdotta nel programma, poi, riguarda alcuni simposi specifici sulla ‘superficie oculare al femminile’, durante i quali si discuterà sul ruolo degli ormoni sessuali sulla salute degli occhi della donna”.

Usa-Cina, da titani corporate riuniti a cena standing ovation per Xi

Usa-Cina, da titani corporate riuniti a cena standing ovation per XiRoma, 16 nov. (askanews) – Ieri sera in un hotel di San Francisco il presidente cinese Xi Jinping ha consegnato al meglio delle imprese statunitensi un chiaro messaggio, che ha suscitato una standing ovation: la Cina è un grande mercato ed à amica. Lo riferisce il Financial Times che in un lungo articolo sul suo sito ricostruisce la serata.

Ad affollare l’Hyatt Regency per incontrare il leader cinese c’erano il patron di Tesla Elon Musk , Tim Cook di Apple e Albert Bourla di Pfizer, tutti desiderosi di vendere più auto elettriche, iPhone e prodotti farmaceutici alla seconda economia del mondo. Dopo una giornata a colloquio con il presidente Usa Joe Biden, Xi ha detto a un pubblico di circa 300 capitani d’industria: “La Cina è un’economia super-grande ma anche un mercato super-grande… la modernizzazione di 1,4 miliardi di cinesi è un’enorme opportunità che la Cina offre al mondo”.

Xi ha detto ai leader aziendali a San Francisco: “La prima domanda per noi è: siamo avversari o partner?” Se gli Stati Uniti e la Cina si considerassero rivali, ha avvertito, “ciò porterebbe solo a scelte male informate, azioni fuorvianti e risultati indesiderati”. “Il mondo ha bisogno che Cina e Stati Uniti lavorino insieme per un futuro migliore”, ha aggiunto. “La Cina è pronta a essere partner e amica degli Stati Uniti”.

L’affetto è parso ricambiato. “Se si prende l’elenco delle 20 principali aziende statunitensi in Cina, c’erano tutte”, ha detto a Ft un imprenditore tech di San Francisco che ha partecipato all’evento. Mentre si recava all’Hyatt, il fondatore di Bridgewater Ray Dalio ha detto al Financial Times di essere “entusiasta di avere questa relazione” con Xi. Ma se Xi si è sforzato di esprimere l’accoglienza del suo Paese nei confronti del business a stelle e strisce, una combinazione di violente tensioni con Washington, una ripresa economica difficile dopo la pandemia e un apparato di sicurezza interno sempre più presente a Pechino hanno smorzato l’entusiasmo degli investitori americani per le scommesse sulla Cina.

Una serie di aziende statunitensi ha cominciato a fare le valigie o a ridisegnare le catene di rifornimento nel timore che le tensioni geopolitiche possano incidere sull’attività. Gruppi tech come Airbnb e LinkedIn sono suciti dal Paese, così come le società di consulenza Gallup e Forrester Research. Perfino Apple, che da tempo fa affidamento sulla produzione cinese, ha iniziato ad acquisire componenti in paesi come India e Vietnam. Myron Brilliant, ex capo delle relazioni internazionali della Camera di commercio statunitense, ha affermato che mentre i funzionari cinesi stanno tornando alla pratica di corteggiare la comunità imprenditoriale per investimenti e per aiutare a gestire i legami con Washington, “i tempi sono cambiati”. “I leader imprenditoriali americani non vogliono essere coinvolti in una partita a scacchi tra i governi di Cina e Stati Uniti”, ha spiegato al Ft Myron Brilliant, ex capo delle relazioni internazionali della Camera di commercio statunitense. “Gli amministratori delegati sono avversi al rischio, il quadro dei rapporti tra Cina e Stati Uniti ha aumentato il rischio di fare business in Cina”. Un dirigente sino-americano di un’azienda tecnologica che lavora tra i due paesi ha detto al Ft che la sua presenza alla cena di ieri era un “segreto di stato”. Darren Woods, amministratore delegato della ExxonMobil, che sta costruendo un impianto petrolchimico multimiliardario nel sud della Cina, ha detto ieri mattina ai giornalisti che non avrebbe partecipato alla cena. “Le relazioni tra il governo cinese e quello statunitense avranno alti e bassi nel tempo”, ha detto Woods. “Entrambi i paesi sono troppo importanti per l’ordine mondiale globale per non trovare un equilibrio, anche se questo equilibrio cambierà”. Shi Yinhong, esperto di relazioni USA-Cina presso la Renmin University, ha affermato che le preoccupazioni dei due governi per la sicurezza nazionale limitano le relazioni. “Se gli interessi economici entrano in conflitto con la sicurezza nazionale, la sicurezza nazionale avrà senza dubbio la precedenza”, ha affermato Shi.

E’ legge il Ddl sul cibo sintetico, ecco cosa prevede – scheda

E’ legge il Ddl sul cibo sintetico, ecco cosa prevede – schedaRoma, 16 nov. (askanews) – Via libera definitivo oggi dalla Camera dei Deputati con 159 voti favorevoli, 53 contrari e 34 astensioni al testo del disegno di legge che reca “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”, già approvato dal Senato il 19 luglio scorso. Ieri lo stesso ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, aveva ribadito che il Governo italiano notificherà la legge all’Europa “subito dopo la sua approvazione, come avvenuto in tante altre circostanze”, auspicando che £l’esempio italiano venga seguito a livello europeo, con lo stesso modello con il quale si scelse di evitare gli Ogm nel continente”.

Presentato dal Masaf e dal ministero della Salute, il Ddl riguarda il divieto “di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali” e si compone di sette articoli. Il divieto si basa su “un principio di precauzione” e all’articolo 2 sancisce che “è vietato agli operatori del settore alimentare e agli operatori del settore dei mangimi impiegare nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o distribuire per il consumo alimentare ovvero promuovere ai suddetti fini alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”.

Inoltre, all’articolo 3 “per tutelare il patrimonio zootecnico nazionale”, il Ddl vuole contrastare anche il cosiddetto “meat sounding”, ovvero l’uso di denominazioni di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali. E lo fa vietando l’uso di “denominazioni legali, usuali e descrittive, riferite alla carne, ad una produzione a base di carne o a prodotti ottenuti in prevalenza da carne; riferimenti alle specie animali o a gruppi di specie animali o a una morfologia animale o un’anatomia animale; terminologie specifiche della macelleria, della salumeria o della pescheria e nomi di alimenti di origine animale rappresentativi degli usi commerciali”. “Per rafforzare la logica primaria di salvaguardia della salute dei cittadini oltre che la dimensione produttiva nazionale”, in caso di violazioni, sono previste sanzioni amministrative e interdittive. Quelle pecuniarie vanno da un minimo di 10.000 euro ad un massimo pari al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione, nonché la confisca del prodotto illecito. L’applicabilità delle sanzioni è estesa a chiunque abbia finanziato, promosso, agevolato in qualunque modo le condotte illecite. La sanzione massima non può eccedere comunque i 150.000 euro.

Vengono inoltre previste ulteriori sanzioni amministrative interdittive che intervengono sulla possibilità di svolgere attività di impresa, inibendo l’accesso a contributi, finanziamenti o mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o dell’Unione europea per lo svolgimento di attività imprenditoriali, nonché prevedendo la chiusura dello stabilimento di produzione per un periodo di tre anni. Il monitoraggio delle attività connesse all’attuazione delle misure previste dalla proposta di legge, sarà effettuato nell’ambito delle attività di competenza del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministero della Salute.

I soggetti responsabili dell’attuazione dell’intervento sono le Autorità competenti per i controlli ed in particolare: i Nuclei di Antisofisticazione (NAS), il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA), il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela, della qualità e repressioni di frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, nonché, per i prodotti della filiera ittica, il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera, ognuno per i profili di rispettiva competenza. Obiettivo del disegno di legge, spiega il Masaf, “è quello di assicurare un livello massimo di tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini, oltre a preservare il patrimonio agroalimentare italiano, come insieme di prodotti che assumono una rilevanza strategica per l’interesse nazionale”.

Commissione Ue rinnova autorizzazione glifosato per 10 anni

Commissione Ue rinnova autorizzazione glifosato per 10 anniRoma, 16 nov. (askanews) – La Commissione Europea rinnova per altri 10 anni l’autorizzazione all’utilizzo del glifosato. Una decisione obbligata, perché oggi gli Stati membri non hanno raggiunto la maggioranza qualificata necessaria per rinnovare o respingere l’approvazione del glifosato durante una votazione presso il Comitato di appello. Ciò fa seguito a una precedente votazione del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (SCOPAFF) del 13 ottobre, in cui gli Stati membri non avevano raggiunto la maggioranza necessaria per rinnovare o respingere la proposta.

A spiegarlo è la stessa Commissione Europea in una nota, sottolineando di essere “ora obbligata, in linea con la legislazione dell’UE e in assenza della maggioranza richiesta in entrambe le direzioni, ad adottare una decisione prima del 15 dicembre 2023, data in cui scade l’attuale periodo di approvazione”. La Commissione quindi, “sulla base di valutazioni approfondite sulla sicurezza effettuate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), insieme agli Stati membri dell’UE – procederà ora al rinnovo dell’approvazione del glifosato per un periodo di 10 anni, soggetto a determinate nuove condizioni e restrizioni. Queste restrizioni includono il divieto dell’uso pre-raccolta come essiccante e la necessità di determinate misure per proteggere gli organismi non bersaglio”. Gli Stati membri, ricora ancora la Commissione, sono responsabili dell’autorizzazione nazionale dei prodotti fitosanitari (PPP) contenenti glifosato “e continuano a poter limitarne l’uso a livello nazionale e regionale se lo ritengono necessario sulla base dell’esito delle valutazioni del rischio, in particolare tenendo conto della necessità di proteggere la biodiversità”.

Glifosato, Filiera Italia: bene astensione Italia su rinnovo

Glifosato, Filiera Italia: bene astensione Italia su rinnovoRoma, 16 nov. (askanews) – “Accogliamo favorevolmente il voto di astensione dell’Italia sul rinnovo dell’autorizzazione del glifosato avvenuto questa mattina nel corso del Comitato d’appello indetto ad hoc per tale votazione”: così in una nota Luigi Scordamaglia, amministratore delegato, Filiera Italia.

In questo modo gli Stati membri hanno confermato l’assenza di una maggioranza qualificata a favore della proposta di rinnovo del glifosato per 10 anni, a seguito dell’astensione, oltre che dell’Italia, anche di Germania e Francia. “L’Italia – aggiunge Scordamaglia – è stata coerente con la prima votazione effettuata sul rinnovo autorizzativo in cui aveva subordinato il proprio voto favorevole all’accoglimento da parte della commissione della richiesta italiana di introdurre un divieto totale di uso del glifosato non solo per disseccamento, ma in tutti gli usi in fase di pre raccolta”.

La Commissione europea ha deciso di andare avanti sulla proposta di rinnovo che ha annunciato di voler adottare, “nonostante l’assenza di una maggioranza qualificata degli Stati membri e il mancato appoggio alla proposta da parte dei tre più grandi produttori agricoli europei quali Italia, Francia e Germania che chiedevano maggiori garanzie su una sostanza particolarmente pericolosa, in particolare per i possibili residui se usata in fase di pre raccolta”, ha concluso Scordamaglia.

Copa-Cogeca a Comm.Ue: autorizzare glifosato per altri 10 anni

Copa-Cogeca a Comm.Ue: autorizzare glifosato per altri 10 anniRoma, 16 nov. (askanews) – Seguire le conclusioni scientifiche delle agenzie ECHA ed EFSA e optare per una nuova autorizzazione di 10 anni al glifosato. E’ quanto chiede in una nota il Copa-Cogeca in una nota sottolineando che “non sorprende che, per la seconda volta, i rappresentanti degli Stati membri presso il comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (comitato PAFF) non siano riusciti a prendere posizione a maggioranza qualificata a favore o contro la nuova autorizzazione del glifosato. La Commissione europea avrà quindi l’ultima parola sul periodo di riautorizzazione dell’erbicida”.

Attualmente non esiste un’alternativa equivalente a questo erbicida “e senza di esso molte pratiche agricole, in particolare la conservazione del suolo, sarebbero rese complesse, lasciando gli agricoltori senza soluzioni o con alternative che consumano ancora più erbicidi”, avverte il Copa-Cogeca.

Calcio, Spalletti: “Serve una Italia all’altezza della storia”

Calcio, Spalletti: “Serve una Italia all’altezza della storia”Roma, 16 nov. (askanews) – “Noi siamo professionisti che devono far parlare della propria storia attraverso queste partite e questi risultati. Ci andiamo a costruire quella che sarà l’immagine che avremo nel mondo attraverso questi risultati. Diventa semplice, ci siamo preparati benissimo e abbiamo a disposizione una squadra che ha la possibilità di fare balzi in avanti, non passi, per cui ci apprestiamo fiduciosi visto che abbiamo un telaio già iniziato”. Così Luciano Spalletti a Sky alla vigilia del match in programma all’Olimpico tra Italia e Macedonia del Nord, prima delle due partite fondamentali per la qualificazione degli azzurri al prossimo Europeo, ha parlato il Ct della nazionale Luciano Spalletti. Rispetto alle altre partite non è cambiata la preparazione: “È andata così anche nelle altre, si è avvertita pure nelle precedenti partite la necessità di fare il risultato. Noi di quelle che abbiamo giocato potevamo fare qualcosa di più in Macedonia, ma non sarebbe cambiato nulla. C’è l’abitudine in questo percorso a giocare determinate partite”. A Roma “serve un’Italia all’altezza della propria storia e del gioco che bisogna esibire a livello internazionale. Serve un’Italia che abbia caratteri forti e calciatori che sappiano affrontare queste situazione. Dobbiamo far vedere in che posizione siamo nel nostro mondo: calciatori che devono portare avanti l’idea di calcio dell’Italia. Giochiamo per la nostra nazione e dobbiamo essere disposti a tutto”. Cosa guadagna l’Italia con Chiesa: “Moltissime cose, ha questo strappo di saper saltare l’avversario, sa far gol, ha personalità di altissimo livello per dare anche ai compagni di squadra. E noi siamo felicissimi di averlo a disposizione”.

MotoGp, Bagnaia: “Non considero il Qatar decisivo”

MotoGp, Bagnaia: “Non considero il Qatar decisivo”Roma, 16 nov. (askanews) – “Se vinco avrò finalmente un po’ di tempo per pensare al mio matrimonio con Domizia”… “non so tra le due cose, vincere il titolo o sposarmi, quale sia la più stressante…”. Lusail non è un Gp come gli altri per Pecco Bagnaia. E’ il primo match point in direzione mondiale, il secondo per il pilota torinese. Deve vincere il duello con lo spagnolo Jorge Martin forte di un +14 in classifica generale che gli dà un piccolo vantaggio. “Ho una piccola possibilità – continua – ma non credo che il mondiale finirà qui, in Qatar, a meno che Jorge non abbia un problema. Il vantaggio è modesto, dovrei guadagnare 23 punti, troppi per un singolo weekend di gara, e lui sta facendo un ottimo lavoro”. Quattordici punti di differenza, aggiunge, “non sono nulla, e ne restano tanti in palio”. Quindi “sarà importante mantenere la calma e lavorare bene, come la settimana scorsa in Malesia”. Lo scorso anno a Lusail finì lungo travolgendo l’incolpevole MArtin: “Quella volta ero al limite e ho perso l’anteriore. E’ stata un incidente più spaventoso per lui, che poteva farsi davvero male, che per me”. L’asfalto è stato nel frattempo rifatto – motivo per cui la gara è stata spostata a fine stagione, per poter ultimare i lavori – e questo potrebbe da un lato rivelarsi un aiuto, ma anche un’incognita per le gomme. “Penso che il fondo sia migliorato, ci sarà più grip, ma bisognerà vedere come si comportano le gomme, perché le condizioni in cui giriamo adesso saranno diverse rispetto agli anni scorsi e alle prove svolte a marzo”. D’altra parte, sottolinea Pecco “mi piace molto questo tracciato, dove sono sempre stato molto competitivo. Siamo ritornati veloci e la nostra moto è proprio adatta a questa pista”.

Bagnaia non pensa alla pressione: “Vivo questo weekend normalmente, come al solito, ma so che la pressione può arrivare all’improvviso. Ad ogni modo, non c’è molto da inventarsi: per essere riconfermato campione devo stare davanti e non è molto diverso rispetto a quello che provavo a Valencia l’anno scorso”. Sulla pressione delle gomme e il warning di Sepang (un secondo comporterebbe tre secondi di penalità) dice: “Ho fatto molte gare con la pressione alta sul davanti, sono abituato e non credo che questo cambi molto, non mi piace tanto la regola l’ho sempre detto, non aiuta in nulla, ma tutti i piloti questa volta correranno al limite”. Bastianini, o i piloti della VR46 potrebbero aiutarlo in gara: “Sono stato chiaro col team, se Enea ha la possibilità di vincere, perché non dovrebbe provarci? Ma sarà bello anche lavorare insieme, di solito preferisco lavorare da solo in prova, ma forse è venuto il momento di fare qualcosa assieme”.

Prandini: doveva essere confronto verbale ma siamo stati provocati

Prandini: doveva essere confronto verbale ma siamo stati provocatiRoma, 16 nov. (askanews) – “E’ stato un momento di confronto che si sarebbe dovuto fermare a un confronto verbale, non ho problemi a dire questo. Non chiedo però scusa per la spinta perchè Della Vedova non ha chiesto scusa al lavoro che fanno i nostri agricoltori e soprattutto perché la spinta è figlia del fatto che lui portava dei cartelli che insultavano l’intelligenda degli nostri agricoltori”. Così il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, dopo la rissa sfiorata davanti Palazzo Chigi con i deputati di Più Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova.

“Chi insulta poi deve anche accettare – ha aggiunto Prandini – che in un confronto gli animi si possono esacerbare e Della Vedova non deve fare il sorpreso, visto che la provocazione l’ha cercata lui. Poteva andare lontano dal nostro presidio (in largo Chigi, ndr.) e invece è venuto qui, dandoci le spalle e pensando che non leggessimo i cartelli che stavano esponendo. Io l’ho fatto in difesa del mondo che rappresento e della onorabilità del nostro lavoro, che lui certamente non può mettere in discussione”, ha concluso Prandini.