Il ministero della Sanità a Gaza: 8.005 morti da inizio guerraRome, 29 ott. (askanews) – Secondo Haaretz “il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, afferma che dall’inizio della guerra (con l’attacco di Hamas del 7 ottobre Ndr) sono state uccise 8.005 persone, inclusi 3.342 bambini”. Sempre secondo la testata nelle ultime 24 ore, grandi forze militari di terra dell’IDF continuano ad operare all’interno della Striscia di Gaza. In questa fase le forze si stanno concentrando sull’assumere posizioni di controllo sul campo, “per evitare di essere esposte al fuoco dei terroristi”.
Per la popolazione di Gaza la situazione è sempre più preoccupante. Un portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha affermato che l’ospedale Al-Quds di Gaza City ha ricevuto due chiamate dalle autorità israeliane che ne chiedevano l’evacuazione. Il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che il rapporto della Mezzaluna Rossa palestinese secondo cui le autorità israeliane hanno ricevuto avvertimenti di evacuare immediatamente l’ospedale al-Quds nella Striscia di Gaza è “profondamente preoccupante”. “Il rapporto della Mezzaluna Rossa Palestinese sulle minacce di evacuazione all’ospedale al-Quds di Gaza è profondamente preoccupante”, ha scritto Tedros Adhanom Ghebreyesus su X, ex Twitter. “Ribadiamo: è impossibile evacuare ospedali pieni di pazienti senza mettere in pericolo la loro vita”, ha aggiunto. Questa mattina si sono verificati diversi attacchi a soli 50 metri dall’ospedale. L’ospedale Al-Quds si trova a Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza.
Start-up, Out Of: crowdfunding record da 7,6 milioni euro su MamacrowdRoma, 29 ott. (askanews) – Circa un mese fa, Out Of lanciava la sua seconda campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd (principale piattaforma italiana per investimenti in equity crowdfunding e parte del Gruppo Azimut) e in una sola settimana il contatore del portale segnava già 1,7 milioni di euro raccolti. Una partenza che faceva intravedere il grande interesse di una vasta platea di investitori nei confronti di questa startup made in Brescia che ha un obiettivo chiarissimo: portare innovazione nel campo dell’ottica sportiva e non solo, un settore dove l’Italia è sempre stata protagonista.
In circa 30 giorni, Out Of ha raccolto ben 7,6 milioni di euro, segnando di fatto una pietra miliare nella storia delle campagne di equity crowdfunding italiane e arrivando quasi al tetto massimo di raccolta di 8 milioni previsto dal regolamento italiano. La startup fondata dai tre fratelli Righi: Federico, fisico laureato con lode all’università di Milano, Roberto, Industrial Designer e Laura, Graphic Designer aveva già raccolto 1 milione di euro nel 2020, sempre su Mamacrowd, dopo essere andata in overfunding per ben 4 volte. Capita molto raramente di assistere a performance di raccolta come quelle di Out Of. L’azienda bresciana ha convinto importanti investitori a credere nel proprio progetto e lo ha fatto potendo contare su alcuni importanti elementi che di rado si vedono sotto lo stesso cappello: un team affiatato e preparato, una tecnologia proprietaria con una serie di brevetti registrati, un eccezionale riscontro da parte del mercato, importanti partnership all’attivo e una roadmap di crescita all’interno di un mercato multimiliardario e dalle potenzialità impressionanti. “Questo incredibile traguardo è la prova del supporto e della fiducia che la nostra comunità nutre nella missione e nel lavoro di Out Of. I fondi raccolti accelereranno il percorso per portare la nostra tecnologia in settori ancora da conquistare e dare forma al futuro che sogniamo. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in noi. Insieme, costruiremo qualcosa di straordinario”, ha commentato Federico Righi, Ceo e co-founder di Out Of.
Sono stati 580 gli investitori che hanno aderito a questa campagna, un bellissimo esempio di crowdfunding con una grande partecipazione sia di investitori occasionali che seriali tra i quali gli investitori della prima raccolta che hanno deciso di ridare nuovamente fiducia all’azienda. A questi si aggiungono gli investimenti del fondo AZIMUT ELTIF – Venture Capital ALIcrowd III e di FFI (Ferrari Family Investments, il family office della famiglia del fondatore della scuderia). L’operazione è stata assistita dagli advisor FNDX, IN3 Ventures e GOP (Gianni&Origoni). “La campagna di Out Of dimostra come il ricorso al mercato dei capitali privati sia uno strumento che può accompagnare le aziende meritevoli in tutte le fasi di crescita, e come la nostra piattaforma sia in grado di riunire tutti i soggetti, privati e istituzionali, interessati a partecipare a progetti innovativi dall’alto contenuto tecnologico, con un team ambizioso e dalla missione ad impatto sociale positivo come nel caso di Out Of. Come Mamacrowd continueremo a proporre al nostro network di investitori le aziende più virtuose, fiduciosi che questo possa contribuire a generare valore per i risparmiatori e per l’economia del nostro Paese”, ha commentato Dario Giudici Ceo e co-founder di Mamacrowd.
Out Of è una PMI innovativa, già società benefit, fondata dai tre fratelli Righi: Federico, fisico laureato con lode, Roberto, industrial designer, e Laura, graphic designer, ed è nata dalla loro profonda passione per gli sport outdoor. Hanno iniziato sviluppando maschere da sci e, grazie al background tecnico dei founder, l’azienda si è da subito focalizzata sull’innovazione. Sono stati tra i primi ad esplorare sistemi intuitivi e veloci di cambio lente e i primi, e tutt’ora gli unici, ad avere lenti sia fotocromatiche che polarizzate su singola lente sulle maschere da sci. Questa attitudine all’innovazione li ha portati a sviluppare IRID®, una tecnologia rivoluzionaria che permette alle lenti di diventare dinamiche, adattandosi istantaneamente alla luce circostante, rimanendo perfettamente uniformi e senza utilizzare batterie. Ora stanno applicando questa tecnologia che ha un potenziale illimitato sui caschi da moto, sui dispositivi di protezione individuale, nel campo della difesa e sulle lenti oftalmiche. La mission di Out Of è sviluppare soluzioni tecnologiche che portino benefici nel campo della visione umana.
Un talent a colpi di spazzola e forbici con Rossano FerrettiMilano, 29 ott. (askanews) – Tutto è pronto per il debutto di ‘HairStyle, The Talent Show’, il nuovo talent show di hairstyling prodotto da Shine Iberia (A Banijay Company). Il programma arriverà su Real Time (dal 16 novembre in prima serata e in streaming su discovery+) e farà parte anche del catalogo di contenuti esclusivi di Rakuten TV, una delle piattaforme di streaming leader in Europa. Il nuovo format, che cerca il prossimo grande nome dell’hairstyling nel nostro paese, sarà condotto dal Maestro Rossano Ferretti e dal Global Hairstylist Rudy Mostarda.
Un nuovo formato per tutto il mondo. Dieci parrucchieri professionisti provenienti da tutta Italia dovranno dimostrare il loro talento, abilità e creatività davanti a Rossano Ferretti (che condurrà il talent show trasmesso nelle sue cinque versioni in Spagna, Messico, Brasile, Stati Uniti e, appunto, Italia). In ciascuna edizione, Rossano Ferretti valuterà il lavoro dei concorrenti accompagnato da un co-presentatore proveniente da ciascuno dei paesi. Non saranno soli: con loro ci saranno tante celebrities che visiteranno il salone dando il loro contributo alla gara con consigli e suggerimenti. Adattarsi alle richieste dei clienti, studiare le loro caratteristiche fisiche e dar loro consigli sui colori e tagli di capelli che li valorizzano di più, realizzare acconciature per occasioni speciali e ripristinare la salute dei capelli danneggiati sono alcune delle sfide che i concorrenti di ‘HairStyle’ affronteranno nel corso dello show. Inoltre, dovranno dimostrare la loro abilità con i colori e completare le acconciature con un make-up da sogno. Il vincitore di ciascuna edizione di ‘HairStyle’ riceverà un premio del valore di 150.000 euro, che gli permetterà di aprire un salone super esclusivo con il supporto di un team di esperti guidato da Rossano Ferretti. Inoltre, avrà il sostegno dei marchi partner del programma e riceverà un assegno aggiuntivo di 10.000 euro da investire nel suo salone. Entrerà anche a far parte del team internazionale di formatori del prestigioso master per parrucchieri ‘MDB Education’.
Uno studio televisivo trasformato in un grande salone. Per realizzare il sogno di ‘HairStyle’, uno studio televisivo è stato trasformato in un grande hair salon di 1.000 mq con tutto il necessario per realizzare lavori spettacolari: postazioni di lavoro con tutti gli strumenti utili per dare vita a lavori straordinari, lavatesta indipendenti per offrire un trattamento personalizzato ai clienti e ampie scaffalature che ospitano i migliori prodotti per la colorazione e la cura dei capelli, nonché extension di capelli naturali in un’incredibile varietà di colori. Con tutti questi prodotti, i concorrenti di ‘HairStyle’ potranno affrontare tutte le sfide con materiali di alta qualità forniti dai brand partner del programma: Alfaparf Milano Professional, Rossano Ferretti Parma, Gama Professional, Maletti e Great Lengths.
Il Maestro Rossano Ferretti è uno degli hairstylist più famosi al mondo. È la terza generazione di una famiglia di parrucchieri e da Campegine (RE), un piccolo paese di soli 500 abitanti, ha creato un impero globale. Celebre per la sua linea di prodotti per la cura dei capelli 100% Made in Italy e per i suoi prestigiosi saloni frequentati da numerose celebrità, membri di famiglie reali e VIP di tutto il mondo. Alcuni di questi saloni si trovano a Milano, Parigi, New York, Miami, Dubai e Madrid. Inoltre, Rossano Ferretti è noto in tutto il mondo come il creatore del rivoluzionario Metodo Rossano Ferretti, conosciuto anche come “invisible haircut”. Da decenni Rossano Ferretti sostiene che il taglio di capelli debba essere personalizzato, tenuto conto della loro natura, della loro texture e del loro movimento. In un momento in cui l’uso di una tecnologia skincare legata al mondo dei capelli era una rarità, Rossano Ferretti è stato un pioniere nella ricerca del legame tra skincare e haircare e ha fatto suo il concetto all’avanguardia di “Skinification”. Il Maestro, da decenni ambasciatore globale dell’industria, ha pubblicato libri didattici e ha collaborato con riviste tra cui Vogue. La prossima sfida di Rossano Ferretti è dunque quella di calarsi nei panni di conduttore e giudice del nuovo talent show per parrucchieri ‘HairStyle, The Talent Show’. Rudy Mostarda è il Direttore creativo globale del marchio Alfaparf Milano Professional. È responsabile della creazione di tutte le nuove collezioni su scala globale per ottenere un’immagine coordinata del brand in tutto il mondo. Fedele ai principi di una filosofia educativa, una delle sue attività preferite è la formazione degli stilisti attraverso seminari, eventi e formati innovativi. Rudy è anche fondatore e Direttore creativo internazionale di Extrema Hair, che conta più di 90 saloni affiliati in Italia, di cui quello di Milano gestito direttamente da lui. Un personaggio poliedrico, in grado di creare look scenografici ma anche proposte per il lavoro quotidiano da realizzare in salone. È Vice President dell’Alternative Hair Show di Londra, l’evento più importante al mondo sull’hairstyling. È anche artefice della creazione di look per importanti celebrità ed è regolarmente presente nel backstage della Settimana della Moda di Milano, come direttore creativo di numerose griffe, oltre che nel backstage della Mostra del Cinema di Venezia. Collabora inoltre attivamente con testate come Vogue e Marie Claire. Ora sarà alla guida di “HairStyle, The Talent Show” accanto a Rossano Ferretti per trovare il prossimo grande nome dell’hairstyling italiano. Il debutto in Italia, tramite Real Time e Rakuten TV.
Guerra in Medio Oriente, massicci attacchi di Israele. A Gaza “situazione disperata”Milano, 29 ott. (askanews) – La guerra in Medio Oriente è nel suo 23esimo giorno, i negoziati per il rilascio degli ostaggi restano in corso, con il Qatar che continua a svolgere un ruolo abbastanza silenzioso ma centrale: esiste tuttavia un divario tra il numero degli ostaggi secondo Hamas e quello secondo Israele. Le forze di terra israeliane sono ormai all’interno di Gaza, mentre i palestinesi hanno sperimentato quello che hanno descritto come la notte di attacchi aerei più intensa da quando Israele ha iniziato la sua rappresaglia contro l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre.
L’esercito israeliano ha dichiarato questa mattina di aver colpito altri 450 obiettivi di Hamas nelle ultime 24 ore e di aver aumentato il numero delle forze di terra a Gaza. Ma mentre continua la furia dell’attacco israeliano, c’è paura, distruzione e fame. COLLASSO DELL’ORDINE PUBBLICO
La situazione a Gaza dopo gli avvenuti saccheggi è secondo il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, “ogni ora più disperata” e questo è “totalmente inaccettabile” per il numero di civili uccisi e feriti nella guerra tra Israele e Hamas. L’Onu ha messo in guardia dal collasso dell’ordine pubblico: in migliaia di persone hanno fatto irruzione nei campi umanitari nella Striscia di Gaza, dove vengono distribuiti gli aiuti umanitari. Il tutto nelle zone centrali e meridionali della Striscia: la farina di frumento e altri prodotti di base sono stati rubati dai magazzini e dai centri di distribuzione dell’Unrwa, che attraverso Thomas White ha fatto sapere: “Questo è un segnale preoccupante che l’ordine civile sta iniziando a crollare dopo tre settimane di guerra e uno stretto assedio a Gaza. Le persone sono spaventate, frustrate e disperate. Le tensioni e la paura sono aggravate dai tagli alle linee di comunicazione E Internet. Si sentono soli, tagliati fuori dalle loro famiglie a Gaza e dal resto del mondo”. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha chiesto un immediato allentamento delle ostilità e la fornitura di aiuti umanitari. “È inaccettabile che i civili non abbiano un posto sicuro dove andare in mezzo ai massicci bombardamenti” ha detto la presidente Mirjana Spoljaric in una dichiarazione. Questo è un fallimento catastrofico che il mondo non deve tollerare”. Medici Senza Frontiere ha chiesto un cessate il fuoco immediato per prevenire ulteriori morti nella Striscia di Gaza e consentire l’arrivo delle forniture umanitarie di cui c’è disperatamente bisogno.
LE FAMIGLIE DEGLI OSTAGGI L’operazione “ampliata” di Israele lascia le famiglie degli oltre 200 ostaggi portati a Gaza in un timore ancora maggiore per i loro cari. Un gruppo di pressione a favore delle famiglie ha parlato della “più terribile di tutte le notti” mentre le emozioni aumentavano con l’espansione delle operazioni di terra delle Forze di Difesa Israeliane (Idf). Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che la guerra a Gaza “sarà lunga”. Ha detto che gli obiettivi di questa fase della guerra sono distruggere Hamas e restituire gli ostaggi presi il 7 ottobre. Netanyahu ha confermato di aver parlato con i familiari e ha detto di aver promesso loro che avrebbe esaurito tutte le opzioni per riportare a casa i loro cari. Tuttavia ha poi sollevato un forte polverone fino a ritrovarsi a scusarsi e cancellare il post per il quale l’ex capo di stato maggiore israeliano e leader di Unità nazionale Benny Gantz lo ha attaccato oggi su X chiedendo al primo ministro israeliano di ritirare la sua dichiarazione di ieri sera contro le agenzie di sicurezza e di smettere di occuparsi della questione.
NETANYAHU IN DIFFICOLTÀ La polemica parte da ieri sera quando Netanyahu ha affermato di non aver ricevuto alcun avvertimento sulle intenzioni di Hamas di iniziare una guerra contro Israele, e ha incolpato le agenzie di sicurezza – in particolare nominando il capo dell’intelligence militare dell’IDF Aharon Haliva e il capo dello Shin Bet Ronen Bar – per il fallimento che ha portato all’attacco. A cascata le reazioni di diversi politici israeliani, compreso Lapid che ha criticato Netanyahu, affermando che il primo ministro “ha oltrepassato la linea rossa”. Il ministro della Sicurezza nazionale e leader di estrema destra Ben-Gvir afferma che “la politica di contenimento, la deterrenza immaginaria e l’acquisto di una pace temporanea a un prezzo esorbitante, sono i padri di tutti i peccati”. “Una mattinata tesa per Netanyahu che ha dovuto affrontare una raffica di critiche” ha commentato al Jazeera. NUOVA FASE Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato in una dichiarazione che il suo paese è entrato “in una nuova fase della guerra”. Il funzionario ha detto che Israele “ha attaccato sopra e sotto terra. Abbiamo attaccato agenti terroristici a tutti i livelli, in tutti i luoghi. Le istruzioni alle nostre forze sono chiare: l’operazione continuerà fino a quando non verrà dato un nuovo ordine”. Le forze israeliane “sono entrate nella Striscia di Gaza e hanno ampliato l’operazione di terra a cui prendono parte unità di fanteria, mezzi corazzati, del genio e artiglieria con fuoco pesante”, ha detto sabato mattina il portavoce dell’Idf, contrammiraglio Daniel Hagari. “Le forze sono sul campo e continuano i combattimenti”, ha aggiunto, senza fornire ulteriori dettagli. Le parole di Hagari confermano che l’operazione militare ha subito una significativa espansione dopo quelli che aveva precedentemente descritto come due “raid mirati”, avvenuti mercoledì notte e giovedì notte. Entrambi i raid hanno visto le forze di terra ritirarsi dopo poche ore. Tuttavia, non sembra che sia ancora in corso una grande offensiva di terra mirata a conquistare e detenere porzioni significative del territorio. In un nuovo appello agli abitanti di Gaza a spostarsi a sud, l’Idf ha parlato di un’operazione “imminente”. L’Idf ha annunciato che almeno 311 soldati israeliani sono stati uccisi dal 7 ottobre e 230 persone – civili e soldati – sono state rapite. Il bilancio totale delle vittime a Gaza è salito a 8.005 persone oggi, secondo una dichiarazione rilasciata dal ministero della sanità di Gaza. Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane in Cisgiordania nella notte. COSA SUCCEDE IN LIBANO LUNGO BLUE LINE La forza di pace dell’Onu Unifil dice: “al momento non ci sono incendi vicino alle nostre basi”. Lo riferisce – contattato da askanews – Andrea Tenenti, il portavoce della base, dove sono stanziati oltre mille militari italiani. Tenenti precisa così fonti libanesi che parlavano di una serie di incendi divampati nella zona di Naqoura e di Ayta Shaab, che ci sono stati, ma nei giorni scorsi. Mentre gli scontri a fuoco continuano sporadicamente lungo la Linea Blu da tre settimane. Il portavoce conferma il ferimento di un ufficiale nepalese delle forze internazionali, riferito dall’agenzia di stampa nazionale libanese (Nna). La missione dell’Onu in Libano, Unifil, è composta da contingenti da 49 nazioni, con un totale di 10.500 militari, di cui circa 1.150 sono italiani. (Di Cristina Giuliano)
Vino, il 19 e 20 novembre torna “Durello and friends” a VeronaMilano, 29 ott. (askanews) – Domenica 19 e lunedì 20 novembre torna “Durello and friends”, l’evento dedicato alle bollicine nate sui Monti Lessini, tra Verona e Vicenza, che quest’anno avrà luogo negli spazi della Galleria Filippini a Verona.
A celebrare il ventunesimo compleanno della manifestazione ci saranno oltre venti aziende associate al Consorzio del Lessini Durello che metteranno in degustazione le loro migliori interpretazioni di Lessini Durello sia Metodo Classico che Metodo Charmat. Accanto alle bollicine “locali” saranno messi in degustazione anche i “friends”, che per l’edizione di quest’anno saranno gli spumanti, Metodo Classico Corpinnat, il marchio collettivo nato nella storica regione catalana del Penedès. Le bollicine in degustazione saranno accompagnate da assaggi ispirati alla stagionalità e ai sapori della tradizione. Per il pubblico di esperti ed appassionati che con crescente interesse seguono le evoluzioni del Lessini Durello, sono state ideate due masterclass. La prima, condotta da Massimo Zardo, mette a confronto i Metodo Classico dei Monti Lessini con quelli Corpinnat, mentre la seconda, “Lessini Durello: lo spumante Metodo Classico di oggi e di domani” guidata da Nicola Frasson, sarà incentrata sulla capacità di invecchiamento del Lessini Durello.
A sottolineare l’importanza che da sempre il Consorzio riserva alla divulgazione dei valori della Doc, tornano i premi “Giornalista Durello”, “Ambasciatore Durello” e “Ristoratore Durello”, che saranno assegnati domenica 19 novembre.
Il docufilm “Bojan, Dietro il Sorriso” su Rakuten Tv dal 3 novembreRoma, 29 ott. (askanews) – Rakuten Tv lancia “Bojan, Dietro il Sorriso”, un documentario che racconta nel dettaglio la carriera dell’attaccante catalano Bojan Krkic, evidenziando tutte le difficoltà vissute da uno dei più grandi talenti dell’FC Barcelona. Sarà disponibile sulla piattaforma in 42 paesi a partire dal 3 novembre.
Il documentario, che sottolinea costantemente l’importanza della salute mentale nella carriera del calciatore di Linyola, inizia con una conversazione tra Bojan Krkic e il Dottor Monseny, lo psicanalista che lo ha curato nei momenti più difficili all’FC Barcelona. Il colloquio con il dottore funge da filo conduttore per tutta la trama del film. La prima parte ripercorre la carriera di Bojan Krkic nelle giovanili dell’FC Barcelona e il suo debutto in prima squadra. Un periodo in cui si distingue come capocannoniere di tutta la storia de La Masia ma segnato anche da un difficile inizio in uno spogliatoio pieno di grandi nomi e di momenti complicati. Nonostante le lotte psicologiche e gli attacchi d’ansia, Bojan mostra un rendimento eccezionale sul campo, segnando 12 gol nella sua prima stagione, condividendo la prima linea con Thierry Henry, Ronaldinho o Samuel Eto’o.
Il documentario affronta nel dettaglio la controversia sulla decisione di Bojan di non unirsi alla nazionale spagnola per Euro 2008, dando priorità alla sua salute mentale. Questo episodio, fondamentale per la sua carriera, viene approfondito attraverso la testimonianza cruciale della madre, che chiarisce le ragioni di questa scelta decisiva. Contrariamente alla versione ufficiale, che parlava di gastroenterite, viene svelato il vero motivo, scatenando una polemica mediatica. In quest’altra parte del documentario viene esplorata la seconda fase di Bojan all’FC Barcelona, che coincide con l’arrivo di Pep Guardiola in prima squadra, una fase in cui Bojan inizia a perdere importanza all’interno del team. Un momento cruciale arriva in occasione delle finali di Champions League a Roma e Wembley, dove il catalano gioca appena un minuto. Di fronte a questa situazione, Bojan sceglie di lasciare il club della sua vita, l’FC Barcelona. Questo processo è doloroso ma gli permette di esplorare nuovi orizzonti e di ritrovare il suo senso di appartenenza in squadre come Stoke City, Roma, Ajax, Milan, Mainz, Alaves, Montreal e Vissel Kobe. Successivamente, torna al Barcellona, al Camp Nou, per ritirarsi e compiere il suo gesto d’addio. Questa esperienza lo trasforma in un Bojan molto più saggio e maturo, che guarda al futuro con speranza e determinazione. Testimonianze e interviste sono parti fondamentali del documentario. Appaiono star del calcio, familiari e amici che condividono la loro esperienza e il loro sostegno nei momenti più difficili della vita dell’attaccante: da Joan Laporta, presidente dell’FC Barcelona a Andrés Iniesta, compagno di squadra di Bojan all’FC Barcelona e al Vissel Kobe, da Gerard Piqué a Zlatan Ibrahimovic al dottor Josep Monseny, lo psicanalista di fiducia.
Questo documentario sarà un’esclusiva di Rakuten Tv e sarà disponibile in 42 paesi europei come parte della collezione Rakuten Originals.
Onu: saccheggiati depositi aiuti umanitari a Gaza, l’ordine pubblico sta crollando. Guterres: situazione disperataMilano, 29 ott. (askanews) – In migliaia di persone hanno fatto irruzione nei campi umanitari nella Striscia di Gaza, dove vengono distribuiti gli aiuti umanitari. Le irruzioni sono avvenute nelle zone centrali e meridionali della Striscia di Gaza, e la farina di frumento e altri prodotti di base sono stati rubati dai magazzini e dai centri di distribuzione dell’Unrwa. Lo scrive l’agenzia dell’Onu in un comunicato stampa.
“Questo è un segnale preoccupante che l’ordine pubblico sta cominciando a crollare dopo tre settimane di guerra e l’assedio della Striscia di Gaza. Le persone sono spaventate, frustrate e disperate”, scrive l’Unrwa che sul suo sito aggiunge: “Più di 2 milioni di persone, tra cui 1,7 milioni di rifugiati palestinesi, stanno pagando il prezzo devastante dell’escalation nella Striscia di Gaza. I civili muoiono mentre il mondo guarda. Continuano gli attacchi aerei. Le famiglie vengono sfollate in massa. Le scorte di salvataggio stanno finendo. L’accesso umanitario è ancora negato”. La situazione a Gaza , ha sottolineato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, è “ogni ora più disperata” e questo è “totalmente inaccettabile” per il numero di civili uccisi e feriti nella guerra tra Israele e Hamas.
“La situazione a Gaza sta diventando sempre più disperata di ora in ora. Mi rammarico che invece di una pausa umanitaria tanto necessaria, sostenuta dalla comunità internazionale, Israele abbia intensificato le sue operazioni militari”, ha detto Guterres durante una visita in Nepal, dopo una viaggio di quattro giorni in Qatar, secondo Afp.
Meloni: con la riforma costituzionale portiamo l’Italia nella Terza RepubblicaRoma, 29 ott. (askanews) – “Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”. Lo ha scritto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel messaggio inviato alla convention organizzata a Saint Vincent da Gianfranco Rotondi, deputato di Fratelli d’Italia e leader di “Verde è popolare” che ha annunciato oggi di aver ripristinato la denominazione Democrazia cristiana.
“La fine della Prima Repubblica – ha sottolineato Meloni nella sua missiva, che è stata letta alla fine dei lavori della convention – ha decretato anche la fine della Dc come partito. Un passaggio storico, che ha chiuso una fase storica irripetibile e ha chiesto ad un intero blocco sociale, in una seppur imperfetta democrazia dell’alternanza, di decidere da che parte schierarsi. La nascita del centrodestra come nuovo blocco alternativo alla sinistra ha rappresentato la risposta che milioni di italiani chiedevano e aspettavano. Quella risposta è stata una risposta vincente”. “In questi decenni – ha rivendicato la leader di Fratelli d’Italia – il centrodestra è cresciuto, si è strutturato, ha trascorso anche momenti difficili ma ha sempre saputo far dialogare al suo interno tutte le sue identità, non rinunciando a sperimentare nuove esigenze e nuove forme. Oggi il centrodestra aspira ad essere la sintesi di tutte le idee maturate nell’alveo della tradizione conservatrice e cristianoliberale. È un centrodestra moderno e dinamico, che fa tesoro delle diversità ed è capace di governare con realismo, concretezza e competenza, portando avanti un programma chiaro e basato su un approccio valoriale”.
“Ed i valori della famiglia, della Patria, della libera impresa, della sussidiarietà e dell’appartenenza all’Occidente sono valori che affondano le radici in una storia che, da sempre, ci vedono alternativi e profondamente distanti dalla sinistra. Anche per questo sono convinta che chi viene dalla tradizione dei democratici cristiani non possa non stare saldamente nel centrodestra”, ha concluso Meloni. Nella prima parte della sua lettera Giorgia Meloni ha compiuto un excursus sulla vicenda storica della Dc. “Mi spiace molto – ha premesso la presidente del Consiglio – non essere riuscita ad essere oggi a Saint-Vincent per intervenire, insieme a te e all’amico Tommaso Foti, alla sessione di chiusura di questa tre giorni di confronto e dibattito sul ruolo e sul contributo dei democratici cristiani nella politica italiana”.
“Moltissimo si è scritto, e si è detto, su ciò che ha rappresentato la Democrazia Cristiana nella storia della nostra Nazione, in particolare nella cosiddetta Prima Repubblica. Io ho sempre considerato riduttivo – ha affermato – definire la Dc semplicemente come un partito di ‘centro’. Per molti anni, nell’ambito di un contesto sia interno che internazionale molto diverso dall’attuale, la Democrazia Cristiana – ha affermato Meloni – ha rappresentato uno dei blocchi in cui si articolava il nostro sistema politico”. “La Dc ha avuto la lungimiranza – ha osservato la leader di FdI – di sposare la scelta occidentale e ha rappresentato, per svariati decenni, il blocco sociale anticomunista, il partito dei corpi intermedi, della borghesia produttiva e dei ceti popolari. Negli anni del Dopoguerra ha accompagnato quel miracolo economico che ha consentito all’Italia di rialzarsi dalle macerie e di diventare una potenza economica di livello globale. È stato un movimento politico di massa, ancorato a valori e programmi nei quali la maggioranza degli italiani si è riconosciuta per molto tempo”, ha concluso Giorgia Meloni.
Meloni: con riforma Carta portiamo l’Italia nella Terza RepubblicaRoma, 29 ott. (askanews) – “Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”. Lo ha scritto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel messaggio inviato alla convention organizzata a Saint Vincent da Gianfranco Rotondi, deputato di Fratelli d’Italia e leader di “Verde è popolare” che ha annunciato oggi di aver ripristinato la denominazione Democrazia cristiana.
“La fine della Prima Repubblica – ha sottolineato Meloni nella sua missiva, che è stata letta alla fine dei lavori della convention – ha decretato anche la fine della Dc come partito. Un passaggio storico, che ha chiuso una fase storica irripetibile e ha chiesto ad un intero blocco sociale, in una seppur imperfetta democrazia dell’alternanza, di decidere da che parte schierarsi. La nascita del centrodestra come nuovo blocco alternativo alla sinistra ha rappresentato la risposta che milioni di italiani chiedevano e aspettavano. Quella risposta è stata una risposta vincente”. “In questi decenni – ha rivendicato la leader di Fratelli d’Italia – il centrodestra è cresciuto, si è strutturato, ha trascorso anche momenti difficili ma ha sempre saputo far dialogare al suo interno tutte le sue identità, non rinunciando a sperimentare nuove esigenze e nuove forme. Oggi il centrodestra aspira ad essere la sintesi di tutte le idee maturate nell’alveo della tradizione conservatrice e cristianoliberale. È un centrodestra moderno e dinamico, che fa tesoro delle diversità ed è capace di governare con realismo, concretezza e competenza, portando avanti un programma chiaro e basato su un approccio valoriale”.
“Ed i valori della famiglia, della Patria, della libera impresa, della sussidiarietà e dell’appartenenza all’Occidente sono valori che affondano le radici in una storia che, da sempre, ci vedono alternativi e profondamente distanti dalla sinistra. Anche per questo sono convinta che chi viene dalla tradizione dei democratici cristiani non possa non stare saldamente nel centrodestra”, ha concluso Meloni. (segue)
Guerra in Medio Oriente, cosa sta accadendo in Libano: parla il portavoce della base UnifilMilano, 29 ott. (askanews) – La forza di pace dell’Onu Unifil dice che “al momento non ci sono incendi vicino alle nostre basi”. Lo riferisce – contattato da askanews – Andrea Tenenti, il portavoce della base, dove sono stanziati oltre mille militari italiani. Tenenti precisa così fonti libanesi che parlavano di una serie di incendi divampati nella zona di Naqoura e di Ayta Shaab, che ci sono stati, ma nei giorni scorsi. Mentre gli scontri a fuoco continuano sporadicamente lungo la Linea Blu da tre settimane. Il portavoce conferma il ferimento di un ufficiale nepalese delle forze internazionali, riferito dall’agenzia di stampa nazionale libanese (Nna). La missione dell’Onu in Libano, Unifil, è composta da contingenti da 49 nazioni, con un totale di 10.500 militari, di cui 1.150 sono italiani.