Parata del 9 maggio a Mosca tra nostalgia di Stalin e la guerra in Ucraina
Parata del 9 maggio a Mosca tra nostalgia di Stalin e la guerra in UcrainaMilano, 9 mag. (askanews) – I canali tv russi hanno da ore iniziato la linea diretta per la parata militare del 9 maggio a Mosca, il giorno più importante del calendario russo sotto la presidenza di Vladimir Putin, che ha usato il trionfo sovietico del 1945 sulla Germania nazista anche come un mezzo propagandistico per giustificare l’invasione dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, dopo l’annessione della Crimea nel marzo 2014.
Il Primo canale della tv russa, come intro alla parata ha mostrato una serie di servizi compresa un’intervista in studio a Vyacheslav Nikonov politico, politologo e nipote di Vyacheslav Molotov (ministro degli esteri sovietico sotto Joseph Stalin) e di Polina Zhemchuzhina (politica sovietica, vittima di repressione sotto Stalin). Tra gli intervistati sulla Piazza Rossa c’era pure un recente “eroe dell’operazione speciale” russa (la guerra in Ucraina) Bagaudin Alyev definito dalla giornalista del Primo canale così: “molto timido, ma ha già ricevuto l’ordine del Coraggio”. “Io spero che presto ci sia ancora un’altra festa della vittoria” ha detto il militare in un russo zoppicante, con accento daghestano. Nonostante le tante parate annullate in centri urbani vicino al confine ucraino e anche in Siberia, nelle principali città come a Mosca la parata si svolgerà. Tra i protagonisti della parata di San Pietroburgo, secondo il Primo canale, anche un carro armato T-34 che entrò a Berlino, definito “simbolo della nostra resistenza”.
La parata nella Piazza Rossa di Mosca tradizionalmente comincia con i rintocchi dell’orologio della Torre Spasskaja che batte le ore 10 (locali, le 9 in Italia). Di prassi, 15 minuti più tardi prende la parola Putin, dopo l’ingresso della bandiera di stato della Federazione Russa e dello stendardo della vittoria e dopo che il ministro della difesa russo e il comandante della parata, passano in rassegna le truppe. Nel momento in cui entrano le bandiere, la voce fuoricampo che accompagna l’intera parata, ricorda l’ingresso a Berlino dei soldati sovietici.