M.O., Onu: Israele ritiri ordine evacuazione Gaza, è devastanteRoma, 13 ott. (askanews) – “Le Nazioni Unite sono state informate che Israele ha ordinato a 1,1 milioni di residenti del nord di Gaza di trasferirsi nel sud del territorio entro 24 ore”, ha detto il portavoce delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric chiedendo che l’ordine venga annullato perché avrebbe conseguenze “umanitarie devastanti”.
“Le Nazioni Unite lanciano un forte appello affinché tale ordine, se confermato, venga annullato” “e ritengono impossibile che un simile movimento abbia luogo senza conseguenze umanitarie devastanti”.
Duchamp torna da Peggy, le sue copie alla Collezione GuggenheimVenezia, 13 ott. (askanews) – Replicare, moltiplicare, appropriarsi, travestirsi, creare altre narrazioni e altre possibilità. Queste azioni oggi sono alla base praticamente di tutto ciò che definiamo arte contemporanea e questo è dovuto, in larga parte, alla lezione di Marcel Duchamp, a cui la collezione Peggy Guggenheim di Venezia dedica una mostra intitolata “La seduzione della copia”. A curarla è stato chiamato Paul B. Franklin. “L’approccio di Duchamp alla copia – ha detto lo studioso ad askanews – è unico: per lai prima volta nell’arte lui ci invita a guardare la copia e l’originale come se fossero uguali e ci suggerisce che ci forniscono la stessa forma di piacere visivo”.
Il concetto, a ben guardare è rivoluzionario, esplosivo. Innesca una serie di reazioni a catena che ci portano fino a oggi ed è probabile che accompagneranno gli sviluppi dell’arte anche domani, nel mondo degli NFT e dell’Intelligenza artificiale, che proprio sull’idea di copia si basano. Ma le copie di Duchamp sono ancora più particolari perché, come nel caso delle celebri “Scatole in valigia”, anche nei duplicati c’è un elemento di unicità, e tutto si confonde di nuovo. “Lavoro da 25 anni su Duchamp – ha aggiunto Franklin – e continuo a scoprire cose nuove, Duchamp è un esempio non solo del modo in cui ci si avvicina all’idea di fare arte, ma anche del modo in cui avvicinarsi al fatto di esistere nell’universo”. In mostra a Venezia alcuni pezzi importanti della collezione, accanto a prestiti del MoMA o del Guggenheim di New York, ma anche di una collezione privata veneziana ricca di Duchamp. A dare un’aura diversa al progetto espositivo è però soprattutto la relazione tra l’artista e Peggy Guggenheim, del cui legane ci ha parlato la direttrice del museo, Karole Vail. “Lui le insegna addirittura la differenza tra l’arte astratta e l’arte surrealista – ci ha detto – e Peggy parla e scrive su di lui, per esempio nella sua autobiografia, in modo affettuoso, dicendo che lui le aveva insegnato praticamente tutto sull’arte moderna”.
E quindi la mostra in questo luogo rappresenta un vero e proprio ritorno a casa di Marcel Duchamp, ovviamente carico di duplicità, di rimandi e di sorprese. Come se il museo fosse a sua volta una scatola che contiene una valigia che a sua volta contiene il museo stesso, in un gioco di specchi all’infinito. “C’è una specie di filo conduttore, se vogliamo dire così – ha concluso Karole Vail – perché Duchamp assume questa parte nello sviluppo artistico e personale di Peggy stessa”. L’esposizione, che presenta una sessantina di opere realizzate tra il 1911 e il 1968, è aperta al pubblico fino al 18 marzo 2024. (Leonardo Merlini)
Esercito Israele ordina evacuazione per la popolazione di Gaza CityRoma, 13 ott. (askanews) – L’esercito israeliano ha ordinato a 1,1 milioni di civili di Gaza City di evacuare dalle loro case: “L’IDF chiede l’evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case verso sud per la loro sicurezza e protezione”.
“L’organizzazione terroristica Hamas ha intrapreso una guerra contro lo Stato di Israele e Gaza City è un’area in cui si svolgono le operazioni militari. Questa evacuazione è per la vostra sicurezza”, recita l’avvertimento dell’esercito israeliano in cui si aggiunge che il rientro nella città sarà possibile soltanto quando ci sarà un altro annuncio. “I terroristi di Hamas si nascondono nella città di Gaza all’interno di tunnel sotto le case e all’interno di edifici popolati da innocenti civili di Gaza. Civili di Gaza City, evacuate a sud per la vostra sicurezza e quella delle vostre famiglie e prendete le distanze dai terroristi di Hamas che vi usano come scudi umani”, prosegue l’allerta dell’Idf.
L’esercito ha sottolineato che “farà grandi sforzi per evitare di danneggiare i civili”. Il portavoce, il contrammiraglio, Daniel Hagari ha dichiarato: “Stiamo combattendo un gruppo terroristico, non la popolazione di Gaza. Vogliamo che i civili non subiscano danni, ma non possiamo convivere con il dominio di Hamas-Isis vicino al nostro confine”. E l’ordine di evacuazione per i palestinesi dall’area ha lo scopo di garantire “libertà di azione e di rendere maggiore il danno” contro Hamas. L’Onu ha affermato che una evacuazione di queste dimensioni entro 24 è impossibile e Hagari ha ammesso che “ci vorranno diversi giorni”, ma “stiamo trasmettendo (l’avvertimento) attraverso i canali di comunicazione e in arabo, ci sono modi affinché il messaggio raggiunga la popolazione”.
M.O., esercito Israele ordina evacuazione a 1,1 mln civili a GazaRoma, 13 ott. (askanews) – L’esercito israeliano ha ordinato a 1,1 milioni di civili di Gaza City di evacuare dalle loro case: “L’IDF chiede l’evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case verso sud per la loro sicurezza e protezione”.
“L’organizzazione terroristica Hamas ha intrapreso una guerra contro lo Stato di Israele e Gaza City è un’area in cui si svolgono le operazioni militari. Questa evacuazione è per la vostra sicurezza”, recita l’avvertimento dell’esercito israeliano in cui si aggiunge che il rientro nella città sarà possibile soltanto quando ci sarà un altro annuncio. “I terroristi di Hamas si nascondono nella città di Gaza all’interno di tunnel sotto le case e all’interno di edifici popolati da innocenti civili di Gaza. Civili di Gaza City, evacuate a sud per la vostra sicurezza e quella delle vostre famiglie e prendete le distanze dai terroristi di Hamas che vi usano come scudi umani”, prosegue l’allerta dell’Idf.
L’esercito ha sottolineato che “farà grandi sforzi per evitare di danneggiare i civili”. Il portavoce, il contrammiraglio, Daniel Hagari ha dichiarato: “Stiamo combattendo un gruppo terroristico, non la popolazione di Gaza. Vogliamo che i civili non subiscano danni, ma non possiamo convivere con il dominio di Hamas-Isis vicino al nostro confine”. E l’ordine di evacuazione per i palestinesi dall’area ha lo scopo di garantire “libertà di azione e di rendere maggiore il danno” contro Hamas. L’Onu ha affermato che una evacuazione di queste dimensioni entro 24 è impossibile e Hagari ha ammesso che “ci vorranno diversi giorni”, ma “stiamo trasmettendo (l’avvertimento) attraverso i canali di comunicazione e in arabo, ci sono modi affinché il messaggio raggiunga la popolazione”.
Meloni: salario minimo per legge inadatto, serve piano pluriennaleRoma, 12 ott. (askanews) – “Un salario minimo orario stabilito per legge non è lo strumento adatto a contrastare il lavoro povero e le basse retribuzioni”. Così la Premier Giorgia Meloni dopo aver ricevuto oggi a Palazzo Chigi il presidente del Cnel Renato Brunetta, che le ha consegnato il documento contenente gli esiti dell’istruttoria sul lavoro povero e il salario minimo.
Dopo aver ringraziato Brunetta per il “lavoro svolto”, la Presidente del consiglio ha affermato che “dall’analisi tecnica ricevuta emerge che il mercato del lavoro italiano rispetta pienamente i parametri previsti dalla direttiva europea sul salario minimo adeguato. La contrattazione collettiva, al netto dei comparti del lavoro agricolo e domestico, copre infatti – ha aggiunto la Premier – oltre il 95% dei lavoratori del settore privato. Da ciò si evince che un salario minimo orario stabilito per legge non è lo strumento adatto a contrastare il lavoro povero e le basse retribuzioni”. “Come sottolineato dal Cnel, occorre piuttosto programmare e realizzare, nell’ambito di un piano di azione pluriennale, una serie di misure e interventi organici”, ha sottolineato Meloni, aggiungendo che questa “è la strada che il Governo intende intraprendere nel minor tempo possibile, tenendo in massimo conto le indicazioni e i suggerimenti formulati nel documento dalle rappresentanze delle forze sociali presenti nel Cnel e di quelli che arriveranno dall’opposizione”.
“È intenzione del Governo – ha concluso – proseguire nel contrasto al lavoro povero e ai salari bassi che affliggono l’Italia ormai da diversi decenni, contrariamente a quanto avviene nel resto d’Europa, dove si è assistito a una crescita sostenuta e costante dei livelli salariali”.
Fmi, Giorgetti a Marrakech per G20, parla “anche” di privatizzazioniMarrakech, 12 ott. (askanews) – Giornata di incontri a Marrakech per il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, che ha partecipato al vertice G7 finanziario organizzato nella città marocchina nell’ambito dei meeting Fmi-Banca Mondiale. Nel tardo pomeriggio il ministro ha incontrato Il presidente di Bank of America International e Ceo di Merrill Lynch Bernard Mensah. Successivamente è tornato presso la sede del vertice Fmi per partecipare, con un leggero ritardo, alla cena istituzionale con i colleghi ministri e governatori del G20. Alla domanda se nei suoi incontri si fosse anche parlato di privatizzazioni Giorgetti ha risposto “anche”.
Vista, retinopatia diabetica principale causa cecità tra 16 e 65 anniRoma, 12 ott. (askanews) – In occasione della Giornata Mondiale della Vista i diabetologi lanciano un appello per sottolineare l’importanza dell’adesione agli screening oftalmologici da parte delle persone con diabete. Sono infatti gli adulti in età lavorativa (tra 16 e 65 anni) i soggetti a maggior rischio di sviluppare problemi della vista e 1 milione quelli con retinopatia conclamata nel nostro Paese. La retinopatia diabetica, infatti, è una nota e grave complicanza del diabete sia di tipo 1 che 2, determinata da fattori di rischio come la durata della malattia, specialmente se non adeguatamente controllata, elevati livelli di emoglobina glicata e ipertensione. “Il danno alle delicate strutture della retina è spesso silente e asintomatico, il che rende la retinopatia sottodiagnosticata. Quando la persona sperimenta il calo della visione è segno che l’edema maculare o la retinopatia sono già in stadio avanzato. Per questo è importante motivare le persone con diabete a sottoporsi agli screening periodici, sia al momento della diagnosi che a intervalli stabiliti dal diabetologo e dall’oftalmologo (in genere ogni uno o due anni a seconda dei casi). La tempestività di diagnosi permette di effettuare una presa in carico e limitare la perdita della visione” caldeggia Angelo Avogaro Presidente SID. La prevalenza di complicanze a carico dell’occhio interessa tra il 30% e il 50% delle persone con diabete, con una incidenza annuale tra il 2 e il 6%. L’1% dei pazienti è interessato da una complicanza oculare grave. Una lunga storia di malattia (specie se non controllata dalle terapie) è un fattore di rischio, i dati ci dicono infatti che la prevalenza di retinopatia è in media del 20% dopo 5 anni di malattia, del 40-50% dopo 10 anni e di oltre 90% dopo 20 anni
Sangiuliano: con palazzo San Felice restituito un pezzo di cittàRoma, 12 ott. (askanews) – La parola chiave è “restituzione”. Palazzo San Felice sarà restituito alla collettività un pezzo della città di Roma. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha aperto l’evento per l’inaugurazione del cantiere che trasformerà uno dei palazzi della Presidenza della Repubblica trasformarsi nella Biblioteca nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte.
“Ringrazio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la sua generosità assolutamente non scontata, questo Palazzo diventerà un servizio per la collettività, un pezzo di città restituito ai cittadini e un’opera di rigenerazione urbana in un luogo simbolico – dice il ministro -, una nuova piazza romana, uno spazio aperto a tutti grazie alla creazione di un nuovo auditorium”. Sarà anche la una “restituzione della biblioteca di archeologia e storia dell’arte di Roma che custodisce più di 400mila volumi”, infine per Sangiuliano è anche la “restituzione di un investimento pubblico e alla credibilità, grazie ai 20 milioni euro stanziati, io ho già firmato il decreto per altri sette milioni per l’avvio dei lavori, un avvio troppo lento, dall’inizio del mio mandato mi sono impegnato per sbloccare interventi che forse non si volevano iniziare ma che erano in cima alle mie priorità”.
Telemedicina: 58% centri privati non la pratica e non è interessatoRoma, 12 ott. (askanews) – È un quadro a tinte forti quello che emerge dai risultati della “1° survey nazionale sulla Telemedicina in ambito ambulatoriale privato” presentati oggi in Luiss dall’Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini insieme con l’Istituto Superiore di Sanità e il fondo sanitario integrativo Fasdac. Un quadro a tratti inaspettato che descrive un fenomeno ancora ai suoi primordi e con importanti ostacoli ancora da superare, soprattutto sul fronte della fiducia verso la Telemedicina da parte di operatori e pazienti e la necessità di una maggiore chiarezza organizzativa e normativa da parte delle strutture sanitarie. L’indagine, che per la prima volta in assoluto ha sondato il rapporto tra gli operatori privati e la Telemedicina, è stata condotta su oltre 300 strutture sanitarie private e private convenzionate SSN distribuite sul territorio nazionale ed ha fatto emergere alcuni dati spesso allarmanti ed a volte inaspettati.
“Lo sviluppo della telemedicina è un tema di fondamentale importanza per l’evoluzione del nostro Sistema Sanitario Nazionale, anche alla luce degli obiettivi previsti dalla Missione 6 del PNRR – ha detto aprendo i lavori la senatrice Ylenia Zambito, Segretario della X Commissione Permanente del Senato – . In questo senso, è davvero importante poter disporre di dati, come quelli raccolti e studiati dall’Osservatorio Salute della Fondazione Bruno Visentini, che aiutino a far luce sul fenomeno e a rendere l’intervento pubblico più consapevole”. “La sanità italiana – nelle parole di Simona Loizzo, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Sanità digitale e Terapie digitali – vive in questi ultimi anni un periodo in cui si intrecciano grandi difficoltà, epocali opportunità, antichi limiti e criticità di sistema. Le tecnologie digitali sono certamente tra le opportunità per migliorare le cure e ottimizzare le risorse. Questa ricerca mostra gli aspetti da colmare e la misura delle sfide che abbiamo di fronte anche a livello legislativo”. Il primo dato da considerare, che sintetizza la previsione di sviluppo della Telemedicina nel comparto privato, è che il 58% delle strutture ha dichiarato di non fare Telemedicina e di non essere interessata a offrire questo servizio nel prossimo futuro, a fronte di un 13% che ha dichiarato di fare Telemedicina e di voler continuare a sviluppare la propria offerta. Indagando le principali cause identificate come ostacoli allo sviluppo della Telemedicina emergono: la “complessità organizzativa” dichiarata nel 24% dei casi, la “scarsa propensione o collaborazione del personale sanitario” dichiarata nel 15%, seguiti dalla “onerosità in termini economici” al 9%.
Se guardiamo alle sole strutture di grandi dimensioni che erogano più di 50.000 prestazioni ambulatoriali all’anno, la “onerosità in termini economici” diventa il problema più rilevante a pari merito con la “complessità nell’applicazione della normativa GDPR”, che si attestano entrambe a quota 17%. Sul fronte della fiducia riposta verso la Telemedicina da parte degli operatori si evidenzia un livello di fiducia complessivamente “alta” o “medio alta” che si attesta attorno al 40% nel caso delle Direzioni Generali e Direzioni Sanitarie, ma che crolla al 27% per chi è “sul campo”, ovvero medici e professioni sanitarie. Rimanendo sul tema della fiducia, ma dando uno sguardo dal punto di vista del paziente, le strutture hanno dichiarato di aver riscontrato nei propri pazienti “scarsa fiducia verso la Telemedicina” nel 27% dei casi, rinforzato dal problema della “scarsa familiarità con le tecnologie informatiche” che le strutture hanno riscontrato nei propri pazienti nel 23% dei casi.
Carrello tricolore, Urso: oltre 27mila adesioni in tutta ItaliaRoma, 12 ott. (askanews) – Procede “molto bene” l’iniziativa del Carrello tricolore, “sotto due aspetti. Innanzitutto il numero di coloro che vi hanno aderito, inizialmente lo avevano fatto soprattutto i supermercati, che sono peraltro quelli che ovviamente sono più interessanti per il consumatore. Ma ora sono giunti anche i dati degli esercenti e dei commercianti, le parafarmacie e siamo ben oltre le 27.000 adesioni”. Lo ha rivendicato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, intervistato da Sky Tg24.
“Cioè punti vendita distribuiti in maniera quasi uniforme su tutto il territorio, che hanno il carrello tricolore. Quindi i cittadini sanno dove potersi rifornire a un prezzo più contenuto di beni di primaria necessità, non soltanto alimentari – ha rilevato – ma anche beni di largo consumo, di igiene per la casa, igiene per la persona, prodotti per l’infanzia, i giocattoli – e siamo in prossimità delle festività natalizie”. “Il secondo aspetto per cui è andato molto bene è che non sono solo prodotti di largo consumo” ad essere presenti “ma anche significativi prodotti di eccellenza, perché vi hanno aderito i marchi di eccellenza del Made in Italy e anche aziende di eccellenza internazionale. Che significa che nel carrello i cittadini troveranno anche beni di altissima qualità e di alta gamma, che sono a prezzo contenuto, in molti casi scontato del 10%, che rimarrà fisso – ha detto Urso -. E questo sconto è l’altro elemento significativo per tutti e tre i mesi del carrello tricolore. Questo sforzo di solidarietà che hanno manifestato le imprese italiane, gli esercizi commerciali, da chi produce i beni alimentari sino a chi ovviamente, nei supermercati, negli esercizi li vende, E’ la prima volta che accade in maniera così significativa, perché tutte le associazioni che rappresentano questa filiera, da chi coltiva la terra a chi vende il prodotto, vi hanno aderito e penso che anche questo sia importante per capire quanto valore abbia questa solidarietà rappresentata dei corpi sociali del nostro paese, nei confronti dei consumatori, soprattutto dei più deboli, che hanno bisogno appunto di un paniere calmierato, in un carrello giustamente chiamato tricolore”.
“Abbiamo creato questo carrello tricolore con un confronto durato mesi con tutte le associazioni che rappresento l’intera filiera. Quindi in questo clima di condivisione ovviamente rifletteremo insieme alle associazioni se e come eventualmente proseguirlo. Quello che voglio dire, ed è importante, è che questo è un successo dell’intero sistema paese – ha concluso il ministro – che fa questo sforzo corale”.