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Tag: Sanremo 2023

Il 14 ottobre è la Giornata dell’Ordine di Malta

Il 14 ottobre è la Giornata dell’Ordine di MaltaRoma, 11 ott. (askanews) – Sabato 14 ottobre torna la Giornata dell’Ordine di Malta, Ordine religioso- ospedaliero. Questa quarta edizione, oltre che alle 34 piazze italiane, vedrà coinvolte anche altre 10 Nazioni nel mondo, divenendo la Giornata Mondiale dell’Ordine di Malta. Una giornata per far conoscere il lavoro svolto quotidianamente dai volontari al servizio delle persone e delle famiglie in stato di necessità e allo stesso tempo presentare i diversi progetti e le iniziative che l’Ordine ha strutturato negli anni, a livello locale e nazionale ed internazionale, in favore delle fasce della popolazione più vulnerabili.

Il 14 ottobre, dalle 09 alle 19, queste le piazze coinvolte: Ascoli Piceno, Assisi, Bergamo, Brescia, Catania, Civitavecchia, Crotone, Faenza, Firenze, Frosinone, Genova, L’Aquila, Latina, Livorno, Loreto, Lucca, Messina, Milano, Modena, Napoli, Padova, Pavia, Pisa, Rieti, Roma, Sassari, Siena, Torino, Treviso, Varese, Venezia, Verona, Viterbo. In Italia l’Ordine di Malta opera attraverso i tre Gran Priorati e le Delegazioni che assistono i bisognosi con mense, distribuzione di pasti in strada, con vestiario e con diversi progetti di assistenza; l’ACISMOM (Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta) segue la parte sanitaria con 1 ospedale a Roma e ambulatori in tutta Italia; il Corpo Militare è dedito all’assistenza sanitaria e umanitaria supportando la sanità militare in Italia e, in missioni di mantenimento della pace, anche all’estero; il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – CISOM presta servizi di pronto soccorso, servizi sociali, di prima emergenza e interviene in occasione di calamità naturali, operando in stretta collaborazione con il Dipartimento Italiano della Protezione Civile e con importanti accordi con vari enti civili e militari, tra cui la Guardia Costiera e le Capitanerie di Porto per l’accoglienza ai migranti. Molte iniziative sono state avviate per aiutare le popolazioni dei paesi in guerra, Ucraina, o colpite da calamità naturali, Turchia e Siria.

L’Ordine è intervenuto assistendo le categorie più fragili: sfollati, anziani e disabili bisognosi di farmaci e viveri, e consegnando generatori elettrici, medicinali, generi alimentari raccolti e donati dalle diverse entità dell’Ordine nel mondo. In Italia l’Ordine di Malta opera da molti anni, in collaborazione con le Istituzioni italiane, nel salvataggio e assistenza ai migranti nel Mediterraneo.

Il tristellato La Pergola si rifà il look e riapre ad aprile

Il tristellato La Pergola si rifà il look e riapre ad aprileRoma, 11 ott. (askanews) – Il ristorante tristellato La Pergola del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, si rifà il look: la creazione dello chef Heinz Beck chiuderà il 18 novembre e riaprirà alla fine di aprile 2024 in una nuova veste.

Inaugurato nel 1994, La Pergola è stata la prima creatura di Heinz Beck, e dal 2005 ha Tre Stelle Michelin. Il restyling, si spiega, sarà completo e punta a reinventare gli spazi coniugando la modernità alle sue radici storiche, acquisendo così un’atmosfera decisamente contemporanea, in linea con le più moderne tendenze dell’interior design. Il progetto, firmato dallo studio Jouin Manku di Parigi, si ispira alla città di Roma, esalta le opere d’arte già presenti e vedrà gli effetti di luce come elemento distintivo. Massimo riserbo sui dettagli, che saranno svelati a lavori ultimati.

Alessandro Cabella, Managing Director del Rome Cavalieri, spiega che il restyling de La Pergola “è solo il primo passo di un piano di progetti di ristrutturazione che gradualmente coinvolgerà tutto l’hotel”. Heinz Beck conclude: “sono davvero felice ed entusiasta di festeggiare il 30esimo anniversario de La Pergola con una veste completamente nuova che, però, rispetterà la timeless elegance che la contraddistingue da sempre. Tante sono le ricerche che abbiamo fatto e che stiamo facendo per poter offrire ai nostri ospiti un’esperienza sempre più totalizzante ed emozionante”.

Il giocatore della Juventus Fagioli indagato per scommesse (sportive e non) illecite online

Il giocatore della Juventus Fagioli indagato per scommesse (sportive e non) illecite onlineRoma, 11 ott. (askanews) – Nicolò Fagioli è indagato dalla Procura di Torino per presunte scommesse su piattaforme illegali. È quanto emerso nelle ultime ore sul 22enne centrocampista della Juventus. Al nome del giocatore, come riporta Sky Sport, è arrivata la squadra mobile della Polizia a seguito dell’indagine aperta nei mesi scorsi dalla Procura torinese su un giro di scommesse (sportive e non) su piattaforme online. Sono in corso accertamenti per capire se Fagioli ha davvero scommesso e su cosa. Del procedimento è a conoscenza anche la Procura della Figc a seguito della segnalazione inviata dai legali dello stesso calciatore il 30 agosto scorso. La Federcalcio, scrive sempre il sito di Sky Sport, ha aperto un fascicolo per stabilire eventuali violazioni del codice di giustizia sportiva. Un’eventuale violazione del codice sportivo – con riferimento all’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva – porterebbe a Fagioli una sanzione, dal minimo dell’inibizione a una squalifica di 3 o più anni, alla quale aggiungere una multa a partire da 25 mila euro. L’indagine Figc non dovrebbe avere tempi lunghi. L’apertura del fascicolo, dopo segnalazione del 30 agosto da parte dei legali di Fagioli, sarà avvenuta presumibilmente i primi giorni di settembre e, da quel momento, la procura ha 60 giorni (salvo proroghe) per chiuderlo Va precisato inoltre che, se da un lato il gioco d’azzardo non è un reato, se non in piattaforme illegali, uno sportivo, a prescindere dal suo ruolo non può scommettere sulla propria disciplina.

Riforma Ig, De Castro: delusione dopo terzo round negoziati

Riforma Ig, De Castro: delusione dopo terzo round negoziatiRoma, 11 ott. (askanews) – Profonda delusione al termine del terzo round negoziale con Consiglio e Commissione Ue sul Regolamento sul futuro sistema della DOP e IGP europee, svoltosi ieri a Bruxelles. A esprimerla è Paolo De Castro, relatore del Regolamento, che spiega in una nota: “il negoziato procede, con l’obiettivo di offrire ai nostri produttori di qualità un quadro normativo migliore e più forte entro il fine della legislatura. Non posso però nascondere la delusione di tutto il team negoziale del Parlamento europeo, a partire dal Presidente della ComAgri Norbert Lins, di fronte all’atteggiamento del Consiglio durante il trilogo di ieri. Sembrava fossimo tornati a prima del 2009, quando il Trattato di Lisbona ci ha riconosciuto il ruolo di co-legislatori”.

De Castro spiega anche che l’offerta di accordo messa sul tavolo a sorpresa ieri dalla Presidenza spagnola “rappresenta un’offesa al lavoro svolto negli ultimi mesi. Non solo – dice – non ritroviamo nulla delle nostre prerogative negoziali, ma ci viene proposto un pacchetto con forti passi indietro anche rispetto alla proposta iniziale della Commissione: dal rafforzamento del ruolo dei consorzi, alla tutela delle IG usate come ingredienti e nei mercati online, al pacchetto vino”. E questo nonostante “come Parlamento, abbiamo sempre mostrato ampia flessibilità e disponibilità al compromesso, venendo incontro alle richieste dei vari Stati membri”.

“È chiaro – avverte De Castro – che su queste basi risulta difficile raggiungere un accordo a supporto di un settore agro-alimentare più competitivo e in grado di creare valore aggiunto, a beneficio delle nostre aree rurali”. L’auspicio quindi è che “arrivi una sterzata da parte della Presidenza spagnola, supportata dai paesi che da più tempo hanno investito nelle indicazioni geografiche, simbolo dell’agro-alimentare di qualità, perché si possa trovare un vero punto di mediazione tra le posizioni delle tre istituzioni di qui al prossimo trilogo”, che è calendarizzato per il 24 ottobre alla presenza del presidente del consiglio dei Ministri agricoli, lo spagnolo Luis Planas, e del commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski.

Vendemmia, Conegliano Valdobbiadene: -15% delle uve ma buona qualità

Vendemmia, Conegliano Valdobbiadene: -15% delle uve ma buona qualitàMilano, 11 ott. (askanews) – Si è chiusa da pochi giorni con un calo di circa il 15% la vendemmia nella Denominazione Conegliano Valdobbiadene. Anche in questo territorio a nord della provincia di Treviso l’annata è stata ben più complicata rispetto alle precedenti ma la qualità delle uve conferite è sopra le aspettative e questo alimenta la fiducia dei produttori.

Il Consorzio ha spiegato che grazie ai monitoraggi sempre più precisi nei giorni precedenti la raccolta, l’uva arrivata in Cantina “ha il corretto equilibrio tra acidità e indice Babo” (quello che indica la quantità di zucchero naturale, ndr). Infatti, “la gradazione alcolica delle uve varia a seconda della zona di raccolta, in media si attesta intorno ai 13.9 gradi babo”, mentre per quanto riguarda l’acidità, “in tutta la Denominazione si assesta intorno al 7 g/l garantendo così l’equilibrio necessario a versare nei calici spumanti freschi e di carattere”. Inoltre, dai primi assaggi dei mosti “si riporta una buona acidità malica e un quadro aromatico di altrettanta intensità dai vigneti del valdobbiadenese, e spostandosi verso il centro della Denominazione si registra un’ottima finezza, una buona intensità olfattiva e in generale armonia gustativa”. Da un punto di vista metereologico il 2023 è stata un’annata che ha alternato periodi siccitosi, concentrati principalmente nei primi mesi dell’anno, a periodi molto piovosi da maggio per tutta l’estate. Non sono poi mancati “eventi grandinigeni importanti che hanno interessato in particolare la parte più occidentale della Denominazione: nella seconda metà di luglio quando il vigneto si stava avviando all’inizio della maturazione, le grandinate del 24 e 25 del mese hanno interrotto il processo e ci sono volute due settimane, sia alla vite sia al viticoltore, per riorganizzarsi”. Fortunatamente, a seguito della grandine, “il clima è tornato adeguato alle necessità di sviluppo delle piante che hanno generato nuova vegetazione utile per riprendere i processi di maturazione”. In questo contesto, il Consorzio sottolinea “che la buona fertilità della pianta ha contribuito a proteggere i grappoli: l’abbondante apparato fogliare è stato utile contro la grandine e contro il caldo eccessivo”.

Photo credits: Arcangelo Piai

Malattie reumatiche, Opbg: funziona cura sindrome attivazione macrofagica

Malattie reumatiche, Opbg: funziona cura sindrome attivazione macrofagicaRoma, 11 ott. (askanews) – La sindrome da attivazione macrofagica è una complicanza grave di alcune malattie reumatiche, che può risultare letale fino al 30% dei casi. Grazie ad uno studio internazionale coordinato dal Bambino Gesù di Roma oggi sappiamo che è possibile curarla. Lo rende noto l’Ospedale della Santa Sede in occasione della giornata mondiale delle malattie reumatiche del 12 ottobre. I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases. Nel 2017 i medici dell’Ospedale avevano già identificato le cause della sindrome, aprendo la strada alla ricerca di una cura efficace. «Si tratta di una grandissima soddisfazione per tutti noi, è la chiusura di un lungo percorso di ricerca» spiega il professor Fabrizio De Benedetti, responsabile di Reumatologia del Bambino Gesù.

La sindrome da attivazione macrofagica (MAS dall’inglese: Macrophage Activation Syndrome) si manifesta come complicanza grave di alcune malattie reumatologiche (artrite idiopatica giovanile sistemica, malattia di Kawasaki, vasculiti sistemiche e lupus eritematoso sistemico). È caratterizzata da un’attivazione fuori misura dei macrofagi, le cellule “spazzino” che abitualmente eliminano le cellule infette, ma che in questa malattia eliminano anche le cellule sane. A seconda delle forme, può causare la morte fino al 30% dei casi. Al Bambino Gesù vengono diagnosticati e curati circa 15 nuovi piccoli pazienti l’anno. Nel 2017 i ricercatori del Bambino Gesù avevano già scoperto che è l’interferone-gamma la molecola responsabile dell’insorgenza della sindrome da attivazione macrofagica. Si tratta di una molecola generata dalle cellule del sistema immunitario coinvolta nell’innesco e nella modificazione del processo infiammatorio. Lo studio aveva dimostrato che l’interferone-gamma viene prodotto in grande eccesso nel fegato e nella milza, gli organi principalmente coinvolti nella MAS. Questa scoperta ha reso possibile la ricerca di una cura efficace. Normalmente la MAS viene trattata con alte dosi di cortisonici e con immunosoppressione generalizzata, ma i risultati non sono certamente soddisfacenti e la mortalità purtroppo resta alta. Il trial clinico internazionale coordinato da medici e ricercatori del Bambino Gesù, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Annals of the Rheumatic Diseases, ha invece dimostrato l’efficacia di un anticorpo monoclonale (l’emapalumab), che neutralizza l’interferone gamma, per il trattamento della MAS. La sperimentazione con il farmaco ‘salvavita’ ha coinvolto 14 pazienti, di età compresa tra i 2 e i 25 anni, seguiti sia al Bambino Gesù che in alcuni Centri in Francia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. La remissione completa dalla MAS è stata ottenuta in 13 pazienti dopo una media di 25 giorni di trattamento. In un precedente studio coordinato dal Bambino Gesù era già stata dimostrata l’efficacia di questo farmaco per il trattamento della linfoistiocitosi emofagocitica primaria, patologia caratterizzata, come la MAS, dalla proliferazione incontrollata dei macrofagi.

«La sperimentazione ha dimostrato la straordinaria efficacia di questo anticorpo monoclonale nella completa remissione della sindrome da attivazione macrofagica – spiega il professor Fabrizio De Benedetti, responsabile di Reumatologia del Bambino Gesù – . Per tutti noi è una grandissima soddisfazione, è la chiusura di un lungo percorso di ricerca iniziato parecchi anni fa con l’individuazione dei meccanismi che causano la MAS. Un esempio dell’importanza della ricerca traslazionale il cui fine ultimo, non va mai dimenticato, è la salute delle persone. In questo caso le ricerche sulla MAS hanno portato alla identificazione di nuovi biomarcatori per la diagnosi e per la prognosi di malattia e, in ultimo, alla dimostrazione di efficacia di un farmaco salvavita visto il tasso di mortalità di questa complicanza».

Milano4MentalHealth: benessere, 5 incontri con specialisti Humanitas

Milano4MentalHealth: benessere, 5 incontri con specialisti HumanitasMilano, 11 ott. (askanews) – Cinque incontri tematici per riconoscere i disturbi dell’apprendimento e del comportamento alimentare, le strategie per utilizzare i social in modo sano e comprendere i meccanismi alla base di ansia e stress: è il contributo che il team di specialisti Humanitas Psico Medical Care porterà alla seconda edizione di Milano4MentalHealth – iniziativa promossa dal Comune di Milano con l’obiettivo di abbattere lo stigma e porre la salute mentale al centro del dibattito sociale – con l’evento “Cos’è il benessere oggi?”. Gli incontri si svolgeranno il iovedì 26 ottobre, a partire dalle 17.00, presso Palazzo Castiglioni, Sala Colucci, Corso Venezia 47, Milano e si configurano come un percorso di riflessione che tocca la vita quotidiana di ciascuno di noi, tra famiglia, casa, scuola e lavoro. Ogni incontro è gratuito previa registrazione gestita attraverso la piattaforma Eventbrite.

“Oltre 1 italiano su 5 soffre di almeno un disturbo mentale, un dato più alto rispetto alla media europea – spiega Giampaolo Perna, psichiatra e docente di Humanitas University, responsabile Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X, direttore scientifico del centro Psico Medical Care di Humanitas – Solo una persona su tre, però, riceve un trattamento adeguato e in genere trascorrono circa cinque anni tra i primi segnali di malessere e l’accesso ad un aiuto qualificato”. Questo accade per una serie di fattori, tra cui proprio lo stigma sociale e la paura del giudizio altrui.

“Per questo motivo, parlare di cosa sia oggi il benessere emotivo e come coltivarlo, in un contesto come quello di Milano4MentalHealth, è fondamentale – aggiunge Michele Cucchi, psichiatra e responsabile del centro Psico Medical Care di Humanitas – Per promuovere la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale, vogliamo sottolineare che ogni persona, nell’arco della propria vita può incontrare un disturbo mentale, ma non c’è niente di cui vergognarsi”. Ilprogramma della serata prevede: ore 17:00- 17:45 – Disturbi dell’apprendimento: come riconoscerli e affrontarli, a scuola e a casa. ore: 18:00 – 18:45 – Benessere digitale: il mondo online e la salute dei ragazzi. Consigli e strumenti pratici per vivere con consapevolezza tra social, streaming, videogiochi e metaverso ore: 19:00 – 20:00 Emozioni a tavola: disturbi del comportamento alimentare (DCA). Come riconoscere i primi segnali e come intervenire. ore: 20:15 – 21:00 – Ansia e stress nella società di oggi: star bene è diventato difficile? ore: 21:00 – 21:45 – Mindfulness: come praticarla per vivere nel presente e ridurre lo stress?

Istat: nel 2022 giù il potere di acquisto delle famiglie. Il tasso di profitto delle imprese sale al 45,1%

Istat: nel 2022 giù il potere di acquisto delle famiglie. Il tasso di profitto delle imprese sale al 45,1%Roma, 11 ott. (askanews) – Nel 2022, il reddito disponibile aumenta del 5,5% ma si riduce il potere d’acquisto delle famiglie (-1,6%). La spesa per consumi finali cresce del 12,6% mentre la propensione al risparmio delle famiglie scende all’8%, dal 13,8% del 2021. Il tasso di investimento raggiunge il 9,0% (dall’8,1% del 2021). Lo ha reso noto l’Istat diffondendo i dati dei Conti nazionali per settore istituzionale.

Nel corso del 2022, dunque, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 5,5% (+4,8% nel 2021), pari ad un incremento di 64,8 miliardi di euro. La consistente crescita dei prezzi ha, tuttavia, determinato una contrazione dell’1,6% del loro potere d’acquisto, ossia il reddito disponibile espresso in termini reali (+3,2% nel 2021). La dinamica più sostenuta della spesa per consumi finali delle famiglie (+12,6%, +129 miliardi di euro), rispetto al reddito disponibile ha generato una flessione della quota di reddito destinata al risparmio. La propensione al risparmio delle famiglie è, infatti, passata dal 13,8% del 2021 all’8% del 2022, riportandosi ai livelli del periodo antecedente la crisi.

Nel 2022 il reddito primario delle famiglie è aumentato di 77,8 miliardi di euro (+6,1%), per effetto dell’andamento dei redditi da lavoro dipendente (+52 miliardi di euro, +7%), dei redditi derivanti dall’attività imprenditoriale (+15,6 miliardi di euro, +4,9%), dei redditi imputati per l’utilizzo delle abitazioni di proprietà (+5,8 miliardi di euro, +3,9%) e, in misura più marginale, dei redditi da capitale finanziario (+4,5 miliardi di euro, +8%). Con l’esaurirsi delle misure straordinarie attivate per fronteggiare la crisi pandemica, l’impatto delle operazioni di redistribuzione sul reddito delle famiglie sta progressivamente tornando ai livelli pre-crisi. Nel 2022, il saldo degli interventi redistributivi ha sottratto alle famiglie 100,9 miliardi di euro, 13 miliardi in più rispetto all’anno precedente.

L’Istat, diffondendo i dati dei Conti nazionali per settore istituzionale, ha rilevato che il valore aggiunto delle società non finanziarie, nel 2022, aumenta del 9,1% e il tasso di profitto si attesta al 45,1%, ritornando ai livelli del 2007. La crescita del 16,5% degli investimenti fissi lordi porta il tasso di investimento delle società non finanziarie al 22,9%, il livello più alto dal 2008.

Assolatte: in primi 6 mesi +12% export caseario verso Germania

Assolatte: in primi 6 mesi +12% export caseario verso GermaniaRoma, 11 ott. (askanews) – Dopo un 2022 di sostanziale stasi, nel 2023 le vendite del settore lattiero-caseario hanno ripreso slancio in tutte le destinazioni e quantità e fatturato sono destinati a crescere. Lo ha annunciato Paolo Zanetti, presidente di Assolatte ad Anuga 2023, la più grande fiera alimentare del mondo, che chiude oggi i battenti in Germania. Con 450 stand dedicati a latte, burro, formaggi e yogurt, il lattiero caseario si conferma uno dei settori trainanti della manifestazione.

Nei soli primi sei mesi l’export caseario in Germania ha raggiunto le 41.000 tonnellate, con una crescita del 12%. Un grande recupero, ha spiegato Zanetti, che porterebbe a concludere l’anno con numeri record: 90.000 tonnellate e 750 milioni di fatturato. Ad Anuga sono 80 le aziende tricolore, con i più importanti brand e marchi del nostro Paese. Una presenza massiccia per un mercato, quello tedesco, che rappresenta la seconda destinazione mondiale dei formaggi made in Italy. Sono 75.000 le tonnellate esportate ogni anno in Germania, per un valore di 635 milioni di euro.

Il core business dell’export caseario, riporta in una nota Assolatte, è rappresentato da formaggi di alta qualità ed elevato valore aggiunto, come Grana Padano e Parmigiano Reggiano che insieme superano le 30.000 tonnellate. Seguono i formaggi freschi e freschissimi: mozzarella, burrata e mascarpone raggiungono le 20.000 tonnellate. Da segnalare anche il Gorgonzola (6.000 tonnellate), il provolone (2.500 tonnellate) e il pecorino (2.000 tonnellate).

Fmi a Italia: riforme crescita e più ambizione per abbattere debito

Fmi a Italia: riforme crescita e più ambizione per abbattere debitoMarrakech, 11 ott. (askanews) – Riforme pro-crescita e più ambizione nel risanamento dei conti pubblici. E’ la ricetta che il Fondo Monetario Internazionale, per bocca del suo direttore del dipartimento affari Fiscali Vitor Gaspar, suggerisce all’Italia anche alla luce degli ultimi dati che indicano un calo al rallentatore del debito pubblico tricolore.

“Per quanto riguarda il debito pubblico italiano – ha detto Gaspar in una conferenza stampa agli incontri annuali Fmi in corso a Marrakech – nelle nostre previsioni appena pubblicate abbiamo un profilo con il rapporto debito pubblico/Pil che cala molto lentamente e resta ben al di sopra dei livelli di debito precedenti alla pandemia. Siamo dell’avviso che se si vuole portare in basso il livello del debito pubblico in Italia – sottolinea l’alto esponente Fmi – due elementi sono cruciali. Il primo riguarda le riforme strutturali che aumenteranno la crescita potenziale in Italia che a sua volta è estremamente importante per diluire gradualmente nel tempo il debito pubblico. Ma devono anche ulteriori ambizioni in termini di risanamento dei conti pubblici in un’ottica di rafforzamento degli obiettivi delineati dal Governo italiano”.