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Tag: Sanremo 2023

Cinema, al TFF primo film di Gianluca Minucci: un monito all’Europa

Cinema, al TFF primo film di Gianluca Minucci: un monito all’EuropaTorino, 24 nov. (askanews) – Presentato in Concorso al 42esimo Torino Film Festival, “Europa Centrale”, opera prima di Gianluca Minucci. Un dramma ambientato nel 1940 che racconta il viaggio in treno di una coppia di comunisti che devono portare a termine una missione segreta affidatagli dal Comintern, nascondendosi dai fascisti. Un film claustrofobico, pervaso da un senso di angoscia, tra tradimenti e atmosfere cupissime, dove la violenza è fisica e psicologica e non c’è umanità.


Il regista, alla sua opera prima, ha detto ad askanews di aver voluto fare questo film quasi come un monito all’Europa di oggi, per mostrare “la pericolosità di aderire a certe ideologie e di perdere qualsiasi occhio critico nei confronti di certe fedi politiche”. Inoltre, ha spiegato Minucci, “volevamo fare un film profondamente diverso, nella forma e nel linguaggio, per la regia espressionista ma anche per la recitazione, l’intento era fare una seduta psicoanalitica personale del Novecento”, ha raccontato. In “Europa Centrale”, i protagonisti, interpretati da Paolo Pierobon, Tommaso Ragno, Catherine Bertoni de Laet, Matilde Vigna, Levente Molnar e Angelica Kazankova, si muovono sempre all’interno di un treno, tra scompartimenti e corridoi, aumentando la sensazione di claustrofobia. Il film è stato girato esclusivamente all’interno del Museo dei Treni di Budapest, in carrozze originali anni ’20 e ’30, dove gli attori vengono ripresi spesso in primo piano e tutto è molto teatrale.


“È un film profondamente mentale, psicotico e paranoide – ha spiegato ancora il regista – era fondamentale stare sui primi piani degli attori”. La colonna sonora originale è stata realizzata da Zbigniew Preisner, famoso per essere uno storico collaboratore del regista Krzysztof Kieslowski. “È un coro che non va solo a commento ma dialoga – ha affermato Minucci – quindi momenti del coro si inframmezzano con le battute degli gli attori, tutto l’impianto è squisitamente teatrale”. Un film che il regista ha raccontato di aver voluto fare per una sua esigenza personale, molto legata all’attualità: “Gli scontri ideologici, le fedi politiche sono purtroppo più forti che mai e credo che il bisogno di fare questo film sia nato dal vivere quotidianamente, anche sulla mia pelle, quello che sta accadendo”.

Nato, amm. Bauer incontra ucraino Boyev: focus su industria difesa

Nato, amm. Bauer incontra ucraino Boyev: focus su industria difesaMilano, 24 nov. (askanews) – “Ottimo incontro con Sergiy Boyev, vice ministro ucraino della Difesa per l’Integrazione Europea”. Lo scrive l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato Militare della Nato. “L’Ucraina non solo ha una forte resilienza militare e sociale, ma ha anche un’industria della difesa in rapida crescita, con numerose opportunità per gli alleati. SlavaUkraini” ha aggiunto l’alto ufficiale sui social.


In base alle immagini diffuse l’incontro è avvenuto all’Halifax International Security Forum, ieri, 23 novembre 2024. Il 16esimo Halifax International Security Forum si è aperto in Nuova Scozia dal 22 novembre e si chiude oggi. Questa ultima edizione ha riunito leader provenienti dalla politica, esercito, aziende, mondo accademico e media per affrontare le questioni di sicurezza più urgenti che riguardano la comunità internazionale. Con un focus sul dialogo proattivo e sulla collaborazione, il forum è dedicato all’esplorazione di soluzioni alle principali sfide globali previste per il prossimo anno.


In particolare secondo Politico da Halifax l’ex presidente taiwanese Tsai Ing-wen ha affermato ieri che gli Stati Uniti dovrebbero dare priorità all’assistenza all’Ucraina nonostante l’incombente minaccia di un’invasione cinese attraverso lo stretto dell’isola autonoma. “Dovrebbero fare tutto il possibile per aiutare gli ucraini”, ha detto Tsai al forum. “Noi (Taiwan, ndr) abbiamo ancora tempo”. “I commenti dell’ex leader taiwanese all’Halifax International Security Forum sono arrivati dopo che il capo del Comando indo-pacifico degli Stati Uniti, l’ammiraglio Samuel Paparo, ha dichiarato martedì che la fornitura di armi all’Ucraina aveva iniziato a influenzare la capacità dell’esercito statunitense di prepararsi a un conflitto in Asia”, annota Politico. “Una vittoria ucraina rappresenterà il deterrente più efficace contro future aggressioni”, ha affermato Tsai.


Va notato che al prestigioso evento c’era pure proprio l’ammiraglio Samuel J. Paparo, comandante del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti in due panel, dove hanno partecipato anche leader politici, militari e imprenditori provenienti da Stati Uniti, Canada, Europa, Medio Oriente, Asia orientale, Africa e America Latina. Paparo ha sottolineato l’impatto dell’Indo-Pacifico sulla sicurezza globale e la solidarietà di alleati e partner nell’affrontare collettivamente le sfide multiformi in tutta la regione.

Cremlino: aggiornamento dottrina nucleare messaggio all’Occidente. E lancio nuovo missile segnale efficace

Cremlino: aggiornamento dottrina nucleare messaggio all’Occidente. E lancio nuovo missile segnale efficaceRoma, 24 nov. (askanews) – Il decreto del presidente russo Vladimir Putin che aggiorna la dottrina nucleare della Russia, va considerato un segnale all’Occidente. L’ha chiarito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista pubblicata oggi dai media russi.


“Certamente, non ci possono essere coincidenze qui. C’è una certa coerenza” ha detto Peskov, rispondendo a una domanda sull’aggiornamento della dottrina. “(…) Putin – ha continuato Peskov – deve rispondere all’escalation senza precedenti che è principalmente alimentata dall’amministrazione uscente a Washington”. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha anche dichiarato, nell’intervista rilasciata oggi e pubblicata dai media russi, che l’attacco col nuovo missile ipersonico Oreshnik è stato un segnale “tempestivo ed efficace” all’Occidente nella situazione attuale.


“L’Occidente collettivo, guidato dagli Stati uniti, dimostra di essere disposto a fare qualsiasi cosa per reprimere la Russia e infliggerle una sconfitta strategica. Ecco perché segnali di avvertimento come questo, che dicono ‘non pensateci nemmeno’, cioè l’attacco con il nostro nuovo missile, sono tempestivi, necessari ed efficaci” ha affermato Peskov in un’intervista con il giornalista russo Pavel Zarubin.

Accordo sul nucleare in crisi: Iran terrà negoziati con Gb, Germania, Francia, Ue

Accordo sul nucleare in crisi: Iran terrà negoziati con Gb, Germania, Francia, UeRoma, 24 nov. (askanews) – L’Iran terrà negoziati sulla questione nucleare con il Regno unito, la Germania, la Francia e l’Unione europea il 29 novembre a Ginevra. Lo hanno riferito oggi all’agenzia di stampa giapponese Kyodo fonti diplomatiche iraniane.


I negoziati hanno l’obiettivo di ritornare alla piattaforma dell’accordo nucleare iraniano, che vive un momento di profonda crisi. Il governo riformista iraniano guidato dal presidente Masoud Pezeshkian sta cercando soluzioni insieme a Regno unito, Germania, Francia e Ue, alla luce del preannunciato approccio duro che la nuova amministrazione Usa di Donald Trump potrebbe avere a partire dall’arrivo alla Casa bianca a gennaio.


Dal ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nel 2018, gli Usa hanno partecipato con l’amministrazione Biden indirettamente ai negoziati attraverso il ruolo di mediazione dell’Ue, ma, essendo attualmente in una fase di transizione amministrativa, questa volta non parteciperanno. Questo sarà il primo round di negoziati da quando Pezeshkian è diventato presidente a luglio. Il 21 novembre, il consiglio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha adottato una risoluzione che invita l’Iran a migliorare la cooperazione con l’agenzia. L’Iran, in segno di protesta, ha annunciato contromisure che includono un’espansione delle sue attività di sviluppo nucleare. Questo ha ulteriormente acuito i contrasti con Regno unito, Germania e Francia, che avevano promosso la risoluzione, rendendo incerto l’esito dei negoziati.

Emirati, ritrovato il corpo del rabbino Kogan. Israele: atto di terrore antisemita

Emirati, ritrovato il corpo del rabbino Kogan. Israele: atto di terrore antisemitaMilano, 24 nov. (askanews) – Le autorità degli Emirati hanno trovato il corpo del rabbino Zvi Kogan, affermano l’ufficio del primo ministro e il ministero degli esteri israeliani in una dichiarazione congiunta. Kogan, rabbino Chabad negli Emirati Arabi Uniti, era scomparso da giovedì. L’ambasciata israeliana ad Abu Dhabi è stata in contatto con la famiglia di Kogan negli Emirati Arabi Uniti, afferma la dichiarazione. Anche i familiari residenti in Israele sono stati informati.


Israele ha definito l’omicidio “un atto di terrore antisemita spregevole” e promette di utilizzare tutti i mezzi disponibili per assicurare alla giustizia gli assassini. Kogan aveva la doppia cittadinanza israeliana e moldava e fa parte della sezione Chabad di Abu Dhabi da quando Israele ha normalizzato i rapporti con gli Emirati Arabi Uniti alla fine del 2020. Kogan era imparentato con il rabbino Gavriel Holtzberg, assassinato insieme con la moglie in un attacco terroristico alla Nariman Chabad House di Mumbai nel 2008, ha ricordato il notiziario Channel 12. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato di piangere “con dolore e indignazione” l’omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati Arabi Uniti.


“Questo vile attacco antisemita è un promemoria dell’inumanità dei nemici del popolo ebraico”, scrive su X. “Non ci impedirà di continuare a far crescere comunità fiorenti negli Emirati Arabi Uniti o altrove, specialmente con l’aiuto dell’impegno e del lavoro dedicati degli emissari Chabad in tutto il mondo”. Il ministro della Difesa Israel Katz ha definito l’omicidio del rabbino un “crimine terroristico antisemita, codardo e spregevole”. “Lo Stato di Israele – ha assicurato – non si fermerà né resterà in silenzio finché i responsabili di questo atto criminale non pagheranno per le loro azioni”.

M5S, Patuanelli: iscritti con Conte ma tutelare chi si è opposto

M5S, Patuanelli: iscritti con Conte ma tutelare chi si è oppostoRoma, 24 nov. (askanews) – “È evidente che da questo percorso vi è una maggioranza della comunità del M5S, degli iscritti, della cosiddetta base, che ha dato na linea chiara. Un supporto a Conte, un rafforzamento del ruolo del presidente Conte nel Movimento e in qualche modo della sua classe dirigente”: lo ha detto il presidente dei senatori del Movimento 5 stelle, Stefano Patuanelli, parlando a margine dei lavori di Nova, la kermesse conclusiva del “processo costituente” interno, in corso al palzzo dei Congressi dell’Eur.


“Noi – ha aggiunto – dobbiamo riflettere su come tutelare i diritti di chi non è maggioranza, di chi ha fatto opposizione a questo percorso perché credo che perdere pezzi sia peggio per il Movimento nel suo complesso. È evidente che la riflessione politica che forse in questi due giorni non è stata fatta è come da questo percorso rafforzare l’azione del Movimento e non soltanto – ha concluso Patuanelli – isolare chi non la pensa come la maggioranza degli iscritti”.

L’Arte dell’Ascolto attraverso 120 interviste con grandi italiani

L’Arte dell’Ascolto attraverso 120 interviste con grandi italianiRoma, 24 nov. (askanews) – Sono 120 le interviste ai grandi italiani con 34 ore di musica su Spotify, nel “libro sonoro” di Filippo Poletti, edito da Guerini Next e in uscita il 26 novembre “L’Arte dell’ascolto: musica al lavoro”. Ad accompagnare la lettura delle 384 pagine è la playlist pubblicata su Spotify e composta da 34 ore di ascolti dei brani citati nelle 120 interviste, dalla tragedia greca fino a Vasco Rossi e Taylor Swift.


Il lettore può immergersi nell’ascolto tout court, ossia quell’arte necessaria alla corretta dialettica in ambito privato e sociale, essenziale per il buon funzionamento democratico, e anche in azienda, in famiglia, in amore, in amicizia, in politica, in comunicazione, ma sempre più dimenticata dalla società contemporanea. Personalità di ogni ambito professionale come Francesco Alberoni, Piero Angela, Giorgio Armani, Enzo Biagi, Norberto Bobbio, Walter Bonatti, Mike Bongiorno, Gillo Dorfles, Renato Dulbecco, Eugenio Finardi, Dario Fo, Vittorio Gregotti, Umberto Guidoni, Margherita Hack, Enzo Jannacci, Rita Levi-Montalcini, Alda Merini, Franco Modigliani, Indro Montanelli, Nicola Piovani, Carlo Rambaldi, Gianfranco Ravasi, Antonio Ricci, Gavino Sanna, Tiziano Sclavi, i fratelli Taviani, Antonio Tabucchi, Beatrice Venezi, Carlo Verdone, Luigi Veronelli, Umberto Veronesi, Bruno Vespa, Paolo Villaggio, Stefano Zecchi e Antonino Zichichi.


Musicologo, top voice di Linkedln in Italia con studi di chitarra e composizione, ma anche tecnico del suono, scrittore e giornalista: forse solo una personalità che associa un’inesauribile curiosità alla tenacia e la concretezza come Filippo Poletti poteva dedicarsi per ben 25 anni a un lavoro così monumentale sul tema essenziale dell’ascolto e, nel farlo, riporre l’accento sulla sua indiscutibile utilità pratica, quotidiana, declinata in tutti gli ambiti dei rapporti sociali, a partire dal mondo del lavoro. Spiega Filippo Poletti: “Sono partito da una domanda semplice ma inusuale: come si ascolta la musica da Nobel? Qual è la playlist dei grandi italiani degli ultimi 100 anni? E, ancora, cosa significa ascoltare la musica da alpinista, archeologo, architetto, astrofisico, attore, biblista, chef, cineasta, critico musicale, deejay, dietologo, economista, enigmista, enogastronomo, etologo, giurista, filologo, filosofo, fisico, gioielliere, giornalista, imprenditore, matematico, medico, musicista, notaio, pittore, poeta, pubblicitario, regista, scrittore, sociologo e sportivo? A queste domande ho cercato di rispondere con questo ‘libro sonoro’, una vera e propria ‘storia della ricezione musicale’, suggerendo 4 tipi di ascolto abbinati a 4 colori, rispettivamente giallo, verde, rosso e blu”.


Dal 1999, ancora giovane musicologo e aspirante giornalista professionista, Filippo Poletti ha iniziato la sua personalissima indagine, andando alla caccia di grandi personalità, poi proseguita, come un fiume carsico, che ha percorso tutta la sua carriera, riproponendola ad ogni incontro importante o ad ogni nuova amicizia, convinto che “se gli ascolti sommati fanno tante vite, l’ascolto attivo è una competenza chiave nelle relazioni umane. Ieri, oggi e domani, infatti, affinare la capacità di ascoltare attivamente, non passivamente, servirà sempre”. Da qui la necessità di declinare gli esiti della lunghissima indagine in chiave concreta, proponendo di leggere le parole dei grandi italiani e di ascoltare i brani citati con una playlist creata ad hoc su Spotify. “L’Arte dell’ascolto: musica al lavoro” è, dunque, un libro infinitamente stratificato e che offre molteplici approcci di lettura, dall’aneddotica biografica al manuale divulgativo, e che oltre ad ascoltare consapevolmente, come gesto di maturità personale e sociale, ci insegna anche a superare, attraverso l’esperienza altrui, la contrapposizione tra i generi, uscendo da logiche gerarchiche che proprio nei 100 anni rappresentati dai protagonisti delle interviste hanno spesso demotivato tanto pubblico alla frequentazione della musica, definita “forte” o “debole” da Filippo Poletti seguendo Quirino Principe. E forse “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro” è anche il libro tanto atteso da Ezio Bosso, ricordato nel volume, per “togliere la paura” e spalancare finalmente le orecchie senza pregiudizi.

M5S, oggi si chiude Nova, attesa per voto su alleanze e Grillo

M5S, oggi si chiude Nova, attesa per voto su alleanze e GrilloRoma, 24 nov. (askanews) – Seconda giornata di Nova, la kermesse del Movimento 5 stelle che conclude il “processo costituente” avviato dal leader Giuseppe Conte dopo la sconfitta elettorale delle europee.


Prima delle conclusioni affidate a Conte, al palazzo dei Congressi dell’Eur il momento clou sarà la proclamazione dei risultati del voto on line degli iscritti sui quesiti elaborati nelle fasi precedenti ai tavoli tematici, attesa dopo le ore 15. Al voto temi programmatici, alleanze, nome e simbolo, limite dei due mandati elettivi nelle istituzioni e soprattutto ruolo del garante, attualmente ricoperto, con vasti poteri e vita natural durante, dal fondatore del Movimento, Beppe Grillo. Che ha contrastato duramente in questi mesi l’iniziativa di Conte e contestato la revisione della platea degli iscritti ammessi al voto e le procedure scelte per il “processo costituente”, ma contrariamente alle attese di alcuni dei suoi fedelissimi, non ha promosso azioni legali per bloccare tutto. E ieri, con l’annuncio del superamento del quorum della maggioranza degli aventi diritto, è stata superata anche la suspense rispetto alla possibilità che Grillo potesse usare i suoi poteri per invalidare o far ripetere la votazione. Il fondatore finora non si è materializzato nella platea della kermesse, e dopo la notizia del successo del voto on line potrebbe decidere di attendere l’esito dei singoli voti sui quesiti prima di prendere posizione pubblicamente. Tra le personalità di maggiore rilievo considerate a lui vicine, Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, ha fatto sapere di essere impossibilitata a presenziare, dovendo stare vicina alla madre che è stata ricoverata in ospedale. Tra gli ospiti della giornata, la figura di maggiore rilievo è quella di Sahra Wagenknecht, leader del partito BSW, unica forza politica di sinistra in crescita in Germania, piuttosto lontana, tuttavia, dall’impostazione prevalentemente liberale-atlantista del centrosinistra italiano al quale guarda Conte in vista di una possibile alleanza alle prossime politiche.

Cinema, al Torino Film Festival è il giorno di Angelina Jolie

Cinema, al Torino Film Festival è il giorno di Angelina JolieRoma, 24 nov. (askanews) – Al Torino Film Festival oggi è il gran giorno di Angelina Jolie. La superstar statunitense, annunciata all’ultimo momento tra i big di questa 42esima edizione, è attesa per presentare il suo nuovo film da regista “Without Blood”, che ha anche scritto e prodotto.


Il film è tratto da “Senza sangue” di Alessandro Baricco e lo scrittore sarà presente con Jolie alla presentazione ufficiale alle ore 17 al Cinema Ideal di Torino. I biglietti sono andati a ruba in poche ore dalla loro messa in vendita. Jolie è solo una delle tante star arrivate al festival torinese, che ha già visto sfilare tra gli altri Ron Howard, Sharon Stone, Matthew Broderick accompagnato dalla moglie Sarah Jessica Parker e Rosario Dawson.

Violenza donne, lunedì Montecitorio si illumina di arancione

Violenza donne, lunedì Montecitorio si illumina di arancioneMilano, 24 nov. (askanews) – Per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne lunedì Montecitorio si illumina di arancione: secondo lo slogan “Orange the World” la Camera aderisce alla campagna dell’Onu per la Giornata internazionale del 25 novembre contro la violenza sulle donne. Pertanto, la facciata di Montecitorio sarà illuminata dal colore arancione, simbolo dell’iniziativa, dalle 18 del 25 novembre all’una del 26.


Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha lanciato nel 2008 la campagna UNiTE by 2030 to End Violence against Women. Il colore distintivo della campagna è l’arancione. Come colore luminoso e ottimista, l’arancione rappresenta un futuro libero dalla violenza contro le donne e le ragazze. Ogni anno, la campagna UNiTE si concentra su un tema specifico a sostegno della campagna globale, guidata dalla società civile, “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, che inizia il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e dura fino al 10 dicembre, Giornata dei diritti umani.