Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Raffica di riconoscimenti per i travolgenti Boomdabash

Raffica di riconoscimenti per i travolgenti BoomdabashMilano, 14 mar. (askanews) -Successo inarrestabile per Boomdabash che con i loro brani continuano a collezionare grandi riconoscimenti tra dischi d’oro e di platino. Il loro ultimo singolo Heaven insieme agli Eiffel 65 viene certificata disco d’oro dalla FIMI, mentre Tropicana, hit dell’estate 2022 cantata insieme ad Annalisa viene certificato triplo disco di platino.
“Heaven”, uscito su etichetta B1/Soulmatical Music – Capitol Records Italy (Universal Music Italy), per la prima volta ha segnato una vera e propria svolta dance conquistando ogni classifica, facendo tornare Boomdabash sulle scene attraverso un’inedita e speciale chiave musicale. Un pezzo di grande impatto in perfetto stile dance in grado di farci alzare il volume che ha saputo farci danzare, a ritmi sfrenati accompagnandoci anche nei mesi più freddi attraverso l’inconfondibile energia che da sempre caratterizza il gruppo, una delle band italiane più acclamate e apprezzate della scena contemporanea il cui repertorio dei loro brani più celebri supera oltre 2 miliardi di stream totali e su YouTube sono oltre 800 milioni le views dei loro videoclip ufficiali.
La band record d’ascolti che ha conquistato l’affetto del grande pubblico, dopo aver collezionato oltre 29 dischi di platino con successi clamorosi come “Karaoke”, “Tropicana” “Non ti dico no”, “Per un milione”, “Mambo salentino”, “Don’t worry”, “Portami con te” e “Mohicani”, solo per citarne alcuni;
“Heaven – dichiara la band – è figlio di due grandi passioni dei Boomdabash, l’amore per gli anni 80 e la musica indimenticabile di quegli anni che si unisce alla grande passione per il re-making musicale. “Heaven” nasce così sulla base di un sample di “Too much of Heaven”, hit iconica degli Eiffel 65, band leggenda della musica dance italiana, al quale abbiamo voluto rendere omaggio da grandi cultori del genere. Da subito abbiamo convolto nel progetto gli Eiffel 65 che con entusiasmo hanno lavorato a stretto contatto con noi alla produzione musicale”
Heaven – prosegue la band è un pezzo che è nato in studio divertendoci come è nel nostro mood e che conferma la volontà di riportare nella nostra produzione musicale anche hit del passato, contaminandole sapientemente con influenze che arrivano dal nostro mondo musicale. Un brano potente che abbiamo voluto proporre in chiave Boomdabash pur conservando la sua autenticità e anima originale. Sognavamo da tempo di poter fare un brano che cavalcasse queste sonorità, siamo entusiasti finalmente di avercela fatta come desideravamo. Un pezzo dance travolgente con un beat che si muove a cavallo tra gli anni 80 e 90 e con una linea di basso devastante, rimanere fermi è impossibile”
La band record d’ascolti che ha conquistato l’affetto del grande pubblico, dopo aver collezionato oltre 29 dischi di platino con successi clamorosi come “Karaoke”, “Tropicana” “Non ti dico no”, “Per un milione”, “Mambo salentino”, “Don’t worry”, “Portami con te” e “Mohicani”, solo per citarne alcuni; grazie ad Heaven ci ricorda quanto un brano non sia solo una semplice canzone ma possa diventare la perfetta colonna sonora di momenti indimenticabili.

Antibiotico-Resistenza, dopo ospedali e RSA è allarme sul territorio

Antibiotico-Resistenza, dopo ospedali e RSA è allarme sul territorioRoma, 14 mar. (askanews) – Il problema dei microrganismi multiresistenti agli antibiotici rappresenta un fenomeno in crescita in tutta Europa, con l’Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance. Il tema è al centro anche del 9° Congresso AMIT – Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali, da cui parte un allarme: i microbi multiresistenti non sono più un fenomeno legato prevalentemente agli ospedali, ma sono ormai diffusi anche sul territorio. Il Congresso AMIT è presieduto da Marco Tinelli, Ospedale San Luca, Istituto Auxologico Italiano IRCCS e infettivologo della SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, e da Antonella Castagna, primario dell’Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Direttore della scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Il Congresso si tiene giovedì 16 e venerdì 17 marzo a Milano presso Palazzo Castiglioni, Corso Venezia 47; è patrocinato da ISS, e da molte società scientifiche italiane e internazionali tra cui SIMIT, ESCMID, AMCLI, GISA, SIV, SIGOT.
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, delle Nazioni Unite e del G20 stimano nel 2050 una mortalità per germi multiresistenti agli antibiotici analoga alle patologie oncologiche, con 10 milioni di morti a livello globale. Secondo un report dell’Ente europeo per il Controllo della Malattie Infettive (ECDC) pubblicato a fine 2022, si stima che in Italia (seconda solo alla Grecia in un elenco di 29 paesi) per 100mila abitanti vi siano almeno 19 decessi all’anno attribuibili a infezioni da microrganismi multiresistenti, rispetto ai 2 dell’Olanda, ultima dell’elenco. A febbraio 2023, il Ministero della Salute ha approvato il nuovo “Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza 2022-2025”: oltre al rilievo del concetto di “One Health” per considerare le infezioni a livello ambientale, animale e umano, anch’esso pone attenzione alla fase di “transizione” dei pazienti tra ospedale e territorio, che sta diventando foriera di nuove infezioni da microrganismi multi-resistenti.
Le colonizzazioni batteriche sono dovute alla persistenza di microrganismi patogeni multiresistenti in vari organi e apparati: non sempre determinano infezioni acute, ma sono ugualmente pericolose se si diffondono in vari organi o nel sangue. Le infezioni relative alla transizione ospedale-territorio sono state oggetto di una recente pubblicazione di autori italiani su una importante rivista internazionale. “Questo studio, fatto a Milano e a Roma. ha contribuito a dimostrare che pazienti colonizzati da batteri multiresistenti in ospedale e seguiti per 12 mesi dal momento della dimissione, una volta inviati ad altri contesti come RSA, strutture per la riabilitazione o a domicilio, nel 60% dei casi le colonizzazioni scompaiono spontaneamente mentre nel rimanente 40% possono perdurare anche alcuni mesi – sottolinea Tinelli – questo fenomeno di decolonizzione spontanea può essere dovuto al cambiamento delle condizioni ambientali che favoriscono il ripristino della flora batterica normale, prima sostituita da batteri ad alta resistenza. Si ricostituisce quello che viene chiamato “microbiota” cioè i microrganismi fondamentali per la nostra vita. Nel nostro corpo tali batteri ammontano a circa 1Kg e 200 grammi. Inoltre, è ormai noto che anche a livello prettamente territoriale, se le persone non hanno avuto negli ultimi 6-12 mesi alcun contatto con strutture sanitarie, si evidenziano comunque colonizzazioni da batteri multiresistenti che vanno dal 2,6% al 29% e possono perdurare anche per 8 mesi con il rischio di contagiare anche altre persone”.
Per far fronte all’emergenza dell’antibiotico-resistenza, vi sono all’orizzonte alcune importanti soluzioni terapeutiche oltre al fondamentale trattamento con antibiotici. “Anzitutto, possiamo contare su altri nuovi antibiotici – prosegue Marco Tinelli – nel 2022, l’FDA americano ha approvato nuove molecole per le infezioni complicate delle vie urinarie, addominali, della cute, per tessuti molli e per particolari ceppi di micobatteri della tubercolosi resistenti ai comuni trattamenti: si tratta di veri e propri strumenti “salvavita”, che dovranno però essere gestiti con attenzione onde evitare l’insorgenza di nuove resistenze. In secondo luogo, tra i promettenti trattamenti già sperimentati con successo nel modello animale vi sono le “microcine”, peptidi a basso peso molecolare prodotte dai ribosomi, che hanno un potere battericida, soprattutto a livello intestinale verso batteri multiresistenti come Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli che nei pazienti immunocompromessi o sottoposti a trattamenti antibiotici sostituiscono il microbiota e da lì si possono diffondere in vari organi o nel sangue, determinando anche gravi episodi di sepsi che possono essere letali. Le microcine possono sia uccidere questi batteri multiresistenti che ripristinare una normale flora intestinale. La terapia con la microcina “McC” sembra la più promettente e potrebbe cominciare ad essere testata prossimamente nell’uomo. Altro trattamento, ultimamente rivalutato, è rappresentato dalla cosiddetta terapia “fagica”, nota da tempo ma recentemente riportata all’attenzione dei clinici da nuovi e più approfonditi studi scientifici : i batteriofagi sono particolari virus in grado di attaccare e distruggere i batteri dopo aver inserito il genoma virale al loro interno. Infine, una terapia ancora lontana dall’applicazione routinaria ma che sarà disponibile nell’armamentario terapeutico è il cosiddetto metodo “CRISPR-Cas”, che consiste nel modificare il genoma dei microrganismi intestinali rendendoli non aggressivi oppure eliminandone alcuni, attuando così una sorta di “decolonizzazione genomica” senza sostituzione della gran parte della flora batterica come avviene con la classica decolonizzazione mediante antibiotici”.

Sudcorea: Pyongyang ha lanciato oggi due missili a corto raggio

Sudcorea: Pyongyang ha lanciato oggi due missili a corto raggioRoma, 14 mar. (askanews) – Sono due i missili balistici a corto raggio (SRBM) lanciati oggi dalla Corea del Nord all’indomani dell’inizio delle esercitazioni congiunte Usa-Sudcorea e a due giorni del lancio da parte di Pyongyang di due missili da sottomarino. Lo ha comunicato oggi lo Stato maggiore congiunto sudcoreano.
Il lancio è avvenuto dall’area di Jangyon, nella provincia di Sud Hwanghae, tra le 7.41 e le 7.51 del mattino locali. I due missili hanno volato per circa 620 km inabissandosi nel mar del Giappone.
“Condanniamo con forza la serie di lanci di missili balistici da parte del Nord come un atto di significativa provocazione che danneggia la pace e la stabilità non solo sulla Penisola coreana, ma nella comunità internazionale, oltre a essere una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu” ha affermato lo Stato maggiore sudcoreano.
“Conducendo le normali esercitazioni combinate, sotto una ferma postura di difesa, le nostre forze tracceranno e monitoreranno i movimenti nordcoreani per vedere se c’è il rischio di ulteriori provocazioni”, ha continuato.
Il Comando delle Forze Usa nell’Indo-Pacifico ha denunciato i lanci missilistici nordcoreano come “destabilizzanti” e “illegali”.
Corea del Sud e Stati uniti hanno avviato ieri le loro esercitazioni militari primaverili congiunte, che dureranno fino al 23 marzo. L’esercitazione Freedom Shield (FS) registra l’edizione più lunga di sempre. Si tratta di una simulazione al computer delle attività di comando. In concomitanza si tiene la nuova esercitazione di addestramento sul campo su larga scala denominata “Warrior Shield”.
Un comunicato emesso ieri del ministero degli Esteri nordcoreano ha puntato il dito contro le manovre congiunte Seoul-Washington: “La Repubblica democratica popolare di Corea dichiara ancora una volta ancora che prenderà le più dure misure di reazione contro le trame maligne degli Usa e dei loro seguaci per difendere la sovranità nazionale e i suoi diritti e interessi”.

Papilloma Virus, firmato Memorandum Intesa Associazioni-Istituzioni

Papilloma Virus, firmato Memorandum Intesa Associazioni-IstituzioniRoma, 14 mar. (askanews) – Eliminare in Italia tutti i casi di cancro provocati dall’HPV è un obiettivo raggiungibile. Il messaggio – ribadito in conferenza stampa presso la Camera dei Deputati – è stato sottolineato dalle Associazioni che si occupano di Papilloma Virus, anche durante le manifestazioni della giornata internazionale dell’HPV del 4 marzo. La richiesta alle Istituzioni è netta: un impegno concreto sul tema attraverso la firma di un Memorandum d’Intesa.
Il Piano Oncologico Nazionale, adottato lo scorso gennaio in Conferenza Stato-Regioni e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è sicuramente un passo in avanti, vista la previsione di rafforzare gli interventi per aumentare le coperture vaccinali contro gli agenti infettivi che causano tumori. Ma i tassi di vaccinazione in Italia per l’HPV rimangono ancora insufficienti, con la pandemia che ha acuito il problema, rallentando le prestazioni sanitarie e causando la mancata protezione di un’ampia fetta di popolazione giovanile: oggi esposta al rischio di contrarre un tumore da Papillomavirus.
Tra le ragazze nate nel 2009, infatti, a livello nazionale solo il 32% ha ricevuto il ciclo completo di vaccinazione. Si passa dal massimo del 61% registrato nella Provincia Autonoma di Trento al 5% del Friuli Venezia-Giulia. Leggermente migliore è la situazione per le giovani nate nel 2008, di cui però solo la metà ha ottenuto la doppia dose. Per quanto riguarda i maschi, tra le coorti del 2009 e del 2008 le percentuali sono appena del 26% e del 44%. Insufficienti infine anche le adesioni ai programmi di screening: solo il 77% delle donne tra i 25 e i 64 anni hanno seguito un percorso di prevenzione. In particolare, lo screening cervicale mostra proporzioni pre-pandemiche di esecuzione del test intorno al 38-39% delle donne aventi diritto, un calo al 23% nel 2020 e un livello di copertura del 35% nel 2021. Numeri, questi, ben distanti dagli obiettivi prefissati al 2030: raggiungere almeno il 90% di popolazione femminile e maschile vaccinata e il 90% di donne sottoposte a screening cervicale. Per supplire a questo ritardo, Fondazione Umberto Veronesi, la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, Fondazione IncontraDonna, CittadinanzAttiva, ThinkYoung, Consiglio Nazionale dei Giovani, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, ACTO – Italia, aBRCAdabra e LOTO OdV hanno quindi richiesto alle istituzioni un’azione formale, dopo aver aggiornato lo scorso novembre il Manifesto per l’eliminazione dei tumori correlati al papillomavirus. Quest’ultimo prevede di: potenziare i servizi di prevenzione vaccinale e screening; attivare campagne di informazione ed engagement sulla prevenzione dei tumori da HPV; promuovere programmi di prevenzione primaria e secondaria, per garantire a tutti l’accesso in sicurezza alle opportunità del Sistema sanitario nazionale; attivare un monitoraggio dei livelli di copertura vaccinale e screening attraverso strumenti digitali; condividere i dati tra le classi mediche e le ASL per una più efficace implementazione dell’anagrafe vaccinale digitale.
“Oggi rinnoviamo il nostro impegno al fianco delle Istituzioni per fare del nostro Paese il primo in Europa a conseguire gli obiettivi internazionali fissati dall’OMS e ripresi dalla Commissione Europea (Europe’s Beating Cancer Plan) e raggiungere il 90% di vaccinati anti-HPV entro il 2030. In questa sede, sottoscriviamo un memorandum d’intesa con i rappresentanti del Parlamento per proseguire insieme in un’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, ribadendo il contenuto del Manifesto nazionale contro l’HPV. Solo insieme, Istituzioni e società civile, possiamo ridurre drasticamente l’incidenza dei nuovi casi di tumori e delle patologie correlate al Papilloma Virus, lavorando in sinergia per recuperare le generazioni perse che non si sono potute vaccinare, anche a causa della pandemia, come da obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale”, scrivono le Associazioni nel Memorandum.

Studio: sanzioni Usa spingono Cina a aumentare investimenti ricerca

Studio: sanzioni Usa spingono Cina a aumentare investimenti ricercaRoma, 14 mar. (askanews) – Le sanzioni statunitensi nei confronti delle compagnie cinesi stanno avendo come effetto un incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo del 52,9 per cento in un decennio. Lo afferma uno studio della Changan University di Xian, coordinato dallo studioso Liu Lanjian, di cui dà notizia oggi il South China Morning Post.
Le sanzioni imposte dagli Usa alle aziende tech cinesi hanno colpito qualcosa come 1.000 società dal 2010 al 2020. Il numero di richieste di registrazione di brevetto da parte delle società cinesi è cresciuto in media del 57,6% in seguito di queste sanzioni, ha rilevato lo studio. Tuttavia, anche il costo dell’innovazione è aumentato di quasi il 40%.
“Sotto la politica di controllo della tecnologia (degli Stati uniti), il numero di domande di brevetto e finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo delle imprese hi-tech è aumentato in modo significativo”, hanno affermato Liu e i suoi colleghi in un articolo pubblicato nel Forum sulla scienza e la tecnologia in Cina, una rivista peer-reviewed gestita dall’Accademia cinese per lo sviluppo scientifico e tecnologico di Pechino. “Ma anche il costo dell’innovazione tecnologica è aumentato in modo significativo, rendendo le attività innovative più difficili e meno efficienti”, hanno continuato.
Le opinioni della comunità scientifica si sono divise sugli effetti dei divieti tecnologici statunitensi. Alcuni ricercatori ritenevano che le sanzioni statunitensi avrebbero influenzato il trasferimento di tecnologia, ridotto gli scambi di scienziati cinesi con i migliori ricercatori in Occidente e mantenuto le industrie cinesi nella parte bassa della catena di valore. Altri sostenevano che i divieti avrebbero accelerato l’innovazione della Cina, spinto il governo cinese a elaborare nuove politiche di incentivi o costretto le aziende cinesi a fare meno affidamento sui partner stranieri.
Le società elettroniche cinesi hanno pagato il prezzo più alto, seguite dalle società dei settori informatico e delle telecomunicazioni.
“La Cina è un paese ritardatario nel campo della tecnologia all’avanguardia e ci sono ancora anelli deboli in alcuni campi tecnologici chiave. I prodotti sostitutivi non sono ancora completamente maturi e disponibili e mancano alcuni anelli chiave nella catena di approvvigionamento”, ha affermato il team di Liu.
“Attualmente, i Paesi sviluppati hanno ulteriormente rafforzato il controllo dell’hi-tech. Le imprese hi-tech cinesi rappresentate da Huawei sono forze emergenti che si integrano attivamente nell’economia globale e stanno affrontando enormi rischi causati dal controllo della tecnologia”, ha continuato.
Le sanzioni Usa hanno invece avuto un effetto meno incisivo su altri settori.
La Cina è leader mondiale per quanto riguarda le ricerche in 37 settori tecnologici chiave su 44, secondo un recente rapporto – il “Critical Technology Tracker” – dell’Australian Strategic Policy Institute (ASPI).
Gli Stati Uniti sembrerebbero ottenere alcuni benefici a breve termine dalla loro politica di sanzioni, ma paiono perdere la battaglia a lungo termine contro la Cina perché costringono le aziende cinesi a sviluppare la propria tecnologia, ha affermato il Center for Strategic and International Studies, think tank con sede a Washington, in un rapporto dello scorso anno.

Del Barba: l’Agenda 2030 non si realizza a colpi di decreto

Del Barba: l’Agenda 2030 non si realizza a colpi di decretoMilano, 14 mar. (askanews) – La sostenibilità non si realizza a colpi di decreto, ma dando fiducia e strumenti alle imprese per perseguire obiettivi a impatto sociale e ambientale che vanno oltre il tradizionale obiettivo del profitto. E’ la convinzione di Mauro Del Barba, promotore della legge di istituzione delle aziende benefit del 2015. In occasione della quarta Giornata nazionale dedicata alle Società Benefit, celebrata con un convengo di studi a Milano, Del Barba parla del modello “benefit” come strumento in grado di armonizzare, verso un obiettivo comune, le motivazioni diverse che esprimono imprese, istituzioni, politica e cittadini dalle rispettive visioni di “sostenibilità”.
“La sostenibilità è una questione complessa, che chiama in causa le istituzioni, quindi la politica; chiama in causa i capitali, quindi la finanza; chiama in causa l’intrapresa, quindi le società, le imprese e gli imprenditori – dice Dal Barba raggiunto durante una pausa dei lavori – E’ un mix che deve trovare una sua armonia. Procedere verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 a colpi di decreto, è una metodologia che manda in tilt il sistema, perché i cambiamenti sono così profondi che solo una sinergia tra la libertà dell’imprenditore, la forza del capitale, e la capacità della politica di dare direzione può imprimere il giusto passo a questo processo. Quello che le società benefit dicono agli altri attori è: signori guardate che le imprese possono fare di più. Date loro fiducia, date un assetto giuridico come il nostro, che consenta di guardare ai bisogni della società andando oltre lo scopo tradizionale di fare profitto. E vedrete che la nostra esperienza farà emergere e venire a galla tutti quei comportamenti, che poi il legislatore potrà anche sistematizzare e rendere norma. Dobbiamo avere fiducia nel mercato, naturalmente, e nelle capacità dell’imprenditore di assumere dentro di sé e dentro la propria azienda i valori etici che riguardano il sociale e l’ambiente”.
Ma quali sono le caratteristiche che rendono allora le società benefit un modello d’impresa in grado di perseguire concretamente gli obiettivi di sostenibilità? “Le società benefit si propongono di essere il giusto assetto, l’assetto più performante, per affrontare le sfide della sostenibilità dove le imprese sono sottoposte a grandissimi stress da parte del regolatore, da parte il mercato e da parte della finanza – dice Del Barba – E dopo sei anni di collaudo le società benefit possono ben dire di essere l’assetto più avanzato con cui reggere all’urto di queste sfide. Sono loro in grado di esprimere un protagonismo che non può che venire dallo scopo duale. Vale a dire dall’assumere dentro di sé obiettivi di beneficio comune, sociale e ambientale, e portare nella propria governance questi aspetti in una posizione centrale, tanto quanto quello di produrre profitto. In questo modo gli stakeholder entrano nella vita dell’azienda”.
Dopo una prima normativa sancita nel piccolo stato federato USA del Marylad, la normativa italiana sulle società benefit è la prima approvata in uno stato sovrano. Il nostro Paese si trova così a fornire l’esempio normativo, e soprattutto valoriale, a numerosi altri Paesi, Francia e Spagna tra i più recenti. In Italia a fine 2022 le società benefit sono circa 2800, la gran parte delle quali riunite in AssoBenefit, associazione promotrice del convegno e della quale Del Barba è presidente. Al di la dei tecnicismi, ricorda Del Barba, essere una società benefit è una questione di “valori”, valori etici e economici.
“Essere ‘benefit’ non è un qualche cosa di scontato, di immediatamente comprensibile – spiega Dal Barba – Non siamo abituati a pensare alle prese con obiettivi di beneficio comune. Siamo abituati a pensare alle imprese come soggetti a cui dare una direzione attraverso degli obblighi. Ecco la forza che le società benefit vogliono mettere in campo è il protagonismo, è la capacità dell’impresa stessa di darsi degli obiettivi per il bene comune. Abbiamo perso questa abitudine, e AssoBenefit aiuta i propri soci, attraverso le loro stesse esperienze, attraverso lo studio insieme, attraverso il networking, a far emergere e a sistematizzare questi valori affinché siano riconoscibili dal mercato e dalle altre imprese”.
Valori etici che però devono essere misurabili nel loro impatto concreto sul tessuto sociale e ambientale, per non restare delle pure dichiarazioni di principio. E in questo contesto gli attuali strumenti di rendicontazione rispondono in modo efficace a questa necessità? “E certo qualcuno dice: ma tutto questo può poi rimanere una sorta di moto dell’anima. Ma proprio affinché questi valori siano poi messi a terra, le società benefit hanno come obbligo quello di misurare le proprie performance, di avere una governance trasparente – risponde il presidente di AssoBenefit – La questione della misura dell’impatto, è una questione che attiene tutte le imprese. Oggi avere una label, una certificazione, o anche un’autovalutazione che misura una performance di sostenibilità, e ci tengo a dire ‘una’ performance, perché abbiamo ormai capito che c’è una pluralità di misure che deve essere effettuata, è un aspetto che può essere significativo anche per la competitività delle imprese. E quindi va oltre la necessità delle società benefit di rendicontare i propri benefici comuni. Ma ancora una volta quello che emerge dall’esperienza delle società benefit è che tutto ciò aumenta anche la competitività dell’azienda. Le imprese che hanno per vocazione il produrre valore, naturalmente misureranno delle performance superiori. Ma in questo non chiedono vantaggi; si mettono al pari di tutti gli altri, e accettano la sfida”. (nella foto: di Mauro Del Barba e la vice presidente di Assobenefit Monica De Paoli)

Yoon incontra giovedì Kishida: rapporti Tokyo-Seoul verso il sereno

Yoon incontra giovedì Kishida: rapporti Tokyo-Seoul verso il serenoRoma, 14 mar. (askanews) – Un vertice chiave per i rapporti bilaterali e gli assetti in Asia orientale sarà quello che si terrà dopodomani tra il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il primo ministro giapponese Fumio Kishida. I due leader discuteranno di come riportare i rapporti bilaterali su un binario di amicizia, come richiesto in particolare dall’Amministrazione Biden, dopo che Seoul ha fatto il passo di offrire una sofferta soluzione all’annosa vicenda dei risarcimenti per le vittime coreane del lavoro forzato durante il dominio coloniale nipponico (1910-1945).
Yoon e Kishida – secondo quanto ha fatto sapere oggi la presidenza sudcoreana – si incontreranno nel primo giorno della visita di stato di due giorni del presidente sudcoreano in Giappone. Il vertice sarà seguito da una cena.
“I due leader discuteranno delle misure per la normalizzazione per le relazioni complessive tra Corea del Sud e Giappone, compresa l’attuazione della soluzione alla questione della sentenza sul lavoro forzato”, ha detto il consigliere di sicurezza nazionale della presidenza sudcoreana Kim Sung-han durante una conferenza stampa ripresa dall’agenzia di stampa Yonhap. “Credo anche – ha proseguito – che ci sarà l’opportunità di parlare dei modi per eliminare le barriere politiche che ostacolano la cooperazione economica tra i due paesi”.
Le relazioni tra i due paesi sono particolarmente tesi da molti anni sia per una vertenza territoriale relativa alle isole Dokdo (in giapponese Takeshima), alla vicenda delle cosiddette “donne di conforto” sfruttate nei bordelli militari della Armata imperiale nipponica fino alla conclusione della seconda guerra mondiale e alla questione del lavoro forzato. Una forte battuta d’arresto è avvenuta nel 2018, quando la Corte suprema sudcoreana ha ordinato a due grandi compagnie nipponiche, la Nippon Steel e la Mitsubishi Heavy Industries, di risarcire una dozzina di vittime coreane sopravvissute del lavoro forzato.
La scorsa settimana, il governo sudcoreano ha annunciato che risarcirà le vittime attraverso una fondazione pubblica sostenuta da donazioni volontarie delle imprese sudcoreane, sollevando dall’obbligo le aziende giapponesi accusate, in quello che è visto come una dimostrazione del forte impegno di Yoon nel migliorare le relazioni bilaterali alla luce dello scenario internazionale molto instabile nella regione – programmi nucleare e missilistico nordcoreano, Taiwan, crescente potenza cinese – e della spinta americana ad allineare le posizioni dei suoi alleati regionali, Seoul e Tokyo appunto. La soluzione promossa da Yoon è fortemente osteggiata da organizzazioni di sostegno alle vittime, nonché dalle anziane vittime stesse, alcune delle quali hanno già firmato un documento per cercare di fermare l’operazione.
Il Giappone, dal canto suo, ritiene che tutte le riparazioni derivanti dal suo dominio coloniale siano state regolate dal trattato del 1965 con cui sono stati ristabiliti i rapporti bilaterali con la Corea del Sud.
In seguito alla sentenza del 2018, che ha portato al congelamento degli asset delle due imprese nipponiche, Tokyo ha reagito cancellando dalla “lista bianca” dei paesi con agevolazioni commerciali e ha imposto il bando ad alcune esportazioni di materiali-chiave per l’industria sudcoreana.
Vittima di questo scontro diplomatico, tra l’altro è stato anche l’Accordo sulla condivisione delle intelligence militari tra i due paesi, che è stato sospeso dal precedente presidente sudcoreano Moon Jae-in, suscitando la preoccupazione degli Stati uniti.
“Questa visita ha il significato di segnalare che il rapporto Corea del Sud-Giappone, che è stato teso fino ad ora, è entrato nella fase di normalizzazione sul serio”, ha detto Kim.
Il consigliere di Yoon ritiene inoltre che il climo migliorato tra Tokyo e Seoul abbia “naturalmente risolto da un punto di vista formale” il blocco della condivisione d’intelligence, anche perché di fatto già oggi questa sta “funzionando bene”. E, anche per quanto riguarda le restrizioni giapponesi, si andrà verso una “naturale soluzione”.
Yoon inizierà il suo viaggio incontrando i residenti coreani in Giappone, nella sua prima visita nipponica da quando è entrato in carica e la prima di un presidente sudcoreano in quasi quattro anni. L’ex presidente Moon Jae-in si recò Osaka nel 2019, ma in quel caso fu solo per partecipare a un vertice G20. L’ultima visita bilaterale è stata quella dell’ex presidente Lee Myung-bak nel dicembre 2011.
Venerdì, Yoon ha in programma di incontrare i membri dell’Unione parlamentare Corea-Giappone e del Comitato di cooperazione Corea-Giappone, tenere una tavola rotonda d’affari con i principali leader aziendali di entrambi i paesi e parlare con studenti universitari giapponesi e sudcoreani al’Università Keio.
La first lady Kim Keon Hee accompagnerà Yoon nel viaggio e parteciperà a vari eventi, tra cui un incontro con la moglie di Kishida, Yuko. “Attraverso il vertice e la cena, i due leader dovrebbero affermare l’un l’altro il loro impegno a sviluppare le relazioni bilaterali costruendo la fiducia personale tra di loro”, ha detto ancora Kim. “La costruzione della fiducia tra il presidente Yoon e il primo ministro Kishida – ha detto ancora – dovrebbe avere un impatto positivo sull’amicizia e sugli scambi tra i popoli dei due paesi in futuro”.
Yoon e Kishida hanno tenuto vertici bilaterali a margine di riunioni multilaterali. Si sono incontrati durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York a settembre e di nuovo durante un incontro guidato dalle nazioni del sud-est asiatico in Cambogia a novembre.
Martedì scorso, l’agenzia di stampa giapponese Kyodo ha riferito che Kishida sta valutando la possibilità di visitare la Corea del Sud dopo aver ospitato il vertice del G7 (G-7) a Hiroshima tra il 19 e il 21 maggio. I media giapponesi hanno anche sostenuto che il primo ministro giapponese sta meditando d’invitare Yoon al vertice del G7.

Kenya, Ruto auspica più imprese italiane nell’hub Konza Technopolis

Kenya, Ruto auspica più imprese italiane nell’hub Konza TechnopolisRoma, 14 mar. (askanews) – Sono già diverse le aziende italiane presenti nel progetto Konza Technopolis, l’hub tecnologico progettato dal governo del Kenya nell’ambito del piano di sviluppo Vision 2030, e il presidente William Ruto auspica che la visita del presidente Sergio Mattarella “susciti maggiore interesse in questo grande progetto pieno di opportunità”.
Riferendo su Twitter dell’incontro avuto oggi con Mattarella, Ruto ha scritto: “Kenya e Italia daranno priorità alla rimozione delle barriere non tariffarie per aumentare il commercio e gli investimenti. In particolare, avvieremo i negoziati su un accordo per porre fine alla doppia tassazione. Questo stimolerà gli investimenti delle imprese italiane in Kenya, migliorerà la bilancia commerciale tra i nostri Paesi e creerà maggiori opportunità economiche per la nostra gente”.
Quindi ha aggiunto: “Il Kenya apprezza l’interesse dimostrato dagli investitori italiani per Konza Technopolis, dove si sono già insediate diverse imprese italiane. Speriamo che questa visita susciti più interesse da parte degli investitori in questo grande progetto pieno di opportunità”.
L’hub tecnologico, situato circa 60 chilometri a sud-est di Nairobi, mira a sostenere l’obiettivo del Kenya di raggiungere lo status di Paese a reddito medio entro il 2030.

Turismo, Spagna presente a BMT con otto coespositori

Turismo, Spagna presente a BMT con otto coespositoriRoma, 14 mar. (askanews) – L’ufficio Spagnolo del Turismo guidato dal direttore Gonzalo Ceballos si presenta presso la BMT di Napoli con uno spazio molto significativo presso il padiglione 6. La Spagna non manca in questo importante appuntamento professionale per il mercato italiano, dopo aver partecipato nelle ultime edizioni, anche nel 2022, anno in cui è stata premiata come migliore ufficio in Italia per quanto riguarda l’attività di promozione digitale. La Spagna è pronta per un 2023 in cui si stanno raggiungendo i numeri e i volumi prepandemici, e in questa riscossa il mercato del centro sud ha molto da dire. Lo stesso Gonzalo Ceballos, direttore dell’Ente Spagnolo per il turismo a Roma ci tiene a sottolineare: “La presenza della Spagna nella BMT anno dopo anno è la prova di quanto la Spagna tiene al mercato centro-sud italiano. Prova di questa importanza è la straordinaria connettività aerea che collega una rete di 15 aeroporti del sud con il nostro paese, il ché rappresenta oltre 3 milioni di passeggeri provvenienti dalle regioni meridionali. È interessante ricordare come l’aeroporto di Napoli è posizionato nel 5º posto in Italia in quanto volume di passeggeri verso la Spagna. La nostra presenza qui consente di mantenere i rapporti con i nostri partners e sviluppare sempre di più un mercato pronto alla ricerca di nuove esperienze e prodotti turistici che la spagna è in grado di offrire”.
In questa edizione l’ente propone tante novità a cominciare sempre dal Centro Multimediale Interattivo (CMI) gestito dall’Ufficio Spagnolo del Turismo a Roma, nel cuore della città stessa. La storica sede, ubicata a Piazza di Spagna, si rinnova un’altra volta per accogliere l’anno giubilare di Caravaca de la Cruz 2024 in collaborazione con la Regione di Murcia. In programma, anche un ciclo di eventi, presenziali, online e ibridi, dedicati alla Regione di Murcia e all’anno giubilare di Caravaca de la Cruz. Inoltre l’attività di promozione delle destinazioni spagnole prosegue (più info su www.events.esperienzaspagna.it ) con la collaborazione di Tour Operator e compagnie aeree quali: Boscolo, Guiness Travel, Volotea, Palladium group, ecc. Nell’ambito della campagna “La Spagna dipingendo il mondo” organizzata dall’Ente a Roma, il Centro Multimediale Interattivo ospiterà un ciclo di eventi mirato a promuovere interessanti destinazioni spagnole attraverso rinomati artisti spagnoli. In occasione del cinquantesimo anniversario della morte dell’artista spagnolo Picasso, l’anno sarà dedicato alla celebrazione della sua opera e della sua eredità artistica, con un programma basato su 16 mostre in Spagna, in città strettamente legate all’artista.

illycaffè si conferma tra le aziende più etiche al mondo del 2023

illycaffè si conferma tra le aziende più etiche al mondo del 2023Milano, 14 mar. (askanews) – illycaffè è stata riconosciuta da Ethisphere come una delle aziende più etiche al mondo del 2023. E’ l’undicesimo anno consecutivo che illycaffè riceve questo riconoscimento ed è tutt’ora l’unica azienda italiana inserita nella lista delle 2023 World’s most ethical companies. Nel 2023, sono state premiate 135 aziende di 19 Paesi e 48 diversi settori.
“Siamo orgogliosi di essere presenti per l’undicesimo anno consecutivo, unica azienda italiana, nella lista delle società più etiche al mondo: un riconoscimento che premia il nostro impegno come azienda familiare che da 90 anni coltiva l’etica di impresa di generazione in generazione – ha affermato Andrea Illy, presidente di illycaffè – Un risultato raggiunto anche grazie alle capacità del management, che ha saputo tradurre questo impegno nella gestione quotidiana del business. illycaffè sta correndo a pieno ritmo verso la carbon neutrality nel 2033 attraverso l’agricoltura rigenerativa e l’economia circolare”.