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Tag: Sanremo 2023

La madre di Leonardo da Vinci non era una schiava o una profuga straniera

La madre di Leonardo da Vinci non era una schiava o una profuga straniera



La madre di Leonardo da Vinci non era una schiava o una profuga straniera – askanews.it


La madre di Leonardo da Vinci non era una schiava o una profuga straniera – askanews.it



















Roma, 31 mar. (askanews) – Era una schiava araba o cinese? Oppure era una profuga straniera? L’identità della madre di Leonardo Da Vinci fa sempre più discutere e le ipotesi sulle sue origini, in questi giorni, la portano agli onori delle cronache. L’ultima scoperta o rivelazione è del professor Carlo Vecce dell’Università di Napoli che la identifica come “una profuga straniera, che fu venduta ai veneziani e il suo sorriso potrebbe essere quello della Gioconda”. Nel suo ultimo libro edito dalla Giunti “Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo”, l’autore sostiene che la genitrice del genio fiorentino in realtà non fosse italiana ma straniera “è una straniera ed è anzi una straniera al più basso gradino della società, perché era una schiava. Una schiava che veniva dal Caucaso, una donna circassa”. Il romanzo racconta tutto questo e lo fa traendo spunto da un atto di liberazione di una schiava, ritrovato presso l’Archivio Storico di Firenze che cita il nome di Caterina, firmato dal notaio Ser Piero da Vinci, e siglato in via Sant’Egidio il 2 novembre 1452.

Ma era realmente così? L’opinione di Riccardo Magnani, autore di pubblicazioni che mettono in dubbio e in luce la vita di Leonardo. Molto seguito sui social, da diversi anni si dedica allo studio e alla divulgazione di Leonardo da Vinci, il Rinascimento e la cartografia relativa ai primi viaggi nelle Americhe, scrivendo libri e tenendo conferenze in diversi Paesi. Magnani, qual è la sua opinione sulle ultime rivelazioni relative alla madre del genio fiorentino? “La madre di Leonardo non era una profuga straniera. Il rischio è che nell’opinione pubblica passi una notizia infondata seppur suggestiva, un rischio già corso con il ‘Codice da Vinci’ di Dan Brown. Apprezzo Carlo Vecce e riconosco il valore di Paolo Galluzzi e della stessa Giunti che edita il romanzo, ma è appunto di un romanzo che si tratta. Anzi un docu-romanzo senza note, come specificato dall’autore. Non è neppure la prima volta che si fanno simili supposizioni”. Ci spieghi meglio… “Non è la prima schiava dalle origini circasse a gratificare gli appetiti dei nobili fiorentini. Lo stesso Cosimo Il Vecchio avrebbe avuto, a sua volta, un figlio con una schiava circassa. La questione di fondo non è la rivelazione in sé, quanto il modo presuntivo con cui la notizia viene pubblicata senza nessun criterio scientifico ma basandosi su una presunzione di fondo, ovvero che Leonardo fosse il figliuolo di Ser Piero Da Vinci. In base a questa suggestiva presunzione che vede la mamma di Leonardo arrivare da Oriente su un barcone, si vuole sfruttare un tema politico contingente per fare pubblicità a un docu-romanzo che rivela un aspetto biografico di uno dei personaggi più celebri della nostra storia ma che rischia di diventare assertivo nell’opinione pubblica”.

Eppure, tutto si poggerebbe su un postulato secondo il quale Leonardo sarebbe figlio di Ser Piero. “Ma Vasari, su questo aspetto, è molto chiaro e lo è più di una volta. Non a caso, nella prima edizione delle ‘Vite del 1550’, scrive: ‘Adunque mirabile et celeste fu Lionardo, nipote di Ser Piero da Vinci, che veramente bonissimo zio e parente egli fu nell’aiutarlo in giovanezza’. Ma non solo, in un altro passaggio aggiunge: ‘Quantunque non funse legittimo figliuolo di Ser Piero da Vinci, era per madre nato di buon sangue’. Basterebbe questo a mettere in crisi tutta la storia. Quindi, il rapporto tra Leonardo e il notaio Ser Piero è sì di parentela, ma non padre/figlio, bensì zio/nipote”. Quindi, secondo lei, prendendo per buone queste affermazioni, viene meno l’elemento presuntivo per il quale Leonardo fosse figlio del notaio di Vinci? “A maggior ragione viene meno l’ipotesi, seppur romanzata, avanzata da Vecce in base alla quale la schiava liberata da Ser Piero sia la mamma di Leonardo. Il rischio, ci tengo a ribadirlo è che passi una notizia che fa clamore ma che è infondata. La suggestione lasciamola confinata solamente nei libri o nei film, come già accaduto con il ‘Codice da Vinci’”.

Vino, il “Schulthauser” di San Michele Appiano compie 40 anni

Vino, il “Schulthauser” di San Michele Appiano compie 40 anni



Vino, il “Schulthauser” di San Michele Appiano compie 40 anni – askanews.it


Vino, il “Schulthauser” di San Michele Appiano compie 40 anni – askanews.it




















Milano, 31 mar. (askanews) – Compie 40 anni il celebre Schulthauser della Cantina San Michele Appiano. Era infatti il 1982 quando Hans Terzer ebbe l’dea di dar vita ad un Pinot Bianco più strutturato e longevo, contribuendo alla rinascita qualitativa del vino altoatesino. Nel periodo in cui la viticultura di qualità cominciava a farsi strada nella terra dei rossi dolomitici, tra i pochi vitigni a bacca bianca dominava il Pinot Bianco: Terzer scelse una zona di altura, nella contrada Appiano Monte, ai piedi del massiccio della Mendola, intorno al Castello Moos-Schulthaus. Con questo vino il winemaker inaugurò un nuovo, personale, modello di vinificazione per valorizzare le uve migliori dei conferitori, vinificando circa il 70% in acciaio e il rimanente 30% in legno grande e introducendo una nuova tecnica fino ad allora sconosciuta in Alto Adige, la fermentazione malolattica per una parte del Pinot Bianco per aumentare morbidezza ed eleganza.

In breve tempo lo Schulthauser divenne il primo vino bianco altoatesino a conquistare il mercato, prima locale e poi internazionale, e ancora oggi, esibendo l’etichetta originaria sulla classica bottiglia renana, questo bianco mantiene un ruolo identitario per l’azienda nata nel 1907. Del vigneto Schulthaus, ben 26 ettari sono dedicati al Pinot Bianco. La vendemmia, che un tempo cominciava a fine settembre, oggi è anticipata al 15 del mese, con rese intorno ai 60 hl/ha e una produzione massima tra gli 80 e i 90 quintali, per un totale di circa 200mila bottiglie prodotte ogni anno.

A Vinitaly Famiglia Cotarella mostra vini e Cantina con il Metaverso

A Vinitaly Famiglia Cotarella mostra vini e Cantina con il Metaverso



A Vinitaly Famiglia Cotarella mostra vini e Cantina con il Metaverso – askanews.it


A Vinitaly Famiglia Cotarella mostra vini e Cantina con il Metaverso – askanews.it



















Milano, 31 mar. (askanews) – Entrare in cantina, assistere alla produzione del vino, ammirare gli stupendi paesaggi della campagna umbra costellati di vigneti e oliveti: imparare come si fa il vino, conoscere il territorio, le persone e il loro lavoro. Esperienze che oggi sbarcano nel Metaverso e approdano al Vinitaly (a Veronafiere dal 2 al 5 aprile) grazie alla collaborazione tra Famiglia Cotarella e Engineering. Una partnership che offrirà un’esperienza immersiva tra le vigne e le botti della Cantina di Montecchio (Terni) e la natura circostante, in un viaggio virtuale che rappresenta un’ulteriore opportunità di conoscenza, oltre che di miglioramento del servizio offerto, agli appassionati di vino.

“Il nostro ingresso nel Metaverso, grazie alla collaborazione con Engineering, è ispirato al concetto di ‘umanesimo digitale’ e alla volontà di tenere sempre la persona al centro” ha spiegato la Ceo della Cantina, Dominga Cotarella, sottolineando che “usiamo le più moderne e sofisticate tecnologie con l’idea di mettere a disposizione un altro strumento per farci conoscere, far scoprire un territorio, una natura, che amiamo molto e a cui dobbiamo molto, per dare valore al lavoro e alla passione di chi opera nel settore, non tanto per vendere il vino”. “Vogliamo che l’esperienza virtuale in cantina sia un invito per quella reale, che diventa così più attesa e consapevole” ha precisato, concludendo “a nostro avviso essere nel Metaverso è anche un modo per diffondere la cultura del vino, soprattutto tra i più giovani, suscitando in loro interesse, curiosità, ma soprattutto quella conoscenza e quel rispetto che li inducano a bere in maniera responsabile”. “Oggi le nuove tecnologie sono uno strumento determinante per valorizzare l’eccellenza dei prodotti dei nostri territori” ha precisato Gianluca Polegri, Direttore Digital Solutions di Engineering, aggiungendo che “il Metaverso è un insieme di spazi digitali interconnessi e accessibili attraverso una molteplicità di dispositivi, capace di mettere la persona al centro di un’esperienza immersiva, che non vuole sostituirsi a quella reale, ma promuoverla e incentivarla”. “Il progetto realizzato dal Metaverse Lab di Engineering insieme con la Famiglia Cotarella offre una customer journey totalmente innovativa e coinvolgente, in grado di raccontare in modo inedito l’azienda, facendone conoscere la qualità dei vini e la bellezza delle sue tenute”. Un viaggio virtuale, che grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia come Realtà Virtuale, Digital Twin e Intelligenza artificiale, può coinvolgere sia l’appassionato di vino che un pubblico più giovane, trasmettendo tutti i valori di un mondo fatto di passione e grandi competenze”.

Durante il Vinitaly, presso lo stand di Famiglia Cotarella (Pad. 7 Stand D3), sarà possibile per il pubblico visitare virtualmente la cantina, passeggiare tra i vigneti, immergersi nella natura della fattoria didattica Tellus, e conoscere più da vicino i vini Famiglia Cotarella grazie all’apposita postazione allestita da Engineering. L’azienda ha infine annunciato che a breve sarà possibile effettuare il viaggio virtuale nel mondo della Famiglia Cotarella anche attraverso una App.

Verisure ancora partner ufficiale di Cucine da incubo

Verisure ancora partner ufficiale di Cucine da incubo



Verisure ancora partner ufficiale di Cucine da incubo – askanews.it


Verisure ancora partner ufficiale di Cucine da incubo – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Verisure, sistema di allarme numero uno in Italia e Europa, grazie a Sky Brand Solutions, dipartimento di Sky Media, e a Endemol Shine Italy, torna a far parte della nuova edizione di Cucine da Incubo, in partenza domenica 2 aprile su Sky e in streaming su NOW.

L’Allarme Verisure sarà fondamentale per rendere più sicuri i locali ristrutturati grazie a PreSense, la nuova tecnologia Verisure basata su Intelligenza Artificiale e comunicazioni anti-inibizione ultra-veloci per prevenire meglio i pericoli, al collegamento con la Centrale Operativa 24h/24 e al controllo totale da qualsiasi parte del mondo, attraverso uno smartphone. Per i ristoratori protagonisti del programma – show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, in regalo ci saranno un kit d’Allarme ad Alta Sicurezza con tecnologia PreSense e un anno di servizi Verisure gratuiti quali il collegamento alla Centrale Operativa Verisure Italia h24, l’installazione, la manutenzione e il Servizio Clienti, così che il loro locale sia sempre protetto, giorno e notte. È possibile seguire Cucine da Incubo, show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, con l’hashtag ufficiale #CucineDaIncubo sui profili Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e TikTok del programma e di Sky Italia. Cucine da Incubo è ogni domenica dal 2 aprile 2023 su Sky Uno e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go.

Vino, Masi porta a Vinitaly la bottiglia sostenibile disegnata da Lissoni

Vino, Masi porta a Vinitaly la bottiglia sostenibile disegnata da Lissoni



Vino, Masi porta a Vinitaly la bottiglia sostenibile disegnata da Lissoni – askanews.it


Vino, Masi porta a Vinitaly la bottiglia sostenibile disegnata da Lissoni – askanews.it




















Milano, 31 mar. (askanews) – Sarà Vinitaly (a Veronafiere dal 2 al 5 aprile) la prima vetrina del progetto sostenibile “Bottiglia Masi”, disegnata dal celebre architetto e designer Piero Lissoni per la storica Cantina veronese Masi. Molto caratterizzata e facilmente riconoscibile, questa bottiglia pesa 370 grammi, “il 33% in meno rispetto alla media delle bottiglie dei vini di analogo posizionamento”.

Realizzata dal gigante Verallia, punto di riferimento mondiale nella progettazione e fornitura di contenitori in vetro, “Bottiglia Masi” punta a generare un “circolo virtuoso”: diminuire la quantità di vetro, significa infatti ridurre la materia prima occorrente per la produzione e diminuire la quantità di energia necessaria in fase di lavorazione, trasporto e movimentazione. Una bottiglia sottile, elegante ma anche robusta che dà forma a “Fresco di Masi”, la linea di vini biologici prodotti da uve vendemmiate nelle ore più fresche e vinificate immediatamente, senza appassimento, senza passaggio in legno, solo con i lieviti naturali, decantati e non filtrati. Il “Fresco di Masi Rosso Verona IGT 2022” si è aggiudicato nei giorni scorsi il premio “Etichetta dell’anno 2023” dalla giuria della 27esima edizione della Vinitaly Design International Packaging Competition, il concorso organizzato da Veronafiere-Vinitaly. “Alla vigilia di Vinitaly, dove saremo presenteremo le nostre ultime iniziative ai mercati internazionali, siamo orgogliosi di ricevere questo importante riconoscimento da parte di Veronafiere-Vinitaly” ha dichiarato il direttore marketing di Masi, Raffaele Boscaini, aggiungendo che “con ‘Fresco’, Masi propone al mercato un prodotto che interpreta le mutate abitudini dei consumatori contemporanei e di domani e la sua etichetta e la confezione sono decisamente coerenti con questo nuovo messaggio”. “Un’immagine fortemente identitaria per Masi rivista in versione ‘pop’ – ha concluso – che veste una bottiglia più sostenibile perché leggera, di grande impatto grazie alle sue forme e trasparenze realizzate dal designer internazionale Piero Lissoni”.

Lagarde: il rialzo dei tassi inizia a funzionare sull’inflazione

Lagarde: il rialzo dei tassi inizia a funzionare sull’inflazione



Lagarde: il rialzo dei tassi inizia a funzionare sull’inflazione – askanews.it


Lagarde: il rialzo dei tassi inizia a funzionare sull’inflazione – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Alla Bce “abbiamo alzato i tassi di 350 punti base in un tempo molto breve, semplicemente perché dovevamo coprire molto terreno per ridurre l’inflazione. Sta iniziando a funzionare, abbiamo appena ricevuto nuovi numeri” e sia nell’area euro che in l’Italia “l’inflazione totale è calata”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde durante un dibattito all’Osservatorio permanente giovani editori, a Firenze.

“Ovviamente dobbiamo fare un’analisi molto sofisticata di questi numeri e cerchiamo di suddividere quanto sia durevoli e quanto soggetto a variazioni e volatilità. Per capire davvero quali siano le forze alla base degli aumenti dei prezzi e cercare di misurare quanto terreno dobbiamo coprire”, ha proseguito. L’inflazione di fondo, depurata da energia e alimentari “è ancora significativamente troppo alta. Quindi abbiamo ancora del terreno da fare ma sappiamo anche che ci sta molta incertezza. Le tensioni finanziarie che abbiamo osservato creano una sorta di nube e dobbiamo usare tutte le nostre capacità di analisi per capire che impatto tutto questo possa avere, naturalmente per calibrare (i tassi-ndr) in modo da far abbassare i prezzi. I baseremo sugli sviluppi dei dati ma l’obiettivo è chiaro – ha detto – vogliamo un calo durevole” dell’inflazione verso “l’obiettivo del 2%: questo è quello che dobbiamo fare e lo faremo qualunque cosa sia necessario”, ha concluso.

Sulle recenti tensioni che hanno investito Borse e banche a seguito del fallimento di Silicon Valley Bank e del caso Credit Suisse, la presidente ha ribadito di escludere “compromessi tra stabilità dei prezzi, che è il nostro obiettivo primario, e la stabilità finanziaria che è una condizione fondamentale per la stabilità dei prezzi. Sono separate e al tempo stesso si supportano a vicenda”. “Alla Bce abbiamo un armamentario, abbiamo degli strumenti per intervenire sulla stabilità dei prezzi, al momento prevalentemente i tassi, ma non solo perché vogliamo assicurare che la nostra politica monetaria venga trasmessa a tutto il sistema in maniera morbida, e useremo questi strumenti se questo non si verificasse – ha spiegato -. E nell’altro caso abbiamo abbondanti liquidità e accesso a liquidità molto ampie, anche molto più ampie rispetto alla Fed in termini di collaterale”.

Più in generale nell’Unione europea “è molto improbabile” che si verifichi un caso simile a quello della Silicon Valley Bank, perché le banche sono sottoposte a una vigilanza più ampia e stringente. E sono molte di più le banche vigilate. “Negli Stati Uniti ci stanno 14 banche controllate e verificate e che dovevano attuare i requisiti patrimoniali e di liquidità: 14 – ha ripetuto -. In Europa sono molte di più, se dovessi dirvi sono 200 le banche e verifichiamo che abbiano i requisiti patrimoniali e di liquidità. C’è una è una grossa differenza”. Le regole di Basilea III su questi requisiti prudenziali “sono state inventate dopo la grande crisi per assicurare che non si sarebbe verificata di nuovo. E qui in Europa le applichiamo con molto rigore. Negli Stati Uniti hanno deciso nel 2018 che il requisito di liquidità non sarebbe stato obbligatorio”, ha rilevato Lagarde.

“Il sistema qui è robusto e le banche hanno forti requisiti di capitale, hanno forti livelli di copertura di liquidità. Sono molto vigilate e qualcosa come quello che è accaduto a Svb è molto improbabile, per le ragioni che vi ho appena detto. E perché non abbiamo lo stessa concentrazione che Svb aveva in un settore mosto esclusivo di Venture Capital e di tanti depositi non garantiti e che hanno deciso in tempi molto brevi di portare via. Quindi – ha concluso – direi che il nostro sistema è robusto e molto diverso da quello che avevamo nel 2008, quando c’è stata la grande crisi, e lo monitoriamo molto da vicino”.

Friuli, Fedriga: va cambiato atteggiamento eletto-elettori

Friuli, Fedriga: va cambiato atteggiamento eletto-elettori



Friuli, Fedriga: va cambiato atteggiamento eletto-elettori – askanews.it


Friuli, Fedriga: va cambiato atteggiamento eletto-elettori – askanews.it




















Udine, 31 mar. (askanews) – “Dobbiamo avere consapevolezza che va cambiato l’atteggiamento tra eletto ed elettori, va riportata serietà in questo rapporto”. Lo ha dichiarato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, oggi a Udine nel corso del comizio elettorale che conclude la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali di domenica e lunedì. “Solo così possiamo ripristinare la fiducia fondamentale tra cittadino e istituzioni e riportare un rapporto leale che per molti anni non c’è stato”, ha aggiunto Fedriga.

Friuli, Fedriga: tornata elettorale fondamentale per futuro

Friuli, Fedriga: tornata elettorale fondamentale per futuro



Friuli, Fedriga: tornata elettorale fondamentale per futuro – askanews.it


Friuli, Fedriga: tornata elettorale fondamentale per futuro – askanews.it




















Trieste, 31 mar. (askanews) – “Questa tornata elettorale è fondamentale per il futuro della nostra terra”. Lo ha dichiarato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, oggi a Udine nel corso del comizio elettorale che conclude la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 2 e 3 aprile.

“La comunità del Friuli Venezia Giulia ha superato periodi difficilissimi e, malgrado questo, siamo la prima Regione come crescita dell’export 2022, abbiamo il tasso più basso di disoccupazione degli ultimi 15 anni e dopo 20, 30 anni, nel 2022 il Friuli Venezia Giulia ha visto anche una leggerissima crescita delle nascite”, ha aggiunto Fedriga.

Lagarde ai giovani: cripto? ‘Scordateveli: rischi troppo stupidi’

Lagarde ai giovani: cripto? ‘Scordateveli: rischi troppo stupidi’



Lagarde ai giovani: cripto? ‘Scordateveli: rischi troppo stupidi’ – askanews.it


Lagarde ai giovani: cripto? ‘Scordateveli: rischi troppo stupidi’ – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – “I cripto? Scordateveli. Dimenticatevi dei criptoasset a meno che non siate pronti a perdere tutto”. Con sorrisi e toni scherzosi, ma contenuti taglienti, ancora una volta la presidente della Bce, Christine Lagarde ha attaccato duramente il segmento dei criptoasset.

Di fronte ad una platea di studenti, giunti da tutta Italia ad un dibattito organizzato a Firenze dall’Osservatorio permanente giovani editori, ha chiesto chi avesse investito in cripto. E i giovani, forse intimoriti, hanno in pochissimi casi alzato la mano. “Bravi! – ha esclamato Lagarde – sono contenta. Perché almeno non avete preso rischi stupidi. Potete prendere rischi, ma non devono essere troppo stupidi, pericolosi e irrazionali”.

Poi è passata a parlare dell’euro digitale, che ha affermato essere diverso dai criptoasset. “E’ qualcosa a cui stiamo lavorando alla Bce perché tutto diventa digitale. Decideremo a ottobre ma sarà moneta della Banca centrale. Ci sarà il contante continueremo ad averlo, ma vogliamo anche avere una valuta digitale. Ma deve essere una moneta della Banca centrale continueremo il progetto – ha concluso – e vedremo dove ci porta”.

Enoturismo: nel 2022 a Montalcino +36%, +16% di presenze su pre-Covid

Enoturismo: nel 2022 a Montalcino +36%, +16% di presenze su pre-Covid



Enoturismo: nel 2022 a Montalcino +36%, +16% di presenze su pre-Covid – askanews.it


Enoturismo: nel 2022 a Montalcino +36%, +16% di presenze su pre-Covid – askanews.it




















Milano, 31 mar. (askanews) – Brunello e Rosso di Montalcino tirano la volata dell’enoturismo a Montalcino, che nel 2022 non solo ha chiuso a +36% rispetto a un 2021 già in forte ripresa, ma ha superato anche gli anni d’oro del triennio pre-covid (2017-2019) con un +16% e 210 mila presenze con pernottamento. Lo rileva, alla vigilia di Vinitaly, il Consorzio del vino Brunello di Montalcino che ha elaborato i dati provvisori dell’ufficio statistico della Regione Toscana. Rispetto all’anno precedente, il ritorno alla normalità cosmopolita dei winelover di Montalcino lo si legge dai numeri: +81% gli stranieri sul 2021 (a 143 mila presenze, oltre i 2/3 del totale) e -12% gli italiani (67 mila) che nel periodo Covid avevano tenuto in piedi l’enoturismo ilcinese. Un ritorno al futuro tra le vigne del paesaggio Unesco della Val d’Orcia sia per le strutture alberghiere (+41%) che per agriturismi, relais in cantina, b&b (+34%).

Il risiko delle presenze vede il ritorno dei turisti statunitensi saldamente in vetta tra gli stranieri, con una crescita del 168% sul 2021 ma anche del 31% sul 2019, poi Germania (+22%) e Regno Unito, che con un balzo del +257% nell’ultimo anno scalza il Brasile dal podio. Rispetto al 2021 i fortissimi incrementi dai Paesi terzi hanno fatto la differenza, ma è il saldo sul 2019 il benchmark più significativo, con crescite in doppia cifra per quasi tutte le principali aree di provenienza. Tra queste, i Paesi Bassi guadagnano la quinta piazza grazie a un +31% sul 2019, poi Svizzera (+47%), Canada (+8%) Francia (+36%) e Belgio (+24%). In forte calo ovviamente la Russia (-69%), rimpiazzata dalla Polonia (+60%), e una Cina ancora alle prese con le chiusure. Tra gli italiani, il podio degli arrivi vede in testa la Lombardia (+21% sul 2019), poi Lazio e Toscana, ora seguita da vicino dal Veneto (+28%). “Lo scorso anno il nostro borgo e le nostre cantine parlavano una babele di lingue come non accadeva da tempo” ha dichiarato il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, ricordando che “lo scorso anno i turisti provenienti dalle Americhe, a partire dagli Stati Uniti, ma anche dal Brasile e dal Canada, sono stati oltre un quarto del totale, ma abbiamo rivisto anche ospiti dall’Oceania, dall’Asia, dall’Est Europa, oltre naturalmente agli arrivi dall’area comunitaria. Un turismo alto spendente – ha concluso – che da una parte ha fatto volare le vendite dirette in azienda, dall’altra si è rivelato un toccasana per l’industria dell’accoglienza e dei suoi servizi”.

Secondo il Consorzio, lo scorso anno l’ospitalità e stata quindi caratterizzata dal ripristino dagli assetti pre-pandemici, con i big spender, in crescita dai Paesi terzi, che erano ovviamente gli statunitensi, primo mercato estero per le vendite di Brunello ma anche dell’enoturismo con una incidenza sulle presenze straniere al 31%. Un target naturale per l’offerta di Montalcino in grado di consolidare il positivo impatto socioeconomico per l’area rurale ma anche per fidelizzare il brand e i consumi dei vini della denominazione. Secondo Wine Intelligence, il profilo del “Brunello-lover” statunitense corrisponde all’identikit dell’enoturista-tipo che lo scorso anno ha fatto ritorno al borgo toscano: appassionato di vino e in particolare di quello toscano, reddito alto (oltre 100 mila dollari), in grado di spendere oltre 75 dollari per una bottiglia.