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Tag: Sanremo 2023

Sorella di Kim Jong Un: Pacifico sarà il nostro poligono di tiro

Sorella di Kim Jong Un: Pacifico sarà il nostro poligono di tiroRoma, 20 feb. (askanews) – L’influente sorella di Kim Jong Un, Kim Yo Jong, ha fatto diffondere oggi una dichiarazione in cui si minaccia di trasformare l’Oceano Pacifico “nel poligono di tiro” della Corea del Nord. La dichiarazione viene nello stesso giorno del lancio da parte di Pyongyang di due missili balistici a corto raggio verso il Mar del Giappone e due giorni dopo il test missilistico con un missile intercontinentale Hwasong-15, che è ammarato nella Zona economica esclusiva giapponese.
“La frequenza nell’uso del Pacifico come nostro poligono di tiro dipende dagli Stati uniti”, ha affermato Kim Yo Jong in una dichiarazione che è stata diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale del regime di Pyongyang KCNA. La dirigente di Pyongyang ha spiegato che la Corea del Nord sta accuratamente esaminando l’impatto del dispiegamento degli asset strategici Usa sulla sua sicurezza per assumere “contro-azioni corrispondenti” se riterrà che ci possa essere una minaccia “diretta o indiretta” per il Nord.
La giovane sorella del leader supremo ha inoltre vantato le capacità missilistiche della Nordcorea, mostrandosi piccata per i dubbi posti da alcuni analisti sull’affidabilità dei missili intercontinentali nordcoreani per quanto riguarda la funzione di rientro in atmosfera. “Siamo entrati in possesso di tecnologie valide e capacità. Ora ci concentreremo sull’aumento quantitativo della nostra forza”, si legge nel comunicato. “Farebbero meglio – ha aggiunto – ad applicare i loro cervelli nel prendere misure per difendersi piuttosto che dubitare o preoccuparsi delle altrui tecnologie”.
Il lancio odierno è stato rilevato dagli Stati maggiori congiunti della Corea del Sud. I due missili sarebbero partiti nella prima mattinata da Sukchon, nella provincia di Sud Pyonghan e avrebbero volato uno per 390 km, l’altro per 340 km. La KCNA ha riferito alcune ore dopo che il lancio avvenuto usando lanciatori multipli da 600 mm.
Il sistema d’arma – secondo l’agenzia nordcoreana – è uno “strumento di attacco nucleare tattico che ci rafforza con un grande potenziale, dal momento che un solo lanciatore multiplo è in grado di gestire quattro cariche in modo da distruggere una base aerea operativa nemica”. Questi lanciatori sono stati presentati a dicembre scorso in una riunione con il leader Kim Jong Un, che li ha definiti “un’arma offensiva in grado di raggiungere con testate nucleari tattiche tutta la Corea del Sud”.
Secondo l’agenzia Yonhap, che ha sentito alcuni analisti, la distanza coperta da questi razzi riuscirebbe a raggiungere la base aerea sudcoreana di Cheongju, che ospita i caccia stealth di ultima generazione F-35A.
I test missilistici di oggi vengono dopo il lancio di sabato di un missile balistico intercontinetale Hwasong-15 che ha volato per 900 km, arrivando a un’altezza massima di 5.700 km. Il proiettile è ammarato a 200 km a ovest dell’isola di Watarishima, nel nord del Giappone. La Corea del Nord ha sostenuto che questo missile ha avuto funzione dissuasiva nei confronti delle pianificate esercitazioni Usa-Corea del Sud di qui a venire. La reazione da parte di Washington, Seoul e Tokyo si è concretizzata in esercitazioni aeree separate Sudcorea-Usa e Giappone.Usa con l’uso di caccia e di bombardieri tattici B-1.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha condannato domenica il lancio del missile intercontinentale. Oggi il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha chiesto la convocazione di una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite.

Concluso primo turno primarie, domenica ballottaggio Bonaccini-Schlein

Concluso primo turno primarie, domenica ballottaggio Bonaccini-Schlein

18 punti di differenza, domenica prossimma verdetto nei gazebo aperti anche ai non iscritti

Roma, 20 feb. (askanews) – Con la chiusura del voto nei circoli del Pd in Lombardia e Lazio, slittata a ieri sera per via delle elezioni regionali del 12-13 febbraio, si è concluso il primo round del congresso del Partito democratico. Il primo turno delle primarie riservate al voto dei tesserati dem nei circoli ha confermato come da pronostici che al ballotaggio di domenica prossima, 26 febbraio, saranno Stefano Bonaccini e Elly Schlein, a contendersi la segreteria nel voto ai gazebo aperti anche ai non iscritti Pd che si dichiarino elettori del centrosinistra.
Secondo quanto riferiscono i quotidiani, i risultati del voto fewll’ultimo settimana riservato alle votazoni nei circoli di Lazio e Lombardia il vantaggio del governatore emiliano sulla sua ex vicepresidente si sarebbe leggermente ridotto: non più oltre 20 punti, ma 17-18. Secondo il comitato Bonaccini, la differenza a suo favore sarà di 18,5 punti, riferisce Repubblica: il governatore vince a livello regionale, mentre Schlein sarebbe avanti a Roma e Milano.
Escono invece dalla corsa Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, piazzatisi rispettivamente terzo e quarta nel voto dei circoli. Il Nazareno comunicherà in giornata il risultato ufficiale definitivo del primo turno delle primarie Pd. Domenica prossima dalle 8 alle 20 gazebo in tutta Italia per l’elezione diretta del nuovo leader Pd: Stefano Bonaccini o Elly Schlein.

A Milano compare una svastica al Parco Nord. Anpi: oltraggio ai deportati

A Milano compare una svastica al Parco Nord. Anpi: oltraggio ai deportatiMilano, 19 feb. (askanews) – Domenica mattina una svastica realizzata con dei pali è comparsa in prossimità del Monumento al Deportato al Parco Nord a Milano, dopo aver divelto la recinzione. “E’ una gravissima provocazione di stampo fascista che costituisce un vergognoso oltraggio a tutti coloro che persero la vita a seguito della deportazione nei lager nazisti, per avere scelto di lottare contro le nefandezze del nazifascismo – ha detto Roberto Cenati, presidente Anpi provinciale di Milano – Chiediamo alle pubbliche autorità di fare tutto il possibile per individuare i responsabili di questo ignobile atto e di impedirne il ripetersi. Da parte nostra manterremo alta la nostra vigilanza a difesa della democrazia nata dalla Resistenza, la cui eredità più preziosa è la nostra Carta Costituzionale”.
“Una profanazione inaudita che ferisce i cittadini di Sesto, Cinisello, Bresso e Milano. Una provocazione alle città che nel Parco Nord hanno voluto dar vita a un luogo di memoria per non dimenticare la loro storia”, denunciano Sinistra Italiana Milano e i circoli di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Bresso condannano fermamente l’accaduto. “Solo qualche giorno fa, la teca delle pietre di Dacau, sempre vicino al Monumento al Deportato, è stata presa a picconate e rovinata – proseguono – In pratica è stata violata la memoria più sacra per il territorio del Nord Milano: quella della Resistenza e dei morti nei lager, il cui sacrificio ha permesso all’Italia repubblicana di vivere in libertà, dignità e democrazia”.
“Ciò è che è accaduto stamattina a Milano è grave. Si è violato un luogo di memoria, un tempio sacro che ricorda alla comunità la storia di quei luoghi e i sacrifici che hanno dato vita alla nostra Repubblica – dichiara il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni – Se colleghiamo i fatti di Milano con quello che è successo a Firenze, il quadro è inquietante: c’è chi si sente libero di poter colpire i valori fondanti della nostra democrazia sia nei monumenti che ci ricordano il passato sia davanti alle istituzioni che educano al futuro. Dobbiamo restare vigili e far sì che questo non si ripeta più”.

Filiera Italia: tutelare formaggi italiani da contraffazione e Nutriscore

Filiera Italia: tutelare formaggi italiani da contraffazione e NutriscoreMilano, 19 feb. (askanews) – La presenza di otto formaggi italiani nella top ten dei migliori al mondo è “Un risultato che deve far riflettere: basti pensare che Parmigiano e Grana sono anche i formaggi più imitati al mondo”, afferma Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. Il giro d’affari del falso made in Italy vale 120 miliardi di euro, il doppio delle nostre esportazioni originali. “Ecco perché è sempre più importante difendere le nostre denominazioni anche attraverso gli accordi internazionali, e soprattutto nei confronti dei nomi generici come Parmesan”, aggiunge. Un tema importante e all’ordine del giorno, visto che proprio ora è in discussione l’accordo commerciale fra Unione europea e Australia.
Oltre all’italian sounding, Scordamaglia ritiene che un’altra minaccia arrivi dal Nutriscore che potrebbe penalizzare i formaggi italiani presentandoli al consumatore come “meno preferibili” rispetto a un prodotto di sintesi. “Anche se il sistema di etichettatura Nutriscore, grazie all’impegno italiano, oggi sembra temporaneamente messo da parte, resta un dossier su cui bisogna continuare costantemente a vigilare – avverte Scordamaglia – per non dare la possibilità al commissario Timmermans e alle multinazionali del cibo sintetico e ultraprocessato di rilanciarlo”. Secondo una stima Coldiretti-Filiera Italia la nuova etichettatura colpirebbe l’85% in valore dell’intera produzione agroalimentare made in Italy.

Minacce a Meloni,La Russa:pericoloso continuare su questa strada

Minacce a Meloni,La Russa:pericoloso continuare su questa strada

Da mesi in atto salto qualità demonizzazione avversario politico con Meloni graveimente bersagliata

Roma, 19 feb. (askanews) -“Da molti mesi assistiamo a ripetute e gravissime minacce al presidente del Consiglio Giorgia Meloni cosi come ad un “salto di qualità” nella demonizzazione dell’avversario politico. Un clima sempre piu pesante e che ci fa tornare indietro di molti anni”. Lo dichiara il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.
“Il manichino appeso a Bologna, le minacce social a lei e alla figlia, i suoi libri che continuano ad essere esposti a testa in giù nelle librerie e ora addirittura locandine con inviti a partecipare alla messa in scena del suo omicidio. Si possono discutere le idee di una persona, si possono contestare le sue azioni politiche ma – avverte La Russa- quello che stiamo vedendo è inaccettabile e non ha alcuna giustificazione. Continuare su questa strada è molto pericoloso. Tutti abbassino i toni del confronto e condannino con forza quanto avvenuto a Parma.A Giorgia Meloni la mia solidarietà e un abbraccio forte “.

Crak Brewery in provincia di Padova è il birrificio dell’anno

Crak Brewery in provincia di Padova è il birrificio dell’annoMilano, 19 feb. (askanews) – Il premio Birrificio dell’anno è andato a Crak Brewery, birrificio della provincia di Padova. Il vincitore è stato svelato insieme alle migliori birre artigianali premiate alla Fiera di Rimini in occasione della prima giornata di Beer&Food attraction, nell’ambito della 18esima edizione di Birra dell’anno, organizzata da Unionbirrai.
Il birrificio veneto ha infatti conquistato con le sue birre vari premi, tra cui tre primi posti con le birre: Giant Step, Cantina – Mansueto 2017 e Cantina – Mansueto Riserva Whisky Barrel Aged 2019.
Tanti, però, sono stati i riconoscimenti assegnati. La regione con il maggior numero di birre premiate è stata la Lombardia con 35 premi, seguita dal Piemonte con 18 e dal Veneto con 16. Alle Marche sono andati 10 premi, al Lazio nove, a Emilia Romagna e Trentino Alto Adige otto, a Abruzzo, Toscana e Umbria sei, al Friuli Venezia Giulia quattro, a Campania, Puglia e Sardegna due, a Basilicata, Liguria e Sicilia uno.
A definire i premiati sono stati gli 81 giudici internazionali, italiani e stranieri, impegnati nelle degustazioni alla cieca, che hanno selezionato le tre birre vincitrici per tutte le categorie. Ogni premiato del concorso potrà prendere parte al progetto BdA on tour, gli eventi che portano nei locali d’Italia le birre vincitrici con la volontà di promuovere e valorizzare le birre artigianali italiane.
Il 2023 è stato un anno record per BdA con 2.227 birre iscritte al concorso da 305 produttori. “Con grande soddisfazione la XVIII edizione di Birra dell’anno ha confermato la grande fiducia dei produttori nei confronti del concorso – ha sottolineato Simone Monetti, segretario generale Unionbirrai – Da parte nostra siamo orgogliosi di aver contribuito alla visibilità e valorizzazione della birra artigianale italiana, dando ancora una volta importante dimostrazione di come l’identità brassicola del nostro Paese sia sempre più matura e definita”.

Superbonus,Tajani: modifiche in Parlamento dopo incontro di domani

Superbonus,Tajani: modifiche in Parlamento dopo incontro di domani

“Maggioranza discute ma va avanti coesa. Lavorevo alle Camere per migliorare il testo con soluzioni per imprese e famiglie”

Roma, 19 feb. (askanews) – Il decreto che modifica il super bonus , ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della conferenza di Monaco.La cancellazione di sconto in fattura e cessione dei crediti dal superbonus 110% e dagli altri bonus edilizi “era una decisione indispensabile” perchè “con le nuove regole Eurostat c’era il rischio che i conti pubblici saltassero” e “il Governo ha la responsabilità di impedire questo”. Ma “ora lavoriamo in Parlamento in modo da migliorare il testo”. E “sono certo che in Parlamento si può cercare di trovare qualche soluzione per agevolare famiglie e imprese”. E dunque “lavoreremo con i nostri parlamentari alla Camera e al Senato per far sì che il testo possa essere migliorato, anche dopo l’incontro con le categorie produttive”.
Lo ha detto, parlando a Rainews a margine del vertice di Monaco sulla sicurezza, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia. Invitando a non enfatizzare lo scontro nella maggioranza che la decisione del Governo sui bonus ha determinato.
“Vedo molto fumo ma – ha affermato Tajani- a me non pare che ci siano problemi: la maggioranza va avanti. Gli elettori hanno confermato ancora domenica e lunedì scorsi scorsa che vogliono il centrodestra al governo e noi dobbiamo dare risposte concrete agli elettori”. E siccome “quello che conta sono i fatti concreti, il centrodestra va avanti a governare con grande coesione”. Insomma, “si discute e ci si confronta ma l’unità del centrodestra è fuor di dubbio”.

Meloni: è una misura malscritta che ha creato enormi problemi

Meloni: è una misura malscritta che ha creato enormi problemiRoma, 19 feb. (askanews) – “Dal mio punto di vista” il superbonus “l’ho detto e lo ripeto, nasceva con intenti condivisibili” ma “la misura è stata scritta così male e fatta così male che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolvere”. Così la premier Giorgia Meloni nel suo appuntamento video “Gli appunti di Giorgia” entra nel merito delle polemiche sullo stop al superbonus edilizio.
“Il superbonus – spiega – aveva sostanzialmente due grandi errori: il primo era poter scaricare il 110% di quello che spendevi, perché se ovviamente a me rimborsano più di quello che spendo non sarò tenuto a controllare quanto spendo, non mi interessa: tanto lo Stato rimborsa… Questo ovviamente ha prodotto una serie di risultati tra cui che i costi dei materiali sono lievitati in modo esorbitante e che la bolla piano piano si è gonfiata. E’ la ragione per la quale il nostro Governo è già intervenuto portando il bonus 110% al 90% perché è ovvio che se io devo mettere un 10% di quello che sto spendendo sarò più accorto, più attento a guardare quanto spendo e a guardare se per esempio i prezzi non siano in alcuni casi limitati senza motivo”.
“Ma la seconda e più complessa questione – chiarisce Meloni – riguarda il fatto che il superbonus ideato dall’allora Governo giallorosso prevedeva la possibilità che il credito che io avevo quando facevo i lavori nei confronti dello Stato potesse essere cedibile, a una banca, a un intermediatore finanziario, un’impresa. Lo potevo cedere illimitatamente e all’inizio senza alcun controllo. Addirittura all’inizio non era possibile, su crediti ceduti anche dieci volte, risalire a chi avesse generato quel credito”.
“Ora è evidente – sottolinea la presidente del Consiglio – che un sistema del genere si presta un tantino alle truffe e si presta anche a creare una bolla che fa lievitare questo meccanismo. Risultato: il costo totale attualmente è di 105 miliardi di euro. E questo è interessante perché io ricordo quando qualcuno che aveva inventato questa misura fatta così andava in giro in campagna elettorale a dire che grazie a lui avevate gratuitamente potuto ristrutturare casa. Però c’è un problema: quando lo Stato fa una cosa non è mai gratuito, perché i soldi che spende sono soldi dei contribuenti e quindi quando spende dei soldi da una parte li mette e dall’altra li toglie. Sapete quanto è costata per ogni singolo italiano? Poco meno di 2000 euro. Anche chi non ha una casa, anche i senzatetto, anche un bambino, anche un neonato ha sulle proprie spalle la spesa di quasi 2000 euro. Quindi ovviamente la misura non era affatto gratuita: è una misura che ovviamente impatta oggi sulle casse dello Stato, perché dove c’è un creditore c’è anche un debitore e quel debitore sono i contribuenti italiani”.
Ecco perchè, ribadisce Meloni, “ovviamente questa cosa qui ha bisogno di essere sistemata. Perché intanto ci sono state moltissime truffe: ad oggi stimati circa 9 miliardi di euro di truffe, cioè di lavori che non sono stati fatti, di lavori che sarebbero stati fatti su edifici che non esistono, truffe di ogni genere. E ovviamente è accaduto anche che la bolla si è gonfiata così tanto che a un certo punto chi aveva questi crediti, le aziende prevalentemente, non poteva compensarli più perché aveva esaurito diciamo la sua possibilità di compensare quel credito con le tasse e non riusciva più neanche a cederli perché anche i cassetti fiscali delle banche degli altri attori che potevano comprare quei crediti si sono chiusi”.
“C’è gente perfettamente onesta che ha fatto dei lavori, che si è fidata dello Stato, che si è ritrovata in mano con dei lavori fatti e dei soldi che non può prendere perché questo ha prodotto questa interessantissima misura gratuita. E noi oggi abbiamo migliaia di aziende che rischiano il tracollo e quindi siccome abbiamo ereditato noi questa situazione adesso dobbiamo cercare una soluzione”.
Mpd

Forza Italia chiede convocazione di un tavolo di maggioranza

Forza Italia chiede convocazione di un tavolo di maggioranza

I capigruppo Ronzulli e Cattaneo: “migliorare velocemente il decreto approvato dal Cdm”

Roma, 19 feb. (askanews) – “Per risolvere velocemente e in modo spedito il tema dei miglioramenti da apportare al decreto Superbonus, chiediamo che sia istituito un tavolo dove siedano i capigruppo di maggioranza prima che il provvedimento venga posto all’attenzione della commissione”. Lo reclamano i presidenti dei gruppi di Forza Italia al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo.
“Si potrebbe così ovviare – proseguono – allo scarsissimo tempo dato ai partiti di maggioranza, e agli stessi ministri, per valutare e emendare il provvedimento prima del CdM che lo ha varato. In appena mezz’ora, Forza Italia è comunque riuscita ad apportare due importanti modifiche. La prima riguarda la responsabilità solidale degli istituti di credito, che grazie a noi saranno chiamati a rispondere solo per il loro eventuale dolo e non anche per quello di chi ha effettuato i lavori. Un intervento teso a facilitare lo sblocco dei crediti incagliati. La seconda, invece, ha ridotto il numero dei documenti da presentare per dimostrare la regolarità degli interventi effettuati, con l’eliminazione della previsione di file geolocalizzati, fotografici o video, a testimonianza dei lavori ultimati. Questo in considerazione del fatto che non si può pretendere, oggi, una attestazione che non è mai stata prevista dalle leggi sui Bonus edilizi. Di più, visti i tempi ristretti, non è stato possibile fare. Malgrado ciò, i ministri di Forza Italia, con il consueto senso di responsabilità, hanno votato il testo, per metterei in sicurezza i conti pubblici che, ovviamente, nessuno ha intenzione di sfasciare”, concludono.

Ppe, Ronzulli (Fi): da Weber atto di ostilità, ha ceduto a pressioni

Ppe, Ronzulli (Fi): da Weber atto di ostilità, ha ceduto a pressioni

“Cancellazione forum Napoli gravissima, rispediamo al mittente intervento a gamba tesa”

Roma, 19 feb. (askanews) – Il Ppe che cancella un evento a Napoli dopo le parole di Berlusconi sull’Ucraina è “una decisione gravissima, un atto d’ostilità, che rispediamo al mittente, e un’entrata a gamba tesa nei confronti di un intero partito, con l’obiettivo di spaccarlo e di separare il presidente Berlusconi da Forza Italia, di cui è l’incarnazione». Lo ha dichiarato Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia.
“Ricordo anche che Weber andò per ben due volte ad Arcore per ottenere il suo sostegno per fare il commissario e, non riuscendoci, chiese di fare il capogruppo del Ppe. Per far incrinare i rapporti bisogna essere in due, e non è questo il caso. Weber – prosegue – ha ceduto alle pressioni di alcuni esponenti del Ppe. Eppure il presidente Berlusconi e Forza Italia non hanno mai lasciato alcun margine di ambiguità sulla crisi dell’Ucraina. È noioso dover ripetere sempre le stesse cose: abbiamo votato tutti e sei i decreti per l’invio delle armi, e faremo lo stesso con i prossimi».
Ronzulli si dice “sorpresa, e non poco, degli attacchi contro un uomo di pace, che per la pace ha sempre lavorato. Sarebbe superfluo ricordare gli accordi di Pratica di mare e la storica stretta di mano fra Bush e Putin, di cui Berlusconi fu l’unico artefice. Il pensiero toma anche a quel primo marzo del 2006, quando Berlusconi venne invitato come ospite d’onore a Washington per parlare al congresso americano in sessione plenaria. Prima del leader azzurro, l’onore per l’Italia era toccato solo a esponenti della prima Repubblica”.
Mpd