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Tag: Sanremo 2023

Tennis, Sinner batte anche Medvedev: è semifinale alle Atp Finals

Tennis, Sinner batte anche Medvedev: è semifinale alle Atp FinalsRoma, 14 nov. (askanews) – Dopo le vittorie con De Minaur e Fritz, Sinner chiude nel migliore dei modi il round robin battendo anche Daniil Medvedev: 6-3, 6-4 lo score in favore dell’azzurro in un’ora e 15 minuti di gioco. Una partita di altissimo livello del n. 1 al mondo che ha accusato soltanto un piccolo passaggio a vuoto a metà del secondo set. Per il resto è stato un monologo azzurro contro una buona versione di Medvedev.


Il russo ha giocato bene nella prima parte del primo set, poi ha accusato un calo decisivo nel finale del parziale. Nonostante l’eliminazione aritmetica, il n. 4 al mondo ha giocato al massimo anche il secondo set, colpendo a braccio sciolto in risposta. Sono serviti due break a Sinner per chiudere, raggiungendo così le semifinali da imbattuto e da primo del girone Nastase. Medvedev, invece, saluta Torino: in semifinale va Fritz

Ue, Pd e socialisti a von der Leyen: no a destra in maggioranza

Ue, Pd e socialisti a von der Leyen: no a destra in maggioranzaRoma, 14 nov. (askanews) – Il Pd ora spera che sia la diplomazia dei prossimi giorni a sbrogliare la matassa del voto sulla Commissione Ue, perché se finora non era stato troppo complicato tenere la linea del “no a Fitto”, replicando a Giorgia Meloni, indubbiamente la situazione diventa più scivolosa dopo la “benedizione” di Sergio Mattarella all’ “importante incarico per l’Italia” ottenuto dal ministro. Elly Schlein, continua a ripetere che lei non intende rispondere alle accuse di Giorgia Meloni che rimprovera al Pd di remare contro l’Italia, ma le parole del presidente rendono più stretto il passaggio per i democratici.


Stamattina anche Pina Picierno, una delle più possibiliste dentro al Pd rispetto al nome di Fitto, teneva il punto della linea “anti-Meloni”, spiegando: “Ho letto il post infantile di Giorgia Meloni. Invece di fare i post su Facebook dovrebbe mettersi su un aereo, venire a Bruxelles e contribuire a risolvere la situazione”. E la Picierno fa capire che margini di trattativa ci possono essere: “Noi non ci siamo mai opposti all’idea che l’Italia, in quanto paese fondatore, potesse avere una vicepresidenza: le nostre perplessità erano e sono legate all’ipotesi di una nuova e diversa maggioranza. Esistono un programma e un tracciato di valori su cui Ursula von der Leyen ha ottenuto la fiducia del Parlamento Europeo. Si riparta da quelli, la presidente si esprima e ci dica se da luglio è cambiato qualcosa”. E questo, racconta anche un dirigente del partito, il filone su cui si lavora: provare a convincere la von der Leyen a fugare ogni dubbio sul perimetro della maggioranza a Bruxelles, ribadendo l’accordo della scorsa estate, il programma concordato, e chiarendo che conservatori e patrioti non ne fanno parte. Per poi procedere ad un voto magari sull’intera commissione e non sui singoli nomi.


Una soluzione che potrebbe permettere sia ai socialisti che al Pd di dare l’ok al nuovo “governo” Ue, superando le obiezioni su Fitto. Tanto più se poi al ministro venisse affidato un ruolo da commissario ma non la vice-presidenza. A meno che a complicare tutto non sia il no del Ppe sulla socialista Riberia. Ma a quel punto non sarebbe più un problema italiano e tantomeno del Pd. Di certo su un punto Pd e socialisti saranno rigorosi: von der Leyen deve sgombrare il campo dall’ipotesi delle “maggioranze variabili”. “Altrimenti salta tutto”, avverte un esponente democratico.

Ue, nomina vice presidenti dopo il 20. Mattarella “fa auguri” a Fitto

Ue, nomina vice presidenti dopo il 20. Mattarella “fa auguri” a FittoRoma, 14 nov. (askanews) – Slitta (almeno) alla prossima settimana la decisione sulla nomina dei vicepresidenti della nuova Commissione europea. Compresa quella di Raffaele Fitto, che oggi ha avuto il “supporto” assai rilevante del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


Il capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale il ministro a cui ha “formulato gli auguri per l’affidamento dell’incarico – così importante per l’Italia – assegnatogli dalla presidente Von der Leyen nell’ambito della Commissione dell’Unione europea”. Una sorta di “garanzia” – si potrebbe dire – sulla piena titolarità di Fitto a ricoprire quel ruolo. Per il momento però la nomina di Fitto – e quella degli altri vice presidenti – resta congelata, perlomeno fino al 20, quando Teresa Ribera si presenterà al Parlamento spagnolo per riferire sui danni provocati dalla Dana in Spagna e sui presunti errori e ritardi nella gestione dell’emergenza. Non è escluso un ulteriore rinvio, alla settimana successiva, prima che si arrivi al voto di fiducia del nuovo Esecutivo comunitario, a Strasburgo mercoledì 27 novembre.


Per il capo delegazione di Forza Italia nel gruppo del Ppe al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello “c’è una ‘landing zone’, una zona di atterraggio: la settimana prossima si troverà un accordo, probabilmente”, ha detto ad alcuni giornalisti a margine della “mini plenaria” oggi a Bruxelles. “Si aspetta, il 20 novembre, che Teresa Ribera renda delle spiegazioni al Parlamento spagnolo, poi presumo che si possano approvare le nomine di tutti i vicepresidenti esecutivi” designati per la nuova Commissione. Teresa Ribera, socialista spagnola, è una dei sei vice presidenti esecutivi, con gli importanti portafogli della Transizione giusta e della Concorrenza. È lei, molto più degli altri due candidati bloccati, il vicepresidente esecutivo designato italiano, Raffaele Fitto e il commissario designato ungherese Oliver Varhelyi, il vero “casus belli” che ha bloccato il processo di approvazione delle audizioni. Come ministra per la Transizione verde del suo paese, è stata accusata in modo durissimo dal Partido Popular e dall’estrema destra in Spagna di avere delle responsabilità nella cattiva gestione dell’emergenza durante la catastrofica inondazione di Valencia, che ha causato oltre 200 morti. Il Ppe ha appoggiato le accuse del partito spagnolo, uno dei più potenti della sua famiglia, e l’audizione di Ribera si è trasformata in una trappola, un processo in cui ha dovuto difendersi dalle accuse che ha denunciato come manipolazioni e menzogne per nascondere la vera responsabilità, degli amministratori locali del Ppe, nel disastroso ritardo dell’intervento delle autorità a Valencia. “Immagino che il 27 novembre voteremo la Commissione, come ha detto Roberta Metsola”, la presidente del Parlamento europeo, ha osservato Martusciello. E ha spiegato: “La logica è dare via libera a tutti i vicepresidenti esecutivi, con l’idea di aspettare che Ribera parli al Parlamento spagnolo”. “Oggi Manfred Weber (il capogruppo del Ppe, ndr) ci ha detto in riunione di gruppo che c’era un accordo nel Consiglio europeo sulla vicepresidenza esecutiva di Fitto”, ha riferito il capo delegazione di Fi. E ha aggiunto: “La capogruppo dei Socialisti (la spagnola Iratxe García Pérez, ndr) ha detto che non era a conoscenza di questo accordo, ma ne prendeva atto. Mi pare, quindi, che si vada sostanzialmente verso uno scongelamento delle posizioni. L’hanno chiamata ‘landing zone’, è il nuovo termine che sta girando per trovare un accordo, per arrivare al voto del 27 in plenaria”. La sensazione a questo punto, insomma, è che, una volta sbloccato dal Ppe il via libera per l’audizione di Ribera, i Socialisti e Democratici (S&D)) e i liberali di Renew rinunceranno a chiedere a von der Leyen di togliere a Fitto il ruolo di vicepresidente esecutivo, se la presidente della Commissione assicurerà che non intende cambiare la sua “maggioranza europeista” di riferimento, che l’ha sostenuta a luglio. Perché il maggior potere affidato all’italiano nel nuovo Esecutivo Ue non è legato a un ingresso nella maggioranza del suo gruppo di destra, l’Ecr, ma è piuttosto un gesto di riguardo per l’importanza del suo paese di provenienza.


Meno ottimista e più allarmato è apparso invece un altro europarlamentare di lungo corso, il coordinatore del gruppo Renew in commissione Ambiente Pascal Canfin, francese, che ha . parlato con alcuni giornalisti dopo la “mini plenaria” di Bruxelles, in cui stamattina una maggioranza formata da Ppe, Ecr e i due gruppi di estrema destra ha approvato degli emendamenti sostanziali in un atto legislativo, la proposta di ritardare di un anno l’attuazione del regolamento Ue contro la deforestazione importata (già approvato nel 2023). “È la prima volta – ha rilevato Canfin – che vediamo la maggioranza Ppe-ultradestra in un voto legislativo”. Sulla deforestazione “siamo riusciti a evitare lo scenario peggiore, ma questo significa comunque che non possiamo avere il Ppe come partner affidabile, nemmeno per quanto riguarda i testi legislativi”, e non solo nelle risoluzioni non vincolanti. “Il Ppe deve scegliere: non può governare con l’estrema destra che va contro i progetti europei, e poi con noi per sostenere la Commissione von der Leyen”, ha sottolineato Canfin. “Siamo vicini al momento della verità, quando dovranno scegliere. Non siamo ancora alla crisi politica, ma iniziamo a vederne i segnali” ed è il Ppe che “sta aprendo il vaso di Pandora”. “Non possiamo permetterci una crisi politica – ha avvertito Canfin -, e vogliamo evitarla. Sarebbe irresponsabile, con l’attuale situazione negli Stati Uniti, in Ucraina, in Cina, il divario di competitività” dell’Ue rispetto alle altre economie globali. “Speriamo ancora di riuscire a trovare una via d’uscita. Ma se la prossima settimana si vedrà che il Ppe non sostiene Ribera, quello sarebbe l’inizio della crisi”, con la rottura dell’accordo in seno alla maggioranza europeista formata da Ppe, S&D e Renew. “Non ci siamo ancora, ma il rischio è alto. Oggi la linea rossa non è stata oltrepassata, ma potrebbe essere stata solo posticipata””, ha concluso Canfin. Intanto sulla nomina di Fitto Meloni, da Perugia, torna all’attacco del Pd. “Da giorni chiedo alla segretaria del Pd di dire quale sia la posizione ufficiale del Pd – accusa – e non riesco ad avere una risposta. Dice: ‘Non devo rispondere alla Meloni’. Non deve rispondere a me ma ai cittadini italiani, le persone serie fanno così. Rimango basita. Penso che ciascuno si debba assumere la responsabilità delle proprie scelte”. Pronta la replica Dem con il vicecapogruppo alla Camera Toni Ricciardi: “Con che coraggio Meloni mette in discussione la serietà del Pd sul voto a Fitto? La prima domanda dovrebbe farla al suo vice premier Salvini che non voterà la commissione e il commissario Fitto. Non prendiamo lezioni di serietà da chi si arrampica sugli specchi ogni giorno per nascondere le proprie divisioni. Quelle si che fanno male all’Italia”.

Padel, a Open Fitp Como arrivano star per sfidare big nazionale

Padel, a Open Fitp Como arrivano star per sfidare big nazionaleRoma, 14 nov. (askanews) – Entra nel vivo la Mediolanum Padel Cup, sesta e ultima tappa dell’Open Fitp da 15mila euro di Prize Money, uno dei più alti in Italia. Dopo i tabelloni di qualificazione, si legge in una nota, al The Padel Resort di Como giocheranno da domani (con ingresso gratuito per il pubblico) i campioni che contenderanno il titolo ai big della Nazionale reduci dal Mondiale in Qatar, i grandi favoriti per la vittoria finale.


Tra i nomi di spicco di giornata c’è Noa Bonnefoy, classe 2005, giovane promessa che a Como gioca quasi in casa (è nato a Lodi e vive in provincia di Milano). Da un talento “made in Lombardia” a uno sudamericano, con l’italoargentino Federico Dip Nazar , finalista a Roma. Dal Sudamerica arrivano anche Cristian Calneggia e German Tamame, due “leyendas” della disciplina ex top 20 della classifica mondiale: i due italoargentini tornano insieme dopo la vittoria nella tappa di Palermo. Attesissimi i giocatori della Nazionale, dopo i risultati record ai Mondiali in Qatar di due settimane fa. Tra le donne la grande protagonista è Giulia Sussarello nata e cresciuta proprio a Como, fresca di bronzo a Doha. Accanto a lei ci sarà Chiara Pappacena, altra figura di spicco azzurra e vincitrice della tappa di Roma. Spazio poi all’Italia maschile, dopo il quarto posto in Qatar che ha segnato il miglior risultato mai ottenuto nella competizione mondiale: in prima fila Giulio Graziotti che dopo il trionfo di Roma cerca la doppietta in coppia con Flavio Abbate. Dalla Nazionale arrivano infine Lorenzo Di Giovanni (10) e Riccardo Sinicropi (11), che prima dello storico piazzamento mondiale avevano conquistato un altro Open in Toscana.


Insieme al torneo Open, a Como ci si prepara anche per il grande appuntamento collaterale di domenica 17 novembre. Nella giornata delle finali, quatto leggende del pallone si troveranno a ora di pranzo per una sfida speciale. A incrociare le racchette – conclude la nota – saranno Billy Costacurta, Marco Borriello, Lucas Biglia e Massimo Oddo, che al termine della sfida incontreranno i tifosi.

Ue, Meloni: Schlein su Fitto deve rispondere agli italiani

Ue, Meloni: Schlein su Fitto deve rispondere agli italianiPerugia, 14 nov. (askanews) – “Ricordo – ha proseguito Meloni – che cinque anni fa quando Gentiloni fu designato dall’allora governo di centrosinistra come commissario italiano, Raffaele Fitto, che era parlamentare europeo, gruppo Fratelli d’Italia, votò a favore del commissario Gentiloni e Silvio Berlusconi, al tempo, cambiò commissione e chiese di sostituire un collega per andare nella commissione dove si votava per Gentiloni a fare un intervento a sostegno del commissario italiano, perché questo siamo noi! Gente che mette l’interesse nazionale italiano di fronte all’interesse di parte. Che cosa fa invece la sinistra? La sinistra invece in queste ore ci viene a dire che l’Italia non deve avere la vicepresidenza. Cioè il Partito Socialista Europeo, del quale ricordo che il Pd è il gruppo di maggioranza relativa, cioè sono il gruppo più numeroso, ieri ha dato mandato alla Capogruppo di andare a trattare con Von der Leyen il fatto che Raffaele Fitto, il commissario italiano, non deve essere vicepresidente della Commissione Europea”.


“Io penso – ha aggiunto la premier – che anche gli italiani di sinistra che in buona fede hanno votato per il Pd possano avere qualche dubbio perché questi sono rappresentanti italiani del Pd ma dovrebbero essere rappresentanti italiani e io penso che sia, lo voglio dire con garbo ma con determinazione, penso che questo sia inaccettabile. Penso che sia inaccettabile che noi abbiamo partiti di sinistra che non accettano che un governo di centrodestra che avrebbe dovuto portare l’Italia all’isolamento internazionale riesce a portare a casa un risultato migliore di quello che avevano portato a casa loro. Che fanno loro a quel punto – ha chiesto retoricamente Meloni – Dicono no”.

Autonomia, Todde: Consulta ripristina legalità costituzionale violata

Autonomia, Todde: Consulta ripristina legalità costituzionale violataRoma, 14 nov. (askanews) – “La Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di numerosi passaggi della legge sull’autonomia differenziata”. E “la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde esprime piena soddisfazione perché i giudici costituzionali hanno ritenuto fondate le ragioni illustrate nel ricorso sardo”. Lo sottolinea la presidenza della Regione Sardegna.


“Tutte le disposizioni dichiarate incostituzionali infatti – prosegue la presidenza della Sardegnba- figurano tra quelle impugnate dalla Regione Sardegna, la quale colleziona tra le regioni ricorrenti il più alto numero di motivi di impugnazione accolti. A riprova del fatto che l’iniziativa sarda non aveva carattere pretestuoso, né era indotta da motivazioni propagandistiche, ma era sinceramente animata dal proposito di contribuire al ripristino della legalità costituzionale violata”. In particolare, “viene ribadito dalla Corte che questa legge non si può applicare automaticamente alle Regioni speciali come la Sardegna. Grazie a questa fondamentale pronuncia, che scrive un pezzo importante della storia del regionalismo italiano, possiamo finalmente reimpostare su basi più solide il rilancio di una nuova stagione di riforme del regionalismo speciale e ordinario, che vedrà la Sardegna in prima linea nella difesa e nello sviluppo del principio autonomistico”.


“Come più volte dichiarato, la Sardegna – afferma Todde- non può accettare una legge che mina la nostra specialità, che ci danneggia e che rappresenta una minaccia per il principio fondamentale di uguaglianza tra tutti i cittadini. Per come è stata pensata, questa è una legge che favorisce le Regioni più ricche a discapito dell’equità e della solidarietà nazionale oltre che delle prerogative costituzionali che ci sono state riconosciute attraverso il nostro Statuto. La Sardegna si è battuta con tutti gli strumenti possibili per difendere la Costituzione, i diritti, l’uguaglianza e la dignità dei sardi e di tutti i cittadini”-.

Fotovoltaico, Resit: in Italia una grande chance ancora tutta da giocare

Fotovoltaico, Resit: in Italia una grande chance ancora tutta da giocareRoma, 14 nov. (askanews) – Il fotovoltaico sottrae veramente terreni all’agricoltura? Il settore fotovoltaico è in forte espansione, a dimostrarlo sono i recenti dati diffusi da Terna secondo i quali nei primi sei mesi del 2024, per la prima volta, la produzione di elettricità in Italia da fonti rinnovabili ha superato quella da fonti fossili, con un +27,3% rispetto al primo semestre 2023. Produzione rinnovabile, che vede al secondo posto, dopo l’idroelettrico (+64,8%), fotovoltaico ed eolico, settori che hanno registrato complessivamente un +14,6%. Nonostante queste performance eccezionali, le fakenews continuano a diffondersi, creando dubbi e disinformazione, specie nel settore agricolo.


A provare a dare risposta alle problematiche del comparto gli ingegneri Ugo e Alessandro Rocca, rispettivamente Amministratore delegato e Responsabile Tecnico di Resit Srl, società di progettazione e installazione di impianti a fonti rinnovabili con sede a Roma e più di 200 impianti fotovoltaici realizzati in 25 anni in tutta Italia. “Su 25.000 ettari di terreni agricoli sono stati costruiti in 40 anni impianti pari a 15.000 MW di potenza”, spiega Ugo Vittorio Rocca. “Un appezzamento piccolissimo, se guardiamo la cartina del Paese. Al contrario, ogni anno vengono ricoperti di asfalto e calcestruzzo ben 60.000 ettari di superficie. Potranno mai essere un problema questi 25.000 ettari in 40 anni?”.


“Secondo i più recenti dati Istat”, aggiunge Alessandro Rocca, “la superficie agricola totale in Italia (SAT) è pari a 17,5 milioni di ettari, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) misura 12,8 milioni di ettari. Ciò significa che la differenza, e cioè 5 milioni di ettari, rappresenta un’enormità di terreni definiti agricoli catastalmente ma che di fatto non lo sono o non sono comunque utilizzabili in agricoltura. Per il raggiungimento, nei prossimi dieci anni, degli obiettivi assegnati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) e dai piani della Comunità europea basterebbe l’1% dei terreni in questione”. “In pratica – conclude – si possono costruire 100 GW (Gigawatt) fotovoltaici senza sacrificare terreni agricoli produttivi di qualità”.

Umbria, Schlein: Tesei impegnata su sanità? Dov’era in questi 5 anni?

Umbria, Schlein: Tesei impegnata su sanità? Dov’era in questi 5 anni?Roma, 14 nov. (askanews) – “La presidente Tesei ha detto che si impegna sulla sanità pubblica. La domanda è dove è stata in questi 5 anni?”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein a margine di una iniziativa elettorale a chiusura della campagna elettorale per le regionali in Umbria. Anni, ha aggiunto la leader Pd, in cui “l’Umbria scendeva nelle classifiche sulla qualità dell’assistenza sanitaria” e la regione “spendeva 18 milioni di euro per gare le cure che gli umbri hanno cercato fuori perché qui non riuscivano più a curarsi mentre prima tanti venivano qui a curarsi”.


“Noi – ha aggiunto – continueremo a insistere per difendere sanità pubblica dai tagli e dalla privatizzazione di questa destra. Il voto che ci sarà domen9ica e lunedì sarà cruciale perché gli umbri si possano riprendere in mano il proprio futuro, a curarsi e ad avere un lavoro dignitoso”.

Governo, Meloni: non mollo, unico mio limite è consenso cittadini

Governo, Meloni: non mollo, unico mio limite è consenso cittadiniPerugia, 14 nov. (askanews) – “La mia pazienza non ha limti e la mia capacità di lavoro non ha limite. C’è solo un limite ed è il consenso dei cittadini. Non c’è niente che possa farci mollare ma noi non resteremo un giorno di più al governo se non avremo il consenso dei cittadini, a differenza di quanto hanno fatto gli altri”. Lo ha detto la presidente del Consiglio e leader di Fdi Giorgia Meloni nel suo intervento a chiusura della campagna elettorale a sostegno di Donatella Tesei, candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Umbria.

Umbria, Meloni: leader centrosinistra si vergognano farsi vedere insieme

Umbria, Meloni: leader centrosinistra si vergognano farsi vedere insiemePerugia, 14 nov. (askanews) – Quelli del centrosinistra “ancora non si sono visti insieme” qui in Umbria, “forse lo faranno domani”, “perché non parliamo di una grande comunanaza di valori ma di un interesse a stare insieme, forse si vergognano anche di farsi vedere insieme”. Lo ha detto la presidente del Consiglio e leader di Fdi Giorgia Meloni nel suo intervento a chiusura della campagna elettorale a sostegno di Donatella Tesi, candidata del centrodestra alla Presidenza della Regione Umbria.