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Autore: Redazione StudioNews

Edison: nei nove mesi Ebitda a 1,4 mld (+13,3%) con spinta rinnovabili

Edison: nei nove mesi Ebitda a 1,4 mld (+13,3%) con spinta rinnovabiliMilano, 30 ott. (askanews) – Nei primi nove mesi dell’anno Edison ha registrato ricavi a 10,9 miliardi dai 14,05 miliardi dello stesso periodo del 2023, a seguito della riduzione dei prezzi medi di vendita delle commodity, nonostante i maggiori volumi di energia elettrica (+1,5%) e gas (+17,9%) venduti. L’ebitda è salito a 1,4 miliardi (+13,3%): a trainare la performance è stata la produzione rinnovabile, che nel periodo rappresenta oltre il 29% del mix produttivo del gruppo, grazie soprattutto al contributo dell’idroelettrico.


L’utile si attesta a 403 milioni dai 486 milioni dello stesso periodo del 2023, principalmente a seguito di accantonamenti materiali per le attività di rigenerazione territoriale. L’indebitamento finanziario al 30 settembre 2024 registra un saldo a credito di 52 milioni rispetto al saldo a credito di 160 milioni di fine 2023. Sulla base dei buoni risultati dei primi nove mesi e tenendo conto dell’attuale contesto di mercato così come di quello regolatorio, Edison prevede un ebitda per l’intero 2024 pari ad almeno 1,65 miliardi.

I consiglieri di Biden attesi in Israele per discutere possibile tregua in Libano

I consiglieri di Biden attesi in Israele per discutere possibile tregua in LibanoRoma, 30 ott. (askanews) – I consiglieri del presidente americano Joe Biden, Amos Hochstein e Brett McGurk, partiranno oggi alla volta di Israele per incontrare il premier Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari israeliani per discutere di un possibile cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah in Libano. Lo ha detto un funzionario israeliano al Times of Israel.


Secondo quanto riferito anche ad Axios da fonti israeliane e americane, un accordo per mettere fine ai combattimenti tra Israele e Hezbollah “potrebbe essere raggiunto entro poche settimane”.

Ubs: nel terzo trimestre utile a 1,4 mld dollari, ben sopra attese

Ubs: nel terzo trimestre utile a 1,4 mld dollari, ben sopra atteseMilano, 30 ott. (askanews) – Il colosso bancario svizzero Ubs ha registrato nel terzo trimestre un utile netto di 1,4 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro), nettamente superiore alle previsioni degli analisti.


La banca, che nello stesso periodo dell’anno precedente aveva messo a segno una perdita di 715 milioni di dollari a causa dei costi associati all’acquisizione del Credit Suisse, ha registrato un aumento del 5% dei ricavi a 12,3 miliardi di dollari, oltre le stime del mercato. “In un contesto di mercato che, pur essendo costruttivo, presenta ancora periodi di forte volatilità e dislocazione, la nostra attività ha registrato un’impressionante crescita dei ricavi grazie al mantenimento di un forte slancio della clientela, in particolare nelle Americhe e nell’APAC”, ha dichiarato il Ceo Sergio Ermotti. “Continuiamo a mitigare in modo significativo il rischio di esecuzione mentre progrediamo nell’integrazione di Credit Suisse, rimanendo disciplinati nel perseguire i nostri obiettivi di costo ed efficienza”.

Regionali,Conte prova a dribblare tracollo M5s in Liguria: sul territorio abituati a delusioni

Regionali,Conte prova a dribblare tracollo M5s in Liguria: sul territorio abituati a delusioniRoma, 29 ott. (askanews) – Nessuno psicodramma: l’ennesimo tonfo elettorale del Movimento 5 stelle a livello di elezioni locali, con il misero 4,56% raccolto alle regionali della Liguria, non cambia il percorso in atto per la “rifondazione” del partito, che si dovrebbe concludere il 23 e 24 novembre con l’assemblea costituente nazionale. Questo è il messaggio che Giuseppe Conte e i suoi trasmettono nel day after della inattesa vittoria del centrodestra con Marco Bucci. Il Movimento, spiega l’ex premier a Fanpage, “è abituato purtroppo a risultati non assolutamente soddisfacenti e anche molto deludenti sul territorio”.


Nel day after, Conte si limita a riunire i direttivi dei gruppi parlamentari ma la versione ufficiale è che si parla solo di legge di bilancio (in arrivo una contromanovra) e di campagna elettorale per le prossime regionali in Umbria ed Emilia Romagna, dalle quali nessuno, nel Movimento, si attende chissà quale rilancio, ma risultati meno drammatici del dato ligure forse sì. In Parlamento, chi ragiona sulla lunghezza d’onda di Conte ricorda che il giudizio sul Movimento si misura sul voto di opinione per eccellenza, quello delle politiche, non sulle europee appannaggio dei “signori delle preferenze” né sulle elezioni locali dove il M5S paga la debolezza del suo insediamento. Conte, quindi, “non intende fare marcia indietro” nella sua rivendicazione di “autonomia” dal Pd e di rifiuto della riduzione del Movimento a “cespuglio” del partito principale della coalizione.


In mattinata, è Beppe Grillo, fondatore e garante del M5S da mesi in conflitto con il leader stellato, a farsi notare con un messaggio più criptico del solito, uno “stato” anonimo su whatsapp che recita: “Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo”. “Sulle chat dell’ultima uscita di Grillo non se n’è nemmeno parlato”, giura poche ore dopo un parlamentare fedelissimo di Conte. Che fa notare che in passato fu proprio Grillo a spingere il M5S fra le braccia del Pd, dicendosi “esausto”, in un post sul blog, dei negoziati col Nazareno all’epoca condotti da Luigi Di Maio “ancora non convertito al draghismo”. Un altro contiano di ferro parla di “asse Riyad-Sant’Ilario”, ovvero fra Matteo Renzi e Grillo che ha operato un “sabotaggio certosino” e oggi forse “ha brindato” alla sconfitta dei progressisti e del M5S in Liguria. Conte però è anche nel mirino di Danilo Toninelli, ex ministro ed ex capogruppo stellato, ancora componente dei probiviri 5 stelle, il più esposto fra i sostenitori del garante: “Grillo ha fatto benissimo – rivendica in un video – a non andare a votare, perché in Liguria il Movimento 5 stelle non c’era, c’era il partito di Giuseppe Conte”. Uscita che porta la vicepresidente M5S Paola Taverna, ex parlamentare in genere impegnata come sherpa nelle trattative col Pd per le alleanze locali, a rompere il silenzio pubblico nel quale si è rifugiata da tempo: “Toninelli racconta falsità sulle liste del M5S”, tuona, e farebbe meglio “a studiarsi lo statuto”. Quanto alla batosta elettorale, “se oggi prendiamo il 4,5 per cento probabilmente dipende anche da una guerra interna che sta facendo molto male al Movimento”, accusa Taverna.


A difesa di Grillo, nel mirino dell’ala contiana, si erge la senatrice Barbara Guidolin, in genere piuttosto riservata ma che i filo-Grillo considerano a loro vicina: “In 14 anni di Movimento 5 stelle non ho mai vissuto Beppe Grillo come un padre padrone”, sottolinea. Guidolin non attacca Conte ma mette i punti sulle i: “Non penso che le responsabilità di queste percentuali siano da cercare nelle condizioni meteorologiche, in Grillo che non va a votare o in Conte che fa delle scelte sbagliate. Percentuali così basse sono una conseguenza dell’incapacità del M5S di oggi di interpretare le esigenze del Paese, aggiornandosi senza rinnegare il passato”. A cosa si riferisce? Se l’assemblea costituente “alla fine si rivelasse solo uno strumento per cambiare le regole fondative sarebbe l’ennesima batosta”, spiega. La costituente 5 stelle, allora: chi conosce le vicende interne giura che i tavoli di discussione dei 300 delegati alla fase del “confronto deliberativo” sono stati “impenetrabili”, “nemmeno Conte sa come sono andati”. I risultati sono attesi entro l’8 novembre e saranno resi pubblici una volta elaborati dagli esperti di Avventura Urbana che accompagnano tutto il processo. Le elezioni in Liguria, a quanto pare, hanno chiarito al di là di ogni ragionevole dubbio che la strade del Movimento è lontana da quella del suo fondatore: la costituente non potrà fare a meno di sciogliere il nodo. O di tagliarlo.

Regionali, risultato Liguria riapre discussione nel Pd su alleanze e profilo

Regionali, risultato Liguria riapre discussione nel Pd su alleanze e profiloRoma, 29 ott. (askanews) – C’è un sentimento ambivalente, nel Pd, il giorno dopo il voto ligure. Da un lato il peso di una sconfitta in una regione che sembrava terreno facile dopo le inchieste che hanno travolto la giunta di Giovanni Toti. Dall’altra quel 28,5% che riporta il partito a livelli che non toccava da anni e che premia il lavoro di consolidamento del partito avviato dalla segretaria Elly Schlein. Due dati contrastanti, che per ora non aprono un dibattito pubblico nel Pd, perché – come ripetono tutti – prima ci sono le elezioni in Emilia Romagna e Umbria, e nel secondo caso il risultato è tutt’altro che scontato. Ma la riflessione, per ora solo a livello assolutamente interno, è iniziata e dopo il voto previsto nelle altre due regioni a metà novembre sarà inevitabile fare un punto su alleanze e profilo del Pd.


La stessa Schlein, del resto, ieri sera a caldo ha posto il tema invitando gli alleati a “riflettere” e aggiungendo che il Pd non ha “mai speso un minuto in polemiche o competizioni con le altre opposizioni, perché il nostro avversario è questa destra che vogliamo battere”. Pesano le liti tra Calenda e Renzi, lo scarso risultato delle forze centriste, ma a questo punto si apre innegabilmente un problema M5s e a porlo non è più solo l’ala ‘moderata’ del Pd. Lo stesso Andrea Orlando, ieri sera, non ha nascosto il disappunto per le beghe che hanno appesantito la sua corsa: “Il pluralismo è una ricchezza ma la ricchezza a volte è un danno. Bisogna costruire centrosinistra stabile a livello nazionale” senza cambiare ogni volta “format”. L’ex ministro mantiene un linguaggio diplomatico, ma qualche altro parlamentare della sinistra Pd è più netto: “Con i 5 stelle non si può andare così, non possiamo continuare con le alleanze ‘a geometria variabile’. Dire no a Renzi è stato un errore, non tanto per i voti che avrebbe portato ma perché abbiamo detto ai moderati ‘non votate per noi’”. Ma, d’altro canto – aggiunge la stessa fonte – “i centristi continuano a prendere troppi pochi votià C’è un problema anche lì”.


L’ala moderata del Pd si fa sentire con Alessandro Alfieri: la sconfitta “brucia”, spiega, perché “partivamo da una situazione favorevole” e arriva nonostante il Pd abbia ottenuto un “notevole 28%”. Ma, aggiunge, “purtroppo sono prevalsi i veti. “noi non abbiamo ancora definito il perimetro e il minimo comun denominatore di una coalizione, condizione per essere alternativa credibile alla destra in vista delle prossime elezioni politiche. Ora dobbiamo concentrarci sulle sfide in Emilia Romagna e Umbria, ma subito dopo serve una discussione seria su questo tema”. E la discussione non sarà semplice. Come spiega un altro parlamentare di area riformista “ci sono due possibilità: o esce fuori un ‘Rutelli’ degli anni ’20 o tocca al Pd svolgere quel ruolo, uno po’ come fece Veltroni”. Di fatto, una riscoperta della vocazione maggioritaria, che però né la sinistra del partito né la Schlein sembrano intenzionati a praticare. La segretaria ha difeso sì il profilo plurale del partito, ma rivendica in continuazione la scelta di avere dato una connotazione più precisa al Pd, più “chiara”, come ripete spesso, su temi-bandiera, dai migranti ai diritti, al lavoro. “Ora la gente ci riconosce”, ripete nei suoi comizi. Più praticabile, per la sinistra Pd, investire sulla nascita di un nuovo soggetto centrista, anche se al momento non si vede il possibile aggregatore di questa area moderata.


Di certo oggi ha fatto un passo avanti Beppe Sala. Il sindaco di Milano si è detto “preoccupato per la composizione, la consistenza e la competitività della coalizione di centrosinistra” e in particolare per la debolezza sul fronte moderato: “Ciò che palesemente è deficitario nel centrosinistra è la forza centrale, quella moderata, pragmatica, capace di riforme, europeista – una nuova componente liberal, che al momento ha una rappresentanza non definita”. In tanti hanno letto questa frase come un passo avanti per magari proporsi come catalizzatore di quest’area “moderata” al momento senza rappresentanza. Ma, d’altro canto, in Avs si guarda con diffidenza a queste operazioni centriste: “Elly deve ripartire dalle forze che sono stabilmente e coerentemente all’opposizione, cioè Pd, noi e M5s. Smettiamo di andare dietro a Renzi. Poi, al centro qualcosa nasceràà”. Sia Fratoianni che Bonelli sono preoccupati dalle spinte ad un “chiarimento” con M5s che cominciano appunto ad arrivare anche in ambienti della sinistra Pd. La Schlein sa di avere un po di tempo, perché appunto la discussione non entrerà nel vivo prima delle regionali di metà novembre. E la speranza è che dall’Umbria possa arrivare un risultato che stemperi un po le tensioni. Ma il rebus irrisolto delle alleanze – e per qualcuno anche del profilo del Pd – è sempre più al centro della discussione.

Risultati e classifica Serie A, Il Napoli vola a +7

Risultati e classifica Serie A, Il Napoli vola a +7Roma, 29 ott. (askanews) – Questi i risultati e la classifica della serie A della decima giornata dopo Milan-Napoli 0-2


Decima giornata Cagliari-Bologna 0-2, Lecce-Verona 1-0, Milan Napoli 0-2; Mercoledì 30 ottobre ore 18:30 Empoli-Inter, Venezia-Udinese, ore 20:45 Atalanta-Monza, Juventus-Parma. Giovedì 31 ottobre ore 20:45 Genoa-Fiorentina, Como-Lazio, Roma-Torino. Classifica: Napoli 25, Inter 18, Juventus 17, Lazio, Atalanta, Udinese, Fiorentina 16, Milan, Torino 14, Bologna 12, Empoli 11, Roma 10, Verona, Como, Cagliari 9, Monza, Parma, Lecce 8, Genoa 6, Venezia 5.


Undicesima giornata Sabato 2 novembre ore 15:00 Bologna-Lecce, ore 18:00 Udinese-Juventus, ore 20:45 Monza-Milan, Domenica 3 novembre ore 12:30 Napoli-Atalanta, ore 15:00 Torino-Fiorentina, ore 18:00 Verona-Roma, ore 20:45 Inter-Venezia, Lunedì 4 novembre ore 18:30 Empoli-Como, ore 18:30 Parma-Genoa, ore 20:45 Lazio-Cagliari

Alphabet conti terzo trimestre sopra attese, utile +34% a 26,3 mld

Alphabet conti terzo trimestre sopra attese, utile +34% a 26,3 mldMilano, 29 ott. (askanews) – Alphabet società che controlla Google ha chiuso il terzo trimestre con risultati superiori alle attese degli analisti grazie a un aumento dei ricavi pubblicitari e della domanda per i servizi cloud abbinati all’intelligenza artificiale. I ricavi sono aumentati del 15% a 88,27 miliardi di dollari, l’utile del 34% a 26,3 miliardi di dollari pari a un utile per azione di 2,12 dollari.


Guardano alle diverse aree di business, i ricavi pubblicitari sono aumentati del 10% a 65,8 miliardi, quelli legati al cloud hanno raggiunto gli 11,3 miliardi. In crescita del 62% anche gli investimenti a 13,1 miliardi concentrati soprattutto nell’intelligenza artificiale. “Lo slancio che sta attraversando l’azienda è straordinario. Le nostre soluzioni di intelligenza artificiale stanno dando i loro frutti attirando nuovi clienti con contratti sempre più importanti”, ha commentato il Ceo Sundar Pichai. In deciso rialzo il titolo nell’after hours +5% a 178,7% con un bilancio del +20% da inizio anno.

Per la Cantina Ottella doppio riconoscimento per il turismo del vino

Per la Cantina Ottella doppio riconoscimento per il turismo del vinoMilano, 29 ott. (askanews) – “Siamo interpreti del nostro territorio e siamo convinti che bellezza dei luoghi e qualità dei vini possano trovare piena espressione nella capacità di saper custodire, accogliere e condividere. Premi di questa importanza non solo ci inorgogliscono ma ci responsabilizzano a fare meglio e con maggior entusiasmo e impegno”. Così i fratelli Francesco e Michele Montresor, quarta generazione alla guida della storica Cantina di famiglia Ottella di Peschiera del Garda, hanno commentato i due riconoscimenti appena guadagnati. Il primo è il “Global Best of Wine Tourism Award 2025” ottenuto per Verona, unica città rappresentante dell’Italia nella rete “Great Wine Capitals” che ha ospitato fino al 24 ottobre scorso, divenendo per cinque giorni epicentro dell’enoturismo mondiale. Il secondo è il premio “Best of Wine Tourism”, assegnato dalla Camera di Commercio scaligera nella categoria “Architettura e Paesaggio”.


Fondata nel 1905 e dagli anni Sessanta tra i protagonisti del Lugana, Ottella oggi è una realtà che conta circa 90 ettari.

Risultati e classifica Serie A, Lecce scatto salvezza

Risultati e classifica Serie A, Lecce scatto salvezzaRoma, 29 ott. (askanews) – Questi i risultati e la classifica della serie A dopo la decima giornata


Decima giornata Cagliari-Bologna 0-2, Lecce-Verona 1-0, ore 20.45 Milan Napoli; Mercoledì 30 ottobre ore 18:30 Empoli-Inter, Venezia-Udinese, ore 20:45 Atalanta-Monza, Juventus-Parma. Giovedì 31 ottobre ore 20:45 Genoa-Fiorentina, Como-Lazio, Roma-Torino. Classifica: Napoli 22, Inter 18, Juventus 17, Lazio, Atalanta, Udinese, Fiorentina 16, Milan, Torino 14, Bologna 12, Empoli 11, Roma 10, Verona, Como, Cagliari 9, Monza, Parma, Lecce 8, Genoa 6, Venezia 5.


Undicesima giornata Sabato 2 novembre ore 15:00 Bologna-Lecce, ore 18:00 Udinese-Juventus, ore 20:45 Monza-Milan, Domenica 3 novembre ore 12:30 Napoli-Atalanta, ore 15:00 Torino-Fiorentina, ore 18:00 Verona-Roma, ore 20:45 Inter-Venezia, Lunedì 4 novembre ore 18:30 Empoli-Como, ore 18:30 Parma-Genoa, ore 20:45 Lazio-Cagliari

Vino, IGM: un docufilm per celebrare i primi vent’anni di attività

Vino, IGM: un docufilm per celebrare i primi vent’anni di attivitàMilano, 29 ott. (askanews) – Si è svolta a Palazzo Ripetta a Roma la serata celebrativa che segna il culmine del programma di iniziative legate al ventesimo anniversario dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi (IGM), che rappresenta delle 18 grandi famiglie del vino simbolo della migliore enologia italiana.


L’incontro, che ha visto come ospiti di eccezione il ministro Francesco Lollobrigida e il viceministro Maurizio Leo, ha fornito l’occasione per rivivere il percorso dell’IGM attraverso la proiezione di un docufilm appositamente realizzato per narrarne i primi due decenni di attività. Un viaggio tra esperienze, aneddoti e propositi con il racconto del presidente Piero Mastroberardino, del presidente onorario Piero Antinori e di tutti i vignaioli che compongono questa squadra prestigiosa. Quaranta minuti per ripercorrere la storia del gruppo, dal primo incontro all’impegno verso i mercati emergenti, dalle missioni nei vari continenti ai passaggi di testimone tra esponenti di diverse generazioni. “Siamo tornati a Roma per condividere un momento importante di questo ambizioso viaggio condotto insieme da un gruppo di amici, prima ancor che colleghi – ha affermato Mastroberardino – tutti legati da un comune sentire: la simbiosi tra i valori familiari e quelli della propria terra, da cui scaturiscono interpretazioni enoiche di rara bellezza. Il contributo di ciascuna di queste antiche e prestigiose storie familiari – ha aggiunto – contribuisce a comporre un mosaico di buone pratiche nel mondo imprenditoriale che travalica l’ambito specifico della filiera vino. Di qui – ha concluso – la proposizione di un programma di attività che, in uno con la missione di difesa e valorizzazione della nostra filiera, promuove iniziative a carattere etico e investimenti ad elevata sostenibilità, che fa di IGM una rappresentazione armonica della biodiversità tipica del patrimonio enologico dello Stivale”.


“A IGM va riconosciuto il grande merito di aver messo da parte l’individualismo a favore del lavoro di squadra” ha detto Lollobrigida, spiegando che “così facendo ha dimostrato come l’Italia, nel momento in cui si muove come sistema, risulti sempre vincente grazie a un patrimonio fatto di straordinaria qualità e di capacità umane che sono nel nostro Dna. Qui – ha proseguito il ministro – ci troviamo di fronte a delle grandi famiglie, rappresentative dei propri territori e capaci di stare al passo con i tempi senza mai perdere le radici e la propria identità. Infine – ha chiosato – va sottolineato il modo di proporre il vino di questo gruppo, in un approccio a questo meraviglioso prodotto fatto di cultura e di consapevolezza”. A chiudere la serata, l’intervento del primo presidente del gruppo. “Era il 2003 quando noi produttori ci incontrammo per la prima volta in occasione di una Wine Experience a New York” ha raccontato Piero Antinori, ricordando che “prese così l’avvio questa grande avventura che ha visto i nostri vini aprire nuove frontiere, dalla Russia alla Cina, fino al Sud Est Asiatico, le missioni in Australia, India, Malesia, e in tanti altri mercati che ancora oggi sono considerati emergenti ma che all’epoca rappresentavano una vera e propria operazione pionieristica. Negli anni – ha concluso – la nostra attenzione si è spostata anche su scenari più consolidati: già note le nostre missioni in Usa, Canada e Inghilterra che ogni anno confermano il crescente interesse di questi mercati tanto per le nostre etichette quanto per lo stile e la cultura che ci contraddistinguono”.