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Autore: Redazione StudioNews

Meloni difende manovra: su sanità fondi record dopo gestioni allegre

Meloni difende manovra: su sanità fondi record dopo gestioni allegreBruxelles, 16 ott. (askanews) – Giorgia Meloni ‘sfrutta’ una pausa dei lavori del summit Ue-Paesi del Golfo a Bruxelles per parlare con i giornalisti e difendere la manovra – di cui si dice “orgogliosa” – in particolare dopo le critiche avanzate dai medici, insoddisfatti per i fondi destinati alla sanità.


Secondo la Federazione Cimo-Fesmed, “soltanto 900 milioni circa sarebbero disponibili per la sanità nel 2025, oltre al miliardo previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, rimandando dunque al 2026 la disponibilità di quasi 3 miliardi”. Critiche immotivate, secondo la premier, di fronte a risorse “record” per il Fondo sanitario nazionale. E se di più non è stato possibile fare, accusa, è a causa del fatto che si è “speso allegramente in altri anni”. Comunque per la premier la sanità è “da tre anni” una “delle nostre priorità”, tanto che “il fondo sanitario arriverà nel 2025 alla cifra record di 136,5 miliardi di euro e 140 miliardi di euro nel 2026”. Poi per lei l’obiettivo non è “limitarsi ad aumentare risorse” ma “capire come le risorse possano essere spese meglio”. E in questo il governo si confronterà con le Regioni ed è pronto – assicura – anche a raccogliere “il contributo dell’Ordine dei medici”. Per il resto la presidente del Consiglio si dice “molto soddisfatta” della manovra e “della compattezza della maggioranza”. La legge di bilancio “è seria e di buonsenso” e si concentra “sui redditi, sui salari, sul lavoro, sul sostegno alle imprese, sulla salute dei cittadini, sulla famiglia. Lo facciamo senza aumentare le tasse per i cittadini, pure in una situazione molto complessa, lo facciamo tenendo i conti in ordine”. Tra i provvedimenti che cita ci sono la conferma del cuneo fiscale che “diventa strutturale” così come “la super deduzione sul costo del lavoro al 120%” e “l’accorpamento delle prime due aliquote dell’Irpef”. Elenca poi i provvedimenti per la famiglia, a partire da “un terzo mese di congedo parentale retribuito all’80%” e “un contributo di 1.000 euro per i nuovi nati, per le famiglie che hanno redditi fino a 40.000 euro”. Rivendica anche “nel triennio 4 miliardi e mezzo per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego” e l’assunzione di “circa 3.000 persone per velocizzare i processi civili”. Per quanto riguarda le coperture, 3,5 miliardi arrivano dai tagli ai Ministeri, altre risorse dalla riforma fiscale, che “ha lavorato molto bene”, e dalla lotta all’evasione e 3,6 miliardi da banche e assicurazioni. A questo proposito, la premier si dice convinta che il contributo chiesto alle banche non sarà scaricato sui clienti. Con le associazioni di settore c’è stato un “dialogo molto costruttivo” perchè “noi volevamo riuscire ad avere delle risorse che potevano essere redistribuite particolarmente su famiglie e redditi bassi ma non vogliamo neanche dare il segnale che le banche siano degli avversari”.


Domani a Bruxelles inizierà il Consiglio europeo, che avrà quello dei migranti come uno dei temi più “scottanti”, con molte divergenze tra i leader. Prima dell’inizio dei lavori, domani mattina, Meloni ha organizzato un incontro – insieme ai primi ministri danese Mette Friedriksen, e olandese Dick Schoof – tra i Paesi che hanno una visione simile sul dossier. “Ci sono molti Paesi europei – assicura – che guardano al protocollo con l’Albania e alle politiche che l’Italia ha portato avanti in questi anni. C’è voglia di lavorare in modo pragmatico” e allargando “il perimetro”, perchè “non si può pensare che il problema lo risolva un Paese scaricandolo su un altro”. Venerdì Meloni sarà prima ad Aqaba in Giordania e poi a Beirut in Libano, mentre a Berlino Joe Biden ha riorganizzato il vertice che era previsto dieci giorni fa a Ramstein. Rispondendo ai giornalisti la premier minimizza su una sua possibile ‘esclusione’: “In ogni caso io non potrei partecipare perché sono in Libano e in Giordania, nello stesso giorno. Penso che sia molto utile in questa fase parlarsi. Penso che più che parlarci fra di noi sia utile parlare con gli attori della regione”.

Meloni difende la manovra: sulla sanità fondi record dopo gestioni allegre

Meloni difende la manovra: sulla sanità fondi record dopo gestioni allegreBruxelles, 16 ott. (askanews) – Giorgia Meloni ‘sfrutta’ una pausa dei lavori del summit Ue-Paesi del Golfo a Bruxelles per parlare con i giornalisti e difendere la manovra – di cui si dice “orgogliosa” – in particolare dopo le critiche avanzate dai medici, insoddisfatti per i fondi destinati alla sanità.


Secondo la Federazione Cimo-Fesmed, “soltanto 900 milioni circa sarebbero disponibili per la sanità nel 2025, oltre al miliardo previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, rimandando dunque al 2026 la disponibilità di quasi 3 miliardi”. Critiche immotivate, secondo la premier, di fronte a risorse “record” per il Fondo sanitario nazionale. E se di più non è stato possibile fare, accusa, è a causa del fatto che si è “speso allegramente in altri anni”. Comunque per la premier la sanità è “da tre anni” una “delle nostre priorità”, tanto che “il fondo sanitario arriverà nel 2025 alla cifra record di 136,5 miliardi di euro e 140 miliardi di euro nel 2026”. Poi per lei l’obiettivo non è “limitarsi ad aumentare risorse” ma “capire come le risorse possano essere spese meglio”. E in questo il governo si confronterà con le Regioni ed è pronto – assicura – anche a raccogliere “il contributo dell’Ordine dei medici”. Per il resto la presidente del Consiglio si dice “molto soddisfatta” della manovra e “della compattezza della maggioranza”. La legge di bilancio “è seria e di buonsenso” e si concentra “sui redditi, sui salari, sul lavoro, sul sostegno alle imprese, sulla salute dei cittadini, sulla famiglia. Lo facciamo senza aumentare le tasse per i cittadini, pure in una situazione molto complessa, lo facciamo tenendo i conti in ordine”. Tra i provvedimenti che cita ci sono la conferma del cuneo fiscale che “diventa strutturale” così come “la super deduzione sul costo del lavoro al 120%” e “l’accorpamento delle prime due aliquote dell’Irpef”. Elenca poi i provvedimenti per la famiglia, a partire da “un terzo mese di congedo parentale retribuito all’80%” e “un contributo di 1.000 euro per i nuovi nati, per le famiglie che hanno redditi fino a 40.000 euro”. Rivendica anche “nel triennio 4 miliardi e mezzo per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego” e l’assunzione di “circa 3.000 persone per velocizzare i processi civili”. Per quanto riguarda le coperture, 3,5 miliardi arrivano dai tagli ai Ministeri, altre risorse dalla riforma fiscale, che “ha lavorato molto bene”, e dalla lotta all’evasione e 3,6 miliardi da banche e assicurazioni. A questo proposito, la premier si dice convinta che il contributo chiesto alle banche non sarà scaricato sui clienti. Con le associazioni di settore c’è stato un “dialogo molto costruttivo” perchè “noi volevamo riuscire ad avere delle risorse che potevano essere redistribuite particolarmente su famiglie e redditi bassi ma non vogliamo neanche dare il segnale che le banche siano degli avversari”.


Domani a Bruxelles inizierà il Consiglio europeo, che avrà quello dei migranti come uno dei temi più “scottanti”, con molte divergenze tra i leader. Prima dell’inizio dei lavori, domani mattina, Meloni ha organizzato un incontro – insieme ai primi ministri danese Mette Friedriksen, e olandese Dick Schoof – tra i Paesi che hanno una visione simile sul dossier. “Ci sono molti Paesi europei – assicura – che guardano al protocollo con l’Albania e alle politiche che l’Italia ha portato avanti in questi anni. C’è voglia di lavorare in modo pragmatico” e allargando “il perimetro”, perchè “non si può pensare che il problema lo risolva un Paese scaricandolo su un altro”. Venerdì Meloni sarà prima ad Aqaba in Giordania e poi a Beirut in Libano, mentre a Berlino Joe Biden ha riorganizzato il vertice che era previsto dieci giorni fa a Ramstein. Rispondendo ai giornalisti la premier minimizza su una sua possibile ‘esclusione’: “In ogni caso io non potrei partecipare perché sono in Libano e in Giordania, nello stesso giorno. Penso che sia molto utile in questa fase parlarsi. Penso che più che parlarci fra di noi sia utile parlare con gli attori della regione”.

Centenario Consorzio Vino Chianti Classico: Mattarella riceve Manetti

Centenario Consorzio Vino Chianti Classico: Mattarella riceve ManettiMilano, 16 ott. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto ieri mattina al Quirinale il presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Giovanni Manetti, in occasione della celebrazione a Roma dell’anno del Centenario del Consorzio, il più antico d’Italia, in una giornata ricca di eventi e degustazioni organizzata in collaborazione con Fondazione Italiana Sommelier.   Manetti, in rappresentanza di tutti i produttori del Gallo Nero, ha portato in omaggio al Capo dello Stato il libro sulla storia del Consorzio “Sulle Tracce del Gallo Nero” e tre bottiglie di Chianti Classico, scelte per celebrare la sua carriera istituzionale dalla prima elezione alla Camera dei Deputati alla seconda elezione a Presidente della Repubblica. Sulla scatola, la seguente dedica: “Nel Centenario dalla costituzione del Consorzio Vino Chianti Classico, i produttori del Gallo Nero ringraziano il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, celebrando la dedizione di una vita spesa al servizio del nostro Paese, attraverso le vendemmie di tre anni, 1983, 2015 e 2022 così significative per la sua storia e la nostra Repubblica”.


La giornata romana del Consorzio Vino Chianti Classico è proseguita al Rome Cavalieri Waldorf Astoria, con la 43esima edizione del “Forum della Cultura del Vino e dell’Olio”, a cura di Fondazione Italiana Sommelier, che il patron Franco Maria Ricci ha voluto dedicare proprio al Centenario. Ha partecipato al Forum, anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, con un intervento iniziale, in cui ha ribadito l’importanza del Consorzio del Chianti Classico e delle unioni dei produttori per la salvaguardia, la tutela e la promozione dei prodotti Made in Italy di qualità. Un lungo dibattito sulla storia del Consorzio, a cui hanno contributo, oltre a Manetti e alla direttrice Carlotta Gori, i produttori di Chianti Classico Giuseppe Mazzocolin e Angela Fronti, il presidente di Federdoc, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, i giornalisti Alessandro Masnaghetti e Carlo Cambi, e l’enotecario romano Francesco Trimani. A conclusione del Forum, la giornata è proseguita con il classico “walk-around tasting” con la partecipazione di ben 73 aziende di Chianti Classico e la realizzazione di due seminari, dedicati all’olio Dop del Gallo Nero e ai primi 10 anni del Chianti Classico Gran Selezione.

Stellantis, Elkann: con polemiche e rancori non si risolve nulla

Stellantis, Elkann: con polemiche e rancori non si risolve nullaRoma, 16 ott. (askanews) – “C’è chi in questi mesi, in questi giorni, sembra poco disposto a riconoscere i meriti di tutti coloro, dipendenti, collaboratori e anche voi, dirigenti, che hanno contribuito, sempre, a superare le sfide e a raggiungere straordinari risultati nei 125 anni di storia del nostro Gruppo. Ma noi conosciamo, e voi più di tutti, quale è la realtà: con le polemiche strumentali, i rancori, i protagonismi non si risolve niente. Non si costruisce nulla. Oggi, come è accaduto in ognuno dei momenti difficili della nostra storia, intendiamo affrontare i problemi lavorando seriamente, insieme alle nostre persone e contando sugli elementi fondamentali dello ‘spirito Fiat’: coraggio per superare le difficoltà; intraprendenza per costruire il futuro; e senso di responsabilità verso le comunità a cui siamo legati”. Lo ha affermato il presidente di Stellantis, John Elkann, secondo quanto riporta un comunicato nel suo intervento al 50esimo anniversario della Fondazione gruppo dirigenti Fiat, al Centro congrezzi Lingotto, a Torino.


“Conosciamo le sfide che abbiamo davanti, ma sappiamo anche quanto è forte la passione che ci guida. E per questo sono convinto che possiamo guardare al domani con fiducia – ha detto -. Non solo per le nostre capacità professionali e manageriali, ma per lo spirito che ci anima e continua a guidarci. Lo spirito Fiat”.

Torna “EurHop” a Roma, il salone internazionale della birra artigianale

Torna “EurHop” a Roma, il salone internazionale della birra artigianaleRoma, 16 ott. (askanews) – Il meglio della tradizione birraria proposto insieme alle grandi novità italiane e internazionali: è questo lo spirito di “EurHop, Roma Beer Festival” che, confermandosi ancora una volta “il pub più lungo d’Europa”, dal 18 al 20 ottobre andrà in scena al Salone delle Fontane dell’Eur, a Roma. Due banconi lunghi 50 metri, con oltre 400 spine ciascuno, saranno a disposizione dei visitatori che potranno assaggiare stili diversi: dalle classiche Pale Ale, alle Pils, dalle Porter alle Stout, dalle Sour alle Bitter. A curare la selezione della kermesse, organizzata da Publigiovane Eventi, come ogni anno sarà Manuele Colonna, uno dei massimi esperti del settore birrario italiano.


Le novità dell’edizione 2024. Le tendenze birrarie cambiano costantemente, riflettendo da un lato i gusti sempre in evoluzione dei consumatori e dall’altro il desiderio dei birrai di sperimentare nuovi stili. In questa nuova edizione di “EurHop” c’è un ritorno alle birre meno amare: dopo anni di predominio delle IPA e delle sue derivate iper luppolate, sempre più produttori stanno riscoprendo le birre più tradizionali e beverine, che strizzano l’occhio a un pubblico più vasto mantenendo comunque un’altissima qualità. Tra le ricette più originali che sarà possibile degustare al festival, anche una birra che affonda le radici in un’antica tradizione del nord Europa: la Steinbier, realizzata utilizzando pietre incandescenti per portare il mosto alla giusta temperatura, un metodo che il Birrificio Sorio ha riscoperto portando in Italia una tecnica brassicola che unisce storia e innovazione creando un prodotto dal sapore complesso. I giovani protagonisti del settore birrario italiano. Il settore della birra artigianale sta attirando sempre più l’attenzione dei giovani imprenditori in Italia. In particolare la fascia d’età compresa tra i 25 e i 44 anni rappresenta oltre il 58% del totale degli imprenditori attivi in questo settore. Si tratta di un segnale importante: le nuove generazioni stanno contribuendo con entusiasmo e innovazione a questo mondo in continua evoluzione. Questo dimostra che l’attività birraria non è solo una tradizione radicata nel passato, ma un terreno fertile per nuove idee, nuove tecnologie e per l’affermazione di una cultura brassicola sempre più diversificata. Non solo: alla crescita economica si unisce la creatività imprenditoriale birrai italiani che permette di valorizzare i prodotti nostrani. “EurHop” rappresenta dunque un’opportunità per questi birrifici di farsi conoscere e dimostrare che la qualità e l’originalità delle loro birre sta superando quelle dei Paesi con una lunga tradizione brassicola; oggi infatti le loro birre targate Italia vengono apprezzate in tutto il mondo, e questo viene dimostrato dai numerosi premi conquistati nei festival nazionali e internazionali.


Il sacerdote-birraio e il suo birrificio ‘sociale’. Una sorpresa in questa edizione di “EurHop” sarà la partecipazione di Padre Daniele Randazzo, sacerdote e mastro-birraio, che con il Birrificio Due Fusti ha dato vita a un vero progetto comunitario coinvolgendo i ragazzi della periferia romana di Primavalle, dove lui è parroco: “Ho unito la mia passione per la birra, le ricette tradizionali e un’opportunità sociale per i giovani del quartiere – spiega – e così è nato il birrificio”. Le sue birre ispirate alla tradizione monastica segnano un ritorno alle origini, un richiamo alla vita nelle abbazie dove per secoli i monaci hanno custodito antiche ricette. “Ho sempre amato la birra e la pallacanestro”, racconta Padre Randazzo “e infatti dopo le partite la tappa al pub era immancabile. Col tempo mi sono ispirato alla tradizione francescana: San Francesco ci invitava a combattere l’ozio facendo qualcosa di artigianale e così ho iniziato a produrre birra in casa come homebrewer. Poi è nato il birrificio, che coinvolge tantissimi giovani”. Le sue birre, con gradazioni alcoliche importanti, sono ispirate proprio alle ricette dei monasteri: “Durante i periodi di digiuno i monaci dovevano comunque lavorare e le birre con alta gradazione fornivano loro sostegno. Le Dubbel, le Tripel e le Imperial Stout rievocano infatti quel legame tra spiritualità e artigianalità”, ha spiegato.

Consiglio direttivo della Bce a Lubiana, atteso un nuovo taglio dei tassi

Consiglio direttivo della Bce a Lubiana, atteso un nuovo taglio dei tassiRoma, 16 ott. (askanews) – Tra stasera e domani mattina torna riunirsi il Consiglio direttivo della Bce per le decisioni di politica monetaria. L’attesa prevalente è che a seguito dei nuovi cali dell’inflazione e del contestuale indebolimento dell’economia, l’istituzione decida un ulteriore taglio ai tassi di interesse, da 25 punti base (0,25 punti percentuali), che sarebbe il terzo da quando, lo scorso giugno, ha iniziato a ridurre la restrizione monetaria.


L’incontro avviene a Lubiana, in Slovenia, per una delle riunioni che periodicamente portano i banchieri centrali dell’eurozona a rotazione nei paesi che utilizzano la valuta condivisa. Stasera la presidente Christine Lagarde terrà un intervento ad una cena di gala. Le decisioni di politica monetaria verranno comunicate alle 14 e 15 di domani, mezz’ora dopo la presidente terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Nelle ultime settimane era stata la stessa presidente, assieme ad altri esponenti dell’istituzione, a lanciare segnali nei quali operatori e analisti avevano letto una chiara indicazione sull’intento di effettuare un nuovo taglio dei tassi questo mese di ottobre, laddove in precedenza era prevista una pausa e un nuovo taglio solo a dicembre.


Il rapido calo dell’inflazione, che a settembre nell’eurozona è scesa all’1,8%, contestualmente all’indebolimento dell’attività delle imprese sembra spingere la Bce ad accelerare il passo nella sua manovra di riduzione del freno monetario. L’obiettivo di “stabilità dei prezzi” perseguito da Francoforte viene quantificato in una inflazione media per la zona euro al 2%, riferito però a un periodo ragionevolmente lungo, anche in prospettiva futura, e non a un singolo mese. Alcuni osservatori si sono spinti a ipotizzare che la Bce possa ritrovarsi spiazzata a fronteggiare nuovamente inflazione troppo bassa.


Le impennate dei prezzi del petrolio della scorsa settimana avevano creato però un elemento di ulteriore incertezza in questi scenari. Ma questa settimana il barile di oro nero ha subito drastici cali. Le rassicurazioni giunte da Israele sul fatto che la rappresaglia per l’attacco missilistico dell’Iran non colpirà impianti petroliferi si è combinata agli sviluppi sul versante economico, che non fanno presagire livelli di domanda vigorosi. Del resto l’Opec, il cartello degli esportatori di greggio, ha appena ritoccato al ribasso le sue previsioni sui consumi globali. Il probabile nuovo taglio dei tassi dovrebbe accentuare l’inversione di tendenza appena registrata dalla stessa Bce sulla dinamica del credito: nel terzo trimestre, dopo oltre due anni in cui proseguiva ininterrotta, si è arrestata la fase di inasprimento complessiva sui criteri di concessione di prestiti da parte delle banche per l’insieme dell’area euro.


L’allentamento riguarda i mutui alle famiglie per l’acquisto di casa, non il credito al consumo in cui la stretta prosegue. E anche sui prestiti alle imprese la dinamica è ancora restrittiva, ma più lieve rispetto ai mesi scorsi. Andamenti analoghi si sono registrati anche in Italia, mentre i tagli dei tassi già operati e quelli attesi in prospettiva hanno rianimato la domanda di mutui. (fonte immagine: ECB 2024).

Mattarella a Parma per festeggiare 90 anni di Parmigiano Reggiano

Mattarella a Parma per festeggiare 90 anni di Parmigiano ReggianoParma, 16 ott. (askanews) – Il presidente della Repubblica è arrivato nel tardo pomeriggio a Parma per partecipare alla cerimonia per il novantesimo della fondazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Sergio Mattarella ha raggiunto il Teatro Regio dove ad accoglierlo, oltre alle autorità locali, c’era il presidente del consorzio Nicola Bertinelli. Mattarella è stato accolto, al suo arrivo, da un lungo applauso. In platea anche il ministro all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida.


L’evento, dal titolo “7 battiti, 90 anni di futuro” è il momento per celebrare la ricorrenza dei 90 anni della Dop – una risorsa economica che alimenta consumi per oltre 3 miliardi di euro all’anno, con 292 caseifici produttori, oltre 2.100 allevatori e conferenti latte, e una filiera produttiva che coinvolge oltre 50.000 persone – con tutti i caseifici soci, gli operatori della filiera, le autorità locali, i media nazionali e le rappresentanze degli enti economici della zona di origine. Ma è anche un’occasione per presentare due progetti che saranno punti di riferimento per il futuro del Consorzio: “l’Archivio storico digitale” e la nuova “Identità sonora” del Parmigiano Reggiano. Nell’arco della serata la Gerardo Di Lella Grand Orchestra suonerà le note di alcune delle musiche più emblematiche che hanno fatto la storia degli ultimi 90 anni, dalle colonne sonore dei capolavori di Federico Fellini e Franco Zeffirelli a canzoni rappresentative della musica pop quali Figli delle stelle di Alan Sorrenti e Con te partirò di Andrea Bocelli.


Al Presidente Mattarella sarà donato il “Coltello d’oro”, una rappresentazione di alta oreficeria italiana realizzata in oro dell’iconico coltello a mandorla utilizzato per l’apertura della forma e per scagliare il formaggio.

Bce, Consiglio direttivo a Lubiana, domani atteso nuovo taglio tassi

Bce, Consiglio direttivo a Lubiana, domani atteso nuovo taglio tassiRoma, 16 ott. (askanews) – Tra stasera e domani mattina torna riunirsi il Consiglio direttivo della Bce per le decisioni di politica monetaria. L’attesa prevalente è che a seguito dei nuovi cali dell’inflazione e del contestuale indebolimento dell’economia, l’istituzione decida un ulteriore taglio ai tassi di interesse, da 25 punti base (0,25 punti percentuali), che sarebbe il terzo da quando, lo scorso giugno, ha iniziato a ridurre la restrizione monetaria.


L’incontro avviene a Lubiana, in Slovenia, per una delle riunioni che periodicamente portano i banchieri centrali dell’eurozona a rotazione nei paesi che utilizzano la valuta condivisa. Stasera la presidente Christine Lagarde terrà un intervento ad una cena di gala. Le decisioni di politica monetaria verranno comunicate alle 14 e 15 di domani, mezz’ora dopo la presidente terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Nelle ultime settimane era stata la stessa presidente, assieme ad altri esponenti dell’istituzione, a lanciare segnali nei quali operatori e analisti avevano letto una chiara indicazione sull’intento di effettuare un nuovo taglio dei tassi questo mese di ottobre, laddove in precedenza era prevista una pausa e un nuovo taglio solo a dicembre.


Il rapido calo dell’inflazione, che a settembre nell’eurozona è scesa all’1,8%, contestualmente all’indebolimento dell’attività delle imprese sembra spingere la Bce ad accelerare il passo nella sua manovra di riduzione del freno monetario. L’obiettivo di “stabilità dei prezzi” perseguito da Francoforte viene quantificato in una inflazione media per la zona euro al 2%, riferito però a un periodo ragionevolmente lungo, anche in prospettiva futura, e non a un singolo mese. Alcuni osservatori si sono spinti a ipotizzare che la Bce possa ritrovarsi spiazzata a fronteggiare nuovamente inflazione troppo bassa.


Le impennate dei prezzi del petrolio della scorsa settimana avevano creato però un elemento di ulteriore incertezza in questi scenari. Ma questa settimana il barile di oro nero ha subito drastici cali. Le rassicurazioni giunte da Israele sul fatto che la rappresaglia per l’attacco missilistico dell’Iran non colpirà impianti petroliferi si è combinata agli sviluppi sul versante economico, che non fanno presagire livelli di domanda vigorosi. Del resto l’Opec, il cartello degli esportatori di greggio, ha appena ritoccato al ribasso le sue previsioni sui consumi globali. Il probabile nuovo taglio dei tassi dovrebbe accentuare l’inversione di tendenza appena registrata dalla stessa Bce sulla dinamica del credito: nel terzo trimestre, dopo oltre due anni in cui proseguiva ininterrotta, si è arrestata la fase di inasprimento complessiva sui criteri di concessione di prestiti da parte delle banche per l’insieme dell’area euro.


L’allentamento riguarda i mutui alle famiglie per l’acquisto di casa, non il credito al consumo in cui la stretta prosegue. E anche sui prestiti alle imprese la dinamica è ancora restrittiva, ma più lieve rispetto ai mesi scorsi. Andamenti analoghi si sono registrati anche in Italia, mentre i tagli dei tassi già operati e quelli attesi in prospettiva hanno rianimato la domanda di mutui. (fonte immagine: ECB 2024).

Gpa, ok definitivo dal Senato: reato perseguibile anche all’estero

Gpa, ok definitivo dal Senato: reato perseguibile anche all’esteroRoma, 16 ott. (askanews) – Il ddl Varchi, già approvato dalla Camera, ha ottenuto il via libera definitivo del Senato con 84 voti a favore e 58 contrari (zero gli astenuti). Il testo presentato dalla maggioranza prevede una modifica alla legge 40 sulla procreazione assistita, introducendo la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità compiuta all’estero da cittadino italiano. Con la nuova legge, dunque, se la surrogazione di maternità viene compiuta all’estero da un cittadino italiano viene punita secondo la legge italiana che, appunto, vieta la Gpa.

Manovra, Conte: Schillaci batti pugni per tagli, serve cura da cavallo

Manovra, Conte: Schillaci batti pugni per tagli, serve cura da cavalloRoma, 16 ott. (askanews) – “Per la sanità il governo non si rende conto che abbiamo bisogno di una cura da cavallo, di un piano straordinario, non possiamo restare inchidoati allo 6,2, 6,3 milioni. I ministri e la premier sono mai entrati in un pronto soccorso? Tutti i medici e gli infermieri sono sul piede di guerra e noi con loro. Ci sono 4,5 milioni di cittadini italiani che riunciano alle cure, 2,5 rinunciano per motivi economici”. Lo ha detto il leader M5s, Giuseppe Conte commentando i contenuti della manovra e poi rivolgendosi al titolare della Sanità aggiunge: “Ministro Schillaci sei un tecnico, se non ti danno i finanziamenti, devi battere i pugni, devi farti valere, e se del caso metti sul tavolo le dimissioni”.