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Autore: Redazione StudioNews

A Roma incontro letterario con Dacia Maraini sull’opera “Vita Mia”

A Roma incontro letterario con Dacia Maraini sull’opera “Vita Mia”Roma, 1 ott. (askanews) – L’intellettuale Daniele Radini Tedeschi introdurrà l’ultima opera letteraria Vita Mia di Dacia Maraini, tra le più autorevoli scrittrici viventi, il 9 ottobre alle ore 18.00 presso la Galleria dei Miracoli, in via del Corso 528 a Roma. L’evento, promosso e organizzato dall’Ufficio Cultura del Vicariato di Roma, in collaborazione con la Chiesa Santa Maria dei Miracoli, avrà i saluti iniziali di apertura del Rettore della chiesa Padre Ercole Ceriani, con il contributo del teologo Giuseppe Lorizio, direttore dell’Ufficio Cultura per la Diocesi di Roma.


Vita mia è il racconto di una parentesi biografica dell’autrice: è il 1943, Dacia Maraini ha sette anni e vive in Giappone con i genitori e le sorelline Toni e Yuki. Suo padre, Fosco, insegna all’Università di Kyoto; sua madre, Topazia Alliata, è felicemente integrata nel tessuto della città. II sogno è la pace, si pensa che la guerra finirà presto. Tutto precipita, invece, quando Fosco e Topazia decidono di non giurare fedeltà al governo nazifascista della Repubblica di Salò. La coppia e le figlie vengono portate in un campo di concentramento destinato ai traditori della patria. Per la famiglia Maraini iniziano gli anni più difficili della loro esistenza. L’incontro letterario sarà occasione per riflettere sugli eventi passati e su quelli che caratterizzano il tempo odierno, purtroppo ancora segnato dall’incapacità di instaurare una pace duratura a livello globale.


La Galleria dei Miracoli, diretta da Raoul Bendinelli, ospiterà inoltre ad ottobre un ciclo di mostre improntate proprio sul tema della spiritualità e della salvaguardia dei diritti umani con la partecipazione degli artisti Arkeo, G. Balzanella, Christin Behrend, F. Carletti, C. Castaldo, L. Gibaldi, G.Piro, J. Ugolotti.

Olio oliva, se stime confermate Italia a quinto posto produttori

Olio oliva, se stime confermate Italia a quinto posto produttoriRoma, 1 ott. (askanews) – L’Italia potrebbe scivolare al quinto posto nel ranking dei paesi produttori di olio di oliva. Se infatti fossero confermate le prime stime sulla campagna in corso, fortemente penalizzata per i problemi legati alla siccità, le 224mila tonnellate (valore centrale di una forbice che va da un minimo di 215mila tonnellate a un massimo di 235mila tonnellate) ci posizionerebbero a ridosso di Spagna (1.350), Turchia (340), Tunisia (315) e Grecia (250). Lo si legge sul report Tendenze olio di settembre di Ismea.


Le prime stime produttive sulla campagna 2024/25 indicano un aumento dei volumi per tutti gli altri principali attori globali del mercato stimato tra il 50% e il 60%, che porterebbe la produzione mondiale a 3,1 milioni di tonnellate, il 23% in più rispetto alla scorsa campagna che si era fermata a 2,5 milioni di tonnellate. Le prime stime provenienti da Madrid si attestano tra 1,3 e 1,4 milioni di tonnellate che, dopo due annate pessime a causa della siccità, riportano i volumi iberici quasi nella normalità. La Turchia che potrebbe arrivare a 340mila tonnellate e sono molto positive le aspettative anche per Tunisia e Grecia mentre per il Portogallo è stimata una sostanziale stabilità.


Intanto, il mercato si sta chiudendo con scorte che per la Ue non sono mai state così basse almeno nelle ultime campagne. Anche questa variabile risulterà particolarmente importante nel computo delle disponibilità totali con le quali dovrà fare i conti il mercato della campagna che sta per iniziare.

Stellantis, Tavares in commissione attività produttive 11 ottobre

Stellantis, Tavares in commissione attività produttive 11 ottobreRoma, 1 ott. (askanews) – L’Ad di Stellantis Carlos Tavares interverrà il prossimo 11 ottobre in audizione alla commissione attività produttive. Lo ha fa sapere l’azienda stessa. “La complessa congiuntura internazionale ed europea cui si trova il settore dell’Automotive – sottolinea la società – richiede risposte rapide, frutto anche dell’interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte. In questo contesto, il contributo e la volontà di dialogo e di confronto di Stellantis è costante. A cominciare dal rapporto con le Istituzioni: dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy, guidato dal Ministro Adolfo Urso, al Parlamento. In questo spirito di collaborazione, a seguito delle interlocuzioni con il Presidente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, On. Alberto Luigi Gusmeroli, Stellantis conferma che l’Amministratore Delegato del Gruppo, Carlos Tavares, interverrà in Commissione il prossimo 11 Ottobre alle ore 13. Con la sua presenza, Tavares potrà offrire il quadro più esaustivo sulla produzione automobilistica del Gruppo in Italia, oggetto dell’audizione”.


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Vino, Umbria pone le basi per distretto spumantistico sull’Appennino

Vino, Umbria pone le basi per distretto spumantistico sull’AppenninoMilano, 1 ott. (askanews) – Sono stati presentati a Gubbio (Perugia) i risultati del progetto di ricerca “SPUM.E” che pone le basi per la possibile nascita di un distretto della spumantistica umbra che potrebbe valorizzare le zone montane dell’Appennino in via di abbandono, promuovendone recupero e reinsediamento.


SPUM.E (acronimo di Spumantistica Eugubina) è un progetto di valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale della produzione di basi spumante sulla fascia appenninica Eugubino Gualdese, già riconosciuta storicamente per la produzione di vini di qualità, finanziato dalla Regione Umbria tramite PSR, realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, e che ha visto il coinvolgimento delle aziende agricole Semonte e, come partner, Arnaldo Caprai e Leaf (azienda di consulenza per il settore vitivinicolo). Gli studi di SPUM.E sono partiti dal vigneto sperimentale di sei ettari impiantato tra il 2017 e il 2019 a Chardonnay e Pinot Nero in località San Marco di Gubbio dall’azienda agricola Semonte di proprietà della famiglia Colaiacovo, su terreni abbandonati tra i 750 e gli 850 metri di altitudine. Gli studi condotti per due anni dai ricercatori hanno rilevato come la qualità delle uve sia ottimale e migliore rispetto a quelle allevate a bassa quota. La vendemmia è più tardiva rispetto alla pianura e anche le necessità idriche sono decisamente inferiori. L’impianto è gestito con utilizzo di tecnologie innovative (IoT) capaci di analizzare il microclima del vigneto e le risposte fisiologiche delle piante. Sono già stati messi in bottiglia dei Metodo Classico che debutteranno a Vinitaly 2025, sia per Semonte che per Arnaldo Caprai, aziende che già producono spumanti.


“In Umbria quasi il 40% della superficie si trova ad altezze tra i 200 mt e i 400 mt slm, il 26% tra i 400 mt e i 600 mt, il 13% tra i 600 mt e gli 800 mt, e il 14% a più di 800 mt” ha spiegato Leonardo Valenti del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali, produzione, territorio, agroenergie dell’Università degli studi di Milano, ricordando che “oggi la maggior parte delle attività vitivinicole umbre occupano superfici tra i 200 mt e i 600 mt slm e si trovano sempre più frequentemente a dover affrontare le conseguenze degli eventi meteorologici estremi (primi tra tutti gelate e improvvise onde di calore) che, mettendo a repentaglio la quantità e qualità della produzione, con ripercussioni negative sulla loro capacità competitiva. Il successo del progetto non avrebbe, tra l’altro, il solo effetto di sperimentare la fattibilità e la competitività di un vigneto specializzato impiantato a nuove altitudini nel totale rispetto dell’ecosistema appenninico, ma – ha concluso il docente – contribuirebbe a costituire uno dei primi esempi virtuosi di recupero dell’economia rurale in un territorio che soffre fenomeni di abbandono, invecchiamento e depauperamento delle attività economiche”. Se si considerano le aree che, dal punto di vista climatico, idrologico e pedologico sono risultate avere alta idoneità alla coltura della vite, la quota che si trova in montagna sale a più del 20% del totale. Questo significa, sempre secondo i promotori del progetto, che si può ipotizzare anche una maggior idoneità di queste aree alla coltura di quei vitigni che necessitano di particolari condizioni per produrre uve adatte alla spumantizzazione. Ci potrebbe essere, dunque, una doppia valorizzazione delle aree montane appenniniche: quella economica e quella sociale. La ricerca ha portato ad una mappatura dei Comuni che ospitano le aree più adatte alla coltivazione della vite, integrata da un indicatore di fragilità socio-economica dei Comuni stessi, mettendo in evidenza quali aree sarebbero più interessanti per eventuali investimenti.


Il convegno di Gubbio si è concluso con la tavola rotonda a cui hanno preso parte Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e di Copa, Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, Giovanni Colaiacovo, titolare di Semonte, e Marco Caprai, Ad di Arnaldo Caprai.

Roma, mostra fotografica “Camere con Vista. San Benedetto/Pesaro. A/R’

Roma, mostra fotografica “Camere con Vista. San Benedetto/Pesaro. A/R’Roma, 1 ott. (askanews) – L’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) presenta la mostra fotografica ‘Camere con Vista. San Benedetto/Pesaro. Andata e ritorno’, a cura di Cristiana Colli e Carlo Birrozzi, in programma dal 3 ottobre al 13 dicembre prossimo presso gli spazi espositivi dell’ICCD, in via di San Michele 18 a Roma.


Dopo una prima tappa alla Rocca Roveresca di Senigallia, la mostra arriva ora nella capitale. “Per secoli l’Adriatico è stato simbolo e luogo di dialoghi multiculturali; per generazioni è stato la destinazione per eccellenza, la piattaforma sentimentale e formale di un certo Viaggio in Italia. Sempre il mare d’Oriente, il mare dell’intimità di Predrag Matvejevic, ha disegnato forme di trasmissione della conoscenza e della narrazione, offerto un punto di vista nella modernità, la civiltà dei consumi, le relazioni tra paesaggi, tra costa ed entroterra, appennino e mare. Ancora oggi l’Adriatico è la vacanza, il mare, il viaggio con i suoi immaginari, il mito del loisir e dell’avventura, la cultura e gli eventi, la residenza temporanea che custodisce accoglienza e relazione”, come spiegano i curatori.


Il progetto mette in luce le metamorfosi del territorio, dei luoghi e delle persone rilevando come l’espansione del turismo abbia segnato il passaggio dalla ‘villeggiatura’ alla ‘vacanza di massa’, plasmando inesorabilmente la morfologia del paesaggio costiero e le sue architetture. Si tratta di un percorso esplorativo che attraversa i luoghi simbolo della costa adriatica, indagando il rapporto tra territorio e sviluppo urbano: ferrovia, lungomare, SS16 e A14, sono parallele che hanno definito l’antropologia turistica degli spazi. E così, villini, colonie, hotel e condomini diventano testimoni di queste trasformazioni, custodendo memorie visive e identitarie. Paola De Pietri, Luca Capuano e Pierluigi Giorgi sono i tre autori che, attraverso linguaggi fotografici distinti ma complementari, presentano al pubblico una riflessione estetica e sociale di questo luogo di transito e confine tra mare, colline e costruito. Nel progetto “Scritto col sole” di Paola De Pietri, emerge la vita segreta dei luoghi e dello spazio pubblico, attraverso lievi ma profondi cambiamenti del territorio in attesa, catturati con una visione che segue il ciclo della stagione estiva: una promessa, un progetto, un’esperienza di vita. Luca Capuano, con “Mare lungo”, crea un ipertesto di coabitazioni e stratificazioni, immaginando un film mai realizzato. In “De riva italiana” di Pierluigi Giorgi, la condizione della costa viene documentata con uno sguardo che osserva la linea di terra dal mare, a circa 300 metri di distanza, mantenendo una prospettiva parallela e costante verso il litorale.


Grazie a “Memorie costiere”, titolo del lavoro multimediale di Alessio Ballerini, lo spazio espositivo si arricchisce di suoni, immagini e racconti evocativi di coloro i quali, un tempo, sono stati gli attori principali del turismo della costa marchigiana. La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Skinnerboox, realizzato con il contributo della Regione Marche – Assessorato alla Cultura. Nel volume è presente un testo di Massimo Raffaeli, curatore al contempo di un’antologia letteraria e poetica fondamentale per la condivisione degli immaginari adriatici.


Il progetto, vincitore dell’avviso “Strategia Fotografia 2022”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è stato realizzato dall’Associazione Demanio Marittimo.Km-278 in collaborazione con l’ICCD e l’ISIA di Urbino. Grazie all’avviso pubblico, le opere in mostra entreranno a far parte delle collezioni di fotografia contemporanea dell’ICCD e saranno pubblicate sul portale delle raccolte fotografiche del ministero della Cultura.

Mattarella a Unhcr Ginevra: apprezzamento e sostegno, siete cruciali

Mattarella a Unhcr Ginevra: apprezzamento e sostegno, siete crucialiRoma, 1 ott. (askanews) – “Sono qui per la prima volta da Presidente della Repubblica italiana per rendere omaggio a quello che è sempre di più un punto cruciale per la vita internazionale, da cui arriva un costante richiamo alla dimensione umana della convivenza internazionale, agli elementi essenziali che compongono la comunità umana. Il sostegno e l’apprezzamento all’agenzia è elevatissimo e assolutamente pieno”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è rivolto agli operatori italiani dell’Unhcr di Ginevra dove si trova in visita in occasione in occasione del 70mo anniversario del Centro europeo per la ricerca nucleare (Cern).


“E’ un piacere salutare tutti gli italiani che operano qui, un segmento fondamentale delle Nazioni Unite, che riguarda aspetti di una emergenza costante. Siete per il nostro paese una rappresentanza di primissimo livello della dimensione internazionale, portate qui anche il contributo del nostro modo di pensare, della nostra civiltà, della volontà di pace e rispetto della vita umana, questo è un contributo alla vita internazionale ma anche al prestigio del nostro paese”, ha aggiunto il capo dello Stato. Al suo arrivo alla sede dell’Unhcr il capo dello Stato è stato accolto dall’Alto Commissario per i Rifugiati, Filippo Grandi.

Ristorante Le Fief, viaggio culinario tra innovazione e tradizione

Ristorante Le Fief, viaggio culinario tra innovazione e tradizioneRoma, 1 ott. (askanews) – Quando l’autunno avvolge la natura con i suoi colori caldi e rassicuranti, il ristorante Le Fief di Castello Dal Pozzo, resort sul Lago Maggiore, invita i suoi ospiti a un’esperienza sensoriale. Sotto la guida dell’Executive Chef Enrico Bazzanella, e con la collaborazione della Chef Stellata Marta Grassi, il nuovo menù autunnale si presenta come una celebrazione del territorio e delle tradizioni, reinterpretate con eleganza e modernità.


Ogni ingrediente viene scelto con cura, rispettando il ritmo della natura, e viene trasformato in creazioni culinarie che evocano antichi saperi e nuove scoperte. “Il nostro menù è un omaggio al tempo che scorre – dice Chef Bazzanella – un dialogo tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione”. Piatti come la “Guancia di Vitello a lenta cottura con topinambur e cavolo rosso” e la “Crema di zucca con scampo bardato e crumble aromatico” raccontano di sapori autentici elevati a nuove altezze creative. Per chiudere poi in dolcezza con il “Profitterol della Zia Gigia”, crema allo zabaione, castagne e panna, a evocare le tradizioni familiari e la semplicità dei dessert d’epoca.


La carta propone una selezione altrettanto raffinata. Per chi ama i sapori più decisi, l’ “Uovo Ottone I°, con porcini e mais croccante” è una vera celebrazione autunnale. Gli amanti del mare potranno invece gustare l’ “Orata al forno con wok vegetale e salsa olandese”, mentre il “Controfiletto di cervo, castagne, mele e salsa al vin brulé” offre un’esperienza di sapori robusti e avvolgenti. Non manca il classico “Filetto del Principe”, servito con speck, spatzle e cavolo rosso in agrodolce, per chi cerca un piatto che combina tradizione e intensità. Il Ristorante Le Fief, con le sue sale intime e la sua terrazza illuminata dalla luna, ha radici profonde nella storia della famiglia Visconti e Dal Pozzo. È da queste radici che nasce l’ispirazione del nome “Le Fief”, che richiama l’antica tradizione del feudo, luogo di incontro e condivisione. La filosofia di Chef Bazzanella e della Chef Grassi segue questa linea: preservare la ricchezza del passato e infondere nuova vita nei piatti.


“In cucina – spiega Bazzanella – ci prendiamo cura della materia prima come un artigiano del legno si prende cura della sua opera. Non cerchiamo l’artificio, ma la purezza. Ogni piatto deve raccontare una storia, un frammento di memoria, un’esperienza vissuta”.

A Roma la presentazione del Rapporto Anla “Il ruolo dei nonni”

A Roma la presentazione del Rapporto Anla “Il ruolo dei nonni”Roma, 1 ott. (askanews) – Verrà presentato mercoledì 2 ottobre alle 11.30, alla Lumsa, a Roma, il Rapporto ANLA 2024 “Il ruolo dei nonni nella società italiana”, ricerca voluta dall’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani (ANLA) e realizzata da un’equipe di studiosi coordinata dalla sociologa Carla Collicelli. Interverranno: la sociologa Carla Collicelli, il geriatra Graziano Onder, l’arcivescovo mons. Vincenzo Paglia.


Ascolteremo inoltre la testimonianza di una nonna, Fiorenza Ciullini, e l’intervento del presidente nazionale di ANLA, Edoardo Patriarca, che commenta: “con questa ricerca ANLA si fa promotrice di una proposta culturale che rimette al centro l’educare all’arte del dialogo, oggi sommersa dall’ individualismo e dimenticata, e una cultura della cura attenta alla persona”. Nel corso dell’incontro sarà possibile ricevere una copia della ricerca.

Anastasia Il Musical, anteprima a Trieste dall’11 al 15 dicembre

Anastasia Il Musical, anteprima a Trieste dall’11 al 15 dicembreRoma, 1 ott. (askanews) – Con un’anteprima a Trieste al Teatro Politeama Rossetti, dal 11 al 15 dicembre, ed una prima nazionale in esclusiva a Milano al TAM – Teatro Arcimboldi, dal 25 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025, arriva Anastasia Il Musical, lo spettacolo basato sull’omonimo film di animazione del 1997 che ha ispirato anche la versione teatrale di Broadway del 2017. Il tour prosegue nel 2025 con diverse date: Torino – Teatro Alfieri dal 12 al 16 marzo, Roma – Teatro Brancaccio dal 9 al 13 aprile, Firenze – Mandela Forum dall’8 all’11 maggio.


Grazie alla partnership con Prontobiglietto, lo spettacolo sarà accessibile anche alla clientela che vorrà acquistare il proprio biglietto di ingresso con i Crediti di Welfare Aziendale; nuovo importante strumento per accedere con la propria famiglia alle attività del Tempo Libero, utilizzando dei benefit messi a disposizione dal proprio datore di lavoro. Anastasia, il film d’animazione che ha conquistato una generazione di adulti e bambini, avrà finalmente il suo debutto in un’opera teatrale voluta da Broadway Italia, già produttore di “The Phantom of the Opera”, e che porta la firma di un regista apprezzato a livello internazionale come Federico Bellone coadiuvato alla regia da Chiara Vecchi, che ne cura anche le coreografie.


Con la magia della musica dal vivo diretta dal Maestro Giovanni Maria Lori, che dirigerà brani indimenticabili come “Quando viene dicembre” o “Viaggio nel passato”, ANASTASIA il Musical trasporta gli spettatori in un’epoca di sfarzo, mistero e passione per seguire le vicende di Anya, una giovane donna che potrebbe essere la Granduchessa Anastasia, l’unica sopravvissuta alla tragica fine della famiglia Romanov. Un’avvincente avventura, tra intrighi politici e colpi di scena, che darà nuova vita ai personaggi di questa storia in un viaggio verso la verità e l’amore con un’emozionante colonna sonora composta da Stephen Flaherty e Lynn Ahrens. Anastasia non è solo un musical, ma un’esperienza teatrale indimenticabile che lascerà il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultima scena in un vortice di emozioni, tra amore, mistero e speranza.


“Ci fu un tempo, non molti anni or sono, in cui vivevamo in un mondo incantato fatto di eleganti palazzi e di feste grandiose. L’anno era il 1916 e mio figlio Nicola era lo zar di tutte le Russie. Stavamo festeggiando il trecentesimo anniversario dell’ascesa al trono della nostra famiglia, e quella sera nessuna stella era più brillante della nostra dolce Anastasia, la mia più giovane nipote”. Con queste toccanti parole, la nonna di Anastasia ricorda la giovane nipote nel classico film di animazione del 1997 e proprio da tutto ciò nasce l’ispirazione alla realizzazione di Anastasia Il Musical.

Isernia città più naturale d’Italia, Vercelli la meno naturale

Isernia città più naturale d’Italia, Vercelli la meno naturaleRoma, 1 ott. (askanews) – Isernia città più naturale d’Italia, Vercelli la meno naturale. Nella Giornata Mondiale dell’Habitat, 3Bee rilascia la classifica delle città più naturali, stilata grazie alla più completa digital platform di monitoraggio della biodiversità.


La classifica delle città più naturali d’Italia rilasciata dalla nature tech, rappresenta un esempio concreto di applicazione della piattaforma e restituisce una fotografia dettagliata dello stato della biodiversità urbana nel nostro Paese, evidenziando l’importanza di strategie climatiche basate su dati scientifici per preservare la biodiversità. La classifica dei 112 capoluoghi di provincia italiani rilasciata da 3Bee per la giornata mondiale dell’Habitat del prossimi 7 ottobre, si basa sul parametro di Abbondanza Media di Specie per uso del suolo indiretta (MSA Land Use), un indicatore dell’integrità della biodiversità locale utilizzato per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale.


Il parametro MSA è calcolato confrontando l’abbondanza delle specie in una zona con la loro abbondanza in un ambiente totalmente naturale (non coinvolto da attività umane). L’MSA varia da 0 a 1, dove 1 indica che la distribuzione delle specie nella zona in analisi è completamente intatta, mentre 0 indica una regione o area totalmente antropizzata e artificiale. In questa analisi è stato utilizzato un sotto parametro dell’MSA, il Land Use. Questo parametro tiene in considerazione principalmente l’uso del suolo ed è stato possibile calcolarlo grazie all’integrazione con i dati satellitari e l’esperienza di 3Bee nel definire le categorie di uso del suolo. La classifica stilata da 3Bee mette in luce le città che si distinguono per la loro capacità di mantenere un ambiente ricco di biodiversità. Analizzando la top ten delle città capoluogo di provincia più naturali d’Italia, troviamo sul podio Isernia, Belluno e Savona, con un MSA_LU superiore a 0.9. Queste città sono situate in regioni che beneficiano di un’ampia copertura vegetale e di un basso livello di antropizzazione, elementi che contribuiscono a favorire il mantenimento della biodiversità.


Al quarto e al quinto posto, con valori di MSA_LU intorno allo 0.89, ci sono L’Aquila e Ascoli Piceno che beneficiano della vicinanza a vasti parchi naturali, rispettivamente il Parco Nazionale del Gran Sasso e quello dei Monti Sibillini. La complessità morfologica delle aree circostanti, caratterizzate da montagne, ricca vegetazione e fiumi, contribuisce a preservare una diversità significativa di specie, mitigando le pressioni derivanti dall’urbanizzazione. Le grandi città italiane mostrano significative criticità in termini di biodiversità: Milano, con un MSA_LU di 0.43 e posizionata al 98° posto, soffre particolarmente a causa della grande cementificazione e della scarsa copertura vegetale, elementi che riducono drasticamente la resilienza ecologica della città. Roma, al 66° posto con un MSA_LU di 0.57, pur vantando numerosi parchi storici, è penalizzata dall’espansione urbana incontrollata e dalla frammentazione degli habitat, che contribuiscono a limitare la connettività ecologica e la capacità della capitale di sostenere una biodiversità ricca. Torino (91° posto), Napoli (92° posto) e Catania (93° posto), con un MSA_LU che si aggira intorno allo 0.47) affrontano problemi simili: l’urbanizzazione intensa e la cementificazione. Mancanti i dati relativi alla gestione delle aree verdi che potrebbe, in caso di negligenza, contribuire a una biodiversità limitata in queste città.


“Per la prima volta, viene richiesto alle aziende di misurare e rendicontare l’impatto su natura, biodiversità e clima secondo direttive rigorose come la CSRD e framework di riferimento come il Taskforce for Nature-related Financial Disclosures (TNFD) – afferma Niccolò Calandri, CEO di 3Bee -. La piattaforma 3Bee rappresenta una soluzione integrata e scientificamente validata che permette di identificare e colmare i gap su natura, clima e biodiversità di imprese, municipalità e parchi naturali, monitorando in modo semplice e veloce quattro indici di rischio principali, in conformità agli standard internazionali e individuando una vera e propria strategia climatica e di biodiversità, sulla base degli impatti rilevati e sulle dipendenze dai servizi ecosistemici direttamente coinvolti”.