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Autore: Redazione StudioNews

Esplosioni in Libano, perquisizioni a Taiwan negli uffici dei produttori di cercapersone

Esplosioni in Libano, perquisizioni a Taiwan negli uffici dei produttori di cercapersoneRoma, 20 set. (askanews) – La procura distrettuale di Shilin, a Taiwan, ha perquisito gli uffici dei produttori di cercapersone Gold Apollo e BAC Consulting KFT nell’ambito dell’indagine sulla esplosione simultanea dei dispositivi in Libano, martedì, che ha causato morti e migliaia di feriti.


L’esplosione sarebbe stata innescata, secondo sospetti ampiamente diffusi, dai servizi israeliani per colpire il movimento sciita libanese Hezbollah: i cercapersone erano usati dagli operativi del gruppo in luogo dei cellulari, più facilmente tracciabili. I procuratori – secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa taiwanese CNA – hanno sequestrato libri contabili, contratti, accordi di autorizzazione e documenti di esportazione per chiarire il processo di produzione dei cercapersone, oltre a contratti effettivi, royalties e dettagli sulla condivisione dei profitti tra Gold Apollo e l’ufficio di BAC a Taiwan.


Inoltre, ieri i procuratori hanno interrogato Hsu Ching-kuang, presidente di Gold Apollo, la società taiwanese che, secondo i media stranieri, sarebbe stata l’azienda da cui Hezbollah ha ordinato i suoi cercapersone. Parlando ai media mercoledì, Hsu ha dichiarato che il lotto di cercapersone esploso è stato prodotto dall’azienda ungherese BAC Consulting KFT, che è diventata distributore dei prodotti Gold Apollo in alcune aree tre anni fa.


Secondo Hsu, meno di due anni fa BAC ha iniziato a produrre autonomamente i cercapersone, continuando a utilizzare il marchio Gold Apollo. L’Ufficio dei procuratori ha comunque scoperto che BAC a Taiwan ha un ufficio, registrato sotto il nome di Apollo Systems Ltd. La società, con sede in un edificio commerciale nel distretto di Neihu a Taipei, è stata ufficialmente registrata presso il governo della città di Taipei l’11 aprile di quest’anno. Le sue attività commerciali includono la vendita all’ingrosso di materiali elettronici e la vendita al dettaglio di apparecchiature per telecomunicazioni, secondo le autorità.


Dal canto suo, il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs ha dichiarato in un post su X che BAC è solo “un intermediario commerciale, senza sito di produzione o attività in Ungheria”. Insomma, è ancora buio su chi abbia prodotto i cercapersone. Il ministro della Difesa di Taiwan, Wellington Koo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa taiwanese CNA, ha comunque dichiarato ufficialmente che Taiwan non ha nulla a che fare con le esplosioni di cercapersone in Libano: “Non c’è motivo di coinvolgere Taiwan in modo irragionevole in questa vicenda”, ha detto il ministro durante un intervento in parlamento.

Musica, dal 27 al 29 a Cremona arriva l’Electric Sound Village

Musica, dal 27 al 29 a Cremona arriva l’Electric Sound VillageRoma, 20 set. (askanews) – Novità in occasione di Cremona Musica International Exhibitions and Festival, la manifestazione fieristica più importante per gli strumenti musicali d’alta qualità, in programma dal 27 al 29 settembre alle Fiere di Cremona. Nasce infatti un nuovo spazio, che dialoga con la tradizione e gli importanti equilibri di un territorio la cui vocazione per la musica e la liuteria è nota in tutto il mondo.


Si parte dalla liuteria elettrica, espressività e originalità con amplificatori, cavi, pedali effetti, tecnologie e conoscenze scientifiche in questo ambito. Si prosegue con strumenti vintage, dagli anni ’50 agli anni ’70, la loro nascita e il ruolo che hanno svolto fino ad oggi come modelli di riferimento e ormai pezzi preziosi di collezioni, da conservare e preservare. Contenuti e approfondimenti proposti dagli stessi espositori per conoscere meglio questa realtà, gli strumenti potranno essere provati in cabine insonorizzate. Infine, la storia della musica rock di questi ultimi 70 anni, testimoniata attraverso una selezione di oggetti della collezione Made in rock aps, appartenuti o suonati da grandi band e musicisti: John Entwistle dei The Who, Sting, Glenn Hughes dei Deep Purple, Roger Glover, amplificatori utilizzati dai Led Zeppelin e Pink Floyd, Rolling Stones. Un prototipo di chitarra Fender unica al mondo autografata da tutti i membri degli Iron Maiden, la Ibanez utilizzata da Steve Vai. E ancora poster e locandine che raccontano uno sguardo di quest’epoca.


In questa edizione 2024, in previsione di uno spazio dedicato per il prossimo anno, avverrà l’incontro e il dialogo fra chitarra elettrica e strumenti di liuteria classica in modo che possa scoccare la scintilla e accendere un dialogo, oggi più che mai necessario. Tra le diverse performances, domenica 29 settembre alle ore 15 presso l’Open stage, Giuseppe Scarpato – chitarra elettrica (produttore e chitarrista storico di Edoardo Bennato), Lena Yokoyama – violino e Alessandro Copia – violoncello (talentuosi maestri pluripremiati fra Cremona e il resto del mondo). “È fondamentale gettare le basi per creare un dialogo in un territorio unico al mondo che può essere considerato senza dubbio il luogo più indicato per questo confronto. Importante anello di congiunzione, l’Acoustic Guitar Village di Alessio Ambrosi” ha detto Stefano Prinzivalli, direzione dell’Electric Sound Village.

M5s,Casalino:mai detto che Conte sbaglia.Ma scontro con Grillo ferisce

M5s,Casalino:mai detto che Conte sbaglia.Ma scontro con Grillo ferisceRoma, 20 set. (askanews) – “Devo fare una smentita pubblica riguardo all’articolo de Il Foglio, che ha riportato erroneamente una mia presunta critica alla linea politica di Conte. Voglio essere chiaro: non ho mai affermato che Conte stia sbagliando linea politica. Al contrario, condivido pienamente la linea politica del Movimento sotto la sua guida”. Lo precisa in una nota Rocco Casalino, capo ufficio stampa M5s Senato, già portavoce di Conte premier, a proposito di un articolo del Foglio di oggi dal titolo “Lo sfogo di Casalino: Conte sbaglia nella linea politica”.


“Il mio compito, essendo focalizzato sulla strategia comunicativa – sottolinea Casalino – è quello di trovare strumenti e formule che ci permettano di ampliare il nostro raggio d’azione, non solo all’interno del campo progressista, ma anche verso quell’ampia fascia di astensionisti e persone deluse dal centrodestra. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale adottare un approccio meno ideologico e più pragmatico. Solo così possiamo intercettare sensibilità che, pur non identificandosi necessariamente con la nostra area, possono vedere in noi una forza politica credibile, capace di proporre soluzioni innovative. Non è una questione di “scegliere l’originale” in politica, perché ormai di “originale” c’è ben poco. La vera sfida è riuscire a parlare a quei mondi che non si riconoscono più nelle tradizionali etichette di destra o sinistra”. “Infine, è importante sottolineare che non esiste una nuova squadra che “circonda” Conte. Faccio parte pienamente e quotidianamente del team che lavora insieme a lui, condividendo obiettivi e visione. E quindi non sono nè “triste” nè “isolato” Anzi c’è entusiasmo per questa nuova fase. Semplicemente rimane il dispiacere per lo scontro Conte-Grillo, che ferisce l’intera comunità e offusca il grande lavoro e gli obiettivi della assemblea costituente”, conclude Casalino.

Assicurazioni, Farina (Ania): cruciali i programmi pubblico-privati

Assicurazioni, Farina (Ania): cruciali i programmi pubblico-privatiRoma, 20 set. (askanews) – Nonostante l’aumento delle catastrofi naturali, “molti individui, organizzazioni e governi sono ancora poco preparati e gli investimenti in strategie di resilienza e prevenzione sono in gran parte in ritardo e insufficienti”. Il tra le perdite economiche totali e la copertura assicurativa, “risulta di ampia entità e in crescita, lasciando centinaia di milioni di persone e decine di milioni di aziende esposte. Cosa si può fare quindi?”. Secondo la presidente dell’Ania la risposta passa dal coinvolgimento dei programmi assicurativi pubblico-privati (Ppip).


“La chiave sta nel ridurre le perdite potenziali facendo leva sui punti di forza del settore pubblico e di quello privato, vale a dire l’attuazione di misure di riduzione del rischio, la promozione dell’adattamento e della resilienza, l’incentivazione della mitigazione del rischio e il miglioramento della raccolta e della modellazione dei dati”, ha affermato Maria Bianca Farina aprendo la conferenza su “Finanziamento e ruolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali per una nuova partnership pubblico-privato”, organizzata a Roma dall’associazione nell’ambito delle iniziative del G7. “Combinando gli sforzi di entrambi i settori, possiamo sviluppare strategie complete per gestire e mitigare i rischi associati alle catastrofi naturali. Le autorità di vigilanza assicurativa svolgono un ruolo importante in questo senso – ha proseguito – fornendo consulenza e supervisione normativa, sfruttando la conoscenza dei mercati assicurativi e le capacità di raccolta dati”.


“Come assicuratori italiani, crediamo fermamente che i Ppip per i rischi naturali svolgano un ruolo fondamentale. Ovviamente non esiste un modello ideale, uguale per tutti, poiché le caratteristiche peculiari di ogni Paese, tra cui il contesto istituzionale, le dimensioni del mercato assicurativo e l’esposizione a diversi rischi, sono tutti fattori critici – ha detto – che influiscono sulla configurazione di un Ppip per le catastrofi naturali”. “Per questo motivo – ha proseguito Farina – il G7 si riferisce a un Quadro di riferimento di alto livello, per guidare i responsabili politici. Oggi presenteremo tale quadro in modo più dettagliato”. La presidente ha voluto sottolineare tre aspetti particolarmente importanti. “In primo luogo, i Ppip incoraggiano la riduzione del rischio e l’adattamento. Come già detto, la gestione degli impatti del cambiamento climatico richiede una forte attenzione a queste aree”.


“Un recente rapporto del World Resources Institute – ha detto – afferma che ogni dollaro investito nella resilienza climatica può far risparmiare da 2 a 10 dollari in perdite future evitate. Il settore pubblico dovrebbe garantire investimenti adeguati in infrastrutture resilienti e promuovere l’adozione di misure di riduzione del rischio, mentre gli assicuratori privati potrebbero fornire incentivi agli assicurati che adottano misure preventive”. Nel suo recente rapporto sulla competitività, lex premier Mario Draghi tra le varie raccomandazioni “auspica anche una revisione dei requisiti di Solvency II al fine di liberare il capitale delle compagnie assicurative per gli investimenti privati. Cari colleghi, questo è un punto chiave – ha detto Farina -. Abbiamo bisogno di una maggiore possibilità di investire, anche in progetti di transizione energetica e di adattamento al clima. In secondo luogo, i PPIP possono migliorare la disponibilità e l’accessibilità alle coperture, aspetto fondamentale in vista dell’accelerazione delle perdite dovute ai cambiamenti climatici”.


In alcune aree, poi “le perdite sono così gravi da diventare ingestibili per i singoli e le imprese e in tali situazioni, potrebbe essere necessaria una forma di sostegno da parte del settore pubblico. In generale – ha sottolineato Farina – i governi dovrebbero sfruttare le risorse delle assicurazioni private, delle riassicurazioni e dei mercati dei capitali per gestire le calamità naturali, garantendo la solvibilità degli assicuratori e prevenendo un’eccessiva concentrazione del rischio”. “Da ultimo, ma non per questo meno importante, vorrei sottolineare il ruolo chiave che le tecnologie digitali e l’innovazione avranno nell’affrontare i problemi di cui stiamo discutendo oggi. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno il potenziale per migliorare la valutazione del rischio, semplificare la sottoscrizione e la distribuzione e perfezionare i modelli di tariffazione. Ania riconosce questo potenziale e si impegna a incoraggiare e promuovere l’uso di queste tecnologie in tutti i settori e in particolare nell’assicurazione CatNat. Ania riconosce anche il ruolo centrale che i dati svolgeranno in questi ambiti. È quindi naturale ricordare oggi che una delle priorità principali dei Ppip – ha concluso – dovrebbe essere la promozione dell’innovazione e la definizione di meccanismi di condivisione e integrazione dei dati”.

Cina riprenderà “gradualmente” import pesce dal Giappone

Cina riprenderà “gradualmente” import pesce dal GiapponeRoma, 20 set. (askanews) – La Cina ha accettato di riprendere “in maniera graduale” l’importazine di prodotti ittici dal Giappone, sospesa in seguito alla decisione di Tokyo di smaltire in mare le acque trattate provenienti dalla centrale nucleare Fukushima Daiichi, teatro nel 2011 del peggiore incidente atomico dopo Cernobyl.


“Condurremo consultazioni tecniche con il Giappone per riprendere gradualmente l’importazione di prodotti acquatici giapponesi che soddisfano le normative, con la premessa che i requisiti presentati dalla Cina siano pienamente soddisfatti”, ha spiegato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, dopo che sul sito internet del ministero era stata annunciata la firma di un documento di consenso tra Tokyo e Pechino sull’argomento. Lo stop era stato imposto dal 24 agosto 2023 dal governo cinese alla luce dell’avvio dell’attività di smaltimento da parte giapponese. L’acqua smaltita presenta un basso contenuto di radioattività, perché sottoposta a un processo di filtraggio presso l’impianto.


Secondo Mao, tra Cina e Giappone ci sono stati “più di 10 cicli intensivi di negoziazioni” e, solo dopo uno “sforzo incessante”, si è raggiunto il consenso annunciato oggi. Il ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che la Cina utilizzerà per il monitoraggio delle acque i risultati di campionamenti e monitoraggi indipendenti basati sugli standard dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) per adeguare il divieto e “riprendere gradualmente le importazioni di prodotti acquatici giapponesi che soddisfano tali standard”.

Europarlamento ha chiesto di togliere limiti a Kiev all’uso delle armi, Tajani ribadisce il no dell’Italia

Europarlamento ha chiesto di togliere limiti a Kiev all’uso delle armi, Tajani ribadisce il no dell’ItaliaRoma, 20 set. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato ieri a larga maggioranza, a Strasburgo, una risoluzione che chiede agli Stati membri di togliere le restrizioni esistenti per le forniture di armi e munizioni all’Ucraina, che in certi casi ne impediscono l’uso per attaccare obiettivi in territorio russo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rivendicato oggi il voto di Forza Italia all’Europarlamento contro l’utilizzo delle armi europee da parte dell’Ucraina in territorio russo e ribadito la posizione dell’Italia.


Parlando a 24 Mattino su Radio 24 Tajani ha chiarito che la difesa dell’indipendenza dell’Ucraina non arriva a essere in guerra con la Russia. “Noi vogliamo aiutare l’Ucraina dal punto di vista militare, finanziario, politico, col sostegno infrastrutturale”, ha detto Tajani e ha precisato: “Ma questo non vuol dire che siamo in guerra con la Russia. Difendiamo l’indipendenza dell’Ucraina, ma non siamo in conflitto con Mosca”. Le armi fornite dall’Italia, insomma “non vanno utilizzate in Russia, perché non siamo in guerra con la Russia”. E ha ricordato che l’obiettivo finale è arrivare a una “conferenza di pace, alla quale deve partecipare anche la Federazione russa”. Tajani ha ribadito che la scelta di dare o meno via libera all’uso in profondità nel territorio russo spetta ai singoli paesi che forniscono le armi, come sancito dai ministri degli Esteri Ue. “Ognuno è libero di trattare con l’Ucraina l’utilizzo delle armi che invia a questo paese”, ha detto ricordando che l’Italia sta per inviare una nuova batteria antiaerea per “proteggere ospedali, scuole, università”. E sta organizzando per il 2025 “la conferenza mondiale per il sostegno all’Ucraina”. “Gli altri Paesi fanno quello che ritengono giusto fare. La politica estera è coordinata a livello europeo, ogni paese decide per sé” ha continuato il ministro, ricordando che “anche gli Usa sono molto prudenti”. La difesa dell’Ucraina, insomma, “non deve portare a una guerra mondiale”, ha chiarito Tajani, ma l’aiuto a Kiev “dovrebbe portare a una pace giusta”. Che, per quanto riguarda l’Italia, “dovrebbe” preservare l’integrità del territorio ucraino, ma alla fine “spetterà all’Ucraina decidere per un accordo”. Ma cosa stabilisce la risoluzione approvata dall’Europarlamento? Il paragrafo 8 della risoluzione “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo, in quanto ciò ostacola la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa ai sensi del diritto pubblico internazionale e lascia l’Ucraina esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture”. Un emendamento specifico per confermare questo paragrafo è stato approvato 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti. Nel paragrafo successivo (il numero 9), la risoluzione “sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora”. Il Parlamento europeo “deplora profondamente la riduzione del volume finanziario degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte degli Stati membri, nonostante le energiche dichiarazioni rilasciate all’inizio dell’anno in corso; ribadisce pertanto il suo invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina”, e chiede “di accelerare le forniture di armi, in particolare di moderni sistemi di difesa aerea e altri tipi di armi e munizioni, compresi i missili Taurus, in risposta a necessità chiaramente individuate”. Gli eurodeputati chiedono inoltre “la rapida attuazione degli impegni congiunti in materia di sicurezza contratti tra l’Ue e l’Ucraina”. Il Parlamento europeo, infine, “ribadisce la sua posizione secondo cui tutti gli Stati membri dell’Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire sostegno militare all’Ucraina con almeno lo 0,25 % del loro Pil annuale.

Assicurazioni, Signorini: più conoscenza rischi e chiarezza polizze

Assicurazioni, Signorini: più conoscenza rischi e chiarezza polizzeRoma, 20 set. (askanews) – L’introduzione dell’obbligo di assicurazione a carico delle imprese contro le catastrofi naturali rappresenta un passo positivo su cui ora “i dettagli tecnici dovranno essere definiti da un decreto dei ministeri dell’Economia e di Imprese e Made in Italy”. Questi aspetti andranno curati attentamente per assicurare una adeguata attuazione. Ma intervenendo oggi alla conferenza organizzata dall’Ania – su “Finanziamento e ruolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali per una nuova partnership pubblico-privato”, a Roma nell’ambito delle iniziative del G7 – il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia, ha parlato di “altri due ingredienti chiave” per ridurre l’insufficienza di coperture assicurative in questo ambito.


“Maggiore consapevolezza dei rischi, e degli strumenti disponibile per la tutela dei rischi, dal versante pubblico e costante miglioramento di chiarezza e trasparenza dal lato dell’industria”, ha spiegato. “Se cittadini e imprese sono ben informati sui rischi è probabile che siano meglio attrezzati per cercare protezioni – ha osservato – e adottare misure di mitigazione, per ridurre i rischi di perdite al tempo stesso migliorare le condizioni in cui vengono offerte le assicurazioni”.


“Per parte loro le assicurazioni dovrebbero costantemente migliorare la struttura e il linguaggio dei contratti, così come gli aspetti delle politiche di distribuzione. Assicurare che i contratti siano il più possibile chiari, semplici e leggibili – ha detto il numero uno dell’Ivass – e che i potenziali clienti siano in grado di posizione per capirne prezzi e coperture e altre condizioni importanti, è importante non solo per l’equità, ma anche per garantire che la competizione dei mercato funzioni efficacemente. L’Ivass – ha concluso – è impegnata a contribuire a educazione e trasparenza sulle assicurazioni”.

Cinema, sold out il “Parthenope” di Sorrentino a mezzanotte

Cinema, sold out il “Parthenope” di Sorrentino a mezzanotteRoma, 20 set. (askanews) – “Parthenope” fa il sold out. Grande affluenza di pubblico nelle 14 sale italiane dove è programmato con un’unica proiezione di mezzanotte: 4000 presenze per circa 300 spettatori per cinema e la media schermo più alta (per un totale di 18mila circa), il film di Sorrentino entra già nella Top Ten.


Paolo Sorrentino ha salutato ieri il pubblico del Troisi a Roma, accolto da un pubblico di giovanissimi che hanno riempito la sala. Oggi lo presenterà a Milano all’Anteo (23.30) e Beltrade (00:15) con il rapper Guè, e sabato a Napoli al Filangieri (23:30) e Modernissimo (00:00) con Peppe Lanzetta. Domenica 22 il regista saluterà il pubblico di Roma al Giulio Cesare alle 23.30 e al The Space Moderno a 00:00, mentre Lunedì 23 Luca Bigazzi e Daria D’Antonio e Mercoledì 25 gli interpreti Celeste Dalla Porta, Dario Aita e Daniele Rienzo, saluteranno il pubblico al Troisi, sempre a mezzanotte. La settimana di anteprime di mezzanotte, una programmazione inedita mai fatta prima d’ora, prosegue a Roma, Milano, Firenze, Bologna, Napoli, Casoria, Marcianise, Torino, Palermo, fino al 25 settembre.

Biden ospita a casa sua il suo ultimo summit QUAD

Biden ospita a casa sua il suo ultimo summit QUADRoma, 20 set. (askanews) – I leader del QUAD, l’alleanza strategica a quattro in Asia-Pacifico, si riuniranno di nuovo domani, per il loro quarto summit, letteralmente a casa del presidente Usa Joe Biden. E sarà un incontro importante, anche perché segnerà l’addio di due dei soci fondatori: Biden e il primo ministro giapponese Fumio Kishida, i quali lasceranno i loro incarichi nei prossimi mesi.


Biden, Kishida, il primo ministro australiano Anthony Albanese e il premier indiano Narendra Modi si vedranno a Wilmington, in Delaware, in questo weekend. Secondo quanto ha rivelato NBC News, Biden avrà i bilaterali con gli altri leader, mentre i quattro insieme ceneranno nella scuola superiore frequentata dal presidente americano uscente, la Archmere Academy. E s’interrogheranno su come cambiano gli scenari nel quadrante Asia-Pacifico, anche alla luce della crescente assertività della Cina, vero gigante per confrontarsi col quale il QUAD è nato. Inoltre parleranno del futuro di questo formato internazionale, alla luce dei cambiamenti in vista nelle leadership. Non è tanto quella in Giappone a lasciare spazi di manovra: a Tokyo certamente subentrerà un primo ministro appartenente alla stessa famiglia politica di Kishida. E’ piuttosto a Washington che si decide il futuro del QUAD: le politiche estere di Joe Biden e Kamala Harris, da un lato, e di Donald Trump, dall’altro, hanno possibili punti di differenza sostanziali. Su molti temi, certo, ma non tanto sulla Cina.


“Potete metterci la firma: il QUAD non è solo l’iniziativa di un’Amministrazione o di un solo paese, ma un’iniziativa che è stata progetta per il lungo termine”, ha detto in una conferenza stampa Mira Rapp-Hooper, direttrice senior per l’Asia orientale e l’Oceania presso il National Security Council, secondo quanto riportato da Nikkei. La prospettiva è che ci sia un annuncio su un’ulteriore istituzionalizzazione del formato QUAD e che venga anche annunciato un allargamento della cooperazione nell’Oceano indiano. Anche perché l’India – paese che da sempre si considera neutrale e non a caso partecipa anche al BRICS con Russia e Cina – è un partner da tenere particolarmente caro.


Il vertice QUAD avrebbe dovuto tenersi quest’anno in India, ma Nuova Delhi ha accettato di passare la mano dopo che Biden ha deciso di lasciare la corsa per la presidenza Usa. Altri temi in menù saranno la sicurezza sanitaria, la risposta ai disastri, la sicurezza marittima (leggi: rivendicazioni cinesi sul Mar cinese meridionale), la minaccia nucleare nordcoreana, l’intelligenza artificiale.


Nel bilaterale Biden-Kishida potrebbe anche essere toccato il tema del tentativo d’acquisizione da parte della giapponese Nippon Steel della storica acciaieria statunitense US Steel, che sia Biden che il candidato repubblicano Donald Trump vedono con contrarietà.

Maltempo, Farina (Ania): allarme vede coinvolta tutta l’umanità

Maltempo, Farina (Ania): allarme vede coinvolta tutta l’umanitàRoma, 20 set. (askanews) – “Pochi giorni fa, la tempesta Boris ha causato gravi inondazioni nell’Europa centrale e ha appena colpito la regione italiana dell’Emilia-Romagna, che ha vissuto un’altra drammatica alluvione solo un anno fa”. Lo ha affermato la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina nel suo intervento in apertura della conferenza su “finanziamento e ruolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali per una nuova partnership pubblico-privato”, organizzata a Roma dall’associazione nell’ambito delle iniziative del G7. “Si tratta di un allarme che vede coinvolta tutta l’umanità – ha avvertito – e non solo le zone costiere e desertiche esposte al rischio”.