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Autore: Redazione StudioNews

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione II trim. cala al 6,8%

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione II trim. cala al 6,8%Roma, 12 set. (askanews) – Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2024 è sceso al 6,8%, facendo registrare un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Itsta. Gli occupati aumentano in termini congiunturali di 124 mila unità (+0,5% rispetto al primo trimestre 2024), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+141 mila, +0,9%) e degli indipendenti (+38 mila, +0,7%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-55 mila, -1,9%); cala il numero di disoccupati (-84 mila, -4,6% in tre mesi) e aumenta quello degli inattivi di 15-64 anni (+32 mila, +0,3%). Simile la dinamica per i tassi: quello di occupazione raggiunge il 62,2% (+0,2 punti), quello di disoccupazione scende al 6,8% (-0,3 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni è stabile al 33,1%. Nei dati provvisori del mese di luglio 2024, rispetto al mese precedente, si osserva un aumento degli occupati (+56 mila, +0,2%) e del relativo tasso (+0,1 punti) che si associa alla diminuzione del tasso di disoccupazione (-0,4 punti) e alla crescita di quello di inattività 15-64 anni (+0,2 punti).

Al via a Yerevan in Armenia la Conferenza globale sul turismo del vino

Al via a Yerevan in Armenia la Conferenza globale sul turismo del vinoYerevan (Armenia), 12 set. (askanews) – Si è aperta questa mattina a Yerevan, in Armenia, l’ottava Conferenza globale sul turismo del vino organizzata dall’organizzazione del turismo delle Nazioni Unite (UN Tourism). Ad aprile i lavori è stato il sindaco della capitale, Levon Hovhannisyan che ha rivolto un caloroso saluto ai circa 300 partecipanti da venti Paesi, dicendosi orgoglioso per la scelta dell’Armenia come Paese ospitante.


Subito dopo Sophie Pallas, direttrice delle relazioni esterne dell’Oiv, partendo dal titolo della Conferenza, “Heritage in Every Bottle: Crafting Authentic Wine Tourism Experiences”, ha messo in luce quanto il vino sia profondamente legato alla cultura e all’identità dei diversi territori. “Voi siete nel posto giusto per discutere e sviluppare un tema come questo” ha quindi affermato Zurab Pololikashvili, il segretario generale georgiano dell’UN Tourism, che ha ricordato la tradizione vinicola millenaria dell’Armenia, rimarcando l’importanza crescente dell’enoturismo grazie alla ricerca di esperienze nuove da parte dei viaggiatori, e l’incremento dell’interesse per questo appuntamento, come dimostrato, anno dopo anno, dal numero di Paesi che chiedono di partecipare.


Il ministro dell’Economia armeno, Gevorg Papoyan,ha quindi evidenziato come il turismo del vino sia un’occasione per sviluppare il turismo rurale, che contribuisce a fare crescere e a creare nuove infrastrutture in aree periferiche del Paese. Inoltre l’enoturismo può essere uno strumento prezioso per sviluppare nuove relazioni tra i Paesi dell’area caucasica e per stabilire nuove occasioni di coperazione internazionale. La giornata all’Hotel Marriot di Yerevan prosegue con presentazioni tematiche, sessioni tecniche, masterclass e workshop con esperti, figure istituzionali, produttori e rappresentanti di regioni vinicole di tutto il mondo che si confrontano sulle strategie per rafforzare i legami tra vino, turismo e cultura, e sulle forme e sui canali per comunicarli e promuoverli insieme, aiutando le diverse realtà, che siano Cantine, territori o Paesi, a diversificare le loro offerte turistiche dedicate e favorendo la cooperazione tra le destinazioni.


L’evento si concluderà il 13 settembre. Il primo appuntamento successivo dell’Un Tourism sarà il 27 settembre a Tiblisi in Georgia, per la celebrazione del Giorno mondiale del turismo, durante il quale si parlerà di “Turismo e pace”.

Sei membri Unrwa morti in raid israeliano a Nuseirat. Guterres: inaccettabile

Sei membri Unrwa morti in raid israeliano a Nuseirat. Guterres: inaccettabileRoma, 12 set. (askanews) – Sei membri dello staff dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) sono stati uccisi in due raid aerei israeliani sul campo profughi di Nuseirat nel centro di Gaza nella notte: il “più alto bilancio di vittime tra il nostro personale in un singolo incidente” durante la guerra. Un attacco che il segretario generale delle Nazioni unite ha definito “inaccettabile”.


Tra le persone uccise, scrive l’Agenzia in un post su X, “c’era il direttore del rifugio dell’Unrwa e altri membri della squadra che forniva assistenza agli sfollati. Sincere condoglianze alle loro famiglie e ai loro cari. Questa scuola è stata colpita cinque volte dall’inizio della guerra. Ospita circa 12.000 sfollati, soprattutto donne e bambini. Nessuno è al sicuro a Gaza. Nessuno viene risparmiato”. “Le scuole e le altre infrastrutture civili devono essere protette in ogni momento, non sono un bersaglio. Chiediamo a tutte le parti in conflitto di non utilizzare mai le scuole o le aree circostanti per scopi militari o di combattimento”, si legge ancora nel post.


Parlando della guerra a Gaza, Guterres ha affermato che ci sono state “violazioni molto drammatiche del diritto internazionale umanitario e la totale assenza di un’efficace protezione dei civili”. “Quello che sta succedendo a Gaza è totalmente inaccettabile”, ha aggiunto. Secondo le Nazioni Unite, durante il conflitto sono stati uccisi anche quasi 300 operatori umanitari, più di due terzi dei quali appartenenti al personale delle Nazioni Unite. Guterres ha affermato che dovrebbero esserci indagini efficaci e responsabilità per la loro morte. “Abbiamo i tribunali ma vediamo che le decisioni dei tribunali non vengono rispettate, ed è questo tipo di limbo di responsabilità che è totalmente inaccettabile e che richiede anche una seria riflessione”.

Vino, il 16 settembre “Taste Alto Piemonte” per la prima volta a Milano

Vino, il 16 settembre “Taste Alto Piemonte” per la prima volta a MilanoMilano, 12 set. (askanews) – Il 16 settembre la città di Milano ospiterà per la prima volta Taste Alto Piemonte, la più grande manifestazione dedicata ai vini dell’Alto Piemonte. L’evento, organizzato dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte in collaborazione con Ais Milano, si svolgerà presso l’Hotel Westin Palace e offrirà ad appassionati, operatori del settore e stampa l’occasione per immergersi in una giornata alla scoperta delle eccellenze vitivinicole dell’Alto Piemonte, con banchi d’assaggio aperti dalle 14.30 alle 20.30.


Durante l’evento, i visitatori avranno l’opportunità di incontrare i produttori e degustare una selezione delle ultime annate delle dieci Denominazioni Doc e Docg: Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Gattinara, Ghemme, Lessona, Sizzano e Valli Ossolane. “A corredo della nostra anteprima primaverile e territoriale di Taste Alto Piemonte, ogni anno realizziamo uno ‘spin-off’ in una diversa città italiana, al fine di raggiungere un’altra quota di operatori ed appassionati, impossibilitati a partecipare all’edizione sul territorio” racconta Lorella Zoppis, vicepresidente e responsabile eventi del Consorzio, spiegando che “per l’edizione di quest’anno abbiamo scelto Milano, una città che non solo rappresenta una prestigiosa vetrina, ma offre anche un’incredibile opportunità di promozione per i nostri vini. Con questo evento – conclude Zoppis – vogliamo mettere un accento anche sulle storiche produzioni vinicole, offrendo l’opportunità di scoprire da vicino le aziende del nostro territorio e rafforzare il legame con operatori del settore e wine lovers, favorendo la diffusione delle nostre Denominazioni”.


In aggiunta ai banchi d’assaggio, l’evento prevede due masterclass di approfondimento, in programma alle 15 e alle 18. Questi appuntamenti, intitolati “Excursus Alto Piemonte”, offriranno un viaggio dettagliato attraverso il territorio e le sue denominazioni, svelando alcune caratteristiche peculiari di questa affascinante zona vitivinicola. Le masterclass saranno condotte da Mauro Carosso, presidente di Ais Piemonte, e Altai Garin, sommelier della delegazione Ais Milano, e avranno una durata di circa 90 minuti ciascuna. Il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, nato nel 1999, promuove e valorizza i vini delle province di Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola.

Liguria, Bucci: con mia candidatura non ho tradito i genovesi

Liguria, Bucci: con mia candidatura non ho tradito i genovesiRoma, 12 set. (askanews) – “Non ho tradito i genovesi, questo è assolutamente falso. Anzi facendo questo salto non faccio altro che garantire ancora di più l’esecuzione dei progetti che ci sono nella nostra città, progetti principalmente di infrastrutture ma anche di servizi e anche di qualità di vita”. Lo ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, candidato con il centrodestra per la presidenza della Regione Liguria, intervenendo ad Agorà su Rai3.


“Negli ultimi sette anni Genova ha sfondato tutti i target per quello che riguarda la crescita sia delle persone che del Pil che dei posti di lavoro e vogliamo continuare su questo”, ha aggiunto.

Morto a 86 anni l’ex presidente del Perù Alberto Fujimori

Morto a 86 anni l’ex presidente del Perù Alberto FujimoriRoma, 12 set. (askanews) – L’ex presidente peruviano Alberto Fujimori, condannato per violazioni dei diritti umani e corruzione, è morto all’età di 86 anni. Lo ha confermato la figlia Keiko Fujimori sui social spiegando che il padre è morto “dopo una lunga battaglia contro il cancro”. Il medico dell’ex presidente ha confermato che era affetto da “tumore alla lingua”.


Fujimori ha governato il Perù tra il 1990 e il 2000 prima di essere costretto a dimettersi a causa di accuse di corruzione. È fuggito dal paese ma è stato successivamente arrestato ed estradato, prima di essere condannato e incarcerato. L’ex presidente è stato condannato in una serie di casi tra cui corruzione, abuso di potere e per essere stato il mandante di due massacri degli squadroni della morte nei primi anni ’90. Lo scorso dicembre Fujimori è stato rilasciato dalla prigione Barbadillo di Lima dopo aver scontato più di 15 anni di una condanna a 25 anni di carcere. La corte costituzionale peruviana aveva ripristinato una grazia presidenziale emessa sei anni prima.


Il medico di Fujimori, Jose Carlos Gutierrez, ha affermato che all’ex presidente era stato diagnosticato un cancro alla lingua all’inizio di quest’anno ed era morto “per complicazioni della malattia”. “Il trattamento immunologico è molto buono ma ha effetti collaterali. E a causa di questi effetti collaterali, ha avuto problemi respiratori due giorni fa” e “alla fine, ieri sera, era privo di sensi” ed “è morto verso le 18:00”, intorno all’una italiana. Per i sostenitori di Fujimori, è stato l’uomo che ha salvato il Perù da un brutale gruppo ribelle maoista, il Sendero Luminoso (Sentiero Luminoso), e che ha rimesso in carreggiata l’economia dopo un’inflazione alle stelle. Ma per migliaia di vittime innocenti del conflitto, Fujimori era una figura autoritaria e un leader brutale: la repressione del suo governo autoritario ha causato la morte di circa 69.000 persone.. Figlio di immigrati giapponesi, Fujimori ha governato con il pugno di ferro, il suo mandato è stato segnato da colpi di scena drammatici. È stato eletto presidente per la prima volta nel 1990, quando l’insurrezione ribelle era al culmine. Oggi sua figlia Keiko è la leader del più grande partito politico del Perù. Ha perso le ultime elezioni presidenziali per un soffio e ha già annunciato che si ricandiderà nel 2026.

E’ morto Luca Giurato, il giornalista e conduttore aveva 84 anni

E’ morto Luca Giurato, il giornalista e conduttore aveva 84 anniRoma, 11 set. (askanews) – E’ morto oggi il giornalista e conduttore televisivo Luca Giurato. Nato a Roma il 23 dicembre 1939, aveva 84 anni.


Figlio di Giovanni Giurato, un diplomatico siciliano che fu agente consolare in Uruguay, nipote del drammaturgo e regista Giovacchino Forzano, esordì a vent’anni come cronista a Paese Sera. Nel 1986 passò alla direzione del GR1, poi fu vicedirettore del TG1 fino al 1990. La sua prima apparizione televisiva fu nel 1992 in A tutta stampa, rassegna stampa all’interno del TgUno notte. Nell’autunno del 1993 giunse a Domenica in, con Mara Venier che oggi su Instagram lo ricorda con una foto insieme: “Ciao Luca – scrive – ti ho voluto tanto bene. Per me un giorno molto triste”. Volto storico di UnoMattina, in molti hanno ricordato con affetto la sua ironia. “Luca Giurato – ha scritto la premier Giorgia Meloni sui social – ha accompagnato per anni le giornate di milioni di italiani, entrando virtualmente nelle loro case come giornalista e conduttore televisivo, con competenza, simpatia, genuinità e anche con la rara e preziosa virtù dell’autoironia. Sono certa che oltre che per la tua professione, il tuo pubblico ti ricorderà anche come un amico. Che la terra ti sia lieve”.


Commosso il cordoglio dell’Ad e presidente Rai Roberto Sergio e del direttore generale Giampaolo Rossi: “La scomparsa di Luca Giurato addolora profondamente tutta l’azienda che si stringe affettuosamente alla moglie Daniela e a tutti i suoi cari, con un sentimento di profonda riconoscenza. Perché Luca Giurato è stato un giornalista che ha incarnato al meglio – basti ricordare Unomattina, ma non solo – l’essere volto e voce del servizio pubblico, entrando nelle case degli italiani quasi come uno ‘di famiglia’, con uno stile inconfondibile, sorridente e ‘accogliente’, accompagnato da altrettanto inconfondibili simpatia, leggerezza e ironia. Doti umane e professionali che restano patrimonio prezioso del servizio pubblico”.

Camere convocate il 26 per il nuovo cda. Meloni: ora basta rinvii

Camere convocate il 26 per il nuovo cda. Meloni: ora basta rinviiRoma, 11 set. (askanews) – La nuova data è quella concordata nell’ultimo vertice dei leader di maggioranza di lunedì. Le capigruppo di Camere e Senato l’hanno ufficializzata, rendendo effettivo quel rinvio di due settimane che ormai appariva scontato. Dunque, giovedì 26 settembre i due rami del Parlamento sono convocati per l’elezione dei quattro componenti – due ciascuno – del consiglio di amministrazione della Rai. Una accelerazione voluta in primo luogo dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che, a chi nel suo partito si sta occupando della pratica, ha affidato un messaggio chiaro: basta rinvii. D’altra parte, fosse stato per lei, la questione si sarebbe chiusa ancora prima che deputati e senatori partissero per le ferie.


Ma i problemi che hanno bloccato finora l’avvio dell’iter di rinnovo del Consiglio di amministrazione della tv di Stato, in realtà, restano intatti e hanno a che fare tanto con gli equilibri interni alla maggioranza quanto con il rapporto con l’opposizione. La stessa deadline del 26 settembre viene vissuta diversamente dalle forze della coalizione di governo. Perentoria per Fratelli d’Italia, ancora passibile di slittamenti per Forza Italia che deve gestire il problema più intricato: ovvero il voto sulla sua candidata presidente, Simona Agnes, in commissione di Vigilanza dove sono necessari i due terzi dei consensi e dove quindi si impone la necessità di uscire fuori dai confini della maggioranza. Non a caso, infatti, tra gli alleati alcuni leggono il diktat della presidente del Consiglio più come un modo per mettere pressione che non come una chiamata alle armi. Nel vertice di lunedì, infatti, una delle ipotesi prese in considerazione era proprio quella che gli azzurri rinunciassero alla loro candidata a favore di un nome di garanzia, che potesse ‘ammiccare’ all’opposizione. Formalmente Forza Italia continua a dire che su Agnes non si fanno passi indietro, ma chi si occupa della trattativa per conto di Meloni è convinto che il vero obiettivo sia ottenere una compensazione soddisfacente tra le varie direzioni che dovranno essere segnate successivamente. A sua volta, sul piatto resta la richiesta della Lega di avere in quota il direttore generale (figura facoltativa).


Se questo è lo stallo di partenza, dentro Fratelli d’Italia chi insiste sulla indisponibilità a ulteriori rinvii spiega che ci sono a questo punto due scenari. Il primo è, appunto, che Forza Italia rinunci al suo candidato per aprire una trattativa su una personalità di garanzia come presidente (tra i vari nomi circolati anche De Bortoli o Gabanelli). Da qui le due settimane supplementari. Le opposizioni, tuttavia, solo ieri hanno ribadito in una nota unitaria di essere “indisponibili” al rinnovo del cda “in assenza della riforma della governance”. “Loro continuano a parlare di posti mentre noi parliamo di politica e ci aspettiamo un segnale sul recepimento del media Freedom act nel nostro Paese”, sintetizza Stefano Graziano del Pd. “Chi dovesse smarcarsi da questa posizione ribadita con ben due comunicati – spiega poi un parlamentare di opposizione – assumerebbe su di sé un carico politico difficile da portare. Quindi è inutile che dalla maggioranza continuino a chiamare i vari membri della commissione per convincerli”.


L’altro scenario, invece, è quello dello scontro frontale. Ossia, procedere il 26 settembre alla nomina dei consiglieri di amministrazione di espressione del Parlamento, nel frattempo a cose fatte tentare un’ultima quadratura del cerchio in Vigilanza e in alternativa andare avanti lo stesso. “Forse l’opposizione – osserva un esponente di spicco della maggioranza – dimentica che la Rai è una Spa”. Ergo, una soluzione ci sarebbe anche in caso di bocciatura perché il ruolo di presidente andrebbe al consigliere più anziano. Lo show down è però una prospettiva che Forza Italia vorrebbe evitare, ed ecco perché la questione continua ad essere anche interna alla coalizione di governo. C’è poi un’altra provocazione che arriva alla minoranza che minaccia l’aventino in Vigilanza: “Voglio proprio vedere se lo fanno anche quando dovranno votare i loro consiglieri o se a quel voto parteciperanno, Non è una differenza da poco”.

Maggioranza ‘smina’ cammino ddl Sicurezza, ok Fi a detenute madri

Maggioranza ‘smina’ cammino ddl Sicurezza, ok Fi a detenute madriRoma, 11 set. (askanews) – Dalle spine della maggioranza esce il tema delle detenute madri. Non senza difficoltà e all’ultimo miglio, il centrodestra è riuscito a sminare il cammino del ddl sicurezza, alla prova del voto alla Camera, togliendo dal campo uno dei temi che avevano visto Fi (in comissione, nei dibattiti estivi e ora in aula) smarcarsi da Fdi e Lega (che però hanno eretto un muro invalicabile).


L’impasse doveva essere superata e dopo lunghe trattative, che avevano ‘inchiodato’ parte dei pareri del governo sugli emendamenti, i relatori hanno presentato un testo che di fatto non cambia la sostanza (resta facoltativo e non sarà più obbligatorio il rinvio della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno) ma viene aggiunto un monitoraggio annuale sull’attuazione della norma. Forza Italia si è dichiarata “soddisfatta” e ha ritirato l’emendamento che voleva ripristinare il differimento obbligatorio, seppur con una stretta in alcuni casi, in modo che nessun bambino dovesse passare i primi mesi dietro le sbarre. All’attacco le opposizioni che mettono il dito nella piaga. L’emednamento dei relatori è un testo “fuffa. Cercano di lavarsi la coscienza, resta il carcere per bambini”, afferma la dem Simona Bonafè. Si tratta del “solito voltafaccia”, sostiene Avs. “Dopo quello sullo Ius scholae, arriva il secondo bluff di giornata da parte di Forza Italia. Anche oggi la rivoluzione garantista e liberale Forza Italia la fa domani. Per adesso restano le manette e l’umiliazione dello Stato di diritto”, afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.


“Forza Italia continua a lanciare iniziative che poi vengono costantemente respinte o ritirate. L’emendamento al ddl sicurezza sulle mamme detenute può finire in niente”, sottolinea Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.

In Liguria il centrodestra sceglie Bucci, al via sfida con Orlando

In Liguria il centrodestra sceglie Bucci, al via sfida con OrlandoGenova, 11 set. (askanews) – In Liguria, a meno di 50 giorni dalle elezioni anticipate, può finalmente cominciare la campagna elettorale. Dopo la candidatura alla guida della Regione dell’ex ministro Andrea Orlando per il campo largo, oggi è stata infatti annunciata quella del sindaco di Genova Marco Bucci per il centrodestra. A convincere il primo cittadino, alle prese con gravi problemi di salute, ad accettare la sfida con l’ex vice segretario del Pd, sono stati i leader nazionali del centrodestra ed in particolare la premier Giorgia Meloni con cui ieri ha avuto una lunga telefonata.


Bucci, che tra i possibili candidati del centrodestra era quello che secondo i sondaggi aveva più chance di vincere, non dovrà rassegnare le dimissioni durante la campagna elettorale ma solo in caso di vittoria. A quel punto la giunta comunale di Genova verrebbe guidata dal vicesindacoáPietro Piciocchi, uno dei nomi circolati in queste settimane come candidato presidente della Regione, fino alle elezioni anticipate che si terrebbero nella primavera del 2025. Tra il sindaco e commissario per la ricostruzione del ponte Morandi e l0ex ministro del Lavoro, della Giustizia e dell’Ambiente nei giorni scorsi si erano già registrati dei duri botta e risposta. Orlando aveva infatti denunciato ritardi nella realizzazione della nuova diga del porto di Genova, scatenando la reazione piccata di Bucci, e il primo cittadino aveva sottolineato che il candidato presidente del centrosinistra nella vita non aveva mai lavorato ma solo fatto politica, suscitando le ire dell’ex vice segretario del Pd che lo aveva accusato di “trasformare la campagna elettorale in un momento di aggressione dell’avversario”.


La sensazione quindi è che sarà una campagna senza esclusione di colpi, in cui giocoforza entrerà prepotentemente anche il tema della maxi inchiesta della Procura di Genova che ha portato agli arresti domiciliari e successivamente alle dimissioni l’ex governatore Giovanni Toti, protagonista con il sindaco Bucci di quel ‘modello Genova’ che il primo cittadino ha annunciato oggi di voler difendere e portare avanti. La sfida Bucci-Orlando per il dopo Toti ha inizio. Conto alla rovescia per la scelta di Matteo Renzi e Italia Viva: per la Regione era pronto a entrare nel campo largo di Orlando ma condicio sine qua no per Pd M5s e Avs doveva essere la finora mancata fuoriuscita di Iv dalla Giunta Bucci a Genova di cui è parte della maggioranza. Con Bucci ora in corsa per la Regione Liguria la scelta di campo non potrà più tardare,