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Autore: Redazione StudioNews

Vino, Consorzio: esportato il 92% delle 14 mln bottiglie di Gavi Docg

Vino, Consorzio: esportato il 92% delle 14 mln bottiglie di Gavi DocgMilano, 9 set. (askanews) – Delle oltre 14 milioni di bottiglie di Gavi Docg prodotte, il 92% ha attraversato i confini nazionali per raggiungere le tavole di Inghilterra 62%, Stati Uniti 13%, Germania 6%, Russia 4% e poi Giappone, Irlanda, Malta, Olanda, Canada, Emirati Arabi, fino a toccare oltre 100 nazioni nel mondo. La Gdo (52%) e l’Horeca (48%) sono i canali di vendita che assorbono l’intera produzione. Oltre un milione di bottiglie (l’8% del totale) sono state vendute in Italia: l’88% al Nord (42% in Piemonte e 46% altre regioni) e il rimanente 12% diviso tra Centro e Sud. Lo ha reso noto il Consorzio Tutela del Gavi a pochi giorni dalla vendemmia che quest’anno ha rispettato i tempi tradizionali della raccolta del Cortese.


“Sono dati incoraggianti per la Denominazione e per tutta la filiera, che ha un valore di oltre 70 milioni di euro. Ora è fondamentale investire nella crescita del valore del Gavi, puntando su canali più specifici, nel mondo e in Italia” afferma il presidente del Consorzio, Maurizio Montobbio, spiegando che “è essenziale mettere l’identità del Gavi Docg al centro delle nostre strategie di promozione, lavorando sui mercati che così bene ci hanno accolto, continuando a valorizzare il territorio che esprime un potenziale davvero unico al mondo”. “Questo vino è, infatti, prodotto esclusivamente con uve 100% Cortese, un vitigno dalle radici millenarie nel Piemonte sudorientale, l’unica area in Italia dove viene coltivato in purezza. Il Cortese ha dimostrato una straordinaria resilienza e notevole capacità di adattamento al cambiamento climatico” prosegue Montobbio, ricordando che “cinquant’anni fa, i produttori decisero di puntare sul Cortese, e oggi quella scelta si rivela vincente. Grazie al terroir unico e alla viticoltura di alta qualità, il Gavi Docg è diventato un vino estremamente riconoscibile e rappresentativo. E possiamo ancora crescere”.


“Il consumatore internazionale apprezza il Gavi Docg divenuto nel corso degli anni un vino bianco classico sia a livello piemontese che nazionale” commenta Sara Repetto, Wine Ambassador del Consorzio, rimarcando che “il suo successo è dovuto alle caratteristiche intrinseche dello stesso, quali freschezza e mineralità, in particolar modo nella versione di annata. Si presta bene ad essere degustato come aperitivo e nell’accompagnare la cucina etnica: una riconoscibilità premiata, soprattutto in UK, sia nel canale Horeca che nel canale Gdo”.

”C’era una volta Boris”, l’omaggio con tanti ospiti a Mattia Torre

”C’era una volta Boris”, l’omaggio con tanti ospiti a Mattia TorreRoma, 9 set. (askanews) – Dopo gli appuntamenti di luglio in piazza San Lorenzo a Viterbo e nel Sacro Bosco di Bomarzo, la programmazione estiva degli eventi del Tuscia Film Fest si conclude con una tre giorni dedicata a una delle serie televisive italiane più popolari e di culto e a Mattia Torre. “C’era una volta Boris” è il titolo dell’appuntamento che si terrà dal 12 al 14 settembre a Viterbo nel cortile del Palazzo dei Priori (piazza del Plebiscito) e che vedrà i registi e gli interpreti di Boris incontrarsi e confrontarsi con il pubblico e il reading dedicato a Mattia Torre di Valerio Aprea.


Si parte giovedì 12 settembre con lo sceneggiatore e regista della serie Giacomo Ciarrapico che sarà accompagnato da Ninni Bruschetta (interprete di Duccio Patanè, il direttore della fotografia, fautore della smarmellata), Antonio Catania (Lopez, il delegato di rete e produttore esecutivo che tiene i rapporti con la troupe) e Andrea Sartoretti (uno dei tre sceneggiatori perdigiorno, svogliati ma ben retribuiti). Venerdì 13 settembre appuntamento con Paolo Calabresi (il capo elettricista Biascica), Eugenia Costantini (Cristina Avola Burkstaller, la “nuova star” de Gli occhi del cuore 2), Carolina Crescentini (Corinna Negri, la protagonista femminile de Gli occhi del cuore 2), Carlo De Ruggieri (Lorenzo, lo stagista della fotografia tanto schiavizzato quanto appassionato del suo lavoro) e Massimo De Lorenzo (un altro dei tre sceneggiatori); con loro l’altro regista della serie Luca Vendruscolo.


La chiusura sabato 14 settembre sarà dedicata a Mattia Torre. “A questo poi ci pensiamo” è il titolo della serata e dell’ultima raccolta di pezzi postuma di Torre, uno dei tre sceneggiatori e registi di Boris scomparso nel 2019. Accompagnato da Enrico Magrelli, Valerio Aprea (interprete, in Boris, di uno dei tre sceneggiatori) rievocherà il lavoro, la scrittura e l’amicizia che lo hanno legato a Torre, leggendo alcuni brani del libro che rappresenta un vero e proprio scrigno di tesori nascosti: tra monologhi, dialoghi, racconti, ma anche solo bozze, appunti, o ipotesi per sviluppi futuri. Sarà presente la famiglia di Mattia Torre, da sempre legata al territorio della Tuscia. Diretta da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo e prodotta da Fox dal 2007, Boris (“La fuori serie italiana”) è stata trasmessa per le prime tre stagioni dai canali satellitari Fox e FX e successivamente in chiaro da Cielo. Nel 2011 ha avuto una trasposizione cinematografica mentre nel 2022 è stata realizzata la quarta stagione revival, prodotta da The Apartment e pubblicata sulla piattaforma streaming Disney+.


Nonostante l’iniziale ridotta platea televisiva dovuta alla programmazione su un canale satellitare, Boris è divenuta nel tempo un prodotto di culto nel panorama seriale italiano grazie al passaparola che a posteriori ha favorito la diffusione della serie e la nascita spontanea di una nutrita fanbase. Molti suoi dialoghi, frasi e citazioni sono entrati, negli anni, nell’uso comune e meme iconici sui social e sulle chat digitali. I biglietti dell’evento (euro 2,50 più eventuali diritti di prevendita) sono acquistabili sul sito del Tuscia Film Fest (www.tusciafilmfest.com/boris2024) e a Viterbo presso il Museo Colle del Duomo e il Museo dei Portici.


In caso di maltempo gli eventi si terranno presso la Sala Alessandro IV del Palazzo dei Papi (piazza San Lorenzo, Viterbo). “C’era una volta Boris” è organizzato dall’Associazione Cineclub del Genio di Viterbo nell’ambito degli eventi estivi del Tuscia Film Fest e in collaborazione con l’Italian Film Festival Berlin. Tra i partner istituzionali e non della manifestazione: MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Enit, Regione Lazio, Comune di Viterbo, Fondazione Carivit, ANCE Viterbo, Sacro Bosco di Bomarzo, Associazione Tuscia Terra di Cinema.

Baby Gang in tour: dal 25 ottobre non solo live in Italia

Baby Gang in tour: dal 25 ottobre non solo live in ItaliaMilano, 9 set. (askanews) – Baby Gang è tornato sotto i riflettori per la sua musica con l’album “L’Angelo del Male”, entrato al #1 della classifica ufficiale Fimi/Gfk e certificato Oro, alimentando sempre più la voglia dei fan di vederlo live e vivere finalmente in prima persona l’intensità dei suoi brani che hanno raggiunto i 2 miliardi di streaming su Spotify.


Da ottobre, il protagonista della scena urban porterà finalmente sul palco la sua energia, la sua capacità unica di connettersi con il pubblico e i suoi testi taglienti che hanno guadagnato il plauso internazionale. A grande richiesta, il suo tour percorrerà tutta Europa: Baby Gang è stato certificato nel 2023 il rapper italiano più ascoltato all’estero su Spotify e nella sua carriera ha collaborato con artisti conosciuti a livello internazionale come Lacrim, Jul, Raf Camora, Morad e Russ millions. Imperdibile anteprima del tour nei club europei The end of the world european tour sarà quella del 25 ottobre al Circo Momo de L’Aquila, il primo vero concerto della carriera di Baby Gang, finalmente libero di dedicarsi alla sua musica e ai suoi fan, portavoce dei giovani italiani di seconda generazione, cresciuti sulla strada ma con l’idea di costruire un futuro migliore in cui ci siano rispetto e parità. Seguiranno nove live nei più importanti club europei, dal Bataclan di Parigi, all’Astra di Berlino.


A dicembre Baby Gang torna in Italia con La fine del mondo tour con 3 attesissime date nei palasport italiani. Questi tutti i concerti (prodotti da Trident Music): 25 ottobre al Circo Momo de L’Aquila (DATA ZERO) 28 ottobre al Razzmatazz di Barcellona 29 ottobre a La Riviera di Madrid 31 ottobre allo X-TRA di Zurigo 2 novembre alla Live Music Hall di Colonia 4 novembre al Cirque Royal di Bruxelles 5 novembre al Bataclan di Parigi 6 novembre al Rockhal Club di Lussemburgo 8 novembre all’Arenavägen 75 di Stoccolma 10 novembre all’Astra di Berlino 12 dicembre al Palaprometeo di Ancona (inizialmente prevista il 27 aprile 2024) 14 dicembre all’Unipol Forum di Assago, Milano (inizialmente prevista il 6 maggio 2024) 21 dicembre all’Inalpi Arena di Torino (inizialmente prevista il 30 aprile 2024) Sono aperte le prevendite.

Allerta lingua blu in Sardegna, Coldiretti: epidemia si allarga

Allerta lingua blu in Sardegna, Coldiretti: epidemia si allargaRoma, 9 set. (askanews) – E’ allarme in Sardegna per la diffusione dell’epidemia di Lingua Blu, i cui focolai di infezione si sono moltiplicato da Nord a Sud, con centinaia di casi confermati e molti ancora in corso di accertamento. Le segnalazioni delle aziende di allevamento raccolte da Coldiretti Sardegna, che chiede un incontro urgente con la presidente regionale Alessandra Todde, cadono però nel vuoto, denuncia la confederazione agricola: “gli assessorati regionali competenti continuano a rimanere inerti, aggravando una crisi che sta causando perdite ingenti non solo in termini di animali, ma anche di fatturato. Una inerzia che ha amplificato un problema che si sapeva sarebbe arrivato ma su cui non è stato messo in campo nessun intervento”.


“È gravissimo che, nonostante mesi di appelli e solleciti, non siamo ancora stati incontrati dalla Regione. L’inerzia sugli interventi richiesti sta causando perdite devastanti per le aziende pastorali sarde. Di questo passo si stanno mettendo a serio rischio le aziende in vista della campagna latte e degli agnelli. Un durissimo colpo in un momento in cui il settore stava viaggiando a buoni livelli e che sarebbe devastante per i mercati del latte, delle carni e del formaggio”, sottolineano Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna e Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna. Gli allevatori chiedono un intervento immediato e concreto su vaccini e antiparassitari. “Abbiamo segnalato il pericolo fin dall’inizio dell’anno, ma la Regione non ha ancora attivato nessun piano di intervento adeguato – sottolinea Cualbu – è intollerabile che non si sia agito in tempo per vaccinare gli animali e supportare gli allevatori nell’acquisto degli antiparassitari”.


Per Luca Saba, inoltre “l’inerzia degli assessorati dell’Agricoltura e della Sanità ha portato a una situazione critica, per questo chiediamo un incontro urgente alla presidente della Regione, Alessandra Todde, perchè a questo punto riteniamo fondamentale un suo intervento”.

Libri, “Ritratto di bestie selvagge”, tornano le indagini di Malatesta

Libri, “Ritratto di bestie selvagge”, tornano le indagini di MalatestaRoma, 9 set. (askanews) – Lorenzo Mazzoni torna in libreria” Ritratto di bestie selvagge”, un nuovo capito della saga dedicata all’ispettore Malatesta, lo “sbirro anarchico”.


Quattro banditi mascherati da Banana Splits, gli animali antropomorfi protagonisti di un vecchio show televisivo, assaltano, con armi giocattolo, l’ufficio postale di uno sperduto paese della campagna ferrarese e si dileguano senza lasciare tracce. L’azione è rivendicata con un volantino che riporta la sigla Brigata Libero Montesi, in onore di un ex partigiano, poi scrittore di romanzi polizieschi, finito nel dimenticatoio da molti anni. I vertici della polizia vedono la mano di gruppi sovversivi dietro la rapina, ma l’ispettore Malatesta conosce bene la storia di Libero Montesi e ha un’opinione diversa. La vicenda si complica quando i Banana Splits lasciano due cadaveri nella villa di un ricco imprenditore e tutto precipita nel caos. Tra echi di vendette proletarie, strascichi di controcultura stagionata, sale scommesse, cinema porno e precarie esistenze al limite della decenza, Ritratto di bestie selvagge si sviluppa in modo corale, facendo emergere, ancora una volta, un micromondo letterario fuori dagli schemi. Specchio di una realtà marginale che molto spesso si vuole ignorare.

Annunciati vincitori Premi Balzan 2024: scienza e sostenibilità

Annunciati vincitori Premi Balzan 2024: scienza e sostenibilitàMilano, 9 set. (askanews) – Sono stati annunciati i vincitori dei Premi Balzan 2024. A comunicarli a Milano la presidente della Fondazione Internazionale Balzan “Premio”, Maria Cristina Messa, e la presidente del Comitato Generale Premi Balzan, Marta Cartabia.


L’australiano John Braithwaite, dell’Australian Natonal University, ha ricevuto il riconoscimento per la Giustizia riparativa. “Per il suo contributo allo sviluppo teorico e alla diffusione della prassi della giustizia riparativa contemporanea – recita la motivazione – per il suo impegno a servizio delle istituzioni e della costruzione sociale, per il suo lavoro di alta divulgazione scientifica ed editoriale, per la sua dedizione alla crescita culturale delle più giovani generazioni nei valori della giustizia riparativa”. La tedesca-americana Lorraine Daston, del Max Planck Institute for the History of Science di Berlino, ha vinto il premio per la Storia della scienza moderna e contemporanea. “Per l’ampiezza, l’originalità e la varietà del suo lavoro, che a saputo evidenziare le rappresentazioni mentali e i valori alla base dell’attività di ricerca in una vasta gamma di campi del sapere – si legge nella motivazione -; per il numero e la qualità dei suoi articoli e dei suoi libri, che hanno aperto nuove strade nella storia dell’epistemologia delle scienze; per il suo contributo alla formazione di generazioni di ricercatrici e ricercatori e per il suo sostegno a progetti di ricerca innovativi”.


A Michael N. Hall, svizzero americano dell’Università di Basilea, è andato il premio Balzan per i meccanismi biologici dell’invecchiamento. La motivazione spiega: “Per i contributi innovativi alla comprensione dei meccanismi molecolari che regolano la crescita cellulare. Michael Hall ha scoperto due proteine, TOR1 e TOR2, eh regolano la crescita cellulare e il metabolismo in risposta ai nutrienti. Queste svolgono un ruolo centrale nel processo di invecchiamento e nello sviluppo di malattie legate all’invecchiamento, come il cancro, il diabete e le patologie cardiovascolari”. Il quarto riconoscimento è andato all’americano Omar Yaghi della University of California Berkeley per i materiali nanoporosi per applicazioni ambientali. La motivazione: “Per i rivoluzionari contributi alla scoperta e allo sviluppo di materiali a struttura nanoporosa e per l’avanzamento delle loro applicazioni nella cattura del carbonio, nell’immagazzinamento dell’idrogeno e nell’estrazione dell’acqua dall’aria del deserto. Yaghi ha sviluppato principi fondanti di progettazione, fondamentali e innovativi metodi di sintesi, creando due ampie classi di materiali nanoporosi: le strutture metallo-organiche e le strutture organiche covalenti. Questi materiali pionieristici sono ora in prima linea negli sforzi globali per affrontare le sfide critiche di sostenibilità e ambiente che il nostro pianeta sta affrontando”.


Il valore di ogni Premio Balzan è di 750mila Franchi svizzeri, pari a circa 800mila euro. “Anche quest’anno – ha detto Marta Cartabia – metà dell’ammontare dei premi verrà utilizzato dal vincitore per finanziare progetti di ricerca”. L’ex ministra della Giustizia ha poi annunciato le materie che saranno premiate nel 2025, perché, come è consuetudine dei Premi Balzan, queste cambiano ogni anno: Storia dell’arte contemporanea; Scienze dell’antichità: Democrazia ateniese rivisitata; Atomi e misura ultraprecisa del tempo; Terapia genica o con cellule geneticamente modificate. Anche per il prossimo anno i premi avranno lo stesso valore economico. La consegna dei premi 2024 avverrà nei giorni 21-22 novembre a Roma, al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

In 2023 agricoltura 4.0 cresce del 19%, aziende puntano su AI

In 2023 agricoltura 4.0 cresce del 19%, aziende puntano su AIRoma, 9 set. (askanews) – I processi basati sull’intelligenza artificiale guideranno la trasformazione del settore agroalimentare, ma resta centrale l’esigenza di fornire maggiore supporto alle piccole e medie imprese nei processi di transizione digitale. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia, presentata stamattina nel corso della seconda giornata di Agrifood Future 2024, la manifestazione organizzata da Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Salerno.


Nel 2023, il mercato dell’Agricoltura 4.0 in Italia ha raggiunto un valore di 2,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 19% rispetto all’anno precedente. Nonostante la crescita inferiore rispetto al periodo 2021-2022 (+31%), il settore continua a mostrare un interesse vivace per le soluzioni digitali, con un aumento delle soluzioni innovative disponibili sul mercato (+10%) e dei provider tecnologici (+13%). La tracciabilità digitale si conferma uno strumento chiave per garantire trasparenza e sostenibilità lungo la filiera agroalimentare. Il mercato delle soluzioni digitali per la tracciabilità è in forte crescita, con un incremento del 22% nel 2023. Si punta soprattutto a tecnologie come l’Internet of Things, il Cloud e la Blockchain.


Oggi, le aziende agricole si stanno focalizzando su soluzioni di software necessarie per l’integrazione dei dati e la gestione efficiente delle risorse. Ma è necessario ampliare la conoscenze di queste soluzioni tecnologiche. Ad esempio il carbon farming, pratica agricola che mira a catturare e immagazzinare carbonio nel suolo per ridurre le emissioni di gas serra e preservare la biodiversità, resta limitata in Italia, con solo il 22% delle aziende agricole che dichiara di conoscerla e solo il 9% che lo adotta effettivamente. “Il futuro dell’agricoltura italiana passa inevitabilmente attraverso l’integrazione di tecnologie avanzate e l’intelligenza artificiale – ha detto il direttore scientifico dell’evento Alex Giordano – Questi strumenti non sono solo un’opportunità per aumentare la produttività, ma soprattutto per rendere le nostre pratiche agricole più sostenibili ed efficienti. Grazie all’AI, possiamo ottimizzare l’uso delle risorse naturali, ridurre gli sprechi e migliorare la gestione dei dati, garantendo una maggiore trasparenza lungo tutta la filiera agroalimentare”.

Venezia 81, presentato il trailer di “Un posto sicuro”

Venezia 81, presentato il trailer di “Un posto sicuro”Roma, 9 set. (askanews) – Dopo l’anteprima all’ultima edizione di Marateale – Premio internazionale Basilicata, nell’ambito degli eventi della 81ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è stato presentato l’attesissimo trailer di Un posto sicuro, film diretto da Luca Tartaglia e prodotto da Imagine the stars e Giacorox Film, in uscita nel 2025. La proiezione ha catturato l’attenzione del pubblico, offrendo un primo sguardo a quello che si preannuncia essere un thriller intenso e coinvolgente.


La trama segue cinque amici in fuga da una misteriosa pandemia, alla ricerca di rifugio in una villa isolata che, inizialmente, sembra essere la loro unica via di salvezza. Tuttavia, quello che doveva essere un luogo sicuro si trasforma rapidamente in un incubo, dove segreti sepolti e presenze oscure emergono, mettendo in discussione la loro sopravvivenza e la loro fiducia reciproca. Durante la presentazione, tenutasi presso lo spazio Hollywood Celebrities Village della Hollywood Communication di Mary Calvi e Antonio Lange, sono intervenuti il regista Luca Tartaglia, la produttrice Monica Bartolucci, l’autore delle musiche Eduardo Cioffi e i protagonisti del film: Reyson Grumelli, Alice Fiorentini, Luce Cardinale, Nicole Giacomasso e Mirco Di Centa. Nel corso dell’evento, moderata dalla conduttrice Barbara Politi, il team creativo ha condiviso le proprie esperienze di lavoro su questo progetto, svelando dettagli sulla produzione e le sfide affrontate durante le riprese.


“Un posto sicuro è stato un progetto ambizioso sin dall’inizio. Abbiamo voluto raccontare una storia che esplorasse le dinamiche umane in condizioni estreme, mantenendo alta la tensione emotiva e psicologica” ha dichiarato Monica Bartolucci, aggiungendo: “Come Imagine the Stars, siamo orgogliosi di aver lavorato con un team eccezionale, sia davanti che dietro la macchina da presa. Questo film rappresenta una sfida produttiva importante, ma anche un’opportunità per portare una storia originale e coinvolgente al pubblico. Non vediamo l’ora di condividerlo nel 2025 e di vedere la reazione del pubblico in sala.” Il film promette di portare una nuova visione nel panorama cinematografico, affrontando temi come la sopravvivenza, la paura dell’ignoto e il fragile equilibrio tra umanità e istinto. Un posto sicuro sarà distribuito nelle sale cinematografiche nel 2025, offrendo al pubblico un’esperienza avvincente che mescola tensione, suspense e profonda introspezione psicologica.

A Bologna dal 10 settembre congresso Società di genetica agraria

A Bologna dal 10 settembre congresso Società di genetica agrariaRoma, 9 set. (askanews) – Focus sulle nuove frontiere della genetica delle piante coltivate della 67esima edizione del Congresso annuale della Società italiana di Genetica Agraria (Siga), che si terrà dal 10 al 13 settembre all’Università di Bologna. L’appuntamento, intitolato Expanding frontiers for crop genetics, è organizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Alma Mater, insieme al Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture industriali del CREA.


Ad aprire i lavori saranno Silvio Salvi, coordinatore e docente del nuovo Corso di laurea magistrale in Biotecnologie agrarie vegetali dell’Alma Mater, oltre che presidente della Siga, e organizzatore del congresso, insieme a Roberto Tuberosa, docente di Biotecnologie Genetiche Vegetali. Con loro ci sarà anche Nicola Pecchioni, Direttore del CREA – Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture industriali, e Maurizio Martina, ex ministro dell’Agricoltura ed ora vicepresidente della Fao. Nel corso dell’evento si parlerà dalle applicazioni delle varie tecniche genomiche per la selezione di nuove piante allo studio dei meccanismi genetico-molecolari coinvolti nello sviluppo del frutto e del seme, della qualità nutrizionale, della difesa dai parassiti, della reazione della pianta agli stress ambientali.


In programma c’è anche una sessione dedicata all’interazione tra ricerca pubblica ed aziende, mentre alla discussione su come presentare al pubblico ed al consumatore gli avanzamenti della ricerca nel campo della genetica agraria sarà dedicata una tavola rotonda con rappresentanti dell’intera filiera di produzione agraria e con la partecipazione del senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare al Senato. “Grazie alla presenza di esperti nazionali ed internazionali, faremo anche il punto sulle nuove applicazioni dell’intelligenza artificiale alla genetica agraria, al miglioramento genetico e allo studio della biodiversità: saranno discusse le sfide ed opportunità legate agli impatti che queste innovazioni avranno nella società civile”, spiega in una nota il direttore del CREA Cerealicoltura e Colture industriali Nicola Pecchioni.

Draghi a Bruxelles: “L’Ue agisca o sarà una lenta agonia”

Draghi a Bruxelles: “L’Ue agisca o sarà una lenta agonia”Roma, 9 set. (askanews) – Il destino che l’Europa si trova di fronte nel caso in cui non intervenga adeguatamente è quello di “una lenta agonia”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, rispondendo con una battuta a una domanda sul rapporto su crescita e produttività che ha presentato oggi durante una conferenza stampa a Bruxelles. “No, non penso che sia così”, ha detto a chi gli chiedeva se l’Ue fosse di fonte a una situazione del tipo ‘agisci o muori’. “Non è un momento fai così o muori: è un momento fai così oppure è una lenta agonia”, ha detto.


Draghi ha fatto l’esempio del reddito reale disponibile delle famiglie, che negli ultimi 15-20 anni negli Usa è cresciuto due volte rispetto all’Europa. “Potrei andare avanti su diverse metriche. Sarà una lenta agonia saremo una società che con l’invecchiamento fondamentalmente si restringe. Ma l’impressione di una morte immediata è nascosta dal fatto che questa torta che si restringe – ha osservato – si divide tra sempre meno persone”. E solo quando si va su “questioni importanti” si ha una maggiore percezione del problema. In ogni caso, in Europa “la situazione è davvero preoccupante. La crescita ha rallentato per un lungo periodo e ora il quadro del commercio globale è cambiato, sta rallentando. Vogliamo preservare il nostro modello sociale ma gli investimenti necessari sono massicci”, ha sottolineato Draghi, durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto sulla competitività dell’Ue presentato oggi a Bruxelles assieme alla Commissione europea. Secondo Draghi le analisi e le proposte illustrate nello studio presentano essenzialmente due elementi chiave: “urgenza e concretezza”, ha detto.


L’innovazione e la necessità di colmare il divario che l’Europa accusa su questo versante con Stati Uniti e Cina rappresentano il primo e più importante capitolo delle tre aree di intervento, individuate dal rapporto curato da Mario Draghi per rilanciare crescita economica e produttività nell’Unione europea. Nella sua presentazione dello studio, durante la conferenza stampa a Bruxelles, l’ex presidente del Consiglio italiano e della Bce ha rilevato che nel 2021 le imprese europee tecnologiche hanno complessivamente speso su ricerca e sviluppo 270 miliardi di euro in meno delle loro rivali statunitensi. Un nodo chiave è poi rappresentato dal fatto che molte imprese europee spesso preferiscono reperire capitali negli Stati Uniti, piuttosto che in Europa.


Il secondo ambito di intervento è rappresentato dalla decarbonizzazione da portare avanti assieme a un aumento della competitività. Draghi ha messo in guardia dal rischio di non coordinare “gli ambiziosi obiettivi climatici” dell’Ue con la necessità di preservare competitività e crescita. Il terzo ambito di intervento è quello di aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti e ridurre le dipendenze dall’esterno. E l’Unione europea ha anche bisogno di un titolo di debito pubblico comune. “Serve un asset sicuro comune? La risposta è sì. Sapete tutti come la penso: è uno strumento funzionale per raggiungere i nostri obiettivi”, ha affermato Draghi. Su questo “serve una valutazione comune su quali siano i pericoli e le ricadute. E questo è un ambito in cui i Paesi membri devono mettersi d’accordo”, ha concluso.