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Autore: Redazione StudioNews

Azioni di Israele in Cisgiordania, l’Onu: violano il diritto internazionale

Azioni di Israele in Cisgiordania, l’Onu: violano il diritto internazionaleRoma, 28 ago. (askanews) – “L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani condanna la crescente risposta militare delle Forze di sicurezza israeliane (Idf) nella Cisgiordania occupata, in un modo che viola il diritto internazionale e rischia di infiammare ulteriormente una situazione già esplosiva”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dall’agenzia Onu su operazioni lanciate dalle forze israeliane nei giorni scorsi.


“Verso le 22:30 del 26 agosto – si precisa in una nota – l’aeronautica militare israeliana ha lanciato almeno quattro attacchi aerei sul campo profughi di Nur Shams a Tulkarem e ha ucciso tre uomini palestinesi e due ragazzi di 13 e 15 anni. Non c’erano scontri in quel momento, ma l’Idf ha affermato che gli attacchi aerei hanno preso di mira una ‘sala operativa’. Secondo le informazioni raccolte da più fonti, tre delle vittime, tra cui i due ragazzi, sono rimaste uccise mentre passavano vicino alla casa presa di mira, situata in uno dei vicoli stretti e affollati del campo”. Nella nota si sottolinea che dal 7 ottobre fino al 27 agosto, sono 628 i palestinesi uccisi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est: “Di questi, 609 sono stati uccisi dalle Idf, 11 dai coloni e 8 dalle Idf o dai coloni in attacchi congiunti, e 159 delle persone uccise, tra cui 29 ragazzi e tre donne, sono morti a causa di attacchi aerei”.


“La violenza tra l’Idf e i palestinesi armati in Cisgiordania non costituisce un conflitto armato ai sensi del diritto umanitario internazionale e, in quanto tale, l’uso della forza in Cisgiordania deve rispettare le norme e gli standard sui diritti umani applicabili alle forze dell’ordine – ha ricordato l’agenzia Onu – l’uso da parte dell’Idf di attacchi aerei e di altre armi e tattiche militari viola questi standard e sta provocando esecuzioni extragiudiziali e altre uccisioni illegali e distruzione di case e infrastrutture palestinesi”.

”Paw Patrol” a Zoomarine, domenica arrivano Chase e Marshall

”Paw Patrol” a Zoomarine, domenica arrivano Chase e MarshallRoma, 28 ago. (askanews) – Tutti pazzi per Chase e Marshall, i personaggi ufficiali di Paw Patrol, si preparano ad incontrare i loro fan il 1 settembre 2024 a Zoomarine. L’amatissimo cartone targato Nickelodeon che conquista i bambini di tutto il mondo e che racconta le avventure della squadra di pronto intervento vedrà due dei suoi protagonisti presenti al parco per un Meet&Greet gratuito da conservare gelosamente nei ricordi e nel cuore dei piccoli visitatori con tanto di foto omaggio. Ma nel parco divertimenti, situato alle porte di Roma e diretto da Alex Mata, non sarà questa l’unica sorpresa: la giornata speciale proseguirà con la partecipazione straordinaria della Polizia Penitenziaria per festeggiare insieme il suo 207° anniversario.


Per l’occasione il pubblico potrà scoprire le diverse attività e specialità del Corpo attraverso l’esposizione di stand promozionali e l’interazione diretta con i mezzi e gli automezzi in dotazione ai diversi Reparti della Polizia penitenziaria; sono inoltre previste delle esibizioni a orario programmato. Sarà possibile conoscere da vicino il lavoro svolto dai reparti d’élite, il NIC (Nucleo Investigativo Centrale), il GOM (Gruppo Operativo Mobile) e l’USPeV (Ufficio per la Sicurezza Personale e per la Vigilanza), che illustreranno le attività svolte quotidianamente e il funzionamento di alcune delle attrezzature in dotazione ai reparti specializzati. Verranno presentate al pubblico le diverse tecnologie di Contrasto e Servizio droni utilizzate dalla Polizia Penitenziaria; sarà inoltre possibile effettuare una visita virtuale in un istituto penitenziario attraverso la realtà virtuale, nonché simulare il prelievo di impronte digitali e di un campione di DNA. A orari programmati sarà possibile assistere alle esibizioni degli atleti delle Fiamme Azzurre, alcuni dei quali hanno recentemente partecipato alle Olimpiadi di Parigi: in programma pugilato, breakdance, scherma, judo e karate.


A fine giornata l’imperdibile dimostrazione del Servizio Cinofili e nel gran finale il concerto della Banda Musicale del Corpo di Polizia Penitenziaria. Non mancheranno poi le attrazioni da visitare, i tour educazionali alla scoperta degli animali, la possibilità di divertirsi nelle piscine o scendere dagli scivoli per vivere un sano divertimento per tutti i gusti e tutte le esigenze, ma soprattutto formato famiglia. www.zoomarine.it.

Operazioni di Israele in zone della Cisgiordania, irruzione anche in un centro medico

Operazioni di Israele in zone della Cisgiordania, irruzione anche in un centro medicoRoma, 28 ago. (askanews) – Le forze israeliane hanno imposto un coprifuoco nell’area orientale di Jenin, nel nord della Cisgiordania, impedendo ai residenti di lasciare le loro abitazioni. Lo riportano fonti locali, citate dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui i militari israeliani stanno conducendo “raid su larga scala nelle case dei cittadini, sottoponendoli a interrogatori”.


Le forze israeliane hanno compiuto una serie di operazioni in zone della Cisgiordania, in cui è stata anche ordinata l’evacuazione di alcuni villaggi. Irruzione nel centro medico della Mezzaluna rossa palestinese nel campo profughi di Al-Far’a, a sud di Tubas, in Cisgiordania, dove hanno fermato il personale e interrotto ogni comunicazione. E’ quanto riferisce su X la Mezzaluna rossa palestinese, pubblicando un video del raid israeliano che mostra i paramedici allineati contro un muro. “Nell’area di Jenin, tre terroristi armati che rappresentavano una minaccia per le forze di sicurezza sono stati eliminati in un attacco aereo – recita un comunicato delle Forze di difesa israeliane (Idf) – inoltre, nelle aree di Jenin e Tulkarem, le forze hanno eliminato altri due terroristi armati, hanno arrestato sospetti ricercati e localizzato e sequestrato armi tra cui M-16, munizioni e altro equipaggiamento militare”. Nell’area del campo profughi al Far’a “un aereo ha colpito ed eliminato quattro terroristi armati che rappresentavano una minaccia per le forze”.

AccessiWay: Paralimpiadi spot fallimento accessibilità digitale

AccessiWay: Paralimpiadi spot fallimento accessibilità digitaleRoma, 28 ago. (askanews) – Le Paralimpiadi di Parigi 2024 che iniziano oggi saranno ricordate come le più inaccessibili edizioni dei Giochi a cinque cerchi della storia. A consegnare la simbolica medaglia di legno sono due report realizzati da AccessiWay Italy, start up under 30 impegnata a promuovere l’accessibilità digitale, che ha analizzato le piattaforme streaming su cui poter seguire gare e risultati dei Giochi e anche i siti delle compagnie aeree sui quali prenotare i voli verso la capitale francese. Quella dell’inclusione digitale è una sfida che le Istituzioni europee devono affrontare con un vero e proprio cambio culturale che metta l’abbattimento delle barriere digitali, al pari di quelle fisiche, come una grave privazione di diritti e libertà per milioni di cittadini che vivono una forma di disabilità.


Report piattaforme online. I risultati della ricerca evidenziano che nessuna piattaforma italiana è completamente conforme agli standard di accessibilità. Fra le maggiori criticità rinvenute ci sono la carenza di sottotitoli e descrizioni audio, cruciali per utenti con disabilità uditiva, e per utenti con disabilità visiva; tasti di scelta rapida per utenti con disabilità motoria; assenza di lingua dei segni per migliorare ulteriormente l’accessibilità per persone con disabilità uditiva; interfaccia compatibile con lettori di schermo, per permettere agli utenti di accedere a tutte le funzioni senza difficoltà. Report siti web delle compagnie aeree in Francia per le olimpiadi di Parigi 2024. La ricerca, realizzata da Paolo Berro, Chief Accessibility Officer di AccessiWay, ha come obiettivo analizzare l’accessibilità digitale dei siti web delle dieci principali compagnie aeree che operano in Francia in vista delle Olimpiadi e delle Paraolimpiadi di Parigi 2024. L’obiettivo è valutare quanto questi portali siano accessibili e fruibili per tutti gli utenti, indipendentemente dalle loro abilità fisiche o sensoriali.


Le maggiori criticità riguardano le homepage che presentano anche alcuni warning e tecniche con errori; le pagine di registrazione che hanno una buona percentuale di accessibilità, ma possono mostrare problemi di usabilità che impattano i criteri di successo; le pagine per passeggeri con necessità speciali che sono critiche per l’inclusività e devono garantire un alto livello di accessibilità. Purtroppo, i dati suggeriscono che le compagnie non soddisfano questi standard. Per Edoardo Arnello, Ceo di AccessiWay Italy, “l’accessibilità digitale è cruciale per promuovere un accesso equo alle informazioni, alla mobilità e ai servizi online, favorendo inclusione sociale ed economica. Durante eventi di rilevanza globale come le Olimpiadi e le Paralimpiadi, l’accessibilità diventa ancora più significativa. È un imperativo legale e morale garantire che le piattaforme di streaming siano fruibili da tutti, inclusi coloro che hanno disabilità visive, uditive, motorie o cognitive, al pari della possibilità di prenotarsi online un volo aereo, senza dover subire la presenza di barriere digitali che si trasformano in una negazione inaccettabile del diritto all’uguaglianza”.

Athletica Vaticana: Francesco incontra Tebogo e ucraina Ryzykova

Athletica Vaticana: Francesco incontra Tebogo e ucraina RyzykovaMilano, 28 ago. (askanews) – Letsile Tebogo, campione olimpico dei 200 metri (e argento nella 4×400 con il suo Botswana), è stato ricevuto stamani da Papa Francesco in Vaticano. Con lui l’atleta ucraina Anna Ryzykova, bronzo ai Giochi di Londra nella staffetta 4×400, anche lei in gara a Parigi. Lo rende noto Athletica Vaticana.


Tebogo – che venerdì 30 agosto sarà in pista allo stadio Olimpico per il Golden Gala – ha chiesto al Papa una preghiera per sua mamma, Elizabeth Seratiwa, morta lo scorso 18 maggio (aveva 44 anni). E gli ha mostrato le scarpe con le quali ha vinto le Olimpiadi a Parigi: vi sono, infatti, incise le iniziali del nome e la data della nascita della mamma (23.12.1980). A sua volta Ryzykova ha chiesto a Francesco di benedire la sua maglietta, condividendo la preghiera per il suo popolo ucraino che sta soffrendo a causa della guerra.


Il Papa, in segno di amicizia, ha firmato le scarpe di Tebogo e la maglietta di Ryzykova. Tebogo – con il suo allenatore Dose Mosimanyane – e Ryžykova sono stati accolti dagli sportivi di Athletica Vaticana che hanno donato loro il testimone della staffetta (We Run Together – Simul currebant), simbolo inclusivo di Athletica Vaticana, e una maglietta dell’associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede. Presenti Carlo Pellegrini, direttore di Vatican Athletics, la federazione vaticana di atletica leggera, Giuseppe Zapparata, velocista di punta del team (terzo posto ai recenti Campionati dei Piccoli Stati d’Europa sui 110 metri ostacoli) con Marco Alpigiani, segretario generale dell’associazione.


“Vedendomi vincere l’oro olimpico forse tante persone saranno andate a cercare sulle mappe dove si trova il Botswana e leggendo sulle mie scarpe le iniziali del nome di mia a e la sua data nascita spero che qualcuno avrà pregato per lei” dice Tebogo. Proprio le scarpe che ha il Papa ha benedetto raccontano la sua storia. Ha iniziato a correre scalzo nel 2019: il primo paio le ha calzate l’anno dopo, quando ha vinto i campionati nazionali e ha scelto di mettere da parte il calcio (giocava scalzo, naturalmente) per l’atletica. “Correre senza scarpe in Africa e nelle regioni povere del mondo è normale” racconta Tebogo. “Le mie prime gare le ho corse con i pantaloni di mio zio. Spero che le mie vittorie sui 100 e sui 200 metri portino attenzioni al Botswana e all’Africa in generale. È significativo che gli africani non vengano visti unicamente come atleti che corrono le lunghe distanze”. Non manca una proposta: “Con più strutture anche sportive, sarebbe importante organizzare finalmente le Olimpiadi in Africa: il mondo conoscerebbe culture straordinarie!”.


Tebogo è particolarmente commosso di aver ricordato la mamma insieme con il Papa: “Sono certo che mia mamma è felice, era una donna di fede. Quando è morta, per un cancro al seno dopo una lunga battaglia, ho pensato di chiudere con lo sport. Ora ho vinto i Giochi per e con mamma. Per mia sorella, che ha 12 anni, e per me lei è stata ed è tutto! Ci ha dato l’opportunità di crescere nonostante il contesto dove siamo nati: il villaggio di Kanye che nessuno sa dov’è. Sempre insieme, grazie allo sport abbiamo visto città che non pensavamo neppure esistessero!”. E aggiunge: “Ero un bambino iperattivo, senza speranze: lo sport e l’amore infinito di mamma hanno consentito di realizzarmi nella vita, fino all’oro olimpico. Ma tutti i bambini in Africa dovrebbero avere queste opportunità”. Il soprannome di Tebogo è school-boy. A lui piace: “Mi hanno chiamato affettuosamente così i compagni di staffetta al World relays in Polonia nel 2021: ero il più piccolo, uno “scolaretto””. Poi ha vinto medaglie internazionali a raffica a suon di record. “Ma resto uno school-boy – confida – con l’umiltà che mi ha testimoniato mamma, la mia roccia. La porto in ogni respiro e in ogni passo. E ogni tanto mando un bacio al cielo per lei”. L’ha fatto anche stamani in piazza San Pietro, con la medaglia d’oro olimpica al collo. grazie

Spazio, Sentinel 2-C pronto al lancio con l’ultimo volo di Vega

Spazio, Sentinel 2-C pronto al lancio con l’ultimo volo di VegaRoma, 28 ago. (askanews) – Sentinel 2-C, il satellite più recente del programma europeo Copernicus, è pronto per essere lanciato con l’ultima missione del razzo Vega dalla base europea di Kourou nella Guyana francese, alle 3.50 ora italiana del 4 settembre (le 22.50 ora locale del 3 settembre).


La missione Copernicus Sentinel-2 fornisce immagini ottiche ad alta risoluzione per una vasta gamma di applicazioni, tra cui il monitoraggio della terra, dell’acqua e dell’atmosfera. La missione – ricorda l’Agenzia spaziale europea – si basa su una costellazione di due satelliti identici Sentinel-2A (lanciato nel 2015) e Sentinel-2B (lanciato nel 2017), che volano sulla stessa orbita ma a 180° di distanza l’uno dall’altro per ottimizzare la copertura e il tempo di rivisitazione. Ogni satellite trasporta un imager multispettrale ad alta risoluzione per fornire immagini ottiche dalla regione visibile a quella a onde corte-infrarossi dello spettro elettromagnetico. Dall’altitudine di 786 km, i satelliti forniscono immagini in 13 bande spettrali con risoluzioni di 10, 20 e 60 metri su un’ampia larghezza di 290 km. Insieme, coprono tutte le terre emerse e le acque costiere della Terra ogni cinque giorni. I dati raccolti da Sentinel-2 vengono utilizzati per un’ampia gamma di applicazioni, tra cui l’agricoltura di precisione, il monitoraggio della qualità dell’acqua, la gestione delle catastrofi naturali e il rilevamento delle emissioni di metano.


Sentinel-2C sarà gestito dai team esperti del centro di controllo missioni ESOC dell’Esa a Darmstadt, in Germania, e continuerà l’eredità dei suoi predecessori, fornendo dati ad alta risoluzione essenziali per Copernicus, componente di osservazione della Terra del Programma Spaziale dell’Ue. A portare in orbita Sentinel 2-C sarà il razzo europeo Vega – progettato da Avio, che è anche il contraente principale e operato da Arianespace – specializzato nel lancio di piccoli veicoli spaziali per scopi scientifici e di osservazione della Terra. Dopo questa missione (denominata VV24) Vega passerà il testimone alla versione aggiornata Vega-C il cui ritorno al volo è previsto per la fine di quest’anno.


Il volo inaugurale di Vega si è svolto nel febbraio 2012 e, da allora, Vega ha portato in orbita oltre 100 missioni per conto di dozzine di istituzioni europee e clienti di tutto il mondo. Anche i satelliti Sentinel-2A e Sentinel-2B sono stati lanciati su Vega. (CREDIT : ESA-CNES-ARIANESPACE/Optique vidéo du CSG-T. Leduc)

Ue, Meloni vede Weber nel pomeriggio, leader Ppe a cena con Tajani

Ue, Meloni vede Weber nel pomeriggio, leader Ppe a cena con TajaniRoma, 28 ago. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è a palazzo Chigi da questa mattina dove ha ripreso l’attività di governo. Sul tavolo, i tanti dossier della ripresa. Ieri la premier ha incontrato il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, che potrebbe essere il candidato italiano in pectore per la Commissione europea. Oggi Meloni riceverà nel pomeriggio il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, Manfred Weber, con il quale si confronterà sui principali temi della politica europea dei prossimi giorni.


Weber vedrà a cena il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Vela, Coppa America: Alinghi pronta a partecipare alla Vuitton Cup

Vela, Coppa America: Alinghi pronta a partecipare alla Vuitton CupRoma, 28 ago. (askanews) – Dopo anni di preparazione e un recente primo turno di regate con gli AC75, Alinghi Red Bull Racing è pronto per la 37esima America’s Cup e parteciperà alla Louis Vuitton Cup che prenderà il via questo giovedì. L’ evento, articolato in tre fasi, vedrà la partecipazione di sei team, i quali si confronteranno in mare per arrivare a sfidare il Defender Emirates Team New Zealand e conquistare, in caso di successo, l’America’s Cup. Durante la Preliminary Race della scorsa settimana, che ha visto per la prima volta gli AC75 in regata, il Challenger svizzero ha sempre dato prova mostrato di gestire al meglio la tattica nella fase di pre-partenza, ottenendo un vantaggio iniziale in diverse regate. “La scorsa settimana abbiamo finalmente avuto l’opportunità di regatare con i migliori specialisti di match race del mondo, per imparare, confrontarci con loro e capire dove siamo – ha dichiarato Silvio Arrivabene, Co-General Manager del team – Tutto il duro lavoro che abbiamo dedicato all’allenamento per la fase di pre-partenza sta chiaramente dando i suoi frutti, come dimostrano gli ottimi spunti del team che sono stati sotto gli occhi di tutti, finora”. I tre giorni di pausa delle regate sono stati utilizzati da Alinghi Red Bull Racing per migliorare la velocità della barca, implementando nuove soluzioni progettuali e rivedendo la gestione di BoatOne per sfruttarne al massimo le potenzialità. Ogni giorno di regata rende il team più forte e veloce, motivo per cui il timoniere Arnaud Psarofaghis è ansioso di tornare in mare per confrontarsi con gli avversari. “Sappiamo di avere una barca che può vincere le regate e un equipaggio capace di navigare bene. Finalmente le regate sono entrate nel vivo, l’equipaggio ha voglia di competere; quindi, siamo tutti entusiasti di iniziare a regatare contro i nostri avversari”.

Rai, a Newsroom l’Artico prima linea tensione Russia-Nato

Rai, a Newsroom l’Artico prima linea tensione Russia-NatoRoma, 28 ago. (askanews) – Torna Newsroom in prima serata su Rai 3 oggi. Questa sera Monica Maggioni propone analisi e reportage esclusivi dal circolo polare Artico, uno luogo incontaminato diventato prima linea di un confronto sempre più teso e armato tra Russia e Nato.


In quella parte remota del pianeta, infatti, si sta combattendo una guerra “invisibile”, che nessuno ha dichiarato, ma che è in corso a tutti gli effetti. Con lo scioglimento dei ghiacci, l’apertura di nuove rotte commerciali e militari, la scoperta di giacimenti di petrolio, gas e minerali, si è infatti aperta la corsa alla conquista dell’egemonia nel Grande Nord. Una competizione tra grandi potenze che si sta svolgendo nella quasi indifferenza del mondo. E questa corsa ha un protagonista assoluto, determinato a lanciare anche da lì la sua sfida all’Occidente: Vladimir Putin. Newsroom è realizzato in collaborazione con la Direzione Approfondimento e la Direzione Contenuti Digitali e Transmediali

Analizzato per la prima volta il Dna delle iene fossili siciliane

Analizzato per la prima volta il Dna delle iene fossili sicilianeRoma, 28 ago. (askanews) – Le iene siciliane, che abitavano l’isola prima dell’arrivo di Homo sapiens, appartengono a un gruppo diverso da quelle africane: si tratta di una popolazione “relitta” di iene insulari, caratteristica che le rende uniche al mondo, il cui DNA fossile nei resti biologici è sopravvissuto al clima caldo del Mediterraneo ed è stato analizzato in uno studio che coinvolge diversi ricercatori italiani.


Prima ancora che Homo sapiens arrivasse in Sicilia, circa 16 mila anni fa, sull’isola erano molto diffuse le iene del genere Crocuta. Tra i più iconici carnivori delle savane, la iena macchiata è oggi presente in buona parte dell’Africa sub-sahariana, ma durante il Pleistocene, tra 800 e 16 mila anni fa, era diffusa in territori molto più ampi che includevano l’Europa e l’Asia, mentre l’unica isola dove la presenza di questa specie è stata documentata dai fossili, è la Sicilia. Questa caratteristica rende le iene siciliane uniche da un punto di vista paleobiologico e offre agli studiosi una rara opportunità per comprendere meglio sia gli adattamenti che i processi evolutivi legati all’isolamento geografico di un grande carnivoro, estremamente raro in contesti insulari.


Grazie ai recenti avanzamenti nello studio del DNA antico, negli ultimi anni i paleogenetisti sono stati in grado di analizzare porzioni di DNA di alcune iene fossili, ad oggi tutte provenienti da siti nord europei o dal nord della Russia e della Cina, dove le temperature basse favoriscono la conservazione del materiale genetico. In ambienti a clima caldo, come quello mediterraneo, nei resti antichi il DNA si conserva con maggiori difficoltà. In un recente studio condotto dai ricercatori delle Università di Palermo, Statale di Milano, Firenze, Roma Sapienza, Bangor University e Cambridge, pubblicato sulla rivista internazionale “Quaternary Science Reviews” è stato analizzato per la prima volta il DNA di una iena fossile della Sicilia.


Il DNA nucleare – spiegano i ricercatori italiani – è stato estratto con successo da un frammento di coprolite, un escremento fossilizzato di iena di oltre 20 mila anni, proveniente dal sito della Grotta San Teodoro (Messina). I risultati delle analisi hanno svelato che le iene siciliane possedevano caratteristiche genetiche molto particolari, uniche tra tutte le iene fossili di cui si conosce il DNA. “Le analisi – commenta Giulio Catalano, paleogenetista dell’Università di Palermo e primo autore dello studio – ci suggeriscono che le iene siciliane siano appartenute a un gruppo genetico molto antico, distinto dalle attuali iene africane e peculiare rispetto alle altre iene fossili”. “Questo insieme di caratteristiche – prosegue il ricercatore – ci fa ipotizzare che un tempo la popolazione di queste iene fosse ampiamente distribuita sul continente, circa 500mila anni fa. Ma arrivate in Sicilia, grazie all’isolamento geografico, questa popolazione ha conservato le proprie caratteristiche genetiche mentre nel resto d’Europa si è invece persa nel corso del tempo. Questo grazie anche al contributo dei diversi scambi genetici avvenuti con le iene africane”.


“Questo tipo di analisi permette di ipotizzare che le iene pleistoceniche siciliane possano far parte di una popolazione genetica ‘relitta’, sopravvissuta sull’isola fino a circa 20 mila anni fa”, sottolinea Raffaele Sardella, paleontologo dell’Università Sapienza di Roma che ha partecipato alla ricerca. “Oltre al DNA di iena, – aggiunge Dawid A. Iurino, paleontologo dell’Università Statale di Milano e coautore dello studio – nel coprolite abbiamo individuato tracce di DNA equino che ci ha permesso di rivelare il contenuto del pasto di una iena di 20 mila anni fa, costituito da Equus hydruntinus l’unico equide vissuto in passato sull’isola. La scoperta e l’analisi di questo DNA fossile rappresentano una fonte inesauribile di ispirazione per nuove ricerche che rende il patrimonio geo-paleontologico della Sicilia una risorsa da preservare e valorizzare, in quanto unico nel suo genere”. “Grotta San Teodoro, con il suo enorme patrimonio, – commenta Luca Sineo, docente dell’Università di Palermo e responsabile del progetto – si conferma tra i più importanti siti europei per lo studio del Pleistocene, ovvero gli ultimi 2.5 milioni di anni. Questa ricerca ha coinvolto studiosi internazionali ed è stata possibile grazie alla collaborazione con il Parco Archeologico di Tindari, la Proloco di Acquedolci e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina”. “Questo studio dimostra come, ad oggi, lo sviluppo tecnologico consenta di ottenere informazioni genetiche anche da substrati biologici complessi, come i coproliti”, spiega la Dott.ssa Alessandra Modi dell’Università di Firenze che ha partecipato alla ricerca. “Grazie alla grande mole di dati che si possono ottenere da un numero sempre maggiore di resti appartenenti a specie diverse, siamo in grado di delineare con elevata precisione la storia evolutiva non solo dell’uomo, ma di molteplici forme viventi”, conclude David Caramelli, Professore Ordinario di Antropologia dell’Università di Firenze.