Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Al via la decima edizione del Jazz italiano per le Terre del Sisma

Al via la decima edizione del Jazz italiano per le Terre del SismaRoma, 26 ago. (askanews) – È tutto pronto per la decima edizione de “Il jazz italiano per le terre del sisma”, la manifestazione che, dal 2015, continua a portare nella città dell’Aquila e nelle regioni colpite dal sisma del 2016 la più importante e numerosa rappresentanza del jazz italiano. I tre direttori artistici dell’edizione 2024 – Francesco Diodati, Gabriele Mitelli e Ugo Viola – hanno lavorato sul tema ‘Abitare il suono’.


Anche per questa importante edizione saranno oltre 300 gli artisti coinvolti, oltre 60 eventi e concerti complessivi, 15 piazze, 20 mila spettatori attesi, tutti numeri che vanno a rafforzare la grande manifestazione del jazz italiano. “Il jazz italiano per le terre del sisma” arriverà all’Aquila il 31 agosto e il primo settembre. La pianista Rita Marcotulli aprirà la rassegna presso l’auditorium del Conservatorio Casella; poi Simone Graziano “Frontal”; Federico Nuti Informal Setting; Cristiano Calcagnile Anhoki, Francesco Negro, Wasted Generation, Michele Bonifati Emong), elettronica e contaminazioni (Chorus Abstracta, Don Karate che animeranno la notte del sabato a Piazza Chiarino, Fade in trio), songwriting contaminato (Valeria Sturba, Sara Ardizzoni, Lapsus Lumine, Speaking in Tongues), rivisitazioni originali (More Morricone), minimalismo e sound design (McCorman), musiche tradizionali del mondo (Fawda, la street band Amorklab), sempre con una attenzione speciale al coinvolgimento del pubblico (i ritmi sfrenati della Lindy Hop con l’orchestra The Nine Pennies, chiuderanno il programma della domenica, in collaborazione con le scuole di ballo Lindy Hop dell’Aquila e di Terni). Da segnalare anche le performance in solo e duo che riempiranno la Sala del Mammut del Castello cinquecentesco e i cortili più belli della città (Barba/Raviglia, Papetti/Milesi, Dimidiam, Braida/Locatelli, Francesco Guerri, Jacopo Ferrazza, Dan Kinzelman, Filippo Vignato, Andrea Grossi, Silvia Bolognesi).


Per il main stage è confermata la Scalinata di San Bernardino, dove la sera di sabato 31 agosto si esibiranno: ’10 anni!!! Il jazz italiano per le terre del sisma”, la produzione speciale della manifestazione diretta e composta da Andrea Ravizza in collaborazione con I solisti Aquilani, il Conservatorio A. Casella, Moncalieri jazz, con tre ospiti d’eccezione come Francesco Cafiso, Eleonora Strino e Nico Gori; Fawda (con Reda Zine, Fabrizio Puglisi, Danilo Mineo e Brothermartino); “Salvation 2332 – l’Ultimo Canto” – a cura di Albert Hera e Michele Degan con la Corale L’Aquila. Il programma del sabato inizierà alle 10.30 con uno speciale incontro dal titolo ‘Jazz e cinema in Italia, affinità elettive e linguaggi universali.


Domenica 1 settembre la giornata si aprirà alle 12 al Parco della Memoria (il progetto, inaugurato nel settembre del 2021 a Piazzale Paoli, simboleggia e testimonia il ricordo per le vittime del sisma del 2009 e le radici della vita) con: ‘Collective Memories: suoni del futuro’, concerto finale del laboratorio di improvvisazione e conduction a cura di Silvia Bolognesi con la partecipazione degli studenti dagli 11 ai 18 anni delle scuole dell’Aquila; l’esibizione dell’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila diretta dal Maestro Pasquale Innarella e composta da ragazzi dagli 8 ai 18 anni, inserita tra i progetti del dossier di candidatura che ha permesso a L’Aquila di ottenere il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura 2026. Eventi speciali inoltre nel cortile di Palazzo Micheletti, in collaborazione con la Libreria Polarville, con performance estemporanee di alcuni musicisti già presenti nel programma e l’allestimento di Saxophobia, mostra di saxofoni storici e artigianali a cura di Attilio Berni, direttore del Museo del Saxofono di Fiumicino, presso la sala espositiva di Palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila.


Cuore pulsante della manifestazione saranno anche le residenze, i laboratori interdisciplinari e le nuove produzioni: due le residenze di musica improvvisata e conduction, tenute, rispettivamente da Nicola Pisani assieme ad Ettore Fioravanti e Alessandro Fabbri con l’Orchestra Nazionale di Musica Creativa dei Conservatori (concerto finale alla Scalina di San Bernardino, domenica 1 settembre) e da Silvia Bolognesi; giorni di laboratori educational per i più piccoli, progetto “Nati nelle note”, a cura di Samuele Cinelli e Francesco Bernardi; spazio anche ai workshop, uno per cori a cura di Albert Hera (progetto Salvation 2332), l’altro in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila a cura di Tiziano Doria e Samira Guadagnuolo (Warshad) che analizzerà a fondo il rapporto del territorio e il vissuto dei pastori, e infine, per il secondo anno consecutivo, quello di fotografia per i più piccoli a cura della Associazione Fotografi Italiani di Jazz. Durante le due serate verranno inoltre conferiti i premi alla Carriera e alla Memoria, Giovani Visionari, Premio Nuove Direzioni, Premio Jazz Club, Premio Speciale AFIJ, Premio Formazione Musicale (ANSJ e DJeP-AFAM), Premio Gender Equality curati dalla Federazione Nazionale Il Jazz italiano e dalle sue associazioni. Infine, un grande elemento di prestigio di questa edizione, sarà il primo passo verso la creazione della Orchestra Nazionale di Musica Creativa, O.N.M.C. composta dagli studenti iscritti ai Conservatori di musica italiani. Per questa prima edizione del progetto – ideato dalla stessa Federazione e dalla Associazione Nazionale Docenti Jazz e Pop DJeP-AFAM – hanno aderito dieci Conservatori di musica: Alessandria, Bari, Brescia, Campobasso, L’Aquila, Matera, Milano, Napoli, Nocera Terinese-Catanzaro, Potenza, la direzione artistica per questa prima esperienza sarà di Nicola Pisani (presidente DJeP-AFAM). Gli studenti, individuati nell’ambito dei corsi accademici AFAM, saranno coinvolti in una residenza di quattro giorni, dal 29 agosto al primo settembre, in cui dialogheranno e incontreranno musicisti attivi nell’ambito del jazz e della musica improvvisata in Italia, artisti e creativi di altri ambiti espressivi come la danza, la poesia, le arti visive, la multimedialità. L’Orchestra si esibirà il primo settembre, sul palco di San Bernardino, alle 18.30. Confermata anche la collaborazione con Alexanderplatz Jazz Club che curerà la programmazione del jazz club a Piazza Santa Margherita, la sera del 31 agosto, con Pasquale Innarella New Quartet e alcuni ospiti speciali. Confermata anche l’esibizione della band vincitrice del Conad Jazz Contest organizzato da Umbria Jazz e sostenuto da Conad e del vincitore del Premio Massimo Urbani 2024, il giovane pianista Cesare Panizzi. Per la prima volta, la decima edizione ospiterà anche alcuni direttori artistici di importanti festival e club europei, in collaborazione con Europe Jazz Network, per consentire alla manifestazione aquilana di costruire un ponte internazionale di visibilità e promozione del jazz italiano. ‘Il jazz italiano per le terre del sisma’ conferma il coinvolgimento e l’organizzazione della Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” e il coordinamento operativo dell’associazione Jazz all’Aquila; è promosso e sostenuto dal Ministero della cultura, il Comune dell’Aquila, è promosso da Regione Abruzzo, con il sostegno dei Main Sponsor SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, e NUOVO IMAIE – Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori, il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, di Costruzioni Iannini, dello sponsor tecnico Silent System e dei molti partner tecnici coinvolti. L’evento, inoltre, vede coproduzioni con alcuni dei più importanti enti culturali del territorio come il MUNDA-Museo Nazionale d’Abruzzo, il Conservatorio Alfredo Casella, la Fondazione MAXXI per Museo MAXXI L’Aquila, il Centro Sperimentale di Cinematografia (sede abruzzese), i Solisti Aquilani. Da sottolineare anche la rilevante collaborazione con il Museo del Saxofono e con Moncalieri Jazz. Confermata la media partnership con Rai Radio 1.

Chiude in Giappone la fabbrica delle sex-doll super realistiche

Chiude in Giappone la fabbrica delle sex-doll super realisticheRoma, 26 ago. (askanews) – Il sesso tira sempre meno nell’un tempo fiorente industria dell’entertainment giapponese. E così un’istituzione del variegato mondo del feticismo nipponico ha deciso di chiudere per sempre i battenti. Si tratta della Orient Industry, la compagnia nota in tutto il mondo per le sue super-realistiche bambole sessuali in silicone.


“Ci dispiace di dare questo annuncio con scarso preavviso, ma il nostro fondatore Hideo Tsuchiya, che guida la nostra compagnia, Orient Industry, da molti anni, ha preso la decisione di ritirarsi e di dare priorità alla sua salute”, si legge sul sito internet in giapponese della compagnia. “Vogliamo cogliere questa occasione per esprimere la nostra più sincera gratitudine a tutti i nostri clienti e partner che hanno creduto e sostenuto Oriental Industry. In considerazione delle condizioni di salute del nostro proprietario e in rispetto alle sue volontà, la compagnia ha deciso di cessare le attività. Se prendiamo in considerazione il lungo periodo in cui siamo stati parte delle vostre vite e il periodo in cui abbiamo camminato per la stessa strada, questo sarà nei nostri ricordi come un periodo estremamente felice”, continua il comunicato.


La storia di Orient Industry è quella di un grande successo industriale che, però, a causa del settore in cui l’azienda operava non è mai stato riconosciuto in pieno. La compagnia – che ha tuttora sede nel vivace quartiere tokiese di Asakusa, fu fondata nel 1977 da Tsuchiya, un ex impiegato che si era trovato catapultato nel colorato mondo del “mizu-shobai”, cioè quell’insieme di locali – bar con hostess, strip-club, massaggi erotici – che riempivano le serate dei sarariman (impiegati) giapponesi negli anni della grande ascesa economica. Tsuchiya investì immediatamente in ricerca, per cercare di produrre bambole sempre più veridiche, finché non uscì la mitica Bosho, che costava come metà del salario annuo di un neo-dipendente, ma che ebbe un successo devastante.


Da allora la fama delle sexy-bambole giapponesi in silicone di Orient Industry si diffuse anche sui media internazionali. Finché il nuovo sentire dei giapponesi, che sono sempre meno interessati al sesso (tanto che alcuni studiosi parlano di “generazione erbivora”), quanto meno quello off-line, ha fatto calare l’interesse per questi prodotti. Vista l’annunciata cessazione di attività, sul sito è stata proposta anche la possibilità di acquistare le bambole con sconti che vanno dal 40 al 70%.


(Immagine tratta dal sito di Orient Industry)

Pietrantonio: Ravello Festival, sogno anche per italiani all’estero

Pietrantonio: Ravello Festival, sogno anche per italiani all’esteroRavello (Salerno), 26 ago. (askanews) – Ravello vuol dire musica, meta per tutti i più importanti direttori d’orchestra. Perla incastonata in quello che l’Unesco considera “Patrimonio mondiale dell’Umanità” – la Costiera appunto – perché rappresenta “uno straordinario esempio di paesaggio mediterraneo”. Ma è anche un sogno per chi emigrato all’estero desidera tornare. Come ci spiega il direttore generale della Fondazione Ravello (Ravello Festival) Maurizio Pietrantonio la natura stessa della città e della regione Campania storicamente accoglie etnie di ogni parte del mondo integrandole, fondendole. Ma anche italiani, che emigrati all’estero, tornano in Costiera e il famoso concerto dell’alba è come il coronamento di un sogno.


“Ci sono persone che avendo trascorso la gran parte della loro vita, magari all’estero, ma originari di qui, ci scrivono: vogliono tornare, vogliono assistere a questo evento, che li riconcilia con la città, con i loro luoghi di origine e quant’altro”, racconta Pietrantonio. E per chi crede nella musica e nella bellezza, i sogni si realizzano. “Quest’anno – continua – si è fatto uno sforzo particolare per una serie di situazioni che andavano un po’ in salita per fare il festival, ma la regione Campania ci ha sostenuti come anche in quota parte il Ministero della Cultura. Insomma, alla fine il festival si fa, si fa sempre, la continuità dei 72 anni è quasi una rarità in Italia”. E il Festival “da 72 anni a questa parte è internazionale perché ha accolto artisti, orchestre di ogni provenienza, da ogni latitudine, in una forma molto ecumenica, senza barriere di nessun tipo, ideologico o politico”.


Pietrantonio sottolinea inoltre l’importanza del Ravello Festival per raccontare nel mondo quello che è la nostra cultura, per esercitare una diplomazia culturale italiana su una platea internazionale e un pubblico di intenditori. “Ravello intanto ha una storia centenaria: già il luogo dove abitualmente il festival si svolge, Villa Rufolo, la dice lunga su una grande storia, che è anche centro di interconnessioni di varie culture”. Una serie di commistioni anche sotto il profilo architettonico per Villa Rufolo, sin dal “suo nascere”. “Ravello nella sua storia ultracentenaria è un luogo di accoglienza internazionale e di rinomanza internazionale: il festival nasce anche su presupposti internazionali, perché nasce dalla presenza di Wagner che viene a Villa Rufolo e dice di riconoscere in una zona della villa il suo giardino di Klingsor”.

E’ scoppiato un caso politico sui grembiuli scolastici

E’ scoppiato un caso politico sui grembiuli scolasticiRoma, 26 ago. (askanews) – “In un asilo nido pubblico a Guagnano, in provincia di Lecce, il Dirigente scolastico, su proposta della Commissione Pari Opportunità e del garante sulla disabilità della locale amministrazione, nell’ambito di un percorso condiviso, ha deciso di adottare per i bambini iscritti un unico grembiulino di colore verde, per tutti e tutte, al posto di quelli azzurro e rosa. Una scelta semplice, che intende porre l’attenzione sui temi dell’inclusione e della parità di genere. Ma proprio su questa scelta, la destra pugliese e quella nazionale di governo hanno deciso di montare un caso, assurdo e deprimente”. Lo dichiarano in una nota, Ilenia Malavasi, deputata del Pd della Commissione Affari Sociali della Camera e Claudio Stefanazzi, deputato del Pd e vicepresidente commissione parlamentare questioni regionali.


“In un Paese normale”, aggiungono, “la scelta del colore dei grembiulini in un asilo nido non dovrebbe essere certo una notizia. Ma il nostro, evidentemente, non è un Paese “normale”, ma è un Paese dove – anzi – un ex generale si arroga il diritto di stabilire la differenza tra normalità e anormalità, in cui si piangono lacrime di coccodrillo per le vittime di violenze di genere, senza fare nulla per proporre percorsi educativi e didattici che contrastino quelle stesse violenze, e dove anche l’importanza e la bellezza di luoghi quali gli asili nido pubblici – dove questi esistono, considerati i tagli economici inferti in questi mesi al comparto educativo – vengono “sporcate” da ridicoli sussulti identitari”. Così concludono i dem.

Al via la quinta edizione di Afrobrix Festival a Brescia

Al via la quinta edizione di Afrobrix Festival a BresciaRoma, 26 ago. (askanews) – In programma dal 6 all’8 settembre a Brescia la quinta edizione Afrobrix, il primo festival italiano dedicato all’afro discendenza. Musica, cultura, arte e cinema per valorizzare tutte le realtà afrodiscendenti e afroeuropee partendo dal contesto socio-culturale in cui queste vivono.


La mission di Afrobrix vuole da un lato sviluppare la multiculturalità, intesa come pluri appartenenza culturale e identitaria, dall’altro promuovere l’inclusione e l’interazione tra le comunità 2G e la cittadinanza bresciana. Afrobrix esprime la bellezza e l’importanza dell’afrodiscendenza come componente sociale eterogenea, multiforme e complessa, come una forza capace di arricchire e trasformare cultura, arte e le società nel loro insieme. Apre l’edizione 2024 di Afrobrix il rap di Big Boa. MC classe ’93 nato a Palermo e cresciuto a Modena da genitori ghanesi. L’artista si muove tra molte sonorità dove mescola ritmo e melodie afrobeat, dancehall o caribbean, anche se il rap rimane la sua fonte di espressione principale. A seguire SAMIA, nome d’arte della cantante romana Samia Pozzobon di origini somale e yemenite. Accompagnata dalle tastiere e dalle sequenze di Claudio Giordano, porterà sul palco di Afrobrix il suo mix di pop black come nel suo ultimo singolo dal titolo “Asfalto”.


Chiude la serata la formazione brasiliana e congolese Trio Brazuka. Toni Julio, Donat Munzila e Kal dos Santos propongono un viaggio di ritmi e melodie delle loro terre. Un repertorio che affronta i grandi compositori tra samba, rock, bossa, reggae, afroblues e afrojazz. Quattro poi le band protagoniste del sabato. Si parte con la cantante R’N’B soul Thoé da Reggio Emilia con discendenze nigeriane. Dalla danza Hip-Hop al canto lirico, Thoé si avvicina al gospel e al soul, maturando il suo linguaggio espressivo che ha portato nel suo ultimo EP “Alter Echo” pubblicato lo scorso maggio.


Sul palco poi Em, rapper classe 2000 nato a Kaolack (Senegal) si trasferisce in Italia a 9 anni. Nel 2018 inizia la sua attività artistica, ma solo nel 2022 inaugura una serie di singoli ufficiali. “Gangsta Story” è il suo ultimo singolo dove mescola il tipico boom bap dell’Hip-Hop e suoni afro. La terza proposta della serata è l’amapiano del napoletano-gambiano Yusbwoi. Cultura, tradizione e nazionalità sono alla base della sua proposta artistica, in questo genere musicale genere musicale sudafricano che include deep house, gqom, jazz, soul e lounge.


In chiusura Janine Tshela Nzua, vero nome dell’artista di origine congolese Epoque. Testi impegnati dove mescola italiano, francese e il lingala (lingua del Congo) su un tappeto di sonorità afrobeat e R’N’B che conferiscono al progetto un respiro internazionale. Domenica sul palco i Bantukemistry, trio composto dal percussionista Jo Choneca di origini mozambicane, dal tastierista Giovanni Battista Boccardo e dal sassofonista e chitarrista Giancarlo Canazza. La band offre un originale percorso tra musica afro, elettronica e jazz. La serata prosegue con Nasser (detto Mimmo), cantante bresciano di origine Egiziana. Nelle sue canzoni che interpreta sia in arabo, sia in Italiano, tratta le tematiche dell’immigrazione e dell’integrazione su un tappeto pop melodico contemporaneo. Ai Jedbalak il compito di concludere la manifestazione con il loro repertorio moroccan’roll. La formazione nata dall’incontro tra il cantante Abdallah Ajerrar con Gianluca Sia (mandola, sax, tastiere), Mimmo Mellace (batteria, percussioni) e Nico Canzoniero (chitarra, basso synth). Il quartetto mescola la tradizione musicale degli Gnawa del Marocco con altri stili come la musica del Sud Italia e di molte zone del Mediterraneo.

Privacy, l’Olanda multa Uber per 290mln: violato il Gdpr

Privacy, l’Olanda multa Uber per 290mln: violato il GdprMilano, 26 ago. (askanews) – L’Autorità olandese per la privacy(DPA) ha inflitto a Uber una multa di 290 milioni di euro. Secondo l’authority, Uber avrebbe trasferito i dati personali dei tassisti europei negli Stati Uniti e non avrebbe salvaguardato adeguatamente i dati. Secondo la DPA olandese, ciò costituisce “una grave violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)”. Lo fa sapere la Dpa in una nota. “Nel frattempo, Uber ha posto fine alla violazione”, spiega sempre l’autorità olandese.


“In Europa, il GDPR protegge i diritti fondamentali delle persone, imponendo alle aziende e ai governi di trattare i dati personali con la dovuta attenzione”, ha detto il presidente della DPA olandese Aleid Wolfsen. “Ma purtroppo questo non è evidente al di fuori dell’Europa. Pensate ai governi che possono attingere ai dati su larga scala. Per questo motivo le aziende sono solitamente obbligate ad adottare misure aggiuntive se conservano dati personali di cittadini europei al di fuori dell’Unione Europea. Uber non ha soddisfatto i requisiti del GDPR per garantire il livello di protezione dei dati per quanto riguarda il trasferimento negli Stati Uniti. Questo è molto grave”, ha concluso.

Tajani: non c’è possibilità che il governo cada

Tajani: non c’è possibilità che il governo cadaRoma, 26 ago. (askanews) – Il governo non cadrà per mano di Forza Italia. L’ha ribadito oggi il numero uno del partito di centrodestra Antonio Tajani, intervenuto oggi a Non stop news su Radio 102.5.


“Non c’è nessuna possibilità che il governo cada. Ognuno è libero di fare delle proposte, di avere delle idee, nell’ambito di un dibattito. Non siamo un partito unico, io rivendico il diritto di dire ciò che ritengo giusto per tutelare gli interessi del nostro paese. Poi possono esserci differenze, ma io non litigo con nessuno”, ha detto Tajani chiarendo che comunque porrà il tema della cittadinaza, che l’ha portato in rotta di collisione con altre componenti della masggioranza di governo, ma di non ritenerlo “il tema principale”, a fronte di una priorità data alla manovra economica. “Non c’è alcuna ipotesi di problemi per il governo – ha detto ancora Tajani – posti da Forza Italia. Noi siamo leali con gli elettori, siamo leali con gli alleati, abbiamo le nostre idee, nessuno può darci ordine e noi non vogliamo dare ordini ad altri”.

In Costa azzurra si riscopre ‘en plein air’ cult del cinema francese

In Costa azzurra si riscopre ‘en plein air’ cult del cinema franceseMilano, 26 ago. (askanews) – Proiezione ‘en plein air’ di “Anna”, film del regista franco-svizzero Pierre Koralnik del 1967, nell’ambito della mostra in corso ‘Léger e i nuovi realismi’ a Biot, in Costa azzurra, luogo con una comunità italiana numerosissima e importanti legami storici con il nostro Paese. Il team del Museo nazionale francese Fernand Léger invita a riscoprire un vero capolavoro del cinema francese degli anni ’60: un musical la cui leggendaria colonna sonora è stata scritta da Serge Gainsbourg per l’attrice Anna Karina.


Peraltro “Anna” è il primo film televisivo francese girato a colori (in 35 mm) che venne trasmesso su ORTF il 13 gennaio 1967… in bianco e nero. Incontro sul piccolo schermo tra la New Wave e la pop art: il lungometraggio non ha mai beneficiato di un’uscita nelle sale ed è stato trasmesso molto raramente, diventando negli anni un cult. La trama è semplice: Anna arriva a Parigi. Quando scende dal treno, Serge, direttore di un’agenzia pubblicitaria, si innamora subito di lei. Nella speranza di ritrovarla, ingrandisce e stampa l’unica foto che possiede, per affiggerla in tutte le strade della capitale senza rendersi conto che nonostante ciò la incontra ogni giorno.


Gainsbourg ha creato per il film una colonna sonora molto pop, infondendo tutta la sua modernità (qualità dei testi e della composizione musicale, influenza della pubblicità e dei fumetti), realizzando un film dal movimento incessante, colorato e musicale. E sono stati gli anglosassoni, grandi estimatori di Gainsbourg, all’origine della riscoperta del film, con gli arrangiamenti di Michel Colombier e la presenza di Marianne Faithfull a rafforzare la loro intuizione. La proiezione si terrà giovedì 29 agosto 2024, alle 21 (al calar del sole) al museo nazionale Fernand Léger di Biot. L’ingresso è gratuito ma la prenotazione è fortemente consigliata sulla piattaforma Affluence. L’evento è organizzato dai musei nazionali del XX secolo delle Alpi Marittime, in partenariato con La Bande Passante.

Cina programma esercitazioni a fuoco vivo a confine con Myanmar

Cina programma esercitazioni a fuoco vivo a confine con MyanmarRoma, 26 ago. (askanews) – Le forze cinesi condurranno a partire da domani un’esercitazione a fuoco vivo di tre giorni sul lato cinese del confine tra Cina e Myanmar. Lo ha annunciato oggi il governo provinciale dello Yunnan, nel sud-ovest della Repubblica popolare, secondo quanto riporta il South China Morning Post.


L’area dell’esercitazione è stata definita da punti che includono la città di Ruili, vicino ai villaggi di Huyi e Wanting, la contea di Zhenkang vicino al villaggio di Mengdui, nonché la contea autonoma di Gengma Dai e Wa vicino alla città di Mengding. Il governo provinciale ha dichiarato che veicoli e personale che entrano nell’area definita devono seguire le regolamentazioni sul controllo del traffico, suggerendo che l’accesso non è stato bloccato.


L’annuncio dello Yunnan è arrivato poche ore dopo una dichiarazione del Comando del teatro meridionale in cui si afferma che le truppe si recheranno a Ruili e Zhenkang “per svolgere pattugliamenti armati di frontiera e pattugliamenti congiunti aria-terra”. Lo scopo è “testare le capacità delle truppe del teatro in mobilità rapida, contenimento tridimensionale e combattimento congiunto, per mantenere la sicurezza e la stabilità delle aree di confine”. I pattugliamenti pianificati dall’esercito e dall’aeronautica cinese seguono l’aumento della violenza nella prolungata guerra civile nel vicino Myanmar tra la giunta al potere e i gruppi armati delle minoranze etniche.


Ci sono anche preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei beni e del personale cinese nella regione di confine. Il governo militare del Myanmar ha perso il controllo diretto su buona parte del suo territorio dopo mesi di combattimenti. Pechino ha tenuto due esercitazioni a fuoco vivo ad aprile sul suo confine con il Myanmar, mentre crescono le preoccupazioni per la situazione di sicurezza nel Paese.

Corea del Nord, Kim Jong Un ispeziona fabbrica di droni da guerra

Corea del Nord, Kim Jong Un ispeziona fabbrica di droni da guerraRoma, 26 ago. (askanews) – Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha assistito a un’esibizione di droni bellici e ha ordinato di sviluppare sempre più attivamente la produzione di questi apparecchi senza pilota. Lo afferma oggi un dispaccio dell’agenzia di stampa statale di Pyongyang KCNA.


Kim si è recato sabato all’Istituto di ricerca sui droni dell’Accademia nazionale di difesa della Corea del Nord, accompagnato da alcuni alti funzionari del Partito dei lavoratori di Corea, il partito-stato al suo servizio. A Kim sono stati mostrati droni diverso tipo, in grado d colpire – secondo l’agenzia – qualsiasi obiettivo nemico a terra e in mare. Secondo KCNA, nell’esibizione i velivoli sono riusciti a individuare e colpire gli obiettivi fissati.


Il leader nordcoreano ha espresso soddisfazione per le caratteristiche tattiche e tecniche dei nuovi droni e ha sottolineato che è necessario “aumentare l’intensità” dei test di combattimento per mettere i droni in servizio il prima possibile. “Abbiamo bisogno di sviluppare attivamente e aumentare la produzione non solo di droni da ricognizione strategica e droni d’attacco multiuso, ma anche di vari droni suicidi per unità di fanteria tattica e forze speciali” ha dichiarato il capo nordcoreano, secondo l’agenzia di stampa ufficiale.


Kim jha inolrre invitato a continuare “instancabilmente” a lavorare per lo sviluppo di armi strategiche subacquee a partire dai siluri nucleari, droni suicidi subacquei e anche per l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla difesa del paese.