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Autore: Redazione StudioNews

Kamala Harris ha accettato la nomination per la presidenza Usa

Kamala Harris ha accettato la nomination per la presidenza UsaRoma, 23 ago. (askanews) – Kamala Harris ha accettato, in un discorso che ha infiammato la platea cella Convention democratica di Chicago, la nomination come candidata alla presidenza degli Stati uniti.


“Quindi, a nome del popolo, a nome di ogni americano, indipendentemente dal partito, razza, genere o dalla lingua che parla tua nonna, al nome di mia madre e di tutti coloro che hanno intrapreso un viaggio difficile, a nome degli americani, come le persone con cui sono cresciuta, persone che lavorano sodo, inseguono i loro sogni e si prendono cura l’uno dell’altro, a nome di tutti coloro la cui storia potrebbe essere scritta solo nella più grande nazione sulla Terra, io accetto la vostra nomination per la presidenza degli Stati Uniti d’America”, ha detto l’attuale vicepresidente. Harris ha tenuto un discorso tutto incentrato sui valori americani, come si compete per un’allocyzione d’accettazione della nomination, e non ha risparmiato attacchi al suo rivale repubblicano, Donald Trump.


Ha iniziato il discorso augurando al marito Doug Emhoff un felice anniversario di matrimonio, è il loro decimo. Poi ha ammesso che il percorso che l’ha portata sul palco di Chicago da aspirante presidente “è stato senza dubbio inaspettato”, facendo riferimento al ritiro dalla corsa presidenziale di Joe Biden, che ha ringraziato assieme alla First Lady Jill. “Ma – ha aggiunto – io non sono estranea ai viaggi improbabili”. In questo caso il riferimento è stato alla madre Shyamala Gopalan, bioscienziata indiana arrivata da immmigrata in America. “Mi manca ogni giorno”, ha detto, ricordando i “gioiosi” giorni della sua infanzia. Harris ha inoltre raccontato di essere cresciuta in un “bellissimo quartiere della classe operaia” con pompieri e infermieri nella East Bay di San Francisco, sostenuta da questa madre che “non ha mai perso il suo stile” e ha insegnato a lei e alla sorella Maya a “non lamentarci mai delle ingiustizie, ma ad agire”, a “non lasciare mai le cose fatte a metà”.


Su questo retroterra, ha raccontato ancora la candidata presidente, ha percorso la sua strata nella professione legale, perché “tutti hanno diritto alla sicurezza, alla dignità e alla giustizia”. E ha ricordato il caso della sua amica abusata sessualmente da giovane, come uno degli stimoli che l’ha portata alla lotta. Accettando la nomination, quindi, Harris ha invitato gli americani a “andare oltre l’amarezza, il cinismo e le battaglie divisive del passato”. E ha detto che la sua corsa presidenziale è “un’opportunità per tracciare una nuova strada da seguire”, assicurando di non voler essere presidente di una parte degli americani, ma una “presidente per tutti gli americani”.


Una presidente, ha continuato, che “ci unirà attorno alle nostre più alte aspirazioni”. Una presidente, ha continuato, “che guida e ascolta, che sia pratica e con buon senso e che lotti sempre per il popolo americano”. Un profilo diverso, opposto a quello di Trump, nell’impostazione del discorso di Harris. “Dal tribunale alla Casa Bianca, questo è sempre stato il lavoro della mia vita”, ha detto la candidata democratica, accusando invece Trump di essere un uomo che “non prende sul serio le cose”, che ha creato caos e disastri durante il suo mandato alla Casa bianca e che potrebbe fare ancora peggio se rieletto. Harris ha ricordato gli eventi del Campidoglio. Trump, a suo dire, “ha cercato di buttare via i vostri voti,” dice, riferendosi ai suoi tentativi legali di ribaltare i risultati elettorali in numerosi stati nel 2020. E quando ha fallito in quel tentativo, “ha mandato una folla armata al Campidoglio”. Ha poi ricordato le numerose inchieste nei confronti del rivale. Lo ha accusato di voler riportare indietro il paese, citando i divieti all’aborto e la politica fiscale volta a favorire solo i più ricchi. Harris ha detto invece di voler incentrare la sua presidenza sulla “classe media” , che è quella “dalla quale vengo”, ricordando il budget “rigoroso” della madre. E ha affrontato il tema della politica migratoria, che è un punto forte del suo rivale. Ha puntato il dito contro i repubblicani per aver fattofallire il disegno di legge bipartisan sulla sicurezza dei confini. “Donald Trump ha ritenuto che un accordo sui confini avrebbe danneggiato la sua campagna, quindi ha ordinato ai suoi alleati al Congresso di far saltare l’accordo”, ha detto la candidata democratica. “Bene – ha proseguito -, io mi rifiuto di giocare alla politica con la nostra sicurezza”. Harris ha detto di avere intenzione di riproporre il disegno di legge e farlo diventare legge. Per quanto riguarda lo spinoso tema della politica internazionale, Harris è stata ferma nel sostegno all’Ucraina, che ha bisogno della mobilitazione di una “risposta globale”. La candidata ha chiarito che continuerà nel “fermo sostegno” all’Ucraina e “ai nostri alleati della Nato”. Sul Medio Oriente, Harris ha assicurato che difenderà sempre Israele, ma ha chiesto che la guerra a Gaza finisca. “Ora è il momento di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco,” ha detto, mentre guori dalla convention continuavano le proteste dei manifestanti pro-palestinesi. Harris ha condannato la violenza “indicibile” dell’azione di Hamas del 7 ottobre, ma anche definito “devastante” quanto è accaduto a Gaza in seguito.

Romeo: insistenza Fi su ius scholae rischia minare stabilità governo

Romeo: insistenza Fi su ius scholae rischia minare stabilità governoRoma, 22 ago. (askanews) – “L’insistenza di Tajani” sullo ius scholae “non è che infastidisce tanto la Lega, che ha una sua posizione chiara e ribadisce il suo no, ma visto che offre una sponda alle opposizioni su questa tematica rischia di minare seriamente la stabilità del governo, sinceramente a che pro facciamo fatica a comprenderlo”. Lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ospite della trasmissione ‘4 di sera’ su Rete4.


“Cosa fanno, presentano una proposta di legge in Parlamento e l’approvano con i voti della sinistra? Che cosa potrebbe capitare? Sinceramente – ha sottolineato – troviamo un po’ curiosa questo questa insistenza. Insistere in questa direzione non so dove possa portare”.

Mons. Fisichella: Giubileo, basta dire che si “lucra l’indulgenza”

Mons. Fisichella: Giubileo, basta dire che si “lucra l’indulgenza”Roma, 22 ago. (askanews) – “‘Lucrare l’indulgenza’” in occasione del Giubileo è una espressione “da cancellare. Io non ho mai usato questo verbo e vorrei non venisse mai usato. Non c’è niente da lucrare perchè non c’è niente da comprare. L’indulgenza, che è il perdono, è un dono di Dio”. Così mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile Giubileo 2025, intervenendo al Meeting di Rimini al panel “Il Giubileo 2025”.


“L’indulgenza fin dai primi tempi, dal VII-VIII secolo, era interscambiabile con la misericordia: vuol dire che Dio ti viene incontro. Il Giubileo non nasce pensando a quello biblico, nè perchè Bonifacio VIII lo voleva: neanche sapeva cosa fosse un Giubileo, nonostante il suo predecessore Celestino V avesse dato la Grande perdonanza a L’Aquila”. “Il Giubileo è l’annuncio di un grande perdono che ci viene dato. Papa Francesco dice ‘il perdono non cambia il passato, ma può aiutare a vivere meglio il futuro’. In un clima anche di rancore, violenza, vendetta, il Giubileo – ha proseguito Fisichella – viene a ricordarci il grande dono di Dio: il perdono, l’indulgenza, è grazia, non una conquista. Lucrare non vuol dire niente. E l’esperienza del perdono di Dio avviene attraverso un cammino, un pellegrinaggio, l’opera di carità. L’annuncio è che Dio ti viene incontro: non avere paura di accogliere Dio, che viene a donarti una vita nuova, perchè con il perdono la vita cambia”, ha concluso.

Mons. Fisichella: Giubileo, partecipare segni concreti di speranza

Mons. Fisichella: Giubileo, partecipare segni concreti di speranzaRoma, 22 ago. (askanews) – “Senza speranza non riusciamo a cogliere l’essenziale della vita. Se non cerchiamo l’essenziale cosa cerchiamo? La speranza appartiene all’essenziale della vita personale, di chiunque, e della vita cristiana. Insieme alla fede e alla carità costituisce lo stile di vita di un credente. Se vogliamo essere capaci oggi di dare un annuncio della nostra fede, dobbiamo rivestirlo di un linguaggio che parli di speranza”. Così mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile Giubileo 2025, intervenendo al Meeting di Rimini al panel “Il Giubileo 2025”.


“E’ vero che la speranza non delude? E perchè non delude? Tutto questo – ha proseguito – comporta un cammino, della Chiesa e dell’umanità, in un periodo come questo” nel quale “c’è tanta violenza nelle nostre città, una violenza quotidinana. La grande intuizione della Bolla” di Papa Francesco di indizione del Giubileo “non è solo l’annuncio della speranza ma è unita intimamente ai segni di speranza che siamo chiamati a porre in essere”. “Prima di dover parlare di speranza, dobbiamo essere capaci di donare, offrire e partecipare segni concreti di Speranza. È l’unità di questi due elementi che comporta l’originalità del nostro annuncio per il Giubileo”, ha concluso mons. Fisichella.

Gualtieri: con Giubileo Roma più bella e efficiente, impegno massimo

Gualtieri: con Giubileo Roma più bella e efficiente, impegno massimoRoma, 22 ago. (askanews) – “C’è un impegno massimo a tutti i livelli istituzionali, e con la Santa Sede, per fornire una concreta capacità della Capitale di prepararsi al Giubileo 2025. È una sfida da far tremare le vene ai polsi, ci aspettiamo oltre 100mila persone al giorno, ma è una straordinaria opportunità, per i credenti e per la città per affrontare i suoi problemi storici e endemici”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, intervenendo al Meeting di Rimini al panel “Il Giubileo 2025”.


“In sintonia con i valori e i principi che il Papa ha indicato – ha proseguito il primo cittadino – accogliendo al meglio fedeli e pellegrini, vogliamo trasformare Roma e mettere mano in profondità a tanti dei problemi che hanno determinato criticità, dall’assenza di manutenzione sul trasporto pubblico al rifacimento della viabilità primaria. Abbiamo deciso di mettere mano ai problemi strutturali della città: sarà un anno con moltissimi cantieri e opere, ma Roma sarà più bella, efficiente, solidale, moderna, inclusiva e sostenibile di prima. Dobbiamo rendere le nostre città luoghi più verdi, più inclusivi, più vicini alle persone”. “Con grande collaborazione e con gli stimoli della Santa Sede, siamo fiduciosi: abbiamo speranza e fiducia di essere all’altezza di questa grande sfida e grandissima opportunità, spirituale ma concreta, legata al futuro di Roma”, ha concluso Gualtieri.

Stellantis, concentrati su esecuzione piano per l’Italia

Stellantis, concentrati su esecuzione piano per l’ItaliaMilano, 22 ago. (askanews) – Stellantis “rimane concentrata sull’esecuzione del piano per l’Italia per i prossimi anni, già comunicato ai partner sindacali, che include progetti importanti come quello per Mirafiori 2030”. Così in una dichiarazione Stellantis Italia risponde alle parole del ministro dell’Industria e del Made in Italy, Adolfo Urso che intervenendo al Meeting di Rimini ha minacciato di destinare i fondi Pnrr per la Gigafactory di Termoli ad altri progetti se Stellantis non darà indicazioni in tempi brevi sul proprio piano di investimenti. “Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no”, ha detto Urso.


“Il nostro obiettivo – prosegue Stellantis nella nota – è quello di lavorare insieme a tutte le parti interessate per affrontare i principali impatti dell’elettrificazione e della crescente concorrenza nel contesto di un mercato europeo che è ben al di sotto dei livelli pre-pandemia e che non consentirà alla produzione di tornare a crescere immediatamente come la nostra industria sta affrontando a livello globale in Europa”. “È essenziale che tutti gli attori della catena del valore – compreso il Governo – contribuiscano a creare le giuste condizioni per la competitività, la dinamica del mercato e anche per la tranquillità, indispensabili per realizzare la transizione epocale che la mobilità sta vivendo”.


Per quanto riguarda Acc per Termoli, “attualmente sta potenziando il progetto della Gigafactory, oltre a quella in Germania, al fine di introdurre una nuova tecnologia per la produzione di celle e moduli, in modo da essere in linea con l’evoluzione del mercato. Da parte di Stellantis, sono state prese diverse decisioni per aumentare il carico di lavoro dei componenti ibridi (motori ndr) a Termoli”.

Padre Benanti: IA, prima vera grande cyberdifesa è impegno educativo

Padre Benanti: IA, prima vera grande cyberdifesa è impegno educativoRoma, 22 ago. (askanews) – “La prima vera grande rivoluzione e la prima vera grande cyberdifesa di questo spazio digitale” e delle sfide aperte con l’intelligenza artificiale “è l’educazione e l’impegno educativo: è una cosa fondamentale. Se noi non trasmettiamo le competenze alle generazioni successive, le generazioni successive ne saranno sprovviste”. Così padre Paolo Benanti, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, esperto di bioetica, etica delle tecnologie e human adaptation, membro del New Artificial Intelligence Advisory Board dell’ONU, presidente commissione per l’Intelligenza Artificiale, intervenendo al Meeting di Rimini al panel “L’essenza dell’intelligenza artificiale. Strumento o limite per la libertà?”.


“Nel mondo vivono oggi – ha ricordato – 8,1 miliardi di persone e più di 6 milardi ha un cellulare, quindi il 75% utilizza una macchina programmabile”, ma “in questo momento ci sono 27,6 milioni di persone in grado di programmare queste macchine. Significa che il 99,65% dell’umanità è analfabeta: se noi diamo questo potere allo 0,35% dell’umanità stiamo creando una diseguaglianza enorme, con una piccolissima frazione di persone, che sono i nuovi sacerdoti di questa nuova capacità di far accadere le cose, ed escludendo tutti gli altri”. “L’intelligenza artificiale abiterà nella nostra quotidinanità” e “la dinamizzazione di tutti i nostri device ci deve far interrogare su come garantire una sicurezza che è intergenerazionale, un accesso alla democrazioa intergenerazionale con l’educazione, ma soprattutto che è una capacità di costruire quei guardrail fondamentali per evitare che queste macchine così utili vadano fuori strada. Noi siamo la generazione che deve decidere di questo”, ha concluso padre Benanti.

Vela, Coppa America, Luna rossa in agrodolce nelle preliminari

Vela, Coppa America, Luna rossa in agrodolce nelle preliminariRoma, 22 ago. (askanews) – Inizio agrodolce per Luna Rossa nell’America’s Cup 2024. Nel giorno dell’esordio nelle acque di Barcellona con le prime regate preliminari, l’imbarcazione italiana si è ritirata nella sfida contro New Zealand, detentrice del titolo conquistato nel 2021. Pochi metri dopo la partenza nella regata d’esordio, il muso di Luna Rossa è finito in acqua e l’imbarcazione si è fermata immediatamente a causa di un guasto elettrico.


Dopo poco meno di un’ora è arrivato però il pronto riscatto contro i francesi di Orient Express, preceduti sul traguardo di 1’33”. Con un’ottima partenza la barca italiana ha subito accumulato molti secondi di vantaggio, gestiti con grande facilità anche per le evidenti difficoltà degli avversari, al loro esordio nella competizione. Nelle regate preliminari tutte le imbarcazioni si affronteranno fino al 29 agosto per testare uomini e materiali. Dalla prossima settimana il via alle vere danze con la Louis Vuitton Cup, il torneo degli sfidanti che decreterà chi avrà il diritto di fronteggiare il Defender New Zealand nel Match Race che metterà in palio l’ambito trofeo. (Foto X Americascup)

Vasco Brondi con Ariete nel brano “Meccanismi”

Vasco Brondi con Ariete nel brano “Meccanismi”Milano, 22 ago. (askanews) – Esce domani, venerdì 23 agosto, “Meccanismi” con Ariete, il nuovo singolo estratto dall’album “Un segno di vita” (Carosello Records) di Vasco Brondi, in un’inedita versione che vede per la prima volta il cantautore collaborare con Ariete, giovane artista simbolo della GenZ.


“Meccanismi” con Ariete è l’incontro inedito di due artisti apparentemente diversi che sono riusciti a dare vita ad una collaborazione unica e sorprendente: il risultato è la perfetta fusione di due voci che, da sempre, raccontano le loro rispettive generazioni con autenticità. “Meccanismi” è un brano che fotografa l’attitudine di chi aziona i meccanismi del cuore – le leve che tutto fanno sopportare – senza timore di mostrare l’intensità della sua voglia di vivere. “Meccanismi” racconta la straordinarietà di chi è capace di scorgere le emozioni più intense nella vita quotidiana, senza paura di viverle a stretto contatto con l’intensità del proprio sentire.


«Meccanismi è una canzone d’amore con in sottofondo i rumori della città. Ho pensato ad Ariete per questa collaborazione perché nelle sue canzoni – anche quando sembrano conversazioni intime in letti disfatti – entra il rumore della città o il suo silenzio. In Meccanismi ci sono i cartelli pubblicitari, gli alberi monumentali. Una persona indecisa tra rifarsi una vita in un piccolo paese o in una città così grande che si vede dallo spazio. Una persona che apre il cuore in tempo record. Jung dice che la più grande allucinazione del genere umano è credere nella separatezza tra gli esseri umani, la protagonista di questa canzone non ci crede. Vive intensamente, apertamente. È stata una gioia condividere questo brano con Ariete, sentirla cantare da vicino mentre registrava, sentire il soffio della vita che mette nelle canzoni» racconta Vasco Brondi. «Questa canzone l’ho sentita subito mia. Lavorare insieme in studio è stato molto stimolante e la ricchezza di questo nostro incontro è che al di là della nostra appartenenza a generazioni diverse riteniamo entrambi fondamentale portare avanti la voce del cantautorato, mettendoci sempre i sentimenti e la faccia» afferma ARIETE a proposito di questa collaborazione inedita.


Con l’album “Un segno di vita” Vasco Brondi torna a scavare nel profondo, per avvicinarsi al nucleo di noi stessi, vedere cosa succede e condividerlo con gli altri. Vasco Brondi per questo nuovo viaggio musicale ha scelto dei compagni di viaggio d’eccezione: hanno contribuito alla ricerca del sound perfetto per questo disco produttori e musicisti del calibro di Federico Nardelli, Matteo Cantaluppi e Federico Dragogna, eccellenze nel panorama musicale contemporaneo. Questo disco rappresenta per il cantautore l’inizio di un nuovo percorso rispetto a quello che lo ha condotto fino a qui e da quelle canzoni è nato un album che tocca sonorità e territori inesplorati, in cui Vasco Brondi conferma la sua capacità di miscelare un sound dinamico e mai prevedibile a testi che fanno appello all’umanità di ognuno di noi.


L’autunno 2024 porterà poi in dote agli appassionati di Vasco Brondi altri due regali: per la prima volta in assoluto Vasco Brondi si è cimentato nella scrittura di una colonna sonora e ha firmato le musiche originali di “FIORE MIO”, il film d’esordio scritto, diretto e interpretato dallo scrittore Paolo Cognetti e presentato in anteprima il 6 agosto scorso al Festival di Locarno. Per l’occasione Vasco Brondi ha anche scritto e interpretato un brano inedito, “Ascoltare gli alberi”, inserito nei titoli di coda del film. Prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste, il film “Fiore mio” arriverà al cinema il 25, 26 e 27 novembre. Inoltre, dopo il successo del tour primaverile nei club che ha registrato diversi sold out e del tour nei principali festival estivi, Vasco Brondi chiuderà il 2024 con un grande concerto il 2 dicembre all’Alcatraz di Milano, per festeggiare i dieci anni di “Costellazioni”, l’album pubblicato nel marzo del 2014 con il suo precedente progetto, Le Luci della Centrale Elettrica. La data è organizzata e prodotto da IMARTS – International Music & Arts in collaborazione con Gibilterra Management. Informazioni e prevendite già disponibili su www.vascobrondi.it.

Auto, servono più bev e phev per centrare target Ue 2025 su emissioni

Auto, servono più bev e phev per centrare target Ue 2025 su emissioniMilano, 22 ago. (askanews) – Per raggiungere gli obiettivi 2025 di riduzione delle emissioni di CO2 delle auto fissati dall’Ue, le vendite di Bev e Phev dovranno aumentare in modo significativo nonostante i tagli degli incentivi e lo scetticismo del mercato. Lo scrive Dataforce in uno studio, da cui emerge che solo le cinesi Geely (Volvo, Polestar) e il gruppo Saic (MG) sono al di sotto della soglia fissata per il 2025.


Per le autovetture, le emissioni medie dei nuovi veicoli venduti devono scendere da 116 g/km del 2024 a meno di 93,6 g/km (-19%). Per i veicoli commerciali leggeri gli obiettivi vengono ridotti da 185 a 154 g/km (-17%). Il superamento dei limiti di CO2 può comportare multe significative di diverse centinaia di milioni di euro. L’importo è pari a 95 euro per ogni veicoli venduto moltiplicato per ogni grammo di CO2 in eccesso. Nonostante gli obiettivi ambiziosi, quest’anno i progressi sono stati minimi. Le emissioni nei primi sei mesi del 2024 sono state più elevate che in tutto il 2023 anche per il calo nelle vendite di bev e phev.


Tuttavia gli obiettivi per il 2024 sono a portata di mano. Sette delle 10 maggiori aziende sono già al di sotto degli obiettivi. Il gruppo Volkswagen, Renault-Nissan-Mitsubishi e Ford sono leggermente più alti, ma dovrebbero riuscire a raggiungere la riduzione di 1-2 g/km ancora necessaria nella seconda metà dell’anno. La situazione è completamente diversa per il 2025. Di tutti i produttori con motori a combustione nella loro gamma di modelli, solo Geely (Volvo, Polestar) e il gruppo Saic (MG) sono al di sotto della soglia di 93,6 g/km.


Toyota (105 g/km) e Bmw (106 g/km) dovranno ridurre in modo relativamente moderato, ma tutti gli altri dovranno compiere sforzi significativi. In particolare Volkswagen e Ford, che però a causa di veicoli più pesanti della media hanno target 2024 più alti (121 e 124 g/km). L’adeguamento non si applicherà più nel 2025. Per ridurre le emissioni medie di CO2 sarà necessaria una maggior elettrificazione. Nel dettaglio un costruttore senza veicoli ibridi nel suo portafoglio necessiterà di una quota del 37% di Bev e Phev nel suo mix di vendita, mentre con una quota di Hev del 55% la quota di bev e phev necessaria si riduce al 23%.


Un’altra opzione per raggiungere gli obiettivi è il pooling. Nel 2021 l’ex gruppo Fca (oggi Stellantis) ha unito le forze con Tesla e Honda per ridurre la media di emissioni. Dataforce prevede che il pooling venga rilanciato nel 2025, con i produttori di veicoli elettrici che potranno vendere certificati di emissione ad altri costruttori. In conclusione secondo Dataforce nel 2025 il monitoraggio delle emissioni da parte delle case auto sarà una parte importante degli obiettivi annuali insieme ai dati di vendita.