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Autore: Redazione StudioNews

Acqua Panna: il trasporto dal sito al porto Livorno è su rotaia

Acqua Panna: il trasporto dal sito al porto Livorno è su rotaiaMilano, 17 lug. (askanews) – Nasce il nuovo collegamento intermodale tra l’interporto della Toscana Centrale, a Prato, e il terminal Darsena Toscana a Livorno. Il collegamento sarà, da subito, utilizzato per il trasporto di acqua minerale dal sito produttivo di Acqua Panna, marchio del Gruppo Sanpellegrino (di Nestlé waters) a Scarperia, in provincia di Firenze, fino al porto di Livorno.


Logistica Uno e il Gruppo Sanpellegrino hanno siglato un accordo per ottimizzare la riduzione delle emissioni di CO2 nel trasporto di Acqua Panna dallo stabilimento fiorentino al porto di Livorno. Il progetto, che rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità ambientale, è stato realizzato anche grazie al contributo dell’interporto di Prato e Logtainer che ha recentemente avviato un nuovo servizio ferroviario per il trasporto merci, collegando l’interporto della Toscana Centrale di Prato con il terminal Darsena Toscana di Livorno. La nuova tratta ferroviaria movimenterà nella fase iniziale 25 container con cadenza settimanale e, grazie ai suoi 500 metri di lunghezza, sarà in grado di sostituire l’equivalente di 1.500 camion all’anno con una riduzione del 12% delle emissioni di CO2 sulla tratta Scarperia-Livorno. Questo comporterà significativi benefici ambientali e una riduzione del traffico, in particolare sulla congestionata arteria Firenze-Pisa-Livorno.


L’obiettivo a lungo termine è incrementare il servizio a pieno regime fino a tre treni completi settimanali, che corrispondono a circa 75 container con una riduzione del 36% delle emissioni di CO2, creando così un collegamento più efficiente e fruibile per il distretto della Toscana Centrale. Questa iniziativa non solo contribuirà alla diminuzione delle emissioni di CO2, ma ridurrà anche il numero di camion sulle strade, migliorando la qualità dell’aria e la sicurezza stradale. L’acqua destinata principalmente agli Stati Uniti e ad altri mercati internazionali sarà trasportata in container su treno che potranno essere riutilizzati al rientro dal Porto di Livorno per l’importazione, ottimizzando ulteriormente la logistica. In questa iniziativa, Logistica Uno si conferma partner di Sanpellegrino, promotrice e coordinatrice del progetto.


“Siamo lieti di essere la prima azienda a utilizzare il nuovo collegamento ferroviario intermodale con il porto di Livorno che ci consentirà di rendere la nostra rete logistica ancora più efficiente e sostenibile concorrendo ad abbattere ulteriormente le emissioni di carbonio – ha dichiarato Simona Mascia, International supply manager del Gruppo Sanpellegrino – La sostenibilità accompagna da sempre le nostre scelte aziendali. Da anni siamo impegnati a rendere il trasporto della nostra acqua minerale sempre più sostenibile attraverso il miglioramento continuo delle performance logistiche e il trasporto intermodale risponde perfettamente a queste esigenze”.

Coapi: Regioni e Governo dichiarino stato crisi agricoltura

Coapi: Regioni e Governo dichiarino stato crisi agricolturaRoma, 17 lug. (askanews) – Coapi, pescatori, agricoltori, movimenti a Roma dalle diverse regioni italiane, che dal mese di gennaio di quest’anno sono scesi in strada contro la crisi e per rivendicare dignità per il loro lavoro, chiedono che Regioni e Governo dichiarino lo stato di crisi dell’agricoltura e della pesca. Adottando al contempo misure straordinarie all’altezza della gravità della situazione.


Modalità e tempi per attuare la lotta saranno decisi nei prossimi giorni, durante un incontro in teleconferenza tra i rappresentati delle realtà sociali che hanno raccolto l’appello lanciato dal Coapi, Coordinamento degli agricoltori e pescatori italiani, a ritrovarsi a Roma il 14 luglio nella Sala della Città dell’Altra Economia. Il Coapi, che è impegnato a sviluppare la Campagna dei #99GIORNI, ha deciso di sospenderla per riprendere le ultime tre settimane a settembre. “È sempre più urgente, anche di fronte all’aggravarsi della situazione, trovare un luogo di coordinamento che sostenga la nascita di un forte movimento contro la crisi per costringere la politica e le istituzioni a dare risposte all’altezza dei problemi che ancora non arrivano coinvolgendo la società fin dal settembre prossimo”, afferma Gianni Fabbris, leader di Altragricoltura, una delle organizzazioni promotrici del Coapi.

Emilia Romagna, le Regionali si terranno il 17 e 18 novembre

Emilia Romagna, le Regionali si terranno il 17 e 18 novembreBologna, 17 lug. (askanews) – Le prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna si terranno domenica 17 e lunedì 18 novembre 2024. La data è stata condivisa dalla presidente facente funzioni, Irene Priolo, e dal presidente della Corte d’Appello di Bologna, Oliviero Drigani, in un incontro che si è svolto in tarda mattinata in Regione.


La data – spiegano dalla Regione – è stata individuata accelerando al massimo le procedure previste ma tenendo anche conto delle esigenze tecniche e organizzative rappresentate dagli uffici regionali e da quelli della Corte d’Appello affinché il tutto sia svolto nel migliore dei modi, come sempre. Regione e Corte d’Appello si sono anche impegnate a condividere progetti che migliorino ulteriormente la qualità e la speditezza degli adempimenti relativi a questa tornata elettorale. La formalizzazione della data avverrà nei prossimi giorni con l’intesa fra la presidente Priolo e il presidente Drigani. Successivamente, a settembre, la presidente Priolo emanerà il decreto di proclamazione delle elezioni, entro 60 giorni dalla data del voto, così come previsto dalla legge regionale. Si è ritenuto in ogni caso di dare comunicazione tempestiva della decisione assunta affinché tutti i cittadini, gli enti coinvolti e le forze politiche ne fossero informati con il più largo anticipo.


“Ringrazio il presidente Drigani – ha detto Priolo -, la data sulla quale abbiamo immediatamente trovato l’intesa permette, insieme, di conciliare l’organizzazione di un appuntamento così importante per l’intera comunità regionale, con l’obiettivo di fare presto e permettere alla nuova amministrazione regionale di partire entro la fine anno, assicurando la piena operatività dell’ente, a beneficio di cittadini e comunità”.

”Caracas”, gatto rosso legato ai binari e trucidato dal treno a Roma

”Caracas”, gatto rosso legato ai binari e trucidato dal treno a RomaRoma, 17 lug. (askanews) – Un gatto rosso dagli occhi gialli, amato da tutti e forse proprio per questo facilmente avvicinabile da chi poi lo ha preso, legato ai binari e lasciato morire travolto da un treno. È quanto la famiglia di Caracas, che un anno e mezzo fa lo aveva salvato dalla strada insieme al fratellino Porpora, ha raccontato a LAV, che denuncia la vicenda in un comunicato, aggiungendo di avere sporto denuncia alla Polizia Ferroviaria.


Gianluca Felicetti, Presidente LAV, si è presentato alla Polizia Ferroviaria anche per richiedere i filmati delle telecamere presenti in quel tratto di binari e perché vengano fatte immediate e accurate indagini. “Caracas era amato da tutti, sempre in cerca di una carezza nel quartiere. È cresciuto come un gatto libero, ma ogni sera tornava a casa per la cena in famiglia e per dormire al nostro fianco. Adesso ci manca, non possiamo riportarlo in vita, ma possiamo chiedere giustizia”, ha dichiarato la sua famiglia che ha accettato di farsi seguire da LAV per la parte legale del caso. Lo scorso 9 luglio, non vedendo rientrare Caracas a casa, la sua famiglia lo ha cercato nei dintorni di casa, zona Mandrione a Roma. Sui binari che corrono lungo la Casilina vecchia ha trovato invece ciò che rimaneva del suo corpo, legato ai binari della ferrovia con il nastro bianco e rosso che delimita solitamente i cantieri. Nessun incidente quindi, ma una vera e propria uccisione studiata e deliberata, ha raccontato Lav.


“È l’ennesimo atto di violenza nei confronti degli animali. E nonostante la pena per un reato simile sia di 2 anni di reclusione, chi ha commesso il reato non si è minimamente scoraggiato. Non è una bravata, è un crimine violento nei confronti degli animali per il quale chiediamo giustizia”, ha dichiarato Felicetti. “Simili crimini non sono però evidentemente una priorità per la Commissione Giustizia della Camera che da ben quattro mesi non calendarizza più la discussione sulla nuova legge contro i maltrattamenti, ignorando la volontà dell’opinione pubblica. Ci chiediamo quante atrocità dovranno ancora accadere prima che si dia il giusto peso a quella che è diventata a tutti gli effetti un’emergenza?”, ha concluso il presidente LAV. Oggi 17 luglio in Via Deruta (entrata di Villa Lais) alle ore 19 è prevista una fiaccolata – a cui Lav parteciperà – in ricordo di Caracas, che passerà per Via del Mandrione, per poi arrivare a Via Casilina Vecchia, dove si fermerà per rendere omaggio al gatto rosso amato nel quartiere.

G7 Commercio, Tajani: un successo per l’Italia. Discusso di Omc e resilienza

G7 Commercio, Tajani: un successo per l’Italia. Discusso di Omc e resilienzaVilla San Giovanni, 17 lug. (askanews) – “Il vertice G7 del Commercio si chiude con grande soddisfazione da parte di tutti. Abbiamo approvato la dichiarazione finale all’unanimità, un documento che rappresenta una forte presa di posizione sulle politiche commerciali e su come favorire un commercio equo”, è “un successo per l’Italia”. Con queste parole il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aperto la conferenza stampa finale del G7 del Commercio che si è svolto a Reggio Calabria e Villa San Giovanni il 16 e 17 luglio, il terzo in questo formato. Al centro della riunione, le crisi internazionali e le loro ripercussioni sul commercio mondiale, la resilienza delle economie globali, la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), l’uso delle nuove tecnologie, la crescita economica e la sostenibilità ambientale e il dialogo con il mondo delle imprese e con i Paesi terzi, sempre nell’ottica di creare un ambiente favorevole all’internazionalizzazione delle aziende italiane.


La riforma dell’Omc è stata al centro dei colloqui del G7 del commercio, perché l’Organizzazione “deve avere regole adatte” all’attuale situazione che è cambiata, le attuali norme sono “obsolete”, ha spiegato Tajani sottolineando che “noi lavoriamo per ridurre la presenza di dazi, a meno che non siano indispensabili per garantire la reciprocità”. Temi che sono stati ripresi nella Dichiarazione finale pubblicata al termine della riunione dei ministri presenti che si sono confrontati in diverse sessioni nel resort Altafiumara, a Santa Trada. I ministri hanno discusso “le modalità di riforma e rafforzamento del sistema commerciale multilaterale, con al centro l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc)” e del rafforzamento della “cooperazione rispetto alle sfide comuni, sulla base dei risultati del Vertice del G7 tenutosi in Puglia”, si legge nel testo. “Per rispondere” alle sfide globali “ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica”.


“Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo – prosegue la Dichiarazione – – Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa”. Nel testo vengono più volta ricordate le conseguenze delle “persistenti minacce globali, in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden”, che “hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali”.


“Stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale”, prosegue la Dichiarazione. Altro tema centrale, sottolineato anche dal ministro, quello della riforma dell’Omc: “Rimaniamo uniti nell’impegno a favore di un sistema commerciale multilaterale basato su regole, orientato al mercato, libero e giusto, aperto, equo, sostenibile, inclusivo e trasparente, che abbia come proprio centro l’Organizzazione mondiale del commercio” e si sottolinea che “sulla scia dei leader del G7, accogliamo con favore, in particolare, la decisione di mantenere la moratoria sui dazi doganali applicati alle trasmissioni elettroniche fino alla 14esima riunione ministeriale e ribadiamo il nostro sostegno a un divieto permanente”.


Al G7 del Commercio, ha poi aggiunto il vicepremier, sono stati “tutti soddisfatti per l’organizzazione e le presenze” anche “per i ministri di paesi esterni, perché siamo convinti che il G7 non deve essere una torre d’avorio ma un organismo che si apre agli altri”. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di Kenya, Brasile, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Turchia, India, Cile, oltre all’Omc, l’Osce e l’Ue, con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis che ha sottolineto come il forum di confronto in Calabria sia stato “fondamentale per i partner che la pensano allo stesso modo per discutere le modalità per garantire un sistema commerciale globale forte ed equo e affrontare i problemi”. Dopo il summit di Borgo Egnazia, ha dichiarato ancora Tajani, l’Italia “è tornata al centro del dibattito della politica economica”, inoltre, questo è “il primo evento internazionale a partecipazione americana dopo l’attentato a Trump”. “Durante i dibattiti era rappresentato il 54% del Pil mondiale e il 34% della popolazione mondiale – ha aggiunto – ed è stato coinvolto anche il B7, non accadeva in altre occasioni, prima della presidenza italiana, che ci si confrontasse direttamente con il mondo delle imprese dei Paesi industrializzati”. Il ministro degli Esteri ha spiegato anche che la Calabria è stata scelta per ospitare il vertice “per accendere i riflettori su una regione dove non si era mai svolto un vertice internazionale e per prestare attenzione a una regione che merita di crescere. Avendo il più grande porto italiano, quello di Gioia Tauro, può essere un punto di riferimento per il commercio internazionale”, ha aggiunto. Nelle due giornate di vertice i ministri e gli altri partecipanti hanno anche “discusso di Indo-pacifico, una regione dove c’è sempre maggiore presenza italiana” anche grazie “all’Amerigo Vespucci, a Tokyo, e alla portaerei Cavour, un segnale politico a favore della libertà di circolazione”, ha spiegato Tajani ribadendo la soddisfazione anche per la Dichiarazione della presidenza G7, ribattezzata “Dichiarazione Calabria”, che ha un “peso politico molto importante”. Prima di passare alle domande, che hanno spaziato anche sui temi di politica interna ed europea, Tajani ha voluto ricordare che l’Italia, ha “guadagnato una posizione rispetto alla Corea del Sud nella classifica degli esportatori mondiali. Anche se rappresentiamo soltanto il 2% del Pil mondiale, abbiamo penetrazioni di mercato in cinque macrocategorie dove superiamo il 5% con punte del 10%”. L’export italiano ha toccato quota 626 miliardi e “continueremo a lavorare in questa direzione” e il “prossimo obiettivo sarà attaccare l’italian sounding” per conquistare le quote di mercato che hanno voglia di Italia nel mondo. (di Daniela Mogavero)

G7 Commercio, Tajani: successo per Italia, temi Omc e resilienza

G7 Commercio, Tajani: successo per Italia, temi Omc e resilienzaVilla San Giovanni, 17 lug. (askanews) – “Il vertice G7 del Commercio si chiude con grande soddisfazione da parte di tutti. Abbiamo approvato la dichiarazione finale all’unanimità, un documento che rappresenta una forte presa di posizione sulle politiche commerciali e su come favorire un commercio equo”, è “un successo per l’Italia”. Con queste parole il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aperto la conferenza stampa finale del G7 del Commercio che si è svolto a Reggio Calabria e Villa San Giovanni il 16 e 17 luglio, il terzo in questo formato. Al centro della riunione, le crisi internazionali e le loro ripercussioni sul commercio mondiale, la resilienza delle economie globali, la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), l’uso delle nuove tecnologie, la crescita economica e la sostenibilità ambientale e il dialogo con il mondo delle imprese e con i Paesi terzi, sempre nell’ottica di creare un ambiente favorevole all’internazionalizzazione delle aziende italiane.


La riforma dell’Omc è stata al centro dei colloqui del G7 del commercio, perché l’Organizzazione “deve avere regole adatte” all’attuale situazione che è cambiata, le attuali norme sono “obsolete”, ha spiegato Tajani sottolineando che “noi lavoriamo per ridurre la presenza di dazi, a meno che non siano indispensabili per garantire la reciprocità”. Temi che sono stati ripresi nella Dichiarazione finale pubblicata al termine della riunione dei ministri presenti che si sono confrontati in diverse sessioni nel resort Altafiumara, a Santa Trada. I ministri hanno discusso “le modalità di riforma e rafforzamento del sistema commerciale multilaterale, con al centro l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc)” e del rafforzamento della “cooperazione rispetto alle sfide comuni, sulla base dei risultati del Vertice del G7 tenutosi in Puglia”, si legge nel testo. “Per rispondere” alle sfide globali “ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica”.


“Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo – prosegue la Dichiarazione – – Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa”. Nel testo vengono più volte ricordate le conseguenze delle “persistenti minacce globali, in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden”, che “hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali”.


“Stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale”, prosegue la Dichiarazione. Altro tema centrale, sottolineato anche dal ministro, quello della riforma dell’Omc: “Rimaniamo uniti nell’impegno a favore di un sistema commerciale multilaterale basato su regole, orientato al mercato, libero e giusto, aperto, equo, sostenibile, inclusivo e trasparente, che abbia come proprio centro l’Organizzazione mondiale del commercio” e si sottolinea che “sulla scia dei leader del G7, accogliamo con favore, in particolare, la decisione di mantenere la moratoria sui dazi doganali applicati alle trasmissioni elettroniche fino alla 14esima riunione ministeriale e ribadiamo il nostro sostegno a un divieto permanente”.


Al G7 del Commercio, ha poi aggiunto il vicepremier, sono stati “tutti soddisfatti per l’organizzazione e le presenze” anche “per i ministri di paesi esterni, perché siamo convinti che il G7 non deve essere una torre d’avorio ma un organismo che si apre agli altri”. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di Kenya, Brasile, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Turchia, India, Cile, oltre all’Omc, l’Osce e l’Ue, con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis che ha sottolineto come il forum di confronto in Calabria sia stato “fondamentale per i partner che la pensano allo stesso modo per discutere le modalità per garantire un sistema commerciale globale forte ed equo e affrontare i problemi”. Dopo il summit di Borgo Egnazia, ha dichiarato ancora Tajani, l’Italia “è tornata al centro del dibattito della politica economica”, inoltre, questo è “il primo evento internazionale a partecipazione americana dopo l’attentato a Trump”. “Durante i dibattiti era rappresentato il 54% del Pil mondiale e il 34% della popolazione mondiale – ha aggiunto – ed è stato coinvolto anche il B7, non accadeva in altre occasioni, prima della presidenza italiana, che ci si confrontasse direttamente con il mondo delle imprese dei Paesi industrializzati”. Il ministro degli Esteri ha spiegato anche che la Calabria è stata scelta per ospitare il vertice “per accendere i riflettori su una regione dove non si era mai svolto un vertice internazionale e per prestare attenzione a una regione che merita di crescere. Avendo il più grande porto italiano, quello di Gioia Tauro, può essere un punto di riferimento per il commercio internazionale”, ha aggiunto. Nelle due giornate di vertice i ministri e gli altri partecipanti hanno anche “discusso di Indo-pacifico, una regione dove c’è sempre maggiore presenza italiana” anche grazie “all’Amerigo Vespucci, a Tokyo, e alla portaerei Cavour, un segnale politico a favore della libertà di circolazione”, ha spiegato Tajani ribadendo la soddisfazione anche per la Dichiarazione della presidenza G7, ribattezzata “Dichiarazione Calabria”, che ha un “peso politico molto importante”. Prima di passare alle domande, che hanno spaziato anche sui temi di politica interna ed europea, Tajani ha voluto ricordare che l’Italia ha “guadagnato una posizione rispetto alla Corea del Sud nella classifica degli esportatori mondiali. Anche se rappresentiamo soltanto il 2% del Pil mondiale, abbiamo penetrazioni di mercato in cinque macrocategorie dove superiamo il 5% con punte del 10%”. L’export italiano ha toccato quota 626 miliardi e “continueremo a lavorare in questa direzione” e il “prossimo obiettivo sarà attaccare l’italian sounding” per conquistare le quote di mercato che hanno voglia di Italia nel mondo. (di Daniela Mogavero).

Mattarella al museo Mocca a San Paolo in Brasile: siamo tutti un po’ migranti

Mattarella al museo Mocca a San Paolo in Brasile: siamo tutti un po’ migrantiSan Paolo, 17 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, ha visitato il Museo dell’immigrazione nel quartiere Mocca di San Paolo. L’edificio che ospita il museo è l’albergo – attivo fino al 1978 – dove gli immigrati trascorrevano un periodo massimo di otto giorni prima di dirigersi alla loro destinazione finale in Brasile, una sorta di Ellis Island brasiliana. La maggior parte dei migranti, che giungevano qui in treno dal porto più vicino, era italiana: sulle mura del corridoio di ingresso del museo infatti sono ancora ben visibili le istruzioni per quanti arrivavano. “Siamo tutti un po’ migranti”, ha commentato Mattarella di fronte alla teca che conserva i passaporti di migranti di sedici diverse nazionalità.

Mattarella a museo Mocca a San Paolo: siamo tutti un po’ migranti

Mattarella a museo Mocca a San Paolo: siamo tutti un po’ migrantiSan Paolo, 17 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, ha visitato il Museo dell’immigrazione nel quartiere Mocca di San Paolo. L’edificio che ospita il museo è l’albergo – attivo fino al 1978 – dove gli immigrati trascorrevano un periodo massimo di otto giorni prima di dirigersi alla loro destinazione finale in Brasile, una sorta di Ellis Island brasiliana. La maggior parte dei migranti, che giungevano qui in treno dal porto più vicino, era italiana: sulle mura del corridoio di ingresso del museo infatti sono ancora ben visibili le istruzioni per quanti arrivavano.


“Siamo tutti un po’ migranti”, ha commentato Mattarella di fronte alla teca che conserva i passaporti di migranti di sedici diverse nazionalità.

Arte, Di Castro: mercato ostacolato dalle tasse, Italia penalizzata

Arte, Di Castro: mercato ostacolato dalle tasse, Italia penalizzataRoma, 17 lug. (askanews) – “Il mercato dell’arte in Italia è ostacolato da paletti normativi e fiscali. Se non ci saranno interventi correttivi, rischiamo danni occupazionali e delocalizzazioni”. Lo ha detto Alessandra Di Castro, presidente del Gruppo Apollo e vice presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia, intervenendo alla presentazione del report ‘Il mercato dell’arte e dei beni da collezione’ di Deloitte Private sui trend del 2023. Lo riporta un comunicato.


“Nel nostro Paese l’Iva è al 22%. In Germania e Francia la percentuale scende al 7 e al 5,5%. Inoltre, l’aliquota del 10% sull’importazione di beni d’arte, la più alta in Europa, scoraggia gli operatori dall’importare opere attraverso le dogane italiane. Nonostante alcune riforme, l’Italia è ancora lontana dagli standard europei. Sono quindi necessarie migliorie nella riduzione dell’Iva e in un sistema più innovativo di incentivi fiscali per l’arte” ha spiegato Di Castro, alla guida dell’Associazione che rappresenta l’industria dell’arte in Italia e riunisce le principali case d’asta, antiquari, gallerie di arte moderna e contemporanea e imprese della logistica. Secondo DI Castro “tutelare il patrimonio culturale significa anche proteggere gli operatori e le gallerie d’arte e tutto l’indotto, sia diretto sia indiretto, basti pensare alle prospettive lavorative per gli studenti delle accademie, dei giovani artisti e le ricadute positive che tutto il comparto può apportare al sistema museale italiano. Il mercato dell’arte rappresenta un volano per il turismo e la cultura nazionale. Oggi l’Italia, nonostante il suo ricco patrimonio artistico, registra la diminuzione delle imprese attive nel settore, soprattutto per quanto riguarda le gallerie d’arte. Bisogna invertire questo trend senza ulteriori perdite di tempo”. (immagine da sito gruppo Apollo)

Assitol: olio di oliva è super controllato contro le frodi

Assitol: olio di oliva è super controllato contro le frodiRoma, 17 lug. (askanews) – L’olio d’oliva italiano è super controllato contro le frodi e non bisogna confondere le aziende serie con i “sottoscalisti”. Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia aderente a Confindustria, ringrazia i Nas per l’operazione effettuata a Cerignola che ha portato al sequestro di olio contraffatto e plaude al costante impegno delle forze dell’ordine sulla sicurezza alimentare.


“La vicenda di Cerignola dimostra, ancora una volta, che nel nostro Paese i controlli ci sono e funzionano – spiega Anna Cane, presidente del gruppo olio d’oliva dell’associazione – Purtroppo episodi del genere rischiano di danneggiare l’immagine dell’intera filiera, che è fatta di tanti operatori seri, costretti a lavorare tra mille difficoltà, concorrenza sleale compresa. L’Italia dell’olio d’oliva e dei prodotti di marca è molto lontana da quella realtà e si basa sull’impegno delle aziende che, dal campo alla tavola, lavorano ogni giorno per proporre ai consumatori prodotti buoni, sani e sicuri”. Quella utilizzata a Cerignola rappresenta una tipologia di frode “vecchio stile”. “Addizionare clorofilla ad oli, d’oliva o da semi era un sistema in voga decenni fa – spiega la presidente degli industriali – grazie alle conoscenze attuali, oggi si può individuare molto facilmente. In tal senso l’industria sostiene la ricerca nella definizione di nuovi metodi analitici, come quello dei composti volatili, sempre più sensibili ed efficienti nel garantire l’autenticità del prodotto”.


Il vero problema è il danno di reputazione a carico della stragrande maggioranza delle imprese, che lavorano correttamente. “Il nostro è uno dei settori più controllati, innanzitutto grazie al SIAN, il sistema telematico nazionale che monitora i flussi oleari in entrata e in uscita dall’Italia. Inoltre a vigilare sugli oli commercializzati a scaffale, ci sono ben otto diversi organismi pubblici di controllo”, ricorda Cane. “Il caso di Cerignola è venuto alla luce grazie all’operato delle forze dell’ordine – commenta Anna Cane – e si inscrive in un sistema virtuoso che, come dimostra l’ultimo sequestro, è in grado di scoprire tutti gli eventuali illeciti commessi da laboratori clandestini. E’ proprio questa azione capillare sul territorio che fa emergere le irregolarità, garantendo non soltanto i consumatori italiani ma anche quelli stranieri, sempre più interessati al consumo di questo prodotto”.