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Autore: Redazione StudioNews

Biden: attacchi su Ucraina “orribile promemoria brutalità Russia”

Biden: attacchi su Ucraina “orribile promemoria brutalità Russia”Washington DC, 9 lug. (askanews) – “Gli attacchi missilistici russi che in queste ore hanno ucciso dozzine di civili ucraini e causato danni e vittime nel più grande ospedale pediatrico di Kiev sono un orribile promemoria della brutalità della Russia”. Lo ha ha detto il presidente Joe Biden sugli ultimi attacchi missilistici russi in Ucraina, in base a quanto diffuso dalla Casa bianca, prima che inizi il summit Nato a Washington DC.


“Questa settimana darò il benvenuto al presidente Volodymyr Zelensky e ai leader della NATO a Washington DC – ha detto Biden – e incontrerò il presidente Zelensky per chiarire che il nostro sostegno all’Ucraina è incrollabile. Insieme con i nostri alleati, annunceremo nuove misure per rafforzare le difese aeree dell’Ucraina per aiutare a proteggere le loro città e i civili dagli attacchi russi. Gli Stati Uniti stanno dalla parte del popolo ucraino”. “È fondamentale che il mondo continui a sostenere l’Ucraina in questo momento importante e che non ignoriamo l’aggressione russa” ha aggiunto Biden.

Usa, il medico di Biden: “nessun neurologo oltre a visita annuale”

Usa, il medico di Biden: “nessun neurologo oltre a visita annuale”Washington DC, 9 lug. (askanews) – La Casa Bianca divulga il nome del neurologo che ha visitato il presidente Joe Biden, nonostante – durante l’ultimo briefing – la portavoce Karine Jean-Pierre avesse negato tale possibilità. È la stessa Jean-Pierre a essere la destinataria di un memorandum, indirizzatole dal medico di Biden, Kevin O’Connor, dove si fa il nome di Kevin Cannard. Ma si dice che ha “numerosi pazienti” alla Casa Bianca. E che “il presidente Biden non ha visto un neurologo al di fuori della sua visita medica annuale”. A 42 giorni dalla convention democratica che si tiene a Chicago in agosto, in serata O’Connor ha fatto l’insolita mossa di pubblicare una lettera in cui offre alcuni dettagli sulle visite di Cannard alla Casa Bianca, dopo giorni di speculazioni sulla salute del presidente e alla fine della giornata di ieri segnata da un briefing infuocato.


Il tutto mentre lo sfidante repubblicano Donald Trump torna alla carica: “mi sa che dovrò affrontare Kamala Harris a novembre”, dice, facendo riferimento alla vice di Biden e alludendo ancora una volta alle condizioni del presidente in carica. “Per proteggere la privacy delle migliaia di pazienti dell’Unità medica della Casa Bianca e dei medici che li curano, normalmente non divulghiamo i nomi degli specialisti con cui lavoriamo” precisa O’Connor. “Tuttavia, per ragioni di precisione, ho ottenuto il permesso dal Presidente e dal Dr. Cannard per confermare i dettagli che sto condividendo”, si precisa nella lettera di cui askanews ha potuto prendere visione. La missiva è stata evidentemente divulgata dalla Casa Bianca con l’intento di smorzare le voci sollevate, dopo che il New York Times ha scritto che “un esperto di Parkinson ha visitato la Casa Bianca otto volte in otto mesi”. Pur specificando che “non era chiaro se il dott. Cannard fosse alla Casa Bianca per una consulenza specifica sul presidente o se fosse lì per incontri non correlati”.


La replica appare chiara: “Il dottor Cannard è consulente di neurologia presso l’unità medica della Casa Bianca dal 2012” spiega O’Connor. “È stato scelto per la sua vasta esperienza e competenza nella specialità della neurologia. Prima della sua borsa di studio sui disturbi del movimento presso la Emory University, aveva esercitato la professione di neurologo generale per sei anni. È il neurologo da più tempo in servizio presso il Walter Reed National Military Medical Center e nel sistema sanitario militare. È membro del corpo docente della facoltà di medicina della Uniformed Services University dal 1991 ed è il corpo docente principale del Neurology Residency Program. Ha ricevuto numerosi premi per l’insegnamento a livello locale e nazionale ed è molto apprezzato per le sue capacità cliniche”. In sostanza, da quanto emerge dallo scritto di O’Connor, “molti membri del personale militare sperimentano problemi neurologici legati al loro servizio e il dottor Cannard visita regolarmente la White House Medical Unit come parte di questa pratica di neurologia generale. Apprezziamo il contributo che ha dato ai numerosi pazienti che ha trattato a sostegno della Casa Bianca e del suo personale in questi anni”.


O’Connor fa poi notare di aver scritto “in ciascuno dei rapporti medici del Presidente, nell’ambito della visita medica annuale del Presidente”, che “egli vede un team di specialisti che include optometria, odontoiatria, ortopedia (piede e caviglia), ortopedia (colonna vertebrale), terapia fisica, neurologia, Medicina del sonno, cardiologia, radiologia e dermatologia”. Tra loro c’è anche “Cannard: era lo specialista neurologico che ha esaminato il presidente Biden per ciascuna delle sue visite mediche annuali. Le sue scoperte sono state rese pubbliche ogni volta che ho pubblicato i risultati della visita medica annuale del Presidente. Il presidente Biden non ha visto un neurologo al di fuori della sua visita medica annuale”.

Missili russi su Ucraina, Zelensky: terroristi. Servono misure forti

Missili russi su Ucraina, Zelensky: terroristi. Servono misure fortiRoma, 9 lug. (askanews) – Nel “brutale attacco russo” dell’8 luglio sull’Ucraina “finora sono morte almeno 37 persone, tra cui tre bambini, e 170 sono rimaste ferite, tra cui 13 bambini”: il bombardamento è opera di “terroristi russi” ed “è costato vite umane e ha causato notevoli distruzioni, tra cui un ospedale a Kiev dove vengono curati bambini per cancro e altri gravi problemi di salute”. Serve “una risposta adeguata e forte” contro le azioni di Mosca e “rafforzare le sue aeree” ucraine. Lo ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram.


“La Russia ha colpito le città dell’Ucraina. In totale, quasi 100 strutture sono state danneggiate: un ospedale pediatrico, case ordinarie, asili nido, un ospedale per la maternità, un college, un centro commerciale. Sul posto sono ancora in corso le analisi dei detriti. Di questo – ha proseguito – devono rispondere i terroristi russi. La semplice preoccupazione non ferma il terrore. La compassione non è un’arma. È necessario abbattere i missili russi. È necessario distruggere gli aerei da combattimento russi dove sono basati. È necessario adottare misure forti che non lascino alcun deficit di sicurezza”. “Il mondo ha il potere necessario per questo. I partner sono in grado di farlo. E le soluzioni servono il prima possibile”, ha scritto ancora Zelensky, facendo sapere di aver avuto una una conversazione con il primo ministro canadese Justin Trudeau: “Abbiamo discusso di azioni congiunte che avrebbero dato alla Russia una risposta adeguata e forte a questo terrorismo. Ho anche informato Justin dell’attuale necessità dell’Ucraina di rafforzare le sue difese aeree. Apprezzeremmo molto l’assistenza del Canada nel comunicare con i partner per soddisfare queste esigenze. È importante sottolineare che abbiamo anche coordinato le nostre posizioni in vista del vertice NATO di Washington”, ha concluso il presidente ucraino.

Europarlamento, i Patrioti, “rebranding” dell’estrema destra

Europarlamento, i Patrioti, “rebranding” dell’estrema destraBruxelles, 8 lug. (askanews) – La costituzione, avvenuta oggi a Bruxelles, del nuovo gruppo politico di estrema destra al Parlamento europeo “Patrioti per l’Europa” consiste sostanzialmente in un “rebranding”, avviato con un discreto successo, del vecchio gruppo Identità e Democrazia (Id), che formalmente non è stato neanche sciolto, ma sostanzialmente “cannibalizzato” dalla nuova formazione.


Il gruppo Id, semplicemente, scomparirà dagli schermi visto che non si è ricostituito con la nuova legislatura, e che comunque è stato svuotato dall’operazione “Patrioti”, e non rispetterebbe più la doppia condizione di avere almeno 23 eurodeputati provenienti da almeno sette paesi. L’operazione appare riuscita, dal momento che, come ha sottolineato il francese del Rassemblement National, Jean-Paul Garraud, durante la conferenza stampa di presentazione dei Patrioti, “non solo il nuovo gruppo è più numeroso di Id (84 eurodeputati rispetto a 58, ndr), ma abbiamo anche nuove nazionalità”. Ci sono ora, infatti gli ungheresi di Fidesz (che erano tra i “non iscritti”), due nuove delegazioni diverse di cechi (Ano, 7 seggi, e i “motoristi”, due seggi), i sei spagnoli di Vox (che hanno lasciato il gruppo conservatore Ecr) e due portoghesi di Chega, un europarlamentare greco di “Voice of reason” e un lettone di “Prima la Lettonia”. “Nessun altro gruppo politico – ha aggiunto Garraud – ha cosí tanti nuovi arrivati; anzi, la maggior parte ha perso seggi e nazionalità”, e d’altra parte “è possibile che il gruppo si estenda ancora”.


Il rebranding ha anche altri vantaggi, oltre all’aura di novità: non lega automaticamente il nuovo gruppo alla reputazione di formazione estrema dell’estrema destra, e radicalmente antieuropea, che aveva Id, anche a causa della presenza nel suo seno, per quasi tutta la scorsa legislatura, dei neofascisti tedeschi dell’Afd, che sono stati espulsi poco prima delle elezioni a causa delle affermazioni giustificatorie delle SS naziste da parte del loro capolista. Il nuovo gruppo, soprattutto, esigerà di non essere colpito dal “cordone sanitario” contro l’ultradestra antieuropea, che era stato applicato nella scorsa legislatura al “vecchio” Id, da parte degli altri gruppi. “Cordone sanitario” significa esclusione dalla ripartizione dei ruoli istituzionali nel Parlamento (come vicepresidenti dell’Assemblea, questori, presidenti e vicepresidenti delle commissioni parlamentari) e dai negoziati legislativi tra i rappresentanti delle forze politiche.


“Nel 2019 – ha ricordato Garraud – ci hanno imposto il ‘cordone sanitario’; dovremmo essere nel tempio della democrazia e chi ci fa la morale ci impone una regola inammissibile che è assolutamente antidemocratica. Ma credo che con l’evoluzione che c’è stata, oggi sia impossibile applicare ancora questo cordone antidemocratico, a noi che rappresentiamo milioni di persone di dodici Paesi. Noi avremo quindi dei posti di responsabilità; noi rispettiamo la democrazia e rappresentiamo i nostri elettori: esigiamo di avere lo stesso trattamento degli altri” gruppi politici. Si è parlato relativamente poco, durante la conferenza stampa, delle posizioni del nuovo gruppo rispetto alle specifiche politiche europee su cui i “Patrioti” vogliono esercitare la propria influenza: soprattutto, l’opposizione alla politica migratoria e dell’asilo europea (i sovranisti rivendicano il diritto degli Stati membri a decidere come gestirla), l’opposizione al Green Deal, e più generalmente la lotta “all’iper-federalismo dell’Ue, al fatto che l’Ue debba ad ogni costo dominare gli Stati” (Garraud) e “contro le decisioni accentratrici e antidemocratiche dell’Unione che dividono i paesi membri” (Kinga Gßl, Fidesz).


Il credo risolutamente sovranista dei Patrioti non è contrario per principio alla “costruzione europea”, come altri movimenti di estrema destra, ma mira a un’Europa della cooperazione tra gli Stati nazionali, più simile a ciò che esisteva prima del Trattato di Maastricht del 1992 e di quello di Lisbona del 2007, che eluse la bocciatura dei francesi e degli olandesi al referendum sulla “Costituzione europea” del 2005, ha spiegato ancora Garraud. “Non vogliamo costruire un’alternativa all’Europa, ma un’alternativa europea”, ha precisato Kinga Gßl. Il nuovo gruppo, comunque, manterrà buoni rapporti di “cooperazione” con i Conservatori di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, nonostante l’inevitabile polo di attrazione concorrente che i Patrioti potrebbero rappresentare per certi membri del gruppo Ecr, a cominciare dal Pis polacco. “Ci sono – ha osservato sempre Garraud riguardo ai rapporti con Fdi e l’Ecr – delle considerazioni di ordine nazionale che esistono in ogni paese. Il nostro gruppo non è un monoblocco, ma ci sono sfumature in vari ambiti perché siamo un gruppo sovranista, e rispettiamo le sovranità di ciascuno Stato”. Ma, ha sottolineato, “questo non significa che i ponti siano stati interrotti, al contrario: le cose si stanno evolvendo nel buon senso”. Anche lo spagnolo Buxadé Villalba, di Vox, ha risposto a una domanda sui rapporti con Giorgia Meloni dopo che Vox ha lasciato il gruppo Ecr per i “Patrioti”. Buxadé ha risposto negando che la premier italiana si sia sentita “tradita”. “Questa frase è una bugia. Giorgia Meloni non si sente tradita da Vox. E’ una bugia”, ha ripetuto. E ha aggiunto: “La nostra alleanza, il nostro cameratismo (‘compañerismo’ in spagnolo, ndr), la nostra amicizia, la nostra cooperazione continuano, tanto forti quanto lo sono stati dal primo giorno”. D’altra parte, nello stesso senso vanno le recenti dichiarazioni, molto amichevoli, del capogruppo dell’Ecr Nicola Procaccini nei confronti degli eurodeputati di Vox, dopo la loro adesione ai “Patrioti”. “Con alcuni di loro è nato un rapporto di amicizia che va al di là degli aspetti politici. Anche se apparterremo a gruppi parlamentari diversi, sono certo che ci ritroveremo spesso fianco a fianco anche nel corso della prossima legislatura”, aveva affermato Procaccini. In conclusione, ciò che appare probabile è che sia proprio il gruppo Ecr, e in particolare la delegazione di Fdi al suo interno, a svolgere un ruolo di intermediazione (di “ponte”) tra il Ppe, o almeno la sua componente maggioritaria, e i “Patrioti”, soprattutto per aggirare in certi casi specifici il “cordone sanitario”, che è probabile i Popolari formalmente continueranno ad applicare all’estrema destra. Questo permetterà nei prossimi cinque anni di garantire maggioranze alternative di centro-destra, ogni volta che ci saranno divergenze tra il Ppe e le altre forze della maggioranza europeista “normale” (Liberali di Renew, Socialisti e Democratici, a volte i Verdi), riguardo alle misure legislative o alle posizioni politiche che il Parlamento europeo dovrà approvare. Una prospettiva, d’altra parte, perfettamente coerente con l’ambizione di Giorgia Meloni di lavorare per l’unità delle destre in Europa.

”Biden non è in cura per Parkinson. Continua la campagna elettorale”

”Biden non è in cura per Parkinson. Continua la campagna elettorale”Washignton DC, 8 lug. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “continuerà” la sua campagna elettorale e terrà “una conferenza stampa alla fine del summit NATO”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre nel corso di un briefing alla Casa Bianca.


La portavoce ha dovuto nuovamente rispondere a una serie di domande serrate sulla salute di Biden, confermando che il presidente americano ha fatto tutti i controlli di routine all’inizio dell’anno, compreso un neurologo e “ha visto tre volte un urologo”. Jean-Pierre ha anche smentito che il presidente sia in cura per il morbo di Parkinson: “Il Presidente è stato curato per il Parkinson? No. È in cura per il Parkinson? No, non lo è. Sta assumendo farmaci per il Parkinson? No”, ha detto la portavoce.


Il presidente Biden ha confermato oggi per iscritto che continuerà a restare in gara per la corsa alla Casa Bianca, che terrà un comizio in Michigan venerdì e chi non è d’accordo con la sua candidatura lo può sfidare al congresso.

Centrosinistra, Schlein: uniti si vince, tempo dei veti è finito

Centrosinistra, Schlein: uniti si vince, tempo dei veti è finitoRoma, 8 lug. (askanews) – “Sarebbe sbagliato costruire un’alleanza politica in provetta, figuriamoci se lo facciamo sulle personalità”. Le forze politiche che hanno presentato i quesiti contro l’autonomia in Cassazione “non condividono solo quella battaglia ma anche quella sulla scuola pubblica, sulla sanità. Non si possono applicare modelli in paesi così diversi (Francia e Italia, ndr) ma uniti si vince, divisi si perde. Non bisogna costruire un’unità fine a se stessa ma per il bene del paese”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite a In Onda su La7.


“Non pongo veti ma non intendo subirne: il tempo dei veti è finito con l’esito delle Europee. Il Pd si è rafforzato come perno dell’alternativa, abbiamo l’umiltà di sapere che da soli non bastiamo, non mettiamo veti su nessuno”, ha aggiunto.

La Polonia intercetterà missili di Mosca sul territorio ucraino

La Polonia intercetterà missili di Mosca sul territorio ucrainoRoma, 8 lug. (askanews) – Il premier polacco Donald Tusk e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno firmato a Varsavia un accordo di cooperazione bilaterale sulla sicurezza: lo ha reso noto lo stesso Zelensky sul suo account di X.


L’accordo prevede la possibilità per le forze aeree polacche di intercettare sul territorio ucraino missili e droni russi diretti verso lo spazio aereo polacco. “Questo documento senza precedenti include una disposizione che prevede l’abbattimento di missili e droni russi nello spazio aereo ucraino che vengono sparati in direzione della Polonia. Ci impegniamo ad attuarla. Coopereremo anche per quanto riguarda gli aerei da combattimento, sia quelli già trasferiti dalla Polonia sia la possibilità di trasferirne altri in futuro”, ha scritto Zelensky su X: “Nel nostro accordo di sicurezza, abbiamo formalizzato la formazione e l’addestramento della Legione ucraina, una nuova unità militare volontaria, sul territorio polacco. Questa unità sarà addestrata in Polonia ed equipaggiata dai nostri partner”.


Intanto fonti della Casa Bianca hanno reso noto che, in occasione del vertice dell’Alleanza che si apre domani a Washington, gli Stati Uniti e i Paesi membri della Nato annunceranno le misure adottate per rafforzare le difese aeree ucraine. Kiev ha più volte chiesto agli Alleati delle iniziative concrete per difendere le infrastrutture energetiche e le principali città dagli attacchi missilistici russi.

Autonomia, Consiglio Campania: ok indizione referendum abrogativo

Autonomia, Consiglio Campania: ok indizione referendum abrogativoNapoli, 8 lug. (askanews) – Il Consiglio regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha approvato, con 36 voti favorevoli dei consiglieri della maggioranza di centrosinistra, del Gruppo misto e del Movimento 5 Stelle, 9 voti contrari dei consiglieri del centrodestra e l’astensione del consigliere Raffaele Maria Pisacane (Azione-Per) la deliberazione consiliare per chiedere l’indizione del referendum abrogativo, ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione, della Legge 26 giugno 2024 n. 86, attuativa dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto Ordinario, ai sensi dell’articolo 116 terzo comma della Costituzione.


La Campania è, dunque, la prima delle cinque regioni ad adottare la deliberazione consiliare al fine di depositare, come previsto dall’art. 75 della Costituzione, la richiesta di referendum abrogativo della Legge di iniziativa governativa con la quale si prevedono le procedure per l’attuazione del regionalismo differenziato. A presentare e depositare la richiesta di referendum sarà il presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero (supplente sarà il presidente della I Commissione, Giuseppe Sommese) a seguito della relativa elezione da parte dell’assemblea legislativa campana. Il Consiglio ha, inoltre, approvato con 35 voti favorevoli un’ulteriore deliberazione per richiedere un referendum abrogativo di alcuni commi degli articoli 1,2,3,4, attinenti le materie o ambiti di materie riferite ai Lep della Legge n.86.

Un sensore sulla pianta di pomodoro rileva se ha sete: -45% consumi acqua

Un sensore sulla pianta di pomodoro rileva se ha sete: -45% consumi acquaMilano, 8 lug. (askanews) – Un sensore applicato sul fusto delle piante di pomodoro per monitorarne la salute e comunicare direttamente agli agricoltori il fabbisogno di acqua. Uno strumento che nelle prime sperimentazioni ha portato a un risparmio idrico del 45% rispetto alle pratiche tradizionali. Sono i primi risultati della sperimentazione avviata da Mutti e dall’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo del Consiglio nazionale delle ricerche attraverso il sensore Bioristor. Si tratta di un sensore che è in grado di monitorare in tempo reale la salute delle piante, analizzandone i processi fisiologici fondamentali e comunicando direttamente con gli agricoltori, grazie all’energia fotovoltaica e al sistema di connessione IoT. In questo modo si potranno ridurre il consumo idrico e migliorare la qualità delle produzioni agricole.


Il Bioristor è stato già utilizzato per monitorare il kiwi, la vite e il melo durante la stagione produttiva e, per la prima volta nel 2023, è stato impiegato in una sperimentazione congiunta tra Imem-Cnr e Mutti. Questa sperimentazione, condotta presso l’azienda Stuard di Parma, ha dimostrato l’efficacia del Bioristor nel migliorare l’efficienza nell’uso dell’acqua in condizioni di siccità estrema. Grazie a un protocollo irriguo basato sull’intelligenza artificiale, sviluppato dall’Imem-Cnr, è stato possibile ottenere un risparmio idrico del 45% rispetto alle metodologie convenzionali. A fronte di un leggero calo di resa di campo lorda, si è registrato un notevole aumento del Brix – parte solubile del pomodoro e indicatore della sua qualità – e della conformità dei prodotti. “L’agricoltura globale, responsabile del 70% del consumo di acqua dolce del pianeta, si trova di fronte a sfide sempre più pressanti a causa dei cambiamenti climatici in corso. Il progressivo aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni rendono cruciale l’adozione di nuove tecnologie per affrontare l’emergenza idrica – dichiara Massimo Perboni, direttore del servizio agricolo di Mutti – Il Bioristor offre un’opportunità senza precedenti nel nostro settore per monitorare e ottimizzare l’uso dell’acqua nelle nostre coltivazioni, contribuendo a garantire la qualità dei nostri prodotti in modo sempre più efficiente e responsabile”.


“La sperimentazione evidenzia il potenziale della tecnologia per migliorare l’efficienza delle risorse agricole, come l’acqua, e aumentare la sostenibilità del settore – dichiara Michela Janni, ricercatrice di Imem-Cnr – il Bioristor, insieme all’algoritmo di intelligenza artificiale, rappresenta un passo avanti nell’agricoltura di precisione, consentendo di massimizzare l’efficienza nell’irrigazione e ottenere produzioni di alta qualità anche in condizioni avverse”. Già dalla prossima campagna, l’obiettivo sarà perfezionare ulteriormente gli strumenti e l’algoritmo per garantire una gestione ottimale delle risorse idriche nei campi agricoli per poi ampliarne l’utilizzo su larga scala, contribuendo così a promuovere una maggiore sostenibilità ambientale ed economica nel settore agricolo.

Al via partnership tra Fao e Cimmyt per coltura tradizionali

Al via partnership tra Fao e Cimmyt per coltura tradizionaliRoma, 8 lug. (askanews) – Un’iniziativa per costruire sistemi agroalimentari resilienti basati su colture diversificate, nutrienti e adatte al clima grazie a nuova partnership tra la Fao e Cimmyt, un centro di ricerca Cgiar, che hanno firmato un memorandum d’intesa che istituisce una partnership per l’iniziativa Vision for Adapted Crops and Soils (VACS). Il partenariato congiunto svolgerà un ruolo fondamentale guidando gli sforzi per coordinare, far crescere e rafforzare il movimento VACS in un’ampia gamma di parti interessate pubbliche e private.


“Unendo le forze uniamo le nostre capacità collettive per creare un forte slancio e una piattaforma per far avanzare il VACS – ha detto il direttore generale della FAO QU Dongyu – che riunisce efficacemente i quattro aspetti migliori stabiliti nel quadro strategico della FAO 2022-2031: una migliore produzione, una migliore alimentazione, un ambiente migliore e una vita migliore, senza lasciare indietro nessuno”. Lanciato nel 2023 dal Dipartimento di Stato americano in collaborazione con l’Unione Africana e la FAO, il movimento VACS mira a costruire sistemi agroalimentari sostenibili e resilienti sfruttando le colture opportunità e costruendo suoli sani per migliorare la resilienza agricola ai cambiamenti climatici e migliorare le diete.


Colture tradizionali e ricche di nutrienti, come il sorgo, il miglio, il fagiolo dall’occhio e il fagiolo verde, sono vitali per la sicurezza alimentare e la nutrizione nel contesto dei cambiamenti climatici, ma finora hanno ricevuto poca attenzione. La partnership FAO-CIMMYT mira ad aumentare la produttività e la nutrizione delle aziende agricole.