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Autore: Redazione StudioNews

La Russia ha colpito un ospedale pediatrico a Kiev, “persone sotto le macerie”

La Russia ha colpito un ospedale pediatrico a Kiev, “persone sotto le macerie”Roma, 8 lug. (askanews) – Diverse persone sono intrappolate sotto le macerie di un ospedale pediatrico a Kiev, pesantemente danneggiato da numerosi attacchi russi. Lo ha annunciato su Telegram il presidente Volodymyr Zelensky.


Secondo le prime informazioni, le forze russe hanno lanciato “più di 40 missili” contro diverse città dell’Ucraina. “Uno degli ospedali pediatrici più grandi d’Europa” è stato danneggiato, “ci sono persone sotto le macerie e il numero esatto delle vittime al momento non è noto”, ha scritto su X, pubblicando un video dell’edificio danneggiato. “La Russia non può sostenere di non sapere dove cadono i suoi missili e deve essere ritenuta pienamente responsabile di tutti i suoi crimini”, ha aggiunto il presidente.

Fotografia, Barbara Dall’Angelo vince il concorso Asferico

Fotografia, Barbara Dall’Angelo vince il concorso AsfericoRoma, 8 lug. (askanews) – Barbara Dall’Angelo è la vincitrice della XVIII edizione del concorso internazionale di fotografia naturalistica Asferico, con una fotografia di paesaggio. La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 6 luglio durante gli eventi organizzati per l’Appennino Foto Festival presso il Teatro di Caldarola (MC), appena restaurato.


Al concorso, organizzato da AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani), hanno preso parte 650 fotografi provenienti da 39 nazioni di 5 continenti con circa 15.000 immagini. In questi anni, nonostante l’evoluzione tecnologica che ha reso disponibili strumenti sempre più performanti e alla portata di tutti, il concorso ha mantenuto quel rigore che ha permesso ai partecipanti di essere giudicati partendo da uno stesso piano, favorendo la capacità artistica e naturalistica piuttosto della capacità informatica. Barbara Dall’Angelo è la prima donna a vincere il concorso Asferico; una fotografa che ricerca armonia e equilibrio nei suoi scatti cercando di trasmettere la fragilità e la mutabilità del nostro mondo. Invita alla riflessione sulla necessità di un impegno personale e condiviso nella protezione e salvaguardia della Terra. “Una fotografia bellissima, minimalista e ben realizzata, che ci trasporta in un paesaggio da sogno. L’autrice è riuscita a riflettere nell’immagine l’essenza del luogo”, ha commentato Javier Aznar Gonzáles, membro della giuria di Asferico 2024.


“Gli alberi danzanti di una remota isola dell’Indonesia hanno immediatamente catturato la mia anima – ha spiegato Barbara Dall’Angelo – a differenza di tutte le altre mangrovie del mondo che crescono vicine le une alle altre, queste sono nate isolate e si sono adattate alle difficili condizioni atmosferiche creando queste originali coreografie. Ho posizionato il mio treppiede in modo da ritrarre gli alberi come se, con un gesto aggraziato, si abbracciassero in una danza. Ho scelto di scattare l’immagine in high key per enfatizzare l’aspetto astratto”. Dopo gli studi universitari in Lettere e Filosofia, Barbara Dall’Angelo si è diplomata in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 1998 ha fondato la società di distribuzione televisiva e cinematografica Dall’Angelo Pictures della quale è amministratrice. I suoi scatti vengono spesso premiati a importanti concorsi internazionali di fotografia naturalistica e sono richiesti da riviste di viaggio, natura e fotografia. Le sue opere sono spesso esposte in mostre individuali e collettive in tutto il mondo e sono presenti in gallerie d’arte e collezioni private.

Come sta il Mar Mediterraneo, secondo il Wwf

Come sta il Mar Mediterraneo, secondo il WwfRoma, 8 lug. (askanews) – Celebrare il Mar Mediterraneo nella giornata internazionale a lui dedicata (8 luglio), vuol dire anche approfittare di una ricorrenza come questa per prendere coscienza delle minacce a cui il Mare Nostrum è sottoposto in maniera sempre più forte, e noi con lui. Come denuncia oggi il Wwf, ben l’87% del Mar Mediterraneo ha problemi di inquinamento, soprattutto legati a metalli tossici, sostanze chimiche industriali e rifiuti di plastica. A causa dell’inquinamento non solo del mare ma anche delle acque dolci, dell’aria e del suolo, la salute degli esseri umani è messa sempre più a rischio: negli ultimi due decenni i decessi causati dalle moderne forme di inquinamento (atmosferico e da sostanze chimiche tossiche) sono aumentati del 66%, fino a raggiungere i 9 milioni di morti l’anno, il che rende l’inquinamento il principale fattore di rischio ambientale per malattie e morti premature a livello mondiale.


Dal nuovo sondaggio dell’UE sul tema inquinamento, ambiente e salute pubblicato nei giorni scorsi, emerge che più di tre quarti degli europei (78%) pensa che le questioni ambientali abbiano un effetto diretto sulla loro vita quotidiana e sulla loro salute (il 55% degli italiani), mentre circa quattro intervistati su cinque (84%) concordano sul fatto che la legislazione ambientale dell’UE sia necessaria per proteggere l’ambiente nel loro Paese. Con il nuovo report ‘Non c’è salute in un ambiente malato’ pubblicato oggi, il Wwf vuole far riflettere e rafforzare la nostra consapevolezza sull’impatto dell’inquinamento sulle nostre vite, ma anche su quanto possiamo e dobbiamo fare tutti per ridurre la dispersione nell’ambiente di sostanze nocive spesso invisibili, ma che restano nell’ambiente e nel nostro organismo per moltissimo tempo, in grado di percorrere lunghe distanze nell’ambiente e nella catena alimentare senza subire alcuna degradazione, con sempre più evidenti rischi per la salute umana. Inaugura così, con una prima parte dedicata all’acqua, una piccola collana dedicata agli inquinanti prioritari presenti sul Pianeta e alle azioni che noi tutti possiamo mettere in atto per migliorare la nostra qualità di vita, nell’ambito della campagna Our Future.


L’inquinamento chimico delle acque è tra le principali minacce per la salute dell’ambiente e delle persone e una delle sfide ecologiche più gravi e urgenti che siamo chiamati ad affrontare. Mari, fiumi laghi, zone umide e falde acquifere sono pesantemente colpiti soprattutto dall’inquinamento da pesticidi e nutrienti provenienti dall’agricoltura, metalli pesanti, agenti patogeni e residui chimici provenienti da fanghi e acque reflue non trattate sia industriali sia urbane (es. sostanze fluorurate e bromurate come PFAS e PBDE, detergenti contenenti fosfati, disinfettanti/antimicrobici, tensioattivi, plastica, farmaci). L’acqua è la principale ‘autostrada’ e destinazione finale dei nostri rifiuti e degli inquinanti chimici, che trasporta in tutto il mondo. Fino a 400 milioni di tonnellate di sostanze chimiche provenienti da impianti industriali vengono scaricate ogni anno nelle acque del mondo. Si stima che un terzo della perdita di biodiversità globale sia conseguenza del degrado degli ecosistemi d’acqua dolce, dovuto principalmente all’inquinamento delle risorse idriche e degli ecosistemi acquatici. L’inquinamento idrico è anche responsabile di circa 1,4 milioni di morti premature al mondo ogni anno. Come segnala il Wwf nel suo report, in Europa, meno della metà (44%) dei corpi idrici superficiali è in buono o ottimo stato ecologico, anche dal punto di vista chimico. In Italia il 13% dei fiumi e l’11% dei laghi non raggiungono il buono stato, ma il 9% e il 20% rispettivamente non sono ancora classificati. Per quanto riguarda i mari d’Europa, tra il 75 e il 96% delle aree valutate presenta un problema di contaminazione. In Italia, per molte sostanze chimiche ancora non ci sono dati di monitoraggio sufficienti per valutare lo stato delle acque marine ma i dati disponibili indicano un diffuso e complessivo cattivo stato dei mari. La plastica è una delle contaminazioni chimiche più pervasive e persistenti che il Pianeta abbia mai dovuto affrontare nonché uno dei contaminanti più diffusi a livello globale a cui siamo esposti quotidianamente, non solo attraverso l’acqua, ma anche attraverso l’aria e il cibo. Il Mediterraneo è il mare con un triste primato, la più alta concentrazione di microplastiche mai misurata nelle profondità marine: 1,9 milioni di frammenti per metro quadro, superando così il limite massimo tollerabile di presenza di microplastiche, oltre il quale non c’è più sicurezza di mantenere le condizioni favorevoli alla vita e al benessere umano.


Le materie plastiche (che costituiscono il 75% dei rifiuti marini) trasportano sostanze chimiche: è stato calcolato che, insieme ai rifiuti di plastica, in un solo anno siano entrate negli oceani 190 tonnellate di 20 diversi additivi chimici. Fino a 16mila diverse sostanze chimiche sono state ritrovate nelle plastiche tra coloranti, ritardanti di fiamma, stabilizzanti, lubrificanti, plastificanti e altre sostanze, molte delle quali hanno funzioni, strutture e tossicità poco conosciute. Di queste solo su 7.000 abbiamo dati certi di pericolosità, mentre il 66% delle sostanze è senza informazioni. La ricerca, infatti, evidenzia gli effetti gravi che l’inquinamento chimico da microplastiche sta causando ad intere popolazioni di specie selvatiche, habitat ed ecosistemi acquatici (ma anche terrestri). Aumentano anche le prove scientifiche degli effetti sulla salute umana: infiammazioni, alterazioni cellulari e genotossicità che possono portare conseguenze gravi, tra cui cancro, problemi riproduttivi, di sviluppo, respiratori e digestivi, obesità, diabete. Un recente studio italiano dimostra per la prima volta una correlazione tra la presenza di microplastiche nelle placche aterosclerotiche, i depositi di grasso nelle arterie, e un maggior rischio di infarto e ictus. Inoltre, è stato scoperto che le microplastiche contribuiscono anche alla crescita della resistenza agli antibiotici, problematica gravissima a livello mondiale. Particolarmente preoccupanti sono i PFAS, perché molto tossici e persistenti ma utilizzati in moltissimi prodotti di plastica di uso comune: dai contenitori per alimenti, ai vestiti. Sono definiti ‘contaminanti eterni’ perché non si degradano mai e si accumulano nell’ambiente e negli organismi, con gravi effetti sulla salute. I mari europei sono contaminati da sostanze per- e polifluorurate (PFAS) sia di vecchia data che di uso corrente. Le concentrazioni di PFOS negli organismi marini sono state riscontrate a livelli fino a 100 volte superiori allo standard di qualità ambientale dell’UE. Il 72% degli italiani non ha mai sentito il termine PFAS (in Europa il 71% dei cittadini), eppure il Nord Italia, in particolare Veneto, Lombardia e Piemonte, è tra i siti europei più inquinati da queste sostanze. ‘Per ridurre l’inquinamento servono un’azione e un cambiamento collettivi poiché questoè il risultato di molteplici attività che si svolgono nella maggior parte dei settori sociali ed economici, ed è regolamentato da autorità internazionali, nazionali, regionali e locali- afferma Eva Alessi, Responsabile sostenibilità del Wwf Italia- Serve maggiore trasparenza sulle sostanze chimiche presenti nei prodotti, sia lavorando sull’etichettatura, sia sulla sensibilizzazione dei consumatori, riducendo l’utilizzo di sostanze dannose per la salute e per l’ambiente. Particolarmente preoccupanti sono i PFAS, perché molto tossici e persistenti ma utilizzati in moltissimi prodotti di plastica di uso comune: dai contenitori per alimenti, ai vestiti. Sono definiti ‘contaminanti eterni’ perché non si degradano mai e si accumulano nell’ambiente e negli organismi, con gravi effetti sulla salute. I mari europei sono contaminati da sostanze per- e polifluorurate (PFAS) sia di vecchia data che di uso corrente. Le concentrazioni di PFOS negli organismi marini sono state riscontrate a livelli fino a 100 volte superiori allo standard di qualità ambientale dell’UE. Il 72% degli italiani non ha mai sentito il termine PFAS (in Europa il 71% dei cittadini), eppure il Nord Italia, in particolare Veneto, Lombardia e Piemonte, è tra i siti europei più inquinati da queste sostanze.


‘Per ridurre l’inquinamento servono un’azione e un cambiamento collettivi poiché questoè il risultato di molteplici attività che si svolgono nella maggior parte dei settori sociali ed economici, ed è regolamentato da autorità internazionali, nazionali, regionali e locali- afferma Eva Alessi, Responsabile sostenibilità del Wwf Italia- Serve maggiore trasparenza sulle sostanze chimiche presenti nei prodotti, sia lavorando sull’etichettatura, sia sulla sensibilizzazione dei consumatori, riducendo l’utilizzo di sostanze dannose per la salute e per l’ambiente. Il 92% degli europei afferma che le aziende dovrebbero pagare i costi di disinquinamento, mentre il 74% concorda sul fatto che le autorità pubbliche dovrebbero pagare i costi. Per far fronte a costi e rischi per la salute è necessario ingaggiare tutti gli attori della società: istituzioni, ricerca, aziende e cittadini. Politiche volte alla riduzione delle sostanze chimiche dannose e alla loro gestione più sicura sono necessarie a livello globale e nazionale. La ricerca di sostanze più sostenibili e i biomonitoraggi sugli effetti e i rischi per le specie e gli esseri umani, sono fondamentali. Industrie più responsabili verso l’uso e lo smaltimento delle sostanze chimiche, basate su flussi circolari di materiali e l’applicazione diffusa del principio di precauzione hanno un ruolo cruciale. ‘L’obiettivo comune è porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040 e per raggiungerlo i Paesi di tutto il mondo devono adottare un Trattato globale sulla plastica, in accordo con il mandato stabilito nella risoluzione del marzo 2022 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA)- continua Alessi-. Ognuno di noi deve e può adottare comportamenti più sicuri per la collettività e per il nostro benessere attraverso i prodotti che acquistiamo e il modo in cui li (ri)usiamo, ricicliamo o scartiamo. Spesso, sono le piccole cose a fare una grande differenza’.

Orban ha incontrato Xi a Pechino, focus sull’Ucraina

Orban ha incontrato Xi a Pechino, focus sull’UcrainaRoma, 8 lug. (askanews) – Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha incontrato oggi il presidente cinese Xi Jinping, pochi giorni dopo aver avuto colloqui su un potenziale accordo di pace per l’Ucraina con il presidente russo Vladimir Putin. Secondo i media statali cinesi, Orban e Xi si sono incontrati alla Diaoyutai State Guest House di Pechino. Al centro dei colloqui c’è stata la situaizone in Ucraina. La Cina, che ha stretti legami con la Russia, ha promosso un piano di pace in sei punti con il Brasile, pubblicato a maggio, mentre Orban ha avviato una “missione di pace” dopo che il suo Paese ha assunto la presidenza di turno dell’Unione europea all’inizio di questo mese. La visita del leader ungherese arriva dopo quelal a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e al Cremlino, una missione quest’ultima che ha suscitato forti reazioni da parte dei leader europei.

Origin Italia: priorità sono dazi, Nutriscore e marchi locali

Origin Italia: priorità sono dazi, Nutriscore e marchi localiRoma, 8 lug. (askanews) – Un piano strategico ambizioso per il futuro del Sistema DOP IGP italiano nel triennio 2024-2027. È quanto delineato in occasione dell’insediamento del primo Consiglio Direttivo e del Comitato Strategico di Origin Italia, l’associazione italiana Consorzi Indicazioni Geografiche che rappresenta 81 Consorzi di tutela, una Associazione di settore e oltre il 95% delle Indicazioni Geografiche italiane.


L’organo interno dell’associazione, che oggi ha anche confermato alla guida Cesare Baldrighi, ha evidenziato la necessità di potenziare lo sviluppo del Sistema IG a livello mondiale e di operare congiuntamente con Origin Mondo e Origin Europa per contrastare la contraffazione e arginare il pericolo dei dazi. In ambito europeo, l’associazione punta a consolidare il suo ruolo nell’applicazione del nuovo Regolamento 1143/2024 e delle altre riforme legislative in atto, tra cui quella dell’etichettatura e il Nutriscore, garantendo una maggiore presenza del tema Indicazioni Geografiche negli accordi bilaterali.


A livello nazionale, oltre a una collaborazione costruttiva con le Istituzioni per l’attuazione del Regolamento 1143/2024, sono state ribadite le sfide per il comparto: tra queste, l’attenzione alla proliferazione dei marchi locali, quindi controllo a 360° sulla promozione delle DOP IGP da parte di soggetti esterni ai Consorzi di tutela e sull’utilizzo di richiami geografici sui prodotti del Sistema di Qualità Nazionale. Nei prossimi tre anni, si punterà molto sull’implementazione della formazione specifica del settore e del progetto di sostenibilità FAO che mira all’adozione di un modello condiviso per le IG italiane entro il 2030.

Cia Alessandria: ancora danni da maltempo nelle campagne

Cia Alessandria: ancora danni da maltempo nelle campagneRoma, 8 lug. (askanews) – A pochi giorni dalla furia che ha devastato il Casalese, una nuova tormenta si è abbattuta nelle campagne alessandrine, distruggendo la produzione a poche settimane dalla raccolta. Sono state colpite da vento e grandine soprattutto le zone della pianura attorno al capoluogo, come Solero, Quattordio, Felizzano, Masio, Oviglio.


Cia Alessandria segnala pomodori, mais, frumento, girasoli, sorgo distrutti ma anche impianti di irrigazione e danni alle strutture. Le colture sono state spazzate via, il frumento completamente allettato, le piante di mais spezzate, le manichette per l’acqua sradicate dalla loro sede. I tecnici Cia stanno svolgendo nuovamente i sopralluoghi di ricognizione dei danni e la dirigenza ha già interessato l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, che si è già impegnato con Cia per fare visita alle aziende maggiormente colpite nei prossimi giorni.

Coldiretti: giugno più caldo di sempre, si aggrava siccità al Sud

Coldiretti: giugno più caldo di sempre, si aggrava siccità al SudRoma, 8 lug. (askanews) – Il giugno più caldo di sempre sul pianeta ha contribuito ad aggravare la siccità al Sud Italia: così la Coldiretti commenta i nuovi dati dell’Osservatorio europeo Copernicus, secondo i quali il giugno 2024 è stato il tredicesimo mese consecutivo a stabilire un record con una temperatura media più alta.


L’emergenza siccità resta infatti grave in Sicilia, con gli animali rimasti senza cibo e acqua e i campi arsi dalla mancanza di pioggia. Molte aziende hanno addirittura rinunciato a raccogliere il grano – sottolinea Coldiretti – mentre in alcune zone la produzione è stata letteralmente azzerata, con un crollo medio comunque superiore al 50% del raccolto. Ma l’assenza di pioggia sta colpendo anche gli alberi da frutto e minaccia vigne e uliveti. Ad aggravare gli effetti della siccità anche l’incapacità ad investire su un sistema infrastrutturale capace di non far disperdere l’acqua e in grado di garantire alle aziende la sopravvivenza. Su richiesta di Coldiretti la Regione ha emesso dei voucher per consentire agli allevatori di acquistare il foraggio necessario all’alimentazione degli animali, ma l’acqua resta un’emergenza, con bollette a cifre astronomiche mentre le greggi sono costrette a bere nel fango dei pochi invasi che non sono stati completamente prosciugati dalla siccità.


Nel Dl Agricoltura approvato dal Senato sono stati inseriti 15 milioni di euro per consentire alle imprese agricole che in Sicilia hanno subito danni alle produzioni a causa di fenomeni siccitosi e che non hanno beneficiato di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici, di accedere agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva. di bacini di accumulo.

Biennale Teatro, “Qualcosa mai visto prima”: Back to Back Theatre

Biennale Teatro, “Qualcosa mai visto prima”: Back to Back TheatreVenezia, 8 lug. (askanews) – Uno spettacolo duro, con momenti di violenza, ma anche una riflessione sulla società che genera mostri, soprattutto tra le persone più fragili. Con una componente musicale dal vivo importante e la presenza del video a fare da altro personaggio dello spettacolo. “Food Court”, lavoro della compagnia Back To Back Theatre che ha vinto il Leone d’oro alla carriera alla 52esima Biennale Teatro, è un’opera potente, così come potente è il lavoro del collettivo australiano composto da artisti neuroatipici e con disabilità cognitive. Ma il messaggio che arriva dal palco è rivolto a tutti e parla a ciascuno di noi. “Noi esploriamo temi contemporanei che sono importanti per gli attori – ha detto ad askanews Bruce Gladwin, direttore artistico di Back to Back Theatre – ma che sono anche universali e riguardano il pubblico, Cerchiamo di spingere più avanti i confini del teatro, di fare qualcosa che non si è mai visto prima”.


Lo spettacolo, che mette in scena l’umiliazione di una donna in uno spazio minimale, è stato definito “un’esperienza ai confini della morte in una periferie delle meraviglie”. A noi è apparsa anche come una storia nata negli incubi della società ipercapitalista, un orrore che arriva dritto dal nostro mondo falsamente luccicante. E la ferita si rivela ancora più profonda. “Il teatro non accade sul palco – ha aggiunto Gladwin – accade nel cervello e nelle emozioni di ogni singolo spettatore. Lo spettacolo Food Court ha a che fare con il bullismo, certamente, ma anche con la particolare relazione che abbiamo con il super ego e la piccola voce critica che c’è dentro di noi, che ha un vocabolario ridotto e molto ripetitivo. E riguarda anche il tema dell’amore per se stessi”. L’eccezionalità di Back to Back Theatre sta nella normalità del loro teatro, che vive anche di lentezze, di rispetto dei corpi e delle fragilità, ma senza indulgenze o autocompiacimento. Normalità, per l’appunto, per tutti. E il Leone d’oro è un messaggio che gli attori vogliono raccogliere. “Spero che noi possiamo cambiare le cose – ci ha detto Scott Price, storico membro del collettivo – per quanto mi riguarda io credo di poter cambiare il modo in cui le persone con disabilità vengono percepite. Sono stato etichettato anche io così e non è una cosa piacevole. Spero davvero che le cose possano cambiare profondamente”.


Di certo qualcosa accade dentro gli spettatori in sala. Di certo qualcosa accade nell’idea di teatro contemporaneo, di cui la Biennale continua a provare ad allargare i confini, non solo tecnici o letterari, ma anche psicologici.

Carceri, suicida detenuto 81 anni: 53mo caso da inizio anno

Carceri, suicida detenuto 81 anni: 53mo caso da inizio annoRoma, 8 lug. (askanews) – Un uomo di 81 anni, tratto in arresto il 30 giugno scorso per femminicidio, ieri sera verso le 23:15 si è suicidato nella sua cella della Casa Circondariale di Potenza, sembrerebbe, per soffocamento dovuto all’ingerimento di corpi estranei. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari. E’ il 53esimo detenuto che si toglie la vita dall’inizio dell’anno, 6 invece gli agenti suicidatisi. “Numeri assurdi, indegni per un paese civile”, commenta Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

Il 15 luglio primo Agrifish sotto la nuova presidenza ungherese

Il 15 luglio primo Agrifish sotto la nuova presidenza unghereseRoma, 8 lug. (askanews) – Si riunirà il prossimo 15 luglio a Bruxelles il primo Consiglio Agricoltura e Pesca sotto la nuova presidenza ungherese, che presenterà pubblicamente il suo programma di lavoro per il prossimo semestre, delineando le principali priorità per il settore dell’agricoltura e della pesca.


Il Consiglio procederà inoltre a uno scambio di opinioni sulle questioni agricole legate al commercio e su come migliorare la sostenibilità e la vitalità a lungo termine delle zone rurali, con un focus specifico sulla questione del ricambio generazionale e sugli aspetti demografici. Tra le “altre questioni” all’ordine del giorno, la presidenza ungherese fornirà pubblicamente al Consiglio informazioni sull’esito del forum politico BIOEAST sul progresso della ricerca e dell’innovazione nell’Europa centrale e orientale, tenutosi a Bruxelles il 4 luglio 2024.


Infine, i ministri dell’Agricoltura terranno un pranzo informale di discussione sul tema della “preservazione delle tradizioni alimentari europee”.