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Autore: Redazione StudioNews

Tennis, Sinner batte Berrettini, va al terzo turno a Wimbledon

Tennis, Sinner batte Berrettini, va al terzo turno a WimbledonRoma, 3 lug. (askanews) – Ci sono voluti tre Tie break a JanniK Sinner per battere Matteo Berrettini nel derby italiano di Wimbledon. Al terzo match point a disposizione Sinner supera Berrettini. Finisce 7-6 7-6 2-6 7-6 dopo 3 ore e 42 minuti di partita in cui Berrettini gioca alla pari del fenomeno altoatesino e riceve comunque gli applausi a scena aperta di un Centre Court divertitissimo. Un match spettacolare, che meritava di essere visto più avanti di un secondo turno. Sinner affronterà Kecmanovic al prossimo impegno, nel terzo turno del torneo.

La Casa Bianca: Biden non valuta “assolutamente” di lasciare

La Casa Bianca: Biden non valuta “assolutamente” di lasciareRoma, 3 lug. (askanews) – “Assolutamente no”: così la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha risposto alla domanda se Joe Biden stesse valutando l’ipotesi ventilata dal New York Times di abbandonare la poria candidatura.


La portavoce ha attribuito la colpa della disastrosa performance di Biden nel dibattito con il rivale Repubblicano Donald Trump al jet lag e a un raffreddore. Biden ha tuttavia confidato ai suoi collaboratori che gli ultimi giorni sono stati “difficili”, ha proseguito la portavoce.


“Il Presidente ha trasmesso l’importanza di portare avanti il nostro lavoro, l’importanza di stare uniti come squadra e di sostenerci a vicenda”, ha concluso.

Tennis, Alcaraz soffre ma va avanti a Wimbledon

Tennis, Alcaraz soffre ma va avanti a WimbledonRoma, 3 lug. (askanews) – Carlos Alcaraz soffre un set, poi dilaga. Il campione in carica si qualifica per il 3° turno di Wimbledon grazie al successo contro l’australiano Alexandar Vukic, n°69 del ranking. 7-6, 6-2, 6-2 i parziali per il n°3 del mondo in poco meno di due ore di gioco. Massimo risultato con il minimo sforzo dunque per il murciano, che nel prossimo turno affronterà lo statunitense Frances Tiafoe, n°29 del seeding e sempre molto pericoloso sull’erba. Avanti anche Daniil Medvedev, che lascia un set al francese Muller.

Tennis, a Wimbledon impresa Fognini, eliminato Ruud

Tennis, a Wimbledon impresa Fognini, eliminato RuudRoma, 3 lug. (askanews) – Fabio Fognini è tornato. Il ligure, numero 94 del mondo, domina Casper Ruud e si qualifica per il 3° turno di Wimbledon. Al termine di un match praticamente perfetto, l’azzurro prende lo scalpo del n°8 del ranking, contro cui non aveva mai vinto nemmeno un set nei tre precedenti. 6-4, 7-5, 5-7, 6-3 i parziali in poco più di tre ore di gioco.


“Grazie a tutti i tifosi che sono qui. E’ per partite così che amo e allo stesso tempo odio questo sport. Ero in controllo della partita, ero 5-2 30-0 nel terzo, lui ha giocato tre o quattro colpi un po’ come viene viene. Sul 5-4 poi mi sono venuti tanti pensieri, lui ha cominciato a servire meglio. Ho perso il tie-break ma mi sono detto: sono comunque avanti di un set. Penso di aver fatto un gran lavoro oggi” ha detto Fabio Fognini nell’intervista a caldo dopo il primo successo in carriera su Casper Ruud, attuale numero 8 del mondo. “Penso che questa sia la superficie che Casper ami di meno, ma batterlo rimane un bel regalo per me” ha aggiunto Fognini, che ha completato la sua 17ma vittoria contro un Top 10, la prima dal successo contro l’allora numero 10 Felix Auger-Aliassime al Roland Garros dell’anno scorso.

Ue, il Pis polacco resta con Fdi nel gruppo dei Conservatori

Ue, il Pis polacco resta con Fdi nel gruppo dei ConservatoriBruxelles, 3 lug. (askanews) – Il pericolo di fuga del partito polacco Pis (“Diritto e Giustizia”) dal gruppo dei Conservatori e Riformisti al Parlamento europeo (Ecr) sembra per ora scongiurato. Durante la loro riunione in Sicilia, a Brucoli, vicino a Siracusa, collegati in videoconferenza con una sala dell’Europarlamento (per gli eurodeputati che non hanno potuto lasciare Bruxelles), i Conservatori hanno eletto come co-presidenti dell’Ecr Nicola Procaccini, di Fratelli d’Italia (24 seggi), e Joachim Brudziski, del Pis (20 seggi), confermando la doppia guida italo-polacca del gruppo.


La permanenza del Pis nelle sue file garantisce anche all’Ecr, almeno per ora, il suo status (acquisito dopo le elezioni a spese dei liberali di Renew) di terzo gruppo dell’Europarlamento (84 eurodeputati). Erano stati gli stessi dirigenti del partito polacco a parlare della possibilità, stimata al 50%, di una fuoriuscita dai Conservatori per aderire al nuovo gruppo di destra “Patrioti per l’Europa”, che dovrebbe costituirsi l’8 luglio. La creazione del nuovo gruppo è stata annunciata a Vienna domenica scorsa da tre esponenti della destra sovranista dell’Europa centro orientale: Viktor Orbßn, il premier ungherese e leader del partito Fidesz (10 eurodeputati), che finora era tra i “non iscritti”; l’ex premier ceco áAndrej Babis, del partito Ano (7 eurodeputati), ed Herbert Kickl, leader dell’Fpo austriaco, che si prepara a una probabile vittoria alle elezioni politiche in Austria in autunno. á L’Fpo austriaco era finora parte del gruppo politico dell’estrema destra al Parlamento europeo, Identità e Democrazia (ID), di cui sono membri anche gli eurodeputati della Lega e quelli del Rassemblement National francese di Marine Le Pen. il gruppo ID ha rinviato all’8 luglio a Bruxelles, la sua riunione costitutiva dopo le elezioni europee, inizialmente prevista per oggi, 3 luglio.


Il rinvio della riunione costitutiva dell’Id può essere spiegato, da una parte, con la necessità di attendere i risultati delle elezioni francesi e le successive decisioni del Rassemblement National; ma soprattutto è importante capire quale impatto possa avere la creazione del nuovo gruppo sovranista dei “Patrioti”, che sta già esercitando una forte attrazione su diversi partiti membri di ID, a cominciare dai portoghesi di Chega (due eurodeputati). Anche la Lega appare fortemente interessata ai “Patrioti” (che sembrano prefigurare quella unione delle destre in un “supergruppo”, auspicata da Matteo Salvini), così come lo stesso Rassemblement National di Marine Le Pen, che quanto meno non sembra si stia mettendo di traverso all’iniziativa sponsorizzata da Orbßn, nonostante la sua forza numerica (30 eurodeputati) che gli garantisce la leadership nel gruppo ID. á Marine Le Pen, tuttavia, potrebbe preferire una strada diversa, prendendo più tempo per corteggiare poi l’Ecr, e proseguire coì la sua “melonizzazione”, di cui tanto parlano i media francesi. Ovvero l’acquisizione di una nuova “presentabilità” politica europea, che tranquillizzi i partner degli Stati membri, in vista del suo successo alle elezioni politiche e di una possibile vittoria alle presidenziali francesi del 2027. á á Per formare un gruppo politico al Parlamento europeo sono necessari almeno 23 deputati, da un minimo di sette Paesi membri. Invece di una emorragia del gruppo ID a favore del nuovo gruppo dei “Patrioti”, che porterebbe a una frammentazione della destra, potrebbe verificarsi una fusione delle due formazioni (magari con la fuoriuscita di qualche eurodeputato scontento), che porterebbe a un nuovo gruppo di oltre 70 eurodeputati, ovvero le stesse dimensioni dei gruppi “medi” Renew ed Ecr che si contendono, con pochi seggi di differenza, il terzo posto nel Parlamento europeo.


Resta poi l’incognita degli europarlamentari dell’ultradestra tedesca di “Alternative für Deutschland” (Afd), espulsi dal gruppo ID poco prima delle elezioni e ora tra i “non iscritti”. Dopo il suo successo alle europee, e in previsione di una sua probabile affermazione nelle elezioni di settembre in tre “länder” in Germania, l’Afd potrebbe cercare di aggregare un nuovo gruppo ancora più a destra dell’attuale Id, attraendo altri partiti estremisti e “non iscritti” di diversi paesi.

Da Mattarella “lezione” di democrazia: no a potere senza limiti

Da Mattarella “lezione” di democrazia: no a potere senza limitiRoma, 3 lug. (askanews) – E’ sembrata una vera e propria “lezione” di democrazia quella offerta da Sergio Mattarella alla cerimonia di apertura della Settimana sociale dei cattolici. Del resto il tema di questa 50esima edizione che verrà chiusa da Papa Francesco, è inequivocabile: “Al cuore della democrazia. Partecipazione tra storia e futuro”.


Per il presidente della Repubblica ci sono dei paletti insuperabili se si vuole tenere viva una democrazia: la coscienza dei limiti da parte della maggioranza che non deve mai prevaricare la minoranza e la partecipazione di tutti alla vita politica e sociale del paese, a cominciare dalle elezioni. “Le condizioni minime della democrazia sono esigenti – dice Mattarella citando Norberto Bobbio -: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze”. Mentre in Parlamento si discutono riforme costituzionali e istituzionali che cambieranno profondamente gli equilibri tra i poteri dello Stato, Mattarella sostenuto dai numerosi applausi della platea ha detto, sempre citando Bobbio: “‘Non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti in nome del dovere di governare perchè “una democrazia ‘della maggioranza’ – osserva il capo dello Stato – sarebbe, per definizione, una insanabile contraddizione”.


“La coscienza dei limiti è un fattore imprescindibile per qualunque istituzione a partire dalla Presidenza della Repubblica, per una leale e irrinunziabile vitalità democratica” e dunque dal presidente della Repubblica arriva “un fermo no all’assolutismo di Stato, a un’autorità senza limite, potenzialmente prevaricatrice”. L’allarme del capo dello Stato è anche verso la scarsa partecipazione al voto che a suo avviso non può essere accettata con rassegnazione: “Può esistere una democrazia senza il consistente esercizio del ruolo degli elettori?”, chiede Mattarella pensando “alla defezione-diserzione-rinuncia intervenuta da parte dei cittadini in recenti tornate elettorali”. La preoccupazione è per le difficoltà del momento attuale che investe l’Italia ma non solo, viviamo “un cambiamento d’epoca in cui anche le democrazie sono “in affanno. La democrazia non è mai conquistata per sempre”. E c’è il rischio di abituarsi a una democrazia “imperfetta” dove si manifesta una “partecipazione elettorale modesta”, “oppure dove il principio ‘un uomo-un voto’ venga distorto attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori”.


Ma l’analisi della realtà è accompagnata anche da qualche suggerimento, innanzitutto: “evitare di commettere l’errore di confondere il parteggiare con il partecipare – avverte -. Occorre, piuttosto, adoperarsi concretamente affinché ogni cittadino sia nelle condizioni di poter, appieno, prendere parte alla vita della Repubblica”. Perchè la democrazia da sola “non basta a garantire la tutela dei diritti e delle libertà – ammonisce -: essa può essere distorta e violentata nella pretesa di beni superiori o utilità comuni. Il Novecento ce lo ricorda e ammonisce”. Ecco perchè, spiega, la nostra Costituzione continene nella sua prima parte i principi e i valori a cui deve ispirarsi la società, “sbagliato e rischioso cedere a sensibilità contingenti, sulla spinta delle tentazioni quotidiane della contesa politica”.


“La Costituzione – ricorda Mattarella – seppe dare un senso e uno spessore nuovo all’unità del Paese e, per i cattolici, ha coinciso con un impegno a rafforzare, e mai indebolire, l’unità e la coesione degli italiani. Spirito prezioso, perché la condivisione intorno a valori supremi di libertà e democrazia è il collante, irrinunciabile, della nostra comunità nazionale”. L’esercizio della democrazia, per Mattarella “presuppone lo sforzo di elaborare una visione del bene comune in cui sapientemente si intreccino – perché tra loro inscindibili – libertà individuali e aperture sociali, bene della libertà e bene dell’umanità condivisa”. “Per definizione, democrazia è esercizio dal basso, legato alla vita di comunità, perché democrazia è camminare insieme”. L’invito del capo dello Stato è quindi a “battersi affinché non vi possano essere ‘analfabeti di democrazia’”, ossia a fare in modo che tutti partecipino alla vita democratica, perchè questa “è una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti”.

Da Mattarella “lezione” di democrazia: no a un potere senza limiti

Da Mattarella “lezione” di democrazia: no a un potere senza limitiRoma, 3 lug. (askanews) – E’ sembrata una vera e propria “lezione” di democrazia quella offerta oggi da Sergio Mattarella alla cerimonia di apertura della Settimana sociale dei cattolici. Del resto il tema di questa 50esima edizione che verrà chiusa da Papa Francesco, è inequivocabile: “Al cuore della democrazia. Partecipazione tra storia e futuro”.


Per il presidente della Repubblica ci sono dei paletti insuperabili se si vuole tenere viva una democrazia: la coscienza dei limiti da parte della maggioranza che non deve mai prevaricare la minoranza e la partecipazione di tutti alla vita politica e sociale del paese, a cominciare dalle elezioni. “Le condizioni minime della democrazia sono esigenti – dice Mattarella citando Norberto Bobbio -: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze”. Mentre in Parlamento si discutono riforme costituzionali e istituzionali che cambieranno profondamente gli equilibri tra i poteri dello Stato, Mattarella sostenuto dai numerosi applausi della platea ha detto, sempre citando Bobbio: “‘Non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti in nome del dovere di governare perchè “una democrazia ‘della maggioranza’ – osserva il capo dello Stato – sarebbe, per definizione, una insanabile contraddizione”.


“La coscienza dei limiti è un fattore imprescindibile per qualunque istituzione a partire dalla Presidenza della Repubblica, per una leale e irrinunziabile vitalità democratica” e dunque dal presidente della Repubblica arriva “un fermo no all’assolutismo di Stato, a un’autorità senza limite, potenzialmente prevaricatrice”. L’allarme del capo dello Stato è anche verso la scarsa partecipazione al voto che a suo avviso non può essere accettata con rassegnazione: “Può esistere una democrazia senza il consistente esercizio del ruolo degli elettori?”, chiede Mattarella pensando “alla defezione-diserzione-rinuncia intervenuta da parte dei cittadini in recenti tornate elettorali”. La preoccupazione è per le difficoltà del momento attuale che investe l’Italia ma non solo, viviamo “un cambiamento d’epoca in cui anche le democrazie sono “in affanno. La democrazia non è mai conquistata per sempre”. E c’è il rischio di abituarsi a una democrazia “imperfetta” dove si manifesta una “partecipazione elettorale modesta”, “oppure dove il principio ‘un uomo-un voto’ venga distorto attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori”.


Ma l’analisi della realtà è accompagnata anche da qualche suggerimento, innanzitutto: “evitare di commettere l’errore di confondere il parteggiare con il partecipare – avverte -. Occorre, piuttosto, adoperarsi concretamente affinché ogni cittadino sia nelle condizioni di poter, appieno, prendere parte alla vita della Repubblica”. Perchè la democrazia da sola “non basta a garantire la tutela dei diritti e delle libertà – ammonisce -: essa può essere distorta e violentata nella pretesa di beni superiori o utilità comuni. Il Novecento ce lo ricorda e ammonisce”. Ecco perchè, spiega, la nostra Costituzione continene nella sua prima parte i principi e i valori a cui deve ispirarsi la società, “sbagliato e rischioso cedere a sensibilità contingenti, sulla spinta delle tentazioni quotidiane della contesa politica”.


“La Costituzione – ricorda Mattarella – seppe dare un senso e uno spessore nuovo all’unità del Paese e, per i cattolici, ha coinciso con un impegno a rafforzare, e mai indebolire, l’unità e la coesione degli italiani. Spirito prezioso, perché la condivisione intorno a valori supremi di libertà e democrazia è il collante, irrinunciabile, della nostra comunità nazionale”. L’esercizio della democrazia, per Mattarella “presuppone lo sforzo di elaborare una visione del bene comune in cui sapientemente si intreccino – perché tra loro inscindibili – libertà individuali e aperture sociali, bene della libertà e bene dell’umanità condivisa”. “Per definizione, democrazia è esercizio dal basso, legato alla vita di comunità, perché democrazia è camminare insieme”. L’invito del capo dello Stato è quindi a “battersi affinché non vi possano essere ‘analfabeti di democrazia’”, ossia a fare in modo che tutti partecipino alla vita democratica, perchè questa “è una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti”.

Prandini: siccità mina agroalimentare, accelerare piano invasi

Prandini: siccità mina agroalimentare, accelerare piano invasiRoma, 3 lug. (askanews) – “Con il Sud soffocato dalla siccità e il Nord sott’acqua dobbiamo accelerare sulla realizzazione del piano di invasi con pompaggi e cambiare passo sulla gestione della risorsa idrica, senza la quale tutti i record del cibo Made in Italy e la stessa sovranità alimentare del Paese sono a rischio per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel corso del suo intervento all’assemblea dell’Anbi.


In merito all’annuncio della disponibilità di 12 miliardi di risorse fatto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per i bacini di accumulo, Prandini ha espresso soddisfazione per lo stanziamento dei fondi evidenziando però la necessità di abbattere i tempi burocratici attribuendo anche le competenze a un commissario, passando dalle parole ai fatti concreti. Accanto alla realizzazione dei bacini è indispensabile procedere anche a una manutenzione di quelli già esistenti per risolvere “una situazione di criticità dove in tante aree tratteniamo solo un terzo dell’acqua che potrebbe essere stoccata”. Uno svantaggio competitivo per le imprese agricole italiane rispetto a quelle di altri Paesi come la Francia o la Spagna, dove se ne arriva a recuperare oltre il triplo.


Perdere parte dei raccolti a causa della mancanza d’acqua significa, secondo il presidente della Coldiretti, perdere anche quote di mercato, che difficilmente si riesce poi a recuperare.

Festival Jazz Monte Mario “Massimo Urbani”, al via il 5 luglio

Festival Jazz Monte Mario “Massimo Urbani”, al via il 5 luglioRoma, 3 lug. (askanews) – Cresce di anno in anno il “Festival Jazz Monte Mario” Massimo Urbani”, giunto alla quinta edizione: il programma 2024, che si terrà dal 5 al 7 luglio, a ingresso gratuito, nel Parco del Santa Maria della Pietà nel Quattordicesimo Municipio. Tre giorni di musica per ricordare uno dei più grandi sassofonisti del jazz made in Italy, che prevedono la partecipazione di artisti di livello internazionale e l’intervento di prestigiosi ospiti.


“Siamo pronti per una nuova, appassionante edizione del Festival Jazz dedicato a Massimo Urbani. Un progetto che nasce per valorizzare la storia del nostro territorio perché crediamo nella cultura come strumento di crescita collettiva. Un evento che rientra nelle tante attività culturali che stiamo realizzando al Santa Maria della Pietà: un luogo simbolico che vogliamo trasformare nell’epicentro culturale del quadrante nord-ovest della nostra città”, dichiara il Presidente del Municipio XIV, Marco Della Porta. “Si preannuncia una quinta straordinaria edizione del Festival del Jazz promosso dal Municipio XIV nel ricordo di Massimo Urbani e del suo leggendario sax” così Pino Acquafredda, Presidente della Commissione Cultura Sport Turismo Grandi Eventi Personale del Municipio XIV, che prosegue “Un programma di altissimo livello con sei concerti in una tre giorni di note che risuoneranno dall’incomparabile scenario del Santa Maria della Pietà a Monte Mario, a pochi passi dalla casa di Max scomparso nella notte tra il 23 ed il 24 giugno del 1993”.


Le serate saranno presentate dal regista Pino Leoni che, a suo tempo, entrato un pomeriggio al cinema Guadalupe dove una band stava provando, sentì Massimo Urbani che suonava un pezzo di John Coltrane: così lo fece conoscere al sassofonista Mario Schiano che rimase colpito dal suo talento. Da quell’incontro è nato tutto. Nella serata inaugurale in programma, venerdì 5 luglio, alle ore 21, Stefano Saletti, Barbara Eramo & Baobab Ensemble, proporranno “Cantare il Mediterraneo”, un viaggio nella memoria per riscoprire le tante musiche che hanno raccontato le sofferenze e le passioni dei popoli mediterranei con brani di autori che hanno raccontato in musica la lotta contro il potere, subendo persecuzioni, arresti, violenze.


Alle 22.30 si esibirà il Bright Sextet, guidato da Antonio Ottaviano, vincitore assoluto della XXVI edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani e uno dei giovanissimi talenti sfornati dal concorso marchigiano. L’idea principale di questa formazione è quella di proporre un repertorio di musiche originali composte da tutti e cinque i componenti, insieme ad alcune rielaborazioni di standard, strutturate seguendo la caratteristica timbrica dei due strumenti armonici (chitarra e pianoforte), unita a quella del sax. Sabato 6 luglio sarà la volta dei grandi standard del Jazz con il Daniele Pozzovio Quartet (alle 21), il quartetto renderà omaggio al genio di Massimo Urbani con riletture di brani da lui amati e composizioni originali. Alle 22.30, il gruppo Retro Sax di Red Pellini. Il nuovo progetto di Red Pellini per il 2024: una band composta da tre sassofoni (contralto, tenore e baritono) più una sezione ritmica con pianoforte, contrabbasso e batteria. Gli arrangiamenti sono mirati soprattutto ai temi armonizzati dei tre sassofoni tipo sezione-sax da big band ma lasciando poi ampia leggerezza e libertà sul momento all’espressione dei solisti, come in una jam session da jazz club. Chiude la serata il dj set di musica swing, jazz tradizional, rhythm blues, boogie e rock&roll proposto dalla DJ Bunny Donowitz.


Il Festival si concluderà domenica 7 luglio con l’esibizione del Gasp Quartet (alle 21), una formazione concepita dal pianista compositore Andrea Zanchi. Il gruppo nasce dall’esigenza musicale di proporre un repertorio più aggiornato dei cosiddetti “Standard” attingendo alle proposte musicali dei nostri giorni. Oltre agli “Standard” molti dei brani proposti sono composizioni originali del pianista romano. Alle ore 22.30 sarà la volta del Maurizio Urbani Quintet con “I remember Massimo”. Questo progetto vuole ricordare il legame inscindibile di Maurizio con suo fratello Massimo. Rielaborando improvvisazioni di Massimo Urbani, ha creato il repertorio originale del gruppo, che ascolteremo in questo imperdibile concerto, affiancando anche classici che lui eseguiva. Dal jazz classico si passerà al jazz progressive, con elementi di musica elettronica e sezioni ritmiche di forte impatto. Il programma giornaliero del Festival prevede l’apertura alle 20.30, con la presentazione dei programmi musicali e l’intervento di prestigiosi ospiti: Mario Donatone, Stefano Sabatini, Giorgio Rosciglione, che riceverà un premio alla carriera, l’attore Maurizio Mattioli ed il maestro Mauro Conti sono solo alcune delle personalità che animeranno i momenti pre e post esibizione. L’ingresso è gratuito.

Ita-Lufthansa, Troncone: bene ok Ue forte sinergia con Fiumicino

Ita-Lufthansa, Troncone: bene ok Ue forte sinergia con FiumicinoRoma, 3 lug. (askanews) – “Esprimiamo grande soddisfazione per il via libera della Commissione Europea in vista del closing dell’operazione tra Lufthansa ed Ita Airways che, in linea con la visione del Governo italiano e nell’interesse del Paese, consentirà di valorizzare asset strategici fondamentali in una logica di sistema. Ciò avverrà in forte sinergia con lo scalo della capitale, negli ultimi anni confermato migliore d’Europa. Roma Fiumicino è a prova di futuro, e sarà sempre più competitivo nello scacchiere europeo, grazie al posizionamento strategico nel Mediterraneo e facendo piena leva sull’integrazione con l’alta velocità”. Lo ha dichiarato l’ad di Aeroporti di Roma, Marco Troncone che, questa mattina, ha incontrato, all’aeroporto di Fiumicino il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr.