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Autore: Redazione StudioNews

Usa, panico Dem dopo Biden in tv: “Dubbi sulla sua futura candidatura”

Usa, panico Dem dopo Biden in tv: “Dubbi sulla sua futura candidatura”Roma, 28 giu. (askanews) – Sul palcoscenico più importante della politica americana, Joe Biden non ha soddisfatto le attese dei democratici al cospetto del suo sfidante alle presidenziali di novembre, Donald Trump. E alla fine dei 90 minuti di resa dei conti televisiva, gli alleati del presidente democratico – strateghi del partito ed elettori di base – sono caduti nel “panico totale” dopo un dibattito punteggiato da ripetuti inciampi, pause scomode, voce roca e bassa, spesso difficile da capire. E’ l’analisi di molti grandi organi di stampa americani, tra cui il Washington Post e l’Associated press, secondo cui i democratici si stanno chiedendo se il partito potesse o dovesse sostituire Biden come candidato presidenziale.


“Non sono l’unico a cui si sta spezzando il cuore in questo momento. Ci sono molte persone che hanno guardato questo stasera e si sono sentite terribilmente per (la prestazione di) Joe Biden”, ha detto l’ex senatrice democratica Claire McCaskill su MSNBC. “Non so se è possibile fare qualcosa per risolvere questo problema”. “C’è un senso di shock per come è uscito all’inizio di questo dibattito. Su come suonava la sua voce. Sembrava un po’ disorientato”, ha detto da parte sua David Axelrod, che è stato uno dei massimi funzionari della Casa Bianca e della campagna elettorale dell’ex presidente Barack Obama. “Ci saranno discussioni sull’opportunità o meno di continuare”, ha aggiunto Axelrod alla Cnn. E un parlamentare democratico, alla domanda di NBC News se il dibattito ispirasse fiducia in Biden, ha risposto: “La cosa migliore che posso fare per aiutare Joe Biden è fingere di non aver ricevuto il tuo messaggio”. Pubblicamente, i funzionari democratici continuano a schierarsi in gran parte al fianco di Biden e sostengono che una prestazione poco brillante non cambierà la posta in gioco fondamentale delle elezioni. Il governatore della California Gavin Newsom, il cui nome viene spesso lanciato come potenziale candidato alternativo, ha detto ai giornalisti dopo il dibattito che il suo partito “non potrebbe essere più unito dietro Biden” ed ha aggiunto che Biden non dovrebbe farsi da parte. Ma sussurri privati sull’opportunità di proseguire con Biden si sono moltiplicati dopo il dibattito, nella notte italiana, durante il quale Biden si è presentato con voce roca e bassa e a volte è sembrato perdere il filo dei pensieri. Le regole del partito rendono quasi impossibile sostituire i candidati senza il loro consenso. E farlo equivarrebbe a ribaltare i risultati delle primarie da parte degli addetti ai lavori del partito, quando la stragrande maggioranza degli elettori democratici ha nominato Biden, che ha vinto quasi il 99% di tutti i delegati. Al momento non è noto alcun tentativo serio di spingerlo fuori dalla corsa. Tuttavia, lo statuto del Comitato Nazionale Democratico prevede alcune disposizioni nel caso in cui il candidato del partito sia inabile o scelga di farsi da parte, e un’azione per estromettere Biden alla convention è teoricamente possibile, anche se altamente improbabile.


Per ora, l’interrogativo più grande per Biden è se la sua prestazione televisiva incerta comporterà dei danni permanenti. Molti elettori non si sono ancora focalizzati sulle elezioni a più di quattro mesi dal voto. E milioni di dollari devono ancora essere spesi in pubblicità e infrastrutture statali che potrebbero dare una spinta all’attuale inquilino della Casa Bianca. “È stato un inizio lento ma c’è stato un finale forte. Questo è ovvio per tutti. Non discuterò questo punto”, ha commentato la vicepresidente Kamala Harris alla Cnn dopo il dibattito. “Parlo della scelta di novembre. Sto parlando di una delle elezioni più importanti della nostra vita collettiva”. D’altra parte, segnali di ansia sono evidenti da tempo tra i democratici, almeno da quando qualcuno nel partito ha iniziato a incoraggiare apertamente il dibattito su un’alternativa a Biden. Alcuni funzionari del partito, a questo proposito, hanno indicato un post sui social media dell’ex aiutante della campagna di Obama, Ravi Gupta. “Ogni democratico che conosco scrive che questo è un male”, ha scritto Gupta su X. “Basta dirlo pubblicamente e iniziare il duro lavoro di creare spazio nella convention per un processo di selezione. Voterò per un cadavere invece che per Trump, ma questa è una missione suicida”, ha commentato.

Biden “confuso”, Trump “bugiardo”: cosa è successo nel primo duello tv per Usa 2024

Biden “confuso”, Trump “bugiardo”: cosa è successo nel primo duello tv per Usa 2024Roma, 28 giu. (askanews) – Una stretta di mano iniziale, poi la sfida senza esclusione di colpi, con scambi di accuse reciproche, una palpabile animosità personale e toni alti, su questioni politiche e vicende personali, su aborto, economia, sicurezza delle frontiere, fisco, condanne penali. Il primo duello televisivo tra Joe Biden e Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali di novembre, durato 90 minuti, si è consumato così tra il tentativo dell’attuale presidente di far valere la sua linea e le ripetute false affermazioni del magnate repubblicano sul 6 gennaio, sul debito nazionale, sul fatto di essere stato a capo della ‘più grande economia’ nella storia del Paese. Biden, sottolinea la stampa americana, ha iniziato con voce roca e bassa, il risultato – secondo la sua campagna – di un brutto raffreddore. A volte ha borbottato, è rimasto senza parole o ha perso il filo dei pensieri, apparendo un po’ ‘confuso’: insomma, una performance che difficilmente riuscirà a placare i timori dei democratici e di molti americani nei confronti dell’81enne presidente. Da parte sua, il 78enne Trump ha parlato con forza e alzando la voce, ma scadendo spesso in alcune ‘falsità’.


Biden ha descritto Trump come ‘il peggior presidente della storia americana’, citando il consenso degli storici. L’avversario ha risposto esaltando le virtù storiche dei suoi tagli fiscali. ‘Nessuno ha mai tagliato le tasse come noi. Abbiamo tagliato le tasse quattro volte’, ha detto lo sfidante repubblicano del presidente, che ha risposto spesso a domande semplici – sull’economia, sull’aborto o sulla crisi degli oppioidi – con risposte non consequenziali sull’immigrazione o sulla Cina. L’ex presidente ha anche ripetutamente diffuso false affermazioni sull’aborto, sull’ambiente e sul confine, senza che i moderatori della Cnn siano riusciti a verificare o ad obiettare i fatti raccontati in tempo reale. Trump ha citato due volte Hunter Biden, il figlio del presidente condannato questo mese per tre reati legati all’acquisto di una rivoltella nel 2018 mentre era presumibilmente dipendente dalla droga. Il tycoon repubblicano, che il mese scorso è diventato il primo ex presidente a essere condannato per atti criminali, ha etichettato il figlio di Biden come un ‘criminale condannato’. Un’accusa a cui anche l’inquilino della Casa Bianca ha risposto ricordando le vicende personali dell’avversario. Biden ha fatto riferimento alle condanne penali di Trump, dicendo che aveva fatto ‘sesso con una pornostar’, Stormy Daniels, mentre sua moglie era incinta, cosa che Trump ha negato, e affermando che il suo avversario è stato ritenuto civilmente responsabile per ‘aver molestato una donna in pubblico’. ‘Hai la morale di un gatto randagio’, ha aggiunto.


A inizio del dibattito, Biden si è scagliato contro Trump riguardo alle sue politiche fiscali. ‘Finalmente abbiamo battuto Medicare’, ha poi detto. E a una domanda sulla sicurezza sociale, ha sostenuto che una tassa sui milionari manterrebbe il sistema solvibile senza danneggiare chiunque guadagni meno di 400.000 dollari all’anno. ‘L’idea che non abbiamo bisogno di proteggere gli anziani è ridicola’, ha quindi precisato Biden, pubblicizzando i benefici dell’Affordable Care Act. Biden ha parlato piano, mentre esaltava i suoi successi economici, dicendo di avere salvato il Paese dalla ‘caduta libera’ e dal ‘caos’ quando ha preso il posto di Trump nel 2021. Si è schiarito la voce più volte. Il magnate repubblicano lo ha ascoltato con un’espressione perplessa e ha replicato vantandosi dello stato dell’economia durante il suo mandato, dicendo che ‘tutto è andato alla grande’. Inoltre, ha incolpato Biden per l’aumento dei prezzi che ha frustrato gli americani. L’inflazione sta uccidendo il nostro Paese’, ha commentato. ‘Ci sta assolutamente uccidendo.’ I due candidati si sono scontrati anche sull’aborto. Biden ha accusato Trump di aver eroso il diritto all’aborto dopo che i tre repubblicani alla Corte Suprema hanno votato per annullare il caso Roe v. Wade, che aveva riconosciuto il diritto costituzionale all’aborto a livello nazionale. L’inversione di rotta ha dato energia a molti elettori che sostengono il diritto all’aborto e ha contribuito a rafforzare le vittorie democratiche nelle elezioni di medio termine del 2022. ‘È stata una cosa terribile quello che hai fatto’, ha detto Biden, rivolgendosi al suo rivale e impegnandosi a ripristinare la legge se gli fosse stato concesso un secondo mandato, pur senza spiegare come.


Trump, da parte sua, ha respinto le accuse di Biden affermando che la sua presidenza ha restituito la questione dell’aborto al popolo attraverso le leggi statali. Ha detto di sostenere le eccezioni al divieto di aborto per stupro, incesto e la vita della madre, e ha ripetuto la sua falsa affermazione secondo cui Biden sostiene l’aborto fino e dopo la nascita. ‘Pensiamo che i democratici siano i radicali, non i repubblicani’, ha detto Trump. ‘Quello che ho fatto è stato mettere in tribunale tre giudici della Corte Suprema e loro hanno ucciso Roe’, ha insistito. ‘In questo momento, sono gli Stati a controllarlo, e questa è la volontà del popolo’, ha aggiunto, affermando falsamente che la fine delle protezioni previste dalla Roe v Wade era qualcosa che ‘tutti volevano’. Il candidato repubblicano ha quindi spostato la dibattito sull’immigrazione clandestina. A questo proposito ha definito Biden un bugiardo che presenta disinformazione. Ha sostenuto che ‘milioni di persone’ stanno attraversando il confine e stanno ricevendo benefici di sicurezza sociale – un’affermazione senza prove. Trump ha anche sostenuto che il problema degli oppioidi potrebbe essere ricondotto alla produzione di fentanil in Cina, contrabbandato negli Stati Uniti attraverso il confine meridionale. L’attuale presidente democratico ha risposto ricordando che una sua proposta per aumentare la tecnologia e il personale alla frontiera è stata respinta dai repubblicani al Congresso per volere di Trump.


I due candidati hanno quindi espresso una diversa visione della guerra in Ucraina. Biden ha definito Vladimir Putin un criminale di guerra che estenderebbe il conflitto in Ucraina ai vicini Stati membri della Nato, come la Polonia. Trump, da parte sua, ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ‘il più grande venditore del mondo’ ed ha attaccato Biden sulla guerra in Medio Oriente, dicendo che è ‘diventato come un palestinese, ma molto cattivo’. Quindi, l’ex presidente repubblicano ha negato le sue responsabilità sull’insurrezione del 6 gennaio. Pressato sul suo ruolo, ha detto di aver incoraggiato le persone ad agire ‘pacificamente e patriotticamente’, poi ha cambiato subito argomento per lanciare un attacco all’ex presidente della Camera Nancy Pelosi, sostenendo che proprio Pelosi avrebbe avuto la responsabilità di aver respinto le truppe della Guardia nazionale. Quindi ha detto che Biden dovrebbe ‘vergognarsi’ per il modo in cui sono stati trattati gli imputati del 6 gennaio. Biden ha accolto questa affermazione con un’espressione esasperata, una costante del suo dibattito. ‘L’unica persona su questo palco che è un criminale condannato è l’uomo che sto guardando in questo momento’, ha detto Biden del suo rivale. Cercando di fugare le perplessità sulla sua età avanzata, l’attuale presidente ha quindi messo in luce una serie di risultati politici e ha affermato che Trump è ‘tre anni più giovane e molto meno competente’. Il presidente ha anche usato una sua risposta su questo tema per schiaffeggiare Trump per aver parlato male degli Stati Uniti. ‘L’idea che siamo una specie di paese in fallimento? Non ho mai sentito un presidente parlare così prima d’ora’, ha detto Biden. Mentre, nella sua replica, Trump ha detto di essere in buona forma esattamente come 25 anni fa e forse ‘anche un po’ più leggero’, aggiungendo di avere superato brillantemente i test cognitivi. Al magnate repubblicano, infine, è stata chiesta tre volte una risposta sulle sue intenzioni riguardo all’esito delle elezioni. Più volte Trump ha sottolineato che accetterebbe i risultati ‘se si trattasse di elezioni giuste, legali e buone’, ma non ha dato una risposta certa. E Biden ha replicato: ‘Dubito che lo accetterai; sei un tale piagnucolone’.

Astenuta su von der Leyen, Meloni marca la differenza in Ue: il ruolo dell’Italia non è accodarsi

Astenuta su von der Leyen, Meloni marca la differenza in Ue: il ruolo dell’Italia non è accodarsiBruxelles, 28 giu. (askanews) – Un’astensione su Ursula von der Leyen, un “no” ad Antonio Costa e a Kaja Kallas. Al termine della lunga giornata del Consiglio europeo, quando a Bruxelles è già notte, è questa la posizione su cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni schiera l’Italia. Una posizione che comunque non blocca il via libera a tutto il ‘pacchetto’ proposto dalla maggioranza Ppe-S&D-Renew che passa a maggioranza: l’ex premier socialista portoghese Costa sarà quindi presidente del Consiglio europeo, mentre dopo il via libera del Parlamento von der Leyen farà il bis alla guida della Commissione e Kallas assumerà il ruolo di Alto rappresentante per la politica estera.


Meloni era arrivata la mattina a Bruxelles sull’onda del discorso tenuto il giorno prima alle Camere in cui aveva denunciato l’”oligarchia” europea, accusando i tre partiti di voler nascondere “la polvere sotto il tappeto” invece che ascoltare il “messaggio chiaro” venuto dai cittadini. Ad accoglierla però ha trovato i messaggi distensivi di molti colleghi, a partire dal polacco Donald Tusk, elemento di primo piano del Ppe, che entrando al Justus Lipsius Building aveva assicurato che “nessuna decisione può essere presa senza la premier italiana”. Anche il cipriota Nikos Christodoulides si era improvvisato ‘mediatore’ incontrando la premier che, ha detto, “su alcuni argomenti ha ragione”. Certo è che per Meloni ieri non è stata una giornata facile e infatti era un po’ “sotto tono” rispetto al solito, come hanno riferito fonti europee. A pesare sull’umore, forse, anche l’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale – i cui echi sono arrivati a Bruxelles – e il pressing degli alleati: da un lato Antonio Tajani diceva che bisogna tenere conto del fatto che il Ppe è al governo in Italia con Fi e che dunque non si può dire no a von der Leyen; dall’altro Salvini che cannoneggiava denunciando addirittura una “puzza di colpo di Stato” nella partita delle nomine. E poi c’è la spaccatura all’interno di Ecr, la famiglia politica presieduta da Meloni: il ceco Petr Fiala, unico altro leader Ecr in Consiglio, ha annunciato il suo sì al ‘pacchetto’, mentre i polacchi del Pis rendevano nota la ‘riflessione’ sulla possibilità di abbandonare il gruppo dei Conservatori per aderire alla nuova famiglia dei populisti di destra a cui sta lavorando Viktor Orban e che dovrebbe essere annunciata il prossimo quattro luglio. La fuoriuscita dei polacchi (20 eurodeputati) farebbe scivolare Ecr sotto Renew come consistenza numerica. E proprio parlando alla Camera, Meloni aveva rimarcato che “il Partito liberale non è il terzo partito, sono i Conservatori”.


Quando poco dopo le 22 inizia il confronto sui top jobs Meloni prende la parola e ribadisce le sue ragioni, con tutti i dubbi sul “metodo” seguito per arrivare al terzetto di nomi. Per lei, ha spiegato ancora una volta, sarebbe stato necessario prima un confronto su temi e programmi e poi sulle persone. E comunque coinvolgendo tutti i Paesi, non riducendo la questione a un accordo tra forze politiche. Perplessità che spingono alla necessità di esprimere il proprio voto, netto nei confronti del socialista Costa e della liberale Kallas, più morbido con l’esponente Ppe von der Leyen. Questo, è la spiegazione di Palazzo Chigi, “nel rispetto delle diverse valutazioni tra i partiti della maggioranza di governo, e nell’attesa di conoscere le linee programmatiche e aprire una negoziazione sul ruolo dell’Italia”. “Penso che si sia meno isolati quando si ha la capacità di esercitare una leadership: il ruolo dell’Italia non è che ci accodiamo e così nessuno si accorgerà di noi. Credo che questo sia il ruolo dell’Italia”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo.

Lavoro, Uil: in 35 anni 55mila morti, una strage silenziosa

Lavoro, Uil: in 35 anni 55mila morti, una strage silenziosaRoma, 28 giu. (askanews) – Tra il 1983 e il 2018 gli omicidi riferibili alla criminalità organizzata (solo per questa cifra specifica viene citato l’archivio Istat) sono stati 6.681. Nello stesso periodo i morti sul lavoro sono stati oltre 55.000: una strage silenziosa. Negli ultimi 10 anni la media è stata quasi di 1.200 vittime annue. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Inail, nel solo 2023 a fronte di 585.356 denunce totali 1.041 hanno riguardato infortuni mortali. E’ quanto rileva un’analisi della Uil redatta dallo studio Devitalaw dal titolo “Il lavoro che uccide, la strage impunita”.


Solo nei primi 3 mesi del 2024 sono state presentate già 145.130 denunce di infortunio (+0,38% rispetto al primo trimestre 2023) e sono stati registrati 191 decessi. Il 91,7% dei casi mortali ha riguardato uomini. Quasi la metà dei casi ha riguardato la fascia di lavoratori di 50-64 anni. Per quanto riguarda gli infortuni, nel 2023 è aumentata l’incidenza nella fascia dei lavoratori under 20 con un incremento dell’11,7%: da 73.862 a 82.493 casi. Elevata è l’incidenza dei casi mortali che hanno riguardato stranieri (oltre il 65% degli infortuni mortali avvenuti in occasione del lavoro nel 2023), considerando ovviamente solo i lavoratori regolari. A livello nazionale e nel complesso delle attività sono aumentati rispetto al 2022 i casi di decessi in occasione del lavoro (+1,1%, da 790 a 799), rispetto a quelli in itinere. Si è registrato un aumento dei casi mortali nel settore agricoltura (+7 decessi) e conto Stato (+ 5decessi) e una lieve diminuzione nel settore industria e servizi (-3 decessi rispetto al 2022). All’interno del settore industria e servizi c’è stato un aumento dei decessi nei comparti costruzioni e commercio, una lieve diminuzione nel comparto trasporti e magazzinaggio, mentre rimane stabile il numero di infortuni mortali nel comparto attività manifatturiere. Nel 2023 i sinistri mortali sono stati maggiori nel Mezzogiorno (Sud e Isole) rispetto a Centro e Nord.

Meloni: inchiesta Fanpage solo contro Fdi, metodo da regime, chiedo a Mattarella se è lecito

Meloni: inchiesta Fanpage solo contro Fdi, metodo da regime, chiedo a Mattarella se è lecitoBruxelles, 28 giu. (askanews) – Un lavoro di inchiesta come quella di Fanpage “perché non è mai successo in 75 anni di storia repubblicana? Perché Fanpage lo ha fatto solo con Fdi? I fatti meritano di essere commentati, non provo imbarazzo e non ci sono ambiguità. Ma è consentito? Lo chiedo ai partiti politici e al presidente della Repubblica”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo. “In altri tempi – ha aggiunto – sono i metodi che usavano i regimi, infiltrarsi nei partiti politici. Non è un metodo giornalistico, perché sono stati utilizzati anche degli investigatori. Se infiltrasse l’organizzazione giovanile di un partito politico che dice che è possibile occupare abusivamente le case – e io non ho mai istigato a violare la legge – quelli che candidano persone indagate per far parte della banda del martello, nel movimento giovanile potrebbe trovare qualcuno che dice cose sbagliate”. Poi, ha concluso, “sono grata perché mi aiuta a intervenire, sul metodo credo che valga la pena fare una riflessione. Se si dice che va bene ne prendo atto, è un nuovo metodo che si può utilizzare”.


“Se la stessa inchiesta” di Fanpage fosse stata fatta “in tutte le organizzazioni giovanili dei partiti politici non sappiamo cosa potrebbe uscire, non lo sapremo perché non è mai accaduto, non si è mai ritenuto di infiltrarsi nelle riunioni, per riprendere segretamente le persone, anche con fatti privati di minorenni e selezionare cosa mandare e mandarlo. Prendo atto che è una nuova frontiera dello scontro politico: da oggi è possibile infiltrarsi nei partiti politici e sindacati riprendere le riunioni e pubblicarle. E’ uno strumento che si potrà utilizzare a 360 gradi”, ha ribadito Meloni, al termine del Consiglio europeo. In ogni caso, su quanto emerso dall’inchiesta di Fanpage “ho già chiesto al partito di prendere provvedimenti, non potevo esserne a conoscenza: chi ha sentimenti razzisti antisemiti e nostalgici ha sbagliato la propria casa. Sono incompatibili con Fdi, con la destra italiana, con la linea politiche noi abbiamo e non accetto ambiguità. Ho chiesto al partito di prendere provvedimenti. Penso che queste persone siano i migliori alleati di chi ci vuole male e bisogna essere molto determinati”. Lo ha detto la presidente del Consiglio europeo Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo.

Inflazione, Istat: a giugno stabile allo 0,8%, carrello spesa rallenta

Inflazione, Istat: a giugno stabile allo 0,8%, carrello spesa rallentaRoma, 28 giu. (askanews) – Stabile l’inflazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat, a giugno, l’inflazione aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua, come nel mese precedente. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +1,8% a +1,4%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,5% a +2,1%).


A giugno, “l’inflazione si mantiene sullo stesso livello dei due mesi precedenti (+0,8%). La stabilizzazione del ritmo di crescita – è il commento dell’Istat – si deve principalmente al venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,4% da +2,2% di maggio), i cui effetti compensano l’attenuazione delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore energetico, dove i prezzi tendono a risalire, pur restando su valori ampiamente negativi (-8,6% da -11,6% del mese precedente)”. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,8% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo.

IA, con supporto Seeweb premiata start-up Previeni da Unfold Tomorrow

IA, con supporto Seeweb premiata start-up Previeni da Unfold TomorrowRoma, 28 giu. (askanews) – Seeweb aderisce all’AI Challenge di Unfold Tomorrow – la rete globale che mette in collegamento aziende innovative, incubatori, mondo accademico e investitori – e già quest’anno ha consentito di premiare a Roma, insieme a Frontiere, la start-up Previeni. Un’iniziativa che conferma l’impegno dell’azienda negli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale in Italia. “Occasioni come queste – commenta Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb – permettono di scoprire cosa stanno facendo i giovani team italiani nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale e di conoscere tante diverse, possibili applicazioni di tale tecnologia, su cui in Italia dobbiamo e possiamo investire, favorendo soluzioni in cui ci siano dentro know-how e tecnologie europee”.


All’evento hanno partecipato oltre 200 start-up provenienti da tutto il mondo che hanno presentato i loro progetti altamente innovativi di fronte a più di 300 persone, tra cui fondi di investimento, business angels, professionisti e rappresentanti di enti pubblici e privati. Sia Seeweb che Frontiere hanno deciso di assegnare il grant che avevano messo in palio – ciascuno da 5mila euro – all’italiana Previeni. La start-up sta lavorando allo sviluppo di un dispositivo che mette insieme strumenti hardware, software e Intelligenza Artificiale per ottenere delle diagnosi tempestive, e favorire quindi la prevenzione per un ampio spettro di patologie. Le immagini generate da Previeni, infatti, non mostrano soltanto la struttura anatomica, ma consentono di valutare lo stato degli organi e la presenza di liquidi che indicano un’infiammazione. L’IA interviene consentendo di generare delle immagini in tempo reale, il personale sanitario in questo modo può formulare una diagnosi immediata, confrontarla con una la reportistica di Previeni. Unfold Tomorrow ha anche selezionato un progetto sulla Sostenibilità. I grant messi in palio da Green Horse e NextStep in questo caso sono andati a Andrual AI, la piattaforma in fase di realizzazione per fare trading nel settore energetico, che è riuscita a dimostrare sia una forte scalabilità sia un significativo risultato sull’impatto ambientale.


“La nostra missione in Unfold Tomorrow – ha detto Luigi Meschini, partner di Unfold Tomorrow, – è creare un ecosistema in cui gli innovation hub, e le loro startup possano crescere attraverso lo scambio delle migliori best practices a livello internazionale. Mettendo in contatto incubatori, acceleratori e parchi dell’innovazione a livello globale, miriamo a migliorare la creazione di idee rivoluzionarie e supportare le startup in fase iniziale come semi di innovazione. Il successo di Andrual AI e Previeni in queste sfide evidenzia l’importanza del networking e della collaborazione nel guidare l’innovazione e il cambiamento positivo”.

La coesione migliora la competitività delle imprese

La coesione migliora la competitività delle impreseMilano, 28 giu. (askanews) – La coesione migliora la competività delle imprese. A sciogliere ogni dubbio è la fotografia scattata dal rapporto “Coesione è competizione” presentato oggi a Mantova alla seconda giornata del Seminario Estivo di Fondazione Symbola.


Secondo lo studio (promosso da Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo e Unioncamere in collaborazione con Aiccon, Ipsos e Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne), infatti, le imprese “coesive” ottengono risultati migliori rispetto alle imprese che non lo sono. Ciò vale sia per le dinamiche di fatturato (per il 2024 sono il 34% le imprese coesive che stimano aumenti di fatturato rispetto al 2023, contro il 25% delle altre), che per l’occupazione (25% di indicazioni di incremento nel 2024 rispetto al 16% delle altre imprese) e le esportazioni (27% contro 21%). Le imprese coesive prevedono anche una crescita nel 2024 delle quantità prodotta (nel 30% dei casi contro il 22% delle non coesive). E questi andamenti distintivi si confermano anche per le previsioni 2025 per tutti e quattro i parametri considerati. Forte è poi la propensione delle imprese coesive al green e al digitale: quasi due imprese su tre (il 67%) hanno investito in sostenibilità ambientale nel triennio 2021-2023 (il 43% nel caso delle imprese non coesive). Nel 2023 oltre un terzo delle imprese coesive (il 39%) ha investito in fonti rinnovabili per migliorare le proprie performance ambientali, a fronte del 24% delle imprese non coesive.


Nel 2023 le imprese coesive rappresentano il 43% delle PMI manifatturiere, un dato sostanzialmente in linea rispetto al 2022 ma in crescita di 11 p.p. rispetto al 2018. Ciò che cresce significativamente è soprattutto il numero medio di relazioni instaurate dalle imprese coesive con i soggetti del territorio con cui interagisce (da 1,9 relazioni per impresa del 2018 a 2,8 del 2023). Dunque, la quota di coesive cresce nel tempo pur in corrispondenza di un innalzamento della soglia del numero medio di relazioni utilizzate per identificarle. In questo ambito, la tecnologia che sta avendo l’impatto economico e sociale più dirompente è l’Intelligenza Artificiale, il cui utilizzo da parte delle imprese è ancora piuttosto limitato. Tuttavia, anche in questo caso le imprese coesive danno prova di una maggiore apertura verso ciò che è nuovo: la quota delle imprese coesive utilizzatrici di strumenti di IA è pari all’8%, quella delle non coesive si ferma al 4%.


Oggi, durante la presentazione del report, è stato consegnato a Marco Caprai il riconoscimento “Coesione è Competizione” per aver contribuito nella Arnaldo Caprai, Società Agricola S.R.L. ad una società più inclusiva nei confronti di chi è stato costretto a fuggire da guerre, violenze, persecuzioni, crisi climatica. L’Azienda ha dato lavoro ai migranti che hanno trovato nell’occupazione un’occasione di riscatto, grazie alla collaborazione con la Caritas locale e altre associazioni del territorio, che a loro volta sono riuscite a rispondere alla domanda di lavoro concreto e regolare dei richiedenti asilo. “La coesione è un formidabile fattore produttivo in particolare in Italia. L’incrocio tra imprese, comunità, territori, innovazione e bellezza è fondamentale per la nostra economia e per il Made in Italy – commenta il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – L’Unione Europea ha indirizzato le risorse del Next Generation Eu per rilanciare l’economia su coesione -inclusione, transizione verde e digitale. Con l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di Co2 entro il 2050. L’Italia può essere protagonista della sostenibilità se si sente parte di una sfida comune come le imprese raccontate in questo rapporto. Perché, come afferma il Manifesto di Assisi, ‘affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro’”.


“Il rapporto annuale che la Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo e Unioncamere realizzano insieme dal 2018 porta a riflettere sul ruolo che ogni impresa riveste nell’affrontare le grandi sfide odierne come il cambiamento climatico, la transizione energetica, il digitale. La coesione fra aziende accresce la loro capacità operativa tramite i benefici della collaborazione, le rende più competitive, con un conseguente impatto positivo sulla competitività dell’intero paese. Una competizione costruttiva che punta alla crescita, alla valorizzazione delle persone, con visione, coraggio e attenzione alla comunità come ben sintetizza il sottotitolo dell’edizione di quest’anno”, osserva Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo. “La coesione, cioè l’attenzione ai rapporti, alla costruzione di relazioni con gli stakeholders basati sulla fiducia fa bene alle imprese ma fa bene anche ai territori. Le imprese coesive fatturano, assumono ed esportano di più. E per il 2024 hanno previsioni più positive: il 34% prevede aumenti di fatturato (contro il 25% delle altre imprese); il 25% ha in programma nuove assunzioni (contro il 16%); il 27% si attende un aumento dell’export (contro il 21%) – evidenzia Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere – Tra l’altro, i due terzi delle imprese coesive puntano con decisione sul made in italy (contro il 48% delle altre), scommettendo su qualità dei prodotti, legami con il territorio e valorizzazione del brand – aggiunge Tripoli -. La maggior presenza di imprese coesive ha un effetto positivo anche sui territori: ad esempio, in termini di benessere più diffuso, nelle province più coesive il valore aggiunto procapite è di 34mila euro (contro 26mila delle altre)”.

Estate, crescono le prenotazioni online di lettini e ombrelloni

Estate, crescono le prenotazioni online di lettini e ombrelloniMilano, 27 giu. (askanews) – La richiesta di ombrelloni e lettini effettuata tramite i canali digitali tra gennaio e giugno 2024 è aumentata del 35% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una finestra di prenotazione media di 29 giorni e una durata media del soggiorno di 2,6. Sono i dati di Spiagge.it, servizio per riservare ombrelloni e lettini tramite app mobile e web, con più di 2.000 strutture affiliate (su un totale di 7.173 in Italia), 230.000 download dell’app mobile e più di 500mila prenotazioni effettuate nel 2023. L’aumento è da attribuirsi principalmente agli utenti che hanno iniziato a utilizzare la piattaforma a partire dal primo semestre del 2024, che rappresentano il 63% dell’aumento totale. Il restante 37% dell’incremento si deve agli utenti abituali, che hanno aumentato le loro prenotazioni del 13% rispetto all’anno scorso.


Questa crescita delle prenotazioni che si avvia già da inizio anno dimostra che sempre più persone desiderano assicurarsi il proprio posto al sole con largo anticipo. In generale, Spiagge.it conferma un progressivo aumento nel tempo dell’acquisto online di questa tipologia di servizio, un tempo spesso demandato alla relazione diretta dal vivo presso lo stabilimento balneare durante il periodo di soggiorno. “Le ragioni di questa crescita sono da ritrovare anche nel cambiamento avvenuto nelle scelte e nelle modalità di acquisto dei turisti, sempre più digitali e contestualmente di gestori più propensi a offrire soluzioni smart ed efficienti” spiega Gabriele Greco, CEO di Spiagge.it. “Italiani e stranieri sono sempre più esigenti e, grazie alla piattaforma comparano i prezzi, cercano le foto delle strutture e i servizi a disposizione, selezionano dalle mappe digitali la posizione desiderata per il proprio ombrellone, scelgono sdraio o lettini e concludono subito il pagamento online” conclude Greco. Il 43% delle prenotazioni totali ricevute proviene da turisti stranieri, con picchi del 93% in Costiera Amalfitana e del 66% in Friuli Venezia Giulia. La prima meta è amata principalmente dagli americani, mentre gli austriaci e i tedeschi prediligono la seconda, con un interesse particolare per la località di Grado. Si registra un incremento significativo del flusso di turismo straniero nel 2024 rispetto al 2023 in particolare in alcune regioni, rispettivamente in Toscana con +55%, Sardegna +44%, Puglia +37% e Veneto +28%.


Il 57% delle prenotazioni totali arriva da turisti italiani che riservano il proprio ombrellone in località marittime della loro regione di appartenenza o che organizzano la loro vacanza estiva in altre località. Le regioni che a oggi riscontrano le percentuali più alte di prenotazioni da parte degli italiani sono la Basilicata con il 98%, seguita da Lazio (96%) e Marche (89%). Le località più amate dai turisti del Bel Paese, secondo i dati di questi primi mesi del 2024, invece sono Grado (6%) e Jesolo (5%) in Veneto, Diano Marina (4%) in Liguria e Marina di Ugento (4%) in Puglia. Analizzando i dati degli stabilimenti che hanno ricevuto prenotazioni nel 2023 e nel 2024, la Sardegna guida la classifica generale (per italiani e stranieri) delle regioni con l’aumento più significativo di postazioni vendute online (+110%), seguita da Emilia Romagna (+45%) e Puglia (+44%). Considerando gli stabilimenti che hanno iniziato a usare il canale online dal 2024, e che quindi non rientrano nell’analisi di cui sopra, le regioni che hanno registrato nel corso dell’anno gli incrementi più significativi sono: Sardegna +175%, Puglia +94%, Marche +58%, Emilia Romagna +50%, Sicilia +46%, Abruzzo +44% e Liguria +37%.


Il prezzo medio di un ombrellone e due lettini va da 88,00 euro in Campania (cifre influenzate dalla forte domanda in costiera amalfitana dove il costo medio raggiunge picchi fino a 140,00 euro a Salerno), a 51,00 euro in Sardegna. In Sicilia, invece, è di 35,00 euro e in Puglia di 34,00. Calabria, Veneto e Abruzzo si confermano essere le regioni più economiche, dove per un ombrellone e due lettini i prezzi variano da 13,00 a 16,00 euro. In Abruzzo, la zona litorale di Chieti registra un picco minimo nazionale di 7,00 euro. In generale, rispetto al 2023, non si registrano significativi aumenti di prezzo medio per il primo semestre dell’anno. I dati della scorsa stagione, in linea con l’attuale, rivelano che a utilizzare e apprezzare la digitalizzazione del servizio di prenotazione sono soprattutto Millennials e Gen Z (dal 1981 al 2000). Questi nel 2023 rappresentavano il 60% del volume degli acquirenti (oggi il dato è sceso al 50%), mentre la fascia over 55 era solo il 19% (oggi cresciuta però al 30%).

Vini del Lazio protagonisti al “Forum della cultura del vino” a Roma

Vini del Lazio protagonisti al “Forum della cultura del vino” a RomaMilano, 28 giu. (askanews) – Lunedì 1 luglio alle 11.30 all’Hotel Cavalieri di Roma andrà in scena il 42esimo “Forum della cultura del vino”, curato dalla Fondazione italiana sommelier con il contributo di Regione Lazio e Arsial. L’evento, con cadenza annuale, riunisce sommelier, produttori, esperti del settore, appassionati e operatori dell’enogastronomia con l’obiettivo di esplorare tematiche cruciali come la degustazione, la produzione vinicola, le nuove tendenze del mercato, la sostenibilità e l’educazione enologica.


L’edizione di quest’anno è interamente dedicata al Lazio, alla sua crescita qualitativa “e al fatto che, nonostante la presenza di aziende e produzioni di livello altissimo, i vini laziali non abbiano ancora ottenuto il riconoscimento che meritano, a causa di pregiudizi radicati che ne hanno storicamente limitato l’apprezzamento”. Al ‘Forum’ prenderanno parte, in qualità di relatori, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, l’assessore regionale con deleghe a Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare, Giancarlo Righini, il commissario straordinario di Arsial, Massimiliano Raffa, e il presidente della Fondazione italiana sommelier e di Bibenda Editore, Franco Maria Ricci, coadiuvati da un parterre composto da esperti e operatori del settore. L’evento si accompagna alla “Festa dei Sommelier”, durante la quale saranno nominati 350 sommelier del vino e dell’olio, oltre alla consegna degli attestati d’onore a seconda degli anni di appartenenza alla Fondazione italiana sommelier. In questa cornice, a partire dalle 16, sarà allestito un grande banco di assaggio con la partecipazione di una cinquantina di aziende del Lazio, che proporranno in degustazione più di 300 etichette di vini bianchi, rosati e spumanti di loro produzione.


“Regione Lazio e Arsial hanno scelto di sostenere la 42esima edizione del Forum che per quest’anno è dedicato ai vini e alle Cantine della nostra regione” ha commentato Raffa, aggiungendo che “è una grande opportunità per tutto il nostro settore vitivinicolo, che si colloca nel solco della strategia di promozione che stiamo portando avanti da un anno in sinergia con l’assessorato, mirata al racconto del Lazio come regione di eccellenza enologica, con elevati standard qualitativi e un proprio modello di sviluppo, che abbiamo chiamato appunto ‘Modello Lazio’. Crediamo nella qualità – ha concluso – e siamo convinti, sulla scia dei risultati che stiamo raccogliendo, che i territori del Lazio siano pronti per competere con le regioni più blasonate, senza temere confronti, né sul mercato interno, né nei contesti internazionali”.