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Autore: Redazione StudioNews

Fincantieri, accordo con Crystal per 2 nuove navi crociera alta gamma

Fincantieri, accordo con Crystal per 2 nuove navi crociera alta gammaRoma, 27 giu. (askanews) – Fincantieri e Crystal hanno annunciato la firma di un Memorandum of Agreementper la realizzazione di due navi da crociera di alta gamma e di ultima generazione, più un’opzione per una terza unità. Il valore dell’accordo, soggetto a finanziamento e ad altri termini e condizioni, è rilevante1. Le nuove unità – si legge in un comunicato – avranno una stazza lorda di 61.800 tonnellate e potranno ospitare circa 690 passeggeri. Il design degli interni, sviluppato da prestigiosi studi di architettura internazionali, prevede l’utilizzo di materiali e lavorazioni artigiane di alto pregio. Le navi offriranno sistemazioni “all-suite” dotate di balconi privati, oltre a diverse cabine ad uso singolo, un’opzione molto richiesta e ideale per chi viaggia da solo. La scelta di offrire un comfort di assoluto livello è confermata da uno dei rapporti equipaggio-passeggeri più elevati di questo segmento, con un servizio personalizzato e un’estrema attenzione ai dettagli. La consegna della prima nave è prevista per la primavera del 2028, mentre maggiori informazioni sulla seconda unità saranno rese note in seguito. Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri, ha commentato: “Questo ordine, oltre a testimoniare la forte ripresa del settore cruise, in linea con quanto previsto dal Piano Industriale, conferma la leadership di Fincantieri, grazie alla eccellenza operativa dei nostri cantieri e alla qualità esecutiva di una catena di fornitura unica a livello mondiale. Siamo entusiasti di collaborare con Crystal nella ricerca di innovazione ed eccellenza, oggi guidata da un armatore da sempre vicino a Fincantieri come Manfredi Lefebvre d’Ovidio”. Manfredi Lefebvre d’Ovidio, Presidente Esecutivo di A&K Travel Group, ha dichiarato: “Questo ordine rappresenta un altro importante traguardo nei 40 anni di collaborazione produttiva tra Fincantieri e la mia famiglia, iniziata con Sitmar Cruises, proseguita con Silversea e rinnovata anche oggi grazie a Crystal. L’obiettivo è continuare a ridefinire gli standard nel settore delle crociere, offrendo ai nostri ospiti un livello di servizio impareggiabile e un’atmosfera elegante e ricercata”

Il padovano Cavestro nuovo direttore Confagricoltura Veneto

Il padovano Cavestro nuovo direttore Confagricoltura VenetoRoma, 27 giu. (askanews) – Cambio ai vertici di Confagricoltura Veneto. La direzione dell’associazione sarà affidata al padovano Renzo Cavestro, che prenderà il posto di Massimo Chiarelli, tornato ad occuparsi a tempo pieno della direzione di Confagricoltura Rovigo. Il passaggio di consegne è fissato per il primo luglio nella sede regionale dell’organizzazione, in via Monteverdi a Venezia Mestre.


Laurea in Agraria, 63 anni, di Anguillara Veneta, Cavestro vanta una notevole esperienza come storico direttore di Confagricoltura Padova. “Spero di non deludere le attese, con la consapevolezza che per il settore agricolo l’ambito regionale costituisce un riferimento importante per molte politiche: dall’impiego dei fondi europei per lo sviluppo rurale alla tutela del territorio e dell’ambiente; dal lavoro alla formazione”, ha detto il neo presidente. Confagricoltura associa nel Veneto 13.000 imprese agricole, “nelle quali – spiega Cavestro – emerge una nuova classe di imprenditori agricoli, competenti ed evoluti, tra cui molti giovani e donne interessati all’innovazione e alla sostenibilità. È su questi due fronti, innovazione e sostenibilità, che l’associazione dovrà fornire delle risposte agli associati, collaborando con gli enti e le istituzioni: la Regione in primis, l’Agenzia regionale per i pagamenti Avepa, i consorzi di bonifica, la cooperazione ed il sistema agroalimentare. Primo obiettivo: lavorare per semplificare la vita alle imprese agricole e dotarle di maggiori strumenti per investire e crescere”.

Copagri: canapa, a rischio tenuta migliaia aziende agricole

Copagri: canapa, a rischio tenuta migliaia aziende agricoleRoma, 27 giu. (askanews) – “Invece di lavorare per sgombrare il campo dalle incertezze normative che gravitano intorno alla canapicoltura, rispondendo alle richieste dei tantissimi produttori agricoli che vogliono operare nella piena legalità e nella tutela della salute dei consumatori, si preferisce mettere a rischio la tenuta di migliaia di aziende vietando la produzione, la lavorazione e la vendita di tutte le infiorescenze, ovvero i fiori della pianta di canapa”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito dei contenuti di un emendamento del governo al cosiddetto “Ddl Sicurezza”, all’esame delle commissioni riunite Giustizia e Affari Costituzionali della Camera.


“In tal modo, si tagliano le gambe a un comparto in fortissima crescita caratterizzato da una domanda in continuo aumento, un settore che vale diverse centinaia di milioni di euro l’anno e che impiega, nelle diverse fasi della filiera, circa 10.000 lavoratori, con una percentuale molto alta di giovani impegnati nella produzione agricola”, rimarca Battista, chiarendo che “oggetto del divieto sono anche i fiori di canapa con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%, che oltre a essere consentiti dalla normativa comunitaria sono privi di qualsivoglia efficacia drogante, come chiarito da una recente sentenza della Corte di Giustizia UE”. “Nelle infiorescenze canapicole – aggiunge il presidente – sono presenti elementi non stupefacenti, quali cannabinoidi e terpeni, che rivestono una notevole rilevanza per i nuovi mercati della bioeconomia, quali produzioni alimentari, nutraceutica, biocosmetica, bioedilizia, bioplastiche e biotessile; senza contare, poi, le innumerevoli e positive ricadute in termini di redditività e multifuzionalità e le favorevoli caratteristiche agronomiche di una pianta resistente, a crescita rapida, ridotto impatto ambientale e bassa esigenza idrica, molto efficace nel fitorisanamento, nella tutela della biodiversità e nel contrasto al consumo di suolo”.


“Parliamo di una coltura che vanta una tradizione secolare nel nostro Paese, il quale fino alla metà del Novecento era il maggior produttore comunitario e il secondo a livello mondiale di canapa, e che al momento conta diverse migliaia di ettari coltivati, con un’estensione che nell’UE è inferiore solo a quella della Francia”, fa notare Battista, ad avviso del quale “il problema è legato a una percezione errata, che ha nel tempo penalizzato lo sviluppo di questa importantissima filiera, assimilandola alla cannabis”. “Invece di trincerarsi dietro un muro ideologico, sarebbe preferibile utilizzare lo stesso approccio innovativo messo giustamente in campo per promuovere le Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA e approfittare del Tavolo di filiera della canapa, insediato nell’ormai lontano 2021, per avviare un confronto che con il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco vada a dipanare le incertezze e colmare il vuoto legato all’applicazione della Legge 242/2016 per la promozione del settore”, conclude il presidente della Copagri.

Enea: maxi-infrastruttura MAIA per materiali avanzati e stampa 3D

Enea: maxi-infrastruttura MAIA per materiali avanzati e stampa 3DRoma, 27 giu. (askanews) – Un’infrastruttura unica in Italia per sviluppo, stampa 3D, caratterizzazione e trattamento di componenti e materiali di frontiera, al servizio della ricerca e dell’industria nei settori aerospazio, biomedicale, energia e automotive. Si chiama MAIA (Materiali Avanzati in una Infrastruttura Aperta) ed è stata inaugurata oggi presso il Centro Ricerche Enea Casaccia (Roma). Finanziata con oltre 4 milioni di euro da Regione Lazio ed Enea, MAIA è in grado di produrre materiali e componenti più leggeri e durevoli rispetto a quelli realizzati con tecnologie tradizionali, mantenendo al contempo funzionalità e resistenza meccanica elevate a fronte di costi minori.


Grazie alla sua dotazione d’eccellenza, MAIA – informa Enea – è in grado di fornire servizi avanzati alle imprese e supportare programmi di ricerca ad alta innovazione: oltre a hall tecnologiche, strumentazioni innovative, apparecchiature di stampa 3D per metalli, sistemi avanzati di diagnostica non distruttiva e trattamenti termomeccanici e metallurgici per componenti, MAIA è dotata anche di apparecchiature per la caratterizzazione, la sintesi e il processo di sviluppo di componenti e tecnologie sostenibili. MAIA consentirà infatti di innovare molti dei settori produttivi chiave del Paese: nell’aerospaziale permetterà, ad esempio, di costruire componenti per motori aerei in leghe di titanio che offrono resistenza e leggerezza; nell’energetico faciliterà la realizzazione di turbine e pale più leggere rispetto ai metodi tradizionali, garantendo funzionalità, leggerezza ed efficienza; nell’automotive sarà utile per lo sviluppo di componenti caratterizzati da ottima resistenza meccanica, peso ridotto e migliori prestazioni; nel biomedicale consentirà la realizzazione di protesi personalizzate con strutture simili a quelle delle ossa umane, in grado di favorire la colonizzazione delle cellule, riducendo i rischi di rigetto.


“MAIA è il risultato del nostro impegno costante nell’innovazione tecnologica e nella ricerca”, afferma il presidente Enea Gilberto Dialuce. “Con questa infrastruttura – aggiunge – Enea si posiziona come leader nella ricerca sui materiali e nella produzione additiva, ponendosi come centro di riferimento di eccellenza nel panorama nazionale. Maia, infatti, offrirà opportunità senza precedenti a imprese e ricerca scientifica e, in settori come il biomedicale, avrà impatti significativi anche in diversi aspetti della vita quotidiana”. Oltre a queste opportunità MAIA consentirà di ricreare componenti ormai obsoleti e fuori produzione, allungare la vita di un macchinario industriale, permettendo anche, già in fase di progettazione, di alleggerire il componente o di utilizzare materiali maggiormente resistenti alla corrosione. Rispetto ai processi sottrattivi e di fonderia, potranno essere realizzati sia singoli componenti con meno energia, risorse e pezzi da assemblare, sia componenti a geometrie complesse realizzati con materiali difficili da lavorare, come le leghe di titanio. Infine, si potranno creare e testare rapidamente prototipi di componenti realizzabili successivamente su larga scala.


“L’infrastruttura MAIA non è solo un laboratorio di ricerca avanzato, ma un vero e proprio motore di innovazione, una rivoluzione nella produzione di materiali utile per diversi settori del sistema produttivo del nostro Paese”, evidenzia il direttore generale Enea Giorgio Graditi. “Gli esempi di applicazione dei materiali sviluppati da MAIA – conclude – sono la testimonianza dell’impegno dell’Enea verso soluzioni sostenibili e di alta tecnologia per contribuire fattivamente alla transizione ecologica”. Tra le apparecchiature chiave dell’infrastruttura MAIA: stampante 3D per metalli A2X-Arcam con tecnologia Electron Beam Melting (permette la stampa di leghe metalliche più leggere e resistenti di quelle realizzate con tecnologie sottrattive e di fonderia, grazie a una precisione e un’efficienza senza precedenti); la stampante 3D Metal X per la manifattura additiva end-to-end (consente di passare facilmente dalla progettazione al componente in metallo con minori costi di fabbricazione e una più semplice gestione dei materiali); impianto di pressatura isostatica a caldo QH121 QUINTUS (permette di realizzare materiali metallici e ceramici meno porosi con benefici in termini di resilienza e lavorabilità). ­

Vertice Ue, Tajani: non si può dire ora che cosa farà l’Italia

Vertice Ue, Tajani: non si può dire ora che cosa farà l’ItaliaBruxelles, 27 giu. (askanews) – Non si può ancora dire che posizione assumerà l’Italia nei negoziati, che devono ancora cominciare, sulle nomine per i nuovi vertici delle istituzioni Ue, al Consiglio europeo che si terrà oggi e domani a Bruxelles. Le decisioni della premier Giorgia Meloni dipenderanno dall’andamento delle trattative, e non c’è alcuna decisione già presa di votare contro il pacchetto di nomine proposto dall’accordo tra Ppe, Socialisti e Liberali, che prevede un secondo mandato per la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, il socialista Antonio Costa alla presidenza del Consiglio europeo e la premier liberale estone Kaja Kallas come Alto Rappresentante per la Politica estera comune.


Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani, parlando alla stampa al suo arrivo al pre-vertice del Ppe, oggi a Bruxelles. “Vediamo – ha detto Tajani ai giornalisti -, per quanto riguarda l’Italia noi riteniamo che” nella nuova Commissione europea “debba esserci un vicepresidente e un portafoglio di rilievo, che spetta alla seconda manifattura d’Europa, a un paese fondatore, e con una stabilità di governo per i prossimi tre anni e mezzo. A differenza di altri, credo che l’Italia possa svolgere un ruolo fondamentale nel contesto comunitario nei prossimi anni”. L’Italia potrebbe votare contro? E’ una possibilità? “Bisogna vedere – ha risposto Tajani. “La mia posizione è favorevole” all’accordo sulle tre nomine per i vertici Ue, “ma senza alcuna apertura ai Verdi. Bisogna invece guardare, aprire il dialogo con i conservatori. Questo è fondamentale”.


Alla domanda se confermi la richiesta di una vicepresidenza esecutiva della Commissione per l’Italia, il ministro degli Esteri ha replicato: “Io non ho mai parlato di… Un conto è la vicepresidenza, un conto sono le deleghe. Io ho parlato di delega forte”. E quindi, gli è stato chiesto, non di vicepresidenza esecutiva? “Vediamo – ha risposto Tajani -, vedremo quelle che saranno le vicepresidenze, come saranno organizzate. Non è questione… Bisogna vedere se ci saranno ancora vicepresidenze esecutive oppure no”. Riguardo al presunto “scontro fortissimo” sulla Commissione che ci sarebbe stato tra il presidente francese Emmanuel Macron e Giorgia Meloni, il ministro si è limitato a notare: “Questo lo ha scritto il Financial Times, non è il Financial Times che…” Un giornalista ha poi chiesto se sarebbe una buona idea votare contro il socialista portoghese Antonio Costa, ex premier di un paese del Sud, il Portogallo alla presidenza del Consiglio europeo. “Non c’è nessuna decisione di votare contro; finché non comincia il Consiglio – – ha insistito Tajani – non si può dire ciò che farà l’Italia. Io posso dire quello che facciamo noi di Forza Italia. Certamente – ha osservato – io sono molto perplesso sulla durata per cinque anni della presidenza del Consiglio europeo, perché il Ppe è quello che ha vinto le elezioni, non hanno vinto né i Socialisti né i Liberali”.


Comunque, ha concluso il leader di Forza Italia, “devono ancora cominciare le trattative”.

La Pietra: in prossime settimane tavolo filiera su florovivaismo

La Pietra: in prossime settimane tavolo filiera su florovivaismoRoma, 27 giu. (askanews) – “Il ddl florovivaismo è legge ed è un’ottima notizia per tutto il comparto. Con nessun voto contrario anche il Senato ha approvato il disegno di legge delega in materia di florovivaismo, che insieme al ministro Lollobrigida abbiamo fortemente voluto, fin dal giorno del nostro insediamento, per poter dotare il settore di un quadro normativo adeguato e finalmente in grado di supportare al meglio le imprese del settore”. Così il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, commenta l’approvazione in via definitiva da parte del Senato del Ddl sul florovivaismo, annunciando che “ci metteremo subito al lavoro a partire già dalle prossime settimane, nelle quali intendo convocare presso il Masaf il tavolo tecnico di filiera, per sviluppare rapidamente una strategia concreta per il florovivaismo”.


“Ci eravamo prefissati di aggiornare il quadro normativo, dopo un’attesa durata troppi anni – ha aggiunto La Pietra – dare impulso alla ricerca, alla sperimentazione e all’innovazione tecnologica, così da consentire al settore di lavorare in un’ottica di stretta sinergia tra produzione e rispetto dell’ambiente”. Grazie alla legge sul florovivaismo, spiega il sottosegretario, “sarà più semplice capire con chiarezza chi deve fare e cosa, incentiveremo la collaborazione tra Stato e Regioni che, sommate al sostegno globale della filiera anch’essi soggetti centrali nel processo di crescita del comparto, accelereranno la crescita e lo sviluppo del settore. Sono fiducioso che da oggi, chiuso l’iter legislativo, inizieremo un percorso che consentirà al florovivaismo di tornare a occupare un ruolo di assoluto rilievo nel mondo dell’agricoltura italiana, sia sul mercato interno che internazionale”.

In Francia a 3 giorni dal voto RN in vantaggio, i macronisti arrancano

In Francia a 3 giorni dal voto RN in vantaggio, i macronisti arrancanoRoma, 27 giu. (askanews) – A tre giorni dal primo turno delle legislative anticipate in Francia, in un contesto di forte mobilitazione, il voto del 30 giugno sembra destinato a confermare il peso acquisito dall’estrema destra del Rassemblement National, mentre la sinistra è ferma al secondo posto, e la coalizione presidenziale sta perdendo terreno. Questo il quadro delineato da un sondaggio condotto da Ipsos per Le Monde, la Fondation Jean Jaurès, Cevipof, l’Institut Montaigne, Radio France e France Télévisions.


Le elezioni parlamentari senza precedenti del 30 giugno e del 7 luglio suscitano un enorme interesse, misto a incomprensione, e allo stesso tempo paura e speranza, commenta Le Monde. Questo dovrebbe tradursi in una forte partecipazione domenica. Il sondaggio, condotto online su un ampio campione di 11.820 persone rappresentative della popolazione francese iscritta al voto, prevede infatti un’alta affluenza: circa il 61-65% degli intervistati intende recarsi alle urne domenica, ben al di sopra dell’affluenza del 47,5% registrata per le elezioni legislative di due anni fa. I francesi sembrano rispondere a questa chiamata alle urne dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale da parte di Emmanuel Macron il 9 giugno, la sera delle elezioni europee che ha dato allo schieramento presidenziale solo il 14,6% dei voti.


I candidati del Rassemblement National (RN) sono nettamente in testa, con il 32% delle intenzioni di voto (margine di errore di 1,1 punti), una percentuale vicina a quella delle elezioni europee (31,4%), a cui va ora aggiunto il contributo dei candidati di Les Républicains (LR) appoggiati in virtù dell’accordo raggiunto tra Eric Ciotti e Marine Le Pen. Questi candidati sono accreditati del 4% dei voti, cosa che porta il livello di intenzioni di voto per il partito Lepéniste alleato di Eric Ciotti al 36%. Si tratta di un livello senza precedenti per questa famiglia politica, che al primo turno delle elezioni legislative di due anni fa aveva ottenuto “solo” il 18,7% dei voti.La coalizione di sinistra Nuovo Fronte Popolare (che mette assieme Partito Comunista, socialisti, i Verdi (EELV) e la sinistra radicale di La France Insoumise) otterrebbe il 29% delle preferenze. Ha dunque fatto progressi in due anni – il precedente cartello Nupes aveva il 26,2% la sera del primo turno nel 2022 – ma ha perso terreno rispetto al totale della sinistra alle elezioni europee, che era intorno al 32%. Due i principali motivi, secondo l’analisi di Le Monde: gli elettori di Raphaël Glucksmann, volto nuovo della politica francese con il suo movimento Place Publique sono riluttanti a sostenere l’alleanza, e il 28% dei sostenitori del Partito Socialista (PS) disapprova la formazione del Nuovo Fronte Popolare.

Finanza.Tech entra a far parte di Assofintech

Finanza.Tech entra a far parte di AssofintechRoma, 27 giu. (askanews) – Finanza.tech, fintech company quotata su Euronext Growth Milan e guidata dall’ad e founder Nicola Occhinegro e dal presidente Stefano Tana, annuncia l’ingresso in Assofintech, l’Associazione italiana degli operatori Fintech e Insurtech, con l’obiettivo, si legge in una nota, di contribuire all’evoluzione dell’ecosistema fintech in Italia e creare la nuova generazione di soluzioni digitali che facilitano la gestione finanziaria e l’accesso al mercato dei capitali da parte delle PMI.


Fin dalla sua nascita nel 2012, con l’obiettivo di aiutare le imprese ad accedere al mercato dei capitali grazie a dati e tecnologia, Finanza.tech è da sempre sulla frontiera dell’innovazione, grazie a una piattaforma frutto di 6 anni di progettazione e a un software interamente ideato, scritto e ingegnerizzato in Italia, per portare la gestione finanziaria delle aziende a un livello più evoluto ed efficiente. “A un contesto consumer molto avanzato tecnologicamente anche dal punto di vista finanziario, nel quale ormai tutti possono monitorare e gestire le loro finanze tramite una app sul cellulare – commenta Nicola Occhinegro, CEO & Founder di Finanza.tech – non corrisponde un grado egualmente avanzato della gestione finanziaria da parte delle imprese. Ancora oggi, nel 90% dei casi, se per esempio si vuole fare l’analisi sullo stato di un’azienda o sul suo futuro, si apre un foglio Excel e si inizia un lungo processo che spesso dura mesi. A danno soprattutto delle stesse imprese che faticano a reperire fondi e a fare quel salto dimensionale utile a consolidarsi sul mercato. Finanza.tech è da sempre impegnata a rivoluzionare la gestione finanziaria e le logiche di partecipazione al mercato dei capitali, rendendoli accessibili alle imprese in modo semplice, veloce, sicuro e digitale. La partnership con Assofintech ci permetterà di collaborare con numerose realtà leader del panorama fintech in Italia e di contribuire alla crescita dell’ecosistema”.


In qualità di membro dell’Advisory Board, Stefano Tana porterà in Assofintech la solida esperienza maturata in Finanza.tech e nel settore bancario, dove ha ricoperto, tra gli altri, il ruolo di Amministratore Delegato di Cabel Holding e Cabel Industry e rivestito posizioni manageriali in Credem Banca, Credemtel, Banca Agricola Mantovana e Banca Commerciale Italiana.

Assemblea Ucid, Galletti: scommettere sull’economia civile

Assemblea Ucid, Galletti: scommettere sull’economia civileRoma, 27 giu. (askanews) – Si apre domani a Sorrento l’Assemblea nazionale dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (UCID) sul tema “Partecipazione e democrazia nell’impresa. In cammino verso la 50ª edizione delle Settimane Sociali dei cattolici italiani”. In una intervista firmata da Francesco Provinciali su Il Domani d’Italia, il presidente dell’Ucid, Gian Luca Galletti, sottolinea come sia determinante “scommettere sull’economia civile”.


“Troppo a lungo abbiamo considerato il lavoro come un semplice input produttivo, un fattore della produzione al pari di commodities quali carbone e acciaio. L’epoca industriale sia germinata in Europa dall’illuminismo e della rivoluzione scientifica, ma è mancato un apporto realmente umanistico – spiega Galletti -. È sfuggito di considerare che dietro al lavoro c’è l’uomo e che il lavoro umano ha parte importante nella costruzione della società”. Per Galletti al centro dell’impegno dell’Ucid verso un modello inclusivo di solidarietà sociale, ispirato alla umanizzazione del mondo del lavoro che tenga conto delle radici culturali del cattolicesimo sociale – come domanda Provinciali – c’è “innanzitutto, il tema delle competenze: il cambiamento di ciò che ci circonda richiede l’aggiornamento continuo del saper fare e quindi un’attitudine aperta all’apprendimento che fa bene all’organizzazione aziendale e al contempo potenzia l’occupabilità e la qualità del lavoro. Poi c’è il tema del welfare: oggi l’impresa è chiamata ad affiancare i sistemi pubblici per rispondere ai bisogni sociali emergenti. Quante famiglie si trovano schiacciate tra compiti di cura dei figli e compiti di cura degli anziani. Sono le cosiddette famiglie sandwich, le donne sono particolarmente toccate da questo surmenage e troppo spesso ne fanno le spese trovandosi nella condizione di dover scegliere tra vita professionale e famiglia. In gran parte questi problemi possono trovare risposte, ma serve l’impegno di aziende e politica, insieme. Il rapporto lavoro deve essere il più possibile supportivo, comprendendo servizi di welfare (dall’asilo nido aziendale fino a bonus e convenzioni che allevino le spese di cura) e prevedere una certa flessibilità organizzativa (penso alla banca ore, allo smart working, alle varie formule dei pacchetti-flessibilità)”.


Sui temi della rivoluzione tecnologica e della transizione ecologica Galletti segnala poi come i cattolici siano “tutt’altro che chiusi verso l’innovazione, ma giustamente riflessivi sulle implicazioni della tecnologia. Qui il nostro compito è difendere i valori della democrazia liberale: la tecnologia deve ampliare gli spazi di libertà, non deve divenire potere controllante, ma rimanere una forma operativa controllabile, la cui governance va sottoposta a regolamentazione e democratizzata. L’Europa ha avviato un percorso in questo senso con l’AI Act, vedremo con che margini di efficacia. Ma penso che siamo sulla strada giusta e che come cattolici abbiamo da dire la nostra quando sento parlare padre Benanti, cappuccino e tra i massimi esperti di intelligenza artificiale”.

Il Senato approva il Ddl sul florovivaismo, ora è legge

Il Senato approva il Ddl sul florovivaismo, ora è leggeRoma, 27 giu. (askanews) – Il Senato ha approvato in via definitiva, con 96 voti favorevoli, nessun contrario e 23 astensioni, il Ddl 1048 di delega al Governo in materia di florovivaismo.


Il provvedimento delega il Governo a creare un quadro normativo organico per la coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e miglioramento della qualità e dell’uso dei prodotti del settore florovivaistico, che è un comparto cruciale per l’export, contribuendo positivamente all’economia nazionale. Il testo si compone di 5 articoli: l’articolo 1 conferisce al Governo la delega per riordinare la legislazione sul florovivaismo; l’articolo 2 stabilisce i princìpi e i criteri direttivi per l’esercizio della delega; l’articolo 3 descrive il procedimento per l’adozione dei decreti legislativi, prevedendo che i relativi schemi siano trasmessi alla Camera e al Senato per il parere delle Commissioni parlamentari competenti; l’articolo 4 riguarda gli oneri derivanti dall’istituzione di un ufficio per la filiera del florovivaismo presso il Ministero dell’agricoltura; l’articolo 5, infine, prevede una clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e per le Province autonome di Trento e Bolzano.


Al termine della discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Licheri Sabrina (M5S) e Cantalamessa (LSP), il sottosegretario per l’agricoltura La Pietra ha rassicurato che, nonostante i ventiquattro mesi previsti per l’adozione dei decreti, un tavolo tecnico di filiera sarà convocato già la prossima settimana per sviluppare rapidamente una strategia concreta per il florovivaismo.