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Autore: Redazione StudioNews

Marche, Ricci (Pd): credibilità Acquaroli vicina allo zero

Marche, Ricci (Pd): credibilità Acquaroli vicina allo zeroRoma, 22 giu. (askanews) – “La credibilità di Acquaroli e della sua giunta ormai è vicina allo zero. Un’amministrazione che sta mettendo in fuga tutti. Prima i dirigenti sanitari, ora scappa anche Bruschini, Presidente ATIM, società che doveva garantire un futuro splendente al turismo e all’aereoporto marchigiano. Da let’s Marche a leave Marche”. Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, a proposito del fatto che Marco Bruschini lascia la direzione dell’ATIM.


“Fallimenti su fallimenti, che fanno male alla nostra regione e la relegano al ruolo di comprimaria, mai protagonista. La sanità è nel caos e anche i dati di Bankitalia collocano la nostra regione tra le ultime regioni per crescita economica”, aggiunge Ricci. (segue)

Un danno alla rete idrica lascia Capri senz’acqua e il sindaco blocca gli arrivi sull’isola

Un danno alla rete idrica lascia Capri senz’acqua e il sindaco blocca gli arrivi sull’isolaNapoli, 22 giu. (askanews) – Il sindaco di Capri Paolo Falco ha emanato un’ordinanza che vieta gli arrivi a Capri, possono arrivare sull’isola solo chi è residente. Il provvedimento emanato “fino al cessare dell’emergenza idrica”, causata da un danno alla conduttura a Castellammare di Stabia. Comunque potranno raggiungere l’isola i veicoli dedicati all’approvigionamento delle merci e del personale sanitario, forze dell’ordine e trasporti. In caso di ‘trasgressori’ il sindaco prevede che vi sia un immediato ‘reimbarco’ verso la terraferma


 

”I Tre Moschettieri – Opera Pop” arriva nei principali teatri

”I Tre Moschettieri – Opera Pop” arriva nei principali teatriMilano, 22 giu. (askanews) – “Tutti per uno, uno per tutti!”. Il motto più famoso del romanzo di Dumas, simbolo di un’amicizia incorruttibile, prende nuova vita in questa nuova versione musicale italiana de “I Tre Moschettieri – Opera Pop” prodotta da Stefano Francioni e dal Teatro Stabile d’ Abruzzo (di cui è Direttore Artistico Giorgio Pasotti) che arriverà nei più importanti teatri italiani. I biglietti per le date di anteprima del tour al Teatro Nazionale di Milano (dal 16 febbraio 2025) e al Teatro Brancaccio di Roma (dal 5 marzo 2025) sono disponibili in prevendita da oggi su TicketOne


https://www.ticketone.it/artist/tre-moschettieri-musical/ Uno spettacolo dove musica, prosa e danza si intrecciano in un racconto coinvolgente ed emozionante con Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone nei panni di Athos, Porthos e Aramis e il tocco innovativo di Giuliano Peparini a cui è affidata la direzione artistica e la regia. Le coreografie sono firmate da Veronica Peparini e Andreas Muller, musiche di Giò Di Tonno e testi di Alessandro Di Zio.


Il trionfo dell’amicizia dunque, ma anche il trionfo del potere e dell’ambizione in questa storia senza tempo dove “buoni” e “cattivi” combattono una lotta quasi archetipica mettendo al centro valori quali onore, fedeltà, onestà troppo spesso messi in crisi dal mito dell’uomo contemporaneo e che i tre moschettieri portano fieri sulla punta delle loro spade. Spade che naturalmente non disdegnano di usare: perchè per l’onestà e per l’amicizia si può e si deve combattere. E per l’amore, motore di ogni azione che qui si sublima nell’incontro tra D’Artagnan e Costanza: Un amore che verrà spezzato dalla sete di vendetta dell’altra protagonista femminile: la perfida Milady. Il finale, come tutti i finali, riporterà l’equilibrio e Milady sarà giustiziata. Ma lo spettatore andrà via con l’amaro in bocca. Chissà, forse perchè i “buoni” sono a un tratto diventati “cattivi”? Oppure perchè è proprio la morte l’unico mistero che neanche l’uomo contemporaneo è riuscito a svelare. L’unico mistero che ci rende microscopici e vulnerabili. RDS 100% Grandi Successi è la radio partner del Tour.

Tajani: siamo amici della Francia, non di un governo

Tajani: siamo amici della Francia, non di un governoRoma, 22 giu. (askanews) – “Io rispetto sempre la volontà del popolo di un grande Paese come la Francia. Quindi sarà il popolo a decidere chi dovrà essere al governo in Francia. E io rispetterò sempre la volontà del popolo, come Ministro degli Esteri, cercherò sempre di lavorare con il governo francese perché io sono un amico della Francia. Siamo partner della Francia, non di un governo o di un altro”: lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a Tf1 andata in onda ieri sera, rispondendo a domande sulle prospettive di un cambio di guida al governo in Francia dopo le prossime elezioni anticipate.


“Dobbiamo chiederci, a livello politico, se ci sono differenze tra il PPE e il partito della signora Le Pen? La mia risposta è sì. Ma questo non significa che, in qualità di ministro degli Affari Esteri, non discuterò, in futuro se ci sarà un ministro di quella famiglia politica. Certo che lo farò”, ha detto Tajani.

A Gaza proiettili di grosso calibro nei pressi degli uffici della Croce Rossa

A Gaza proiettili di grosso calibro nei pressi degli uffici della Croce RossaRoma, 22 giu. (askanews) – Ventidue persone sono morte in seguito a una pioggia di proiettili di grosso calibro vicino alle strutture del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) a Gaza, ha dichiarato l’organizzazione umanitaria nella serata di venerdì.


“Proiettili di grosso calibro sono atterrati a pochi metri dall’ufficio e dalle residenze del Comitato internazionale della Croce Rossa venerdì pomeriggio”, ha scritto il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) su X. “L’attacco ha danneggiato la struttura dell’ufficio del CICR, che è circondato da centinaia di civili sfollati che vivono in tende”, ha aggiunto l’organizzazione, secondo cui i morti sono 22.”Questo incidente ha causato un massiccio afflusso di vittime al vicino ospedale da campo della Croce Rossa, dove sono stati portati “22 morti e 45 feriti”. Per la Sanità di Gaza, controllata da Hamas, ci sono stati 25 morti e 50 feriti nell’attacco che ha aver “preso di mira le tende dei civili sfollati ad Al-Mawasi”, un’area nel sud della Striscia di Gaza vicino a Rafah.

Bracciante morto, Calderone: è una barbarie, guerra al caporalato

Bracciante morto, Calderone: è una barbarie, guerra al caporalatoRoma, 22 giu. (askanews) – Quella di Satnam Singh “è un fatto che va oltre una morte sul lavoro, che già di per sè è assolutamente inaccettabile. Qui ci sono situazioni che parlano di mancato rispetto della vita umana, di una sottovalutazione delle conseguenze di un infortunio così grave. E’ un atto di barbarie, lo ripeto. C’è stato un disprezzo per le conseguenze delle condizioni estreme in cui si trovava quel ragazzo”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, al TgCom 24.


“Ho parlato di dichiarazione di guerra al caporalato – ha aggiunto riferendosi al tavolo di ieri con le parti sociali – ho raccolto le sollecitazioni e i sentimenti congiuntamente espressi da Governo, sindacati e parti datoriali al tavolo che abbiamo tenuti ieri con il collega Lollobrigida (ministro dell’Agricoltura, ndr). Tutti abbiamo detto che c’è da fare di più, consapevoli che è stato fatto tanto, ma che ancora dobbiamo intensificare il contrasto”. Secondo Calderone non bisogna comunque dimenticare “ciò che abbiamo fatto, con patente a crediti e aumento degli ispettori del lavoro”. Dopo l’incontro di ieri con le parti sociali “procederemo con un tavolo che rimane aperto, ci saranno delle convocazioni a breve” ha detto il ministro del Lavoro. “Continueremo a lavorare insieme per mettere in sicurezza il comparto dell’agricoltura”, ha ribadito.


I temi trattati al tavolo “sono tantissimi”, l’obiettivo è “far crescere un comparto fondamentale per l’economia – ha aggiunto Calderone – ma farlo crescere regolarmente, sostenendo le tantissime aziende agricole che lavorano onestamente e che producono qualità; mettendo in collegamento gli enti bilaterali del settore agricolo con la rete agricola di qualità; velocizzando l’istituzione del sistema informativo per la lotta al caporalato. Avremo un’attenzione sulle imprese senza terra in agricoltura”. Il ministro del Lavoro ha inoltre affermato che si interverrà anche sul tema dell’emergenza caldo, valutando la possibilità di strumenti di sostegno e tutela anche per i lavoratori a tempo determinato. Nell’arco dell’anno “saremo in grado di raddoppiare il numero delle ispezioni” rispetto agli ultimi anni per contrastare il fenomeno degli incidenti sul lavoro, ha aggiunto. “Dovremo potenziare gli strumenti a disposizione – ha detto – mettendo in relazione tutte le banche dati della pubblica amministrazione e dei vari enti coinvolti nel controllo”.


In questo modo, ha aggiunto, “saremo in grado di mappare ciò che avviene nei campi e soprattutto di intervenire. Saranno fatte iniziative di controllo a tappeto su tutto il territorio, ma l’intensificarsi delle azioni si vedrà giorno per giorno come si sta gà vedendo per le attività in corso”.

Morte bracciante, Calderone: entro il 2024 raddoppieremo ispezioni

Morte bracciante, Calderone: entro il 2024 raddoppieremo ispezioniRoma, 22 giu. (askanews) – Nell’arco dell’anno “saremo in grado di raddoppiare il numero delle ispezioni” rispetto agli ultimi anni per contrastare il fenomeno degli incidenti sul lavoro. Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, a TgCom 24. “Dovremo potenziare gli strumenti a disposizione – ha detto – mettendo in relazione tutte le banche dati della pubblica amministrazione e dei vari enti coinvolti nel controllo”.


In questo modo, ha aggiunto, “saremo in grado di mappare ciò che avviene nei campi e soprattutto di intervenire. Saranno fatte iniziative di controllo a tappeto su tutto il territorio, ma l’intensificarsi delle azioni si vedrà giorno per giorno come si sta gà vedendo per le attività in corso”.

Vino, a Capriva del Friuli apre la “Vinnaeria” di Simonit e Sirch

Vino, a Capriva del Friuli apre la “Vinnaeria” di Simonit e SirchMilano, 22 giu. (askanews) – Si arricchisce l’offerta di ospitalità dell’”Accademia Vine Lodge”, il country hotel aperto a Capriva del Friuli dai “maestri potatori” Simonit e Sirch. Apre infatti la “Vinnaeria by Accademia”, dove dal venerdì alla domenica si ha la possibilità di degustare i vini delle Cantine di tutto il mondo dove lavorano i due “vine master pruners” friulani.


Accanto ai vini internazionali, viene inoltre proposta una selezione di etichette del Friuli Venezia Giulia, con la possibilità di abbinare piatti freddi estivi e genuini prodotti del territorio, dagli affettati ai formaggi. Ogni mese verranno proposte delle “wine experience”, come le serate evento con degustazioni tematiche dedicate ogni volta a un distretto viticolo diverso, con collegamenti zoom in diretta con importanti aziende produttrici del territorio su cui verrà fatto il focus.

A Bari ballottaggio con favorito: è Leccese, spinto da Decaro

A Bari ballottaggio con favorito: è Leccese, spinto da DecaroRoma, 22 giu. (askanews) – Si vota per tutta la giornata di domenica e mezza giornata di lunedì anche a Bari per un ballottaggio che sulla carta potrebbe apparire scontato: al primo turno il candidato sindaco del Pd, Vito Leccese, ex capo di gabinetto del primo cittadino uscente Antonio Decaro, ha raccolto il 48 per cento dei consensi contro il 29 del suo rivale, Fabio Romito, avvocato e consigliere regionale della Lega. Scontato perché il terzo classificato del primo turno, il “civico” di sinistra Michele Laforgia, che godeva anche del sostegno di Sinistra italiana e Movimento 5 stelle, dopo aver raccolto quasi il 22 per cento dei voti ha confermato l’intenzione sua e della sua coalizione di appoggiare Leccese al secondo turno. Leccese e Laforgia si erano scontrati anche duramente in campagna elettorale, dopo che quest’ultimo aveva fatto saltare le primarie di coalizione a seguito delle notizie sulle inchieste giudiziarie per corruzione e voto di scambio politico-mafioso che hanno investito soprattutto l’area delle liste civiche di centrosinistra legate a Decaro e al presidente della Regione, Michele Emiliano. Bari in effetti rimane sotto la spada di Damocle della commissione d’accesso del Viminale, che potrebbe al Governo lo scioglimento del Comune per mafia.


Nonostante i toni di qualche esponente nazionale della coalizione di governo, Romito ha cercato di non scommettere troppo sull’effetto delle inchieste giudiziarie in corso e in una intervista di fine campagna pubblicata dal quotidiano locale La Gazzetta del Mezzogiorno si è limitato a parlare della necessità di “irrobustire quelle contromisure che già a Bari sono molto forti, grazie all’eccellente lavoro che svolgono le forze dell’ordine e la magistratura”. Del resto, il clamoroso successo di Decaro alle elezioni europee, che, con mezzo milione di preferenze raccolte nella sola circoscrizione Sud, è primatista nelle liste del Pd, dimostra che il danno d’immagine portato al centrosinistra dal terremoto giudiziario non ha scalfito le personalità più in vista della passata amministrazione. E proprio l’appoggio di Decaro (“un sortilegio” il suo rapporto con la città, secondo qualche commento a caldo dell’entourage di Romito dopo il primo turno delle comunali) ha certamente pesato nel successo di Leccese, da vent’anni impegnato con ruoli più tecnici che politici, pur avendo un lontano passato da attivista, consigliere comunale e deputato dei Verdi. Non a caso, Romito ha provato a puntare il dito sull’altro (e meno popolare) sponsor del candidato sindaco del centrosinistra: “Contrariamente alla retorica adottata da Leccese verso i cittadini, con un marketing elettorale profondamente scorretto, votando per lui non si vota per Decaro, ma per Michele Emiliano, che era e resta – ha sostenuto sulla Gazzetta l’esponente leghista – l’azionista principale di questo progetto in continuità con vent’anni di amministrazione rossa”. Quanto al favorito del ballottaggio, sul tema delle inchieste ha rivendicato i galloni a suo giudizio conquistati sul campo dall’amministrazone Decaro: “A Bari – ha detto nell’intervista sul quotidiano locale, parallela a quella di Romito – esistono clan della criminalità organizzata ma, come hanno detto i magistrati e non io, l’amministrazione ha sempre collaborato con la giustizia e le forze dell’ordine per combattere il fenomeno”. Di recente Laforgia si è recato in Procura per segnalare notizie di reato sempre legate al voto di scambio, “bene ha fatto”, ha commentato Leccese, “a denunciare un episodio di cui è venuto a conoscenza. Attendiamo che la magistratura faccia il suo lavoro”. Criticato per la sua eccessiva “internità” alla storia ventennale della città governata dal centrosinistra, Leccese non ha mai cercato di negarla, ma qualche correzione di rotta l’ha promessa: “Ho detto e ripetuto – ha spiegato sulle pagine della Gazzetta – che per me essere in continuità con un’amministrazione virtuosa come quella di Antonio non è un’accusa ma una medaglia e me la appunto sul petto con orgoglio. Sono cosciente che non tutto è andato come avremmo voluto. Un esempio per tutti: l’esplosione del turismo va regolamentata e orientata secondo una strategia più matura, perché oltre a portare enormi benefici economici, può generare criticità che nuocciono ai cittadini”.


L’ultima parola spetta agli elettori: al primo turno si è presentato ai seggi poco più del 60 per cento degli aventi diritto. Se c’è motivo per ritenere il risultato del ballottaggio un dato non scontato, è proprio questo: i cittadini in prima battuta andranno convinti a recarsi alle urne, cosa non facilissima in Puglia in questa stagione, con previsioni meteo e temperature che suggeriscono altri modi per passare il tempo, soprattutto nella giornata di domenica. Ancor più difficile proprio a causa dello scrutinio del primo turno e del grande distacco di partenza fra i due candidati: quello di centrosinistra che potenzialmente può contare su un bacino del 48+22 per cento e quello di centrodestra che l’8 e 9 giugno si è fermato al 29 per cento. Paradossalmente, però, si tratta di un problema comune ai due sfidanti. Leccese, infatti, deve convincere i simpatizzanti delle due aree cittadine di centrosinistra che non ha già vinto e serve un ultimo sforzo, mentre Romito deve motivare i sostenitori del centrodestra, spiegando loro che nonostante il distacco la partita non è persa.

Bari, ballottaggio con favorito: è Leccese, spinto da Decaro

Bari, ballottaggio con favorito: è Leccese, spinto da DecaroRoma, 22 giu. (askanews) – Si vota per tutta la giornata di domenica e mezza giornata di lunedì anche a Bari per un ballottaggio che sulla carta potrebbe apparire scontato: al primo turno il candidato sindaco del Pd, Vito Leccese, ex capo di gabinetto del primo cittadino uscente Antonio Decaro, ha raccolto il 48 per cento dei consensi contro il 29 del suo rivale, Fabio Romito, avvocato e consigliere regionale della Lega. Scontato perché il terzo classificato del primo turno, il “civico” di sinistra Michele Laforgia, che godeva anche del sostegno di Sinistra italiana e Movimento 5 stelle, dopo aver raccolto quasi il 22 per cento dei voti ha confermato l’intenzione sua e della sua coalizione di appoggiare Leccese al secondo turno. Leccese e Laforgia si erano scontrati anche duramente in campagna elettorale, dopo che quest’ultimo aveva fatto saltare le primarie di coalizione a seguito delle notizie sulle inchieste giudiziarie per corruzione e voto di scambio politico-mafioso che hanno investito soprattutto l’area delle liste civiche di centrosinistra legate a Decaro e al presidente della Regione, Michele Emiliano. Bari in effetti rimane sotto la spada di Damocle della commissione d’accesso del Viminale, che potrebbe al Governo lo scioglimento del Comune per mafia.


Nonostante i toni di qualche esponente nazionale della coalizione di governo, Romito ha cercato di non scommettere troppo sull’effetto delle inchieste giudiziarie in corso e in una intervista di fine campagna pubblicata dal quotidiano locale La Gazzetta del Mezzogiorno si è limitato a parlare della necessità di “irrobustire quelle contromisure che già a Bari sono molto forti, grazie all’eccellente lavoro che svolgono le forze dell’ordine e la magistratura”. Del resto, il clamoroso successo di Decaro alle elezioni europee, che, con mezzo milione di preferenze raccolte nella sola circoscrizione Sud, è primatista nelle liste del Pd, dimostra che il danno d’immagine portato al centrosinistra dal terremoto giudiziario non ha scalfito le personalità più in vista della passata amministrazione. E proprio l’appoggio di Decaro (“un sortilegio” il suo rapporto con la città, secondo qualche commento a caldo dell’entourage di Romito dopo il primo turno delle comunali) ha certamente pesato nel successo di Leccese, da vent’anni impegnato con ruoli più tecnici che politici, pur avendo un lontano passato da attivista, consigliere comunale e deputato dei Verdi. Non a caso, Romito ha provato a puntare il dito sull’altro (e meno popolare) sponsor del candidato sindaco del centrosinistra: “Contrariamente alla retorica adottata da Leccese verso i cittadini, con un marketing elettorale profondamente scorretto, votando per lui non si vota per Decaro, ma per Michele Emiliano, che era e resta – ha sostenuto sulla Gazzetta l’esponente leghista – l’azionista principale di questo progetto in continuità con vent’anni di amministrazione rossa”. Quanto al favorito del ballottaggio, sul tema delle inchieste ha rivendicato i galloni a suo giudizio conquistati sul campo dall’amministrazone Decaro: “A Bari – ha detto nell’intervista sul quotidiano locale, parallela a quella di Romito – esistono clan della criminalità organizzata ma, come hanno detto i magistrati e non io, l’amministrazione ha sempre collaborato con la giustizia e le forze dell’ordine per combattere il fenomeno”. Di recente Laforgia si è recato in Procura per segnalare notizie di reato sempre legate al voto di scambio, “bene ha fatto”, ha commentato Leccese, “a denunciare un episodio di cui è venuto a conoscenza. Attendiamo che la magistratura faccia il suo lavoro”.


Criticato per la sua eccessiva “internità” alla storia ventennale della città governata dal centrosinistra, Leccese non ha mai cercato di negarla, ma qualche correzione di rotta l’ha promessa: “Ho detto e ripetuto – ha spiegato sulle pagine della Gazzetta – che per me essere in continuità con un’amministrazione virtuosa come quella di Antonio non è un’accusa ma una medaglia e me la appunto sul petto con orgoglio. Sono cosciente che non tutto è andato come avremmo voluto. Un esempio per tutti: l’esplosione del turismo va regolamentata e orientata secondo una strategia più matura, perché oltre a portare enormi benefici economici, può generare criticità che nuocciono ai cittadini”. L’ultima parola spetta agli elettori: al primo turno si è presentato ai seggi poco più del 60 per cento degli aventi diritto. Se c’è motivo per ritenere il risultato del ballottaggio un dato non scontato, è proprio questo: i cittadini in prima battuta andranno convinti a recarsi alle urne, cosa non facilissima in Puglia in questa stagione, con previsioni meteo e temperature che suggeriscono altri modi per passare il tempo, soprattutto nella giornata di domenica. Ancor più difficile proprio a causa dello scrutinio del primo turno e del grande distacco di partenza fra i due candidati: quello di centrosinistra che potenzialmente può contare su un bacino del 48+22 per cento e quello di centrodestra che l’8 e 9 giugno si è fermato al 29 per cento. Paradossalmente, però, si tratta di un problema comune ai due sfidanti. Leccese, infatti, deve convincere i simpatizzanti delle due aree cittadine di centrosinistra che non ha già vinto e serve un ultimo sforzo, mentre Romito deve motivare i sostenitori del centrodestra, spiegando loro che nonostante il distacco la partita non è persa.