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Autore: Redazione StudioNews

Riforme, presidio Pd con Schlein a Roma contro aggressione a studenti

Riforme, presidio Pd con Schlein a Roma contro aggressione a studentiRoma, 20 giu. (askanews) – “Oggi a piazza Vittorio si terrà il presidio per protestare contro le aggressioni ai ragazzi che tornavano dalla manifestazione contro il premierato e l’autonomia: il Pd ci sarà”. Lo annuncia la segreteria del partito democratico, Elly Schlein. “Quanto tempo – afferma- ancora dobbiamo aspettare perché il ministro Piantedosi faccia il suo dovere e prenda provvedimenti per sciogliere i movimenti di matrice fascista? Le violenze sono ormai quotidiane, i campanelli di allarme stanno suonando forte, l’indifferenza è complice”.

Migranti, il Consiglio di Stato blocca il trasferimento delle motovedette italiane alla Tunisia

Migranti, il Consiglio di Stato blocca il trasferimento delle motovedette italiane alla TunisiaRoma, 20 giu. (askanews) – Sospesa fino a nuova decisione il trasferimento delle motovedette italiane alla Tunisia. Il Consiglio di stato ha accolto l’istanza cautelare presentata da ong e associazioni. L’udienza in Camera di consiglio è stata fissata per l’11 luglio. Asgi, Arci, ActionAid, Mediterranea Saving Humans, Spazi Circolari e Le Carbet avevano presentato ricorso al Tar del Lazio contestando il finanziamento di 4,8 milioni di euro per la rimessa in efficienza e il trasferimento alla Tunisia di sei motovedette. A fine maggio, il Tar aveva rigettato il ricorso della organizzazioni, contro il trasferimento di sei motovedette alla Garde nationale tunisina. In forza di questa decisione, per giugno era in previsione il trasferimento delle prime tre motovedette. Le associazioni hanno quindi impugnato la sentenza del Tribunale amministrativo presso il Consiglio di Stato, chiedendo d’urgenza la sospensione cautelare del provvedimento.


“Come sostenuto anche dalle Nazioni Unite, fornire motovedette alle autorità tunisine vuol dire aumentare il rischio che le persone migranti siano sottoposte a deportazioni illegali”, chiariscono Maria Teresa Brocchetto, Luce Bonzano e Cristina Laura Cecchini del pool di avvocate che segue il caso. Le violazioni dei diritti umani commesse dalle autorità tunisine sono gravissime. “Alla nuova ondata di arresti e deportazioni nei confronti delle persone migranti ora si affiancano persecuzioni contro gli attori della società civile che le sostengono”, ha setto Filippo Miraglia di ARCI, “tuttavia le politiche italiane ed europee sembrano sostenersi e giustificarsi a vicenda, impermeabili agli allarmi lanciati dalle Nazioni Unite e dalle ONG internazionali che condannano unanimemente l’operato delle autorità tunisine”. Il TAR del Lazio aveva ritenuto legittimo l’accordo contestato, considerandolo in linea con le decisioni prese a livello comunitario – si veda il Memorandum del 16 luglio 2023 tra UE e Tunisia – e nazionale – da ultimo la conferma della Tunisia quale paese di origine sicuro – e ritenendo che il governo italiano avesse condotto una completa istruttoria a fronte di una cooperazione di lungo periodo con la Tunisia. Ora, l’accoglimento da parte del Consiglio di Stato dell’istanza cautelare rovescia la situazione: il massimo giudice amministrativo ha infatti ritenuto “prevalenti le esigenze di tutela rappresentate da parte appellante”, sospendendo il trasferimento delle motovedette alla luce delle possibili violazioni che tale atto può comportare.


“Le deportazioni di massa, gli arresti arbitrari e le violenze ai danni delle persone migranti dimostrano che la Tunisia non può essere considerata un luogo sicuro di sbarco. Come per la Libia, le autorità tunisine non possono quindi essere considerate un interlocutore nelle attività di soccorso”, ha commentato Lorenzo Figoni di ActionAid Italia. “Si tratta di una decisione estremamente importante, poiché sono in gioco i diritti umani delle persone in movimento. La sospensione del trasferimento delle motovedette consente all’autorità giudiziaria di valutare la legittimità dell’atto prima che possa produrre effetti dannosi. Alla luce della documentazione depositata, riteniamo la Tunisia un porto non sicuro” ha concluso Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans.

Auto, Csp: difficoltà elettrico deprimono vendite a maggio

Auto, Csp: difficoltà elettrico deprimono vendite a maggioMilano, 20 giu. (askanews) – L’andamento negativo del mercato dell’auto europeo a maggio (-2,6% Ue+Efta+UK) “è dovuto in misura considerevole ad una frenata delle immatricolazioni di auto elettriche che hanno fatto registrare nel mese un calo del 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 con veri e propri crolli in alcuni mercati importanti come quello della Germania (-30,6%) e dell’Italia (-18,3%) e con una contrazione della quota delle vendite di elettriche pure, che è passata dal 15,2% del 2023 al 13,9%”. Così Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor


“Questa frenata delle elettriche è dovuta soprattutto al venir meno degli incentivi in alcuni grandi paesi e per quanto riguarda l’Italia dovrebbe quantomeno attenuarsi proprio perché, come è noto, lo stanziamento per gli incentivi per le elettriche disponibile sulla piattaforma del Ministero competente dal 3 giugno, è stato “bruciato” integralmente già il 3 giugno”. “Mentre è ancora viva la polemica sull’opportunità di adottare pesanti dazi per le importazioni di auto dalla Cina, da più parti si sollecita una ridefinizione della politica della Ue per quanto riguarda la transizione energetica nell’auto e ciò anche in considerazione del fatto che in alcuni mercati importanti, come quello del Regno Unito, si segnala che l’acquisto di auto elettriche è ancora trainato soprattutto dal settore delle flotte, che adottano l’elettrico non solo per sensibilità alle tematiche dell’ambiente, ma anche, e soprattutto, per questioni di immagine, questioni di immagine che interessano molto meno i privati”.


“Per quanto riguarda la Germania, dove gli acquisti di auto elettriche, come sopra si segnalava, hanno fatto registrare un drastico calo, Reinhard Zirpel, presidente dell’associazione tedesca dei costruttori di autoveicoli, segnala che “il crollo a maggio delle immatricolazioni dei veicoli completamente elettrici è massiccio” e che “sono ora necessari piani politici e contromisure per ripristinare la fiducia dei consumatori sulla mobilità elettrica””. Queste considerazioni, conclude Quagliano “valgono anche per l’Italia che nella graduatoria per la diffusione di auto elettriche non è all’ultimo posto nell’Europa Occidentale, ma poco ci manca in quanto la quota delle elettriche in maggio è pari al 3,6% contro il 4,1% del maggio 2023 e contro il 13,9% dell’intera Europa Occidentale”.

Ex Ilva: inviata istanza per Cigs, coinvolti fino 5.200 lavoratori

Ex Ilva: inviata istanza per Cigs, coinvolti fino 5.200 lavoratoriMilano, 20 giu. (askanews) – Acciaierie d’Italia in AS ha inviato oggi l’istanza di esame congiunto per l’avvio della nuova cassa integrazione guadagni straordinari prevista per le aziende in amministrazione straordinaria.


La richiesta della Cigs, trasmessa al Ministero del lavoro, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nonché alle rappresentanze sindacali unitarie e alle organizzazioni sindacali, interesserà un numero medio di dipendenti fino ad un massimo di 5.200 e riguarderà tutti i siti della società. L’utilizzo della Cigs, spiega l’azienda, “farà perno su trasparenti criteri di forte rotazione del personale, sarà strettamente connesso ai livelli di produzione degli stabilimenti e consentirà di ultimare il piano di ripartenza con l’attivazione dopo l’estate del secondo altoforno”. La società, sottolinea è “consapevole di richiedere alle proprie persone un forte sacrificio e ha manifestato interesse nel voler continuare ad investire su un modello di relazioni industriali responsabile”.

Vasco Live 2025 a Torino, Firenze, Bologna, Napoli, Messina e Roma

Vasco Live 2025 a Torino, Firenze, Bologna, Napoli, Messina e RomaMilano, 20 giu. (askanews) – Bibione, Milano e Bari sono le città che si sono aggiudicate quest’anno “lo spettacolo rock più potente e emozionante dell’universo” … che non avrà mai fine!


Chi non ce l’ha fatta ad accaparrarsi un posto al sole quest’anno, da oggi può stare tranquillo, “verremo a casa vostra”, nel 2025, a Torino, Firenze, Bologna, Napoli, Messina e Roma. Hasta siempre KOMandante Qui di seguito le – già attese – date Vasco Live 2025 che Live Nation annuncia oggi.


12 appuntamenti, tra nord e sud… “ci troveremo come le star” a giugno dell’anno prossimo: 31 Maggio e 01 Giugno – Torino – Stadio Olimpico 05 e 06 Giugno – Firenze -Visarno Arena 11 e 12 Giugno – Bologna – Stadio Dall’Ara 16 e 17 Giugno – Napoli – Stadio Diego Armando Maradona 21 e 22 Giugno – Messina – Stadio San Filippo 27 e 28 Giugno – Roma – Stadio Olimpico


I biglietti per Vasco Live 2025 saranno disponibili in anteprima per il Blasco Fan Club dalle ore 12:00 di lunedì 8 luglio fino alle ore 11:00 di venerdì 12 luglio su vascolive.vivaticket.it/ I titolari di carta Mastercard avranno accesso prioritario ai biglietti a partire dalle ore 12:00 di


mercoledì 10 luglio fino alle ore 12:00 di venerdì 12 luglio. Scopri di più su www.priceless.com/music Vendita generale dalle ore 12:00 di venerdì 12 luglio su www.vivaticket.com – www.ticketone.it – www.ticketmaster.it Si chiude la “Vasco RockMusic week”, 7 Magnifici concerti a San Siro per oltre 400.000 fan che sera dopo sera… hanno incendiato lo stadio e… Milano! Emozionante, presente, mai ripetitivo… quasi necessario. 7 volte tutto esaurito (come la prima volta nel ’90, anche il terzo anello), stasera si festeggia alla grande l’ultimo dei Magnifici 7 nonché la 36esima volta a San Siro (dal 1990 a oggi). Nessuno prima di lui. Mentre sta per andare “in onda” il Settimo dei Magnifici 7 e altri 60.000 si preparano per andare a vedere “il più bel concerto della mia vita”, l’onda travolgente di Vasco e della sua band, un’orgia di emozioni, sold out sotto il sole come sotto il diluvio del’11 giugno. Da domani Bari arriviamo! Ci si vede tutti allo stadio San Nicola per 4 “Super E20” il 25, 26, 29 e 30 giugno, circa 200.000 fan che si aggiungeranno a quelli di Milano. Per un totale di 600.000… che potranno dire: “io c’ero”.

Auto, Anfia: mettere a terra politiche emerse da Tavolo settore

Auto, Anfia: mettere a terra politiche emerse da Tavolo settoreMilano, 20 giu. (askanews) – “A maggio 2024, il mercato europeo dell’auto, dopo la ripresa di aprile (+12%), inverte la tendenza e registra una flessione, seppure contenuta, -2,6%”, afferma Gianmarco Giorda, Direttore Generale di Anfia. Nel quinto mese dell’anno, guardando ai cinque major market (incluso UK), rallentano Italia (-6,6%), Germania (-4,3%) e Francia (-2,9%), mentre si mantengono positivi Spagna (+3,4%) e Regno Unito (+1%).


“A maggio, la quota di penetrazione delle vetture elettriche pure (Bev), pari al 13,9%, supera nuovamente la quota delle vetture diesel (11,6%), come nel mese precedente. In Italia, invece, l’immatricolato diesel pesa per il 14,4% delle vendite nel mese, contro l’appena 3,6% delle Bev (in miglioramento rispetto al 2,4% di aprile). Nel nostro Paese, l’entrata in vigore, dal 3 giugno scorso, del nuovo ecobonus, il cui impatto effettivo sarà misurabile nei prossimi mesi, ha già portato ad un rapido esaurimento dei fondi per l’acquisto delle auto nella fascia 0-20 g/Km di CO2 e dei veicoli commerciali elettrici”. “Per quanto riguarda l’Italia, in questo momento si evidenzia la necessità di mettere a terra, insieme al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le proposte di politica industriale emerse dai lavori del Tavolo Sviluppo Automotive per accrescere la competitività sia dei produttori di autoveicoli, sia della componentistica. Tra le misure prioritarie, quelle volte a favorire un incremento dei volumi produttivi annuali di autoveicoli e un fattivo coinvolgimento della componentistica in questo processo di rilancio della produzione”, conclude Giorda.


In Italia, i volumi totalizzati a maggio 2024 si attestano a 139.509 (-6,6%). Nei primi cinque mesi del 2024, le immatricolazioni complessive ammontano a 725.751 unità, con un rialzo del 3,4% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2023. Analizzando il mercato per alimentazione, le autovetture a benzina chiudono maggio in crescita del 4,1%, con una quota di mercato del 32,2%. Calano, invece, le autovetture diesel (-30,5% su maggio 2023), con una quota del 14,4%. Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 53,4% del mercato del solo mese di maggio, con volumi in calo rispetto allo stesso mese del 2023 (-3,6%). Nel dettaglio, le auto elettriche hanno una quota del 3,6% e calano del 18,3% nel mese. In flessione anche le ibride plug-in: -30,6%, con il 3,3% di quota del mercato del mese. Anche nel cumulato, entrambe le alimentazioni risultano in calo, rispettivamente, -18,7% (quota: 3%) e -25,7% (quota: 3,2%).

I media nordcoreani: accordo con la Russia prevede l’uso di tutti i mezzi militari in caso di guerra

I media nordcoreani: accordo con la Russia prevede l’uso di tutti i mezzi militari in caso di guerraRoma, 20 giu. (askanews) – Il nuovo accordo tra la Russia e la Corea del Nord, raggiunto dai rispettivi leader, prevede che i Paesi utilizzino tutti i mezzi disponibili per fornire assistenza militare immediata in caso di guerra. Lo hanno chiarito i media ufficiali nordcoreani.


L’agenzia ufficiale coreana Kcna ha riportato il testo dell’accordo di partenariato strategico globale raggiunto ieri a Pyongyang dal leader Kim Jong Un e dal presidente russo Vladimir Putin. Secondo l’agenzia, l’articolo 4 dell’accordo stabilisce che se uno dei due Paesi è invaso e spinto in uno stato di guerra, l’altro deve dispiegare “tutti i mezzi a sua disposizione senza indugio” per fornire “assistenza militare e di altro tipo”. L’accordo potrebbe segnare il più forte legame tra Mosca e Pyongyang dalla fine della Guerra Fredda. Sia Kim sia Putin lo hanno descritto come un importante miglioramento delle loro relazioni, che riguardano sicurezza, commercio, investimenti, legami culturali e umanitari. Il vertice si è svolto mentre Stati Uniti e i loro alleati hanno espresso crescenti preoccupazioni per un possibile accordo sugli armamenti in cui Pyongyang fornirebbe a Mosca munizioni indispensabili per la sua guerra in Ucraina, in cambio di assistenza economica e trasferimenti di tecnologia che potrebbero rafforzare la minaccia rappresentata dalle armi nucleari e dal programma missilistico di Kim.


Il Trattato di partenariato strategico globale tra la Corea del Nord e la Russia, che oggi la Kcna ha pubblicato, è indefinito e composto da 23 articoli. Il nuovo accordo sostituisce il precedente Trattato di amicizia e cooperazione di buon vicinato firmato dai leader degli Stati nel 2000.


Secondo il testo del nuovo documento, dalla data della sua entrata in vigore al momento dello scambio delle ratifiche, il vecchio trattato termina. “Il presente accordo è valido per un periodo indefinito. Se una delle parti intende porre fine al presente accordo, deve notificarlo per iscritto all’altra parte. L’accordo termina un anno dopo la data di ricezione della notifica scritta da parte dell’altra parte”, si legge nel testo, citato dalla Kcna.

Fedagripesca: bene decreto su fermo pesca, ha elementi innovativi

Fedagripesca: bene decreto su fermo pesca, ha elementi innovativiRoma, 20 giu. (askanews) – Istituire un organismo di monitoraggio utile ad accompagnare le imprese di pesca in questa nuova organizzazione del fermo pesca. A chiederlo è Confcooperative-Fedagripesca nell’apprezzare il decreto sull’arresto temporaneo dell’attività di pesca per il 2024.


“Un provvedimento coraggioso e innovativo – sottolinea in una nota Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca – in linea con gli indirizzi declinati dal ministro Lollobrigida in questi mesi di governo, che cambia le regole per lo stop temporaneo dell’attività di pesca puntando su una maggiore autonomia degli operatori del settore”. E proprio per questo che, secondo l’associazione, sarebbe opportuno accompagnare il comparto con un sistema di monitoraggio per avere il polso della situazione di ogni area di pesca e avere sempre il conto aggiornato delle effettive giornate di attività”. E in questa nuova gestione dell’arresto temporaneo giocano un ruolo importante anche le associazioni di categoria.


“Molte delle nostre richieste sono state accolte e per questo siamo soddisfatti. Bene la possibilità dell’apertura alla pesca nei fine-settimana che non sarà tuttavia un far west, come qualcuno temeva, ma sarà autorizzata in particolari condizioni e d’intesa con associazioni di categoria e sindacati”, conclude Tiozzo.

Ucraina, intesa Ue sul 14esimo pacchetto sanzioni alla Russia: ci sono misure per risarcire imprese europee

Ucraina, intesa Ue sul 14esimo pacchetto sanzioni alla Russia: ci sono misure per risarcire imprese europeeRoma, 20 giu. (askanews) – Gli ambasciatori dei Paesi dell’Unione Europea hanno concordato il 14esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo ha dichiarato la presidenza belga del Consiglio dell’Ue 2024.


“Gli ambasciatori dell’Ue hanno appena concordato un potente e sostanziale 14esimo pacchetto di sanzioni in reazione all’aggressione russa contro l’Ucraina. Questo pacchetto prevede nuove misure mirate e massimizza l’impatto delle sanzioni esistenti colmando le lacune”, ha dichiarato la presidenza belga su X. Nel corso del Coreper odierno (il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue), si apprende da fonti diplomatiche, gli ambasciatori hanno confermato l’accordo dei Ventisette sul pacchetto di sanzioni Ue.


Nella definizione di questo nuovo pacchetto, l’Italia ha lavorato attentamente al fine di assicurare l’adozione di misure risarcitorie a tutela delle imprese europee. In particolare, precisano le fonti, a tutela delle imprese Ue sono previsti due tipi di rimedi a seconda delle casistiche che le hanno toccate, in modo che possano agire dinanzi alle corti nazionali UE per chiedere di esser risarcite. Da un lato, le imprese europee possono agire dinanzi alle corti degli Stati membri per chiedere il risarcimento di danni subiti a fronte di cause avviate in Paesi terzi da soggetti russi o controllati da russi per contratti o transazioni la cui esecuzione è stata colpita dalle sanzioni europee. Dall’altro, le imprese europee possono agire dinanzi alle corti degli stati membri per chiedere il risarcimento dei danni provocati da soggetti russi che hanno beneficiato dei provvedimenti russi di assegnazione in amministrazione temporanea.


Le misure, precisano le fonti, non sono meccanismi di compensazione, ma misure che consentono di agire in giudizio. L’adozione formale è prevista al Consiglio Esteri del 24 giugno.

Oxfam: raddoppiato numero sfollati per inondazioni e siccità

Oxfam: raddoppiato numero sfollati per inondazioni e siccitàRoma, 20 giu. (askanews) – Nei 10 dei Paesi più colpiti al mondo dall’alternarsi di inondazioni e siccità sempre più frequenti e devastanti, il numero di sfollati è più che raddoppiato nell’ultimo decennio. Solo nel 2023 centinaia di migliaia di persone sono state costrette a fuggire 8 milioni di volte dalle proprie case per mettersi in salvo.


É l’allarme lanciato oggi da Oxfam, con una nuova analisi diffusa in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Gli Stati più colpiti l’anno scorso sono stati Somalia, Cina, Filippine, Pakistan, Kenya, Etiopia, India, Brasile, Bangladesh e Malesia, con una crescita esponenziale del numero di persone costrette a lasciare le proprie case anche più volte a causa di disastri climatici: da 3,5 milioni nel 2013 a 7,9 milioni nel 2023, ossia il 120% in più rispetto a 10 anni fa (secondo i dati del Global Internal Displacement Database). Nello stesso periodo in questi 10 Paesi si assiste alla crescita delle aree colpite da siccità e inondazioni sempre più frequenti, passate da appena 24 nel 2013 a 656 lo scorso anno: la sola Somalia, ad esempio, è stata colpita da 223 diversi eventi metereologici estremi l’anno scorso, mentre 10 anni fa erano stati solo 2; le Filippine 74 volte contro 3; il Brasile 79 contro 4; la Malesia 127 contro 1. Oxfam ha calcolato inoltre che in 5 di questi Paesi, meno preparati ad affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici – ossia Bangladesh, Etiopia, Kenya, Pakistan e Somalia – il numero di persone colpite da malnutrizione acuta è quasi triplicato passando da 14 milioni nel 2013 a oltre 55 milioni nel 2023. “Come ci dicono i dati UNHCR nel 2023 abbiamo toccato la cifra record di 120 milioni di rifugiati nel mondo, dovuti prevalentemente ai cambiamenti climatici, che spesso si sommano a guerre e povertà. – ha detto Francesco Petrelli, policy advisor sulla sicurezza alimentare di Oxfam Italia- A subire le conseguenze più tragiche dei cambiamenti climatici sono purtroppo quelle stesse comunità che non ne hanno responsabilità: dalle decine di morti a causa dal caldo torrido in Bangladesh, alle migliaia di persone costrette a fuggire dalle inondazioni in Pakistan. Mentre i Paesi più ricchi, che inquinano di più, continuano a fare troppo poco per sostenerle. I cambiamenti climatici stanno alterando i normali modelli metereologici di fenomeni come El Niño e La Niña, aumentando siccità, inondazioni e cicloni. La conseguenza è la perdita di qualsiasi mezzo di sussistenza soprattutto in Paesi poverissimi e attraversati da conflitti, con milioni di persone che ridotte alla fame e senza fonti d’acqua pulita disponibili, sono costrette a migrazioni continue”. In Somalia ad esempio, il costante aumento delle temperature ha portato negli ultimi anni a siccità sempre più frequenti e prolungate, spesso seguite da inondazioni improvvise e cicloni. Nonostante il Paese sia responsabile di meno dello 0,03% delle emissioni globali di Co2, ha subito danni per miliardi di dollari, a causa dei disastri climatici. Solo le inondazioni dello scorso dicembre, dopo 5 anni di siccità ininterrotta, hanno causato perdite stimate in 230 milioni di dollari, oltre a 1,2 milioni di sfollati e 118 vittime. Una catastrofe che è andata a sommarsi alla guerra e ha moltiplicato gli effetti della crisi economica: il risultato è che oggi metà della popolazione dipende dagli aiuti umanitari per sopravvivere. “Tutti i miei animali sono morti a causa della siccità. Così sono stato costretto a viaggiare per tre giorni assieme ai miei figli, senza acqua e cibo. Alcuni di loro si sono ammalati per questo”, racconta Hassan Mohamed, che oggi è costretto a vivere da sfollato a Baidoa, città a nord-ovest di Mogadiscio. In Bangladesh, cicloni imprevedibili e altri eventi estremi hanno costretto l’anno scorso oltre 1,8 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, provocando gravi danni a infrastrutture essenziali, come scuole e mercati. Il Paese però contribuisce appena allo 0,56% delle emissioni globali di CO2. “Abbiamo perso la casa quattro volte a causa dei cicloni e oggi siamo indebitati perché abbiamo dovuto fare un mutuo ricomprarla. Nostro figlio è l’unico a guadagnare, ma fatica a trovare un lavoro nella zona”, raccontano Asgor Kha e Moriom, che vivono nel villaggio di Lebubunia a Satkhira. Senza raccolto né reddito tante famiglie in Bangladesh si sono dovute trasferire, anche più di una volta. Chi non lo ha fatto vive nella costante paura del futuro per i ripetuti disastri subiti. “Sarà possibile porre fine a queste immani sofferenze solo se si affronterà radicalmente l’ingiustizia climatica globale. – conclude Petrelli – I paesi ricchi e più inquinanti devono ridurre le emissioni e onorare gli impegni di finanziamento nei confronti dei paesi più colpiti dalla crisi climatica, in modo che le comunità possano adattarsi e ricostruire la propria vita dopo gli shock climatici. Risarcendo inoltre i danni che hanno contribuito a causare e consentendo così, alle nazioni più povere e colpite di sviluppare sistemi di allerta rapida ed efficace o altre misure di preparazione per mitigare gli effetti del cambiamento climatico”.