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Autore: Redazione StudioNews

Cia: puntare su giovani e aree interne per sicurezza alimentare

Cia: puntare su giovani e aree interne per sicurezza alimentareRoma, 18 giu. (askanews) – “La capacità di assicurare cibo sano e duraturo all’umanità, dipenderà dal sostegno che riceveranno i nostri giovani agricoltori, da quel necessario ricambio generazionale nei campi in grado di innescare il progresso delle comunità rurali dove si concentrano quasi 600 milioni di agricoltori familiari che fanno l’80% della produzione alimentare mondiale”. Il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, saluta così il primo “World Young Farmers’ Day” promosso dall’OMA, l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori.


Ieri sera l’evento conclusivo, nel giardino confederale, con 100 giovani arrivati da tutto il mondo, una delegazione Agia-Cia guidata da Enrico Calentini e la partecipazione del presidente dell’OMA, Arnold Puech D’Alissac. Sviluppo delle aree interne, tutela del suolo, sostegno all’agricoltura under 40 e spinta su innovazione e formazione, dunque al centro del contributo di Cia alla XVII edizione del meeting annuale OMA, con il presidente nazionale di Cia, Fini oggi alla cerimonia di apertura nella sede della Fao a Roma.


“Per plasmare il futuro, dobbiamo costruire insieme un nuovo paradigma cultura, economico e sociale che riconosca il valore dell’agricoltura non solo lungo la filiera, ma soprattutto come indice della sostenibilità”, ha detto Fini dalla Green Room Fao rivolgendosi ai colleghi dell’OMA e alle istituzioni presenti, dal direttore generale Fao, QU Dongyu, al presidente Ifad, Alvaro Lario, al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Le zone rurali ospitano 137 milioni di persone, quasi il 30% della popolazione e già oltre l’80% del territorio europeo. Rendere competitive queste zone vuol dire sviluppare interesse per investimenti strategici nel settore agricolo e, quindi, garantire al settore la possibilità di una stabilità e di programmazione sul lungo periodo.


Guardare agli agricoltori con nuova lungimiranza è per Cia quanto di più responsabile e sostenibile si possa fare per il pianeta; sono produttori di cibo, custodi del territorio, protettori dell’ambiente, operatori sociali che creano benefici per la collettività. “Gli agricoltori sono per la transizione green – continua a sostenere Cia – ma non è pensabile nutrire 9 miliardi di persone entro il 2050, che corrispondono a una domanda di cibo oltre il 60% rispetto a oggi, senza canalizzare in favore del comparto le risorse più strategiche, in primis tecnologia e ricerca scientifica”. “Bisogna invertire la rotta e portare i grandi della terra nelle nostre aree interne – ha rilanciato in chiusura Fini – Rendiamo ancora più evidente quanto l’agricoltura sia l’unica leva contro i cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico, a salvaguardia della biodiversità e del paesaggio, della saluta umana e dell’equità sociale”.

M5s,Conte: destino Cinque stelle non in mani Grillo ma della comunità

M5s,Conte: destino Cinque stelle non in mani Grillo ma della comunitàRoma, 18 giu. (askanews) – “Il destino di M5s non è nelle mani di Grillo, è nelle mani di un’intera comunità di uomini e donne che deciderà del suo futuro all’assemblea costituente del prossimo settembre. Questa riflessione è già iniziata, l’assemblea congiunta, il consiglio nazionale, hanno parlato tutti: abbiamo rinviato le decisioni all’assemblea costituente”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte parlando con i cronisti in Transatlantico.


“Di essenziale qui non c’è la singola persona ma una comunità che ormai è fatta da gente seria, matura che decide del proprio destino”, ha aggiunto.

Sinner esordio da n.1 con vittoria sull’erba di Halle

Sinner esordio da n.1 con vittoria sull’erba di HalleRoma, 18 giu. (askanews) – Una “prima” da number one niente affatto facile ma risolta perfettamente. Esordio vittorioso per Jannik Sinner nel “Terra Wortmann Open” (ATP 500 – 2.255.655 euro) di scena sui campi in erba della “Owl Arena” (il Centrale è dotato di tetto retrattile) di Halle, in Germania. Il 22enne di Sesto Pusteria, numero uno del mondo, all’esordio stagionale sui prati, ha superato in rimonta per 67(8) 63 62, dopo una battaglia di due ore e 22 minuti, l’olandese Tallon Griekspoor, n.27 ATP, superato per la quinta volta in altrettante sfide.


Al secondo turno Sinner troverà l’ungherese Fabian Marozsan, n.45 ATP: tra l’azzurro ed il 24enne di Budapest non ci sono precedenti.

Lombardia, A.Fontana: molto preoccupati da cinghiali nei campi

Lombardia, A.Fontana: molto preoccupati da cinghiali nei campiMilano, 18 giu. (askanews) – “Gli allevatori chiedono di iniziare un serio processo di eliminazione dei cinghiali da un lato per impedire che la peste suina possa diffondersi, dall’altro per evitare che i campi lavorati siano distrutti dall’eccessiva presenza di animali. La Regione Lombardia ha dimostrato questa volontà, se è vero che abbiamo emesso tre ordinanze che vanno nella direzione del contenimento delle specie invasive. Siamo molto preoccupati sia per la sorte dei campi ma anche dalla presenza della peste suina nei territori interessati”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della manifestazione di Coldiretti organizzata in occasione della seduta di Consiglio regionale sulla gestione della fauna selvatica e ai relativi danni causati all’agricoltura.


“In questi anni – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, intervenendo insieme al presidente Fontana – Regione Lombardia ha fatto di più e meglio di tutti per contenere la fauna selvatica invasiva e in particolare i cinghiali. Nelle prossime settimane adotteremo il piano straordinario per il controllo della fauna selvatica, che nei fatti è già concretamente attuato, a partire da 3 ordinanze operative firmate dal governatore Fontana”. “I dati – ha aggiunto Beduschi – ci dicono che dal 2021 a oggi la capacità di contenere i cinghiali è più che raddoppiata e 3 anni e mezzo ha raggiunto i 46.000 abbattimenti, ma è anche vero che dobbiamo scontrarci con sacche di resistenza da parte di alcune province che, pur finanziate da Regione per prevedere attività di controllo anche attraverso aziende private, di fatto possono decisamente fare più e meglio. Le norme vanno rispettate e chi non lo fa si assumerà tutte le responsabilità del caso”.


Nel suo intervento dal palco allestito da Coldiretti, l’assessore Beduschi ha ricordato che l’ultima ordinanza di Regione Lombardia, in vigore da sabato, intende essere una risposta concreta per agevolare la lotta ai cinghiali con meno vincoli burocratici, procedurali e di gestione delle risorse economiche e che a partire dal 2019 sono stati investiti oltre 13 milioni e mezzo per le attività di prevenzione e ristoro dei danni. “Il popolo del settore primario – ha concluso l’assessore Beduschi – oggi con la consueta concretezza ha manifestato la sua preoccupazione, che facciamo nostra, a difesa dei raccolti minacciati dalla fauna selvatica ma anche del patrimonio suinicolo che dobbiamo difendere dalla Peste Suina. Le strumentalizzazioni, anche politiche, servono a poco. La missione di tutti è quella di combattere un’anomalia che nel tempo si è stratificata determinando in aree non vocate la presenza di quasi 2 milioni e mezzo di capi in zone dove storicamente non sono mai stati”.

Fotografia, torna “PhEST”: la IX edizione dal 30 agosto a Monopoli

Fotografia, torna “PhEST”: la IX edizione dal 30 agosto a MonopoliRoma, 18 giu. (askanews) – Torna a Monopoli, dal 30 agosto al 3 novembre “PhEST – See Beyond the Sea”, festival internazionale di fotografia e arte. La città costiera pugliese si trasformerà ancora una volta in un vivace palcoscenico culturale, accogliendo artisti di fama mondiale e i più originali talenti creativi. Giunto alla IX edizione, “PhEST” si conferma un luogo di dialogo interculturale che si celebra tra le vie, le piazze, i palazzi storici e le antiche chiese, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e immersiva.


Il sogno è il tema scelto per questa edizione. Nell’anno in cui si celebrano i 100 anni del Surrealismo, il cui primo manifesto fu scritto proprio nel 1924 da André Breton, si omaggia l’onnipotenza del sogno, il gioco disinteressato del pensiero e lo si esplora in tutte le sue forme. “Le strade sono piene di artigiani ammirevoli, ma di pochi sognatori pratici diceva Man Ray, ma noi quest’anno di sognatori pratici da tutto il mondo riempiremo le strade di Monopoli” ha dichiarato il direttore artistico Giovanni Troilo. PhEST racconterà i sogni e le aspirazioni dei bambini monopolitani con il progetto All Humans Be Cats, realizzato in residenza artistica da Jan von Holleben, fotografo tedesco di fama internazionale che dedica gran parte della sua ricerca al concetto di “homo ludens”, un mix di teoria pedagogica e personali esperienze di gioco e ricordi d’infanzia. Il progetto di residenza ha coinvolto 800 bambini dei 4 Istituti Comprensivi di Monopoli che in questi mesi hanno proposto i loro sogni per poi trasformarli in divertenti e allegorici scatti fotografici con i bambini protagonisti. Il progetto fotografico sarà esposto al Porto Vecchio di Monopoli per tutta la durata del festival.


Artisti e professionisti da tutto il mondo – selezionati dal direttore artistico Giovanni Troilo con la curatela fotografica di Arianna Rinaldo – hanno già confermato la propria partecipazione in mostre, masterclass, portfolio review, concerti, installazioni, aprendosi alla comunità dei tanti creativi e appassionati che ormai tutti gli anni raggiungono il centro storico di Monopoli. PhEST esporrà i sogni simbolici di una comunità con i lavori di Gauri Gill e Rajesh Vangad, i sogni di appartenenza di Ismail Ferdous e Matthias Jung; i sogni letteralmente immersivi di Natalie Karpushenko, le rivisitazioni delle cantiche dantesche di Valentina Vannicola, l’American Dream, un sogno al capolinea, con il lavoro di Richard Sharum, i mondi onirici, dipinti, realizzati, interpretati, fotografati di Paolo Ventura, l’epilogo dei sogni con il progetto sul sogno dei migranti di César Dezfuli. La curatela dell’arte contemporanea è affidata anche per questa edizione a Roberto Lacarbonara che, per questa edizione dedicata al tema del sogno ha coinvolto Davide Monaldi, ceramista e scultore, che propone il suo immaginario ironico e cinico composto da figure ibride e aliene. Tra gli ospiti italiani e internazionali che prenderanno parte alla IX edizione di PhEST: Jan von Holleben – “All Humans Be Cats”, Residenza d’artista PhEST 2024.


L’inaugurazione sarà il 30 agosto in Piazza Palmieri con il DJ set di Mary Gehnyei che darà il via a una serie di eventi musicali. Il 31 ci sarà il concerto dei C’mon Tigre, un duo che prende ispirazione da culture, tradizioni e forme d’arte differenti con l’idea di oltrepassare i confini e di tradurre la propria musica in un’esperienza visiva, collaborando con alcuni dei più talentuosi illustratori, fotografi ed artisti di tutto il mondo. Sul tema del sogno si apre la IV edizione della PhEST Pop Up Open Call, contest internazionale realizzato in collaborazione con LensCulture, una delle piattaforme più autorevoli per la promozione dei talenti della fotografia contemporanea nel mondo con una comunità di oltre 2,5 milioni di partecipanti, in 145 paesi e attraverso 15 lingue in tutto il mondo. Dal 17 al 30 giugno potranno essere inviati lavori intensi, intimi e profondi interpretati con ogni linguaggio, tutti i media, immagini fisse o in movimento, dalla fotografia all’illustrazione, al collage, all’animazione. L’iscrizione è gratuita e prevede 2 categorie: Series (immagini fisse, illustrazioni) e Singles (video, animazione).

Mattarella: comunità italiana consolida amicizia tra nostri paesi

Mattarella: comunità italiana consolida amicizia tra nostri paesiChisinau, 18 giu. (askanews) – “Sono lietissimo di incontrarvi. L’amicizia tra Moldavia e Italia è consolidata ed espressa dalla vostra presenza qui. È una comunità che realizza un grande tessuto, una grande rete di rapporti che consolida l’amicizia tra i nostri Paesi. È un’amicizia che cresce e crescente è la volontà di collaborazione. Tre anni fa era stata a Roma la presidente Sandu, era stata un’occasione di rilancio e anche oggi abbiamo realizzato come la convergenza di vedute sia totale su tutti i settori. Questo è un Paese che si avvicina all’Ue. Spero che questo processo sia realizzato velocemente e presto, con il sostegno dell’Italia”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando a Chisinau una rappresentanza della collettività italiana.


“Politicamente c’è una vicinanza piena, economicamente va crescendo e culturalmente abbiamo radici comuni”, ha aggiunto.

Vino, “A Montefalco”: la via nuova del Sagrantino e lo spazio ai bianchi

Vino, “A Montefalco”: la via nuova del Sagrantino e lo spazio ai bianchiMontefalco (Perugia), 18 giu. (askanews) – “A Montefalco” non è solo l’anteprima delle nuove annate dei vini prodotti nei territori delle Denominazioni di Montefalco e Spoleto ma la manifestazione, quest’anno andata in scena dal 12 al 14 giugno, che attraverso i suoi vini e i suoi vignaioli vuole raccontare un intero territorio. Vini non solo rossi ma anche bianchi, i vitigni oltre il Sagrantino come Sangiovese, Trebbiano Spoletino e Grechetto, e non la sola Montefalco ma anche Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo. Una vetrina di vini che in questa sua decima edizione è riuscita a riunire in questo borgo storico, tanto piccolo quanto meraviglioso, circa 150 giornalisti specializzati da tutto il mondo che hanno degustato vini e incontrato i produttori. E da loro sono arrivati segnali di cambiamento, indicazioni di nuove vie, idee per il futuro prossimo venturo.


Paolo Bartoloni, 41enne titolare della Cantina Le Cimate, è stato eletto (all’unanimità) un paio di mesi fa presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, ente erga omnes che conta 110 soci (di cui 68 vinificatori/imbottigliatori), che dal 1981 sovrintende alle Denominazioni Montefalco Sagrantino Docg, Montefalco Doc e Spoleto Doc e dal 2015 organizza l’anteprima. “Il territorio di Montefalco sta vivendo un momento epocale – spiega ad askanews – perché assistiamo al cambiamento del Sagrantino che dalla struttura e potenza che aveva vent’anni fa, con quegli antociani e polifenoli un po’ ‘arroganti’, è passato ad una struttura più morbida e con invecchiamenti fatti con maggiore sapienza, con il risultato che oggi un vino che esce dopo quattro anni è già pronto da bere. Tutto questo, dopo anni in cui il mercato ci diceva che questo vino non era mai pronto e bisognava aspettare a venderlo”. Già, perché il mercato oggi assorbe più che in passato il bianco e le bollicine, e chiede rossi più snelli, freschi e con un alcol contenuto, a spese dei vini di grande struttura e intensità. Per Montefalco, che storicamente fa rima con Sagrantino (dal 1992 al 2022 gli ettari vitati sono passati da 66 a 390 e negli ultimi vent’anni la produzione è quasi raddoppiata e oggi si attesta intorno al milione di bottiglie) è dunque tempo di trovare una nuova quadra in un mercato sempre più frammentato e complesso, così come succede per altri territori non solo italiani. Le bottiglie presentate all’Anteprima dell’annata 2020 (valutata “5 stelle”, dunque “eccezionale” con una classificazione in centesimi di 96 su 100) raccontano che il difficile lavoro di snellimento è iniziato in quasi tutte le Cantine e ora serve proseguire lungo questa strada guardando a finezza, eleganza e personalità, gestendo l’alcol e il legno imposti dal Disciplinare, senza “asfaltare” i tannini per non snaturarne l’importante e determinante identità. Chi in questo senso già ci lavora, un nome su tutti è quello di Giampaolo Tabarrini, è in grado di proporre oggi un ottimo e vitale Sagrantino, nuovo vino della tradizione e Docg rinnovata, che ben si pone davanti alla spontaneità rustica e “croccante” del Rosso di Montefalco. Doc quest’ultima che più di un prodottore ha reso un vino immmediato in tutta la sua piacevolezza e gastronomicità (persino nella poco comprensibile versione Riserva), esaltadone tutte le sue migliori virtù tanto da essere il best seller della Denominazione, e, per dirla con il presidente, “avere più domanda che offerta”. “Per il Sagrantino – conclude il ragionamento Bartoloni – serve un export forte, e nel nostro caso dobbiamo implementare i mercati che abbiamo aumentando i volumi, perché ora come ora manca uno sfogo significativo sul mercato nazionale”. Oggi in effetti, l’export non brilla, attestandosi complessivamente ad una media del 38% con gli Stati Uniti come primo mercato con il 13%.


“Il cambiamento riguarda anche il vino bianco: il Montefalco Bianco, il Grechetto e il Trebbiano Spoletino, sono Doc che nel 2023 hanno totalizzato poco meno di 630mila bottiglie e all’interno della Doc Montefalco la produzione dei bianchi ha rappresentato il 14% (10% Grechetto e 4% Montefalco Bianco)” continua Bartoloni, ricordando che “il bianco è una tipologia sempre più apprezzata dai consumatori, è un trend, e nonostante la Denominazione produca per il 75% vino rosso, il nostro bianco sta crescendo in numeri e in qualità, anche perché queste Doc oggi rappresentano il ‘cash flow’ delle Cantine, dato che per immettere il Sagrantino sul mercato devono aspettare quattro anni. Quindi – precisa il presidente – produciamo sempre più bianchi, anche se non necessariamente di pronta beva, perché il Trebbiano Spoletino va benissimo che esca anche dopo due anni”. La fotografia dei bianchi, non tantissimi, scattata all’anteprima immortala però una maggioranza ancora un po’ anonima, in cui si fa fatica a ritrovare le caratteristiche del vitigno e del suo terroir, e l’altra metà (o quasi) che restituisce un caleidoscopio di proposte così diverse tra loro (a partire dai colori nel bicchiere) che non può che disorientare il consumatore finale. Non serve certo omologazione ma una visione comune si rende necessaria perché, come ad esempio dimostra ogni anno un “purista” come Gianluca Piernera di Cantina Ninni, l’identitario Trebbiano Spoletino (vitigno che affonda le radici nella storia), può diventare un prezioso asso nella manica per sfruttare la tendenza del mercato. Bartoloni imputa queste diversità stilistiche “alla giovinezza della Doc che risale al 2011: ognuno lo sta interpretando a modo suo e penso che con il tempo si troverà una linea comune”, ammettendo però che “con così poche bottiglie di bianchi Doc e questa molteplicità di prodotti non è proprio così facile andare in giro a venderli perché i consumatori si chiedono quale sia il Trebbiano Spoletino vero. In Consorzio – chiosa – abbiamo deciso di fare più degustazioni dei nostri vini come quella che già facciamo una volta l’anno, perché pensiamo che possa essere un modo per favorire una strada comune”.


E oltre al bianco, c’è pure il rosé. “Il trend del rosato c’è, non dico che noi siamo dei cultori di questa tipologia ma abbiamo visto che il Sagrantino si presta anche ad una versione rosa, così come è ottimo come passito” afferma il presidente, spiegando che “oggi i produttori che lo fanno sono 21, utilizzando non solo uve Sagrantino, ma anche Sangiovese, Merlot e blend”. A marzo scorso, dopo aver vagliato le intenzioni dei soci, il Cda dell’ente consortile ha avvitato l’iter in Regione per apportare una serie di modifiche al Disciplinare della Doc Spoleto, la più importante della quale è quella di allargare l’areale (che oggi si attesta intorno ai 48 ettari) fino a farlo sovrapporre con quello della Docg Sagrantino, arrivando potenzialmente ad un centinaio di ettari. “Ampliando la possibilità di produrre – precisa il presidente – i numeri sono inevitabilmente destinati a crescere e le Cantine più grandi che faranno più Trebbiano Spoletino daranno la linea da seguire, lanceranno il trend così come è stato in passato con il Sagrantino e questo permetterà di essere più coesi e presentarsi insieme con una maggiore forza sul mercato”.


Per metà ricoperta da boschi e foreste, e per circa un terzo montuosa, l’Umbria è la cartina di tornasole del vino italiano: nonostante buona parte del suo territorio agricolo sia occupato da cereali e tabacco, tra le sue dolci colline, vallate e altopiani ci sono ben 21 Dop: due Docg, 13 Doc e sei Igt, diverse delle quali sono semisconosciute agli stessi abitanti. In questo quadro i vini di Montefalco, che nascono da un migliaio di ettari vitati in una territorio di antica tradizione vitivinicola, rappresentano circa il 22% della produzione del vino Dop regionale, con il Montefalco Sagrantino Docg e il Montefalco Rosso Doc che si attestano rispettivamente all’8% e al 14%. Foto di Pier Paolo Metelli

Dee Dee Bridgewater, regina del jazz contemporaneo in tour in Italia

Dee Dee Bridgewater, regina del jazz contemporaneo in tour in ItaliaRoma, 18 giu. (askanews) – “We exist!” è un grido di battaglia e una riflessione su un viaggio in atto. Trasformando evocativi brani di protesta come “Mississippi Goddam”, “Trying Times”, “The Danger Zone” e altri, il quartetto di Dee Dee Bridgewater – composto da donne di straordinario talento – collega il passato e il presente, mostrando “quanta strada abbiamo fatto e quanta strada dobbiamo ancora fare”.


L’incomparabile voce di Dee Dee Bridgewater e il suo carisma tengono saldo il timone di questo progetto, insieme al talento della direttrice musicale e pianista Carmen Staaf (Thelonious Monk Institute Fellow e DownBeat Critics Poll Rising Star). Elevare le giovani artiste è un imperativo per Bridgewater: così come in Nord America il quartetto vede la presenza di Amina Scott e Shirazette Tinnin, straordinarie performer e docenti riconosciute, in Europa il talento di Rosa Brunello ed Evita Polidoro la affiancano in questo tour di “We Exist!”, che ha fra i suoi meriti anche quello di ricordare l’impatto dell’attivismo e dell’arte attraverso la partecipazione di donne di grande energia.


Nel tour italiano anche alcune date (Roma, Carpi, Cagliari, Bari) con la Medit Orchestra, giovane ensemble diretta da Angelo Valori. Vocalist, attrice, educatrice, produttrice, attivista, Dee Dee Bridgewater è da oltre 40 anni una delle voci più importanti del jazz mondiale e un’artista dalle molteplici sfaccettature: alla sua straordinaria carriera musicale ha affiancato quella di attrice di teatro, imprenditrice e ambasciatrice FAO, tutto sempre ai massimi livelli.


Ha vinto tre Grammy Awards mettendo voce e anima in due progetti legati a Ella Fitzgerald e Billie Holiday, due delle donne che hanno avuto maggiore influenza sulla sua arte: “Dear Ella” (due Grammy) ed “Eleanora Fagan (1915-1959): To Billie With Love From Dee Dee”. Di Billie Holiday ha vestito anche i panni in teatro, nel 1986, nel musical “Lady Day” (West End e Off-Broadway), interpretazione che le è valsa la nomination per il Laurence Olivier Awards (dopo aver già vinto nel 1975 un Tony Award per il suo ruolo di Glinda in “The Wiz”) e avuto parti di rilievo in spettacoli come “Sophisticated Ladies”, “Black Ballad”, “Carmen”, “Cabaret”. Pioniera infaticabile e coraggiosa ma con solide radici nella tradizione, la sua prima esperienza professionale è stata cantando, giovanissima, nella leggendaria Thad Jones/Mel Louis Big Band. Nel corso degli anni ’70 si è esibita con alcuni dei più grandi musicisti jazz di sempre, tra cui Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, e nella sua carriera ha inciso venti album, molti dei quali acclamatissimi.


Donna fiera e determinata, è da trent’anni a capo della propria etichetta discografica, la DDB Records con la quale produce i propri album e scopre nuovi talenti. In qualità di ambasciatrice benefica della FAO delle Nazioni Unite, Dee Dee Bridgewater sostiene e promuove gli sforzi globali nella lotta contro la fame nel mondo. NEA (National Endowment for the Arts) Jazz Master 2017, Bridgewater è stata insignita anche di altri importanti riconoscimenti come l’ASCAP Award (2017), Doris Duke Artist (2018) e Memphis Music Hall of Fame (2019). È co-fondatrice e co-direttrice artistica di The Woodshed Network, un programma dedicato alle donne nel jazz che offre supporto professionale e accelera le carriere attraverso il tutoraggio, la condivisione delle conoscenze e l’interazione con la comunità artistica, con la volontà di trasformare la cultura e il suo ambiente in un contesto che possa abbracciare, celebrare e sostenere equamente le donne, riconoscendo e valorizzando il loro significativo contributo a questa forma d’arte unica. Il tour di Dee Dee Brigewater, in continuo aggiornamento, è organizzato da The European Music Agency. Queste le date confermate: al via il 7 luglio da Senigallia in Jazz, Piazza Garibaldi; il 10 luglio per Summertime alla Casa del Jazz a Roma; l’11 luglio al Pistoia Blues, Piazza del Duomo, Pistoia; 12 luglio al Castelfranco Veneto Jazz Festival, Arena del Teatro Accademico; il 13 luglio per il CarpInMusica, Piazza Re Astolfo IV, Carpi (MO); il 26 luglio – Sanremo Summer Symphony, Auditorium Franco Alfano, Sanremo (IM); il 28 luglio – Jazz In Sardegna, Teatro Massimo, Cagliari; il 1 agosto a Notte di Stelle Summer Edition, Cortile di Via Nicolai a Bari; il 3 agosto a VenerAzioni, Teatro Romano, Verona e il 5 agosto a Jazz in Laurino, Anfiteatro, Laurino (SA).

Atletica, Jacobs: “Ho rischiato di non camminare più, mai mollare”

Atletica, Jacobs: “Ho rischiato di non camminare più, mai mollare”Roma, 18 giu. (askanews) – Non arrendersi alle prime difficoltà e insistere verso il proprio obiettivo. E’ il messaggio social di Marcell Jacobs che ha voluto rispondere con un lungo post su Instagram e una lunga lista di vittorie accompagnata a una cronologia degli stop che ha dovuto superare, dal 2015, l’infortunio gravissimo per il quale non si sapeva se potevo tornare a correre al 2013, con la lesione della guaina del nervo sciatico con il rischio di quasi non camminare più: “Tutto questo è per dirvi di non arrendervi alla prima difficoltà, di non mollare quando vi sembra andare tutto male, di resistere e continuare a lottare, di credere veramente in quello che è il vostro sogno e affrontare tutte le difficoltà che la vita vi metterà davanti! – ha chiosato Jacobs -. È solo con dedizione, duro lavoro e focalizzazione sull’obiettivo che si raggiungono i propri sogni, e come l’ho fatto io lo potete fare anche voi! Perché io credo in voi!”. Fra i numerosi messaggi ricevuti spicca quello della mental coach Nicoletta Romanazzi che ha seguito il campione olimpico nei momenti più complicati: “E’ esattamente così, non possiamo evitare i momenti difficili, gli ostacoli, le cadute, gli errori, i fallimenti, ma possiamo lavorarci per trasformarli in nuove consapevolezze che ci permetteranno di raggiungere risultati ancora migliori. E tu ne sei una prova vivente. Chapeau”.

Istat: Italia a vertici Ue per valore aggiunto agricolo

Istat: Italia a vertici Ue per valore aggiunto agricoloRoma, 18 giu. (askanews) – Nel 2023 l’Italia si è piazzata ai vertici europei per valore aggiunto agricolo. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Istat sull’andamento dell’economia agricola nel 2023.


Il valore della produzione agricola nel 2023 nell’Ue27, infatti, è stato di 537,1 miliardi di euro, rimanendo sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. I maggiori aumenti del valore della produzione sono stati registrati in Portogallo e Romania, mentre i cali più significativi in Danimarca e Polonia. La Francia ha mantenuto la leadership della produzione agricola in Europa, con un valore di 96 miliardi di euro (circa il 18% del totale Ue27), seguita da Germania (76,6 miliardi di euro, 14,3% del totale), Italia (71,9 miliardi di euro, 13,4%), Spagna (65,5 miliardi di euro, 12,2%), Polonia (39,5 miliardi di euro, 7,3%) e Paesi Bassi (36,7 miliardi di euro, 6,8%).


Il valore aggiunto agricolo per l’Ue27 nel 2023 è stato pari a 225,6 miliardi di euro (+2,1% rispetto al 2022). La Francia ha mantenuto il primato con 39,2 miliardi, rappresentando il 17,4% del valore aggiunto dell’Ue27 ma ha visto ridursi la distanza dall’Italia (38,2 miliardi di euro, 16,9% dell’Ue27). La Spagna, con 33,2 miliardi (14,7% dell’Ue), ha superato la Germania che si è fermata a 31,1 miliardi (13,8% dell’Ue).