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Autore: Redazione StudioNews

Italia-Usa, Fedriga: nei prossimi giorni in Fvg delegazione Virginia

Italia-Usa, Fedriga: nei prossimi giorni in Fvg delegazione VirginiaRoma, 14 giu. (askanews) – “Il rafforzamento della cooperazione tra Friuli Venezia Giulia e Stati Uniti, in particolare la Virginia, compie un ulteriore passo in avanti verso la definizione di un accordo strutturato tra la nostra regione e quel territorio”. Lo afferma il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il quale ha annuncia che prossimi giorni arriverà in regione una delegazione dello Small Business Development Center (Sbdc), realtà facente parte di una rete finanziata sia a livello locale sia dal governo federale statunitense, che l’Amministrazione regionale e l’Agenzia Select Fvg accompagneranno in una visita approfondita della realtà economica del Friuli Venezia Giulia con numerosi incontri con i cluster, i centri di ricerca, i parchi industriali e le più rilevanti associazioni di categoria e imprese del territorio.


“Questa visita si inserisce nel quadro delle azioni avviate dalla Regione per rafforzare il dialogo e la collaborazione con gli Stati Uniti – spiega Fedriga – ed è il naturale sviluppo della nostra recente missione a New York e Richmond e dell’incontro con il governatore della Virginia Glenn Youngkin. La presenza nella nostra regione della delegazione dello Sbdc è la conferma dell’apprezzamento da parte delle realtà americane della concretezza e fattività dell’ecosistema Fvg e pone le basi per la visita, prevista in autunno, di una serie di imprese della Virginia interessate alle opportunità di mercato, distribuzione e sviluppo di prodotti e servizi con il Friuli Venezia Giulia. Il governatore rimarca che “il programma di incontri è fittissimo, segno che il territorio apprezza questa opportunità di collaborazione e apertura con il mercato statunitense. Si tratta di un’ottima occasione per mettere in vetrina quanto il Friuli Venezia Giulia ha da offrire agli imprenditori, che ci consente di rinsaldare le relazioni euro-atlantiche, così importanti e strategiche in questa fase storica ed economica. Proprio per questo ho dato mandato all’Agenzia Select Fvg di focalizzarsi su questo mercato strategico insieme alle Direzioni regionali e al sistema tutto del Friuli Venezia Giulia; questi sono i primi risultati di un lavoro assiduo di presenza e relazione che ho voluto spingere e potenziare perché questo richiede l’attuale contesto politico-economico”.

G7, Schlein: mi ha fatto arrabbiare non aver inserito l’aborto

G7, Schlein: mi ha fatto arrabbiare non aver inserito l’abortoBologna, 14 giu. (askanews) – La decisione di non inserire l’aborto nella dichiarazione finale del G7 “non è la scelta dello Stato italiano perché gli italiani hanno votato in un referendum per il diritto a un aborto sicuro e legale”. Lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, a Repubblica delle Idee a Bologna.


“Fa molto arrabbiare vedere l’unica leader donna al G7 limitare i diritti di tutte le altre donne di questo paese e non solo – ha spiegato Schlein -. Non ce ne facciamo niente di una premier donna che non si batta per i diritti di tutte le altre donne. L’unica cosa concreta che Giorgia Meloni ha fatto sulla sanità pubblica è far entrare gli anti-abortisti nei consultori per fare pressioni violente sulle donne e le ragazze che cercano di accedere già faticosamente all’interruzione volontaria di gravidanza”. “Ieri ho letto le parole del presidente Macron che diceva ‘mi spiace non aver inserito l’aborto nella dichiarazione, ma rispetto la scelta dello Stato italiano’ – ha aggiunto la segretaria -. Vorrei rassicurarlo sul fatto che quella non è la scelta dello Stato italiano perché gli italiani hanno votato in un referendum per il diritto a un aborto sicuro e legale. E’ la scelta di una premier che non ha bisogno di cambiare la 194 per limitare l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza perché dove governa la destra la sta limitando in tanti altri modi”.

Marsilio visita sala comando circolazione Rfi di Pescara

Marsilio visita sala comando circolazione Rfi di PescaraRoma, 14 giu. (askanews) – Il presidente della Giunta regionale dell’Abruzzo, Marco Marsilio, questo pomeriggio, ha visitato, a Pescara, la sala comando e controllo circolazione di Rete ferroviaria italiana (Rfi), società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo Fx Italiane, realizzata all’interno della stazione ferroviaria del capoluogo adriatico. La struttura si occupa del coordinamento e del controllo della circolazione su tutte le linee afferenti le regioni Abruzzo, Marche e parte dell’Umbria.


Per Rfi erano presenti Alessandra Giglio, responsabile circolazione ed orario area Bari-Ancona, Sergio Di Giustino, responsabile esercizio Pescara, e Giovanni Ciardiello, capo Unità territoriale Pescara. Infine, era presente anche Enrico Dolfi, consulente del presidente Marsilio per il trasporto ferroviario.

Golf, Ladies Italian Open in vetta Fernandez Cano, Rudgeley, Arafi

Golf, Ladies Italian Open in vetta Fernandez Cano, Rudgeley, ArafiRoma, 14 giu. (askanews) – La spagnola Fatima Fernandez Cano, l’australiana Kirsten Rudgeley e la svizzera Tiffany Arafi sono in vetta con 66 (-6) colpi dopo il giro iniziale del Ladies Italian Open, la massima manifestazione nazionale femminile che si sta svolgendo sul percorso del Golf Nazionale (par 72) a Sutri (Viterbo).


Nella 27ª edizione dell’evento in calendario sul Ladies European Tour, che ha quale partner istituzionale la Regione Lazio e il supporto dell’official advisor Infront Italy, buona prestazione di Alessandra Fanali e della dilettante Francesca Fiorellini, 19.e con 71 (-1), che su un campo molto impegnativo sono state tra le 29 concorrenti che hanno realizzato uno score sotto par. Il trio di testa è seguito dall’indiana Diksha Dagar, quarta con 68 (-4) e penalizzata da un bogey nel rientro che le ha impedito di rimanere in vetta, e dalla ceca Sara Kouskova, quinta con 68 (-4). Al sesto posto con 69 (-3) le statunitensi Olivia Schmidt e Katherine Muzi, la tedesca Leonie Harm, l’austriaca Sara Schober, la svizzera Kim Metraux, sorella di Morgane vincitrice dell’Open nel 2022, e la sudafricana Lee-Anne Pace, che punta al 12° titolo sul circuito per arricchire un palmarès in cui figurano anche un successo sul LPGA Tour e undici sul Sunshine Ladies Tour. Insieme alle due azzurre, tra le altre, la singaporiana Shannon Tan, settima nell’ordine di merito e a segno nel Magical Kenya Open, la svedese Sofie Bringner e la spagnola Marta Sanz Barrio e la giapponese Ayako Uehara. Delle altre italiane hanno concluso in par Marta Spiazzi, e Carolina Melgrati (am), 30.e con 72 (par), un colpo in più per Virginia Elena Carta, 41ª con 72 (+1), e subito dietro Emma Lundgren, 59ª con 74 (+2). Fatima Fernandez Cano, 28enne di Santiago de Compostela, ha ottenuto due titoli sull’Epson Tour, il secondo circuito statunitense, poi ha avuto problemi fisici e ora si sta riprendendo dopo essere approdata in Europa. Ha realizzato sette birdie e un bogey come Tiffany Arafi, 24enne di Zurigo al secondo anno di tour dove non ha ottenuto al momento risultati di peso. Ha fatto percorso netto Kirsten Rudgeley (sei birdie, senza bogey), 23enne nata a Londra ma di passaporto australiano, che attraversa un buon periodo come testimoniano due top 5 nelle ultime tre presenze.


Francesca Fiorellini, piuttosto attenta e regolare, ha segnato due birdie di fila sulle prime nove buche poi ha perso un colpo nel finale, mentre Alessandra Fanali dopo un bogey in avvio ha proseguito con tre birdie e un altro bogey.

Il G7 sfida i mercanti di morte: coalizione contro la tratta dei migranti

Il G7 sfida i mercanti di morte: coalizione contro la tratta dei migrantiBari, 14 giu. (askanews) – Una coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti. Dal vertice di Borgo Egnazia, a presidenza italiana, emerge con forza la necessità di un impegno collettivo ad affrontare la migrazione come fenomeno globale. Il tema spicca nel giorno della storica partecipazione di Papa Francesco e occupa un lungo paragrafo della dichiarazione finale: “rafforzeremo le nostre azioni per prevenire, contrastare e smantellare le reti criminali organizzate che traggono profitto dal traffico di migranti e dalla tratta di persone”, confermano i leader in un passaggio del testo.


L’accordo è chiaramente solo politico. Il G7 non è sede adatta ad assumere decisioni operative e saranno i tecnici a decidere cosa fare e come intervenire. L’idea di fondo, però, sarebbe quella di promuovere una maggiore cooperazione sulle capacità investigative, coinvolgendo le autorità competenti nei paesi di origine, transito e destinazione. In particolare, per “azioni di contrasto congiunte basate su prove, contro le reti di contrabbando e tratta”, sarà essenziale migliorare lo scambio di dati tra i Paesi della ‘coalizione’. Fondamentale sarà inoltre seguire l’approccio “follow the money” per identificare, indagare e contrastare efficacemente la criminalità organizzata, affrontando gli aspetti finanziari, compresa la confisca dei beni”. Giorgia Meloni, che ai lavori di oggi ha invitato alcuni rappresentanti del continente africano, può dirsi soddisfatta. I leader hanno fatto propri alcuni dei principi più cari alla presidente del Consiglio, riconoscendo la necessità di fronteggiare le sfide “attraverso un approccio integrato, globale ed equilibrato”, in linea con il diritto internazionale. “Azioni collettive svolte in uno spirito di impegno e responsabilità congiunta” sono state ritenute essenziali per lo sviluppo di soluzioni sostenibili e inclusive per gestire efficacemente la migrazione a beneficio di tutti, “compresi i paesi a basso e medio reddito che affrontano significative pressioni migratorie”.


L’impegno del G7, però, sembra andare oltre. I capi di Stato e di governo, infatti, intendono garantire una governance della migrazione che sia sempre più sostenibile, capace di “garantire il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, indipendentemente dal loro status migratorio”. Nessuna possibilità di equivocare a questo proposito; la dichiarazione finale contiene un passaggio chiaro: “ricordiamo il diritto di ognuno di chiedere asilo dalle persecuzioni come previsto dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani e di chiedere la protezione internazionale tutelata dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati”. In questo contesto, l’intenzione è quella di incrementare gli sforzi per affrontare le cause profonde della migrazione irregolare e degli sfollamenti forzati, quali conflitti, instabilità politica, povertà, criminalità, corruzione e violazioni dei diritti umani. L’obiettivo è promuovere partenariati globali ed equi tra i paesi di origine, transito e destinazione per aprire la strada a “soluzioni strutturali a lungo termine che contribuiscano allo sviluppo sostenibile, alla resilienza e alla stabilità”. Contemporaneamente saranno aumentati gli sforzi per prevenire e affrontare la migrazione irregolare, contrastare le attività illegali che la facilitano e affrontare le sfide che pone agli individui e alle società.


In questo ambito, saranno messe a punto strategie volte a dissuadere le persone dall’intraprendere “viaggi migratori irregolari e pericolosi”, e “saranno rafforzati i processi di gestione delle frontiere e dei visti”, anche al fine di limitare le attività delle reti di traffico e tratta di migranti. Inoltre, sarà sostenuto “il ritorno sicuro e dignitoso delle persone non idonee a rimanere” nel Paese raggiunto, nonché per sostenere gli sforzi di reintegrazione sostenibili nei paesi di origine. Allo studio c’è infine anche la possibilità di mettere a punto “percorsi sicuri e regolari per migranti e rifugiati”, che possono rappresentare alternative realistiche, avere il potenziale per ridurre la migrazione irregolare e l’uso delle reti di contrabbando e tratta, e contribuire a prevenire le conseguenze umanitarie negative derivanti dall’imbarcarsi su rotte pericolose. I percorsi regolari dovranno rispondere ai requisiti nazionali, aderire alle legislazioni dei Paesi G7 e alle loro decisioni sovrane. In questo contesto, i programmi regionali volti a garantire i talenti e la mobilità professionale e a stabilire percorsi efficaci per il reinsediamento – nelle intenzioni del G7 – potranno fornire percorsi sicuri e legali per i migranti, affrontando al tempo stesso le lacune lavorative nei paesi di destinazione. (di Corrado Accaputo)

Da G7 altolà alla Cina, “scorretta” su commercio e sostegno a Mosca

Da G7 altolà alla Cina, “scorretta” su commercio e sostegno a MoscaBari, 14 giu. (askanews) – Il G7 sceglie di affrontare la questione cinese con i guanti. Senza nascondere i numerosi fronti aperti e le profonde differenze, ma con toni che alla fine sono ben lontani da quelli, aspri, utilizzati ieri nei confronti della Russia. Eppure alcune questioni si sovrappongono: la guerra in Ucraina, il commercio internazionale, l’energia, le sanzioni a Mosca e il loro aggiramento.


I sette grandi riconoscono che “visto il ruolo della Cina nella Comunità internazionale la cooperazione è necessaria” e ribdiscono di cercare con Pechino “relazioni costruttive e stabili” insieme ad “un impegno diretto e sincero per esprimere preoccupazioni e gestire le differenze”. Prima di tutto in campo economico dove il G7 riconosce “l’importanza della Cina nel commercio globale” e assicura che non sta “cercando di danneggiare” o “di ostacolare il suo sviluppo economico”. Pur esprimendo “preoccupazioni” per le sue politiche industriali che “stanno portando a ricadute globali e distorsioni del mercato”.


Ma anche sul fronte diplomatico, dove da una parte si esprime “la profonda preoccupazione” per il sostegno a Mosca e dall’altra si chiede “di esercitare pressioni sulla Russia affinché interrompa la sua aggressione militare e ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe dall’Ucraina”. La dichiarazione finale del G7 guarda agli strumenti economici che la Cina sta usando per giocare il suo ruolo internazionale, in primis nel conflitto Ucraino, sottolineando che “il sostegno della Cina all’industria della difesa russa” sta consentendo a Mosca “di portare avanti la sua guerra illegale” e chidendo quindi “di cessare il trasferimento di materiali a duplice uso, compresi componenti e attrezzature per armi”.


Un ammonimento esteso anche al sostegno indiretto che Pechino assicura a paesi terzi che riescono così a triangolare gli scambi con la Russia e ad aggirare le sanzioni. Il G7 ribadisce che adotterà misure “contro gli attori in Cina e nei paesi terzi che sostengono materialmente la macchina da guerra russa, comprese le istituzioni finanziarie” e “altre entità in Cina che facilitano l’acquisizione da parte della Russia di materiali per la sua industria militare”. La dichiarazione di Borgo Egnazia punta il dito anche contro le pratiche commerciali di Pechino, dopo la decisione di Washington di imporre dazi sulle auto elettriche cinesi seguita da una analoga scelta presa da Bruxelles poche ore prima dell’inizio del vertice in Puglia.


In particolare, il G7 chiede alla Cina “di astenersi dall’adottare misure di controllo delle esportazioni, in particolare di minerali critici” sempre più cruciali ad esempio per le batterie “che potrebbero portare a significativi malfunzionamenti della catena di approvvigionamento globale”. Allo stesso tempo verranno rafforzati “gli sforzi diplomatici e la cooperazione internazionale, anche nel WTO, per incoraggiare pratiche corrette e costruire la resilienza alle forzature economiche”. In generale, senza citare espressamente la Cina, ma il riferimente è evidente, il documento afferma che i Sette Grandi “continueranno ad adottare le azioni necessarie ed appropriate per proteggere i nostri lavoratori e le nostre imprese da pratiche scorrette, per livellare il campo da gioco e per porre rimedio ai effetti negativi in corso”. Il riferimento è invece diretto quando si chiede a Pechino di “mantenere il suo impegno ad agire responsabilmente nel cyberspazio” mentre continua la lotta contro “le attività che originano dalla Cina e che minacciano la sicurezza e la privacy dei nostri cittadini”.

Gentiloni: mercoledì decisioni su procedure deficit eccessivo

Gentiloni: mercoledì decisioni su procedure deficit eccessivoRoma, 14 giu. (askanews) – Alla Commissione europea “presenteremo mercoledì della prossima settimana quello che nel gergo europeo si chiama il nostro ‘Pacchetto di primavera’, che comprenderà anche la valutazione di eventuali procedure di deficit eccessivo. Ma sarebbe assolutamente improprio darle per acquisite e annunciarle oggi. Se si apriranno nei confronti di quali paesi delle procedure per deficit bisogna aspettare mercoledì per saperlo”. Lo ha affermato il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni rispondendo a una domanda durante una intervista a Repubblica delle Idee.


“È chiaro che noi abbiamo bisogno di affrontare deficit e debiti troppo alti. I paesi devono tenere la spesa sotto controllo e sono convinto che anche l’Italia lo farà”, ha aggiunto.

Abuzzo: attraversati dal Corridoio Baltico Adriatico

Abuzzo: attraversati dal Corridoio Baltico AdriaticoRoma, 14 giu. (askanews) – Il Consiglio e il Parlamento europeo approvano definitivamente il regolamento sulla rete transeuropea di trasporto. Ciò include forti incentivi per promuovere modalità di trasporto più sostenibili, far progredire la digitalizzazione e migliorare la multimodalità, ossia la combinazione di varie modalità di trasporto in un unico viaggio all’interno del sistema di trasporto europeo. Il regolamento affronta anche le sfide del cambiamento climatico e la mobilità militare sulla rete TEN-T. L’Abruzzo risulta, finalmente, attraversato dal Corridoio Baltico Adriatico con l’inserimento nella rete Extended Core della dorsale adriatica (Bologna-Bari) con una conseguente significativa valorizzazione di questi territori – ha dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture Umberto D’Annuntiis – Decisiva, a tal proposito, l’alleanza strategica tra le Regioni Abruzzo, Marche, Molise e Puglia che le ha portate a sottoscrivere un’intesa grazie alla quale è stata formulata, con il presidente Marco Marsilio in veste di coordinatore, una proposta al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile contente l’inclusione nella rete Core della sezione Ancora-Bari lungo l’asse adriatico. Va dato atto al Governo italiano di aver sostenuto e reso credibile la proposta dell’Abruzzo investendo fondi consistenti, necessari al completamento delle opere infrastrutturali cruciali. Finalmente c’è la prospettiva di collegamenti seri, di alta capacità ed alta velocità – ha continuato l’assessore D’Annuntiis – che possono consentire all’Abruzzo di dotarsi delle connessioni necessarie nella direttrice nord-sud. L’Abruzzo era completamente escluso dai Corridoi europei della mobilità ma siamo riusciti a fare in modo che si riconoscesse questo nostro diritto. MI piace ricordare che questa rappresenta la più significativa revisione-variazione rispetto a centinaia di proposte arrivate da tutta Italia. Segno che è stata prodotta una proposta articolata e convincente”.

Conte vede Grillo ma dovrà mediare fra garante e innovatori

Conte vede Grillo ma dovrà mediare fra garante e innovatoriRoma, 14 giu. (askanews) – Si chiude con l’uscita silente e frettolosa di Giuseppe Conte dall’Hotel Forum a Roma il pranzo-vertice fra il leader del Movimento 5 stelle e il fondatore e garante Beppe Grillo. “Non vi fate troppi film” è l’unica battuta regalata da Conte ai cronisti prima del faccia a faccia, entrando nel tradizionale rifugio romano del comico genovese; una frase destinata a smorzare attese eccessive a proposito della possibile “rivoluzione” sulle regole interne dopo l’annuncio dell’intenzione di convocare in autunno una “assemblea costituente” del M5S.


Il risultato delle elezioni europee, un 9,99 per cento “deludente” nelle parole dello stesso ex presidente del Consiglio, ha lasciato il segno e riaperto una discussione interna che finora era rimasta sotto traccia, resa concreta da due assemblee congiunte di deputati e senatori, martedì e giovedì scorso. Discussione incentrata principalmente sui due assi della linea politica e delle regole interne, in particolare quelle legate alle candidature; ma sullo sfondo rimane la disponibilità dichiarata da Conte a “mettersi in discussione” fino all’estrema ipotesi di farsi da parte qualora nel Movimento maturasse questa richiesta. Una mera dichiarazione di principio, per ora: per come è strutturato il Movimento, tramontate – e uscite da tempo – le vecchie figure di riferimento come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, non è facile immaginare una personalità in grado di proporsi per la leadership di una forza politica i cui gruppi parlamentari e i dirigenti territoriali sono in larga parte di stretta osservanza contiana. La lettura ufficiosa che filtra sull’incontro dagli ambienti vicini a Conte è che si è trattato di un incontro “cordiale” ma anche di una discussione “interlocutoria”, nella quale non ci si è limitati alle questioni interne ma il garante M5S, come del resto è sua antica consuetudine, si è dilungato anche “sugli scenari politici” più generali. Non si sciolgono in un’ora e mezza, è il senso del messaggio, nodi non sciolti da anni. Una cautela che conferma la delicatezza del percorso durante il quale Conte dovrà mediare fra la difesa di Grillo delle residue regole delle origini e le spinte “normalizzatrici” interne, in un Movimento dal quale ormai a volte filtra anche una certa malcelata insofferenza per il rapporto anche “professionale” con l’ex leader, che ha un contratto di collaborazione per la comunicazione attraverso il suo blog.


Molto forte, nelle due riunioni dei parlamentari svolte in settimana, la richiesta della rimozione del limite dei due mandati elettorali, che “uccide nella culla” le carriere politiche di persone capaci e dotate di appeal nei confronti degli elettori, raccontano da mesi diverse autorevoli fonti interne. “E’ una regola che ci taglia le gambe, non ci consente, come si è visto, di competere alla pari nelle elezioni amministrative ed europee, ci costringe – osserva un parlamentare autorevole, sempre rigorosamente a taccuini chiusi – a cercare personalità esterne per sopperire al fatto che non abbiamo figure riconoscibili dagli elettori”. “Ormai sono gli stessi attivisti di base – racconta un’altra fonte interna – a chiederci di mettere fine ai riti delle votazioni on line per le ‘parlamentarie’ e a fare le scelte come gruppo dirigente”. Eppure Conte in questi giorni, nelle due assemblee degli eletti M5S dedicate all’analisi del voto, ha tenuto il punto sul fatto che il M5S non potrà cambiare più di tanto e dovrà rimanere “un laboratorio politico”. Forse un modo per rassicurare i “grillini” della prima ora (e lo stesso Grillo) ma anche una dichiarazione d’intenti: non sarà lui a trasformare definitivamente il Movimento in un partito tradizionale.


Quanto alla linea politica, chi c’era racconta che nelle assemblee congiunte le scelte piuttosto nette su guerra, riarmo e Medio Oriente “sono state confermate” dalla discussione. Qualche voce ha chiesto posizioni più nette su diritti civili, un avvicinamento alle tematiche care a buona parte del Pd come ad AVS, forze uscite rafforzate nel recente voto per il Parlamento europeo. Ma l’altro tema in discussione, forse quello più determinante per il posizionamento politico del Movimento e i messaggi che trasmette all’elettorato, è la relazione sempre alquanto difficile di alleanza/competizione col Partito democratico: “Su questo – spiega una fonte parlamentare 5 stelle – ci sono state voci altalenanti, qualcuno ha sottolineato che il rapporto col Pd è tossico, ci fa male, altri, forse più numerosi, che dobbiamo smetterla di rivaleggiare col Pd perché questo ci danneggia, dobbiamo cominciare a costruire: come del resto stiamo già facendo, come dimostra la manifestazione comune delle opposizioni in programma martedì prossimo”. Resta da verificare la disponibilità di Grillo ad aderire (o quantomeno non sabotare) a questo ennesimo, possibile “nuovo corso” del M5S all’insegna di regole interne e relazioni esterne sempre più simili a quelle dei partiti tradizionali. O quantomeno a non sabotarlo. Nel momento di maggiore crisi dei consensi elettorali (2 milioni e 300mila voti l’8 e 9 giugno, un abisso rispetto all’irripetibile boom del 2018 con quasi 11 milioni di voti alle politiche, metà circa dei voti delle europee del 2019, altra tappa amara della loro storia) difficile immaginare che Conte imbocchi la strada dell’innovazione forzando la rottura con l’uomo simbolo della prima stagione a 5 stelle.

Lazio, Rocca: presto tavoli con giovani imprenditori e professionisti

Lazio, Rocca: presto tavoli con giovani imprenditori e professionistiRoma, 14 giu. (askanews) – Prima dell’estate il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, convocherà i tavoli per aprire un dialogo costruttivo e costante con i giovani imprenditori e professionisti, a partire dallo sviluppo economico e dal sostegno alle imprese insieme con l’agricoltura, alla presenza degli assessori competenti Roberta Angelilli e Giancarlo Righini.


Tante sono state le proposte avanzate dalle categorie dei giovani professionisti e imprenditori durante l’incontro di oggi con il presidente Rocca nella Sala Tevere della Regione Lazio: meno burocrazia per l’accesso al credito e ai servizi, più sostegno per la giovane imprenditoria, le nuove imprese e quelle consolidate, rispettando la rotazione degli incarichi professionali e favorendo la digitalizzazione nella Pubblica amministrazione, in primis del comparto agricolo. E ancora: semplificazione delle procedure nell’ambito delle costruzioni e dell’urbanistica, rivedendo gli standard per un compenso equo delle nuove generazioni nel mondo del lavoro. Dalla Consulta è giunto, inoltre, il plauso sulle 14mila assunzioni per la sanità, attraverso 661,5 milioni di euro, per rafforzare il Servizio sanitario regionale anche in vista del Giubileo 2025; sulla riforma del Centro unico di prenotazione per tornare a governare unicamente le agende private e pubbliche al fine di abbattere i tempi d’attesa; sulle aperture degli ambulatori nei weekend; sullo sblocco delle nuove infrastrutture (dalla bretella Cisterna-Valmontone, fino al prolungamento della Roma-Latina a Fondi).


Il presidente Rocca si è detto molto soddisfatto dell’incontro e ha accolto le istanze dei giovani imprenditori e professionisti. “È stimolante e piacevole il dialogo diretto con i giovani, attraverso i quali si allargano gli orizzonti e si cambiano i punti di vista. Si tratta di un momento di crescita, dal quale non mi sottrarrò mai. Dopo un anno di governo abbiamo riprogrammato l’Amministrazione regionale e intravediamo già dei risultati positivi che sono da stimolo per continuare a lavorare sodo, con gli obiettivi di ridurre drasticamente le distanze e di aiutare le nuove generazioni a essere sempre più protagoniste della società”, ha dichiarato Rocca al termine dell’incontro.