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Autore: Redazione StudioNews

Europee, Monguzzi: a Milano successo di Avs chiede cambiamento

Europee, Monguzzi: a Milano successo di Avs chiede cambiamentoMilano, 11 giu. (askanews) – “Non scambiate i 53.137 voti ad Avs” alle europee a Milano città “per entusiastica adesione alle politiche ambientali del Comune”. Così in una nota il consiglire comunale milanese di Europa Verde, Carlo Monguzzi, commentando il voto delle europee a Milano.


“Salis (21.271 voti ) e Lucano (9.582) sono simboli di forte radicalità e impegno nelle battaglie per i diritti e la libertà. I giovani studenti che in maggioranza ci hanno votato sono gli stessi Fridays for Future che davanti al comune gridano sempre ‘Palazzo Marino è il tempio del Greenwashing’. Molti voti sono dei cittadini che si stanno battendo contro la cementificazione e i condoni, per la diminuzione del traffico e per l’aria pulita” ha osservato. “Ora, sopratutto dopo i risultati di Francia e Germania, godiamoci che Milano sia ancora un baluardo della democrazia, ma non facciamo finta che tutto vada bene. È urgente cambiare: servono serietà e concretezza” ha concluso ribandendo la propria posizione critica nei confronti della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Beppe Sala.

Cia: buon lavoro a eletti alle Europee, ripartire da agricoltura

Cia: buon lavoro a eletti alle Europee, ripartire da agricolturaRoma, 11 giu. (askanews) – Cia-Agricoltori Italiani si congratula con i neoeletti al Parlamento europeo. “Mentre attendiamo la composizione ufficiale degli organi comunitari -dichiara in una nota il presidente nazionale Cristiano Fini – vogliamo già rivolgere i nostri migliori auguri ai futuri eurodeputati, garantendo la collaborazione della Confederazione per la tutela e il rilancio dell’agricoltura”.


Per Cia rimettere il settore al centro delle politiche Ue deve essere tra i primi obiettivi della nuova legislatura. “Abbiamo chiesto più attenzione per gli agricoltori, che producono cibo sano e sicuro per tutti e sono i primi custodi del territorio -spiega Fini-. Ora è tempo di invertire la rotta rispetto alle misure penalizzanti degli ultimi anni e dare risposte efficaci e durature agli agricoltori, di fronte alle sfide dei mercati, del clima e della transizione”. Soluzioni che Cia ha sintetizzato nel suo “Manifesto” per le elezioni europee. Un documento programmatico in 9 punti già a disposizione del prossimo Europarlamento. Tra le questioni più urgenti: il giusto valore a ogni prodotto agricolo lungo la filiera; lo sviluppo delle aree rurali anche contro il dissesto idrogeologico; la salvaguardia del suolo; la gestione comune della risorsa idrica; la reciprocità negli accordi commerciali per tutelare il prodotto italiano ed europeo ed evitare la concorrenza sleale di Paesi terzi.


E ancora: un bilancio Ue non rivisto al ribasso, ma valorizzato ed efficientato e una Pac più flessibile e capace di intervenire subito nelle situazioni di crisi. Infine, più innovazione e formazione con maggior coordinamento a livello europeo e più incentivi per favorire il ricambio generazionale nei campi, puntando su accesso al credito e alla terra. _________________

IN Arch ha presentato il docufilm “Guardare oltre”

IN Arch ha presentato il docufilm “Guardare oltre”Milano, 11 giu. (askanews) – Trascorsi oltre 60 anni di attività, IN/Arch guarda al futuro realizzando, grazie alla professionalità di ISPLORA, il docufilm “GUARDARE OLTRE. IN/Arch interpreta la cultura del progetto” che si pone l’obiettivo di porre l’attenzione sulla situazione attuale del panorama progettuale e architettonico italiano, raccogliendo l’eredità storica dell’Istituto Nazionale di Architettura e ampliandone lo sguardo in direzione del futuro. “L’architettura – ha detto Massimo Locci, Coordinatore del comitato scientifico di IN/Arch e docente presso l’università La Sapienza Roma – è una forma di rappresentazione della nazione: dar conto della sua capacità produttiva è una forma di prefigurazione del futuro. Senza una progettualità qualificata, la società stessa è destinata al fallimento”.


Come si comunica l’architettura, oggi? Come l’architettura e IN/Arch rispondono alle necessità contemporanee di dialogo tra impresa e progettazione, tra economia e cultura? Che ruolo sociale ha, la figura dell’architetto, oggi? Queste sono solo alcune delle domande, elaborate anche grazie al contributo di idee di Francesco Orofino, segretario nazionale IN/Arch, e Beatrice Fumarola, coordinatrice nazionale IN/Arch, che nel corso del docufilm vengono poste a imprenditori, professionisti, docenti, portavoce di IN/Arch, nomi della critica, giornalisti ed esperti del settore che hanno voluto contribuire a questa riflessione completa e complessa sulla contemporaneità. Ad aprire il docufilm gli interventi di Andrea Margaritelli, attuale Presidente di IN/Arch, e di due padri fondatori – Carlo Odorisio e Massimo Pica Ciamarra. In seguito la narrazione approfondisce la relazione tra l’architettura e quattro tematiche care a IN/Arch e Isplora: l’imprenditoria, la comunicazione, l’urbanistica e l’innovazione. Per ciascuno di questi binomi vengono associati sul piano visivo una specifica area significativa di Milano e delle personalità di spicco del panorama progettuale italiano:


Architettura e impresa: l’area scelta è stata quella di City Life per il suo contesto contemporaneo e dinamico. Gli edifici non sono protagonisti in quanto tali ma come rappresentazione di una società in rapido sviluppo. I personaggi scelti sono Federica Brancaccio, Presidente ANCE, e Michele Franzina, architetto e fondatore di FPA Franzina Partners Architecture; Architettura e Comunicazione: il luogo scelto per introdurre il tema della comunicazione è il Politecnico di Milano, cuore storico della Facoltà di Architettura e Ingegneria. Scorci di città si mescolano a suoni di aule, tra giovani immersi nei libri e nell’energia di un campus internazionale, per un’architettura da abitare grazie al linguaggio della condivisione. Le voci sono quelle di Aldo Colonetti, filosofo, storico e teorico dell’arte, del design e dell’architettura e Paolo Desideri, architetto e fondatore dello Studio ABDR Architetti Associati;


Architettura e Urbanistica: lo spazio pubblico, le trame di connessione, le infrastrutture, i parchi e gli spazi aperti diventano protagonisti della narrazione emozionale, mostrando i gesti quotidiani nella città, l’abitare contemporaneo in relazione allo spazio pubblico. Lo Scalo di Porta Romana e i suoi cantieri, con lo sfondo della Fondazione Prada diventano la quinta narrativa. Gli interventi sono quelli di Luca Zevi, architetto e urbanista e Annalisa Metta, architetta e ordinario in Architettura del Paesaggio presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre; Architettura e Innovazione: il quartiere Tortona, con le quinte di ex-Ansaldo, Mudec, la Darsena e il Naviglio fanno da sfondo a un racconto che fa dialogare l’architettura storica e la memoria della città alla contemporaneità, mescolando gesti ed espressioni architettoniche dai differenti e molteplici linguaggi. La scelta di un quartiere ex-industriale richiama la relazione tra architettura e innovazione. I commenti sono di Sonia Calzoni, architetta e fondatrice dello studio Calzoni Architetti, e Alessandra Scognamiglio, architetta e ricercatrice presso l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).


Se nel docufilm Milano rappresenta la volontà di IN/Arch di proiettare lo sguardo al futuro, Roma è simbolo delle salde radici nel passato. Una narrazione arricchita dalle riprese di moltissimi e differenti paesaggi per raccontare ulteriormente la varietà costruttiva e urbanistica nazionale. “Il valore che IN/Arch promuove è quello di un’Architettura che miri a migliorare la qualità della vita che significa, nelle diverse scale, generare prodotti che rendano migliori i nostri comportamenti, costruire edifici dove abitare e lavorare in modo più umano, progettare città capaci di interpretare le grandi sfide del presente, su scala territoriale connettere le aeree interne alle polarità urbane e su scala di pianeta affrontare le grandi sfide dell’ambiente e della salute” afferma Andrea Margaritelli, Presidente di IN/Arch. “Realizzare il docufilm con IN/Arch ci ha permesso di dar voce e immagine a una realtà di altissimo valore, che da oltre mezzo secolo ha a cuore il dibattito di settore. I protagonisti – così come il titolo – accolgono l’esperienza del passato volgendo lo sguardo a una stimolante prospettiva del futuro che fa del video d’architettura uno strumento culturale e di divulgazione. Questo primo viaggio realizzato al fianco di IN/Arch mette le fondamenta per un racconto ancora più ampio e contemporaneo sulla visione umanistica dell’architettura, ponendosi come il primo tassello di un mosaico tutto da scoprire” commenta Fiamma Colette Invernizzi, Editor-in-Chief ISPLORA.

Lollobrigida a Milano per spot Azzurri su prodotti Dop-Igp

Lollobrigida a Milano per spot Azzurri su prodotti Dop-IgpRoma, 11 giu. (askanews) – Il 13 giugno, alle 12, presso Eataly Milano Smeraldo, in Piazza XXV Aprile 10, a Milano, il ministro Francesco Lollobrigida parteciperà alla presentazione dello spot “DOP IGP Campioni di Qualità”, realizzato in vista degli Europei dal Masaf in collaborazione con la FIGC.


Lo spot, girato con la partecipazione del CT della Nazionale Luciano Spalletti, Gianluigi Donnarumma, Mattia Zaccagni, Matteo Darmian, Lorenzo Pellegrini e Riccardo Orsolini, verrà trasmesso sulle reti Rai a partire dal 15 giugno. L’evento di presentazione vedrà anche la presenza del presidente del Senato Ignazio La Russa e del Presidente FIGC Gabriele Gravina, che interverrà in collegamento. Saranno inoltre presenti l’Amministratore Delegato di Eataly, Andrea Cipolloni, il direttore generale di Origin Italia, Mauro Rosati, il direttore generale di Ismea Chiara Zaganelli, e il presidente di ICE, Matteo Zoppas.


Lo spot punta alla promozione dei prodotti DOP e IGP ed è finalizzato a sensibilizzare il pubblico su una corretta alimentazione.

Francia, Macron: “Non mi dimetterò comunque vadano le elezioni”

Francia, Macron: “Non mi dimetterò comunque vadano le elezioni”Roma, 11 giu. (askanews) – Emmanuel Macron non lascerà l’Eliseo qualunque sia il risultato del voto anticipato del 30 giugno prossimo: lo ha ribadito lo stesso presidente francese intervistato dal settimanale Le Figaro Magazine. “Non è il Rassemblement National a scrivere la Costituzione: il ruolo delle istituzioni legislative è ben definito, come lo è quello del Presidente, indipendentemente dall’esito delle elezioni e per me questo è un principio inviolabile”, ha concluso.


Il presidente francese Emmanuel Macron, in un’intervista esclusiva a Le Figaro, ha detto di voler vincere le elezioni anticipate convocate domenica sera e ha negato le accuse che la sua decisione di sciogliere il parlamento sia stata una follia: “Affatto. Penso solo alla Francia. È stata una buona decisione e nell’interesse del Paese. Dico ai francesi: non abbiate paura, andate a votare”. “Questo è lo spirito delle nostre istituzioni: ho ascoltato il popolo francese. Adesso è il momento del chiarimento. Lo scioglimento è il gesto più chiaro, più radicale e più forte. Un gesto di grande fiducia nel popolo francese”, ha aggiunto Macron sottolineando che non è detto che l’estrema destra ripeta il successo delle europee perché “la politica è una dinamica. Non ho mai creduto ai sondaggi d’opinione. La decisione che ho preso apre una nuova era”.

Tennis, Sinner festeggiato a Sesto Pusteria: “Mia infanzia è qua”

Tennis, Sinner festeggiato a Sesto Pusteria: “Mia infanzia è qua”Roma, 11 giu. (askanews) – Festeggiamenti discreti, come nel più puro spirito altoatesino, per Jannik Sinner che ha firmato oggi il libro d’oro del comune di Sesto Pusteria, la città dove è cresciuto e che lo ha salutato dopo esser diventato il numero uno al mondo del Ranking Atp. Ad accoglierlo il sindaco Thomas Summerer, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, il presidente della Federazione Tennis e Padel Angelo Binaghi.


Davanti alla sede del Municipio, con banda in costumi tradizionali, Sinner ha salutato, in una cerimonia svoltasi per lo più in tedesco, i tifosi accorsi frenati da una pioggerellina fastidiosa. Non solo “turisti” ma anche concittadini. C’è anche una bandiera con il tricolore e la scritta: “Sinner numero 1. Sono un tuo vicino di Sesto”. Nella Tennishalle di Sesto dove è cresciuto, Sinner incontra anche i giovani giocatori dell’Alta Pusteria. “Sono molto contento di essere qui. Tutta la mia infanzia è qua a Sesto. Di quando ero piccolo ricordo il tempo passato a giocare in paese con gli amici” le sue prime parole pronunciate in tedesco. “Mi rende felice poi – ha aggiunto Sinner – di poter aiutare questi giovani ragazzini che incontrerò dopo a cullare il sogno che ho avuto anch’io, quello di diventare numero 1 del mondo”. In italiano poi una battuta sulla banda comunale: “È meglio per tutti che non suoni e non canti”.


Una “Persona semplice e speciale” le parole del sindaco Thomas Summerer: “Una persona semplice e normale. Teneva l’ombrello agli altri come a Indian Wells”. “Jannik è speciale non solo per come si comporta in campo, ma anche fuori. È sempre un esempio di fair play quando gioca. Vorrei sottolineare anche l’atteggiamento che ha quando perde, sempre rispettoso”. Così il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher.

MNAR-Muzeul, Ambasciata e IIC Bucarest: Sonnabend&Arte povera

MNAR-Muzeul, Ambasciata e IIC Bucarest: Sonnabend&Arte povera

Roma, 11 giu. (askanews) – Con la mostra ILEANA SONNABEND & ARTE POVERA, il MNAR-Muzeul National de Arta al României, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Romania, l’Istituto Italiano di Cultura a Bucarest e Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, rende omaggio alla vita e all’opera della gallerista di origine romena Ileana Sonnabend dal 26 giugno.


Ileana Sonnabend nasce il 25 ottobre 1914 a Bucarest, in una delle famiglie più agiate dell’alta borghesia ebraica della città, gli Schapira, e scompare a New York il 21 ottobre 2007. Aperta fin da piccola all’arte e alla cultura, conosce a Bucarest Leo Castelli, uno dei più importanti promotori della pop art americana, che sposa nel 1933. I due partono per New York alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dove fondano una galleria d’arte che diventerà una delle più importanti per la diffusione dell’arte americana a metà del XX secolo. Ileana torna in Europa con il secondo marito, Michael Sonnabend, prima a Roma e poi a Parigi. Queste esperienze segnano il percorso che farà di Ileana Sonnabend un’esponente di spicco dell’arte del XX secolo, promuovendo un dialogo tra l’arte americana e quella europea attraverso l’attività della galleria d’arte che apre a Parigi nel 1962 con Michael Sonnabend e successivamente anche a New York.


Negli anni Sessanta, oltre a sostenere artisti americani come Jim Dine, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Ileana Sonnabend ebbe profondi e continuativi rapporti con l’Italia, prestando una specifica attenzione nei confronti dell’Arte Povera, che – teorizzata nel 1967 dal critico Germano Celant – è ancora oggi il movimento artistico italiano più noto al mondo. Al fine di sottolineare questa sua lungimiranza e apertura verso l’arte italiana, la mostra al MNAR si concentra sul rapporto della gallerista con gli artisti dell’Arte Povera da lei seguiti: Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Jannis Kounellis. Come premessa al focus sull’Arte Povera, la mostra accoglie altresì un omaggio a Mario Schifano in quanto primo artista italiano che Ileana Sonnabend espose, che segna dunque l’inizio del profondo legame tra la galleria Sonnabend e l’arte italiana sviluppato dalla seconda metà degli anni Sessanta.


La mostra non è soltanto la prima che la Romania dedica alla gallerista romena, ma anche la prima a lei dedicata nel mondo non basata sulle opere attualmente appartenenti alla sua collezione, la Sonnabend Collection. Al fine di differenziarsi dai precedenti progetti espositivi e di sottolineare l’ancora forte legame tra la storia di Ileana Sonnabend e l’Italia tramite l’Arte Povera, la mostra al MNAR include opere ancora oggi di proprietà degli artisti o dei loro eredi, nonché di musei, fondazioni, collezionisti privati, galleristi italiani, esposte dalla gallerista in occasione di mostre presso la sua galleria oppure da lei organizzate altrove. Le opere incluse, per lo più realizzate tra i primi anni Sessanta e i primi anni Settanta, sono ormai divenute icone della storia dell’arte. Tra queste, si menzionano i quadri specchianti Due uomini in camicie (1963) e Ragazza che cammina (1966) di Pistoletto, Torsione (1968) di Anselmo fino all’Apoteosi di Omero (1970-71) di Paolini.


Anticipa la visione delle opere un approfondimento cronologico, testuale e fotografico, su Ileana Sonnabend e un secondo approfondimento, testuale e fotografico, sul suo rapporto con gli artisti dell’Arte Povera. La mostra si conclude con un documentario video sulla gallerista e l’arte italiana, realizzato per l’occasione da 3D Produzioni e destinato in seguito ad essere trasmesso dalla televisione italiana. Questa esposizione ha una notevole rilevanza sia per l’Italia, poiché permette di far meglio conoscere all’estero l’arte italiana, sia soprattutto per la Romania in quanto è la prima volta che il leggendario lavoro di Ileana Sonnabend viene presentato nel suo Paese d’origine. La curatrice della mostra è Ilaria Bernardi, storica dell’arte contemporanea specializzata nell’arte italiana del dopoguerra, con particolare attenzione agli artisti dell’Arte Povera, ricerca a cui ha anche dedicato un importante mostra al Wits Art Museum, a Johannesburg, nell’ottobre 2023. Ha collaborato, tra gli altri, con Germano Celant, teorizzatore dell’Arte Povera, e con Carolyn Christov Bakargiev. Ha curato mostre per istituzioni pubbliche organizzate in importanti spazi espositivi in Italia e all’estero, tra cui: a Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni, MAXXI; in Lombardia, Triennale di Milano; Villa e Collezione Panza, Varese; negli Stati Uniti, Magazzino Italian Art, Cold Spring (NY), ArtOmi (Gent, NY); Sudafrica, Keyes Art Mile e Wits Art Museum, Johannesburg; 6 Spin Street, Cape Town. “Lo sguardo di Ileana Sonnabend è stato capace di percepire l’essenza creativa delle ricerche artistiche europee e americane della seconda metà del Novecento, individuando artisti e opere che hanno inciso profondamente nella storia dell’arte internazionale. Tra questi ci sono sicuramente gli artisti italiani da lei supportati; in particolare, quelli dell’Arte Povera di cui ha capito subito la potenza del loro linguaggio e di conseguenza l’esportabilità delle loro opere nel contesto europeo e statunitense. La mostra a Bucarest desidera rendere omaggio a quel suo sguardo così efficace ma anche all’importanza dell’Arte Povera nel contesto internazionale dell’arte” (Ilaria Bernardi, curatrice della mostra). “Proponiamo al pubblico romeno questa mostra dedicata a Ilena Sonnabend, la prima organizzata in uno spazio museale dopo quella al MOMA di New York, che è estremamente rilevante, attraverso il materiale documentario e le eccezionali opere d’arte incluse, per il ruolo che ha giocato a consacrare l’arte d’avanguardia della seconda parte del Novecento. Questa mostra fa parte degli sforzi che il MNAR sta compiendo quest’anno per includere nel suo programma espositivo progetti realizzati in collaborazione con partner stranieri.” (Calin Stegerean, Direttore generale del MNAR). Oltre a tutti gli artisti, i loro archivi e i prestatori delle opere, si ringrazia Antonio Homem, erede di Ileana e Michael Sonnabend, per l’indispensabile aiuto nell’elaborazione di questo progetto e nelle ricerche necessarie per realizzarlo. BIOGRAFIA ILEANA SONNABEND La vita nell’arte di Ileana Schapira ha inizio nel 1935, quando si trasferisce a Parigi con il marito triestino Leo Castelli (Trieste, 4 settembre 1907 – New York, 21 agosto 1999), il quale, nella capitale francese, apre una galleria grazie all’aiuto finanziario del padre della moglie, un industriale romeno. Al momento della dichiarazione di guerra i due coniugi si trasferiscono a New York, dove nel 1957 Leo Castelli apre una sua galleria, mentre la moglie inizia a interessarsi e a collezionare le opere degli artisti seguiti dal marito, prevalentemente esponenti della neo-avanguardia statunitense. Dopo aver divorziato da Castelli ed essersi risposata con Michael Sonnabend, da cui prende il cognome, nei primissimi anni Sessanta si trasferisce a Roma con il nuovo marito, amante di Dante e Michelangelo e appassionato mentore di giovani artisti americani. Assieme iniziano a mostrare ai mercanti e ai critici italiani la documentazione sugli artisti della Pop Art americana entrati a far parte della loro collezione, ma riscontrano molte difficoltà. Nel 1962 decidono allora di aprire a Parigi la prima galleria, col nome Ileana Sonnabend, con l’intento di mettere in dialogo l’arte americana con quella europea, dimostrandone l’affinità. È però con l’Italia che i rapporti iniziano a rivelarsi i più fruttuosi, in quanto parallelamente è proprio l’Italia a divenire la culla di due importanti risposte sia alla Pop Art sia alla Minimal Art degli Stati Uniti, grazie alla nascita prima della Pop Art italiana e poi dell’Arte Povera. Per questa ragione, nel 1963 la Galleria Sonnabend dedica una personale a Mario Schifano e include nella collettiva Dessins Michelangelo Pistoletto, a cui poi dedicherà una personale nel 1967, anno anche della personale di un altro artista italiano, Piero Gilardi. Nella seconda metà degli anni Sessanta stringe inoltre forti rapporti con il gallerista italiano Gian Enzo Sperone e con il critico Germano Celant, che proprio nella galleria torinese di Sperone trova un alleato per promuovere gli artisti del movimento dell’Arte Povera, da Celant stesso teorizzato nel 1967. Dall’intenso rapporto di Ileana Sonnabend con Sperone e Celant derivano nel 1969 le personali di Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo. Sebbene la sede di Parigi rimanga attiva fino al 1980, Ileana Sonnabend e il marito nel 1970 aprono una seconda sede a New York. Nel 1970 vi si tengono le personali di Giorgio Griffa, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari; nel 1971 di Pier Paolo Calzolari e Mario Merz; nel 1972 di Piero Manzoni, Giulio Paolini e Jannis Kounellis. Nel 1972 Ileana Sonnabend dà avvio a Sonnabend Press, affidandone la direzione proprio a Germano Celant. Da qui le numerose monografie dedicate agli artisti dell’Arte Povera, edite da Sonnabend Press. Oltre a ulteriori personali degli artisti italiani già citati, nel 1975 Vincenzo Agnetti e nel 1976 Luigi Ontani fanno il loro ingresso nella Galleria Sonnabend. Ma, tra tutti, è con Kounellis che Ileana Sonnabend stringerà il più assiduo rapporto, fatto di ben altre sette mostre personali fino al 1987. Alla fine degli anni Novanta la Galleria Sonnabend si trasferisce a Chelsea e rimarrà attiva per alcuni anni anche dopo la morte della sua fondatrice, avvenuta nel 2007.

Toscana finanzia con 30mila euro Strade vino olio e sapori

Toscana finanzia con 30mila euro Strade vino olio e saporiRoma, 11 giu. (askanews) – La Regione Toscana anche per il 2024 ha finanziato le Strade del vino, dell’olio e dei sapori con 30mila euro, risorse finalizzate alla valorizzazione di percorsi e delle varie attività di promozione che li animano dando vita a un sistema turistico integrato, formato da realtà territoriali differenti che però hanno una visione comune e condivisa di sviluppo locale.


In Toscana sono venti le “Strade del Vino dell’Olio e dei sapori” riconosciute ai sensi della legge regionale n.45 del 2003 e rappresentate da un organismo associativo denominato “Federazione delle Strade di Toscana”. L’obiettivo della Regione è che le Strade, per loro natura da sempre inclusive, possano rappresentare nel prossimo futuro tutto il comparto agricolo-turistico toscano con i suoi ristoranti, gli agriturismi, gli artigiani e produttori di vino, olio e prodotti tipici. E’ così che è possibile dare corpo a uno sviluppo coordinato e integrato di una forma così efficace di promozione, si legge in una nota, e valorizzazione di uno dei settori più vivi e identitari della Toscana.

Lollobrigida: Signorelli aggredito da giornali per colpire governo

Lollobrigida: Signorelli aggredito da giornali per colpire governoRoma, 11 giu. (askanews) – “Con grande rispetto di chi si è sentito colpito dalle dichiarazioni in chat private di Signorelli ma molto meno di chi le ha strumentalizzate direi, dal dato elettorale, che queste aggressioni giornalistiche non portano al risultato sperato da chi le progetta”, “Paolo si è dimesso, per non alimentare ulteriormente il tritacarne nel quale era finito. Persino nelle chat della scuola dei suoi figli…perché ha chiaro che attraverso lui si voleva colpire il Governo…perché la serenità della sua famiglia non è sacrificabile”. Lo scrive il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un post su Facebook, in cui parla del caso del suo ormai ex portavoce, Paolo Signorelli, dal titolo ‘L’odio, la penna e la matita’.


“Paolo Signorelli, per come l’ho conosciuto, è un padre di famiglia che ama sua moglie e i suoi piccoli. È incensurato e ha due lauree. Lavora – ha aggiunto – con dedizione e professionalità. Mai l’ho sentito, in questi mesi, dire una cosa fuori dalle righe. I suoi colleghi giornalisti ne hanno sempre parlato bene e, magari ora solo privatamente, continuano a farlo”. (segue)

Francia, il presidente dei Republicains vuole l’accordo con Le Pen (ma sale lo scontento)

Francia, il presidente dei Republicains vuole l’accordo con Le Pen (ma sale lo scontento)Roma, 11 giu. (askanews) – Il presidente dei Republicains (Lr), Eric Ciotti, ha confermato di voler siglare un accordo con il partito di Marine le Pen al telegiornale delle 13 di TF1 per le legislative anticipate del 30 giugno. All’inizio della giornata aveva detto a Le Figaro che stava valutando questo riavvicinamento al Rassemblement national (Rn). Sarebbe la prima volta nella storia della Francia che si assiste ad un accordo fra il partito, erede dei neo-gollisti, e l’estrema destra.


“Credo che sia necessario servire il Paese che è in pericolo”, ha esordito Ciotti – C’è da un lato questa innaturale alleanza di ribelli” che difendono “idee che rasentano l’antisemitismo” e “dall’altro lato, il blocco macronista che ha portato il Paese dove è oggi. E poi c’è un blocco nazionale. Lr oggi è troppo debole. Abbiamo bisogno di un’alleanza restando noi stessi, di un’alleanza con Rn”. Ma l’iniziativa del presidente di Rn non ha affatto suscitato il plauso dei colleghi di partito. A cominciare dal capogruppo dei deputati Lr all’Assemblea nazionale, Olivier Marleix, che su X ha scritto che Ciotti assume la decisione “soltanto per la sua persona” e che “deve lasciare la presidenza di Lr”.


“Vendere l’anima per un piatto di lenticchie e dire che nell’interesse del Paese è ciò che ho sempre rifiutato. Onore, rettitudine, convinzioni non sono parole vuote. Non tutto può essere comprato. I repubblicani devono denunciare immediatamente l’accordo proposto da Ciotti con Rn”, ha affermato Valerie Pécresse, presidente della regione Ile-de-France ed ex candidata all’Eliseo. Posizioni sulle quali sembra allinearsi una gran parte dei deputati e senatori di Lr.